giornalaio, 12 febbraio 2015
Aeradria, obbligo di dimora e maxisequestro da 34milioni per gli indagati eccellenti
Obbligo di dimora. E’ scattata ieri alle 8,30 l’operazione Icaro della Guardia di finanza di Rimini, che, su mandato del procuratore Paolo Giovagnoli, ha notificato cinque obblighi di dimora nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento di Aeradria. Sono per l'ex presidente di Aeradria, Massimo Masini, il vice presidente Massimo Vannucci, l'ex presidente della società collegata Air, Alessandro Giorgetti, il commercialista Santo Pansica e l'ex contabile di Aeradria Fabio Rosolen (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ). Per loro la procura aveva chiesto i domiciliari, ma il gip ha giudicato sufficiente tenerli dentro ai confini del comune di residenza.
Potrebbero inquinare le prove e reiterare i reati, sottolinea Giovagnoli, giustificando il provvedimento. Pesantissime le accuse, variano dalla bancarotta fraudolenta all'abuso d'ufficio, a false comunicazioni all'accesso fraudolento al credito oltre all'associazione a delinquere (ilCarlino). Il meccanismo è raccontato nel dettaglio dalle 150 pagine del fascicolo delle indagini (Corriere).
Sequestri per 34 milioni. Per nove dei 34 indagati per il fallimento della ex società di gestione del Fellini, è scattato il sequestro, preventivo, di 749mila euro ciascuno. Colpiti il sindaco Andrea Gnassi, il suo predecessore, Alberto Ravaioli, gli ex presidenti della Provincia, Stefano Vitali e Nando Fabbri, il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, l'ex presidente della Camera di commercio, Manlio Maggioli, gli ex presidente e vice presidente di Aeradria, Massimo Masini e Massimo Vannucci, l'ex presidente di Air, Alessandro Giorgetti. A Vannucci, Masini e Giorgetti sono stati anche sequestrati nove milioni di euro, che avrebbero ‘incassato’ dalle bancarotte (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Sigilli al motorino. Setacciati conti correnti, eventuali cassette di sicurezza, tutte le disponibilità patrimoniali rintracciabili, quote societarie, azioni comprese. Non sono stati risparmiati immobili, terreni, automobili e motorini (ilCarlino).
Il lungo elenco. Nella lista degli indagati anche Mario Formica, Enzo Fabbri, Elisabetta Lazzari, Andrea Magnani, Roberta Merlini, i sammarinesi Giovanni Conti e Corrado Carattoni, Gabriele Bucci, Massimo Gottifredi (il referente riminese per Airiminum), Antonia Barnabè, Iliana Baldelli, Cesare Ciavatta, Ennio Sanese, Maurizio Cecchini, Pierluigi Gasperini, Eugenio Pacassoni e Stefano Fabbri. Esclusi, invece, i revisori dei conti (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Il meccanismo ‘criminale’. Secondo le accuse, gli indagati, spinti dal prestigio personale, avrebbero “dato corso, pur in presenza di un gravissimo stato di dissesto di una società come Aeradria partecipata da enti pubblici a “trucchi” contabili e condotte illecite per sovvenzionare sottobanco alcune compagnie aeree in violazione delle regole europee sulla libera concorrenza, oppure ricorrendo abusivamente al credito attraverso la “garanzia” delle lettere di “patronage” degli amministratori in assenza delle relative delibere (per poi avallare nell’assemblea dei soci, crediti inesistenti)”. Una condotta definita “criminale”, in cui le due società satelliteAir e RdR. sarebbero “nate ad hoc e gestite come un tutt’uno, al solo scopo di assicurare lo “sviluppo” dell’aeroporto, scaricando indebitamente i costi sulle finanze, sempre meno rosee, degli enti locali. Soldi che avrebbero potuto e dovuto essere utilizzati per migliorare i servizi al cittadino o per combattere le povertà venivano così sistematicamente dirottati in favore dei soli operatori turistici che, senza assumersi in proprio il rischio imprenditoriale, potevano contare sul costante aumento dei viaggiatori, grazie alla vendita “drogata” di biglietti a costi ribassati” (Corriere).
Le indagini partite già prima del fallimento. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura due anni fa. Nel 2001, inoltre, la Corte dei conti aveva segnalato probabili violazioni tra società, Rynair in testa, ipotizzando l'uso illegittimo di soldi pubblici, diventati degli autentici aiuti di Stato: i debiti di Aeradria continuavano a crescere e i soci pubblici di anno in anno ripianavano (ilCarlino, Corriere, NQ).
Inaccettabile e umiliante, per il sindaco Gnassi, l’accusa rivolta dalla Procura. “Il mio stato d'animo è quello di chi si sente a posto con la propria coscienza, avendo sempre e costantemente agito con atti e iniziative alla luce del sole per tutelare e salvaguardare un'infrastruttura strategica per il nostro territorio come l’aeroporto” (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ). Si chiama fuori da ogni responsabilità, annunciando battaglia legale, anche l’ex presidente della Camera di commercio, Maggioli (Corriere, LaVoce).
Il sindaco si dimetta. Lo chiedono a gran voce le opposizioni, da Ncd ai 5Stelle. “La bocciatura mi fa pensare si sia voluto tutelare Gnassi”, sottolinea Renzi di FdI riferendosi al no della maggioranza in consiglio comunale alla sua proposta di costituire il Comune di Rimini parte civile nell’eventuale processo a seguito dell’inchiesta. Pazzaglia: Abbiamo inviato noi alla Corte dei conti la delibera che avrebbe voluto approvare il quarto bilancio in rosso consecutivo per Aeradria (ilCarlino, Corriere, LaVoce, NQ).
Presunti innocenti. “La sete di giustizia non deve essere placata da un titolo, un'inchiesta finisce quando la sentenza è passata in giudicato”. Per commentare i fatti, il segretario del Pd Juri Magrini usa le stesse parole pronunciate poche ore prima dal presidente del consiglio Renzi all’inaugurazione dell'anno accademico della scuola dei carabinieri (ilCarlino, Magrini).
Sorpresi i creditori di Aeradria. Nonostante i sequestri milionari a noi arriveranno solo le briciole, dichiara Boschetti della Cbr (ilCarlino). L’unica possibilità per noi sarebbe stato il concordato che avevamo proposto al tribunale; oppure la vendita delle attrezzature, ma dal prezzo iniziale di 10milioni si è scesi a quello effettivo di 300mila euro, aggiunge Boschetti.
Maltempo, la stima dei danni, tutta da verificare, è di 20 milioni. Santarcangelo, Misano, Saludecio, Gemmano, Montegridolfo e Mondaino hanno già stilato un conto da oltre 7 milioni, ma mancano all’appello altre realtà molto colpite come Rimini, Riccione e Bellaria (ilCarlino). Colpa dei fossi insufficienti l’alluvione a Vergiano, ha spiegato ieri ai cittadini danneggiati il dirigente della Protezione civile Venturelli.
Università, il faentino Gianluca Fiorentini, attualmente prorettore, si candida alla guida dell’ateneo bolognese. C’è già chi vede in lui un difensore dei poli romagnoli (ilCarlino).
11 02 2015 | Rimini | Incidenti falsi, truffa a assicurazioni
Rimini | Incidenti falsi, truffa a assicurazioni
Truffa ai danni di cinque compagnie di assicurazione per un valore stimato intorno al milione. Ne è venuta a capo la polizia stradale di Rimini che sta valutando una trentina di fascicoli e ha denunciato ventiquattro persone tra periti di assicurazione, carrozzieri, clienti e noleggiatori di auto di lusso. Sono tutti riminesi, fra i 25 e i 50 anni, che simulavano incidenti per trarne un vantaggio economico. In alcuni casi i periti scaricavano da internet le foto delle auto incidentate (Ansa).
11 02 2015 | Rimini | Maxi sequestro Aeradria, Maggioli: Provvedimento infondato
Rimini | Maxi sequestro Aeradria, Maggioli: Provvedimento infondato
Manlio Maggioli conferma di aver ricevuto oggi la notifica del sequestro (preventivo) emesso dal gip del Tribunale Rimini per la somma di 749mila euro, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Rimini sul fallimento di Aeradria. All’epoca dei fatti, Maggioli era presidente della Camera di commercio di Rimini e avrebbe, secondo il provvedimento, avallato “una supposta truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”. Il sequestro, spiega Maggioli, “per il medesimo importo viene riferito ad altri 8 soggetti e pertanto da suddividere tra loro”. Maggioli precisa che il suo ruolo “è sempre stato improntato all’esercizio del mandato per il lecito perseguimento dei fini propri dell’ente”. Maggioli, quindi, respinge “in modo netto ogni addebito in ordine a tutti i fatti contestati”. La sua difesa è stata affidata all’avvocato Moreno Maresi di Rimini che “procederà quanto prima ad esaminare la complessa vicenda proponendo impugnazione avverso il predetto provvedimento cautelare reale, che si ritiene infondato sotto diversi profili”.
11 02 2015 | Riccione | Trc, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune
Riccione | Trc, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune
La quinta sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Riccione alla sentenza del Tar dell’Emilia Romagna che, il 30 ottobre scorso, ha bocciato la richiesta del Comune di variare il tracciato del metrò di costa, proponendo una soluzione diversa da quella approvata dal Cipe. Per questa ragione il Comitato di coordinamento del trc, pochi mesi prima, aveva respinto le varianti del Comune.
Nelle motivazioni della sentenza, depositata oggi, “il Consiglio di Stato - spiega Agenzia mobilità - ha giudicato inammissibili tutti i motivi del ricorso, avanzati dal Comune di Riccione, dalla richiesta di varianti progettuali alla recessione dall’Accordo di programma. Oltre alla sentenza avversa, il Comune di Riccione è stato condannato a rifondere le spese legali a favore di Agenzia mobilità Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
11 02 2015 | Rimini | Inchiesta Aeradria, Mauro: Gnassi sapeva
Rimini | Inchiesta Aeradria, Mauro: Gnassi sapeva
Gnassi sapeva. Sapeva che la situazione di Aeradria era difficile. Lo sostiene il consigliere comunale di Ncd Gennaro Mauro. “E’ ormai un fatto acclarato che gli amministratori comunali del centrosinistra riminese hanno avvallato le scelte gestionali di Aeradria, che suggestionate dal raggiungimento del "milione di passeggeri" hanno portato al fallimento della società”, dichiara Mauro.
“Vorrei ricordare - aggiunge il capogruppo degli ex Pdl - come Gnassi appena insediato, ai primi di luglio del 2011, all'insaputa dell'organo istituzionale che doveva eventualmente approvare (il consiglio comunale), scrive una lettera di "patronage" che poi viene portata come garanzia alla Cassa di risparmio di Rimini. È la palese dimostrazione che era al corrente delle acque agitate in cui navigava Aeradria, e della "regia comune" tra lui e il suo predecessore Ravaioli con il coinvolgimento di altri sindaci del riminese e dei presidenti della provincia Fabbri e Vitali”.
Mauro ssi augura “che il nostro sindaco esca pulito dall'inchiesta penale, ma sono dell'avviso che non possa continuare a governare la città. Da questa inchiesta ne esce fortemente indebolito e non più credibile agli occhi della cittadinanza. Rimini ha bisogno di un segnale di forte discontinuità”.
Il consigliere del centrodestra registra che “le irregolarità commesse dagli amministratori di Aeradria, pur non conoscendole nello specifico, erano così gravi da non dare credito al tentativo di "concordato preventivo di continuità" tanto sponsorizzato da Gnassi, ma bocciato dal tribunale. A mio avviso dare la proprietà di Aeradria ai suoi creditori, e quindi oltre alla Cassa di risparmio alle decine di imprese riminesi sarebbe stata la soluzione migliore per il rilancio dell'aeroporto, oltre a garantire un rientro di parte del credito vantato”.
Con Aeradria, conclude Mauro, “fallisce un sistema di potere basato su un intreccio pubblico-privato, basato sul clientelismo, sull'inefficienza e sullo sperpero di risorse pubbliche.Questa è la ragione per cui dal centrodestra vogliamo che il Comune di Rimini venda tutte le sue partecipate, dalla Fiera ad Hera, e vogliamo vederci chiaro sulla compagine societaria di Airiminum, l'attuale presenza come socio maggioritario della rete delle cooperative rosse è troppo ingombrante”.
11 02 2015 | Rimini | Maxisequestro Aeradria, Pazzaglia: L’avevamo detto
Rimini | Maxisequestro Aeradria, Pazzaglia: L’avevamo detto
Inchiesta Aeradria, il consigliere comunale Fabio Pazzaglia (FareComune) fa un po’ di cronistoria e ricorda di quando, nel febbraio del 2013, inviò alla Corte dei conti una lettera porre all’attenzione del procuratore regionale “la delibera che la Giunta voleva fare approvare in quei giorni al Consiglio comunale in riferimento alla società partecipata Aeradria. Il Consiglio comunale - spiega Pazzaglia - veniva chiamato ad aderire all’ennesimo aumento di capitale per una società che già si avvaleva di una procedura di concordato in continuità e che negli ultimi tre esercizi aveva conseguito rilevanti perdite”.
In pratica si chiedeva alla Corte dei conti, “di verificare che sulla delibera non vi fossero dei profili di illeggitimità tali da cagionare, con la sua approvazione, ipotesi di danno erariale per il Comune di Rimini. Di lì a poco l'avvio delle indagini”.
Arriviamo ad oggi con i clamorosi sviluppi dell'operazione ‘Icaro’. “Ci viene spontaneo reagire con la più classica delle affermazioni: "Noi ve l'avevamo detto". Non intendiamo entrare nel merito della vicenda giudiziara, ci interessa però la messa in discussione dell'intero sistema politico ed economico riminese. Le persone coinvolte hanno rappresentato fino a ieri, alcune tutt'ora, il sistema di potere economico e politico nei suoi gangli più importanti: Comune, Provincia, Fiera, Camera di commercio e Albergatori. La maggior parte di queste persone sono già uscite di scena e non appartengono più alla sfera pubblica, altre invece sono ancora in "sella". Per quanto tempo ancora non è dato sapere. L'unica cosa certa è che da un pò di tempo a Rimini si respira un'aria da fine impero”.
11 02 2015 | Rimini | Aeradria, i 5Stelle: Gnassi si dimetta
Rimini | Aeradria, i 5Stelle: Gnassi si dimetta
“Desideriamo ribadire, come già fatto nelle opportune sedi istituzionali, la nostra richiesta di un’assunzione di responsabilità politica da parte del sindaco”, dichiarano i consiglieri comunali Gianluca Tamburini, Carla Franchini, Gilberto Martinini, il deputato Giulia Sarti, l’eurodeputato Marco Affronte e il consigliere regionale Raffaella Sensoli. Da diverso tempo, in merito alla vicenda del fallimento e dell’inchiesta sull’ex società di gestione dell’aeroporto di Rimini, i 5Stelle chiedono le dimissioni del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi.
“Le sentenze giudiziarie - precisano i 5Stelle - non sono nostro compito, né ci permettiamo di anticiparle, è indubbio però che l’attuale posizione del primo cittadino, pur non rappresentando certezza di colpevolezza, inibisce il corretto svolgimento del suo compito come amministratore e come guida della sua maggioranza in Consiglio comunale”.
Pr fare un esempio, i 5Stelle ricordano la “recente discussione sul Fellini, nella quale la maggioranza ha votato contro la richiesta di costituire il Comune parte civile nel procedimento contro Aeradria. La sola ragione plausibile di tale rifiuto è il coinvolgimento in prima persona di Gnassi”, spiegani i 5Stelle che quindi ribadiscono anche sul finale: “Le dimissioni non sono un’ammissione di colpevolezza, ma possono essere, al contrario, azione onorevole”.
11 02 2015| Rimini| Associazione a delinquere per Aeradria, Gnassi: Accusa inaccettabile e umiliante
Rimini | Associazione a delinquere per Aeradria, Gnassi: Accusa inaccettabile e umiliante
Fallimento Aeradria, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi ha ricevuto la notifica del sequestro di beni per quasi 750mila euro questa mattina, prima di partire per Roma, dove lo attendeva “un importante incontro su canoni pertinenziali e beni demaniali”, spiega lui stesso. “Nell’atto, insieme al mio, ci sono - precisa Gnassi - i nomi di altri 33 indagati tra amministratori societari, ex sindaci e sindaci in carica, privati, presidenti e ex presidenti di associazioni di categoria, ex presidenti di Provincia, cittadini”.
Lo stato d’animo del primo cittadino coinvolto nell’inchiesta della Procura di Rimini sul fallimento di Aeradria, con l’accusa (tra le altre) di ‘associazione a delinquere’ “è quello di chi si sente a posto con la propria coscienza, avendo sempre e costantemente agito con atti e iniziative alla luce del sole per tutelare e salvaguardare un’infrastruttura strategica per il nostro territorio come l’aeroporto. E non muta il mio giudizio”. Il sindaco Gnassi trova “l’accusa di appartenere a una ‘associazione a delinquere’ così totalmente infondata, financo abnorme, da apparire inaccettabile e umiliante allo stesso tempo. Credo di non apparire eccessivo se dico che ‘leggere’ alla stregua di una cupola criminale (addirittura pensata nel 1999 e architettata propulsivamente da ‘registi’ istituzionali nel 2005), un rapporto di governance pubblico/privata lineare per sostenere l’aeroporto di Rimini (va detto, al pari di molte altre realtà nazionali e europee) sia qualcosa di più simile a un teorema che a un atto di accusa”. Dell'argomento InterVista si era già occupata, non molto tempo fa.
Associazione a delinquere, rimarca il sindaco, “con una gestazione ed esecuzione lunga quasi 15 anni per sostenere e rilanciare una infrastruttura pubblica fondamentale per l’economia del territorio, decine di persone diverse coinvolte tra cui 4 sindaci in carica, nessuno che ci abbia guadagnato un euro: sono queste e molte altre le cose che lasciano perplessi, pur rispettando il difficile compito degli investigatori. Ai quali, se mi si permette, andrebbe fatto semmai un appunto sul metodo di interpretare leggi e garanzie, preferendo da due anni a questa parte (due anni in cui, nonostante lo screditamento continuo, non sono mai stato sentito da alcuno sui fatti in questione) il lampo mediatico ad annunciare il tuono agli interessati”.
Gnassi fa sapere di aver già consegnato al suo "legale di fiducia il decreto per la sua analisi e per la richiesta di riesame ai giudici del Tribunale".
decoro urbano
Vietato gettare a terra chewing-gum masticati e mozziconi di sigaretta. Vietato dare cibo ai piccioni. Vietato abbandonare per strada gli escrementi degli animali. sta per partire la campagna del Comune di Rimini per il decoro della città. Significativo il titolo: ‘E tu a casa tua lo faresti?’. A breve saranno affissi quattro grandi manifesti, a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro, in tutta la città per scoraggiare alcuni spiacevoli comportamenti (sanzionabili con multe tra i 25 e i 150 euro)
11 02 2015 | Rimini | Fallimento Aeradria, Gdf sequestra 34 milioni
Rimini | Fallimento Aeradria, Gdf sequestra 34 milioni
Oltre 34 milioni di euro sequestrati dalla Guardia Finanza di Rimini nell'ambito dell'indagine sul fallimento dell'aeroporto Fellini. Notificati obblighi di dimora all'ex presidente Aeradria, Massimo Masini, al vice Massimo Vannucci e all'ex presidente della società collegata Air, Alessandro Giorgetti. Sequestri da 749mila ciascuno per i 9 indagati eccellenti per associazione finalizzata alla truffa di erogazioni pubbliche, tra cui il sindaco Andrea Gnassi (Ansa).