Cecchetto: sarò il talent scout di Riccione
Disc jockey, produttore discografico, conduttore radiofonico e televisivo, editore e talent scout, probabilmente Claudio Cecchetto non avrebbe bisogno di presentazioni. Sposato, padre di due figli, ha da poco festeggiato i suoi 70 anni a Riccione, città in cui ha scelto di risiedere qualche mese fa. Il primo tentativo in politica (amministrativa) lo ha fatto nel 2019 candidandosi sindaco a Misano e arrivando poco sotto il sindaco eletto. “Ho un solo scopo, portare Riccione ad esprimere a pieno il suo potenziale”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali errori e mancanze rispetto al quale chiede una discontinuità all’elettorato?
«Non mi piace giudicare il lavoro degli altri. Penso che Riccione abbia bisogno di ritornare ad essere unita, innovativa, un luogo dove le cose accadono prima e dove le parole d’ordine siano bellezza, sicurezza, green. Oggi mi sembra si sprechino energie per questioni di potere. Energie che andrebbero impiegate per costruire. Non sono mai stato un uomo di opposizione, sono sempre stato di proposizione».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo
mandato rispetto alla giunta precedente?
«Non mi paragono ad altri. Noi faremo una politica del territorio. Una politica a km zero, senza imposizioni di partito sopra le nostre teste. Il mio mandato sarà il mandato di un uomo libero senza interessi personali sul territorio se non quello di fare il bene di e per Riccione».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Alla parola “governare” sostituirei “amministrare”. Non sarò un uomo solo al comando, saremo una squadra di persone competenti e appassionate che useranno lo strumento dell’ascolto e della condivisione. Il futuro di Riccione va costruito insieme ai riccionesi».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Il primo problema da affrontare è quello della sicurezza. È complesso e va affrontato a più livelli. Le baby gang oggi non stanno più sui muretti o nei vicoli ma sui social. Li dobbiamo conoscere e monitorare. Dobbiamo bloccare il fenomeno dei pr degli shottini che permettono ai ragazzi di assumere grandi quantità di alcol. Dobbiamo aumentare il numero delle telecamere ad alta definizione alla stazione e in tutta la città. Dobbiamo avere per le strade più forze dell’ordine visibili. Per proteggere, non per reprimere. Possiamo rendere la rete dei tabaccai, capillarmente distribuiti in città, una rete di sentinelle che hanno il polso della situazione, ora per ora e che possono segnalare alle forze dell’ordine le situazioni a rischio. Dobbiamo proporre contenuti di qualità che attirino un pubblico di qualità».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Immagino di essere un sindaco che ha una squadra capace di occuparsi in modo eccellente dell’amministrazione ordinaria. Io come sindaco ambasciatore, imprenditore e talent scout voglio concentrarmi su progetti extra ordinari che trasformino Riccione in una città che diventi modello, aspirazione è ispirazione. Una città innovativa, inclusiva, sostenibile. La città del terzo millennio.So come farlo. Insieme, ridiventiamo Riccione».
Anniversari, un'essenza per i 100 anni di Riccione
(Rimini) Per i 100 anni dalla nascita della Perla Verde, la rinomata boutique Fior di Loto ha lanciato un profumatore d'ambiente: "L'essenza di Riccione". Una dedica alla città e alle atmosfere che evoca, ai riccionesi e ai turisti. Alessandra Battarra, assessore alla scuola e ai servizi educativi del Comune, ha fatto visita ieri, martedì 7 giugno, a Fior di Loto per scoprire il nuovo prodotto e portare i ringraziamenti dell'amministrazione locale a Giovanna, titolare del negozio, e alla figlia Paula, ideatrice insieme alla madre dell'Essenza di Riccione. Il profumatore gode, infatti, del patrocinio del Comune di Riccione nell'ambito delle attività e dei progetti di festeggiamento di "100 Riccione 1922 – 2022. Incontro al domani".
L'Essenza, grazie alle sue note di bergamotto e mandarino, ai sentori freschi di acqua di mare, alle note avvolgenti e confortanti dei legni della macchia mediterranea, è un profumo che sa di vacanza, che sa "mettere il buonumore". In un'elegante confezione con i colori del mare e della sabbia l'essenza porterà l'energia della città nelle case e negli uffici di tutti coloro che vorranno portarsi a casa un pezzetto di Riccione.
Aggiornamento coronavirus: due decessi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.497.882 casi di positività, 2.117 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.533 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 7.522 molecolari e 5.011 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 16,9%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.543.550 dosi; sul totale sono 3.792.740 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.907.649.
Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.
Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .
Ricoveri
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 25 (-5 rispetto a ieri, -17%), l'età media è di 67,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 671 (-5 rispetto a ieri, -1%), età media 75,8 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato); 10 a Bologna (-3); 2 a Imola (+1); 3 a Ferrara (invariato); 6 a Ravenna (-1); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato).
Nessun ricovero a Piacenza (-1 rispetto a ieri), Reggio Emilia (come ieri), Modena (-1) e Forlì (come ieri).
Contagi
L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 45,6 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 568 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 310.933), seguita da Parma (275 su 126.402) e Modena (250 su 233.040); poi Ferrara (192 su 104.062), Ravenna (190 su 138.653), Reggio Emilia (181 su 169.404) e Rimini (144 su 139.534); quindi Cesena (96 su 82.400), Piacenza (82 su 78.004) e Forlì (77 su 69.066); infine il Circondario imolese, con 62 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 46.384.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 16.791 (+1.042). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 16.095 (+1.052), il 95,8% del totale dei casi attivi.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 1.064 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.464.099.
Purtroppo, si registrano 11 decessi:
- 1 in provincia di Piacenza (una donna di 90 anni)
- 2 in provincia di Parma (due uomini di 86 e 93 anni)
- 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 86 anni)
- 1 in provincia di Modena (un uomo di 81 anni)
- 1 in provincia di Ferrara (una donna di 81 anni)
- 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 83 anni)
- 2 in provincia di Rimini (un uomo di 64 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Ravenna, e uno di 87 anni)
- 2 residenti fuori regione: una donna di 73 anni e un uomo di 80 anni i cui decessi sono stati registrati dall'Ausl di Ferrara.
Non si registrano decessi nelle province di Bologna, Forlì-Cesena e nel Circondario imolese.
Caldari: con me risposte concrete per Riccione
Quarantasette anni compiuti il 19 marzo, Stefano Caldari ha ricoperto la carica di presidente di Confcommercio per la delegazione di Riccione e di vice presidente provinciale. Dal 2014 al maggio 2017 è stato presidente e amministratore delegato del Palazzo dei congressi di Riccione. Da sempre attivo politicamente, dal 2017 ad oggi, ha ricoperto la carica di Assessore al turismo, allo sport, alla cultura ed eventi. “Sono cittadino della nostra amata Riccione: la città più bella del mondo”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale per il quale chiede una continuità di voto all’elettorato, quale la visione di città che avevate in mente, quanta parte ne è stata realizzata?
Abbiamo preso in mano una situazione in cui il deficit era il tratto distintivo di quasi tutti i settori e l’abbiamo risanata dalle radici, razionalizzando spese e investimenti, ascoltando i cittadini e le loro esigenze e cercando di dare una risposta concreta a tutti. Ovviamente abbiamo dovuto fare alcune scelte, dando priorità a interventi più urgenti oppure semplicemente realizzabili prima di altri per le condizioni economiche o contingenti proprie. Sono orgoglioso del lavoro fatto da questa giunta e da tutti coloro che lo hanno reso possibile e spero di poter completare questo percorso. Abbiamo l’opportunità del Pnrr da cogliere, siamo pronti con progetti in molti casi già in una fase esecutiva, sappiamo che potremo rispettare la scadenza del 2023 e anche quella del 2026. Siamo stati virtuosi e vogliamo esserlo ancora di più.
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla continuità che viene promessa?
Sono consapevole di far parte oggi di una squadra vincente e siccome siamo una squadra non sento la necessità di distinguere il mio mandato da quello attuale. Come squadra abbiamo impostato e messo le giuste e solide premesse per un progetto di ampio respiro che raggiungerà l’obiettivo di migliorare sensibilmente il volto e i servizi della città e di prepararla a rispondere alle esigenze delle future generazioni. È un progetto a cui ho collaborato fin dall’inizio, una visione che ho condiviso da sempre e quindi la mia speranza è di proseguire sulla strada che abbiamo immaginato portando avanti questa idea di Riccione come esempio internazionale per qualità di vita, efficienza energetica e riqualificazione urbana.
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
Governare significa raccogliere le istante e le esigenze di tutti e trovare una mediazione tenendo bene a mente il bene della comunità. Non è certo facile, nelle mediazioni c’è sempre qualcuno che esce scontento oppure si sente meno rappresentato. Governare significa prendersi la responsabilità della sintesi, trovare le occasioni e sfruttare le opportunità a favore di tutti. È una grande responsabilità. La città si governa con i cittadini e le democrazie sono dotate di tutti gli strumenti per farlo. Bisogna conoscerli e usarli.
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
Sicuramente c’è un tema di sicurezza dovuta alle incursioni di questi ragazzini delinquenti di cui leggiamo spesso. Come abbiamo visto anche nei giorni scorsi con i fatti di Peschiera del Garda è un problema diffuso a livello nazionale e che affonda le proprie radici in politiche su immigrazione e inserimento sociale inadeguate. Detto questo, non possiamo permetterci di arretrare di un millimetro e solo con una maggior presenza di forze dell’ordine sul territorio è possibile una seria attività quantomeno di deterrenza. Siamo contenti dell’arrivo di 45 nuove unità a Riccione a partire dal 1 luglio, dopo che questa amministrazione le ha richieste con forza ripetutamente e siamo sicuri che con la nuova Caserma dei Carabinieri, saremo in grado di ospitarne ancora di più. La sinergia tra polizia locale e forze dell’ordine resta fondamentale.
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
Dopo cinque anni da assessore nella Giunta Tosi ho un’idea abbastanza precisa dei doveri e delle responsabilità di questo incarico, dell’impegno e della dedizione necessari. Sono contento della mia lunga esperienza nell’amministrazione pubblica perché occorre anche competenza per questo ruolo e oggi mi sento pronto per le sfide che i grandi progetti che abbiamo predisposto per Riccione e che sono ormai pronti a partire ci mettono davanti.
Rifiuti, rimini aderisce al manifesto contro la plastica monouso
(Rimini) Si aggiunge un altro tassello all'insieme di azioni assunte dal Comune di Rimini per ridurre l'uso della plastica e dei prodotti monouso. Si tratta della recente adesione al manifesto #moNOuso dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani approvata dalla Giunta negli scorsi giorni per ribadire l'intenzione da parte dell'amministrazione locale nel promuovere politiche sostenibili e contro il consumo dei materiali 'usa e getta', attraverso un impegno generale volto alla rimozione di tutte quelle barriere - tecniche, economiche e culturali - che ostacolano la transizione dal monouso al riutilizzabile.
I principi sottoscritti dalla squadra della Giunta presenti nel documento sono cinque. Il problema non è la plastica, ma il monouso: Sostituire prodotti monouso con altri prodotti monouso, seppur a minor impatto ambientale, non è una soluzione coerente con la necessità di ridurre drasticamente il consumo di risorse naturali e, soprattutto, con l'entità e i tempi dei cambiamenti necessari per "ricondurre lo sviluppo sui binari della sostenibilità". La differenziata non basta: Migliorare i processi produttivi, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti sono condizioni necessarie ma non sufficienti per contrastare efficacemente la crisi ecologica in atto. Accompagnare la prevenzione: È necessario stimolare, facilitare e accompagnare persone e imprese a modificare comportamenti e modelli imprenditoriali in linea con una precisa gerarchia che vede al primo posto la prevenzione (non produrre rifiuti). Favorire il riuso: È necessario consolidare e favorire i modelli del riuso in ogni contesto, ferme restando le esigenze di igiene e sicurezza. Testimoniare il cambiamento: Superare la cultura e la prassi dell'usa e getta negli stili di consumo e nell'offerta di prodotti e servizi si può e si deve fare. Testimoniare il cambiamento comunicando le azioni - piccole e grandi - messe in campo dalla pubblica amministrazione contribuisce al coinvolgimento degli attori sociali ed economici.
Con questa adesione al manifesto il Comune di Rimini conferma ancora una volta la sua attenzione verso la tutela ambientale e la lotta agli sprechi, perseguita in questi anni attraverso la realizzazione di numerose iniziative. Nei nidi e scuole d'infanzia comunali (17 infanzia e 12 nidi): non si usano più piatti, posate e bicchieri di plastica monouso nelle proprie mense. Si usano solo stoviglie in porcellana, posate in metallo e bicchieri in vetro (rimane solo il bicchiere di plastica per l'acqua durante l'uscita in giardino dei più piccoli). Nelle mense scolastiche delle scuole primarie non si usano più piatti, posate e bicchieri di plastica monouso, ma stoviglie in porcellana, posate in metallo e bicchieri in vetro essendo state installate lavastoviglie in tutte le scuole d'infanzia e primarie (comunali e statali);
E' stato inserito, a partire dall'anno 2019, nell'ordinanza balneare emessa annualmente, il divieto di uso di bicchieri di plastica monouso e cannucce di plastica monouso per gli operatori e i ristoratori in spiaggia. Sono state installate e ripristinate varie fontane per l'erogazione di acqua potabile in viali o piazzette nella zona turistica-balneare per favorire la ricarica di borracce per l'acqua (per un totale di 101 presenti sul territorio comunale).
E' stata emanata a febbraio 2019 l'Ordinanza per divieto uso coriandoli plastificati in tutti i luoghi pubblici della città; - Sul territorio comunale sono presenti 7 case per la distribuzione dell'acqua di rete installate dal Comune di Rimini ed Hera, a partire dal 2011, in collaborazione con Romagna Acque, Amir e Adriatica Acque. Sono in previsione per il 2022 due ulteriori installazioni. Il totale dei litri di acqua erogati (liscia e gasata) fino al 31 marzo 2022, sono stati in totale 19.615.880 (una stima di oltre 13 mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo, che in questo stesso periodo non sono arrivate nei cassonetti della raccolta differenziata, evitando lo smaltimento).
Nel 2020 sono stati installati 22 erogatori di acqua filtrata in tutte le scuole medie e nelle palestre ad esse annesse del Comune di Rimini, grazie ad un'iniziativa cofinanziata da Atersir e portata avanti in stretta collaborazione con Romagna Acque che ha installato gli erogatori nelle scuole e con AMIR S.p.A. che ha fornito 3500 borracce a tutti gli studenti iscritti con lo scopo di ridurre i rifiuti di plastica. La distribuzione è proseguita nel 2021 con la sola collaborazione di Amir con la consegna alle scuole di 1870 borracce per tutti i nuovi iscritti alla scuola secondaria di primo grado a.s.2021/2022 e a tutto il personale scolastico docente e non docente.
Nel 2021 è stato installato un erogatore di acqua di rete presso la Biblioteca civica comunale Gambalunga nell'ambito della campagna di promozione di buone pratiche che il Ceas - Centro di Educazione Alla Sostenibilità del Comune di Rimini ha attivato in collaborazione con Piano Strategico, per la strategia regionale di sostenibilità che, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, realizza il progetto "La sostenibilità come processo di apprendimento", quest'azione in particolare si inserisce nella strategia #PlasticfreER che ha come scopo la riduzione delle plastiche nell'ambiente.
Nel 2021, il Comune di Rimini in collaborazione con una ditta locale e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, ha fatto installare due dispositivi atti alla cattura del materiale galleggiante, per lo più plastica, nell'alveo del fiume Marecchia e presso il bacino del Ponte Tiberio al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul problema dell'inquinamento dell'ambiente fluviale e marino da rifiuti di plastica e microplastiche.
"Da tempo come Comune di Rimini stiamo orientando le decisioni e le politiche verso un'accelerata riduzione degli oggetti di plastica monouso, ben consapevoli degli effetti devastanti di questa scorretta abitudine sul mare e sull'ambiente - commenta Anna Montini, assessora comunale alla transizione ecologica – Con la firma al manifesto di ANCI, stipuliamo una sorta di nuovo contratto volto a sostenere e incentivare delle pratiche meno impattanti dal punto di vista ambientale, a favore del riuso e del riciclo. E' un tema sul quale da anni stiamo ponendo un'altissima attenzione, attraverso molteplici iniziative: dalla sensibilizzazione dell'opinione pubblica all'adozione di azioni più concrete, capaci di incidere con concretezza nel quotidiano e di cambiare delle consuetudini sbagliate. L'impegno per un Adriatico pulito e una città sempre più green è al centro del mandato e il faro di ogni politica che andiamo ad adottare".
Gin Edgar Sopper, la promozione parte dalla riviera romagnola
(Rimini) Da alcuni anni vive a livello internazionale un successo inarrestabile e si conferma anche per quest'anno la categoria di tendenza del mondo spirit, capace di conquistare non più solo bartender, influencer e gin tonic addicted, ma anche semplici appassionati o curiosi. Stiamo parlando del gin, anzi del "fenomeno gin", che in Italia cresce a ritmi esponenziali sia in volume (+55,3% nel 2021 sul 2020) che in valore (+69,7%)*. Un fenomeno che Gruppo Montenegro ha deciso di cavalcare investendo sul suo Edgar Sopper Gin, il London dry più brit di tutti che, a un anno dal lancio, è pronto a conquistare il mercato italiano con un tour estivo che da giugno ad agosto animerà i locali più cool dello Stivale. 20 tappe in 4 regioni per un viaggio che partirà dalla patria della vita notturna, la riviera romagnola, e proseguirà nelle Marche e sull'Isola d'Elba in Toscana, per poi concludersi in Puglia. L'iniziativa è stata presentata oggi al Victor Lounge di Riccione. Ospiti una quindicina di buyer romagnoli.
"Come realtà leader di mercato nel settore spirit – ha dichiarato Gianluca Monaco, Marketing & New Business Director di Gruppo Montenegro -, non potevamo che aprirci a questo segmento così performante, completando il nostro portafoglio nel 2021 con un gin dalla forte identità inglese, ma con un tocco di carattere italiano, che rispecchia in pieno i nostri valori e i nostri livelli qualitativi e, al contempo, soddisfa le attuali esigenze che arrivano dal mondo dei bartender. Il nostro obiettivo è stato, infatti, quello di offrire sin dall'inizio un gin dal gusto bilanciato, che ben si presta alla mixology. Tutto questo in linea con la precisa volontà di intercettare un target di consumatori, che ricerca un prodotto «diverso», percepito come indipendente e irriverente in pieno stile british. E in tal senso sicuramente Edgar Sopper è il gin più brit di tutti, tanto da aver superato in meno di un anno la quota di 150mila litri venduti. Un ottimo risultato che ci ha spinti ad entrare in una fase più matura di comunicazione del prodotto che prevede un tour estivo, ma anche azioni di comunicazione social sui canali dedicati. Iniziative naturalmente tutte all'insegna del bere consapevole, concetto per noi irrinunciabile".
La prima tappa in programma del tour del gin Edgar Sopper sarà venerdì sera alla Gineria illegale di Rimini.
"Nel segmento degli spirits – ha aggiunto Matteo Bonoli (R&D Manager Spirit Gruppo Montenegro) – il gin è ormai considerato una delle bevande alcoliche più bevute in Italia e, allo stesso tempo, un prodotto d'eccellenza. E in un mondo sempre più orientato verso soluzioni aromatizzate, Edgar Sopper Gin va nella direzione del classico, perché realizzato con il metodo London Dry, quindi seguendo un rigido disciplinare, che al gusto trasmette chiaramente la balsamicità del ginepro senza però essere dominante sulle altre note vegetali ed erbacee che lo caratterizzano. Il risultato è quindi un prodotto a 40% vol. di carattere ma equilibrato e versatile, la cui nota balsamica e tonica dry lo rende l'alleato perfetto in miscelazione".
Angelini: con me Riccione sarà unita
Daniela Angelini è nata 63 anni fa a Riccione, dove lavora e vive da sempre. Sposata e madre di due figli, laureata in sociologia, ha trascorso gran parte della sua vita professionale nel mondo dell’associazionismo, come segretaria sindacale, in Confcommercio prima e Cna successivamente. Si è candidata per un “debito di riconoscenza, maturato nei confronti della mia città”, Riccione, “una città straordinaria e bellissima, unica, vivibile, umana eppure conosciuta in tutto il mondo”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali errori e mancanze rispetto ai quali chiede una discontinuità all’elettorato?
«Negli ultimi 8 anni di governo comunale si è verificato un peggioramento dei rapporti con associazioni economiche, culturali, sportive, di volontariato. Non si è più investito nel valore della comunità e della partecipazione, che sono gli elementi principali che hanno fatto grande Riccione nel corso della sua storia, ma si è preferita l’arroganza del potere e la subalternità dei cittadini. Questo ha impoverito la nostra città, l’ha resa debole, isolata da tutte le altre istituzioni comunali, regionali, nazionali, portando anche a trascuratezza e a errori evidenti dei quali tutti i cittadini stanno pagando il conto, in termini di sicurezza, lavoro, precarietà. Altro errore che si è fatto è stato quello di considerare la pubblica amministrazione una somma di interventi superficiali, annunci, slogan o cantieri eterni. Amministrare un Comune deve essere prima di tutto un dovere civico e morale».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla giunta precedente?
«Non esistono formule magiche. Ma un errore che sicuramente non farò sarà quello di creare una frattura tra le parti di una comunità che sa quale forza e solidità derivi dal rimanere uniti. Mi sono candidata a sindaco di Riccione, sicura che l’esperienza maturata nel mio lavoro, a supporto delle imprese e delle aziende del territorio, possa essere messa a disposizione di un progetto importante ed ambizioso per la città. Credo nell’impresa sana, perché l’impresa muove il benessere e il lavoro. Credo nel lavoro in team, nella partecipazione della comunità, dai piccoli ai grandi progetti che vengono proposti sul territorio, perché chi vive un luogo sa meglio di chiunque come migliorare quel luogo, che sia una strada, una piazza, un parco».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Governare una città oggi significa pensare globale e agire locale, conoscere e studiare cosa succede nel mondo con la capacità di tradurlo in azioni concrete verso la propria comunità. Le sfide della transizione ecologica, del risparmio energetico, della salute pubblica e del lavoro di qualità non possono attendere. Siamo rimasti fermi troppi anni, mentre le famiglie e le imprese riccionesi hanno dovuto farcela da soli. Noi pensiamo che l’amministrazione debba essere al loro fianco. È compito di chi amministra creare le condizioni per lo sviluppo e per un maggiore benessere. Partiremo partecipando a bandi che in sinergia con le istituzioni provinciali e regionali possono permetterci di fare arrivare più fondi a Riccione, necessari a realizzare infrastrutture e progetti sociali».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«La Sicurezza è l’emergenza. Su questo tema voglio intervenire in maniera chiara e decisa. Riccione ha bisogno di sicurezza e per risolvere il problema dobbiamo innanzitutto affrontarlo, cosa che fino ad adesso non è stato fatto. Ho quindi pensato di inserire una nuova delega, quella alla Sicurezza. Delega che sarà in capo a colui che interpreterà anche il ruolo di Assessore alla Polizia Municipale. Quello della Sicurezza è un tema molto ampio e ho voluto questa delega perché i tempi cambiano e di conseguenza anche le esigenze amministrative. Le mie idee sulla sicurezza sono molto chiare e la prima è quella di non limitarmi a delegare la cosa allo Stato a cui farò richiesta di intervento e presenza come primo cittadino. Voglio operare subito per ciò che è di mia competenza: Polizia municipale in servizio per la gestione incidenti, lasciando liberi Polizia e Carabinieri dall’incombenza; Presidio immediato alla Stazione e in Viale Ceccarini. Richiesta immediata degli agenti di polizia e dei relativi ispettori dalle città più grandi come Bologna, Milano e Torino su cui abbiamo già verificato la fattibilità. Prolungamento del servizio notturno con aumento delle pattuglie in giro per la città. Pattugliamento dedicato alla litorale con camionetta per tutta la notte in continuo passaggio; Daspo Urbano che va messo in pratica per l’allontanamento, con trasmissione d’atti al questore. Per le baby gang faremo richiesta di Reparti Inquadrati che vengono inviati del dipartimento di pubblica sicurezza. Voglio implementare la videosorveglianza e la centrale di controllo, investiremo sulle attrezzature e sui veicoli. Per ultimo ma non per ordine di importanza redigeremo un nuovo piano della sicurezza 365 che parlerà di pianificazione».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletta, come si immagina l’essere sindaca?
«Sicuramente sarò la nuova sindaca di tutti. Se sarò eletta voglio tornare a far sognare la mia città, ad avere progetti di sviluppo, a coinvolgere tutti con una parola d'ordine comune: partecipazione. Le porte del mio ufficio saranno sempre aperte, nell’ascolto e per la condivisione. Voglio inoltre “spostare” una volta a settimana il mio ufficio nei Quartieri. Dopo aver fatto in campagna elettorale visita ai quartieri ho deciso di portare avanti questa attività fino alla fine del mandato. Sarà sicuramente una novità quella di spostare le mie attività istituzionali in ogni quartiere, ma voglio cambiare il punto di vista dell'amministrazione e andare insieme alla Giunta a vedere di persona quali sono i problemi e cercare le soluzioni insieme ai cittadini. Per me essere in mezzo ai cittadini per capire cosa funziona e cosa no sarà fondamentale. Solo stando in mezzo alla gente un amministratore può rendersi conto di cosa accade nella città».
Gambalunga, per 'Libri da queste parti' l'ultimo racconto in versi di Rosita Copioli
(Rimini) Chiude domani la rassegna promossa dlala biblioteca Gambalunga di Rimini 'Libri da queste parti 2022'. Alle 17,30 nella sala della cineteca si terrà la presentazione del libro 'Le figlie di Gailani e mia madre' (Il labirinto scritto di Franco Maria Ricci, 2020) di Rosita Copioli. L'autrice raconterà il suo ultimo lavoor in dialogo con lo scrittore Rodolfo Francesconi.
Il racconto in versi, ambientato tra Riccione/Rimini e l’Oriente, prende il via dal ritrovamento, in un cassetto della madre Luisa, di un fascio di vecchie lettere, insieme alle foto che ritraggono tre ragazze. Copioli scopre che sono le figlie Rashid Ali al-Gaylani (1892-1965) il primo ministro dell’Irak, autore del fallimentare colpo di stato contro l’Inghilterra, che lo portò all’alleanza con l’Italia di Mussolini e la Germania di Hitler, allo schieramento con il Gran Mufti anti-Israele, e al catastrofico conflitto mondiale. Il caso aveva condotto la madre dell’autrice all’incontro con le tre coetanee, prigioniere del campo di concentramento femminile di
Misano, per un misterioso aiuto umanitario. Di qui inizia un’indagine storica e romanzesca intricatissima, allargata nel tempo e nello spazio, con continui affondi in epoche e luoghi diversi, anche antichissimi, tra Riccione, Roma, l’Europa e il Medio Oriente.
Con la passione storica e filosofica che la contraddistingue, Copioli vuole che l’invisibile torni visibile, con le stesse vibrazioni delle creature incarnate. Fondendo la minuzia e la sintesi, avvicina mondi distantissimi e separati, con rimandi ed echi imprevedibili, fino ai colpi di scena delle scoperte finali, in un gioco di coincidenze inesplicabili e vertiginose che ruotano intorno all’istituto delle suore americane Marymount a Roma, e uniscono il familiare e l’estraneo. I versi seguono musiche a temi e variazioni incessanti, differenti dagli altri libri della Copioli. Il ritmo è un altro. Come scrive nel prologo Pietro Citati, «il ritmo diventa una
struttura. La poesia diventa racconto: una marea alta della storia – come nell’epica antica e nei poemi medievali. [...] soltanto i versi possono dare corpo alle ondate sempre rinnovate, che trascinano e sommergono, e tornano a rinnalzare».
La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione di un video di immagini storiche. Ingresso libero, info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
8 giugno
L’aeroporto vola | Pesce fresco al mercato | Rissa in spiaggia
Sanità, 50mila gli ultrasettantenti a Rimini
(Rimini) Sono più di 50 mila gli ultrasettantenni di Rimini afflitti da patologie croniche determinate da comportamenti e da condizioni modificabili, quali il consumo di alcol, di tabacco, una scorretta alimentazione, la sedentarietà, l’inquinamento atmosferico, l'iperglicemia e l’ipertensione. Sono questi i dati aggiornati al 2020, che ci dicono che, a causa dell’insorgere della pandemia, l’aspettativa di vita per gli anziani è calata di un anno: da 82 anni a 81 anni per gli uomini, da 86 a 85 anni per le donne. Nel Distretto di Rimini Nord, lo ricordiamo, le persone tra i 65 e i 74 anni sono 25.719, mentre quelle dai 75 in su sono 27.399.
15,8 individui ogni mille vivono in una struttura per anziani a fronte di una media romagnola del 18,7. Il 70% degli ospiti nelle RSA è rappresentato da donne.
All’incontro pubblico di oggi, martedì 7 giugno, ‘traiettorie di cura degli anziani tra nuovi bisogni di assistenza, riabilitazione e prevenzione nella società post pandemica’ al Museo della Città in via Tonini, hanno preso la parola: il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, la ricercatrice del Dipartimento di Sociologia ed Economia dell’Unibo Veronica Moretti, il direttore del Centro di Studi Avanzati sull’Umanizzazione delle cure e la Salute sociale del Campus Romagna dell’Università di Bologna Antonio Maturo, la responsabile Settore Servizi alla persona ASP Valloni Marecchia Manuela Graziani, il vicepresidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Rimini Franco Mandolesi, l’assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda e il presidente della cooperativa sociale Società Dolce Pietro Segata. A condurre il dibattito il caporedattore VITA Magazine e VITA.it Giampaolo Cerri. Un’occasione per fare il punto sullo stato dell'arte del sostegno e della cura degli anziani, durante la quale l’assessore comunale Kristian Gianfreda ha ribadito l’impegno dell’amministrazione locale nel promuovere delle azioni e delle concrete misure di supporto alla popolazione più anziana, a partire dalla realizzazione delle Case della Salute, strutture diffuse sul territorio che hanno l’obiettivo di erogare quei servizi socio sanitari a integrazione dell’intervento ospedaliero. "Puntiamo", ha detto l’assessore, su “un nuovo modo di intendere la salute, che parte dalla prevenzione e dalla promozione del benessere per arrivare alla cura, a cui corrisponderà un rinnovato sistema di servizi sanitari sul territorio rispondente alle esigenze della comunità, con il potenziamento dei presidi diffusi. Rimini deve essere sempre di più una città capace di rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini più fragili ed esposti, attraverso una formula assistenziale snella, veloce e facilmente raggiungibile. Un altro aspetto su cui come Distretto socio sanitario di Rimini Nord stiamo investendo è quello delle Infermiere di Comunità, così che siano le cure ad ‘andare’ nelle case e non i pazienti a doversi spostare”.
Nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani. A partire da questo dato, "la sanità romagnola dovrà adeguarsi con velocità ed efficienza ai cambiamenti: la nostra attenzione al confronto e al dialogo con la città è la strada per essere al passo coi tempi. Con il terzo settore abbiamo da poco firmato il regolamento sulla co-progettazione, un documento nel quale mettiamo nero su bianco un nuovo metodo di lavoro tra il Comune di Rimini e i soggetti che ruotano attorno al welfare:prima di definire qualsiasi strumento di risposta sociale, ci siamo dati come regola quella di co-realizzare tutti i passaggi con il terzo settore e il mondo dei privati, così da essere più completi ed efficaci nell’ideazione delle misure da mettere in campo. Il modello della sanità del futuro sul quale lavoriamo e lavoreremo è imperniato su tre concetti cardine: prossimità, efficienza e digitalizzazione”, chiosa Gianfreda.