(Rimini) "Il Presidente della Provincia Riziero Santi prova a mettere in ‘bella copia’ quanto grossolanamente espresso dai suoi sostenitori e ad invitare a pensare a servizi, ospedali, asili e scuole, sportelli pubblici ecc. per migliorare la qualità della vita dei residenti in Valmarecchia. Esattamente quello che da 14 anni, da quando siamo in Romagna, viene promesso e non viene fatto", così in una nota il comitato Valmarecchia Futura.

"Quanto alle persone che lavorano e non passeggiano, ai figli che vanno all’Università e non all’Asilo, alle ambulanze che devono andare a Rimini e non a Novafeltria, ai turisti ai quali a parole si racconta che la Valmarecchia è come la Toscana, ai lavoratori che devono spostarsi perché le loro aziende sono scappate… ecco a queste persone le favole non bastano", sottolinea il comitato.

"Il paragone con la Valle del Savio ‘ben servita dalla E45’ lo prendiamo come una battuta di spirito. Negli ultimi 20 anni abbiamo perso il doppio della popolazione rispetto all’alto Savio! E lo spopolamento è solo uno dei 10 problemi prioritari. Ci dica il Presidente Santi come vuol risolvere i problemi dei ponti, dell’inquinamento dentro i centri abitati, degli studenti che per frequentare i poli di studio di Rimini, dalla Valmarecchia, devono svegliarsi all’alba per tornare a metà pomeriggio".

"Ci dica lui come portare un’azienda, impresa, o chiunque ad investire ed aprire in Valmarecchia dove non ci sono infrastrutture. Ci dica lui come limitare i sinistri in una strada con oltre 14000 veicoli che transitano quotidianamente e che di fatto è urbana e ricca di attraversamenti pedonali. Poi Santi deve mettersi d’accordo con se stesso: pensa alla Valmarecchia come ad una enclave, o magari alzando lo sguardo la pensa come valore di un territorio ampio, più di quello che sta governando?".

"Noi abbiamo aperto gli orizzonti, ipotizzando un vantaggio unico per il turismo della Valle e per Rimini- un collegamento più scorrevole con non solo con la Valmarecchia ma anche con la Toscana e con San Marino. Questo, le strutture ricettive della costa Riminese che oggi vedono queste persone alloggiare a Cesenatico, Cervia o Fano, lo sanno? Santi sa bene che senza di noi l’incarico all’Arch. Preger sarebbe ancora per aria. Siamo disponibili a discutere, portiamo elementi per ragionare, ascoltiamo e rilanciamo la gente che vive nella Valle. Tutta? No, evidentemente. Ma crediamo ci sia spazio per confrontarci e trovare una soluzione".

"La scelga lui visto che ha tante certezze. La nostra è: dimezzare i tempi di percorrenza. Nessuno parla di asfalto e catrame, siamo abituati al verde e all’aria pura. Un dato è certo: la Valle così muore. Ora scelga Santi per cosa vorrà essere ricordato".

 

(Rimini) “I dati pubblicati da Istat nel report "Viaggi e vacanze 2021" indicano come nel nostro Paese la domanda turistica sia ancora lontana dai livelli del 2019. Le limitazioni imposte dal covid hanno fortemente limitato i flussi turistici: l'anno si chiude con un numero di viaggi con pernottamento (41,6 milioni) sostanzialmente stabile rispetto al 2020 ma ancora molto lontano da quello pre-pandemia. Complessivamente sono quasi 115 milioni i pernottamenti di vacanza in meno rispetto al 2019 (-31%)". Numeri che rende noti il senatore 5Stelle Marco Croatti. 

"Sono dati che hanno portato alla chiusura di numerose aziende e reso economicamente fragile tutto il comparto turistico con tanti imprenditori che attendono una reale ripartenza, dopo due anni di pandemia, per lasciarsi finalmente alle spalle le enormi criticità di questa fase. In questo senso guardano con grandi aspettative alla stagione estiva giunta ormai alle porte", commenta Croatti. "Ad aumentare l’incertezza però sta contribuendo l’impatto sui bilanci del caro energia: uno studio di Confcommercio-Nomisma Energia indica, ad esempio, che per gli oltre 30.000 alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà mediamente da 49 mila a 79 mila euro annuì mentre la bolletta del gas da 10 mila a 20 mila. Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila € che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €".

"A poche settimane dall’inizio della stagione estiva il Governo deve mettere in campo ulteriori e tempestivi aiuti per salvare le imprese in difficoltà e con esse tanti posti di lavoro. Non ci sono solo le bollette, c'è anche l'aumento dell'inflazione, l'aumento delle materie prime, la situazione pandemica ancora presente, l'incertezza dei mercati internazionali oltre che la riduzione dei consumi che inciderà sulla capacità di spesa delle famiglie. In questo quadro uno dei territori più colpiti è proprio il nostro, con la sua spiccata vocazione turistica e un tessuto economico composto soprattutto da piccole aziende. Si apre dunque una fase fondamentale per il futuro della nostra Riviera con i prossimi mesi che saranno decisivi per ripartire e rilanciare la nostra offerta turistica; il supporto del Governo deve essere totale ed è anche in questo senso che ho sollecitato il ministro del turismo giovedì durante il question time al senato ricevendo rassicurazioni su ulteriore misure che saranno presentate in tempi rapidi”.

 

(Rimini) "Il dibattito sul miglioramento della Marecchiese è aperto, ma non a senso unico". Lo ribadisce il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi. "Chi ritiene di affrontare e risolvere il problema dello spopolamento semplicemente con una nuova strada, ovvero con una strada Marecchiese più veloce, non fa i conti con la realtà e con i bisogni reali della popolazione dell'alta Valmarecchia".

Un esempio? "La Valle dei Savio, a pochi chilometri da qui e con le stesse nostre caratteristiche, è ben servita dall'E45 ma nonostante questo, come certificano i dati ISTAT, registra problemi di spopolamento maggiori di quelli della Valmarecchia. Ci si chiede il perché? La ragione è che lo spopolamento si combatte con l'implementazione e la modernizzazione dei servizi e garantendo una maggiore qualità della vita, non con una strada più grande e veloce che giustifica, al contrario, lo schiacciamento a valle dei servizi e favorisce il mordi e fuggi".

Per Santi, "non vanno quindi favorite le condizioni per uscire dal territorio e rientrarvi più velocemente, ma semmai, e al contrario, migliorarne le condizioni di vita per tenere la popolazione sul territorio, perché lo spopolamento non si combatte con più cemento e più catrame ma portando lavoro e servizi. Questo è il nostro imperativo. Le risposte prioritarie sono quindi la qualità ambientale e servizi potenziati, qualificati e messi in rete: ospedale, pronto soccorso, asili, scuole, sportelli pubblici, messi in rete con poli funzionali e centri commerciali naturali collocati all'interno di aree urbane e borghi rigenerati, dotati di un sistema ricettivo moderno, qualificato e coerente con la qualità dei luoghi".

Poi c'è il tema della mobilità. "Se oggi, come ha rilevato il sondaggio del Comitato Marecchiese, il 93% si muove in auto e solo l'1,6% con mezzi pubblici è sicuramente un problema, ma la risposta giusta non è nel favorire il trasporto privato potenziando la rete viaria per aumentare la velocità dei mezzi, ma sta invece nell'offrire loro un'alternativa, anzi più alternative. Un trasporto pubblico e scolastico efficiente con corsie preferenziali e la possibilità di caricare le bici, una distribuzione urbanistica razionale delle diverse funzioni pubbliche e private, una regolazione fra il traffico veicolare pesante e quello leggero, alcune bretelle e bypass strategici e messa in sicurezza dei tratti che presentano un più alto tasso di incidenti".

Di tutto questo "discuteremo serenamente e approfonditamente durante il percorso di elaborazione dello studio di fattibilità sulla Marecchiese, messo in campo con il Protocollo sottoscritto con tutti i sindaci e commissionato all'architetto Preger, ma anche nel percorso per l'approvazione del nuovo Piano Territoriale di Area Vasta della Provincia e dei PUG dei Comuni, che devono sposare questa filosofia in controtendenza con un approccio del passato che ha invece privilegiato l'accentramento dei servizi. Tutto ciò nel solco di quanto definito strategicamente nel Patto provinciale per il lavoro e per il clima sottoscritto di recente con tutti i Comuni, le parti sociali e la Regione Emilia-Romagna."

(Rimini) Sono in via di conclusione alcuni recenti interventi che hanno riguardato la riqualificazione e la riasfaltatura di colore rosso in altre cinque vie del centro storico, un intervento che va ad ampliare la rete delle vie di colore rosso, realizzata nell'ambito dell'anello​ delle nuove piazze. Oltre infatti ai lavori già conclusi la scorsa settimana, che hanno visto la riqualificazione di 3 importanti vie, come un tratto di Via Gambalunga, Via Angherà e il Vicolo Mastini - tra oggi e domani - termineranno anche le riqualificazioni in asfalto rosso che riguardano la Via Brighenti, nel tratto tra via Bertani e Corso D'Augusto e la Via Bufalini, nel tratto dalla via Guerrazzi fino al Corso D'augusto. Una riqualificazione che si aggiunge all'intervento coordinato, che ha riguardato sinora 24 tra vie e piazze del quadrante urbano storico di Rimini.

 «L’amore più grande è l’amore che dà la vita, che porta la pace». Sono le parole del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi agli oltre 900 fedeli riminesi che ha guidato ieri pomeriggio nelle vie del centro storico di Rimini nella Via Crucis promossa da Comunione e Liberazione, secondo la liturgia ideata dal servo di Dio don Luigi Giussani. Dopo due anni di stop causa covid, la Via Crucis in presenza è partita alle 16,30 dall’arena Francesca da Rimini per concludesi sul sagrato della Cattedrale.

«Siamo qui perché provocati dalla Croce di Gesù a prendere posizione. Perché di fronte alla Croce non possiamo ripiegarci in una gelida indifferenza, in diplomatica neutralità, in una annoiata assuefazione. Dobbiamo scegliere perché siamo stati chiamati non perché più bravi di altri, anzi proprio perché siamo miseri, fragili. E non per nostro merito, ma per puro dono per pura grazia da Gesù a portare la sua Croce, che è la Croce della pace. Perché il nostro Dio ha un nome, si chiama Pace. Cristo non solo ci dona pace, non solo vuole pace, ma è la nostra pace», sottolinea il vescovo citando San Paolo. «Questa scelta noi la vogliamo gridare, la vogliamo cnatare, la vogliamo sussurrare per le strade della nostra città».

La meditazione della prima stazione è stata accompagnata dall’esposizione della fotografia del Cristo di Leopoli, antichissima scultura lignea, salvato dai fedeli della città ucraina. «La realtà a cui stiamo assistendo con tutta la sua crudeltà, distruzione, sofferenza e morte, ci mette davanti una ragione in più per vivere questo momento», spiega il responsabile diocesano di Cl, Cristian Lami. «L’immagine che abbiamo scelto, come apertura di questa nostra Via Crucis, è quella di una fotografia che testimonia il salvataggio del “Cristo di Leopoli” una delle sculture lignee più antiche conservate nella cattedrale della città ucraina. Nell’immagine alcune persone si apprestano a mettere al sicuro un’importante opera d’arte, ma è anche evidente il desiderio di salvare ciò che è importante, decisivo, ciò che si ama, senza del quale la vita con quel poco che si riuscisse a conservare, non avrebbe senso. In questa via crucis, preghiamo e chiediamo questo, dietro la croce di Cristo, seguendo il nostro vescovo Francesco seguendo Papa Francesco, che il 25 marzo scorso ha chiamato la Chiesa tutta per l’atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria, “di speranza fontana vivace”». 

Presenti anche i rappresentanti di alcuni movimenti ecclesiali. «Cosa accade ora tra noi? Possiamo fermarci solo all’apparenza del grande segno che è il nostro essere qui insieme oggi o, invece, riconoscere Colui che è tra noi. Questo si realizza in “una storia particolare”: guardandovi e riconoscendo amici di altre realtà ecclesiali, ho in mente la trama di rapporti intensificatasi in questi anni, come è stato evidente nella Beatificazione di Sandra Sabattini, legami che segnano tanti di noi e la stessa nostra Città, nella quale ci sorprendiamo insieme anche a realtà laiche nell’accoglienza dei profughi ucraini, nella raccolta di alimenti che è stata proposta sabato, imparando da tutti», sottolinea don Roberto Battaglia, assistente ecclesiale di Cl.

 

Fotoservizio di Roberto Masi

Lunedì, 11 Aprile 2022 14:29

9 aprile

Vento forte e burrasca: danni e paura | Preghiera per la pace | Melucci attacca Gnassi

(Rimini) Giovedì sera in consiglio comunale, la maggioranza ha modificato il regolamento del consiglio stesso affinché nonostante la fine dello stato dell’emergenza sanitaria, stabilita dal governo al 31 marzo, si possa proseguire in via definitiva con la partecipazione in forma mista sia al consiglio sia alle commissioni comunali. Forma mista vale a dire sia in presenza sia su piattaforma online, così come di è fatto nei mesi scanditi dalla pandemia, quando di fatto il consiglio comunale si è riunito per mesi solo online, sempre grazie ad una modifica del regolamento. La proposta è stata approvata con 17 vosti favorevoli, quelli dei consiglieri di maggioranza al momento presenti in aula. Aula che la minoranza dopo un dibattito sentito ha abbandonato ritenendo la delibera lesiva dei principi di partecipazione. Alcuni ritenendola addirittura fuori legge.

“Sarebbe stato più opportuno un passaggio in commissione”, ha fatto notare Luca De Sio della Lega all’inizio del dibattito. “Il consiglio comunale in quanto organo rappresentativo per eccellenza deve essere in presenza, salvo casi eccezionali, come quelli appena trascorsi e che hanno determinato uno stato di emergenza. Uno stato di emergenza che però decide lo Stato e non la presidente Corazzi”. De Sio ha poi chiesto l’inserimento di “una distinzione tra consiglio comunale e commissioni” e quindi l’applicazione della norma alle sole commissioni e non al Consiglio. “Sarebbe così una modifica più equa e sensata”.

Propone un emendamento simile Carlo Rufo Spina di Fratelli d’Italia che si dice “sconcertato” dall’ordine del giorno, “sia in qualità di consigliere comunale sia di presidente della prima commissione”, dove la delibera sarebbe duvuta essere analizzata. Rufo Spina parla di “palese violazione dell’articolo 35 del regolamento di funzionamento del consiglio comunale, che stabilisce: tutte le proposte del consiglio comunale devono essere preventivamente esaminte dalle commissioni competenti per materia. Tutte devono: quindi è un obbligo”. Deroghe esistono per mozioni di fiducia, istituzioni di commissioni speciali e deliberazioni sul funzionamento del consiglio. “Ascrivere la modifica alla deroga per il funzionamento del consiglio è una forzatura, perché riguarda solo aspetti tecnici e formali. Andare ad intaccare il concetto di collegialità è un’altra cosa: siamo di fronte a una modifica sostanziale degli aspetti riguardanti la democrazia e il funzionamento dell’assemblea: un ente pubblico, che fa atti pubblici e anche normativi (di secondo grado)”. La normativa vigente, il tuel, testo unico degli enti locali, prevede la contestualità di coloro che prendono questo tipo di decisioni, ricorda Rufo Spina, “in base a dei principi che possono essere volgarmente riassunti nel concetto di numero legale: un’assemblea che non ha numero legale non può decidere”. Per cui la delibera “ha delle conseguenza davvero impattanti per quanto riguarda i principi di democrazia dell’ente”.
Seguendo il proprio ragionamento di Rufo Spina conclude che la delbera “contrastara con i diritti della minoranza, che ha come propria arma l’utilizzo del far mancare il numero legale per far venire fuori quelle che sono le crepe della maggioranza. Questo è un diritto politico dell’opposizione che non può essere limitato. In questo modo chiunque dei consiglieri comunali potrà essere contattato e potrà votare da qualsiasi luogo si trovi, anche per esempio in vacanza o farsi l’aperitivo”.

Un altro problema, non secondario, lo rileva Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia. “Siamo rappresentanti eletti dai cittadini e quindi le sedute del consiglio, come quelle delle commissioni, vanno adeguatamente pubblicizzate”.

Quando ha visto la delibera, Nicola Marcello, sempre gruppo FdI, ha “sussultato”. “Ritengo che questa delibera vada ritirata perché vengono meno non solo i principi di un’adeguata pubblicizzazione, ma anche della pluralità e soprattutto della serietà. Negli ultimi anni ho notato una decadenza dell’istituzione”, precisa. Poi racconta di escamotage applicati negli anni precedenti dalle commissioni per non far finire sotto la maggioranza nei pareri, introducendo il voto ponderato. “Come maggioranza avete avuto spesso l’abitudine di disertare le commissioni. In questi ultimi mesi, poi, ho visto ripetutamente alcuni consiglieri collegarsi dai posti più strani. Non ritengo sia giusto né appropriato. Né giusto è che una persona che si collega solo per partecipare ad alcuni momenti percepisca il gettone”. Infine, alle commissioni “spesso prendevano parte anche i cittadini, portando il loro contributo positivo per la città. Oggi questo non accade più”.

Enzo Ceccarelli della Lega, ex sindaco civico di Bellaria, fa “un discorso di opportunità. Faccio notare le difficoltà che riscontro da quando sono in questo consiglio comunale, per esempio, nel recuperare tutti gli atti amministrativi e i documenti a cui io per legge avrei diritto di accedere per poter esprimere il proprio voto, al di là dell’appartenenza. Sicuramente la pandemia ha modificato le nostre abitudini, la tecnologia ci aiuta a supplire, ma non deve togliere la democrazia. Un altro esempio: la pubblicizazione che deve essere data alle commissioni non c’è”. Ceccarelli fa infine notare l’assenza dal consiglio al momento della discussione sia del sindaco sia della vice sindaca, oltre che “la saccenza di alcuni assesssori che ancora devono maturare l’opportuna competenza”.

Per Murano Brunori, la pandemia “non è finita e tornerà. Questa delibera porta dei vantaggi e dei privilegi. Mi domando però se questi privilegi vengano accordati solo a noi consiglieri o anche ai dipendenti per i quali mi risulta che lo smart working sia stato limitato al minimo”. Poi fa notare un inconveniente tecnico. “Ho seguito da casa due volte il consiglio. Devo dire che la connessione è pessima, il sistema non funziona per niente bene. Intervenire è dificilissimo”.

Si sono “riaperti i teatri, le discoteche, i cinema. Siamo tornati al ristorante, siamo tornati ad avere le fiere e i congressi, convegni. Penso che abbiamo davvero bisogno di socialità. Lo stato d’emergenza è stato definito dal governo. Quando Rimini è andata in lockdown, tra le prime città in Italia, è stato per un atto del governo. Abbiamo vissuto dei momenti molto duri durante la pandemia, che non abbiamo dimenticato, soprattutto perchè vissuti in prima persona. Il governo in questo momento ci dice che l’emergenza sanitaria è finita. La pandemia è diventata endemica, certo i contagi nella nostra città continuano ad essere elevati, continuano ad esserci dei morti, ma il governo, non noi, ha stabilito che il 31 di marzo è finita l’emergenza. Quale capacità e quale discrezionalità ha il consiglio comunale di Rimini nel decidere di modificare il regolamento in tal senso?”. Così Gloria Lisi che conclude la carrellata delle ampie perplessità della minoranza.

 

(Rimini) Musica per la Pace. Domenica alle 18 alla Sala Manzoni in via IV Novembre a Rimini, il Rotary Club Rimini Riviera invita la cittadinanza ad un evento organizzato in collaborazione con la Caritas Diocesana di Rimini. Il Concerto per la Pace a favore dei profughi ucraini è un’idea che nasce dal soprano Paola Tiraferri che si esibirà gratuitamente insieme al pianista Maestro Benedetto Franco Morri. Il concerto si aprirà con l’inno nazionale ucraino.

Nella serata saranno raccolti fondi ad offerta libera e che saranno gestiti dalla Caritas per assistere i profughi presenti nel territorio riminese.

“Il dramma umano che si sta consumando alle porte dell’Europa - dicono il presidente del Rotary Club Rimini Riviera Marco Alessandrini e Mario Galasso, Direttore della Caritas Diocesana di Rimini – ci sprona a fare il massimo sforzo per stare vicini alle persone, innocenti vittime di questo folle conflitto. Ci siamo attivati anche con questa iniziativa per aiutare i numerosi profughi arrivati nel riminese. La musica ci aiuterà a trovare questo sentimento di solidarietà e la generosità dei cittadini sarà fondamentale per dare un sostegno concreto a chi è stato costretto a fuggire da casa e a separarsi dagli affetti più cari”.

Ai soldi raccolti nel corso della serata si aggiungerà lo stanziamento del Rotary Club Rimini Riviera.

Per chi fosse impossibilitato e desiderasse fare una donazione direttamente alla Caritas può utilizzare l’Iban IT21T0623024206000043130436 con oggetto ‘Emergenza Ucraina.

(Rimini) "I dati Enea di marzo 2022 sul superbonus confermano quello che sosteniamo da mesi: questa misura è fondamentale per il lavoro e per la crescita economica del Paese. Siamo ormai di fronte a numeri impressionanti che decretano un vero e proprio miracolo per la nostra edilizia". Lo annuncia il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti. "Nella nostra regione sono ben 11.400 i cantieri già autorizzati per un totale di oltre 2 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione. Oltre 2100 di queste domande riguardano condomini e prevedono un investimento medio di 520.000 euro". 

Per quel che riguarda l’intero Paese invece "parliamo di 139.000 cantieri già autorizzati e oltre 24 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione. Soltanto nel primo bimestre 2022 i posti di lavoro sono ben 44.207. Tutto ciò senza contare i benefici energetici, i risparmi in bolletta e la svolta ecologica degli edifici coinvolti. Grazie al superbonus 110% oggi abbiamo interi agglomerati urbani in decadenza perfettamente recuperati ed efficienti, con un valore immobiliare moltiplicato. Cifre importanti nonostante il provvedimento sia stato frenato da continui ostacoli burocratici", sottolinea il senatore.

"Le limitazioni volute dal Governo alla cessione dei crediti fiscali, che rappresentano una comprovata zavorra per le imprese, vanno eliminate immediatamente: ormai è chiaro che non hanno alcun senso, considerato che il pretesto delle frodi è stato smontato dai numeri, essendo quelle relative al Superbonus meno del 3% del totale. Il Superbonus al 110% funziona ed è la misura a più alto moltiplicatore economico dello scenario normativo italiano".

Per Croatti, infinene, "è necessario ora prevedere al più presto un quadro normativo stabile che consenta un numero maggiore di cessioni del credito, senza le quali non è possibile il completamento di molti cantieri. Va inoltre rivisto il regime sanzionatorio dei tecnici asseveratori, affinchè le sanzioni siano proporzionali al danno arrecato. Tutelare una delle migliori misure nella storia economica ed edilizia italiana è un dovere morale di questo Governo. Noi del MoVimento 5 Stelle ci batteremo affinché questo avvenga".

 

Venerdì, 08 Aprile 2022 13:19

Coriano, al via la manutenzione dei semafori

(Rimini) Coriano dà il via alla manitenzione dei semafori. L'amministrazione comunale, attraverso l'assessorato competente e gli uffici, infatti, ha commissionato ad Enel Sole la manutenzione ordinaria degli impianti. Ora è scattata la fase della manutenzione straordinaria di tutte le lanterne. I lavori inizieranno dall'intersezione tra la SS72 e le vie Pavese e Rovereta."Sono semafori a tre vie con la possibilità di diventare anche a 4 se si installasse il pedonale. Le tempistiche sono lunghe causa di forza maggiore, l'unica soluzione per risolvere in parte il problema dei tempi è l'installazione di spire per le quali l'Amministrazione comunale sta provvedendo la progettazione: si tratta di un intervento importante, che richiede uno sforzo economico maggiore, ma che sarà in grado una volta completato di introdurre una soluzione ottimale. E' prevista inoltre – conclude lo stesso assessore – la sostituzione dei pannelli di contrasto che ospitano le lanterne e dei supporti danneggiati", spiega Roberto Bianchi, assessore ai Lavori pubblici.

 

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