Venerdì, 15 Luglio 2016 13:20

Maltempo, sottopassi allagati a Rimini

(Rimini) Nottata e mattinata di lavoro intenso per gli agenti della polizia municipale di Rimini impegnata già dalle 3 insieme ai volontari della Protezione civile per verificare la situazione di strade e sottopassi del territorio comunale, a seguito dal violento nubifragio che si è abbattuto sull’intera provincia. Tante le segnalazioni diffuse, con le strade rese difficilmente percorribili a causa di accumuli di acqua fino a 20/30 cm.
Nel momento di massima intensità delle precipitazioni – oltre un’ora la fase di maggior criticità, con piogge molto intense a macchia di leopardo, accompagnate da forte raffiche di vento che impedivano al mare di ricevere - sono stati nell’immediato chiusi quattro sottopassi: via Variano a Santa Giustina, via Costantinopoli, via Tripoli e via Firenze. Tutti i sottopassi sono stati poi riaperti regolarmente non appena passata la fase di emergenza. Nonostante l’accesso interdetto, c’è chi ha tentato comunque di passare, per poi richiedere l’intervento della Pm (due automoblisti in difficoltà nel sottopasso di via Tripoli, uno in via Firenze).
Tra gli interventi di maggior rilievo su cui è intervenuta la Municipale, si segnala l’incidente avvenuto in via Covignano, dove un pino è caduto finendo su un’auto che stava transitando proprio in quel momento; l’albero ha colpito la vettura sul lato passeggero, lasciando illeso il conducente, che fortunatamente era solo in auto. Sempre in via Covignano, ma lato monte, gli agenti sono intervenuti per la presenza di alcune pietre sulla strada.
Una pattuglia è intervenuta nei pressi del centro commerciale Le Befane, nella zona di via delle Orchidee, dove gli agenti hanno soccorso una donna che era rimasta bloccata nella sua auto.
Segnalazioni anche in centro storico, in particolare in via Santa Chiara, dove è stato necessario chiudere al traffico per alcune ore, e lungo corso d’Augusto (altezza Coin) e via Castelfidardo. Interventi anche nell’area della Grotta Rossa e in via della Gazzella, dove un cantiere privato ha tracimato rendendo la strada difficilmente percorribile a causa del fango.
Anthea inoltre è intervenuta nelle prime ore del mattino per due alberi caduti in via Colombo (Marina centro) e al parco Bondi (zona Arco d’Augusto), oltre che per altri tre arbusti che hanno ceduto in via della Carletta, via Dante e via Nicolò, che però non hanno comportato gravi disagi.
La Polizia Municipale segnala che la situazione sta tornando gradualmente alla normalità su tutto il territorio.

(Rimini) Oltre 130 i millimetri di acqua piovuta la scorsa notte tra Cattolica e Misano, 80 a Rimini. Il tutto in sole 6 ore. Segnalate raffiche di vento tra i 60-70 chilometri orari, che ha spezzato i rami di decine di alberi, unitamente all’acqua che li ha appesantiti.  Allagati gli scantinati di negozi e abitazioni, grossi disagi alla viabilità e sottopassi ferroviari inagibili. Centosettanta ad ora gli interventi dei vigili del fuoco. La forte mareggiata ha portato a riva le attrazioni gonfiabili del Boabay, parco giochi acquatico inaugurato la scorsa settimana.
Da Hera precisano che le paratie degli sfioratori della fogne a mare sono stati aperti alle 4,30, “prima del picco di pioggia”.
Tuttavia, alcune zone della città sono state messe a dura prova a causa dell’intensità della precipitazione e del livello del mare e sono 100 segnalazioni nei comuni costieri a cui i tecnici di Hera stanno lavorando.

Venerdì, 15 Luglio 2016 10:30

15 luglio

Balneari, l’Europa boccia l’Italia | Tadei, 2mila in cattedrale | Zanzani, il vescovo: “Maurizio ci faccia capire”

(Rimini) All’alba di stamattina dodici carabinieri accompagnati da due ispettori della Asl sono entrati in due apartamenti in via Locarno e via e vi hanno trovate stipate dentro complessivamente 17 cittadini di origine bengalese. In entrambi gli appartamenti è stata riscontrata “una grave condizione di sovraffollamento”.
I cittadini extracomunitari dormivano “ammassati nei diversi ambienti delle abitazioni anche su materassi a terra allestiti come letti”. Gli appartamenti si presentavano “in pessime condizioni igienico-sanitarie in tutti gli ambienti, in particolare pavimenti sporchi, pensili della cucina sudici, imbrattati d'unto e completamente incrostati, materiale organico in decomposizione nonché numerosi locali presentano sulle pareti umidità e muffa diffusa”.
Anche qui sono state trovate blatte, “potenzialmente pericolose perché in grado di diffondere microbi, organismi patogeni e parassiti. Tali infestazioni, infatti, possono coinvolgere interi condomini data l'attitudine di questi insetti a spostarsi velocemente anche su superfici verticali e a nidificare con facilità proprio negli ambienti domestici”.
In tutti i locali, “esalazioni maleodoranti dovute alle carenze igieniche a alla cattiva conduzione dell’abitazione".
Per tutti e due gli appartamenti “saranno nei prossimi giorni inoltrate, alla competente autorità comunale, per il tramite del personale della locale Asl, richieste per l’emissione di ordinanza contingibile e urgente per il ripristino delle condizioni igienico sanitarie e del numero legale dei residenti
Sono state inoltre contestate complessivamente 7 sanzioni per sovraffollamento abitativo in relazione alla relativa ordinanza comunale”.

Giovedì, 14 Luglio 2016 18:38

Balneari, Legacoop chiede soluzione urgente

(Rimini) “Serve una soluzione urgente per non disperdere il patrimonio imprenditoriale e lavorativo delle imprese balneari romagnole e italiane”. Così Legacoop Romagna, a nome delle 14 cooperative di bagnini che operano sul litorale da Ravenna a Rimini, “chiede alle istituzioni di fare presto, dopo che la sentenza della Corte di Giustizia Europea ha dichiarato illegittima la proroga automatica delle concessioni demaniali fino al 2020”.
I cooperatori di Legacoop Romagna “chiedono che vengano riconosciuti la professionalità dei gestori, il valore delle imprese, la capacità di aggregazione dell'offerta e un congruo periodo transitorio in grado di consentire alle imprese balneari di giungere alla legge di riordino del settore”.
L’impegno di Lagacoop “resta teso a garantire la possibilità di crescita e sviluppo delle imprese operanti nel settore, il lavoro e la professionalità degli operatori, la tutela degli investimenti e delle opere realizzate”.

(Rimini) In merito alla bocciatura della Corte europea della proroga al 2020 per le concessioni demaniali italiane, il deputato del Pd Tiziano Arlotti fa notare che “la Corte di Giustizia, diversamente da quanto sostenuto dall’avvocato generale della Corte stessa e come invece sostenuto dal Governo italiano, ha riconosciuto che l’articolo 12 della direttiva Bolkestein consente agli Stati membri di tener conto, nella procedura di selezione, di motivi imperativi di interesse generale quali, in particolare, la necessità di tutelare il legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni, permettendo loro di ammortizzare gli investimenti effettuati che però non possono giustificare una proroga automatica”.
Da questo punto di vista “ritengo importante - sottoline Arlotti - che nelle prossime ore il governo vari il testo di legge delega per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo e che tale legge delega contenga elementi che consentano di cogliere tutti i margini previsti nel dispositivo della sentenza e che attivi immediatamente il negoziato per il periodo transitorio”.
Nell’immediato il relatore al Dl Enti Locali, che è attualmente all’esame della Camera, Antonio Misiani, “inserirà la norma che garantisca da subito la continuità delle attività degli attuali concessionari nelle more dell’approvazione della legge delega. Ed in particolare la legge delega deve prevedere un primo congruo periodo transitorio da negoziare con la Commissione europea per l’applicazione della disciplina di riordino”.
La legge “deve altresì prevedere i criteri per stabilire il valore delle imprese tenendo conto degli investimenti realizzati, del valore commerciale e dell’avviamento. Deve essere tenuta in considerazione la professionalità e l’esperienza acquisita dagli attuali concessionari (come avvenuto in altre attività economiche) e deve fissare criteri e modalità di affidamento delle concessioni, che consentano alle Regioni di fissare i limiti minimi e massimi di durata delle stesse e il numero massimo di concessioni di cui un operatore economico può essere titolare di concessione. Infine occorre procedere ad una revisione dei canoni concessori superando l’attuale sistema OMI con l’applicazione di valori tabellari al fine di ristabilire equità dei canoni e risolvendo i contenziosi in essere coi cosiddetti pertinenziali”.

(Rimini) “Questa sentenza è l’ultimo capitolo di una vicenda ormai decennale, gestita nel tempo dal Paese con troppa superficialità, abborracciata, in cui si è presto perso l’obiettivo di dare garanzie al rilancio del settore balneare che ha bisogno di certezze e di investimenti”. E’ il commento del sindaco di Rimini Andrea Gnassi sulla bocciatura europea della proroga delle concessioni balneari al 2020 decisa dal govero italiano. “Di fronte alla direttiva europea, l’Italia prima ha fatto finta di niente, poi ha lasciato spazio a confusione e a ipotesi estreme di ogni tipo, poi, poi, poi”.
Il concetto fondamentale “da cui partire, anche per questa storia, è quello dell’innovazione del comparto balneare da un lato e della tutela del diritto di fare impresa in Italia dall’altro. Vale per ogni settore industriale e artigianale del nostro Paese: chi vuole fare impresa deve essere messo nelle condizioni per farlo e chi vuole fare impresa deve innovare. Tutto ciò non è avvenuto negli ultimi anni. Senza fare il processo a chi o cosa, diciamo che adesso ci troviamo più o meno nella condizione di 7 anni fa ma con una differenza: la sentenza della Corte di Giustizia Europea ha ufficialmente fermato l’orologio e adesso dobbiamo rincorrere il tempo. Lo si sta facendo a due livelli. Il primo, a livello centrale, vede il Governo già in commissione bilancio per un decreto legge (per la cui stesura hanno contribuito attivamente Enti locali, Anci e parlamentari riminesi) che renda valide e efficaci le concessioni balneari almeno fino al riordino e alla revisione dell’intera materia attraverso una legge delega, comunque entro il 31 dicembre 2017. Con questo provvedimento, il Governo si prenderà tempo per emanare una serie di modalità per l’attribuzione delle concessioni che, per quanto ci riguarda, non può prescindere da alcuni criteri: limiti minimi e massimi di durata delle concessioni; valore commerciale dell’azienda, derivante dagli investimenti effettuati; riconoscimento della capacità tecnica dimostrata e della professionalità acquisita; individuazione di un numero massimo di concessioni di cui un soggetto economico possa essere titolare; puntuale definizione delle cause di decadenza o revoca; facoltà di rinegoziazione del titolo concessorio, per l’esecuzione di investimenti da effettuarsi anche in forma associata; facoltà per gli Enti locali di forme di premialità per soggetti e imprese che intendano investire, anche in forma aggregata e associata, in progetti di riqualificazione dell’area, coerentemente con le previsioni degli strumenti urbanistici e di pianificazione strategica”.
Gnassi si sofferma su quest’ultimo criterio, “per la sua decisiva importanza rispetto all’evoluzione dello scenario riminese. Quello che Rimini chiede, in ragione di quanto fatto con il progetto di Parco del Mare, è che nella definizione di un periodo transitorio per l’applicazione della Bolkestein, siano favoriti attraverso un’anticipazione temporale i territori che abbiamo già avviato le procedure di riqualificazione del sistema costiero per l’incremento dell’attrattività turistica. In soldoni: Rimini ha in corso la partita strategica del Parco del Mare, con la previsione di modificare radicalmente il waterfront locale principalmente attraverso gli investimenti da parte di soggetti privati, operatori di spiaggia in testa. In tal senso sono oltre 350 i soggetti che hanno presentato, singolarmente o in forma associata, manifestazioni d’interesse per un programma che, oggi, in un momento di assoluta confusione e incertezza, è quanto di più possa essere garantito e agevolato nel Paese per quanto riguarda il futuro della spiaggia e del lungomare. Rimini, sulla base di questo, chiede e pretende sia riconosciuto questo sforzo e questa tensione positiva e concreta, attraverso l’individuazione di un criterio che premi chi è già pronto ad investire su quello che in Italia è il programma integrato di rigenerazione urbana più ambizioso e innovativo attualmente in corso d’opera. Questa ‘case history’ riminese va valorizzata attraverso un’azione intelligente, trasformando quello che è un grave problema nazionale (frutto di errori sparsi in serie) nell’opportunità di dare gambe e modernità a un settore che mai come ora può essere attrattiva bandiera di una ‘nuova’ Italia se saprà investire e ammodernarsi. Rimini non vuole aspettare all’infinito. Siamo pronti per riqualificare lungomare e spiaggia assieme. I nostri operatori sono pronti”.

(Rimini) “Dal punto di vista tecnico faremo nei prossimi giorni ulteriori approfondimenti sulla sentenza della Corte di giustizia europea”, è il commento di Oasi confartigianato sulla sentenza europea che boccia la proroga italiana della concessioni al 2020.
“Al di là della sostanziale bocciatura della proroga al 2020, da subito possiamo affermare che anche per i contenuti della sentenza stessa, e delle sue importanti aperture, sia giunto il momento per l’Italia di dotarsi di una seria legge di uso del Demanio”.
In questi giorni “al Parlamento se ne stanno gettando i principi fondanti attraverso una delega al Governo.
Occorre dare concretezza a questi principi, occorre farlo in tempi brevi”.
Per i bagnini di Confartigianato, “non ci sono più motivi per ritardare l’avvio della riforma e di farlo con il contributo determinante delle rappresentanze delle imprese”.
Le numerosissime aziende che “operano sul demanio lo chiedono da anni e aspettano da tempo di poter rilanciare gli investimenti per alzare ulteriormente la qualità e la quantità dei servizi nel rispetto di una tradizione e di una specificità che hanno fatto del turismo balneare una delle punte di diamante del turismo italiano e che chiedono con forza gli sia riconosciuta”.
Oasi Confartigianato “fin dagli albori della vertenza ha sempre ritenuto che la soluzione esistesse e le aperture presenti nella sentenza della Corte paiono confermare questa posizione. Ci sarà un lungo lavoro da fare, questo spetterà al Governo e le Associazioni daranno come sempre un contributo costruttivo”.

(Rimini) Zio Boris, fumetto creato negli anni '70 da Alfredo Castelli e Carlo Peroni e ora ripreso da Daniele Fagarazzi in appendice a Martin Mystère, sta per diventare un film: ne dà l'annuncio l'albo "Martin Mystère incontra Zio Boris", che fa parte della serie di fascicoli curati da Alfredo Castelli con i disegni di Lucio Filippucci e altri illustratori, pubblicati dal 2003 nell'ambito di Riminicomix a Cartoon Club. Per l'occasione il 15 luglio alle 17:15, in Palazzina Roma, in presenza degli autori del fumetto, del regista e del protagonista, l'amatissimo Enrico Beruschi, verrà proiettato un filmato di 10 minuti che ne costituisce la presentazione. "Non si tratta di un vero e proprio 'pilota' quanto di una sorta di trailer suscettibile di modifiche, che è servito per verificare con la produzione le potenzialità del fumetto nella sua trasposizione cinematografica – spiega il regista Aleister -. Attualmente stiamo lavorando con Excelsior Cinematografica alla pre-produzione di un lungometraggio basato sulle storie scritte da Alfredo Castelli". "L'idea di interpretare Zio Boris mi diverte molto – commenta l'attore Enrico Bruschi, che sostiene la parte dell'ineffabile creatore di mostri -. Ho conosciuto il fumetto ai tempi di Drive In, quando ho interpretato un personaggio vagamente ispirato a quella striscia, Doctor Beruscus, e mi sembra di compiere un salto indietro nel tempo: praticamente ringiovanisco". Accanto a Beruschi recitano Jennifer Rodriguezl (Bloody Mary), Cristiano Militello (Drak), Giovanni Battezzato (Wolf), Andrea Lucchetta (Frankie), Alberto "Zak" Azarya (Igor).

(Rimini) Dopo la prerelazione dell’avvocatura della Commissione europea a inizio anno c’era da aspettarselo: la Corte di giustizia europea è ufficialmente contraria alla proroga al 31 dicembre 2020 per le concessioni demaniali approvata dal governo italiano, perchè in contrasto con i principi di non discriminazione e tutela della concorrenza imposti dalla direttiva Bolkestein.
Nel dettaglio, la normativa europea stabilisce che il rilascio della concessioni “deve essere soggetto a una procedura di selezione tra i potenziali candidati, che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e di trasparenza”.
Un pronunciamento “che era ampiamente preannunciato”, commenta l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini. “Ora occorre accelerare sul percorso intrapreso con il Governo che prevede un atto urgente che salvaguardi le attuali concessioni fino alla fine del 2017 e che rappresenti una norma ponte che ci proietterà nel nuovo regime definito dalla Legge delega sul riordino complessivo della materia”.
La nuova legge “dovrà prevedere un congruo periodo transitorio, il riconoscimento del valore commerciale delle imprese in grado di tutelare gli investimenti effettuati, la quantificazione dei canoni non basate sui valori dell’Osservatorio del mercato immobiliare e soprattutto una lunga durata delle concessioni”.
La Regione, conclude Corsini, “sarà sempre in prima linea nella difesa e nella tutela dei nostri operatori turistici che rappresentano un patrimonio di competenza, innovazione e qualità dell’offerta turistica. Ma soprattutto rappresentano circa 1500 imprese che occupano migliaia di lavoratori”.
Butta acqua sul fuoco anche il deputato di Area popolare Sergio Pizzolante. “Nelle prossime ore il relatore al decreto legge sugli Enti Locali in discussione in Commissione Bilancio alla Camera presenterà un emendamento sintesi di quelli del sottoscritto e del collega Arlotti per garantire la continuità delle concessioni in attesa della legge delega di riordino di concessioni e canoni”.
La legge “è pronta – spiega Pizzolante – e dovrebbe essere presentata in uno dei prossimi consigli dei ministri. Il ministro Costa ha consegnato il ddl nelle mani del premier”.