(Rimini) Operazione Undertone, i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Rimini hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal gip presso il Tribunale di Rimini, con il quale è stata disposta una misura cautelare personale, una misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 società ed il sequestro preventivo di beni per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro.

Venerdì, 28 Ottobre 2016 09:04

28 ottobre

Tragedia in A14 | Tucker, maxi sequestro | Allarme antrace a Equitalia

(Rimini) Saranno circa cinquemila gli animatori e i responsabili del Rinnovamento nello Spirito Santo che s'incontreranno dal 29 ottobre all'1 novembre al Palacongressi di Rimini per la 40esima Conferenza nazionale sul tema "Un cuor solo, un'anima sola. Dall'effusione dello Spirito Santo alla costruzione di comunità carismatiche". Al centro dell'incontro il tema dell'unità, ineludibile dinamica di crescita nel cammino del movimento per la costruzione di comunità carismatiche.
Tra gli ospiti mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, mons. Antonio Pitta, docente di esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense di Roma, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, rev. Prof. Luis Navarro, rettore della Pontificia Università della Santa Croce a Roma, e mons. Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano (Askanews).

(Riccione) Cantieri per dieci milioni di euro. E’ quanto la Giunta comunale di Riccione ha adottato con il Piano triennale dei lavori pubblici 2017-2019.
“Si tratta di risorse importanti per dare gambe a progetti, diversi dei quali in avanzatissima fase di progettazione o di prossima esecuzione e che sono stati individuati come linee portanti per riconvertire lo sviluppo del territorio cittadino in una riqualificazione più sostenibile a tutela del patrimonio cittadino”, spiega l’amministrazione comunale che ha “individuato delle priorità a prosecuzione del percorso già avviato: la valorizzazione e il perseguimento della qualità urbana con interventi previsti in varie parti della città; la riqualificazione dell'edilizia scolastica; grande attenzione alla viabilità e alla manutenzione straordinaria e ordinaria sia sotto che sopra la ferrovia;il recupero e la reinterpretazione in chiave naturalistica e culturale di alcune aree cittadine”.
Tra le “principali novità” rientrano il nuovo museo del territorio nella zona della ex fornace per un importo complessivo di 3.600.000 euro e l'adeguamento sismico della palestra della scuola media statale di via Alghero. Scuola e progetti di carattere ambientale e culturale sono infatti due filoni sui quali è focalizzata l'attenzione dell'amministrazione.
Per quanto riguarda il capitolo scuole, manutenzioni e beni culturali, nel 2017 spiccano i lavori di completamento della scuola elementare di via Capri, il completamento della messa si sicurezza della scuola elementare di Riccione paese e la nuova scuola di via Panoramica.
Sul versante della manutenzione sono previsti nell'arco del triennio investimenti per la manutenzione degli impianti sportivi, delle reti stradale e di fognatura bianca.
Nel dettaglio il triennale prevede sul fronte della viabilità il prolungamento di viale XIX ottobre da viale Derna a viale Giovanni da Verazzano con l'attraversamento dell'area delle Ferrovie. La stesura definitiva del progetto è già stata inviata alle Ferrovie per il quale entro l'anno dovrebbe arrivare il via libera. Tra le opere viarie sono inoltre previste l'ampliamento di viale Venezia, la realizzazione del sentiero storico naturalistico del fiume Marano, il restyling dell'arredo di viale D'Annunzio da piazzale Giovanni XXIII a piazzale Azzarita compreso di pista ciclabile e il prolungamento del sottopasso ciclopedonale di viale Ceccarini.

(Rimini) Il presidente del gruppo consiliare di Patto Civico Mario Erbetta, esprime la contrarietà alla Unità Operativa trasversale in particolare per quanto riguarda la problematica del reparto di Senologia di Santarcangelo.
"Il rischio è di perdere le opportunità offerte al cittadino nei singoli territori in ordine a nuove tecnologie e tecniche chirurgiche all'avanguardia presenti oggi nell'ospedale di Santarcangelo di Romagna, quali la radioterapia intraoperatoria, la ricostruzione della mammella nello stesso intervento di asportazione del tumore e altre innovazioni attuate a Rimini e non in altre realtà, tantomeno a Forlì" commenta.
Non convincono le rassicurazioni della Direzione Ausl Romagna perché l'UO presuppone procedure cliniche e unica presa in carico del paziente.
"Sarebbe inaccettabile perdere un patrimonio professionale e tecnologico così eccellente come quello di Rimini per sacrificarlo a favore di Forlì. Anzi, ci vuole maggiore presidio su Rimini da parte della Direzione sanitaria per non dare il senso di abbandono ai professionisti". conclude
Patto Civico dice "no" a Unità Operative trasversali e insiste per la salvaguardia dell'autonomia dei singoli territori rispettate nei dipartimenti trasversali.

(Rimini) “Se l’obiettivo primario del progetto della Azienda Sanitaria Romagnola deve essere quello di assicurare al contempo omogeneità di trattamento, prossimità delle cure e il più alto elevato grado di qualità delle stesse ai cittadini romagnoli, per evitare che siano costretti a ricorrere presso altre sedi, crediamo che il documento presentato in commissione si muova in questa direzione e per questo il Partito Democratico lo condivide e lo sostiene”. Lo sostengono il capogruppo del Pd Enrico Piccari e la consigliera comunale Barbara Di Natale a margine della commissione che si è svolta in comune questa mattina.
“E’ ovvio che “tutti non possono fare tutto” e che l’organizzazione in Hub territoriali specializzati ma con strategie di rete sia l’unico futuro possibile, ma per una questione di metodo e di chiarezza ci chiediamo come e se, la “vocazione” verso il settore materno-infantile prevista per il presidio ospedaliero di Rimini, comprensiva dell’Onco-ematologia pediatrica e con un aumento di ulteriori 4 letti, sia la risposta migliore per generare una situazione di equilibrio di area vasta che tenga conto delle peculiarità sviluppate nel nostro ambito socio-sanitario in questi anni, dedicati a offrire livelli di cura basati su modelli organizzativi di altissimo livello”.
Inoltre, “la centralizzazione delle chirurgie oncologiche, al di là di ripetute raccomandazioni, porta con se il rischio di “terminare” alcune esperienze locali di gruppi multidisciplinari che negli anni hanno raggiunto quei livelli di eccellenza che sono sotto gli occhi di tutti, largamente documentati dai dati di attività ed efficienza dei servizi”.
La sfida sarà “essere in grado di gestire e creare nuove esperienze di collaborazione nell’ottica della multidisciplinarietà e per questo ci appelliamo al ruolo della Direzione a garanzia del rispetto delle competenze acquisite e nella definizione di percorsi volti alla presa in carico del paziente in maniera omogenea su tutto il territorio aziendale”.

(Rimini) La riorganizzazione della rete ospedaliera della Romagna al centro della seduta della quinta commissione consiliare tenutasi questa mattina nella sede del Consiglio comunale di Rimini. La seduta, aperta al pubblico, ha visto una forte partecipazione di cittadini ed associazioni; tra queste, in particolare, una folta delegazione di donne per il reparto di chirurgia senologica dell’ospedale di Santarcangelo di Romagna.
L’Ausl di Romagna era rappresentata in aula dal direttore del distretto di Rimini, Saverio Lovecchio. È stato lo stesso dottor Lovecchio ad introdurre il piano di riorganizzazione ospedaliera e ad approfondire i punti emersi durante gli interventi dei consigliari comunali. Particolare attenzione è stata rivolta al presente e al futuro del reparto di senologia dell’ospedale Franchini di Santarcangelo di Romagna. Lovecchio è stato categorico nel ribadire come per il reparto di Santarcangelo di Romagna non vi sarà alcuna modifica né tantomeno un depotenziamento. Si tratta di una eccellenza riconosciuta ed apprezzata in tutta la regione, con numeri di interventi, qualità professionale e portata territoriale tali da non mettere nemmeno in discussione la sua operatività attuale e futura. Si tratta nello specifico di una reparto che, per la particolare tipologia degli interventi che compie (abbondantemente sopra la soglia minima richiesta dei 100) può tranquillamente operare in autonomia. Presidi territoriali e specializzazioni di area vasta sono d’altronde due aspetti che debbono viaggiare insieme Più in generale Lovecchio ha rassicurato sul fatto che ogni territorio provinciale compreso nell’Ausl Romagna continuerà a rimanere autosufficiente. Per quanto riguarda la salvaguardia e il potenziamento delle tante eccellenze sanitarie espresse dai singoli territori, queste saranno coordinate e sviluppate in maniera tale da ottimizzarne le modalità lavorative. Per quanto riguarda le tempistiche entro cui rendere effettivo il riordino della rete ospedaliera i tempi massimi previsti sono quelli di marzo 2017, ma la speranza è quella di ultimarla prima, anche se saranno poi i singoli territori a dover sviluppare un calendario in grado di conciliare scadenze ministeriali con il necessario confronto locale.
Sui costi Lovecchio è stato molto chiaro, precisando come non siano previsti risparmi di spesa diretti dalla riorganizzazione, ma solo un effetto indiretto legato alla ottimizzazione delle modalità organizzative.
Nessuna stima e nessun taglio dunque. Anzi, per quanto riguarda un altro tema discusso, quello del “pronto soccorso”, è stato confermato il potenziamento estivo, riguardante in particolare personale medico e infermieristico degli ospedali della costa, con particolare attenzione a bacini turistici di rilevanza internazionali come quelli del riminese. Forte il contatto con le università, soprattutto per quanta riguarda pediatri e anestesisti, figure specialistiche molto richieste. Il rapporto con i medici di base dei territori, è stato precisato, è al centro di una complessa rete di relazione tra Ausl e professionisti e loro associazioni sindacali.
L’obiettivo a cui tendere è quello auspicato dello sviluppo delle “Case della salute” come centri territoriali di prevenzione, monitoraggio e cura.
“Presidi territoriali e specializzazioni di area vasta– è il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini - sono due aspetti che debbono viaggiare insieme. Il quadro emerso è quello di una riorganizzazione in grado di garantire i presidi provinciali, potenziando allo stesso tempo le eccellenze sanitarie specialistiche a livello di area vasta. La romagna esprime fortunatamente non solo clinici di alto livello, ma anche professioni in grado di sviluppare ricerca scientifica di livello internazionale; realtà come quelle dell’IRST di Meldola sono l’esempio più lampante. ma è tutto il territorio romgnolo in grado di coprire bisogni medici specialistici che un tempo neanche troppo lontano costringevano tanti cittadini ai tristemente noti “viaggi della speranza”. Sulla senologia di Santarcangelo abbiamo ricevuto rassicurazioni importanti e nette. Come amministrazione ci sentiamo attivi interpreti di un cambiamento che porterà evidenti benefici per la sanità romagnola e i cittadini riminesi. In una ottica collaborativa siamo aperti come sempre al dialogo e al confronto con l’Ausl e gli altri territori, ma su un aspetto saremo fermi ed inamovibili: nessuna eccellenza riminese dovrà essere depotenziata ma, anzi, potenziata per essere messa al servizio di tutta la comunità romagnola. Voglio infine ringraziare tutti i consiglieri che hanno affrontato la commissione odierna con spirito propositivo, senza seguire particolarismi o logiche di campanile. E' opinione condivisa l'eccellenza della nostra sanità, così come la necessità di non disperderne il valore. Non si fanno compromessi sulla salute dei citatdini. Allo stesso modo ringrazio le associazioni e le persone che hanno presenziato a questo appuntamento istituzionale".

(Rimini) Il tribunale di Rimini ha dato il via libera alla pubblicazione di alcune foto per consentire l’identificazione del cadavere della donna ritorvata morta in un container della stazione di Santarcangelo. Sono le immagini degli indumenti indossati e di alcuni accessori ritrovati sul luogo. Chi riconoscesse qualcosa è pregato di informare la questura. Si ricorda che dallo stato di conservazione del cadavere, secondo il medico legale si tratterebbe di una donna adulta, presumibilmente giovane.
E’ definitivamente esclusa l’ipotesi che si tratti dell’unica donna con un profilo compatibile risultante scomparsa ad oggi nella provincia di Rimini. I parenti, convocati per il riconoscimento, hanno escluso possa trattarsi dell stessa persona.

(Rimini) Parla di “un tema che sta creando molte perplessità e qualche legittime irritazione nell'amministrazione nel personale dell'Asp ‘Valloni Marecchia’” il presidente Giancarlo Ferri riferendosi al dibattito acceso tra sindacati e amministrazione comunale in merito al bando per l’affidamento a privati di cinque scuole materne e un asilo nido da parte del Comune.
“Nelle ultime settimane e in questi giorni più volte il nostro istituto è stato attirato impropriamente per la giacchetta da organizzazioni sindacali, partiti politici e comitati in ordine a una specifica vicenda relativa ai servizi educativi del Comune di Rimini. Si tratta di un metodo di lavoro in cui non ci riconosciamo perché, in buona sostanza, scorretto”, sottolinea il presidente dell’Asp. In pratica, nei giorni scorsi, i sindacati hanno ventilato l’ipotesi che il Valloni prenda su di sè buona parte dei servizi educativi comunali, oltre ai già affidati asili Cerchio magico e Bruco verde.
“Con quelle dichiarazioni si fa intendere alla pubblica opinione che l'azienda pubblica Valloni sia considerata alla stregua di una marionetta, un oggetto di cui altri possono disporre a piacimento, senza riconoscerne quello che la legge riconosce, ovvero autonomia statutaria, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria”.
A livello ancora più basico, “chi oggi agita il nome dell'Asp ‘Valloni Marecchia' non si è neanche premurato di contattarci per conoscere il nostro pensiero su questo e altri argomenti. Riteniamo tutto
ciò grave, ingiustificabile è inaccettabile. Se questa modalità persisterà anche in futuro saremo costretti a inviare formale diffida verso tutti coloro che considerano l'Asp ‘Valloni Marecchia esclusivamente il proprio giardino di casa, violando precise disposizioni di legge e anche di buon senso e sensibilità”, conclude il presidente Ferri.
Dall’Asp precisano anche che si tratta di una realtà pubblica che “non può permettersi di mettere in bilancio rischi, perché a fine anno i conti devono sempre essere in pareggio”, spiega il vicepresidente Alberto Pietrelli. “E quindi è poi sempre il pubblico che deve risanare. La nostra è una gestione pubblica, come quella comunale. Noi siamo solo un braccio operativo laddove l’amministrazione con mezzi interni non dovesse arrivare”, ricorda Pietrelli.
“Non abbiamo i mezzi allo stato attuale - conclude il vicepresidente - per accollarci al 60% i servizi comunali. Nè possiamo permetterci di gestire perdite che ci farebbero andare troppo sotto bilancio. A noi, per esempio, i costi dati da malattia e maternità non sono rimborsati dall’Inps, ci possiamo permettere di pagarli solo se l’ente che ci affida un servizio decide di rimborsarceli”.

Giovedì, 27 Ottobre 2016 13:16

Tucker, sequestro di beni per 8 milioni

(Rimini) I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini - con la collaborazione di altri Reparti del Corpo e di personale dei Carabinieri della Compagnia di Riccione - hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, relativamente a quote sociali e beni strumentali di 4 società (con sedi in Bisceglie, Rimini, Riccione e Urbino), saldi attivi di conti correnti, crediti IVA, nonché a due immobili (siti in Riccione e Misano Adriatico) e 13 autovetture, tra le quali 2 Lamborghini. I fatti partono dall’anno 2001, quando i Finanzieri di Rimini avviarono un’articolata indagine – su delega della Procura della Repubblica di Rimini - nei confronti di una società, già con sede in Riccione (RN), esercente l’attività di produzione, fabbricazione e commercializzazione di apparecchiature elettriche, al fine di accertare la consumazione del reato di truffa aggravata da parte dei responsabili che proponevano, dietro sottoscrizione di un contratto di franchising e contestuale ingresso in una struttura commerciale di tipo “multi level marketing”, di commercializzare un prodotto presentato come idoneo a garantire un elevato risparmio di gas se applicato agli impianti domestici e industriali. Le indagini portarono a scoprire un’organizzazione, ramificata in tutto il territorio nazionale con oltre 30 uffici periferici, ritenuta responsabile di truffa in quanto intenta a reclamizzare e promuovere la vendita di un innovativo prodotto per il risparmio energetico che, sulla base delle risultanze di perizie tecniche, non si era dimostrato idoneo allo scopo prospettato. Invero, l’illiceità dell’attività svolta dal sodalizio consisteva anche nel far sottoscrivere quanti più contratti di “affiliazione” alla struttura multilivello (“Catena di Sant’Antonio”) al fine di incassare le somme versate dagli “affiliati”, proponendo la vendita di un prodotto che non corrispondeva alle aspettative di commercializzazione promesse. A consuntivo delle complesse attività di indagine svolte dalle Fiamme Gialle riminesi, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché rogatorie in territorio estero, nella Repubblica di San Marino e nel Principato di Monaco, veniva avanzata dal Pubblico Ministero competente una proposta al GIP di misure cautelari personali e reali nei confronti dei soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda. Il Giudice disponeva così la custodia cautelare di 8 persone e il sequestro preventivo dei conti correnti societari, delle autovetture nella disponibilità degli indagati, di due immobili e del credito IVA, operazioni tutte eseguite dalla Guardia di Finanza di Rimini. Il procedimento penale si è concluso con sentenza di condanna emessa dal Tribunale Collegiale di Rimini per violazione degli artt. 416 c.p., 110 c.p., 81 cpv. c.p., 640 c.p. per condotte in essere sino all’ottobre 2002; la sentenza è stata parzialmente riformata dalla Corte d’appello di Bologna il 16 maggio 2011, per intervenuta prescrizione di alcune ipotesi di reato. Infine la S.C. di Cassazione, in data 3.10.2013, ha dichiarato la prescrizione dei reati pur ritenendo provati i fatti reato ascritti agli imputati, tanto da confermare i capi civili. Successivamente sono stati eseguiti - nell’ambito di un separato procedimento instaurato ai fini dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali (Decreto legislativo 159 del 2011) nei confronti dei due principali attori della vicenda - ulteriori accertamenti tipici di polizia economicofinanziaria utili, tra l’altro, a qualificare la sproporzione tra il valore dei beni loro riconducibili - individuati in saldi di c/c, somme e titoli, beni mobili e immobili, già oggetto di sequestro probatorio e (successivamente) preventivo penale – ed i redditi apparenti o dichiarati. All’esito di tale ulteriore fase dell’operazione, la Procura della Repubblica, nella persona del Dott. Marino Cerioni e del Dott. Davide Ercolani, sulla scorta degli elementi ed i riscontri acquisiti nel corso delle attività investigative svolte dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Rimini e con il contributo fornito dai Carabinieri di Riccione, ha richiesto al Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali nei confronti dei due soggetti, in quanto ritenuti pericolosi socialmente ai sensi del decreto legislativo 159/2011, richiedendo il sequestro ai fini della confisca dei beni riconducibili ai proposti. Il Tribunale di Rimini ha accolto la proposta avanzata dalla Procura della Repubblica ed ha emesso il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione disponendo così il vincolo giudiziario delle quote sociali e beni strumentali di quattro società, saldi attivi di conti correnti, crediti IVA, due immobili (siti in Riccione ed in Misano Adriatico), 13 autovetture tra le quali una Lamborghini Countact ed una Lamborghini Murgielago. Ai fini dell’esecuzione del provvedimento di sequestro di prevenzione, le operazioni hanno riguardato le località di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Pesaro, Urbino, Bisceglie (BAT), Bergamo, Altomonte (CS), Cento (FE), Macerata Feltria (PU), Milano, Modena, Policoro (TA) e Trento (Imgpress).