Martedì, 04 Ottobre 2016 11:53

Maxioperazione antidroga: 16 arresti

(Rimini) Dopo tre anni di indagini, la Guardia di Finanza di Rimini ha arrestato i responsabili di un giro internazionale di droga sgominando un'organizzazione criminale di italiani, albanesi e rumeni. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i trafficanti facevano arrivare la 'merce' su motoscafi e comunicavano in codice per non farsi scoprire. Arresti e sequestri sono stati eseguiti dalla Gdf su tutto il territorio nazionale.
Sequestrati 10 chili di cocaina, 90 chili di eroina e due tonnellate di marijuana, eseguite 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il sequestro preventivo di beni è di circa 5 milioni di euro.

Martedì, 04 Ottobre 2016 09:08

4 ottobre

Denunce, Rimini batte Milano | Nas, un albergo chiuso | La nebbia di Amarcord a Castel Sismondo

(Rimini) Si dichiara “preoccupato del triste primato della Provincia di Rimini prima per atti di criminalità come cittadino a come amministratore comunale e provinciale”, il consigliere provinciale di Forza Italia Nicola Marcello.
Per Marcello una soluzione potrebbe essere quella di “riportare il nostro turismo da un livello medio tendente al basso ad un livello medio-alto attraverso una riqualificazione vera del nostro lungomare e delle relative strutture recettive. Controllo del territorio comunale sui pubblici esercizi e sulle attività commerciali sospette con possibilità di ritiro o anche sospensione di licenza senza pregiudizi”.

(Rimini) L’ultimo dato è stato pubblicato questa mattina dalla stampa locale, il tribunale di Rimini è da tempo sotto organico, ma adesso la situazione rischia di condurre ad uno stallo. Secondo i dati forniti dal presidente Rossella Talia, mancherebbe più di un terzo del personale necessario, tra giusici e amministrativi.
“E’ evidente come non si possa sostenere la necessità di una lotta efficace alla criminalità sul territorio e al contempo non adeguare l'organico del tribunale di Rimini, deputato a tale compito”, commenta il deputato Pd riminese, Tiziano Arlotti, che dopo avere presentato specifiche interrogazioni al ministero della Giustizia, ha scritto già nei giorni scorsi al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, per approfondire il tema e sostenere la richiesta di organico avanzata dal presidente del tribunale Rossella Talia.
“La particolare complessità di lavoro del Tribunale di Rimini è oggetto da oltre un decennio di costante denuncia di un organico gravemente sottodimensionato. Gli stessi ispettori del Ministero della Giustizia hanno confermato l'inadeguatezza della pianta organica dei magistrati riminesi viste le dimensioni, il numero di imprese operanti nel circondario, il carico complessivo di lavoro e il bacino di utenza”.
I dati dei dibattimenti, dei procedimenti e delle sentenze mostrano come il tribunale di Rimini sia ai primi posti del distretto per domanda di giustizia civile e penale. “Occorre ricordare le peculiarità del territorio di Rimini, in cui alla popolazione residente si devono sommare le numerose presenze turistiche (circa al 16 milioni l'anno). E non va dimenticato il lavoro di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata di matrice mafiosa nel tessuto economico del territorio riminese, con le recenti indagini confluite nelle operazioni Mirror e Vulcano”.
Arlotti chiede quindi di rivedere e aumentare l'attuale proposta di revisione della pianta organica elaborata dal Comitato paritetico tra Csm e ministero della Giustizia, evidenziando come per far fronte all'ingente lavoro il tribunale di Rimini stia operando a organico magistratuale pieno, con un numero di udienze raddoppiato alla settimana, e un elevato numero di sentenze collegiali relative in molti casi a fattispecie di elevata complessità.

(Rimini) Secondo un’indagine del Sole 24 Ore, sulla base del numero delle denunce per numero di residenti, la provincia in assoluto più pericolosa dello Stivale nel 2015 risulta essere Rimini, seguita da Milano e Bologna, con 26.136 reati denunciati.
Il sindaco di Rimini, nonché presidente della Provincia, Andrea Gnassi, parla di “un paradosso statistico da tempo conosciuto e confutato anche formalmente, negli anni passati, da Prefettura e Questura ma che prosegue pur, bontà loro, spiegando gli esperti che la provincia di Rimini sconta la ‘correzione’ dei flussi turistici che non viene assorbita dall’analisi statistica (si tratta mediamente di 15 milioni di presenze di ospiti che sfuggono al numero di residenti ufficiali) e comunque il volume complessivo dei reati è ‘un decimo rispetto a quello di Roma o Milano’. Questo, oltre alla propensione per la denuncia che nel territorio regionale continua a rimanere alta attestando la solidità della fiducia nelle forze di Polizia, marca il risultato complessivo dell’Emilia Romagna che ha 6 province su 9 nelle prime (o ultime) 20 posizioni”. Nulla di inedito, per Gnassi, “visto che dal 1997 la provincia di Rimini ha sempre oscillato tra la prima e la terza posizione, non scendendo mai dal ‘podio’, addirittura in quell’anno accumulando 29.657 denunce per 20 Comuni (non c’era ancora l’alta Valmarecchia). Ma resta comunque, ogni volta, intatta la perplessità per un metodo che, fondamentalmente, mette assieme pere con mele, non avendo mai considerato in venti anni di introdurre elementi più precisi di valutazione”.
Forse sarebbe “più logico e veritiero” guardare a questi numeri sotto la lente del trend pluriennale. “Ad esempio, il calo dei reati denunciati nel triennio 2013/2015, a dimostrazione dello sforzo e dell’ottimo lavoro che forze dell’ordine, polizie municipali, magistratura e istituzioni stanno portando avanti sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico, nonostante le difficoltà rotazionali e i limiti legislativi e normativi ormai noti. Un lavoro che, anche per l’anno in corso, sta conducendo a risultati ancora migliori, secondo quelle che sono state le indicazioni e i numeri resi pubblici da tutte le forze dell’ordine di stanza sul territorio provinciale.
Ci sono altri aspetti da valutare con molto più attenzione di una semplice ‘classifica’. L’analisi mette in evidenza come la crisi economica abbia messo in moto un meccanismo di ‘maggiore attrattività’ nei confronti della criminalità da parte di quei territori che meglio si difendono dalla difficile congiuntura economica. Questo, ad esempio, potrebbe spiegare, nonostante il decremento percentuale da un anno all’altro per quanto riguarda furti totali (-4,6 per cento), furti in esercizi commerciali (-3,87 per cento) e rapine (-6,6 per cento), la persistenza di fenomeni predatori, i quali determinano, peraltro, un ancora superiore aumento della percezione di insicurezza nella cittadinanza”.

(Rimini) Per l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano sono 22 milioni gli italiani tra i 18 e 74 anni che accedono ogni mese a Internet da dispositivi mobili (Smartphone e Tablet), pari alla metà della popolazione di riferimento. E più del 70% del tempo trascorso giornalmente a navigare è legato a dispositivi mobili.
Un atteggiamento che si riflette sulla strategia editoriale di Rimini Fiera che lancia oggi TTG Plus+, l’informazione multipiattaforma di TTG Italia che coinvolge tutti i dispositivi su cui è presente la testata (desktop, mobile e tablet) e che apre ulteriori prospettive di crescita grazie alla Digital Edition del settimanale TTG, ora totalmente responsive che debutterà in settimana nella sua versione digitale da desktop, mobile e tablet e avrà come partner di lancio un player di primo piano, Amadeus. Il settimanale TTG Italia continuerà comunque ad arrivare anche in formato cartaceo agli abbonati.
TTG Italia da oltre 40 anni è leader nell’informazione giornalistica dedicata agli operatori del settore turistico, con tre prodotti: TTG Italia magazine raggiunge ogni settimana le scrivanie degli addetti ai lavori, TTGItalia.com (oltre 1 milione di utenti unici certificati Anes tramite iCsst Webauditing) è la riconosciuta agenzia di stampa del settore evolutasi nel magazine on line di notizie, approfondimenti, analisi e inchieste sul mondo del turismo; TTG Report raggiunge oltre 80 mila utenti, informandoli su tutti i fatti salienti del giorno.
Come spiega Remo Vangelista, direttore responsabile di TTG Italia: ”Da oggi, con TTG Plus+ disponiamo sul mobile di un sito dedicato e completamente rinnovato. Uno strumento snello, adatto alle esigenze di mobilità dei lettori, che avranno modo di accedere contemporaneamente alle notizie dell’agenzia stampa, ai blog ospitati sulla nostra piattaforma, a nuove rubriche . E che vedranno moltiplicate le possibilità di condivisione dei contenuti grazie a un più marcato investimento sul fronte dei social, con Facebook, Twitter, WhatsApp e LinkedIn in primo piano”.

Lunedì, 03 Ottobre 2016 09:16

3 ottobre

Turismo, agosto cala | Tribunale scoperto | La darsena cresce

(Rimini) Il 4 ottobre 2016, in occasione del settimo anniversario della morte di don Giancarlo Ugolini, padre dell’esperienza di Comunione e Liberazione a Rimini ed appassionato educatore di tanti riminesi, sarà celebrata la Santa Messa alle ore 19,30 presso la Chiesa ‘S. Giuseppe al Porto’, via Brandolino 18, Rimini.
A seguire, alle ore 21,15 presso il Centro Tarkovskij, via Brandolino 13, Rimini, vi sarà il concerto del Gruppo Zafra dal titolo ‘Con la musica dentro’.
Don Giancarlo Ugolini, scomparso il 4 ottobre del 2009, è stato all’origine di esperienze molto significative per la città di Rimini, come il Meeting per l’amicizia fra i popoli e le scuole della Fondazione Karis.
“Nato nel 1929, diventato prete nel 1951, incontra nel 1962 i primi ragazzi di Gioventù Studentesca che venivano in riviera per le vacanze; l’anno dopo accade uno di quegli incontri che non scorderà mai, sui gradini del liceo Berchet di Milano, con don Luigi Giussani: “ho incontrato qualcuno che speravo ci fosse”, rispose in un’intervista parlando di questo incontro. E’ da qui che nasce una sequela da cui si genera la presenza del movimento a Rimini. Don Giancarlo, “il Don” come lo chiamavano affettuosamente gli amici, era un uomo appassionato della libertà, appassionato della realtà tutta: dal cinema allo sport, dal buon cibo alla musica, curioso del mondo e appassionato degli uomini. Del loro destino, dei loro tentativi di costruire qualcosa di bello e di grande” (http://www.meetingrimini.org/news/default.asp?id=676&id_n=10169).
La Santa Messa sarà l’occasione di domandare che l’esperienza nata dal “si” di don Giancarlo, continui a dare al mondo il contributo più vero cui il cristiano è chiamato: “L’uomo di oggi attende forse inconsapevolmente l’esperienza dell’incontro con persone per le quali il fatto di Cristo è realtà così presente che la vita loro è cambiata” (don Luigi Giussani).

Sabato, 01 Ottobre 2016 09:05

1 ottobre

Arriva Renzi, castello blindato | Finti orfani, 4 indagati | Guerrina, chiesti 27 anni per padre Gratien

Venerdì, 30 Settembre 2016 17:30

Nidi, si cambia: vaccini obbligatori

(Rimini) Nidi d'infanzia, si cambia: una maggiore flessibilità organizzativa dei servizi, un sistema di accreditamento delle strutture educative più semplice, l’introduzione della obbligatorietà delle vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B per l’iscrizione. A determinare la necessità di mettere mano a una legge del 2000, che regola il sistema regionale dei servizi educativi per la prima infanzia, alcune importanti trasformazioni quali la limitata crescita della natalità, l’aumento del tasso di disoccupazione femminile, la crescita dell’incidenza della popolazione straniera, l’incremento della povertà infantile.
Una riforma, quella che la Regione Emilia-Romagna si appresta a varare, che nasce dai territori, al termine del ‘Giro’, il tour attraverso le tante esperienze, spesso positive, dei nidi d’infanzia dell’Emilia-Romagna, compiuto dalla vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini.
Questi, in sintesi, i temi al centro del convegno “I bambini dell'Emilia-Romagna: ne parliamo tutti insieme” che si tenuto oggi in Regione, nel corso del quale si sono confrontati alcuni tra i più rappresentativi soggetti pubblici e privati attivi nel campo dei servizi per la fascia di età tra 0 e 6 anni, in considerazione dei nuovi scenari demografici e sociali e dei nuovi bisogni delle famiglie.
“Le ricerche che abbiamo presentato oggi hanno confermato le ipotesi e le intuizioni che avevamo avuto come amministratori a inizio mandato – ha dichiarato la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, a margine del convegno- ci spingono ad andare avanti nella direzione già tracciata. I cambiamenti della nostra società sono stati negli ultimi anni e sono ancora radicali e il sistema dei servizi deve essere in grado di adeguarsi. Da un lato- spiega la vicepresidente- la maternità, come ci ha illustrato il prof. Dalla Zuanna, non è più una scelta "fatale e ineludibile" e aumentano le donne che volontariamente o involontariamente non hanno figli, contribuendo al calo significativo del tasso di natalità e all'invecchiamento galoppante della popolazione, cosa che richiede un completo ripensamento del sistema dei servizi di welfare. Dall'altro- prosegue Gualmini- chi sceglie di avere dei figli, e magari più di uno o più di due si trova, nel caso in cui la situazione occupazionale e reddituale non sia stabile, sempre più a rischio di scivolare nella povertà. La scelta dell'asilo nido infatti, soprattutto sotto ai due anni, continua a rimanere strettamente correlata al reddito familiare, alla presenza o meno di una madre che lavora e al titolo di studio della madre. Questo significa che occorre lavorare sulle tariffe, cercando di contenerle, e su strumenti innovativi che prevengano le condizioni di esclusione e di povertà dei minori. Ed è proprio questa- conclude- la strada che stiamo scegliendo: in primo luogo lavorare a servizi per la prima infanzia di alta qualità e quanto più possibile aperti a tutti, valorizzando quelle formule innovative che già sono in essere e che si possono ulteriormente sperimentare per andare incontro alle esigenze di tutte le giovani famiglie, in secondo luogo introdurre alcuni strumenti nuovi per il contrasto alla povertà minorile come il sostegno all'inclusione attiva e il reddito di solidarietà con l'obiettivo specifico di dare una risposta a chi vuole uscire da condizioni di marginalità".
Una riforma, quella proposta dalla Regione Emilia-Romagna, che riguarda un sistema educativo dai numeri importanti. Sono infatti 232 mila i bambini emiliano-romagnoli tra zero e cinque anni di età registrati all’anagrafe al 1° gennaio 2016, il 5,20% della popolazione totale dell’Emilia-Romagna (4.448.146). Tra questi, nella fascia 0-3 anni, oltre 30 mila sono iscritti nelle 1.214 strutture educative (nidi, nidi aziendali, micro-nidi e sezioni primavera).
Parte da questi numeri l’analisi a 360° affidata a due ricerche condotte dalle Università di Padova e Modena, i cui risultati sono stati presentati al convegno, che riguardano, rispettivamente, la condizione socio-demografica dei bambini di età 0-5 in Italia e in Emilia-Romagna e la relazione tra domanda e offerta dei nidi per l’infanzia nella nostra regione e i fattori che influenzano la scelta dei genitori di iscrivere i propri figli ai servizi educativi. ‘Il Giro’ è anche il titolo del videoracconto sul confronto con gli amministratori locali che raccoglie alcune osservazioni risultate significative per l’elaborazione del progetto di legge.
“Sono fortemente convinto, come amministratore e come medico, dell'opportunità di rendere obbligatorie le vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B come condizione necessaria per l’iscrizione dei bambini ai nidi d'infanzia. Si tratta- ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- di una misura di tutela importantissima per i bambini che vivono in comunità, un luogo delicatissimo di incontro dei più piccoli, alcuni dei quali possono essere affetti anche da patologie croniche o immunodepressi. Sono bambini, quindi, particolarmente vulnerabili, che possono subire seri danni se dovessero venire in contatto con patologie che potrebbero essere evitate grazie ad una corretta profilassi vaccinale. In Emilia-Romagna- precisa l’assessore- l''obbligo della vaccinazione partirà entro l'autunno, ma è ovvio che i bambini non ancora vaccinati non saranno allontanati dai nidi e dalle altre strutture educative. Le famiglie avranno tempo, tutto il prossimo anno scolastico, per adeguarsi. Con questo provvedimento- spiega Venturi- abbiamo scelto di responsabilizzare le famiglie nel momento in cui decidono di affidare i loro bambini alle comunità. Voglio infine sottolineare l’importanza di intervenire sulle politiche per l’infanzia senza le quali il saldo, già oggi negativo tra anziani e giovani generazioni, non farà che acuirsi ulteriormente. Una società che non investe nei giovani sarà una società priva di creatività”.