Sabato, 14 Maggio 2022 16:24

14 maggio

Il trc cambia strada | Museo Fellini al top | Piattaforme tassate

"Questa mattina, durante la II commissione consigliare, ho spiegato come sulla seconda tratta del Metromare, quella che va dalla Stazione a Rimini Fiera, dai mesi scorsi stiamo valutando tecnicamente la migliore opzione di tracciato su cui vertere per rispondere con efficacia alle questioni di trasporto, temporali, economiche e di impatto urbano che un intervento di questa importanza comporta". E' l'ammissione dell'assessora Roberta Frisoni: il trc cambia strada.

Le ipotesi sono due, entrambe esaminate già nell'analisi costi benefici effettuata nel 2018, e, in via generale, servono lo stesso corridoio urbanistico, ponendosi in parallelo ad una distanza di circa 200 – 300 metri. Una delle due è l'opzione  che attraversa la zona Celle, proposta nel 2018 e ritenuta  migliore a livello di costi e benefici rispetto ai primi progetti presi in considerazione. Sarebbe il progetto con cui si è ottento il finanziamanto di 49 milioni poi inseriti nel pnrr. "Il suo successivo inserimento all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza impone infatti il rispetto di scadenze e modalità esecutive diverse da quelle originariamente previste. Ai sensi delle regole di ingaggio del pnrr è necessario procedere con l'aggiudicazione dei lavori nel 2023 e completare l'intervento entro il 2026".

Compaatibile con le tempistiche del pnrr sarebbe la seconda proposta: "il tracciato lungo la ferrovia presenta dal punto di vista urbanistico e di esecuzione dei lavori caratteristiche che lo rendono compatibile con questa tempistica, più complessa da rispettare nell'altro caso. Altri cambiamenti del contesto di riferimento hanno migliorato anche la performance trasportistica del tracciato lungo la ferrovia su cui oggi si può prevedere un ampio tratto a doppia via di corsa, con un miglioramento della capacità, frequenza e affidabilità del servizio rendendolo più performante del tracciato urbano nei momenti di picco della domanda.
A ciò si aggiunge anche il fatto che non comporta delle ricadute sul verde pubblico e ha un impatto limitato sulla rete dei servizi. Questo, in sintesi, significa: maggiore velocità nell'esecuzione dell'opera e maggiori performance trasportistiche. Come amministrazione, dunque, alla luce del pnrr, ci sembra la migliore soluzione da adottare sotto svariati punti di vista".

Già da tempo le forze di minoranza fanno anche notare come il percorso lungo le Celle sia anche pericoloso per la viabilità. "Dopo anni di battaglie, vediamo finalmente l'amministrazione comunale convergere su questa scelta di buon senso. Siamo riusciti ad impedire che la viabilità delle Celle venisse ulteriormente sventrata, compromettendo definitivamente l'intero traffico cittadino dell'accesso nord della città. Rimini avrebbe pagato un prezzo troppo alto e tutto per ottenere una manciata di voti: siamo riusciti ad evitarlo. Questa soluzione impatterà in maniera decisamente inferiore sul traffico veicolare, evitando anche le situazioni di pericolo che avrebbe generato un percorso filoviario nel mezzo delle carreggiate densamente trafficate, portando a casa comunque il risultato preventivato: il collegamento stazione-fiera. Questa è una vittoria per tutti i riminesi e le persone di buon senso", spiega il consigliere leghista Matteo Zoccarato.

Gioenzo Renzi di Fratelli d'Italia sottolinea come da tre anni il su gruppo chieda la modifica del tracciato. "Era insostenibile il percorso del Metromare al centro delle vie Cesare Battisti, Ravegnani, Savonarola, Matteotti, XXIII Settembre, Emilia, con un corridoio dedicato a doppia corsia, largo 9 metri, lasciando ai lati delle strade, i due attuali sensi di marcia".

(Rimini) In merito alla notizia delle dimissioni di Sonia Alvisi da referente della conferenza delle donne democratiche di Rimini il segretario provinciale del Pd Filippo Sacchetti parla di "una grande assunzione di responsabilità personale" che "ci invita tutti a farci carico seriamente di una discussione irrisolta, senza perdere di vista il merito e la sostanza. Siamo riusciti a dividerci e a farne una lotta politica (motivata da un errore comunicativo non condiviso) mancando l'obiettivo di una riflessione complessa rispetto a una cultura della prevaricazione che non deve trovare spazio mai, soprattutto in una manifestazione che si svolge a casa nostra. E questo riguarda occasioni molto più ampie e ricorrenti della trascorsa adunata degli alpini". 

Ci sono rappresentanti delle istituzioni "che hanno usato parole chiare e inappellabili, parole che che non lasciano nessun dubbio all'interpretazione o a una presunta opportunità, come quelle ministro della difesa Guerini, parole che in cui non possiamo che riporre fiducia per un vero cambiamento culturale.
Da qui deve ripartire una discussione complessa sulle politiche della parità che i partiti (ancor di più quelli animati dai valori progressisti e di giustizia sociale) hanno il dovere di affrontare, non solo a livello mediatico". 

 

(Rimini) "Se qualcuno si dovesse essere reso protagonista degli episodi criminosi riferiti dalla cronaca, dovrà essere personalmente perseguito nelle opportune sedi" ribadisce Loreno Marchei, consigliere comunale della Lega a Rimini. Marchei però appoggia anche le paole del sindaco Jamil Sadegholvaad in merito alle polemiche scatenate dalle segnalazioni di molestie avvenute a Rimini in concomitanza con l'adunata nazionale degli Alpini. "Ha ragione il sindaco di Rimini ad evidenziare che, sugli alpini, si è però creato un clima preoccupante", ribadisce Marchei.

"Ha altrettanto ragione quando si augura che l'Adunata torni nella nostra città il prima possibile. Lo dico in primis come cittadino che nei giorni scorsi ha avuto l'onore di conoscere meglio un folto gruppo di alpini ospitato nella Parrocchia che frequento, ed ascoltarne il richiamo alla loro storia, ai loro valori ed alla loro importante opera di sussidiarietà svolta in tempo di pace: forti e radicati concetti di fratellanza, senso del dovere e del servizio per la comunità ed il territorio, evidentemente sconosciuti a chi oggi critica con sconcertante superficialità".

"Lo dico come cittadino che, dopo anni, soprattutto dopo gli ultimi due, ha finalmente visto la nostra Rimini tornare ad essere la capitale dell'ospitalità, e tante attività ricettive finalmente lavorare, generando lavoro e benessere, non solo economico: è sotto gli occhi di tutti il buonumore trasmesso dal sorriso degli alpini che, spesso con le loro famiglie, hanno invaso la nostra città e che si sono accampati in ogni suo angolo".

"Lo dico, infine e soprattutto, come operatore giuridico, a cui è stato insegnato che, di uno stato di diritto fondato sulla presunzione di innocenza, l'eventuale responsabilità penale è personale, e non si fonda certo su strumentali, ridondanti e tardive polemiche mediatiche intrise di ideologia, che mirano evidentemente a tutto tranne che a circoscrivere fatti e responsabilità, o di sobillazioni a mezzo social nei confronti dell'intero Corpo degli Alpini che, da ben oltre un secolo, serve ed onora il nostro Paese svolgendo un'incomparabile opera sociale, educativa e di memoria storica".

Se qualcuno "si dovesse essere reso protagonista di episodi di violenza o molestia questo lo accerteranno le Autorità competenti, non certo alcune associazioni a cui nulla importa di ledere non solo la storica immagine del Corpo degli Alpini, ma ancor prima della nostra città, noncuranti del fatto che già, dato il clamore della polemica salita agli onori della cronaca nazionale, Rimini è purtroppo passata dall'essere Capitale dell'ospitalità a quella della strumentalizzazione ideologica".

Per Marchei, "è peraltro inaccettabile che la polemica contro tutti gli Alpini, sia stata innescata ed alimentata da sedicenti associazioni quali Casa Madiba, già classificate tra i centri sociali più pericolosi d'Italia e resisi protagonista, con i suoi componenti, di gravi e ripetuti episodi di violenza contro chi non la pensava diversamente. Se le accuse di cui oggi tanti si parla non dovessero essere oggetto di conferma in sede giudiziale, chi pagherà i danni all'immagine della nostra città?".

(Rimini) Domenica 15 maggio alle 11,30 a San patrignano si terrà la tradizionale cerimonia Abbracci, l'evento attraverso cui la comunità premierà alcune figure che hanno affiancato e sostenuto negli ultimi anni la mission di San Patrignano e il percorso dei suoi ragazzi.

Fra i premiati di questa edizione, Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, Giuseppe Lavazza, vicepresidente Lavazza, Carlo Messina, ceo Intesa San Paolo, Massimo e Chiara Ferragamo, Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Sciences Italia, Paolo Pantani, medico radiologo, Luca Cappuccini, oculista, Paolo Moschino e Philip Vergeylen della Paolo Moschino Ltd, Barbara Piazza, amministratrice delegata Ruthinium, Gaetano Vitale, ex giudice carcere minorile Bologna, Alberto Zambianchi, presidente UnionCamere Emilia Romagna, Giovanni Quaglia, presidente Fondazione CRT, Massimo Di Carlo, galleria dello Scudo, Andy Bianchedi, Antonio Masenza, vicepresidente Ingraam Micro e Graziano Verdi, ceo e cofondatore Italcer e tutte le Ambasciatrici di San Patrignano: Arianna Alessi, Federica Barbaro, Francesca Bazoli, Maria Cristina Bertellini, Sandra Carraro, Francesca Clavarino, Dominga Cotarella, Ghilla di Canossa, Marilù Faraone Mennella D’Amato, Beatrice Garagnani, Lidia Finco, Simona Fino, Servane Giol, Veronica Hercolani, Silvia Malacalza Castelli, Alessandra Marzari, Emanuela Mondini, Martine Orsini, Federica Pesenti, Cristina Piaggio Croce, Roberta Rossi, Clementina Scaroni Radice Fossati, Francesca Zanconato Scaroni, Laura Bonomi.

 

Venerdì, 13 Maggio 2022 11:07

Tentata violenza al parco, un arrestato

(Rimini) Mercoledì pomeriggio gli agenti della questura di Rimini hanno fermato un cittadino somalo di ventisette anni, gravemente indiziato del tentativo di violenza sessuale avvenuto nel pomeriggio del 1 maggio al parco Marecchia. La vittima stava facendo jogging mentre è stata "sorpresa alle spalle da uno sconosciuto, che dopo averle tappato la bocca per impedirle di urlare, l’aveva bloccata cingendole con forza l’addome. La donna aveva tentato una reazione voltandosi di scatto, ma di tutta risposta era stata scaraventata violentemente al suolo".

Una volta "postosi a cavalcioni sulle gambe di quest’ultima, l’aggressore aveva tentato di sfilarle i pantaloni, non riuscendovi solo per la resistenza opposta, ma, nonostante le invocazioni di aiuto della vittima, si era alzato iniziando a masturbarsi dinanzi a lei. In quel momento erano poi intervenuti due passanti, uno dei quali aveva immediatamente allertato il numero d’emergenza; vistosi scoperto, il somalo era fuggito, non prima di tentare di impossessarsi della bici dell’altro passante, il quale, nel tentativo riuscito di difendere la propria bici, era stato scaraventato in terra, riportando delle escoriazioni a gambe e braccia".

Le ricerche del soggetto, "che sul momento non avevano avuto successo, sono proseguite sino a alla mattinata di ieri, allorquando i poliziotti della Squadra Mobile Sezione Reati contro la Persona, avendo appreso che nel corso della notte appena trascorsa il ventisettenne era stato controllato da una Volante, in ragione della sua estrema somiglianza con l’autore dell’aggressione del 1 maggio ha posto in visione la sua foto alla donna ed al passante che aveva allertato il 112; entrambi lo hanno riconosciuto senza ombra di dubbio".

Venerdì, 13 Maggio 2022 10:46

13 maggio

500 segnalazioni | Lavoratori irregolari | Una ciclabile per Pantani

(Rimini) Imilitari del comando provinciale guardia di finanza ed i funzionari dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Rimini hanno scoperto gravi irregolarità in relazione all’esercizio non autorizzato dell’attività di somministrazione di lavoro da parte di una società con sede legale a Potenza e sede amministrativa in Bellaria Igea-Marina, a favore di sei strutture alberghiere, delle quali una di San Martino di Castrozza, quattro di Bellaria Igea Marina e una di San Mauro Pascoli.

Dalle indagini è emerso "dietro un’apparente regolarità formale, un sistema di distacco di manodopera in violazione delle normative in materia di occupazione e mercato del lavoro che ha coinvolto, dal 2019 al 2021, ben 361 lavoratori. I Finanzieri e gli Ispettori del Lavoro hanno accertato che la manodopera, sebbene regolarmente assunta dalla società potentina, veniva successivamente somministrata ad altre quattro imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, senza la stipula di contratti di appalto, svolgendo, di fatto, le attività di una Agenzia per il Lavoro, ma abusivamente2.

Nel corso della stessa operazione sono emerse ulteriori irregolarità anche nella gestione dei lavoratori, per riposi settimanali non concessi ed ore prestate in più rispetto al contratto di lavoro, nonché per l’impiego di 13 lavoratori completamente “in nero”. Complessivamente sono state comminate sanzioni che possono arrivare ad un massimo di oltre 125 mila euro. Nei confronti delle società sanzionate sono pure in corso approfondimenti di natura fiscale.

 

(Rimini) La pista ciclabile di via Montescudo, che conduce dalla zona della Gaiofana fino alla statale 16, ideale trait d'union tra la città e lo stupendo entroterra, tra il mare e la collina, sarà dedicata a Marco Pantani. È una delle proposte di intitolazione approvate questa mattina dalla Commissione toponomastica, che ha dato il via libera a sette nuove denominazioni che saranno poi sottoposte al vaglio della I commissione consigliare.

Oltre alla pista ciclopedonale dedicata all'indimenticato campione romagnolo, la Commissione ha approvato l'intitolazione dei giardini del tratto 2 del Parco del mare al produttore televisivo Bibi Ballandi, vero e proprio monumento del turismo grazie alle sue storiche produzioni televisive, a partire da 'Bandiera Gialla'; la rotonda in via di ultimazione, tra via Circonvallazione Occidentale e via D'Azeglio, all'artista illustratore Renè Gruau; la rotatoria, all'ingresso di sud della Fiera di Rimini al politico Ugo La Malfa e la rotonda, all'intersezione tra via Flaminia Conca e via Fantoni, alla scrittrice Elsa Morante.

Infine, il piazzale all'intersezione tra via Soleri Brancaleoni e Via Circonvallazione Meridionale prenderà il nome del partigiano e giornalista riminese Guido Nozzoli, mentre la rotatoria tra via Emilia e via Bagli sarà intitolata a Marisa Bellisario, prima donna manager italiana.

 

Mentre il decreto concorrenza è ancora fermo in commissione industria al senato e ancora nulla si sa in merito all’emendamento che prevederebbe cinque anni di transizione prima delle aste effettive, il pericolo è che in mancanza di una legislazione chiara siano i giudici a dover prendere in mano il destino dei balneari. 

Singolare (ma potrebbe diventare presto plurale) il caso dei bagni Liggia di Genova, riportato dal sito Mondo Balneare. Circa un mese fa (il 13 aprile) la Corte di Cassazione ne ha confermato il sequestro, in quanto la concessione sarebbe scaduta nel 2009. Secondo la difesa, invece, “il lido aveva diritto a proseguire la sua attività fino al 31 dicembre 2023, data del termine stabilito lo scorso novembre dal Consiglio di Stato con l’eclatante pronuncia che ha annullato la proroga dei titoli al 2033”. 

I giudici hanno spiegato che essendo scaduta la concessione nel 2009 “senza avere beneficiato delle successive proroghe introdotte negli ultimi dodici anni dallo Stato italiano, non può rientrare nemmeno nel prolungamento di due anni che Palazzo Spada ha fissato per dare tempo al legislatore di riordinare la materia e per evitare gli effetti devastanti che avrebbe comportato la decadenza immediata di tutti i titoli”.

La spiaggia dei bagni Liggia è sotto sequestro dal luglio 2019, dopo che un pubblico ministero di Genova aveva ribadito l’illegittimità delle proroghe istituite dallo Stato italiano in quanto irrispettose della direttiva Bolkestein, mentre i sigilli sui manufatti (cabine, bar-ristorante e abitazione privata) sono arrivati nel novembre 2021. Lo scorso gennaio la procura ha disposto la restituzione dell’intera struttura al Comune che ha aperto un bando per la riassegnazione. I gestori hanno fatto ricorso alla Corte di cassazione, che ha confermato il sequestro.

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