Rimini calcio, dissequestrate quote societarie
(Rimini) Rimini calcio, dissequestro definitivo per il 30 per cento delle quote della società biancorossa. La notizia arriva direttamente dal club che rende noto come “in data odierna” sia “stato pubblicato dal Tribunale di Bologna il provvedimento che non solo accoglie in via definitiva l'istanza di dissequestro ordinando la cancellazione di ogni iscrizione e trascrizione inerente, ma nelle motivazioni fa piena luce sull'intera vicenda protratta per quasi un anno dalla Luukap ‘in contrasto – si legge nel dispositivo - con il canone di buona fede’”.
Commercio abusivo, giro di vite per i pallinari
(Rimini) Sono stati 75 dall’inizio dell’anno i pallinari multati dalla polizia municipale di Rimini, di servizio durante le ore serali, in particolare nella zona di Marina centro e sui viali delle Regine, potenziato grazie al lavoro del nucleo antiabusivismo commerciale.
“L'attività dei pallinari - spiegano dal Comune - si svolge con due generi di attori: una figura è l'organizzatore ed è quello che si occupa di muovere le campanelle sotto gli occhi dei turisti; attorno all’organizzatore ci sono i ‘complici’, coloro cioè che partecipano al gioco e fingono di vincere, con l’obiettivo di invogliare i passanti ad avvicinarsi e provare la sorte. L'insieme di questa ‘squadra’ è definita dagli agenti “batteria” ed è composta generalmente da un massimo di 4/5 persone”.
Se individuare l'organizzatore è semplice, “è necessaria più attenzione per individuare i partecipanti. Gli agenti si avvicinano in abiti civili alla batteria fingendosi interessati, rimangono in osservazione per alcuni minuti parlando anche con il pubblico intorno alla batteria per capire meglio e selezionare i complici e poi intervengono. Solitamente si posizionano in luoghi dove è presente un flusso di turisti elevato e dove l’illuminazione è meno forte”.
Pantani, Arlotti: S’indaghi su Camorra e scommesse e venga reso l’onore al campione
(Rimini) “Confido nella presidente Bindi perché si sveli definitivamente quanto accaduto e vengano resi onore e verità alla memoria del campione”. Lo ribadisce il deputato del Pd Tiziano Arlotti all’indomani dall’archiviazione in tribunale a Rimini dell’inchiesta per omicidio volontario del campione di ciclismo Marco Pantani, il 14 febbraio 2004. Arlotti nei mesi scorsi ha chiesto alla Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, presieduta da Rosy Bindi, di “mettere in atto tutte le iniziative tese a ristabilire la verità su quanto accaduto da quel 5 giugno 1999 al campione”, il giorno in cui fu squalificato per doping, su cui c’è una richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Forlì per prescrizione dei reati, pur in presenza di alcune intercettazioni che proverebbero l’interesse della Camorra alla squalifica del campione, perché sualla sua vittoria al Giro d’Italia avevano puntato in moltissimi nel giro delle scommesse clandestine. Per la camorra, Pantani doveva perdere.
“Sulla base di questo e di quanto venuto alla luce sul complotto che ci sarebbe stato ai danni di Pantani, con il coinvolgimento della camorra e il giro di scommesse clandestine, confido nella presidente Bindi perché si sveli definitivamente quanto accaduto e vengano resi onore e verità alla memoria del campione”.
Non a caso, “le recenti vicende di arresti legati a partite truccate e scommesse clandestine gestite dalla camorra, confermano che la malavita organizzata ha sempre avuto interessi nelle scommesse sportive. L'ipotesi del ruolo della criminalità organizzata, anche nel caso della fine di Marco Pantani, non è sicuramente da scartare e quindi va indagata a fondo”.
Agguato in via Zavagli, arrestato uno degli esecutori
(Rimini) Un 22enne di origini napoletane è stato arrestato ieri dai carabinieri di Rimini perché sospettato del tentato omicidio del 5 aprile scorso in via Zavagli di Augusto Mulargia. Deve rispondere delle accuse di tentato omicidio, con l’aggravante della premeditazione, nonché di porto abusivo di arma comune da sparo.
“Sull’uomo - spiegano dal comando - si erano da subito concentrati i sospetti degli investigatori, che a distanza di pochi giorni dall’episodio di sangue avevano effettuato l’esame Stub per la ricerca di residui di polvere da sparo sulla sua auto, una Smart decapottabile, che per colore e targa, risultava compatibile con quella notata da alcuni testimoni in via Carlo Zavagli, il luogo dell’agguato, e utilizzata dai due uomini visti”.
Ad incastrare l'uomo sono stati anche gli esperti del Ris di Parma. “Altro fondamentale elemento è stato fornito dall’esame per la comparazione del Dna - spiegano i militari - effettuato presso i laboratori del Ris di Parma su alcuni mozziconi di sigaretta opportunamente repertati sul posto dalla squadra rilievi. L’esito di tali accertamenti consentiva di appurare che il profilo genotipico estrapolato da due degli otto mozziconi di sigaretta repertati sulla scena del crimine corrispondeva con il profilo genotipico dell'arrestato, confermando la sua presenza sul luogo dell’agguato”.
A ciò si aggiungono le intercettazioni telefoniche e ambientali nel corso delle indagini, lo studio dei tabulati telefonici, che hanno contribuito a fornire un “quadro accusatorio chiaro, preciso e concordante nei confronti dell'uomo”. “Numerosi” gli “indizi di colpevolezza” a suo carico raccolti, “che non lasciano spazio ad alcun dubbio circa il suo coinvolgimento nel tentato omicidio del Mulargia, quale esecutore materiale dell’agguato”.
L'arresto è avven uto ieri mattina davanti al comune di Montecchio di Vallefoglia (PU), dove il 22enne si era appena sposato.
28 giugno
Pantani non fu ucciso | Gnassi senza giunta | Italia batte Spagna, festa sul lungomare
Murri, denunciati 4 tunisini
(Rimini) Quattro tunisini sono stati denunciati per invasione di edificio. Oggi quattro agenti della polizia municipale di Rimini in abiti civili sono intervenuti all’ex colonia Murri, dove hanno trovato i quattro, che si erano stabiliti nell’edificio abbandonato. Sorpreso con sostanza da taglio, cucchiaino e bustine di confezionamento, uno dei quattro tunisini è stato inoltre denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Finge il furto dell’auto perché non sa dove andare a dormire
(Novafeltria) “Mi hanno rapinato minacciandomi con la pistola”, ma è tutto falso. Nella tarda serata del 23 giugno, un 53enne residente nella provincia di Napoli, ha contattato telefonicamente la centrale operativa della compagnia carabinieri di Novafeltria. L’uomo al telefono ha denunciato il furto della propria auto a Villa Verucchio. “Sono stati due stranieri dell’est Europa armati di pistola”, ha detto ai carabinieri sottolineando come lui e i suoi familiari fossero rimasti in strada appiedati. Sul posto è arrivata subito una pattuglia in borghese e sono scattate le ricerche in zona. Presto i militari hanno capito presto che la versione della vittima “scricchiolava” in più punti. Da qui l’iniziativa del comandante Claudio Acciarini di porre domande più stringenti che hanno fatto emergere le contraddizioni e le incongruenze dal racconto dell’uomo che alla fine è crollato e ha ammesso di essersi inventato tutto.
I carabinieri hanno quindi trovato l’auto presso l’abitazione di una familiare, in provincia di Napoli. Da li l’auto non si era mai spostata perch l’uomo è arrivato a Rimini in treno.
Ha poi ammesso di aver inscenato la falsa rapina per poter trovare una sistemazione per quella notte, per sé e per la famiglia.
Il cinquantenne è stato quindi denunciato per simulazione di reato e procurato allarme.
Pantani, gip archivia inchiesta omicidio volontario
(Rimini) Il Gip di Rimini ha sciolto la riserva e ha disposto l'archiviazione dell'inchiesta bis sulla morte di Marco Pantani, trovato il 14 febbraio 2004 nella stanza del residence le Rose. Secondo quanto si apprende, l'ordinanza, accogliendo la richiesta del Procuratore Paolo Giovagnoli, e analizzando le questioni sollevate dall'avvocato della famiglia, Antonio De Rensis, ha concluso per l'assenza di piste da seguire per sostenere che sia stato un omicidio volontario (Rainews).
Casetti, permessi negati e strutture carenti: incontro con il garante Pruccoli
(Rimini) Benefici di pena negati, trasferimenti non comunicati alle famiglie, strutture carenti. Si è parlato anche di questo mercoledì scorso con il garante dei detenuti del carcere di Rimini, Ilaria Pruccoli.
“A seguito della visita al carcere del 21 marzo abbiamo chiesto un incontro con il garante - spiega il radicale Ivan Innocenti - a qualche mese dal suo insediamento per un confronto sulle problematiche carcerarie e sul necessario da fare”.
L’incontro si è svolto mercoledì scorso (22 giugno) con Ivan Innocenti, associazione Iniziativa radicale, Anna Papa associazione Luca Coscioni, Sara Visintin Rimini in Comune - Diritti a Sinistra, Anna Maria Stabile Comitato parenti detenuti, Francesco Bragagni Segretario provinciale Psi Lista Futura, Alice Casadei Giovani Democratici Lista Futura.
La garante “ha evidenziato che la cucina del carcere non costituisce un reale problema dando quindi una valutazione positiva della gestione dell'alimentazione dei detenuti preparata in cucina. Vi è attenzione alle allergie e cura nella preparazione. In un secondo confronto con i detenuti, il problema sulla cucina precedentemente evidenziato è stato poi ridimensionato dagli stessi”.
In merito alle segnalazioni sul “comportamento del magistrato di sorveglianza Raffa”. Innocenti segnala il fatto che “o non risponde alle domande dei detenuti e qualora queste risposte dovessero arrivare sono sempre troppo tardive, seguendo tre istituti penitenziari (Rimini, Ravenna e Forlì). In molti casi nega le richieste anche qualora siano accompagnate da valutazioni positive da parte degli educatori dei detenuti. Ci siamo confrontati su un Caso specifico di un detenuto straniera che ha maturato il benefico di riduzione di pena in caso di rimpatrio, cosa che ha già richiesto da diversi mesi e di cui non ha avuto alcuna risposta.
La Garante ha confermato di avere avuto segnalazioni dai detenuti delle difficolta con il Magistrato di Sorveglianza. Da parte nostra e del Comitato parenti detenuti c'è stata disponibilità a documentare ulteriormente con osservazioni dei parenti e dei detenuti, spiega Innocenti.
“L'altro problema evidenziato dai detenuti riguardava le zanzariere, decisamente necessarie soprattutto ora che le zanzare aumentano e ora che non viene più acquistabile nel sopravvitto l'antizanzare. Mancando i soldi all'istituto penitenziario si sono trovati fondi per l'acquisto delle zanzariere grazie alle associazioni Papillon e Madonna della carità. Prossimamente si monta lo scheletro per le zanzariere sulle finestre”.
Per quanto riguarda la vita dentro l'istituto penitenziario, “si riscontra la presenza di corsi per passare il tempo, mentre i corsi di formazione sono meno presenti. A breve partirà il corso di panificazione che si svolgerà a Poggio Berni e sarà gestito dall'Enaip. Ci sono 8 posti complessivi il corso di teoria e di pratica (circa due mesi). Il magistrato di sorveglianza, ha autorizzato 8 posti per la teoria, ma solo 4 per la pratica. Ora si sta cercando di ottenere gli altri quattro. Per il corso è previsto un piccolo compenso e gli spostamenti dalla struttura penitenziaria sono coperti dall’Enaip".
La presenza saltuaria del direttore “porta alla mancanza di una visione d'insieme dell'organizzazione del carcere e delle attività per i detenuti. La presenza del direttore è solo 1 o 2 volte alla settimana. Le decisioni sulle attività interne e sulla gestione quotidiana, spetta di fatto agli ispettori del carcere”.
Al garante è stato riferito che “la sezione 1 andrebbe ristrutturata completamente e su questo punto concorda anche la Garante. Vanno recuperati spazi per le attività, spazi che spesso diventano magazzini del carcere. Si è portata alla attenzione del Garante la situazione della vecchia cucina inagibile in quanto usata come magazzino per suppellettili. Spazio ottimale invece per attiva corsi di cuoco”.
Grave “è la situazione della sezione 6 dedicata ai transessuali. Si è condivisa tra i presenti la situazione di emergenza. Sono 6 posti ove sono presenti attualmente 4 detenuti. La Garante ha rilevato situazioni di pessima condizione della struttura e una condizione di isolamento dei detenuti presenti che portano a socializzazione ridotta e accesso difficoltoso e limitato a corsi e percorsi riabilitativi. Abbiamo sottolineato la grave violazione dei diritti umani e violazione della dignità. Vera e propria emergenza nel carcere riminese che non può essere ulteriormente tollerata”.
In chiusura di incontro “la rappresentante delle famiglie dei detenuti Maria Luisa Stabile ha evidenziato che nelle ultime due settimane sono stati trasferiti dal carcere di Rimini 30 detenuti senza alcuna comunicazione alle famiglie e senza alcuna motivazione fornita a famiglie e detenuti. Si segnala che dopo i primi 5 trasferiti in un'unica giornata, ne sono stati trasferiti altri 25 sempre in un'unica giornata”.
Merce contraffatta, sequestro domenica a Misano
(Misano) Nella mattinata di ieri gli agenti del corpo intercomunale delle polizie municipali hanno sequestrato della merce contraffatta durante un controllo di polizia stradale. Un cittadino senegalese, di 52 anni e residente a Misano Adriatico, è stato trovato con capi d’abbigliamento di marchi registrati, ovviamente fasulli, nascosti in auto. Si parla di “Fred Perry”, “Ralph Lauren”, “Colmar”, “Sweet Years” e “Napapijri”; tra la merce posta in sequestro anche occhiali da sole “Ray-Ban” e “Dior” nonché ciabatte infradito “Havaianas”, taroccati.
Il senegalese (con regolare permesso di soggiorno) è stato denunciato per ricettazione e per contraffazione.