1Rimini | Mignani (FI) su emendamento arenile: Non si tratta di una vera sdemanializzazione

 

“Quella che l'assessore paventa come vendita delle spiagge ai bagnini corrisponde in realtà ad un provvedimento di portata molto più ridotta”. Forza Italia, con il suo coordinatore provinciale Giulio Mignani, interviene per replicare alle dichiarazioni dell'assessore regionale Andrea Corsini contrario alla sdemanializzazione di alcune aree dell’arenile.
“Ci piacerebbe potere affermare - commenta Mignani - che si è finalmente imboccata la strada della cessione delle aree demaniali in concessione, ma il provvedimento in questione non riguarda che un aspetto marginale del problema.
L'emendamento, che oggi approda alla Camera dei deputati, riguarda la cessione di immobili costruiti su terreni demaniali e non attiene quindi ad una vera e propria "sdemanializzazione" dell’arenile".
Da anni il partito “è impegnato a tutela degli operatori che, in molti casi da decenni, operano sui nostri litorali, le cui Aziende vedono pendere sulla loro testa una vera e propria spada di Damocle, nota come Direttiva Bolkestein”, ricorda Mignani. “Riteniamo - sottolinea - che la cessione delle aree commerciali agli stessi operatori avrebbe numerosi vantaggi quali il reperimento di ingenti risorse da dedicare agli investimenti e la risoluzione di un'annosa questione che ha paralizzato gli investimenti in un settore vitale per la nostra economia”.
Gli operatori, conclude Mignani, “sono imprenditori e come tali necessitano di certezze che non possono essere limitate a fumose proroghe che si susseguono da anni. L'Assessore Corsini, quindi, può dormire sonni tranquilli. Gli operatori, purtroppo, no".

 

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Martedì, 04 Agosto 2015 17:02

visita di cortesia in comune

Visita di cortesia questa mattina in residenza comunale del generale di Corpo d’armata Carmine Adinolfi, comandante interregionale carabinieri “Vittorio Veneto”, che raggruppa le legioni carabinieri Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia. Accompagnato dal colonnello Mario Conio, comandante provinciale di Rimini, il generale Adinolfi ha incontrato il sindaco Andrea Gnassi

2Rimini | Minaccia di darsi fuoco, salvato dai carabinieri

 

Un uomo si è cosparso di benzina e ha minacciato di darsi fuoco, in un tentativo di suicidio causato da una crisi depressiva ha tentato di darsi fuoco. E’ successo ieri attorno alle 21,30 presso il distributore Q8 di vi 23 settembre. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, dopo aver instaurato una breve contrattazione con l’uomo al fine di dissuaderlo, hanno in realtà approfittavano di una distrazione per impedirgli di darsi fuoco. Ora è ricoverato in ospedale per controlli di rito.

 

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rossoRimini | Lavoro: Urbinati (Cgil): Assunzioni calano del 3,6%

 

“Il calo delle assunzioni del 3,6% (oltre 1.500 avviamenti in meno) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno smentisce le ottimistiche previsioni di chi ha creduto che il Job’s Act potesse essere la risposta alla disoccupazione nel nostro Paese”. Lo sottolinea il segretario generale della Cgil di Rimini Graziano Urbinati che si abbandona all’analisi dei dati relativi al lavoro nel territorio riminese nel secondo trimestre 2015.
“E’ pur vero - precisa Urbinati - che le assunzioni a tempo indeterminato alla fine del primo semestre sono passate dal 4,3 del 2014 al 9,1 % del 2015, ma sappiamo bene che è un solo un travaso, un cambio di denominazione, è un tempo indeterminato senza garanzie utilizzato dalle aziende per usufruire del bonus degli 8 mila euro. E comunque, la modalità di contratto maggiormente utilizzata per il lavoro subordinato rimane il lavoro a tempo determinato (64,8 % delle assunzioni)”.
Non sono questi gli unici dati preoccupanti. Un altro “viene dal turismo da sempre considerato il settore trainante della nostra economia, qui il calo delle assunzioni è stato del 6,6%.”
In generale, “esaminando le caratteristiche delle persone avviate al lavoro le variazioni da evidenziare riguardano un calo della presenza femminile (-0,9%) e dei giovani fino a 24 anni. La disoccupazione giovanile, che a giugno in Italia è salita al 44,2%, è da considerarsi l’emergenza sociale più grave degli ultimi 40 anni insieme a quella che noi giudichiamo del ‘lavoro povero’”.
Urbinati ricorda che “non basta lavorare per considerarsi al di fuori dell’indigenza e, sempre di più, i voucher, non solo rappresentano la forma legalizzata di questi rapporti di lavoro senza tutele e senza diritti, ma sono anche fuori dalle statistiche visto che il lavoro ora si può comprare con i voucher venduti dai tabaccai”.
Per la Cgil, “ciò che i fatti evidenziano è che il Job’s Act va cambiato radicalmente che, per creare occupazione vera, non servono soldi “a perdere” regalati alle aziende, ma occorre un piano del lavoro nazionale che favorisca le politiche di investimento e piani per il lavoro declinati sui territori. Recentemente, per rilanciare l’occupazione e gli investimenti è stato siglato un Patto per il Lavoro in Emilia Romagna sottoscritto da istituzioni e parti sociali e anche dalle Province. Quel Patto non può e non deve rimanere sulla carta, pertanto, alla luce dei dati che giungono dal mondo del lavoro e dell’economia, riteniamo sia necessario aprire un confronto tra parti sociali e istituzioni per definire un Patto territoriale del lavoro”.

 

graziano urbinati

tortora-scuroRimini | Sanità, 25 milioni per anziani e disabili

 

Ammontano a più di 25 milioni di euro le risorse messe a disposizione a favore di anziani e disabili nel 2015 nel distretto socio sanitario di Rimini nord (composto dai Comuni di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Bellaria – Igea Marina e quelli rappresentati dalla Comunità montana dell'alta Valmarecchia).
Il piano attuativo 2015 (strumento di programmazione triennale), spiegano dal Comune di Rimini, è stato approvato nel corso dell'ultimo incontro del comitato del distretto socio sanitario di Rimini nord. Si tratta perlopiù di finanzaimenti regionali, dal Fondo regionale per la non autosufficienza.
L’intervento permette di consolidare alcuni servizi come i più di 600 posti letto complessivamente messi a disposizione presso le strutture residenziali per anziani, o il potenziamento di tirocini formativi e di inserimento lavorativi per disabili, che passano dagli 85 mila euro del 2014 ai 255 mila euro del 2015, o agli assegni di cura per anziani per i quali sono stati investiti più di 300mila euro rispetto l'anno scorso, superando quota due milioni di euro. Tra gli altri interventi il sostegno alla domiciliarità, il supporto a famiglie con badanti e familiari che si occupano a casa di disabili.

 

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2Roma | Chiusura Cocoricò, Alfano: Linea dura contro lo spaccio

 

Tolleranza zero contro la droga. Per questo il ministro dell'Interno Angelino Alfano dice che dopo il Cocoricò è pronto a chiudere altre discoteche. "Continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione" ha detto il ministro al "Corriere della Sera", "ma su un punto voglio essere chiaro: non esiste linea dura contro le discoteche, ma contro la vendita e la cessione di droga nelle discoteche. Fino a che i locali rimangono luoghi di divertimento, i gestori possono contare sulla collaborazione delle forze dell'ordine. Ma contro lo sballo che uccide adotteremo la tolleranza zero. Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare la vita. Se non addirittura perderla". Il Cocoricò di Riccione è stato chiuso dalla Questura di Rimini per 120 giorni dopo la morte di un 16enne per aver assunto dell'ecstasy. Per Alfano "non si tratta di risolvere il problema dello spaccio, ma di impedire che i locali notturni diventino vere e proprie centrali per l'approvvigionamento di sostanze proibite. Voglio essere chiaro nei confronti di chi fa impresa nel settore dell'intrattenimento: noi puntiamo alla collaborazione con loro perché riteniamo che la prevenzione aiuti il loro business. Credo che di fronte alla morte di un giovane di 16 anni per droga in una discoteca, oltre alla perdita per il Paese ci sia un grave danno proprio per l'immagine di chi gestisce i locali. Abbiamo il dovere di seguire la linea dura. Lo spaccio in Italia è fuorilegge. Non possiamo consentire che ci siano zone franche. Noi siamo interessati a mantenere gli spazi del divertimento e dello sport bilanciando le misure da adottare con meno invasività possibile. Ma al centro della nostra attenzione c'è la vita delle persone". La proposta dei gestori del Cocoricò di un Daspo per chi commette reati in discoteca, ha proseguito il ministro, "non mi sembra una cattiva idea, terrò conto di questo suggerimento all'interno del disegno di legge sulla sicurezza urbana. In ogni caso voglio ribadire che il provvedimento di chiusura ha una natura amministrativa, non ha intento punitivo contro il proprietario o l'impresa di gestione". E quanto alla chiusura del locale, con conseguente perdita del lavoro di 200 persone, ventilata ieri dal manager della discoteca Fabrizio De Meis, Alfano ha detto: "Messa così sembra un derby tra l'applicazione della legge e i livelli occupazionali. Il questore di Rimini era tenuto ad applicare le leggi e lo ha fatto in maniera egregia dopo aver approfondito ogni aspetto della vicenda. Pensiamo di salvaguardare l'impresa dell'intrattenimento tenendo lontano pusher e droga e riaffermando che ci si può divertire fino all'alba anche senza impasticcarsi o ubriacarsi di superalcolici" (Askanews).

 

alfano

1Rimini | Parco del mare sì, ma con quali soldi? L’intervento del capogruppo Ncd-Pdl Mauro

 

Oggi in consiglio comunale si discuterà delle manifestazioni d’interesse attorno al Parco del mare. Lo scopo è quello di approvare l’atto d’indirizzo che darà il là a una campagna acquisti che raccoglie curiosità. Il Comune di Rimini intende reclutare privati (albergatori, ristoratori, bagnini, manager del fittness e del benessere, eccetera) interessati a investire, al posto suo o quasi, nella riqualificazione del lungomare.
“Gnassi si muove secondo le coordinate fissate dal Piano strategico approvato all'unanimità dal Consiglio comunale e al quale il centrodestra ha dato il suo contributo”, precisa subito il capogruppo di Ncd-Pdl Gennaro Mauro. “La pedonalizzazione del lungomare, e la realizzazione di un oasi di verde, di piste ciclabili e pedonali, e strutture commerciali e sportive non impattanti che si prolungano sull'arenile, privato di una parte consistente di volumi ormai inutilizzati, è una soluzione accattivante, condivisibile ed è auspicabile che si realizzi al più presto”.
Fin qui tutto ok, ma non ci si lasci ingannare dai toni melliflui di Mauro che, comunque, precisa: “A nostro avviso non sono state attentamente analizzate in questo progetto le conseguenze sulla mobilità urbana, l'eliminazione della sosta e il doppio senso di circolazione sui viali delle Regine non saranno prive di conseguenza, così come la scarsità di assi stradali di collegamento monte mare, solo tre da piazzale Fellini a viale Firenze a Bellariva, fanno rimpiangere le chiusure di via Lagomaggio e Pascoli. Nonostante siano previsti dei parcheggi interrati, sarà necessario prevedere dei parcheggi scambiatori a monte della ferrovia in prossimità delle fermate del Trc, per ridurre la pressione veicolare sulla Marina”.
I parcheggi però non bastano. “Riteniamo comunque che tutto ciò non sia sufficiente, bisogna prevedere anche una serie di strumenti urbanistici mirati alla riqualificazione delle strutture alberghiere e commerciali, e su questo la giunta Gnassi è colpevolmente in ritardo, il Piano strutturale comunale è per troppo tempo rimasi fermo. Non sono bastati a Gnassi quattro anni e mezzo per vararlo”.
Secondo Mauro, “non dobbiamo però dimenticare, che il progetto Parco del mare si inserisce in un contesto di profonda crisi, il nostro comparto turistico perde ogni anno sempre più importanti fette di turisti, ed è caratterizzato da una offerta che si dequalifica sempre più. Le conseguenze sono visibili a tutti, i viali delle Regine e le strade limitrofe convivono con ampie distese di operatori commerciali abusivi, e aleggiano strutture alberghiere vecchie e inadeguate e strutture commerciali che sono poco più che dei bazar con assortimenti di marocchinerie di infima qualità. Gli operatori turistici gestiscono attività con indici di redditività molto bassa, e quindi è normale che serpeggia sfiducia e incertezza sul futuro. La direttiva Bolkestein aggiunge altra incertezza”.
Incertezza che va a braccetto con realismo, ma non a palazzo Garampi. “In questo scenario riteniamo che pretendere che il privato si faccia carico per intero degli oneri economici necessari per la realizzazione del Parco del mare è davvero irrealistico”.
E, comunque, in definitiva, “il progetto del Parco del Mare deve decollare, e poiché non sarà avviato prima del termine del mandato di Gnassi, non deve trasformarsi nell'ennesimo spot elettorale del centrosinistra.
Questo progetto può trovare pieno accoglimento da parte del privato solo se la politica, dal centrodestra al centrosinistra, si assuma l'impegno di reperire risorse pubbliche da destinare alla riqualificazione dell'intero quadrante della nostra marina”. Del resto, ricorda Mauro, “ci siamo indebitati per oltre 100 milioni di euro per la realizzazione del Palacongressi, abbiamo dilapidato decine di milioni per fallimento di Aeradria, con rate di mutuo a carico della Holding che pagheremo ancora per molti anni”.
La mano è tesa: cosa farà il sindaco? “Siamo disposti come centrodestra a sostenere il progetto Parco del mare a condizione che Gnassi contribuisca con almeno una ventina di milioni di euro da reperire attraverso la vendita di una quota di azioni di Hera, la riduzione del capitale sociale di Romagna Acqua e tramite il ricorso all'indebitamento se necessario”.

 

gennaro mauro

Martedì, 04 Agosto 2015 09:31

giornalaio, 4 luglio 2015

giornalaioCocoricò, c’è anche l’evasione fiscale | Viserba, assalto al bancomat | San Giuliano diviso sul ponte

 

Cocoricò, è battaglia legale. In conferenza stampa a Roma l’amministratore, o ex, Fabrizio De Meis, annuncia la decisione di fare ricorso contro la sospensione della licenza decretata dal questore di Rimini Maurizio Improta che, a due settimane dalla morte del 16enne umbro Lamberto Lucaccioni, ha disposto lo stop per 4 mesi alla discoteca. “Abbiamo sempre collaborato con le forze dell’ordine, permettendo l’arresto di 200 spacciatori”, ha detto De Meis ai giornalisti (Quotidiano nazionale e Carlino, Corriere, LaVoce).

 

Ricorso contro la chiusura ha promesso anche il Silb. “Decisione abnorme basata su un decreto regio”, commenta il presidente regionale dei locali da ballo Gianni Indino, annunciando di voler incontrare il ministro Alfano. Ma Codacons è già pronto con l’eventuale controricorso (Quotidiano nazionale e Carlino, Corriere, LaVoce).

 

Tentazione, ripicca o istinto di sopravvivenza? “Me ne vado a Ibiza”, De Meis sempre in conferenza stampa ha ipotizzato l’idea di aprire a Ibiza portandosi dietro il marchio del Cocoricò. “Se il Cocoricò chiuderà per 4 mesi perderà il 50% di fatturato, chiuderà per sempre, porteremo i libri in tribunale”, ha detto De Meis. Si calcola una perdita tra 1,5 e 2 milioni, su un bilancio complessivo di 3,5 (Quotidiano nazionale e Carlino, Corriere, LaVoce).

 

Ma i conti non tornano, spunta l’ipotesi di evasione fiscale. Sarebbero 10 i milioni non versati dalla gestione del Cocoricò. Almeno due dei vecchi amministratori sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore di Rimini Luigi Bertuzzi. Tra loro non ci sarebbe De Meis, amministratore del Gruppo Cocoricò dal 22 gennaio, che risulta comunque persona informata sui fatti. Sono state le Fiamme gialle nei mesi scorsi ad analizzare i bilanci del locale dal 2010 ad oggi, anche se il bilancio del 2014 non è ancora stato approvato. Cinque le società che si sono succedute nella gestione. Risulterebbe indagato Marco Palazzi, amministratore della società Piramide srl, che nel 2012 riceve in subaffitto d’azienda dal Gruppo Cocoricò la gestione del locale (ilCarlino, Corriere).

 

San Patrignano non prende posizione sulla chiusura del locale, con cui sta iniziando a collaborare e sottolinea come la battaglia contro la droga si faccia responsabilizzando “gli stessi giovani e i loro genitori, che devono essere aiutati a comunicare e a guidare i loro figli verso uno stile di vita consapevole, dove il divertimento è sano senza bisogno di artifici chimici” (ilCarlino, Corriere, LaVoce). Sulla Voce l’intervento del deputato Sergio Pizzolante che parla di “linciaggio” verso la discoteca.

 

Un boato ha svegliato Viserba monte la notte tra domenica e lunedì. E’ poco prima delle 4,30 che i ladri fanno esplodere il bancomat della Banca Malatestiana di via John Lennon per portarsi via su una Bmw la cassaforte. Stanno indagando i carabinieri (Corriere, LaVoce, ilCarlino).

 

Incidenti e intossicazioni: non è semplice essere turisti a Rimini. Un bimbo di 2 anni, di Lucca, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Bufalini di Cesena perché, ieri mattina attorno alle 11 in braccio al padre, è stato travolto da un’auto guidata da un anziano riminese mentre attraversavano il lungomare sulle strisce pedonali all’altezza del bagno 65 (Corriere). Tre turisti sono, inoltre, stati ricoverati al pronto soccorso di Rimini la notte tra domenica e lunedì per un’intossicazione alimentare. In totale in undici si sono sentiti male. Tutti clienti di un albergo di Marina Centro (Corriere, ilCarlino).

 

La cena divide il borgo. Arturo Pane si è dimesso da presidente dell’associazione dei commercianti Borgo San Giuliano dopo la cena del 18 giugno sul ponte di Tiberio. In 220 si erano prenotati per gustare i piatti di 4 ristoranti. Costo dell’operazione per la collettività è stato la chiusura al traffico del ponte per diverse ore. Ed è questo il nodo da sciogliere. In 11, più possibilisti verso la pedonalizzazione, si sono dimessi a ruota dopo Pane. Altri 20 più agguerriti contro la chiusura sono rimasti e hanno messo a capo uno dei dimessi, il vice di Pane, Graziano Toccafondo (ilCarlino).

 

Le spiagge sono e dovranno restare un bene di proprietà pubblica”, lo promette l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, dopo l’approvazione in Senato della norma che chiede di riclassificare gli arenili per procedere a una possibile sdemanializzazione (ilCarlino).

 

Strano, ma vero. Ieri poco dopo le 16,30 il località Lo Stradone tra Santarcangelo e Borghi, un camion della Consar di Ravenna stava trasportando rifiuti alla discarica di Ginestreto di Sogliano, ma prima di arrivare, in una curva a gomito, ha sbandato con la parte anteriore ed è andato a sbattere su una casa di cui ha demolito buona parte. In casa il 77enne Giulio Casadei, che stava dormendo, è stato svegliato dal boato e aprendo gli occhi ha visto il muro della camera da letto crollargli davanti (ilCarlino, Corriere).

 

Riccione. Trc, il Tar boccia l’amministrazione comunale. Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso il provvedimento con cui il sindaco Renata Tosi aveva motivato l’impedimento della messa in posa del cantiere del metrò di costa in via Rimini e ha condannato il Comune a pagare le spese legali (Corriere, ilCarlino).

 

Santarcangelo. Cambia la viabilità in centro. Verranno introdotti sensi unici in alcune traverse di viale Marini, il tratto di strada provinciale che attraversa il centro abitato (Corriere, LaVoce, ilCarlino).

2Roma | Chiusura Cocoricò, De Meis minaccia: Non è detto riapriremo

 

"Non credo che oggi un provvedimento di chiusura di quattro mesi del Cocoricò, che si trasforma in un provvedimento definitivo, sia risolutivo del problema dello sballo dei giovani che fanno uso di droga. Se fosse così, sarei il primo a voler chiudere le discoteche. Non è solo un danno economico per noi ma è soprattutto una resa generale al problema della droga". E' quanto afferma Fabrizio De Meis, general manager della discoteca Cocoricò di Riccione, dopo la morte per ecstasy di un 16enne di Città di Castello (Perugia).
"Bloccare l'ingresso a chi è già stato segnalato alle forze dell'ordine ed eseguire un tampone per verificare che i frequentatori del locale non abbiano assunto sostanze stupefacenti": sono queste le due soluzioni proposte da De Meis per frenare lo spaccio.
La discoteca Cocoricò farà ricorso al Tar contro il provvedimento di chiusura provvisorio. Lo ha annunciato il general manager Fabrizio De Meis nel corso di una conferenza stampa a Roma. "Da parte nostra c'è la ferma intenzione di combattere lo spaccio - ha aggiunto -, ma se non ci saranno le condizioni, anche normative, per lavorare in sicurezza, non riapriremo". Una decisione che potrebbe influire sul destino "di oltre 200 famiglie", precisa De Meis: "Portare in tribunale i registri del Cocoricò significa lasciare a casa tanti dipendenti con tutto quello che ne consegue". "Non c'è l'imprenditore da una parte e le forze dell'ordine dall'altra - sottolinea ancora -, vogliamo la stessa cosa: che i giovani possano divertirsi in sicurezza. Vicende come quella della morte del 16enne lasciano il segno e da oggi ci concentreremo ancora di più sulla lotta allo spaccio".
"Se non si trovano strumenti diversi, non solo come il Daspo e il tampone ma anche legislativi, quello che è accaduto prima, accadrà di nuovo. Oggi chiudiamo il Cocoricò, domani chiuderemo un'altra discoteca, dopodomani un'altra ancora e così via". E poi ha aggiunto: "Forze dell'ordine, imprenditori e istituzioni devono collaborare per arrestare gli spacciatori - ha aggiunto De Meis - ma più arresti si fanno, paradossalmente più c'è il rischio che il Cocoricò non riapra".
La chiusura del locale decisa dal questore di Rimini Maurizio Improta per 120 giorni a far data dal 3 agosto, arriva dopo la morte di Lamberto Lucaccioni, il 16enne deceduto in seguito ad un overdose di ecstasy lo scorso 19 luglio (La Presse).

tortora-scuroRiccione | Sentenza Trc, l’amministrazione: Atteggiamento pregiudiziale

 

“Prendiamo atto della decisione del Tar che questa volta ha addirittura rigettato una lettera di comunicazione trattandola come fosse un’ordinanza”. E’ questa la reazione a caldo dell’amministrazione di Riccione in merito alla decisione del Tar dell’Emilia Romagna che ha sospeso il provvedimento del Comune di Riccione in cui il sindaco motiva l’impedimento amministrativo creato all’insediamento del cantiere del Trc di viale Rimini, il 21 e il 25 maggio.
“Questo la dice lunga - continuano dal Comune - sull’atteggiamento ormai pregiudiaziale che ha accompagnato ogni nostra attività di difesa delle prerogative decisionali che riguardano la gestione dei lavori del Trc sul territorio riccionese. Nel rileggere attentamente la decisione del TAR appare evidente che nessuno, meno che noi,abbia ai detto che i lavori di spostamento dei sottoservizi non fossero necessari. Aspetto confermato dalla sentenza Tar e mai messa in discussione. Unico aspetto che resta ancora aperto nonostante questa sentenza sono i tempi di realizzazione dei lavori di spostamento che restano da definire in collaborazione e in accordo con i nostri uffici tecnici. Questo avevamo detto, questo torniamo a dire”.