04 08 2015 | Sant'Ermete | Afflitto dai debiti si suicida nel suo bar
Sant'Ermete | Afflitto dai debiti si suicida nel suo bar
Afflitto dai debiti con dipendenti e fornitori, si è tolto la vita impiccandosi con una catena ad una trave del cortile esterno del bar che gestiva da anni a Sant'Ermete, nel Riminese. Il corpo senza vita del 45enne titolare del bar 'Casale', è stato trovato verso le 8.15 quando sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. I militari hanno trovato un biglietto d'addio in cui l'uomo ha chiesto perdono alla famiglia per il gesto che pare dettato dai debiti dell'attività (Ansa).
giornalaio, 5 agosto 2015
Parco del mare: non c’è la maggioranza | Cocoricò, Alfano: Tolleranza zero | Il Coconuts vorrebbe chiudere
Parco del mare: manca la maggioranza in consiglio comunale. L’assenza ieri dei consiglieri del Pd Mancini, Agosta e Pironi costa un rinvio a oggi, con il numero legale che si abbassa da 16 a 11. Il Movimento 5Stelle chiede le dimissioni del sindaco (Corriere, LaVoce).
Cocoricò: “Tolleranza zero”. Interviene il ministro Angelino Alfano per dire che saranno chiusi “tutti i locali che non rispettano le regole”. Lo Stato “non può consentire di lasciare aperti luoghi in cui a drogarsi e ubriacarsi siano ragazzini che hanno meno di 18 anni” (Corriere, LaVoce). Il deputato Sergio Pizzolante, dello stesso partito di Alfano, però, ribadisce la sua contrarietà alla decisione del questore Maurizio Improta (ilCarlino).
“Stiamo scrivendo il ricorso”. Doppia strategia per l’amministratore del Cocoricò Fabrizio De Meis. Da un lato, l’annunciata battaglia legale, con il ricorso affidato a Marco Dugato, docente di Diritto amministrativo all’Università di Bologna. Dall’altro, la campagna d’immagine: in tv e ai giornali De Meis si proporrà promotore di proposte efficaci contro la droga. Intanto web e stampa continuano a seguire la vicenda e a registrare commenti più o meno autorevoli attorno al caso Cocoricò (Corriere). Sulla Voce quelli di Davide Nicolò e Paolo Fabbri.
IlCarlino ha intervistato il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. Lui della chiusura del Cocoricò non dà un giudizio. Dice che il compito del vescovo è “essere a fianco delle persone, e indicare una meta: la felicità”. Dice che “servirebbero più don Oreste nelle discoteche”, che i genitori dovrebbero dire “dei ‘no’ prima che i loro figli incontrino il ‘Cocco’ di turno. Noi adulti abbiamo abdicato al dovere dell’educazione: è un diritto dei figli. Confondiamo l’educazione con l’addestramento. Insegnare è riempire un secchio, educare è accendere un fuoco”.
C’è anche chi non dispera. Albergatori e bagnini sono certi che dalla chiusura del Cocoricò non verranno penalizzati, anzi. “E’ un falso problema” commenta il presidente degli albergatori di Riccione Rodolfo Albicocco. “E’ la fortuna del turismo”, sostiene addirittura il presidente dei bagnini Giorgio Mussoni. “Non ci sarà un calo drastico del turismo”, interviene il capo della cooperativa dei bagnini di Rimini sud Mauro Vanni (Corriere).
Sembra che. Il proprietario del Coconuts avrebbe confidato ad alcuni collaboratori che a fine estate vorrebbe chiudere. Il locale notturno del porto è stato coinvolto in una maxi operazione antidroga della polizia a inizio estate e quindi chiuso dal questore per 15 giorni (ilCarlino).
Profughi. In undici hanno risposto al bando della prefettura per l’accoglienza degli immigrati. Tra essi anche tre società titolari di alberghi. Probabilmente saranno esclusi perché incompatibili con il bando da 1,7 milioni (LaVoce).
La strategia immobiliare della Asl. Per completare il reparto Dea è stato messo in vendita per 530mila euro un podere a Covignano. Adesso si punta a vedere i terreni da 130mila metri quadrati accanto a Italia in miniatura per 5 milioni di euro. Serviranno a completare la degenza chirurgica. Per il 2016 il nuovo ospedale dovrebbe essere finito (Corriere).
Premiati sei agenti della polizia municipale. Due il 6 febbraio scorso hanno salvato un’automobilista bloccata dall’acqua in un sottopasso. Sono Emanuela Agati e Paola Ranaldo, furono aiutate da due cittadini: Emanuele Chiaravallotti e Salvatore Policardi. Premiati anche Loredana Voce, Maria Carla Tavella, Antonio Lacidogna e Paola Tiraferri per l’arresto di due giudici di pace, due avvocati di Udine e un ex ufficiale della Guardia di finanza per reati in relazione alla normativa sull’autotrasporto internazionale di cose (ilCarlino, LaVoce).
Nomine. Il Comune ha affidato all’architetto Filippo Boschi l’incarico (19.700 euro) di studiare soluzioni per ricucire le fratture al tessuto urbano provocate dalla ferrovia. Tra le richieste, l’apertura dello scalo a mare (LaVoce).
Soldi modenesi per dare linfa al calcio riminese. Domani nello studio di una notaio riminese, le firme del presidente di Rimini 1912 Fabrizio De Meis e quella dei vertici di una società emiliana che si occupa di coaching sportivo sanciranno il passaggio del 30% della società sportiva biancorossa (Corriere).
‘Imprenditori’. Sembra sia una vera e propria industria quella dei furti di biciclette. A Riccione si denunciano tra i 10 e i 20 furti al giorno, a Rimini molti di più. I ladri occasionali sono fiancheggiati da bande dell’est che rivendono le bici a casa loro (ilCarlino).
Santarcangelo. Difficoltà economiche dietro il suicidio di Gianmario Magni, 45 anni, proprietario di un bar a Sant’Ermete. Ieri ha alzato la serranda, è andato sul retro e si è impiccato con una catena, poco dopo le 8. Lo ha trovato un suo amico alle 8,30. Ha chiamato il 118, che ha confermato il decesso, e i carabinieri, che hanno trovato un biglietto in cui l’uomo chiede scusa alla famiglia (ilCarlino, Corriere, LaVoce).
04 08 2015 | Rimini | Parco del mare, i 5Stelle votano contro
Rimini | Parco del mare, i 5Stelle votano contro
Il Movimento 5 Stelle questa sera in Consiglio comunale voterà contro l’atto d’indirizzo per far partire le manifestazioni d’interesse per la riqualificazione del lungomare di Rimini. “Non crediamo - spiegano dal Movimento - l’attuale amministrazione comunale sia in grado di poter compiutamente realizzare quanto promette. ci pare, piuttosto, che il sindaco Gnassi stia cercando, alla sua maniera, in vista del traguardo elettorale e a fronte dei deludenti risultati finora raggiunti dalla sua amministrazione sul fronte della riqualificazione cittadina, di spostare la linea dell’arrivo un po' più in là”.
Sono 4 le motivazioni dei 5Stelle. La prima riguarda le tempistiche. “Il mandato del sindaco é arrivato ai suoi ultimi mesi. Progetti di questa portata avrebbero dovuto essere messi in campo ad inizio legislatura per poterli rodare ed eventualmente perfezionare strada facendo in un contesto di continuità amministrativa. Ad oggi non esistono garanzie che quanto deliberato sarà accolto e portato avanti dall'amministrazione che il prossimo anno subentrerà all’attuale".
Poi c’è una questione di metodo. “Non é più tempo per assecondare progetti che non siano corredati da credibili business plan. Se l’amministrazione ha deciso di dotarsi ed avvalersi della consulenza di enti strategici, come il Piano Strategico, per ridisegnare il territorio anche in chiave turistico-imprenditoriale, riteniamo sia opportuno e necessario che le proposte urbanistiche, di cui condividiamo le linee guida, perché non restino lettera morta, astrazioni, esercizi accademici siano corredate di relazioni di carattere economico, sociale ed ambientale, possibilmente affidate a soggetti terzi, che ne certifichino la sostenibilità: realizzabilità, equità e vivibilità e ne dettaglino le relative implicazioni”.
Terzo: c’è un problema di credibilità. “Murri, Novarese, Aeroporto, Triangolo del Porto, Area Ghigi, 105 Stadium, campi calcio. Sono solo alcune delle incompiute e delle criticità, in parte ereditate dalla precedenti amministrazioni, a cui la Giunta Gnassi non ha saputo dare, finora, risposte credibili. Anche in ragione di ciò, non crediamo si possa concedere ulteriore credito a chi propone progetti di riqualificazione a lungo termine ed in quattro anni di mandato non é riuscito a mettere mano agli arretrati”.
Infine, è un fatto di opportunità. “E' quantomeno discutibile decidere di affidare ad un soggetto di emanazione politica, qual é il Piano Strategico, la pianificazione di un'area così cruciale per la Comunità Riminese. La pianificazione urbanistica dovrebbe essere affidata ad un pool autorevole, multidisciplinare e terzo, che rediga una proposta complessiva e la discuta attraverso veri percorsi partecipativi, magari con un calendario preordinato”.
04 08 2014 | Rimini | Bolkestein, Mignani (FI) replica ad Assessore Corsini su emendamento arenile
Rimini | Mignani (FI) su emendamento arenile: Non si tratta di una vera sdemanializzazione
“Quella che l'assessore paventa come vendita delle spiagge ai bagnini corrisponde in realtà ad un provvedimento di portata molto più ridotta”. Forza Italia, con il suo coordinatore provinciale Giulio Mignani, interviene per replicare alle dichiarazioni dell'assessore regionale Andrea Corsini contrario alla sdemanializzazione di alcune aree dell’arenile.
“Ci piacerebbe potere affermare - commenta Mignani - che si è finalmente imboccata la strada della cessione delle aree demaniali in concessione, ma il provvedimento in questione non riguarda che un aspetto marginale del problema.
L'emendamento, che oggi approda alla Camera dei deputati, riguarda la cessione di immobili costruiti su terreni demaniali e non attiene quindi ad una vera e propria "sdemanializzazione" dell’arenile".
Da anni il partito “è impegnato a tutela degli operatori che, in molti casi da decenni, operano sui nostri litorali, le cui Aziende vedono pendere sulla loro testa una vera e propria spada di Damocle, nota come Direttiva Bolkestein”, ricorda Mignani. “Riteniamo - sottolinea - che la cessione delle aree commerciali agli stessi operatori avrebbe numerosi vantaggi quali il reperimento di ingenti risorse da dedicare agli investimenti e la risoluzione di un'annosa questione che ha paralizzato gli investimenti in un settore vitale per la nostra economia”.
Gli operatori, conclude Mignani, “sono imprenditori e come tali necessitano di certezze che non possono essere limitate a fumose proroghe che si susseguono da anni. L'Assessore Corsini, quindi, può dormire sonni tranquilli. Gli operatori, purtroppo, no".
visita di cortesia in comune
Visita di cortesia questa mattina in residenza comunale del generale di Corpo d’armata Carmine Adinolfi, comandante interregionale carabinieri “Vittorio Veneto”, che raggruppa le legioni carabinieri Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia. Accompagnato dal colonnello Mario Conio, comandante provinciale di Rimini, il generale Adinolfi ha incontrato il sindaco Andrea Gnassi
04 08 2015 | Rimini | Minaccia di darsi fuoco, salvato dai carabinieri
Rimini | Minaccia di darsi fuoco, salvato dai carabinieri
Un uomo si è cosparso di benzina e ha minacciato di darsi fuoco, in un tentativo di suicidio causato da una crisi depressiva ha tentato di darsi fuoco. E’ successo ieri attorno alle 21,30 presso il distributore Q8 di vi 23 settembre. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che, dopo aver instaurato una breve contrattazione con l’uomo al fine di dissuaderlo, hanno in realtà approfittavano di una distrazione per impedirgli di darsi fuoco. Ora è ricoverato in ospedale per controlli di rito.
04 08 2015 | Rimini | Lavoro: Urbinati (Cgil): Assunzioni calano del 3,6%
Rimini | Lavoro: Urbinati (Cgil): Assunzioni calano del 3,6%
“Il calo delle assunzioni del 3,6% (oltre 1.500 avviamenti in meno) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno smentisce le ottimistiche previsioni di chi ha creduto che il Job’s Act potesse essere la risposta alla disoccupazione nel nostro Paese”. Lo sottolinea il segretario generale della Cgil di Rimini Graziano Urbinati che si abbandona all’analisi dei dati relativi al lavoro nel territorio riminese nel secondo trimestre 2015.
“E’ pur vero - precisa Urbinati - che le assunzioni a tempo indeterminato alla fine del primo semestre sono passate dal 4,3 del 2014 al 9,1 % del 2015, ma sappiamo bene che è un solo un travaso, un cambio di denominazione, è un tempo indeterminato senza garanzie utilizzato dalle aziende per usufruire del bonus degli 8 mila euro. E comunque, la modalità di contratto maggiormente utilizzata per il lavoro subordinato rimane il lavoro a tempo determinato (64,8 % delle assunzioni)”.
Non sono questi gli unici dati preoccupanti. Un altro “viene dal turismo da sempre considerato il settore trainante della nostra economia, qui il calo delle assunzioni è stato del 6,6%.”
In generale, “esaminando le caratteristiche delle persone avviate al lavoro le variazioni da evidenziare riguardano un calo della presenza femminile (-0,9%) e dei giovani fino a 24 anni. La disoccupazione giovanile, che a giugno in Italia è salita al 44,2%, è da considerarsi l’emergenza sociale più grave degli ultimi 40 anni insieme a quella che noi giudichiamo del ‘lavoro povero’”.
Urbinati ricorda che “non basta lavorare per considerarsi al di fuori dell’indigenza e, sempre di più, i voucher, non solo rappresentano la forma legalizzata di questi rapporti di lavoro senza tutele e senza diritti, ma sono anche fuori dalle statistiche visto che il lavoro ora si può comprare con i voucher venduti dai tabaccai”.
Per la Cgil, “ciò che i fatti evidenziano è che il Job’s Act va cambiato radicalmente che, per creare occupazione vera, non servono soldi “a perdere” regalati alle aziende, ma occorre un piano del lavoro nazionale che favorisca le politiche di investimento e piani per il lavoro declinati sui territori. Recentemente, per rilanciare l’occupazione e gli investimenti è stato siglato un Patto per il Lavoro in Emilia Romagna sottoscritto da istituzioni e parti sociali e anche dalle Province. Quel Patto non può e non deve rimanere sulla carta, pertanto, alla luce dei dati che giungono dal mondo del lavoro e dell’economia, riteniamo sia necessario aprire un confronto tra parti sociali e istituzioni per definire un Patto territoriale del lavoro”.
04 08 2015 | Rimini | Sanità, 25 milioni per anziani e disabili
Rimini | Sanità, 25 milioni per anziani e disabili
Ammontano a più di 25 milioni di euro le risorse messe a disposizione a favore di anziani e disabili nel 2015 nel distretto socio sanitario di Rimini nord (composto dai Comuni di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Bellaria – Igea Marina e quelli rappresentati dalla Comunità montana dell'alta Valmarecchia).
Il piano attuativo 2015 (strumento di programmazione triennale), spiegano dal Comune di Rimini, è stato approvato nel corso dell'ultimo incontro del comitato del distretto socio sanitario di Rimini nord. Si tratta perlopiù di finanzaimenti regionali, dal Fondo regionale per la non autosufficienza.
L’intervento permette di consolidare alcuni servizi come i più di 600 posti letto complessivamente messi a disposizione presso le strutture residenziali per anziani, o il potenziamento di tirocini formativi e di inserimento lavorativi per disabili, che passano dagli 85 mila euro del 2014 ai 255 mila euro del 2015, o agli assegni di cura per anziani per i quali sono stati investiti più di 300mila euro rispetto l'anno scorso, superando quota due milioni di euro. Tra gli altri interventi il sostegno alla domiciliarità, il supporto a famiglie con badanti e familiari che si occupano a casa di disabili.
04 08 2015 | Roma | Chiusura Cocoricò, Alfano: Linea dura contro lo spaccio
Roma | Chiusura Cocoricò, Alfano: Linea dura contro lo spaccio
Tolleranza zero contro la droga. Per questo il ministro dell'Interno Angelino Alfano dice che dopo il Cocoricò è pronto a chiudere altre discoteche. "Continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione" ha detto il ministro al "Corriere della Sera", "ma su un punto voglio essere chiaro: non esiste linea dura contro le discoteche, ma contro la vendita e la cessione di droga nelle discoteche. Fino a che i locali rimangono luoghi di divertimento, i gestori possono contare sulla collaborazione delle forze dell'ordine. Ma contro lo sballo che uccide adotteremo la tolleranza zero. Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare la vita. Se non addirittura perderla". Il Cocoricò di Riccione è stato chiuso dalla Questura di Rimini per 120 giorni dopo la morte di un 16enne per aver assunto dell'ecstasy. Per Alfano "non si tratta di risolvere il problema dello spaccio, ma di impedire che i locali notturni diventino vere e proprie centrali per l'approvvigionamento di sostanze proibite. Voglio essere chiaro nei confronti di chi fa impresa nel settore dell'intrattenimento: noi puntiamo alla collaborazione con loro perché riteniamo che la prevenzione aiuti il loro business. Credo che di fronte alla morte di un giovane di 16 anni per droga in una discoteca, oltre alla perdita per il Paese ci sia un grave danno proprio per l'immagine di chi gestisce i locali. Abbiamo il dovere di seguire la linea dura. Lo spaccio in Italia è fuorilegge. Non possiamo consentire che ci siano zone franche. Noi siamo interessati a mantenere gli spazi del divertimento e dello sport bilanciando le misure da adottare con meno invasività possibile. Ma al centro della nostra attenzione c'è la vita delle persone". La proposta dei gestori del Cocoricò di un Daspo per chi commette reati in discoteca, ha proseguito il ministro, "non mi sembra una cattiva idea, terrò conto di questo suggerimento all'interno del disegno di legge sulla sicurezza urbana. In ogni caso voglio ribadire che il provvedimento di chiusura ha una natura amministrativa, non ha intento punitivo contro il proprietario o l'impresa di gestione". E quanto alla chiusura del locale, con conseguente perdita del lavoro di 200 persone, ventilata ieri dal manager della discoteca Fabrizio De Meis, Alfano ha detto: "Messa così sembra un derby tra l'applicazione della legge e i livelli occupazionali. Il questore di Rimini era tenuto ad applicare le leggi e lo ha fatto in maniera egregia dopo aver approfondito ogni aspetto della vicenda. Pensiamo di salvaguardare l'impresa dell'intrattenimento tenendo lontano pusher e droga e riaffermando che ci si può divertire fino all'alba anche senza impasticcarsi o ubriacarsi di superalcolici" (Askanews).
04 08 2015 | Rimini | Parco del mare sì, ma con quali soldi? L’intervento del capogruppo Ncd-Pdl Mauro
Rimini | Parco del mare sì, ma con quali soldi? L’intervento del capogruppo Ncd-Pdl Mauro
Oggi in consiglio comunale si discuterà delle manifestazioni d’interesse attorno al Parco del mare. Lo scopo è quello di approvare l’atto d’indirizzo che darà il là a una campagna acquisti che raccoglie curiosità. Il Comune di Rimini intende reclutare privati (albergatori, ristoratori, bagnini, manager del fittness e del benessere, eccetera) interessati a investire, al posto suo o quasi, nella riqualificazione del lungomare.
“Gnassi si muove secondo le coordinate fissate dal Piano strategico approvato all'unanimità dal Consiglio comunale e al quale il centrodestra ha dato il suo contributo”, precisa subito il capogruppo di Ncd-Pdl Gennaro Mauro. “La pedonalizzazione del lungomare, e la realizzazione di un oasi di verde, di piste ciclabili e pedonali, e strutture commerciali e sportive non impattanti che si prolungano sull'arenile, privato di una parte consistente di volumi ormai inutilizzati, è una soluzione accattivante, condivisibile ed è auspicabile che si realizzi al più presto”.
Fin qui tutto ok, ma non ci si lasci ingannare dai toni melliflui di Mauro che, comunque, precisa: “A nostro avviso non sono state attentamente analizzate in questo progetto le conseguenze sulla mobilità urbana, l'eliminazione della sosta e il doppio senso di circolazione sui viali delle Regine non saranno prive di conseguenza, così come la scarsità di assi stradali di collegamento monte mare, solo tre da piazzale Fellini a viale Firenze a Bellariva, fanno rimpiangere le chiusure di via Lagomaggio e Pascoli. Nonostante siano previsti dei parcheggi interrati, sarà necessario prevedere dei parcheggi scambiatori a monte della ferrovia in prossimità delle fermate del Trc, per ridurre la pressione veicolare sulla Marina”.
I parcheggi però non bastano. “Riteniamo comunque che tutto ciò non sia sufficiente, bisogna prevedere anche una serie di strumenti urbanistici mirati alla riqualificazione delle strutture alberghiere e commerciali, e su questo la giunta Gnassi è colpevolmente in ritardo, il Piano strutturale comunale è per troppo tempo rimasi fermo. Non sono bastati a Gnassi quattro anni e mezzo per vararlo”.
Secondo Mauro, “non dobbiamo però dimenticare, che il progetto Parco del mare si inserisce in un contesto di profonda crisi, il nostro comparto turistico perde ogni anno sempre più importanti fette di turisti, ed è caratterizzato da una offerta che si dequalifica sempre più. Le conseguenze sono visibili a tutti, i viali delle Regine e le strade limitrofe convivono con ampie distese di operatori commerciali abusivi, e aleggiano strutture alberghiere vecchie e inadeguate e strutture commerciali che sono poco più che dei bazar con assortimenti di marocchinerie di infima qualità. Gli operatori turistici gestiscono attività con indici di redditività molto bassa, e quindi è normale che serpeggia sfiducia e incertezza sul futuro. La direttiva Bolkestein aggiunge altra incertezza”.
Incertezza che va a braccetto con realismo, ma non a palazzo Garampi. “In questo scenario riteniamo che pretendere che il privato si faccia carico per intero degli oneri economici necessari per la realizzazione del Parco del mare è davvero irrealistico”.
E, comunque, in definitiva, “il progetto del Parco del Mare deve decollare, e poiché non sarà avviato prima del termine del mandato di Gnassi, non deve trasformarsi nell'ennesimo spot elettorale del centrosinistra.
Questo progetto può trovare pieno accoglimento da parte del privato solo se la politica, dal centrodestra al centrosinistra, si assuma l'impegno di reperire risorse pubbliche da destinare alla riqualificazione dell'intero quadrante della nostra marina”. Del resto, ricorda Mauro, “ci siamo indebitati per oltre 100 milioni di euro per la realizzazione del Palacongressi, abbiamo dilapidato decine di milioni per fallimento di Aeradria, con rate di mutuo a carico della Holding che pagheremo ancora per molti anni”.
La mano è tesa: cosa farà il sindaco? “Siamo disposti come centrodestra a sostenere il progetto Parco del mare a condizione che Gnassi contribuisca con almeno una ventina di milioni di euro da reperire attraverso la vendita di una quota di azioni di Hera, la riduzione del capitale sociale di Romagna Acqua e tramite il ricorso all'indebitamento se necessario”.