(Rimini) Il tribunale di Rimini ha dato il via libera alla pubblicazione di alcune foto per consentire l’identificazione del cadavere della donna ritorvata morta in un container della stazione di Santarcangelo. Sono le immagini degli indumenti indossati e di alcuni accessori ritrovati sul luogo. Chi riconoscesse qualcosa è pregato di informare la questura. Si ricorda che dallo stato di conservazione del cadavere, secondo il medico legale si tratterebbe di una donna adulta, presumibilmente giovane.
E’ definitivamente esclusa l’ipotesi che si tratti dell’unica donna con un profilo compatibile risultante scomparsa ad oggi nella provincia di Rimini. I parenti, convocati per il riconoscimento, hanno escluso possa trattarsi dell stessa persona.

(Rimini) Parla di “un tema che sta creando molte perplessità e qualche legittime irritazione nell'amministrazione nel personale dell'Asp ‘Valloni Marecchia’” il presidente Giancarlo Ferri riferendosi al dibattito acceso tra sindacati e amministrazione comunale in merito al bando per l’affidamento a privati di cinque scuole materne e un asilo nido da parte del Comune.
“Nelle ultime settimane e in questi giorni più volte il nostro istituto è stato attirato impropriamente per la giacchetta da organizzazioni sindacali, partiti politici e comitati in ordine a una specifica vicenda relativa ai servizi educativi del Comune di Rimini. Si tratta di un metodo di lavoro in cui non ci riconosciamo perché, in buona sostanza, scorretto”, sottolinea il presidente dell’Asp. In pratica, nei giorni scorsi, i sindacati hanno ventilato l’ipotesi che il Valloni prenda su di sè buona parte dei servizi educativi comunali, oltre ai già affidati asili Cerchio magico e Bruco verde.
“Con quelle dichiarazioni si fa intendere alla pubblica opinione che l'azienda pubblica Valloni sia considerata alla stregua di una marionetta, un oggetto di cui altri possono disporre a piacimento, senza riconoscerne quello che la legge riconosce, ovvero autonomia statutaria, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria”.
A livello ancora più basico, “chi oggi agita il nome dell'Asp ‘Valloni Marecchia' non si è neanche premurato di contattarci per conoscere il nostro pensiero su questo e altri argomenti. Riteniamo tutto
ciò grave, ingiustificabile è inaccettabile. Se questa modalità persisterà anche in futuro saremo costretti a inviare formale diffida verso tutti coloro che considerano l'Asp ‘Valloni Marecchia esclusivamente il proprio giardino di casa, violando precise disposizioni di legge e anche di buon senso e sensibilità”, conclude il presidente Ferri.
Dall’Asp precisano anche che si tratta di una realtà pubblica che “non può permettersi di mettere in bilancio rischi, perché a fine anno i conti devono sempre essere in pareggio”, spiega il vicepresidente Alberto Pietrelli. “E quindi è poi sempre il pubblico che deve risanare. La nostra è una gestione pubblica, come quella comunale. Noi siamo solo un braccio operativo laddove l’amministrazione con mezzi interni non dovesse arrivare”, ricorda Pietrelli.
“Non abbiamo i mezzi allo stato attuale - conclude il vicepresidente - per accollarci al 60% i servizi comunali. Nè possiamo permetterci di gestire perdite che ci farebbero andare troppo sotto bilancio. A noi, per esempio, i costi dati da malattia e maternità non sono rimborsati dall’Inps, ci possiamo permettere di pagarli solo se l’ente che ci affida un servizio decide di rimborsarceli”.

Giovedì, 27 Ottobre 2016 13:16

Tucker, sequestro di beni per 8 milioni

(Rimini) I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini - con la collaborazione di altri Reparti del Corpo e di personale dei Carabinieri della Compagnia di Riccione - hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, relativamente a quote sociali e beni strumentali di 4 società (con sedi in Bisceglie, Rimini, Riccione e Urbino), saldi attivi di conti correnti, crediti IVA, nonché a due immobili (siti in Riccione e Misano Adriatico) e 13 autovetture, tra le quali 2 Lamborghini. I fatti partono dall’anno 2001, quando i Finanzieri di Rimini avviarono un’articolata indagine – su delega della Procura della Repubblica di Rimini - nei confronti di una società, già con sede in Riccione (RN), esercente l’attività di produzione, fabbricazione e commercializzazione di apparecchiature elettriche, al fine di accertare la consumazione del reato di truffa aggravata da parte dei responsabili che proponevano, dietro sottoscrizione di un contratto di franchising e contestuale ingresso in una struttura commerciale di tipo “multi level marketing”, di commercializzare un prodotto presentato come idoneo a garantire un elevato risparmio di gas se applicato agli impianti domestici e industriali. Le indagini portarono a scoprire un’organizzazione, ramificata in tutto il territorio nazionale con oltre 30 uffici periferici, ritenuta responsabile di truffa in quanto intenta a reclamizzare e promuovere la vendita di un innovativo prodotto per il risparmio energetico che, sulla base delle risultanze di perizie tecniche, non si era dimostrato idoneo allo scopo prospettato. Invero, l’illiceità dell’attività svolta dal sodalizio consisteva anche nel far sottoscrivere quanti più contratti di “affiliazione” alla struttura multilivello (“Catena di Sant’Antonio”) al fine di incassare le somme versate dagli “affiliati”, proponendo la vendita di un prodotto che non corrispondeva alle aspettative di commercializzazione promesse. A consuntivo delle complesse attività di indagine svolte dalle Fiamme Gialle riminesi, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché rogatorie in territorio estero, nella Repubblica di San Marino e nel Principato di Monaco, veniva avanzata dal Pubblico Ministero competente una proposta al GIP di misure cautelari personali e reali nei confronti dei soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda. Il Giudice disponeva così la custodia cautelare di 8 persone e il sequestro preventivo dei conti correnti societari, delle autovetture nella disponibilità degli indagati, di due immobili e del credito IVA, operazioni tutte eseguite dalla Guardia di Finanza di Rimini. Il procedimento penale si è concluso con sentenza di condanna emessa dal Tribunale Collegiale di Rimini per violazione degli artt. 416 c.p., 110 c.p., 81 cpv. c.p., 640 c.p. per condotte in essere sino all’ottobre 2002; la sentenza è stata parzialmente riformata dalla Corte d’appello di Bologna il 16 maggio 2011, per intervenuta prescrizione di alcune ipotesi di reato. Infine la S.C. di Cassazione, in data 3.10.2013, ha dichiarato la prescrizione dei reati pur ritenendo provati i fatti reato ascritti agli imputati, tanto da confermare i capi civili. Successivamente sono stati eseguiti - nell’ambito di un separato procedimento instaurato ai fini dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali (Decreto legislativo 159 del 2011) nei confronti dei due principali attori della vicenda - ulteriori accertamenti tipici di polizia economicofinanziaria utili, tra l’altro, a qualificare la sproporzione tra il valore dei beni loro riconducibili - individuati in saldi di c/c, somme e titoli, beni mobili e immobili, già oggetto di sequestro probatorio e (successivamente) preventivo penale – ed i redditi apparenti o dichiarati. All’esito di tale ulteriore fase dell’operazione, la Procura della Repubblica, nella persona del Dott. Marino Cerioni e del Dott. Davide Ercolani, sulla scorta degli elementi ed i riscontri acquisiti nel corso delle attività investigative svolte dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Rimini e con il contributo fornito dai Carabinieri di Riccione, ha richiesto al Tribunale di Rimini, Sezione Misure di Prevenzione, l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali nei confronti dei due soggetti, in quanto ritenuti pericolosi socialmente ai sensi del decreto legislativo 159/2011, richiedendo il sequestro ai fini della confisca dei beni riconducibili ai proposti. Il Tribunale di Rimini ha accolto la proposta avanzata dalla Procura della Repubblica ed ha emesso il provvedimento di applicazione della misura di prevenzione disponendo così il vincolo giudiziario delle quote sociali e beni strumentali di quattro società, saldi attivi di conti correnti, crediti IVA, due immobili (siti in Riccione ed in Misano Adriatico), 13 autovetture tra le quali una Lamborghini Countact ed una Lamborghini Murgielago. Ai fini dell’esecuzione del provvedimento di sequestro di prevenzione, le operazioni hanno riguardato le località di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Pesaro, Urbino, Bisceglie (BAT), Bergamo, Altomonte (CS), Cento (FE), Macerata Feltria (PU), Milano, Modena, Policoro (TA) e Trento (Imgpress).

Giovedì, 27 Ottobre 2016 13:04

Asili ai privati, sindacati contro Erbetta

(Rimini)“Il signor Erbetta parla di ‘esternalizzazione’, nel bando è scritto ‘affidamento’, ma allora chi ha ragione? Il sindacato viene accusato di usare la parole ‘esternalizzazione’ come una clava, siamo stati accusati più volte proprio dal consigliere Erbetta”. Lo sostengono Cgil, Cisl e Uil riminesi restando nella polemica sul bando per l’affidamento all’esterno di sei scuole comunali.
Per stare al merito del bando, “non sono tanto in discussione le declaratorie, che certo avremmo voluto conoscere prima della pubblicazione del bando, quanto le affermazioni che per primi i politici hanno scritto e divulgato; i commenti sul personale attuale dei servizi educativi, l'arroganza dimostrata verso chi rappresenta i lavoratori e dipendenti del Comune di Rimini”.
Dai sindacati ricordano che: “Il 10 ottobre 2016 le OO.SS. di Categoria FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, hanno proclamato uno Stato di Agitazione dei dipendenti del Comune di Rimini sul mancato rispetto delle Relazioni Sindacali, non su un verbale tra le parti, ma sull' art 4 del ccnl 1.4.99 e sulla mancata stabilizzazione del personale precario. Il Prefetto e precisamente il ddottor Di Nuzzo, ci ha ricevuti il 17 ottobre, ha convocato e ascoltato le OO.SS di Categoria e le RSU, i Dirigenti Bellini e Mazzotti con gli assessori Lisi e Morolli, in quell' udienza da Parte Pubblica vi era stata una apertura al dialogo che doveva esplicitarsi nell' incontro del 18 ottobre nel Tavolo Trattante già convocato dall' Amministrazione. Il giorno 18 ottobre l'Amministrazione ed in particolare il dottor Mazzotti hanno espresso la volontà di agire sui due Nidi che dal 2010 sono affidati all'ASP Valloni Marecchia, in un percorso tutto da definire. Il 27 ottobre alle ore 16,30 (oggi, ndr) è convocata l'assemblea con il personale docente e non delle istituzioni dell' infanzia al fine di condividere con i lavoratori il percorso vertenziale”.
Per il sindacati, “il consigliere, continua la sua requisitoria aggiungendo che finalmente tutti i precari avranno il ‘posto fisso’, linguaggio a parte, che ricorda la contrapposizione tra pubblico e privato, di quale stabilizzazione parla? Le insegnanti e le educatrici sono inserite in due graduatorie valide per assunzioni, due graduatorie scaturite da due concorsi pubblici, non da bandi al miglior offerente”.
“Noi - concludono i sindacati - non rinunciamo al nostro contratto collettivo nazionale di lavoro, noi non rinunciamo alla contrattazione collettiva decentrata, anzi, ne chiediamo il rafforzamento, noi e i lavoratori non vogliamo essere messi alla porta per poi essere ‘invitati’, stare ai tavoli negoziali e di confronto è un diritto non una concessione”.

(Rimini) Già dalle prime ore di questa mattina i tecnici della Direzione dei Lavori pubblici del Comune di Rimini e di Anthea, si sono attivati per la verifica delle scuole comunali, dopo che due forti scosse di terremoto hanno nuovamente colpito nella serata di ieri le Regioni del Centro Italia.
Due scosse di magnitudo 5,4 e 5,9 della scala Richter che alle ore 19,10 e 21,18 con epicentro Castelsantangelo sul Nera e Ussita nelle Marche, ma le cui scosse si sono avvertite in gran parte d'Italia ed anche a Rimini.
Le centrali operative della Polizia municipale di Rimini non hanno al momento ricevuto segnalazioni di danni.
Il programma delle verifiche, che si muove secondo le linee d'intervento programmate dalla Direzione dei Lavori pubblici per queste eventualità (la stessa modalità di monitoraggio era stata attivata lo scorso 24 agosto, all'indomani della scossa di terremoto che ebbe come epicentro la cittadina di Amatrice), ha già attivato cinque squadre di tecnici comunali che sono al lavoro sul territorio per il controllo sul campo dello stato di tutti i 67 edifici scolastici di competenza comunale, con l'obiettivo di completare i sopralluoghi entro la serata di oggi.

(Bellaria) Il noto albergatore di Bellaria Igea Marina Tito Savini, 63 anni, e sua moglie, Laura Castellani, 62, originaria di Rimini, hanno perso la vita la scorsa notte in un tragico incidente in autostrada.
A bordo della Smart guidata dal marito, la coppia viaggiava in direzione sud, quando tra Forlì e Faenza, circa 5 chilometri dopo il casello forlivese, l’auto si è scontrata con una Tipo, illeso il conducente. Entrambe le auto sono finite fuori strada. La Smart si è cappottata. Le cause dell’incidente sono al vaglio della polizia stradale.
Sul posto è arrivato il 118 con due ambulanze e l’auto medica, sono arrivati i vigili del fuoco di Faenza, ma poco c’è stato da fare oltre a constatare il decesso dei coniugi. Un ricordo di Savini su 'Il nuovo'.

Giovedì, 27 Ottobre 2016 09:43

27 ottobre

La terra trema, Comune evacuato | Droga a chili | Pascucci al posto di Gori

(Santarcangelo) La sanità romagnola è alle prese con la riorganizzazione della rete ospedaliera con l’obiettivo di “garantire qualità di cura ed equità di accesso per i cittadini su tutto il territorio, elevare la qualità delle prestazioni, puntare ad una produzione sanitaria tendente all’autosufficienza, valorizzare le vocazioni esistenti, concentrare i trattamenti solo dove l’evidenza dei dati lo impone (basse casistiche e patologie complesse).
Consapevolezza che non vi è alcun territorio né ospedale che ha la possibilità da solo di far fronte a tutta la richiesta sanitaria della popolazione romagnola (nel caso si volesse accentrare anziché distribuire)”, spiega Massimo Fusini della Cgil.
“Obiettivo al quale mirare è quello di far muovere le équipe chirurgiche anziché i pazienti (vedere l’esempio già in essere della chirurgia pediatrica). In questo modo si eleva la circolarità delle esperienze e la qualità dei professionisti. La scelta in ambito oncologico, della gestione integrata delle cure oncologiche, tra Irst e AuslR, permetterà di utilizzare medicinali innovativi, protocolli omogenei in tutta la Romagna e massimo utilizzo di tutta la dotazione ospedaliera”.
Grazie a questo percorso “si è applicata la Balduzzi senza chiudere nemmeno un ospedale, è passato il concetto di rete ospedaliera (un unico ospedale romagnolo formato da tanti stabilimenti distribuiti sul territorio) e Novafeltria, Santarcangelo e Cattolica hanno confermato le loro funzioni e vocazioni”.
Il confronto sulla riorganizzazione ospedaliera è in essere. Cgil Cisl Uil hanno chiesto di “modificare la proposta per tenere conto dei posti letto dedicati a pazienti che provengono da fuori regione ed incrementare quelli dedicati ai cittadini residenti. Il tema, quindi, non sarebbe più quello dei tagli ma di incremento e rimodulazione dei posti letto, da effettuarsi sulla base di carenze strutturali e del bisogno effettivo dei cittadini”.
Con la proposta di Piano di Riordino Ospedaliero, facendo l’esempio di Santarcangelo, “non deve cambiare nulla per le pazienti prese in carico per il tumore della mammella. Le pazienti continueranno a far riferimento alla Brest Unit di Rimini e saranno seguite nelle strutture di riferimento, compresa la Chirurgia di Santarcangelo, con il medesimo livello di qualità e appropriatezza clinica. Eventuali modifiche di tipo organizzativo non dovranno avere alcuna ripercussione sul livello delle prestazioni e delle cure, o sui protocolli clinici attivi. L’obiettivo è quello di omogeneizzare i profili di trattamento su tutto il territorio, senza ridurre il numero di interventi chirurgici senologici che si effettuano a Santarcangelo e confermando i percorsi assistenziali attualmente attivi nell’ambito territoriale di Rimini”.
La Cgil sottolinea che “il confronto sui posti letto non esaurisce il fabbisogno di servizi sanitari dei cittadini. Restano aperti altri temi a cui vanno risposte: dotazioni organiche (avvio dei processi di stabilizzazione ……) a partire dai contenuti dell’accordo siglato con la Regione Emilia Romagna in merito alle politiche regionali di innovazione e qualificazione del sistema sanitario; definizione dei posti letto di lungodegenza e per le cronicità negli ospedali di comunità (OSCO). La riconversione di alcuni posti letto della Chirurgia Generale in posti letto di Ospedale di Comunità (che devono rappresentare un servizio aggiuntivo alla cittadinanza) non dovrà in alcun modo diminuire, depotenziare, ledere l’attività della Chirurgia. Il confronto è aperto e l’obiettivo è quello di un miglior utilizzo dei posti letto esistenti e di qualificare ulteriormente l’offerta ospedaliera;
sviluppo delle Case della Salute in ambito territoriale che, se realizzate con la giusta filosofia organizzativa, producono risultati positivi in termini di prevenzione, di riorganizzazione della sanità nel territorio, di presa in carico del cittadino ed accompagno nei percorsi della salute.
Per la Cgil il diritto universale alla salute deve essere garantito, in particolare dalla sanità pubblica. Perciò, in Romagna, vanno garantite prestazioni diffuse e di qualità in tutte le strutture ospedaliere presenti e confermate le vocazioni esistenti nei quattro principali ospedali”.

(Rimini) Secondo l’analisi sulle incriminazioni per omicidio colposo da incidente stradale conditte da Das (Generali Italia), compagnia specializzata nella tutela legale, dopo l’introduzione dei reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, Rimini risulta decima, con un rapporto di 1 denuncia ogni 27.933 abitanti. In genrale sono pesanti i dati per l’Emilia Romagna, seconda nella graduatoria delle Regioni, dopo la Valle d’Aosta. In testa alla classifica per province c’è Ravenna, con con 1 denuncia ogni 18.667 residenti. Al quinto posto Piacenza (1/26.183 abitanti). Restando in regione i decessi in incidenti stradali sono frequenti a Reggio Emilia (1 denuncia ogni 31.368 abitanti), Bologna (1/34.632) e Ferrara (1/35.407), meno frequenti a Modena (1 denuncia ogni 63.851 abitanti), Parma (1/63.628) e Forlì-Cesena (1/56.557).

(Rimini) Questa mattina Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il prefetto di Rimini Peg Strano Materia il Protocollo sulle relazioni sindacali firmato con il sindaco di Rimini il 21 aprile scorso.
Secondo i segretari, Graziano Urbinati, Massimo Fossati e Giuseppina Morolli,infatti il protocollo sarebbe stato violato dall’amministrazione comunale, “che si è mostrata per nulla disponibile ad un reale confronto con
le rappresentanze sociali”. Uno tra gli esempi è quello del “recente bando di gara per l'appalto a privati
di sei scuole per l’infanzia”, l’altro riguarda “il futuro assetto della Fiera”.
Un atteggiamento, sottolineano i sindacalisti, “in totale contraddizione con quanto dichiarato in occasione della firma del Protocollo dalla stessa amministrazione” che in un comunicato stampa aveva scritto: "Il confronto così concordato permetterà la ricerca di elementi di condivisione nelle strategie per la difesa del welfare e il supporto all'occupazione, riconoscendo il ruolo del mondo del lavoro e dei suoi rappresentanti. Buone ed innovative relazioni, saranno fattore importante per accompagnare i processi di cambiamento e la crescita: per questo l' accordo prevede nello specifico un confronto periodico, a partire dalle materie oggetto del protocollo: bilancio, welfare, fiscalità, area vasta e società partecipate".
Al prefetto i sindacari hanno chesto che “si faccia carico di organizzare un incontro con i firmatari del Protocollo”.