Abbandonati in un cassonetto, adottati 8 cuccioli
(Rimini) Erano stati abbandonati alcun mesi fa in uno scatolone di fianco ad un cassonetto dei rifiuti, dopo essere stati sottratti alle attenzioni della loro mamma, che li stava ancora allattando, anch'essa poi abbandonata in un parco pubblico e ritrovata legata con uno spago ad un albero. Otto cuccioli meticci, di cui 7 femmine e un maschio, di appena un mese di vita, si sono visti così allontanare dalla loro mamma, proprio durante il periodo dell'allattamento, per essere stati selvaggiamente abbandonati.
Dopo poche ore dal ritrovamento dei cuccioli, avvenuto nella zona di Rimini nord, è stata ritrovata anche la loro mamma, "Rea", una meticcia femmina color miele, somigliante a un Labrador, denutrita e in evidente stato di lattazione. Non c'è voluto molto a capire - dagli scodinzoli e dai mille gesti affettuosi - una volta che li hanno fatto incontrare, che si trattava della loro mamma. Dopo le cure iniziali di un veterinario e i dovuti controlli di salute per l'evidente stato di denutrizione, gli animali sono stati tutti affidati al canile di Rimini "Stefano Cerni", per essere immessi nei consueti percorsi di rieducazione e l'affidamento.
È iniziata così un po' in salita la storia del parto di mamma "Rea", di "Totti" e delle sue 7 sorelle, ribattezzate dai volontari del Canile di Rimini, le "7 principesse di Roma". Una storia iniziata male, con un crudele abbandono, che grazie all'impegnativa attività del canile di Rimini e alla collaborazione con i tanti volontari, gli educatori cinofili e gli operatori, che ruotano intorno a questa importante realtà, è riuscita a concludersi nel migliore die modi. Tutti i cuccioli infatti e anche a loro mamma - hanno infatti adesso trovato 9 famiglie diverse che li hanno adottati e che potranno prendersi cura di loro, dandogli tutto l'affetto di cui hanno bisogno.
Questa è solo una delle tante storie che accadono al canile di Rimini "Stefano Cerni", storie che spesso nascono da un gesto di inciviltà, oppure di incapacità a prendersi cura di un animale, ma che poi in alcuni casi riescono a trovare un lieto fine.
Servono anche a questo scopo - cioè promuovere le iniziative e la conoscenza delle attività del canile - le giornate come quella organizzata la prossima settimana a Pasquetta - lunedì 18 aprile. Un momento di condivisione e di incontro, per trovare i volontari, gli operatori e gli educatori cinofili, conoscere gli ospiti a quattro zampe che si possono adottare, oppure chiedere consigli, curiosità e fare domande su metodi di addestramento, per conoscere meglio il comportamento del proprio cane. Una giornata che gli operatori della Cooperativa Sociale Cento Fiori - che gestiscono il canile del Comune di Rimini e quello di Vallecchio, hanno organizzato a 'Santa Maria del Piano' - (Montescudo), nell'ambito dello "Sport & Rock event", dove sarà allestito uno stand dedicato alle adozioni.
Momento importanti per fare una formazione indirizzata anche ai richiedenti l'adozione con un percorso fatto di consigli e informazioni tecniche che preparino i cittadini dalle settimane che precedono l'adozione fino a quelle successive. Una consulenza che accompagna la famiglia che adotta per gestire al meglio il cane nella propria casa e prevenire qualsiasi problematica.
Metromare, 13 milioni per 5 nuove aree di sosta
(Rimini) Un investimento da oltre 13 milioni di euro per una dotazione di circa 1.400 posti auto a servizio del Parco del Mare e per dare impulso al trasporto intermodale e sostenibile per la zona mare e il centro storico. Con il via libera al finanziamento al Comune di Rimini di 13.196.090 euro da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), accelera il percorso che porterà alla realizzazione di cinque nuovi hub per la sosta, in corrispondenza di cinque strategiche fermate del Metromare. Si tratta di cinque aree di parcheggio di attestazione, individuate nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Rimini, alcune delle quali da realizzare ex novo, altre già presenti ma oggetto di interventi che ne amplieranno in maniera consistente la capienza. Nello specifico i cinque hub, realizzati a raso o con tecnologia fast park, saranno realizzati in corrispondenza delle fermate Kennedy, Pascoli, Toscanini, Rivazzurra e Miramare airport, per complessivi 1.400 posti auto totali, rispetto ai 581 oggi disponibili.
Per l'hub Kennedy - il primo ad essere interessato dagli interventi – è previsto un raddoppio dell'area di sosta a raso presente, con la creazione di ulteriori 100 stalli che si aggiungeranno ai 111 esistenti, per un totale di 211 posti. L'hub più importante in termini numerici sarà il fastpark di Toscanini, che prevede 467 posti auto (+147), mentre l'area sosta di Rivazzurra passerà dai 150 attuali ad un'offerta di 270 posti. Saranno invece realizzati ex novo gli hub di Pascoli (256 posti) e Miramare Airport, con una dotazione di circa 200 posti.
"L'approvazione da parte del Ministero dei trasporti del progetto del Comune di Rimini ci consente di dare un importante impulso alla concretizzazione del piano complessivo della sosta a servizio della zona mare – è il commento del sindaco Jamil Sadegholvaad e dell'assessora alla mobilità del Comune di Rimini Roberta Frisoni – Ancora una volta la nostra città si conferma capace di intercettare risorse statali utili a completare il disegno di rigenerazione urbana della città e per potenziare e agevolare l'accessibilità del territorio, dalla zona mare a quella a monte della statale. È stato un lavoro lungo e complesso, per il quale vogliamo anche ringraziare il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili e la Regione Emilia Romagna che negli anni ha accompagnato lo sviluppo di questa importante infrastruttura di trasporto pubblico. Con la realizzazione di questi cinque hub di sosta abbiamo l'opportunità di incrementare in maniera considerevole la dotazione di sosta: 1.400 posti totali nei cinque parcheggi di attestamento in corrispondenza di cinque snodi del Metromare, a cui si aggiungono i 400 posti auto del parcheggio interrato che nascerà in piazzale Marvelli, progetto che questa amministrazione ha deciso di finanziare direttamente attraverso l'avanzo di bilancio, e gli altrettanti in previsione con la realizzazione del parcheggio interrato di piazzale Fellini. Tanti interventi sui quali vogliamo accelerare e che si integreranno con il resto dei servizi del sistema di mobilità pubblica e privata, per accompagnare e sostenere la trasformazione della città. Gli uffici stanno già lavorando per affidare i lavori. La prima area di sosta legata al finanziamento statale sarà quella in piazzale Kennedy che, se non vi saranno intoppi, potrebbe essere già pronta e operativa per il 2023".
Variante SS 16, la maggioranza consiliare: opportuno sostenere progetto
(Rimini) I capigruppo della maggioranza consiliare di Rimini, Pd, Futura, Rimini Rinata, hanno presentato un ordine del giorno per chiedere di migliorare il tracciato della variante alla SS16 nel tratto di Rimini nord. "Da 20 anni è in corso un complesso ed articolato iter di legge e procedurale, da parte delle autorità nazionali competenti, per la realizzazione della nuova Strada Statale 16 "Adriatica" fra Bellaria e Cattolica. Un'opera fondamentale per la viabilità ed il sistema della mobilità di tutto il territorio provinciale, che sull'area del solo Comune capoluogo prevede un investimento di ben 350 milioni di euro. L'asse viario strategico esistente supporta e sopporta al momento un traffico tra i 30 e 40mila veicoli al giorno, passando a pochi metri dalle finestre delle case, all'interno dei centri abitati. Il tutto con tempi di percorrenza insopportabili sia per il traffico privato che per quello commerciale e del trasporto pubblico", si legge nel dcumento.
"Il tracciato di queste nuove corsie, previsto nella progettazione di Anas, è stato discusso, mediato e alla fine approvato negli anni scorsi in Conferenza dei Servizi Stato-Regione, in fase di Valutazione di Impatto Ambientale, con il contributo di tutti gli enti e Comuni coinvolti. Il progetto sottoposto a valutazione di impatto ambientale con esito positivo è stato sottoposto a tutti i passaggi autorizzativi, compreso la VIA da parte del Ministero dell'Ambiente. L'Anas, da qualche mese, ha avviato le procedure di monitoraggio sismico delle aree interessate alla realizzazione dell'opera, fase propedeutica all'avvio dei lavori", ricordano i capigruppo.
"È opportuno sostenere tale progetto, conferendogli impulso e continuità, sollecitando il finanziamento dell'opera da parte del Governo e la continuità realizzativa da parte dell'Anas. Il valore di un nuovo tracciato per la SS16 è ineccepibile ed indiscutibile. Così come la richiesta di una sua rapida realizzazione, rispettando senza indugi la tempistica prevista dalla cantierizzazione programmata ed il più efficace ed armonico inserimento nel contesto ambientale, economico e sociale del territorio. L'Ordine del Giorno da noi presentato vuole impegnare la Giunta a monitorare e verificare l'andamento dei lavori da parte di ANAS, secondo la modalità e gli step già previsti dal progetto e dall'iter autorizzati. Ad adoperarsi per verificare, insieme al soggetto attuatore ANAS, le opportunità di miglioramento che dovessero presentarsi in corso d'opera durante le fasi di esecuzione del progetto, con le eventuali soluzioni pratiche ed operative che possano mitigarne l'impatto sull'ambiente, sul consumo di suolo agricolo, sulle attività economiche e sui soggetti privati interessati dal tracciato. A monitorare l'avanzamento progettuale ed esecutivo, considerando le opportunità di miglioramento che si presentassero in corso d'opera durante le fasi di esecuzione del progetto per ottimizzarne ulteriormente l'efficienza pratica, favorendo l'alleggerimento del traffico sulla viabilità urbana e lo sviluppo di imprese che possano sfruttare la nuova infrastruttura. Ad approfondire la possibilità di connettere in modo efficace e veloce il tracciato della nuova SS16 con l'ingresso ovest della Fiera di Rimini, al fine di migliorarne l'accessibilità veicolare privata tramite un nuovo percorso di raccordo con il casello di Rimini nord che sfrutti il tracciato della nuova SS16".
15 aprile
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SanPa, nuova docuserie: Freeda racconta i volti della comunità
(Rimini) Normalizzare il dibattito sulle droghe e la riabilitazione scardinando i tabù sulla tossicodipendenza: è questo l’obiettivo di “Resistenze, racconti da San Patrignano”, la social serie ideata, realizzata e distribuita da Freeda che propone il racconto diretto di ragazzi e ragazze ospiti della più grande comunità di recupero per tossicodipendenti d'Europa. La docu-serie, che verrà pubblicata il 19 aprile sui canali Youtube e Facebook di Freeda, è composta da 5 episodi della durata di circa 15 minuti ciascuno. Nello stile di Freeda, digital media company con una community di oltre 9 milioni di persone nel mondo, prevalentemente appartenenti alle generazioni Z e Millennial (un pubblico al 92% femminile e al 72% sotto i 34 anni), il progetto parla un linguaggio diretto attraverso il racconto senza filtri di chi vive o ha vissuto la dipendenza e la disintossicazione.
“Stimolare il dibattito attorno al tema della tossicodipendenza senza giudizi e senza preconcetti è l’obiettivo di Resistenze, in coerenza con l’approccio di Freeda ai temi più cari e più utili alle nuove generazioni. Il documentario vuole rimanere aderente alla realtà, proponendo storie di vita vissuta in modo disintermediato. Per questo motivo, dunque, le ragazze e i ragazzi ospiti della Comunità di San Patrignano si raccontano in prima persona attraverso 5 puntate e 6 protagonisti” ha dichiarato Sara Ristori, Direttrice Editoriale di Freeda. “Siamo entusiasti del risultato e speriamo che possa raggiungere un pubblico vasto, con l’intento di sensibilizzare, informare e condividere esperienze preziose: un impegno che portiamo avanti ogni giorno nei confronti della nostra community”.
“Abbiamo apprezzato molto la sensibilità con cui Freeda si è posta nei confronti dei nostri ragazzi” sottolinea il presidente della comunità Alessandro Rodino Dal Pozzo. “Si tratta di un lavoro che sottolinea ancora una volta quanto le dipendenze nella nostra società siano un problema trasversale, che non guarda al ceto sociale, all’orientamento sessuale o all’età delle persone interessate. Freeda pone l’accento sull’impegno che San Patrignano porta avanti ogni giorno in maniera disinteressata, cercando di aiutare ogni ragazza e ragazzo a trovare la propria strada. Si tratta di storie e interviste che mettono in evidenza come la dipendenza spesso sia solo l’apice di un malessere che nasconde molteplici disagi”.
La serie propone un racconto senza filtri dell’esperienza di sei ragazze e ragazzi (i cui profili sono riportati in calce) durante il loro percorso di rinascita, con l’architettura di San Patrignano a fare da cornice. La struttura rappresenta un elemento narrativo attivo e vitale. Nel corso degli anni, infatti, la comunità si è sempre più strutturata per permettere ai propri ospiti un percorso di lungo periodo, formandosi nei laboratori professionali di San Patrignano.
Il team di Freeda ha impiegato oltre 4 mesi per la realizzazione delle riprese, a partire da settembre dello scorso anno. Le prime settimane sono servite per entrare in contatto con la Comunità, e conoscere al meglio i ragazzi protagonisti della serie, lontani dall’obiettivo della telecamera. Nei mesi tra ottobre e dicembre si sono invece concentrate le riprese, che dovevano seguire il ritmo e le molteplici attività degli ospiti della struttura. Il team ha chiesto loro tante cose: come hanno iniziato, perché hanno continuato fino ad abusarne, perché non sono riusciti a fermarsi prima. Il risultato è un affresco a più voci sul tema della dipendenza, un affresco consapevole di non potere rispondere a tutte le domande su un argomento così largo e al tempo stesso così soggettivo, ed è proprio il punto di vista soggettivo quello da cui il team è di Freeda è voluto partire, lasciando la parola ai protagonisti del racconto.
Elezioni a Riccione, Riccione nel cuore: priorità è dare una casa
(Rimini) “Finanziamenti certi e costanti per le politiche della casa. Integrazione al reddito delle famiglie in difficoltà con un rifinanziamento del Fondo di sostegno agli affitti e di quello per la morosità incolpevole. Aumento dell'offerta di alloggi in locazione a canone sostenibile e rilancio dell'edilizia residenziale pubblica”. Sono queste le proposte che la Lista Civica Riccione nel Cuore, della coalizione di centro sinistra, porterà al giudizio degli elettori riccionesi che il 12 Giugno sceglieranno il loro nuovo Sindaco. “C’è bisogno, prima di tutto, di un piano di riequilibrio del mercato degli affitti, trovare un appartamento in affitto annuale a Riccione è pressoché impossibile”, sottolinea Michela Tomassoli, candidata al Consiglio Comunale per la lista Riccione nel cuore. “Bisogna assolutamente intervenire per aiutare chi non riesce a risolvere il problema da solo, mentre si allungano le liste delle famiglie sfrattate o in attesa dell’assegnazione di una casa popolate, che ha Riccione ricordiamo sono ancora 257 i nuclei familiari in graduatoria, ed il patrimonio immobiliare del Comune non cresce”.
“Riccione è da sempre luogo di transiti, di accoglienza e di integrazione. Al centro di tante esigenze economiche diverse, non semplici da coniugare e legate ad una storica vocazione recettiva. Per questo - continua Michela Tomassoli - siamo consapevoli delle responsabilità che chi andrà ad amministrare la città debba assolutamente e velocemente trovare misure nuove a sostegno di tutte le forme dell’abitare. Il diritto alla casa dovrà trovare attuazione mediante un piano di interventi articolati di fronte alla realtà dei bisogni che si fa giorno per giorno sempre più urgente e complessa. Partendo dalla riqualificazione e riconversione del patrimonio immobiliare privato inutilizzato e vetusto o attraverso la proposta di soluzioni abitative di transizione, fino a forme innovative e sperimentali di housing sociale e di abitare solidale. Tutte soluzioni capaci dell’offrire opportunità abitative per rispondere alle nuove esigenze”.
“Senza dimenticare - conclude - che le esigenze abitative soprattutto dei giovani sono sempre più numerose e non possono essere soddisfatte dagli alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Per questo motivo dovrà essere varato un ambizioso “piano casa” che dovrà intercettare il bisogno abitativo delle giovani famiglie, con il riutilizzo del patrimonio immobiliare privato verificando, con gli istituti credito locali che hanno diversi immobili avuti a causa dei numerosi fallimenti, la possibilità di acquistarli con le modalità “rent to buy”.
Viserba, da oggi ztl sul lungomare
(Rimini) Entra in funzione da oggi la nuova regolamentazione della circolazione nella fascia turistica di Rimini nord, la Zona a Traffico Limitato nell’area del Parco del Mare da Rivabella a Torre Pedrera. Una scelta promossa per favorire la vivibilità e la qualità urbana dei sei chilometri di waterfront, riqualificati nel segno della sostenibilità e della socialità grazie ai 5 km di nuove piste ciclabili, a 80.000 mq di aree pedonalizzate, agli ampi spazi verdi (10.000 mq), arricchiti da 30 salotti urbani.
In questi giorni si sta completando la spedizione ai circa 6mila soggetti tra residenti, albergatori, proprietari di seconde case o di posti auto direttamente interessati dall’introduzione della Ztl, per spiegare le nuove procedure semplificate introdotte quest’anno dall’Amministrazione Comunale per il rilascio e la verifica dei permessi. Un sistema che da quest’anno è completamente digitalizzato, allo scopo di favorire cittadini e operatori, accelerando tempistiche ed evitando di recarsi agli sportelli.
In attesa del completamento dell’attività di rilascio dei permessi, fino al 30 giugno per i cittadini e operatori aventi diritto sarà possibile accedere alla ztl semplicemente presentando l’autocertificazione, necessaria per evitare di incorrere in sanzioni.
Il modello di autocertificazione si può scaricare sul sito internet del Comune di Rimini, nella sezione “mobilità e trasporti” dove sono disponibili tutte le informazioni e la documentazione relative alla Zona a traffico limitato (https://www.comune.rimini.it/servizi/mobilita-e-trasporti/permessi-di-accesso-zona-traffico-limitato-ztl-e-nellarea-pedonale)
La Zona a Traffico Limitata – attiva fino al 30 settembre - è suddivisa in quattro zone: Torre Pedrera, Viserbella, Viserba e Rivabella. Per ciascuna di queste aree l’accesso sarà riservato a residenti e domiciliati, ai non residenti che hanno posti auto, ai clienti degli alberghi per il solo carico e scarico del bagaglio o per accedere a parcheggi delle strutture ricettive e delle attività economiche presenti in zona e, in determinate fasce orarie, a tutte le categorie di commercianti e artigiani che nella ZTL hanno una loro zona di pertinenza.
La Ztl è attiva 7 giorni su 7, 24 ore su 24, ad eccezione dei tratti tra via XXV Marzo a via Polazzi (ad eccezione del tratto di preferenziale tra Via Palotta e via Polazzi) e tra via Borghesi e via Verenin Grazia, dove l’accesso sarà interdetto solo in fascia serale, dalle 20 alle 24.
“La primavera sarà una fase di passaggio per accompagnare residenti e operatori – sottolinea l’assessora alla mobilità Roberta Frisoni – In questo periodo porteremo avanti l’attività di rilascio dei permessi, un’operazione corposa per le dimensioni dell’area e il numero di utenti coinvolti, ma che sarà profondamente semplificata, grazie alla completa digitalizzazione delle procedure. Nel frattempo sarà possibile accedere alla Ztl con la sola autocertificazione, così come previsto lo scorso anno. Oltre a completare l’invio delle comunicazioni mirate per ogni categoria, nelle prossime settimane torneremo nei territori per confrontarci nuovamente con cittadini e operatori e dare un riscontro rispetto ai temi che sono stati sollevati negli incontri che si sono svolti nelle scorse settimane nelle diverse zone. Questa primavera e estate serviranno per verificare il provvedimento e accompagnarne il suo perfezionamento”.
Blackout agli assoluti di nuoto, Angelini: attuale amministrazione ha portato a degrado e depauperamento
(Rimini) "Lo Stadio del Nuoto di Riccione è una struttura sportiva di eccellenza in campo nazionale ed internazionale diventato negli anni patrimonio di tutti gli sportivi. Un fiore all'occhiello che, come riccionesi, dovremmo amare, curare e valorizzare. Ma in questi ultimi anni questo non è accaduto e ieri, in occasione degli Assoluti di Nuoto, in diretta televisiva sulla RAI, tutti abbiamo assistito ad un fatto increscioso dovuto alla mancanza di manutenzione da parte dell'amministrazione comunale del nostro Stadio del Nuoto: un blackout causato da faretti incandescenti datati 2004". Daniela Angelini, candidata sindaco per Riccione della coalizione sostenuta da Pd, M5S, Coraggiosa e tre liste civiche: Uniamo Riccione, Riccione 2030 e Riccione nel Cuore appresa la notizia ha voluto subito esprimere il suo disappunto.
"Sapere che nella nostra Piscina Comunale che ospita importanti appuntamenti di prestigio internazionale attirando turisti da tutto il mondo, ci siano installati faretti a incandescenza datati 2004, sottolinea ancora una volta la mancanza di cura e manutenzione da parte dell'attuale amministrazione di spazi come questo, importantissimi per i cittadini riccionesi e per i nostri ospiti. Questa incuria ha portato al degrado ed un depauperamento del patrimonio sportivo della città". Per l'Angelini, infatti, il centro sportivo di Riccione (intitolato al riccionese Italo Nicoletti) che comprende anche lo Stadio del Nuoto, è da sempre una risorsa fondamentale per l'economia e la società riccionese.
"Purtroppo, però oggi, dopo tanti anni di cattiva manutenzione e in alcuni casi persino assente, gli impianti sportivi della nostra città versano in uno stato di degrado e di quasi abbandono. Uno dei primi interventi che intendo sostenere da subito sarà quello di riservare un budget dedicato per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per gli impianti. Riccione si merita il nostro impegno su questo fronte. La Piscina di Riccione è un vanto per la nostra città, vengono da tutta la provincia per nuotare, ma dobbiamo garantire la totale sicurezza. Non è pensabile, come è successo, che piova all'interno della Piscina. Ai nostri turisti inoltre dobbiamo offrire il meglio perché come sappiamo, cercano strutture sportive adeguate alle loro esigenze, per trascorrere una vacanza attiva e sportiva".
Variante Statale 16, anche Europa Verde chiede di rivedere il progetto
(Rimini) Il Gruppo Europa Verde dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna ha depositato un'interrogazione alla Giunta regionale per chiedere di valutare - in accordo con la Provincia di Rimini e i comuni interessati e coinvolgendo comitati e aziende agricole del territorio - la possibilità di rivedere il tracciato della variante Statale 16-Rimini Nord, eliminando il tratto da Igea Marina a Santa Giustina al fine di tutelare un'area di alto valore agricolo e ambientale e di preservare l'economia del territorio.
La scorsa settimana la stampa locale di Rimini ha riportato la notizia della realizzazione della variante Statale 16-Rimini Nord, un progetto in discussione da oltre 20 anni. Secondo quanto annunciato dal Presidente della Provincia Riziero Santi, "entro giugno il ministero dovrebbe indire la Conferenza dei Servizi per definire le tappe dell'intervento, complessivamente 300 milioni di euro, finanziati dal ministero delle infrastrutture attraverso l'Anas, per oltre 25 chilometri di variante alla Statale attuale, tra l'Adriatica e l'autostrada, dal confine con Bellaria Igea Marina a Misano". La tratta a nord che va da Igea Marina fino a Santa Giustina era stata pensata per favorire lo sviluppo di tre poli produttivi e logistici: il cosiddetto "triangolone" artigianale a Santarcangelo (insediamento di 40/50 imprese), il progetto di trasporto merci "Transit Point" a Rimini e il decentramento di una parte dell'attività di una grande industria del territorio. La realizzazione di questi tre progetti non è mai avvenuta e non è nemmeno più prevista dagli strumenti urbanistici dei Comuni di Rimini e Santarcangelo.
"Con questa interrogazione Europa Verde intende portare in Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna la voce di comitati locali, associazioni ambientaliste e organizzazioni degli agricoltori che hanno manifestato forte preoccupazione per l'impatto che il progetto della variante statale 16 -Rimini Nord può avere sul futuro del territorio agricolo e delle imprese del settore. Per questo hanno chiesto di rivedere il tracciato per salvaguardare l'area compresa tra Igea Marina e Santa Giustina, richiesta alla quale si associano Europa verde di Rimini e dell'Emilia-Romagna – dichiara Silvia Zamboni, capogruppo regionale di Europa Verde e vicepresidente dell'Assemblea legislativa -. Classificata fino a pochi anni fa come Zona Agricola Speciale, l'area in questione comprende oltre 400 ettari di suolo pregiato ad alta vocazione ortiva dove si produce il 40% di tutta la lattuga consumata in Emilia-Romagna. La prevista colata di cemento e asfalto rischia di causare un disastro ambientale e di distruggere in modo irreversibile un'area unica per qualità del suolo e ricchezza d'acqua di falda. Inoltre, la bretella minaccia decine di aziende agricole che potrebbero vedersi costrette a chiudere o a ridurre notevolmente sia la produzione sia il personale dipendente, con gravi conseguenze per l'economia locale. Noi Verdi siamo d'accordo con l'allarme sulla variante statale 16 lanciato da Coldiretti, che ha affermato che, alla luce della crisi energetica e della guerra in Ucraina, tornare a investire nella terra agricola coltivata sta diventando una necessità e che, al contrario, questo progetto metterebbe a rischio un centinaio di imprese e avrebbe un impatto elevato su tutto il territorio in termini di inquinamento. La VIA effettuata nel 2013 stimava che alle 29 tonnellate di PM10 annuali misurate se ne sarebbe aggiunta un'altra decina. Per questi motivi con l'interrogazione chiediamo alla Giunta regionale di intervenire per modificare il tracciato eliminando il tratto da Igea Marina a Santa Giustina al fine di tutelare un'area di alto valore agricolo e ambientale e preservare l'economia del territorio".
Profughi ucraini: 4.386 a Rimini
(Rimini) Secondo i dati delle Prefetture, sono 22.065 i profughi arrivati in Emilia-Romagna dall'Ucraina, di cui 1.911 ospitati nella rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas). Oggi la riunione del Comitato istituzionale regionale per l'Emergenza Ucraina, in Prefettura a Rimini, Convocato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, d'intesa con il Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Prefetto Francesca Ferrandino.
Ai lavori sono intervenuti la vicepresidente Elly Schlein, l'assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e, oltre al Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza, gli altri prefetti, i sindaci delle città capoluogo, presidenti di Provincia e dei rappresentanti Anci e Upi Emilia-Romagna, del Comitato regionale del volontariato e del Forum Terzo settore.
Gli arrivi e l'accoglienza, per provincia. Nell'area metropolitana di Bologna, risultano arrivate 3.729 persone di cui 400 ospiti nella rete Cas. Per quanto riguarda gli altri territori regionali: a Ferrara risultano arrivate 2.022 persone di cui 180 ospiti nella rete Cas; a Forlì-Cesena risultano arrivate 1.628 persone, di cui 39 ospiti nella rete Cas; a Modena risultano arrivate 2.832 persone di cui 87 ospiti nella rete Cas; a Parma risultano arrivate 1.357 persone di cui 118 ospiti nella rete Cas; a Piacenza risultano arrivate 1.469 persone di cui 39 ospiti nella rete Cas; a Ravenna risultano arrivate 1.683 persone di cui 311 ospiti nella rete Cas; a Reggio Emilia risultano arrivate 2.959 persone di cui 350 gli ospiti nella rete Cas; a Rimini risultano arrivate 4.386 persone di cui 387 ospiti nella rete Cas.
Informazioni sul web, anche in ucraino. Sul sito della Regione, la sezione con tutte le informazioni e la documentazione per l'accoglienza e l'assistenza sanitaria dei profughi, tradotta anche in lingua ucraina. Lo stesso i documenti richiesti (https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/ucraina).
Sanità. Informazioni in lingua sono anche presenti anche su tutti i siti web delle Aziende Usl.
A oggi, in Emilia-Romagna sono stati rilasciati 18.507 codici STP (Straniero temporaneamente presente), che consentono l'erogazione dell'assistenza sanitaria nei confronti degli stranieri privi di permesso di soggiorno.
La raccolta fondi. Prosegue la raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia-Romagna per l'assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque può versare - indicando con chiarezza la causale "EMERGENZA UCRAINA" – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Dall'estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2. Il conto corrente è intestato all'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia-Romagna.