Bimba morta, oggi l’autopsia
(Rimini) Sarà effettuato oggi nel pomeriggio l’autopsia, disposta dal pm Marino Cerioni, per chiarire le cause della morte di Chiara Talacci. La bambina di dieci anni è morta venerdì scorso dopo essere stata colta da un malore durante l’allenamento di danza. L’incarico è stato affidato all’anatomopatologo riminese Pier Paolo Balli. L’autopsia sarà decisiva per stabilire se il malore che ha portato alla morte la bambina sia legato a una patologia mai diagnosticata o a una malformazione congenita. Una volta ultimato l’esame, verrà dato il nulla osta per i funerali, che dovrebbero essere celebrati giovedì mattina.
Tra gli aspetti da chiarire anche quello legato al certificato medico che stabiliva l’idoneita della bambina all’attività fisica, seguiva le lezioni di danza da tre anni. Dalle informazioni raccolte in palestra e in ospedale, gli inquirenti non lasciano spazio a ipotesi di origine traumatica. La procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di “omicidio colposo” solo a scopo cautelativo, cioè per evitare eventuali dubbi che dovessero profilarsi in futuro.
14 giugno
Quindicenne in coma etilico | Oggi l’autopsia di Chiara | Riccione, maggioranza a rischio
Siria, incontro con padre Ibrahim: “Di fronte alla sofferenza, Dio non ci lascia soli”
(Rimini) Dal 2011 ad oggi la guerra in Siria ha ucciso 250mila persone secondo i dati ufficiali (in realtà se ne stimano molte di più): tra le 100 e le 200 ogni giorno.
Da cinque anni Aleppo, la città più popolata del paese, vive nella morsa di un assedio spietato: divisa in aree controllate da fazioni diverse che si combattono incessantemente, viene bombardata ogni giorno ed è priva di acqua e di elettricità. L’80% degli abitanti ha perso il lavoro e vive di stenti.
Due anni fa AVSI (www.avsi.org) lanciò la prima campagna per la Siria. Oggi il Paese arabo continua a essere martoriato dalle violenze e ha ancora grande bisogno di sostegno.
Samir, 32 anni, siriano, vive nel centro di accoglienza della Custodia di Terra Santa ad Aleppo: “Ogni giorno prego Dio affinché non ci cada una bomba sulla testa”, racconta, “anche l’acqua sta diventando un’arma di guerra: non la trovi sempre e spesso è inquinata. Ma qui insieme ai frati riattiviamo i pozzi. E anche se manca quasi tutto, ti senti accolto come uno di famiglia. Il tuo problema diventa loro e non importa di che religione tu sia. Sei un fratello”.
La stragrande maggioranza dei cristiani, circa i 2/3, perseguitati da gruppi di terroristi del jihad, è fuggita. Per rispondere a questa emergenza umanitaria, AVSI sostiene le attività della Custodia di Terra Santa coordinate dall’Associazione pro Terra Sancta.
La priorità ora è il centro d’accoglienza di Aleppo, presso la parrocchia di San Francesco, nel quartiere di Azizieh, che accoglie oltre 200 sfollati al giorno. Qui le famiglie, sia cristiane che musulmane, trovano un posto per dormire, cibo, indumenti, medicine, ma soprattutto un luogo di accoglienza.
Padre Ibrahim Alsabagh ne è parroco dal novembre 2014, ed è di passaggio in questi giorni in Italia, dove sta incontrando migliaia di persone. A Rimini è stato protagonista l’anno scorso di una testimonianza che ha segnato molto il pubblico del Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Mercoledì 15 giugno padre Ibrahim sarà tra i protagonisti dell’incontro organizzato dalla Fondazione AVSI, il centro culturale Il Portico del Vasaio, in collaborazione con il Comitato Nazarat e testimonierà come vive ad Aleppo chi non è potuto fuggire, perché non ha abbastanza disponibilità economiche e chi non lo ha voluto fare per restare con la propria gente, nella propria terra. “Viviamo in una città bombardata di continuo, dove la morte non risparmia nessuno e chi vi sfugge viene morso dalla fame”, ha detto il frate francescano in uno dei recenti incontri, “ci sono tantissime sfide, ma di fronte alla sofferenza bisogna riconoscere che Dio non ci lascia soli: è lì a soffrire insieme a noi. Questo ci dà la forza per pregare anche per i nostri persecutori, perché c’è speranza anche per loro. C’è un bene che regna, il male non sarà l’ultima parola”.
Con padre Ibrahim interverranno i coniugi Giorgio e Marilyn Buccellati, probabilmente i due archeologi più celebri a livello mondiale, da alcuni anni molto legati a Rimini, grazie ad importanti lavori realizzati insieme al Meeting.
Classe 1937, Giorgio Buccellati è Professor Emeritus nei due dipartimenti di lingue e di storia presso l'università di California a Los Angeles (UCLA), dove insegna tuttora e dove ha fondato nel 1973 l'Istituto di Archeologia, di cui fu il primo direttore fino al 1983. È inoltre direttore di IIMAS – International Institute for Mesopotamian Area Studies.
Con la moglie Marilyn Kelly-Buccellati, professoressa “Emerita” della California State University, Los Angeles, ha condotto scavi e ricognizioni archeologiche in Iraq, Turchia, nel Caucaso e soprattutto in Siria dove, da oltre trent’anni, dirigono congiuntamente gli scavi dell'antica città di Urkesh.
Oggi, a causa della guerra, non possono assistere direttamente i siti a cui hanno dedicato buona parte della propria vita, ma mantengono un rapporto continuo con i colleghi archeologi siriani e le maestranze del luogo: “C’è un legame umano intenso tra noi, questo li aiuta non sentirsi abbandonati”, aveva raccontato Buccellati in un’intervista televisiva*. Legame di amicizia che li univa anche a Khaled Asaad, il direttore del sito archeologico di Palmira, torturato e ucciso dall’Isis nel 2015, al quale il comune di Rimini ha intitolato recentemente il Giardino interno del Museo della Città. “La risposta all’Isis è identificarci nei valori nei quali si crede”, ha detto Buccellati, “spolverare o scavare con gli strumenti ‘del dentista’, come facciamo per le cose più delicate, è il tramite per arrivare a delle realtà umane molto profonde. Se si riesce a comunicare questo ai giovani è come dargli una cattedra: la cattedra della loro personalità”.
Treni, non vedente bloccato dallo sciopero
(Rimini) La polizia ferroviaria ha soccorso un non vedente su un treno a causa di uno sciopero. Il disabile, bolognese di 59 anni, non vedente e sordo, a bordo di un regionale diretto a Cattolica senza accompagnatore, sarebbe rimasto nella stazione di Rimini se non fossero intervenuti gli agenti. Il treno, infatti, si era fermato a causa di uno sciopero e i poliziotti compresa la situazione hanno chiamato i familiari dell’uomo.
Ladro incastrato dalla cresta, condannato a un anno e 4 mesi
(Rimini) Ha fatto rumore, è stato scoperto ed è fuggito via riuscendo a portare solo la bicicletta che gli serviva per darsela a gambe. Il ladro, un 25enne senegalese dalla bionda cresta, è stato arrestato e questa mattina condannato a un anno e 4 mesi di reclusione.
Alle 4 di questa notte una signora residente in via Cormons ha sentito dei rumori provenire dal suo giardino. Incuriosita si è affacciata alla finestra e ha notato la presenza nella sua proprietà di un ragazzo con una particolare pettinatura a ‘cresta’ di colore biondo. Si è allarmata e ha svegliato il figlio che, dopo avere chiamato il numero di emergenza della Questura, ha urlato al ragazzo di andarsene scendendo in giardino. Il ladro in risposta ha afferrato una bicicletta parcheggiata nel cortile, ha scavalcato la cancellata e ha tentato la fuga in sella alla bici rubata inseguito dall’uomo.
Dopo pochi istanti è arrivata anche la volante. I poliziotti hanno riconosciuto il senegalese in fuga sulla bicicletta soprattutto dai suoi capelli e lo hanno bloccato.
Impresa, Cna denuncia taglio di fondi
(Riccione) Fondi per l’artigianato spariti dal Bilancio di previsione 2016, la Cna chiede conto al Comune di Riccione. “Con riferimento al Bilancio di previsione 2016, in cui non compare più alle voci di spesa il fondo a favore dell’artigianato rileviamo anche minori risorse allo sviluppo rconomico, pari a meno 50 mila euro rispetto al 2015; questa scelta politica contraddice quella che voleva essere una politica fiscale al servizio della crescita”, attacca il presidente Davide Galvani. “L’amministrazione comunale di Riccione si è sempre dimostrata molto attenta e sensibile alle istanze presentate per favorire l’accesso al credito delle imprese artigiane e del commercio stanziando somme importanti. Il mancato perfezionamento della convenzione con Unifidi aveva generato dei residui sulla dotazione di risorse previste nel 2014 a favore delle imprese artigiane, alle quali si era sommato l’importo previsto nel 2015, che complessivamente doveva garantire una disponibilità di 100.000 euro. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che anche la sola cifra del 2015 (30.000€) non è stata destinata all’uopo”.
Gli artigiani avevano “suggerito diverse ipotesi di utilizzo ma non ne è stata accolta alcuna. Tutto ciò ci rammarica ma non ci fa perdere la speranza in una ripresa delle trattative. Auspichiamo pertanto innanzitutto in un intervento di variazione di Bilancio che stanzi nuove somme a favore delle imprese artigiane e del commercio e secondariamente in un confronto sul loro utilizzo”.
Armi e cavalieri in torneo alla fortezza nel week end
(San Leo) Sabato e domenica San Leo compie un salto nella storia con la seconda edizione del ‘Torneo in armatura’, con un avvincente spaccato del Rinascimento italiano. La prima edizione si è aggiudicata il premio Italive 2015 nella categoria Folklore e rievocazioni storiche.
Il contesto storico del torneo. Il castellano di San Leo sotto suggerimento del suo signore Federico da Montefeltro decide di indire un torneo in onore della novella sposa Battista Sforza, figlia di Alessandro Sforza signore di Pesaro e nipote di Francesco Sforza duca di Milano.
Così come d'uso per i festeggiamenti di matrimonio di un grande signore sono state invitate le delegazioni di diverse Signorie a porgere gli omaggi e ad onorare questo torneo con i loro più valenti Uomini d'Arme.
E’ così che all’interno della fortezza rinascimentale di San Leo, nelle due giornate di evento uomini d’arme in scintillanti armature, scortati da paggi, araldi, dame e cortigiani in stupendi abiti, daranno vita ad una idonea ricostruzione storica della vita cortese del periodo.
I visitatori potranno incontrare sin dal mattino di sabato 18 e domenica 19 giugno, artigiani, soldati, vivandieri impegnati nella vita di tutti i giorni e gioire con gli spettacoli e le burle improvvisate de lo Giullare. Sarà inoltre visitabile la mostra ‘Armi e stemmi degli uomini d’arme' allestita appositamente per l’occasione.
Grande partecipazione al Festival del mondo antico
(Rimini) Si chiude con una grande partecipazione un fine settimana all'insegna della cultura che ha visto tante iniziative animare il centro storico grazie alla qualità delle proposte della diciottesima edizione di ‘Festival del mondo antico’, dedicata quest'anno al tema della ‘memoria, bagaglio da consegnare al futuro’.
I luoghi del Festival, nella serata di venerdì e nei giorni di sabato e domenica, sono stati teatro di incontri, esperienze laboratoriali, spettacoli, visite guidate che hanno saputo coinvolgere migliaia di persone. Sessantuno sono stati i relatori che hanno animato i 32 gli appuntamenti per gli adulti in programma nel fine settimana, oltre ai 28 per i ragazzi.
Fra il Museo della Città, la Domus del Chirurgo e piazza Ferrari, Teatro Galli, Teatro degli Atti, il Visitor Center e il centro storico, Rimini è stata attraversata dalla partecipazione di un pubblico variegato: appassionati e studiosi hanno frequentato gli incontri apprezzando dalla viva voce dei protagonisti il racconto di esperienze di vita in territori di guerra che aprono a riflessioni su interpretazioni del panorama internazionale di ieri e di oggi.
Luciano Canfora ha aperto il Festival affascinando l'ampio pubblico presente. La sua riflessione ha portato l'attenzione sulla complessità di definizione del termine antichi e sulla tradizione dei classici nelle diverse epoche fino a legare il passato al presente in un affondo sull'organizzazione sociale attuale.
I dialoghi hanno esplorato il tema del patrimonio culturale e delle difficoltà della sua gestione o approfondito pagine dell'archeologia italiana sul suolo nazionale e in alcune delle tante missioni all'estero o ancora toccato aspetti antropologici, si è composto il racconto del festival fino al congedo che ha evocato luoghi, storie, atmosfere del Mediterraneo, un mito, una cartolina stereotipata, da sempre teatro di contese e insieme risorsa e serbatoio di speranza.
Alla cornice riminese si sono uniti altri luoghi della cultura disseminati nel territorio dove è rimbalzata la voce dei protagonisti di questa edizione. Così San Leo, Cattolica, Verucchio, e Riccione hanno condiviso il dibattito sull'eredità del patrimonio richiamando un pubblico sempre molto numeroso.
Ancora una volta il Festival ha potuto contare sulla partecipata presenza dei giovani studenti del Liceo "G. Cesare-M.Valgimigli" di Rimini che si sono messi a disposizione per la promozione come per l'accoglienza e l'informazione al pubblico; ma che anche sono stati protagonisti di racconti che hanno accompagnato un pubblico curioso nell'incontro con alcune opere del Museo.
Gioco e allegria hanno attraversato Piccolo Mondo Antico festival che, con le sue svariate attività, ha anche quest'anno coinvolto centinaia di bambini e ragazzi interessandoli, in maniera divertente, al tema della conservazione della memoria e dell'educazione al patrimonio. Un tema che ha avvicinato le generazioni in esperienze spesso condivise tra piccoli e adulti.
Cultura, si è spento Giovanni Sesani
(Rimini) Si è spento i giorni scorsi all’età di cento anni Giovanni Sesani, storico docente dell’Istituto Lettimi di Rimini, di cui fu titolare della cattedra di teoria e solfeggio e di storia ed estetica della musica. Maestro per generazioni di studenti, Sesani fu tra i protagonisti dell'inaugurazione della Sagra Musicale Malatestiana; fece parte infatti di quell’orchestra che nel lontano 5 agosto del 1950 suonò per celebrare il restauro appena concluso del Tempio Malatestiano.
“Ricordo– commenta il sindaco Gnassi – l’emozione dell’incontro con lui dello scorso dicembre, quando gli feci visita per festeggiare il suo ‘importante’ compleanno. E’ stata l’occasione per ripercorrere insieme una vita bellissima e intensa, intrisa di riminesità e di passioni, come quella per lo sport e soprattutto quella per la musica, un amore che è poi diventato il mestiere di una vita. Rimasi affascinato dai suoi racconti sul passato e soprattutto stupito dallo sguardo attento che aveva sul presente”. “Sesani – conclude il sindaco – rappresenta uno degli ultimi testimoni di una Rimini forte e illuminata che ha saputo risorgere dalla guerra e dalla povertà senza rancore, ma con la consapevolezza che la fatica del lavoro e l’impegno avrebbero dato un futuro alla nostra città. Teniamoci strette queste radici anche per gli anni che verranno”.
Decreto sicurezza, appello del sindaco Gnassi per la prefettura
(Rimini) Dovrebbe essere pronto a giorni il decreto sulla sicurezza urbana voluto dal governo ed elaborato dal Ministero dell’Interno in stretta collaborazione con Anci. Il provvedimento dovrebbe andare incontro a un’esigenza i sindaci portano spesso alla ribalta, sostenuti per lo più da fatti di cronaca. “Il decreto - spiega il sindaco di Rimini Andrea Gnassi - va nella direzione di provare a dare qualche strumento per aumentare la capacità di azione degli amministratori locali affinché possano intervenire su quei fenomeni che minano la vivibilità delle nostre città e il decoro urbano”.
Da anni Gnassi sostiene “che i sindaci combattono con entrambe le mani legate dietro la schiena sul ring della sicurezza. Le leggi non assegnano se non scarsissimi poteri ai primi cittadini”.
“A Rimini abbiamo provato e stiamo tuttora provando a trovare degli strumenti che possano permetterci di non restare con le mani in mano, a partire dal tema della prostituzione: ci siamo ‘inventati’ un’ordinanza ‘fai da te’, per tentativi, visto che le precedenti non avevano retto al primo ricorso in quanto per la legge la prostituzione su strada non è un fenomeno che sollevi ‘preoccupazione sociale’. E’ stata poi la volta dell’ordinanza contro il sovraffollamento abitativo, per tentare di dare un colpo al problema sfaccettato e complesso dell’abusivismo commerciale. Infine l’ordinanza per cercare di porre un freno all’abuso di alcol e in particolare dei minori, problema che oltre a essere foriero di degrado urbano, riguarda anche la salute dei nostri ragazzi. Ordinanze e provvedimenti più di una volta giudicati ‘creativi’, proprio perché messi a punto facendo lo slalom tra paletti giudiziari e buchi legislativi, che però si stanno rivelando d’avanguardia e che potrebbero avere fondamenta più solide con l’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’interno, che ha come obiettivo primario quello di dare ‘strumenti adeguati per garantire una serena convivenza nelle nostre città’, anche ‘blindando’ per quanto possibile le ordinanze in materia firmate dai sindaci”.
Tra le novità contenute nel decreto “parrebbero esserci diversi elementi che vanno proprio nella direzione di dare maggiore stabilità ai provvedimenti che anche il Comune di Rimini ha preso in questi anni, come le limitazioni in luoghi particolari (tipo stazioni, giardini, porti, ma anche luoghi ritenuti di particolare pregio artistico e storico o ad alta frequentazione turistica) all’abuso di bevande alcoliche, di sostanze stupefacenti, all’esercizio della prostituzione o alla violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione degli spazi”. Si prevede “una sorta di “daspo” per chi trasgredisce, con le somme o i proventi sequestrati destinati al miglioramento per il degrado urbano. Saranno poi definite dal Prefetto, in accordo con il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica, aree specifiche per ospitare manifestazioni e cortei, in modo così da evitare che si blindino le città per giornate intere”.
Il sindaco conclude con un appello. “Confidando che questo maggior ‘potere’ sia accompagnato da una radicale riorganizzazione delle Polizie municipali, in accordo e in armonia con le altre forze deputate all’ordine pubblico. Non serve un Paese di ‘sceriffi’, ma di competenze chiare ed efficaci per dare risposte rapide ai problemi. Per Rimini in particolare, il tema della sicurezza non può prescindere dal salto di rango della nostra Questura: per questo rivolgo un appello affinché si agisca in maniera coordinata per la promozione della Questura dalla fascia C alla fascia B, un salto di livello che significherebbe avere mezzi e uomini adeguati alle esigenze di una città come la nostra”.