Ina Casa, consegnati i lavori per l’ampliamento del centro sportivo
(Rimini) Sono stati consegnati ieri alla Ditta Unifor di Osimo i lavori di adeguamento e ampliamento del centro sportivo calcio Ina Casa. Si tratta dell’intervento più complesso ed economicamente più impegnativo tra quelli inseriti nel programma di riqualificazione degli impianti sportivi di proprietà comunale messo a punto dall’amministrazione: un investimento di quasi 305mila euro per un progetto di rifunzionalizzazione studiato per rispettare e adeguarsi all’ambiente circostante e che coinvolgerà anche l’area del Parco XXV Aprile in cui l’impianto è inserito.
Il progetto infatti prevede la modifica del profilo architettonico dei manufatti a servizio del centro calcio. Il vecchio edificio spogliatoi sarà demolito e il nuovo fabbricato avrà una diversa configurazione in pianta in armonia con il contesto circostante: saranno realizzati tre corpi di fabbrica collegati tra loro, che delimiteranno una corte interna esposta a sud est e protetta a nord e ovest, in grado di diventare luogo aperto di sosta e gioco. Gli ambienti ospiteranno due spogliatoi per 18 atleti e 2 spogliatoi per istruttori e arbitri, oltre a locali tecnici, depositi, infermeria e servizi igienici per il pubblico.
La struttura sarà realizzata con una tecnologia costruttiva innovativa a moduli preassemblati con telaio strutturale in legno e ulteriore finitura a cappotto termico al fine di contenere i tempi di realizzazione. Le pavimentazioni esterne saranno di tipo drenante e i colori adeguati al contesto pesaggistico del parco nel quale l’opera è inserita. Sarà inoltre realizzato un impianto fotovoltaico di 4 kw.
L’intervento, che ha ottenuto l’Autorizzazione Paesaggistica e il nulla osta del Demanio Idrico, dovrebbe essere completato per la fine di agosto st1 ignored 2016, in tempo per l’avvio della nuova stagione sportiva.
Wellness, ribalta mondiale per la Fiera
(Rimini) Ribalta mondiale per RiminiWellness, crocevia del business di settore. La manifestazione di Rimini Fiera (undicesima edizione dal 2 al 5 giugno prossimi) calamiterà centinaia di operatori, buyers e presenter esteri. Arrivi proveranno in particolare da Danimarca, Finlandia, Grecia, Norvegia, Polonia, Russia, Serbia, Spagna, Turchia, Ungheria e Uzbekistan. Migliaia anche i visitatori che scenderanno fra i padiglioni da oltre confine. Gruppi organizzati sono attesi da Spagna, Bulgaria, Ungheria, Serbia. Solo online sono stati acquistati biglietti da 50 Paesi diversi: in testa Russia e Svizzera.
Un risultato frutto di progetti rivolti proprio ai mercati esteri che sono stati condotti negli ultimi mesi e che in fiera culmineranno con la collaudata piattaforma on line di businness meeting che consente, solo agli espositori, di fissare incontri nel periodo precedente la manifestazione.
Nel dettaglio, per RiminiWellness 2016 è stata portata avanti una promozione all'estero rivolta sia al B2C che al B2B. In particolare, la promozione B2C è stata indirizzata verso le principali palestre e fitness club di numerosi paesi dell’area UE e dei Balcani e tramite i media specializzati dei Paesi di riferimento. La promozione B2B si è concentrata maggiormente sulle nazioni in cui il settore si mostra più dinamico e produrrà la discesa a Rimini di importatori diretti, in qualità di buyer ufficiali.
Elezioni, Pecci su distribuzione farmaci
(Rimini) Il candidato a sindaco Marzio Pecci interviene sull’intenzione della sinistra riminese di concedere la distribuzione dei prodotti farmaceutici alle case della salute. “Si tratterebbe non soltanto di una palese violazione della normativa vigente, che riserva tale attività alla categoria dei farmacisti - spiega Pecci - ma anche di una drammatica forzatura che costringerebbe le persone a lunghi spostamenti per poter fruire di un servizio essenziale che sinora è stato assicurato attraverso la presenza capillare di altrettante farmacie”. Il tutto “solo e soltanto nell’interesse dei poteri forti che fanno da sponda al dissennato governo Renzi. Dopo le recenti modifiche legislative sulla revisione della pianta organica - conclude Pecci - la politica elitaria di Gnassi riparte con un progetto volto a far saltare l’attuale sistema farmaceutico per portarlo nelle mani delle multinazionali renziane che tutto rappresentano fuorché gli interessi dei nostri cittadini”.
Elezioni, Rufo Spina (FI) su tasse, partecipate, spesa
(Rimini) “Bisogna lentamente dismettere e privatizzare i poltronifici delle partecipate locali”. Carlo Rufo Spina, condidato a consiglio comunale per Forza Italia, interviene nel dibattito elettorale partendo “dal capitolo tasse, partecipate, spesa improduttiva e clientelare. O meglio, improduttiva proprio perché clientelare”.
Dismetterle, per Rufo Spina, “non vuol dire licenziare il personale. Vuol dire smettere di finanziare con soldi pubblici quelli che tecnicamente sono Enti non pubblici, ma in quanto controllati/partecipati dal socio pubblico diventano un covo di clientele, erogazioni finanziarie, nomine politiche, vertici pagati in modo spropositato pur senza competenze specifiche. Questi enti svolgono i compiti più vari: dall'imprenditoria, ai servizi, alla gestione di grandi eventi, fino al volontariato. Le alchimie giuridiche sono infinite: si nascondono dietro Spa, Srl, Società cooperative, associazioni, ecc. Tutto finanziato con sonanti milioni dal Comune. O meglio da noi con le tasse. Basta! Il volontariato o è gratuito o non è. Il concetto del volontariato a pagamento tanto caro alla sinistra deve trovare un fisiologico fine-vita. Non è più tollerabile e concepibile. Noi proponiamo la dismissione e/o privatizzazione di questi Enti per diminuire le uscite e quindi, a cascata, diminuire Imu, Tasi, Tari, Iscop e imposta di soggiorno”.
Le entrate della tasse poi andrebbero destinate “a scopi più nobili e produttivi. Noi vogliamo destinare per qualche anno le entrate di una diminuita imposta di soggiorno per riqualificare le periferie abbandonate. Basta dire, come ha fatto Gnassi, che non ci sono i soldi. I soldi ci sono eccome! Basta spenderli bene e non nei poltronifici”.
Fa notare Rufo Spina che “solo tra imposta di soggiorno e multe il comune ha incassato l'anno scorso oltre 18 milioni (7 + 11). Se noi abbassiamo entrambe le voci per portarle a 13 milioni e destiniamo per 1 anno quei soldi per la riqualificazione di Viserba, Santa Giustina, Miramare e il forese, secondo le indicazione e le giuste richieste dei rispettivi comitati di quartiere, in un solo anno di pianificazione la città complessivamente cambia volto”.
Forza Italia guarda alle amministrazioni di centro destra di Bellaria e Riccione che “per tutelare seriamente e nei fatti il commercio regolare e dire basta alla piaga dell'abusivismo sulle spiagge, per i marciapiedi e – molto più subdolo – in quegli pseudo negozi ed esercizi dove impera la contraffazione e l'evasione contributiva e fiscale. I controlli devono essere settimanali: a chi sta nell'illegalità viene revocata la licenza. Poi pattugliamenti più frequenti e tolleranza zero con i reati di piccola criminalità (furti, scippi, rapine, taccheggi): alla polizia municipale è demandato il controllo del territorio cittadino, non solo le multe per fare cassa”.
In fatto di turismo “dobbiamo poi sviluppare un nuovo modello turistico stabile di tipo culturale e collegato con l'entroterra. Noi non siamo Ibiza o Mikonos. O meglio, siamo anche quello ma ormai su quel campo loro ci battono. Accanto quindi al modello storico, sviluppatosi dagli anni '60 e per il quale continuiamo ad essere attrezzati, dobbiamo impiantare un nuovo modello improntato su turismo balneare familiare e turismo culturale, valorizzando l'immenso patrimonio storico, artistico e archeologico che noi abbiamo e che non ha Ibiza e Mikonos. Rimini deve quindi diventare in tal senso città d'arte come Firenze, Roma, Venezia: in più ha il mare”.
Urbanistica. “Rimini dal dopoguerra ad oggi è stata brutalizzata e barbarizzata dalle giunte cementificatorie e sovietiche che ancora ci governano. Tutte le amministrazioni hanno contribuito all'uccisione della nostra città ed alla creazione di una viabilità insostenibile ed inadeguata (le migliaia di strade senza uscita che abbiamo dislocate in giro per Rimini danno la prova tangibile del fallimento di amministrazioni che non hanno mai pianificato niente e hanno lasciato costruire "a caso" dove e come capitava). Acquarena, che sorgerà in un'area che potrebbe essere adibita a parco pubblico con parcheggi interrati, è solo l'ultimo esempio. Noi proponiamo che i lungomari si sviluppino in altezza come a Dubai con ampi corridoi verdi laterali, recupero di superfici utili e quindi creazione di nuova viabilità a servizio per collegare rapidamente mare-centro-statale, la riqualificazione dell'area ex Fs a monte della stazione con parchi, strutture ricreative e sportive sul modello americano, percorsi archeologici e turistici, strutture educative ed ovviamente parcheggi interrati. Prenderemo interi isolati e zone degradate come ad esempio la piazza di Santa Rita (con case dirute e fatiscenti) per apprestare soluzioni partecipate con i cittadini proprietari e con investitori che sappiano dare un volto nuovo, riqualificato e moderno alle strutture ivi presenti, per avere palazzi di almeno 3 o 4 piani come in tutte le grandi città d'Italia. Per fare questo apriremo ai finanziamenti privati, modellando gli strumenti urbanistici comunali nel senso più favorevole al cittadino, all'investimento ed alle esigenze tecniche di "ridisegnazione". Il Comune dovrà solo garantire il decoro estetico generale ed approvare volta per volta e ad hoc i progetti che gli stessi cittadini ed investitori gli proporranno. La ridisegnazione urbana deve poter superare l'esistente per ridisegnarlo meglio, più bello, più efficiente, con sviluppo verticale senza mangiare nuovo territorio, anzi, possibilmente diminuendo il territorio occupato attraverso spostamento (verso l'alto) di cubatura. Con questi mezzi hanno già risposto le grandi città europee. Dove vogliamo stare noi?”.
Elezioni, Gnassi su strade e verde pubblico
(Rimini) “Nei prossimi cinque anni, dopo aver avviato e realizzato interventi per la fluidificazione della viabilità che stanno già avendo un positivo impatto sulla città, una 'grande opera' sarà la manutenzione del patrimonio stradale”, lo dichiara il sindaco e candidato sindaco Andrea Gnassi. “Nel prossimo quinquennio è nostra intenzione investire mediamente una cifra del 30% superiore a quanto stanziato sinora, arrivando a 5 milioni e mezzo all'anno. Stessa cosa vale per la tutela e la valorizzazione del verde pubblico. Una priorità del nuovo mandato amministrativo riguarderà infatti la definizione e la realizzazione sistematica di un consistente programma di manutenzione stradale, arredo e riqualificazione urbana e miglioramento estetico che riguarderà tutte le vie, le strade, i luoghi della città”.
Nel 2016 “abbiamo investito quasi 4,3 milioni di risorse del bilancio per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, piste ciclabili e nuove infrastrutture – prosegue Gnassi – una cifra importante, ma che ancora non esaurisce la vasta rete di strade che abbisognano una sistemazione. Attraverso Anthea abbiamo scattato una fotografia dello stato delle infrastrutture stradali, andando a individuare quali sono le zone che più di altre necessitano di interventi urgenti, come l'area dell'ex quartiere 5, a nord, che soffrono soprattutto il traffico che deriva dalla presenza di importanti poli commerciali, come Fiera e Centro agro alimentare e diverse strade del forese e della zona sud".
Gnassi promette attenzione anche al verde pubblico, “su cui solo per il 2016 il Comune ha stanziato per la manutenzione ordinaria 2,5 milioni di euro”. Su questo fronte “non solo aumenteremo gli stanziamenti, ma vogliamo introdurre il nuovo regolamento di potenziamento e tutela del verde, elemento essenziale per rendere la città sempre più vivibile e bella. Di pari passo con l'impegno pubblico però deve andare la responsabilità individuale: bisogna sviluppare un amore per i beni comuni, rispettare i luoghi della nostra città e averne cura. Lo spirito di una comunità è costituita anche dalla somma dei comportamenti piccoli e grandi che ognuno di noi mette in atto: avere rispetto dei beni che sono di tutti è la prima manifestazione di amore verso Rimini”.
‘Voler bene all’Italia’, torna la festa dei piccoli comuni
(San Leo) Torna domenica a San Leo ‘Voler bene all’Italia’, iniziativa dedicata alle piccole comunità, quelle che contano meno di 5mila abitanti, diffuse nella Penisola.
In Emilia-Romagna, in realtà saranno due gli appuntamenti principali. Il primo appuntamento il 2 giugno prevede la visita ai giardini storici di Roccabianca (PR), lungo il Po, con ritrovo alle 9,45 presso il municipio. Il 5 giugno ‘Voler bene all’Italia’ proseguirà a San Leo (Rn), con una passeggiata lungo il ‘Cammino di san Francesco’ fino a Novafeltria. La giornata si chiuderà alle 17,30 con un dibattito sulla ‘Rete italiana dei cammini’, che vedrà intervenire tra gli altri Alessandra Bonfanti (Responsabile Mobilità Dolce Legambiente), Renzo Valloni (Presidente Comitato Scientifico Legambiente Emilia-Romagna), Paolo Piacentini (Mibact), Francesco Ferrante (Menowatt Ge), Liviana Zanetti (Presidente A.P.T. Emilia Romagna) e Massimo Gottifredi (Legacoop Turismo).
Elezioni, Rimini Attiva su lavoro
(Rimini) Per la lista civica ‘Rimini attiva’ a sostegno della rielezione di Andrea Gnassi sindaco di Rimini “il lavoro e la volontà di agire sulle leve che possano dare slancio all’economia di un territorio” sono “tra i primi punti del progetto”.
“Dici Rimini e dici turismo”, spiegano i candidati. “L’occupazione è legata a doppio filo alla capacità di dare gambe e forza ad uno dei principali settori su cui si regge l’economia riminese, per questo motivo è essenziale continuare a puntare su tutto ciò che può favorire la destagionalizzazione (eventi, rassegne culturali, fiere), e completare gli interventi di riqualificazione e ammodernamento della città, dal centro storico al lungomare (vedi progetto Parco del mare)”.
Investire nel turismo “però significa anche sostenere quelle attività (le tantissime strutture ricettive, pubblici esercizi, locali) che da sempre rappresentano il valore aggiunto della nostra proposta turistica”, sottolinea Michael Frisoni, 33 anni, commerciante del centro storico e candidato consigliere per Rimini Attiva. “Sono diversi i piani sui quali è possibile intervenire, sia per quanto riguarda lo snellimento delle pratiche burocratiche, spesso troppo dispendiose in termini economici e di tempo, sia per creare le condizioni di sviluppo per gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi”.
Le proposte di ‘Rimini attiva’ vanno dalla lotta alla burocrazia, con la riduzione del tempo di risposta agli imprenditor, alla digitalizzazione delle pratiche, vanno dallo stabilire un dialogo con la Siae “nell’ottica di tentare di agevolare i pubblici esercizi che vogliono creare occasioni di intrattenimento, iniziative culturali ed artistiche”, al creare nuove opportunità di lavoro. Per esempio, “rilanciare la “no Tax area” per le nuove imprese proposta dall’amministrazione comunale nel 2015. Sostegno alle start up per favorire l’occupazione giovanile”. Per il centro storico la proposta è “creare collaborazioni e convenzioni tra esercizi del centro storico e i taxisti, sia di giorno ma soprattutto negli orari notturni e nella stagione invernale”.
Elezioni, Pdf sulla diffusione delle droghe
(Rimini) “Non è un mistero per nessuno che Rimini sia una delle piazze di spaccio più fiorenti e remunerative per i narcotrafficanti”, ricorda il candidato sindaco del Popolo della famiglia, Ada Di Campi. Tuttavia, secondo il Pdf, “il problema pare non impensierire più di tanto la classe politica locale, concentrata sulla tecno-politica e alquanto distratta rispetto ai problemi reali delle famiglie”.
Per Di Campi, “le politiche pubbliche basate sulla filosofia della “riduzione del danno” hanno dimostrato di essere ampiamente insufficienti per rispondere al fenomeno, così che il consumo di droga a Rimini è in crescita tra le giovani e giovanissime generazioni. Il contrasto allo spaccio è affidato alle sole forze di Polizia, mentre la cultura politica, soprattutto dei partiti di governo della nostra città, sostiene l’anti-proibizionismo, ovvero la tolleranza verso lo smercio e il consumo delle cosiddette droghe leggere”.
Il Popolo della famiglia “rifiuta ogni distinzione tra sostanze “pesanti” e “leggere”, ben sapendo che tale distinzione non aiuta a promuovere la lotta alla droga. Noi siamo per la “tolleranza zero” e contro la cultura dello sballo. Siamo dalla parte dei genitori, dei nonni, delle famiglie che sulla propria pelle vivono i drammi o i patemi di un figlio vittima di una cultura sbagliata ancor prima che di una sostanza che lo rende schiavo. Se andremo al governo della città, tre le prime cose che faremo ci sarà quella di lanciare una campagna rivolta ai giovani e ai giovanissimi, ai quali diremo che drogarsi fa male, è sbagliato, e che la vita ci è donata e non va bruciata”.
Recidivo allo stadio. Soggetto a Daspo dal 2014, non resiste ai cori biancorossi
(Rimini) “Non ho resistito al richiamo dello stadio”, si è giustificato così il tifoso biancorosso sottoposto a Daspo. Sabato si è intrufolato di nascosto allo stadio Romeo Neri per assistere a Rimini-L’Aquila, la partita della salvezza per il club della riviera. Nel dicembre scorso il 37enne era già stato sorpreso a una partita di basket e denunciato. Stavolta, vista la ‘recidiva’, è scattato l’arresto. Nel 2014 nei suoi confronti è stato disposto un Daspo triennale per il presunto coinvolgimento in alcuni scontri accaduti dopo una partita.
Sabato, sentento i cori provenire dal Neri, si è avvicinato fino al muro di cinta dello stadio, si è arrampicato e si è piazzato in messo ai tifosi aquilani. Quando, però, Mancino ha segnato lui ha esultato e i tifosi avversari se ne sono accorti e l’hanno preso di mira. Uno degli steward che ha segnalato i disordini tra gli spalti e la Digos intervenendo si è accorta che il 37enne lo conosceva già.
Il tifoso biancorosso deve rispondere quindi della violazione del divieto di accesso a manifestazioni sportive e di lancio di oggetti pericolosi. Il giudice ha revocato gli arresti domiciliari e disposto l’obbligo di dimora e di firma in caserma.
Restano in carcere i killer di Rivabella
(Milano) Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano ha convalidato il fermo dei tre albanesi Lek Edmond e Altin Preci, accusati dell’omicidio di Petrit Nikolli, l’idraulico 42enne ucciso mercoledì notte a Rivabella con un colpo di pistola. Il magistrato Elisabetta Meyer non ha creduto alla versione degli indagati, che sostengono di essere stati aggrediti nel corso di un incontro chiarificatore. Secondo gli investigatori, infatti, l’unico ad essere stato colpito, prima con pugni poi con un colpo di pistola alle spalle, è stato Nikolli. Ad avvalorare la versione un testimone che ha raccontato di aver visto i tre strattonare l’uomo che si è quindi divincolato e si sarebbe dato alla fuga se gli aggressori non avessero estratto la pistola e lo avessero ucciso.