Ugolini: con me esperienza e competenza
Sessant’anni, geometra, Gianluca Ugolini, vicesindaco uscente, è il candidato sindaco della lista Progetto comune. Sposato, ama viaggiare e pratica numerosi sport. Nella precedente amministrazione si è occupato di Protezione Civile, Sanità, Sicurezza, Decoro, Trasporti, Bilancio.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale per il quale chiede una continuità di voto all'elettorato?
«Il tratto distintivo di questa giunta è stato quello del risanamento del bilancio tramite politiche di azzeramento del pesantissimo debito pubblico, con il mantenimento dei servizi. Abbiamo usato le risorse pubbliche con la responsabilità del buon padre di famiglia e quindi applicando delle regole chiare si è riusciti a conseguire risultati eccellenti».
Quale la visione di città che avevate in mente, quanta parte ne è stata realizzata?
«Avevamo in mente di ridare fiducia alla città e ai cittadini vittime di una malagestione che aveva tolto ogni speranza per il futuro. Nel 2012 la situazione era difficile, in questi 10 anni abbiamo pedalato insieme ai cittadini e ora con la notevole riduzione del debito (da 18 milioni a 7 milioni) possiamo guardare al futuro ed immaginare una città 5.0, moderna, sostenibile e sempre a misura d'uomo».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla continuità che viene promessa?
«La continuità fatta di esperienza amministrativa, competenze e relazioni consolidate è un valore importante. Il 13 di giugno sarò pronto insieme alla squadra a proseguire il lavoro avviato. Il mio tratto originale è l'operatività e il saper amministrare stando sempre a contatto con le persone e i loro bisogni. Unico obiettivo è far crescere la nostra comunità, sia in termini di servizi che in termini di qualità della vita, partendo dall'attenzione all'essere umano e ai bisogni primari».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Governare e amministrare una città vuol dire innanzitutto avere le necessarie capacità di ascolto e la preparazione adeguata. Nel pubblico i passaggi amministrativi sono numerosi e contorti, basti pensare che ogni opera deve sempre superare i tre gradi di progetto prima di essere attuata e si possa passare al fatidico taglio del nastro. Ho fatto questo esempio per spiegare che da Sindaco devi necessariamente avere una visione a 360 gradi sulla città e non devi mai dimenticare che i cittadini meritano rispetto, e quindi va raccontata la verità. Aggiungo che la città non la amministri da uomo o donna soli al comando, ma solo con una squadra coesa, libera da schemi ideologici e di parte».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Il vero problema dopo il Covid è il disagio sociale che ha colpito intere fasce di popolazione e per cui ci siamo attivati già in fase acuta della pandemia. L'attenzione ai bisogni delle famiglie, anche in termini di fragilità, oltre che di risorse per chi ha necessità».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l'essere sindaco?
«L'essere sindaco cambierà la mia vita dal punto di vista lavorativo perché ho sempre fatto il libero professionista e questo nel comune di Coriano non potrò farlo. Per il resto continuerò ad essere me stesso e a pedalare senza sosta per la mia città, "sporcandomi le mani in prima persona", come ho fatto fin dal 2012».
Operazione antidroga, denunciato tabaccaio
(Rimini) Si sono concluse nella notte fra martedì 7 e mercoledì 8 alcune indagini da parte della Squadra Giudiziaria della Polizia Locale di Rimini, che hanno portato all'arresto del titolare di una tabaccheria nel centro di Rimini, tra le vie Tripoli e Roma, per la precisione, denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti all'interno della propria attività.
Le indagini erano partite alcuni giorni prima da diverse informazioni confidenziali che gli agenti in borghese avevano acquisito nell'ambito dei controlli, estesi a tutto il territorio comunale e finalizzati all'attività di contrasto di sostanze stupefacenti. Altre segnalazioni, che erano state raccolte dai residenti e dai commercianti della zona, avevano condotto gli agenti ad un'attività di tabaccheria nel centro della città, dove era stato notato uno strano via vai di persone di ogni età. Un movimento che è stato messo sotto controllo dagli agenti che hanno iniziato a pedinare e fermare, a debita distanza gli interessati, sempre sorpresi con indosso alcune piccole quantità di sostanze stupefacenti per uso personale.
Da li i sospetti che sono stati confermati nel pomeriggio e nella notte fra martedì e mercoledì scorso. Prima infatti gli agenti si sono presentati nell'attività commerciale con l'unità cinofila 'Bruce', dando seguito ad una perquisizione d'iniziativa della Polizia Giudiziaria come prevede la norma. Una ricerca che ha dato subito esito positivo in quanto il cane sia nel retrobottega che dietro al bancone della vendita, segnalava tre involucri contenenti sostanze stupefacenti: due di marijuana del peso complessivo di 120 grammi e uno di hashish del peso di circa 30 grammi. Oltre agli involucri sono stati trovate diverse dosi da 1 o 2 grammi di marijuana, hashish e cocaina, conservate in un barattolo, già confezionate e pronte alla vendita, un bilancino di precisione e tutto l'occorrente per il confezionamento.
Nelle ore successive la perquisizione si è estesa anche all'abitazione del titolare dell'attività, dove il cittadino riminese, di nazionalità italiana, conservava altri 2 involucri contenenti: uno 550 grammi di marijuana e l'altro 202 grammi di hashish, nascosti in casa insieme a un altro bilancino di precisione.
Al termine dell'attività investigativa gli uomini della Polizia Locale di Rimini sono arrivati a fare un sequestro penale di circa 1 kg di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hashish e cocaina, oltre alla somma di 7000 euro, trovata nel portafogli del sospettato e ritenuta provento dell'attività di spaccio. Il proprietario della tabaccheria è stato tratto in arresto e condotto alla Casa Circondariale di Rimini, dove adesso è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria con l'accusa di "detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio".
Durante le indagini sono intervenuti anche gli agenti della Guardia di Finanza per espletare ulteriori accertamenti sulla somma di circa 10 mila euro, che non è stata posta sotto sequestro ma soggetta comunque a controlli fiscali di competenza delle fiamme gialle.
Metromare e trasporto pubblico, il Pd chiede aggiustamenti
(Rimini) Il gruppo di lavoro sul trasporto pubblico del Pd ha elaborato proposte e strategie per la riorganizzazione della rete di mobilità urbana del Comune di Rimini e ieri le ha presentate all'assessora Roberta Frisoni. All'incontro, promosso dal consigliere comunale Giovanni Casadei, responsabile Gestione del Territorio della segreteria comunale del Pddi Rimini, erano presenti alla discussione anche il consigliere Edoardo Carminucci ed il Presidente Auser Rimini Massimo Fusini.
Il lavoro, spiega Casadei, "si è concentrato in particolare sulla riarticolazione delle linee urbane in conseguenza dell’attivazione del Metromare, la cui entrata in servizio a pieno regime, comporta sia alcuni necessari aggiustamenti ai percorsi dei bus urbani, sia una ridefinizione delle frequenze". Per i proponenti, "risulta pertanto fondamentale recuperare risorse da servizi poco produttivi (soprattutto a seguito dell’immissione in servizio del metrò di costa) per destinarle a soluzioni di nuovo tipo, in un’ottica di valorizzazione della produttività generale del trasporto pubblico, con un occhio di riguardo all’utenza pendolare e studentesca, i cui bisogni sono stati al centro dell’attenzione del gruppo di lavoro".
Il tavolo ha mescolato competenze tecniche e politiche, elaborando alcuni documenti presentati all’Assessore Frisoni; documenti che confermano l’attuale rete di fermate del TPL, variando a seconda dei casi l’articolazione dei servizi secondo uno schema di interventi “step by step”.Il gruppo di lavoro ha anche definito alcune proposte "per il completamento del servizio ferroviario regionale relativamente all’area romagnola: l’obiettivo dell’indagine condotta è quello di sanare alcune lacune e colmare persistenti vuoti del servizio soprattutto nelle località intermedie, migliorando al contempo i tempi di percorrenza del traffico regionale, avendo cura di introdurre alcune variazioni al grafico ferroviario a suo tempo già poste all’attenzione dell’assessore regionale Corsini".
Forza Italia, Erbetta coordinatore comunale
(Rimini) L'avvocato Mario Erbetta, ex consigliere comunale di Patto civico a Rimini e candidato per Forza Italia alle elezioni comunali di Riccione è stato nominato oggi coordinatore comunale di Forza Italia per Rimini. La nomina è avvenuta al ristorante Gustavino di Riccione alla presenza dei tre senatori di Forza Italia, Stefania Craxi, Enrico Aimi e Antonio Barboni.
"Sono onorato dell'incarico ricevuto ma ancora di più perché tale incarico e' stato tenuto a Battesimo dall'Amica Stefania Craxi e alla presenza dei Senatori Aimi e Barboni. Spero di essere degno della fiducia in me riposta e non lesinerò energie affinché Forza Italia a Rimini a Riccione e a livello Provinciale riprenda il posto che gli spetta. Ho iniziato in questa opera con la mia candidatura a consigliere a Riccione nelle prossime elezioni di Domenica ed e' mia intenzione di riaggregare tutto quel popolo moderato e riformista che non si ritrova negli estremismi dei schieramenti attuali. La stella cometa sarà l'alleanza tra meriti e bisogni citata dalla Stefania durante la conferenza stampa, la vera realizzazione delle libertà collegata alla necessaria giustizia sociale perché si riesca a realizzare l'uguaglianza nei punti di partenza fondamentale per una società che voglia crescere" dichiara Mario Erbetta che continua " Nel ruolo di Segretario di Rinascita Civica sarò sostituito da Colonna Gabriele a cui faccio i migliori auguri di Buon Lavoro. Io rimarrò nel gruppo come Presidente onorario" e conclude " la prima grande sfida sarà quella di Riccione domenica prossima e invito tutti gli amici Riccionesi a Votare Forza Italia e a concedermi la preferenza per portare Stefano Caldari a Sindaco di Riccione".
Entrano nel direttivo provinciale azzuro Claudio Dau come responsabile enti locali e Andrea Di Grazia come responsabile del dipartimento giustizia e tutela dei minori.
Paolucci: al centro l'ascolto
Ex segretario del Pd, Cristian Paolucci è il candidato sindaco per "Coriano futura”. Nato 37 anni fa a Cattolica, dal 2014 è consigliere comunale del centrosinistra a Coriano. Lavora nello staff della direzione della Asl Romagna, si occupa di ricerca sull’organizzazione dei servizi sanitari.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali errori e mancanze rispetto al quale chiede una discontinuità all’elettorato?
«La Giunta Spinelli/Ugolini è stata caratterizzata da una fortissima chiusura verso il mondo esterno. Per una questione di opportunismo politico sono stati alzati muri che hanno diviso Coriano dal resto della provincia e della Regione, sono stati tagliati i ponti con le altre realtà del circondario. Il nostro paese è da sempre considerato la cerniera tra mare e collina, ma da dieci anni a questa parte si è trasformato in un luogo isolato. Ci si è limitati, in questi ultimi dieci anni, ad occuparsi dell'ordinaria amministrazione. E' venuta a mancare una visione strategica di futuro. Mentre altri Comuni, simili al nostro per dimensioni, hanno approfitto di contributi, finanziamenti e investimenti per riqualificare il proprio territorio e realizzare opere, noi siamo rimasti alla finestra, lasciandoci sfuggire occasioni d'oro. Un esempio su tutti è dato dai bandi regionali per la rigenerazione urbana, che hanno portato centinaia di migliaia di euro nelle casse dei nostri vicini di casa. Anziché trovare delle soluzioni ai problemi, si è preferita la strada più semplice, ovvero quella delle chiusure. Chiuso l'asilo nido pubblico, chiusa la Casa per anziani, chiusa l'ex biblioteca di Ospedaletto, chiusa la casa rifugio per donne vittime di violenza. Un paese, se privato dei servizi essenziali, si trasforma rapidamente in un grande dormitorio. Lo dimostra la scarsissima attenzione per le Frazioni, abbandonate a loro stesse, spogliate di tutte quelle peculiarità che rendono viva e dinamica una comunità. Noi vogliamo invertire questa deriva».
Quale la visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla giunta precedente?
«Voglio mettere al centro ascolto, condivisione e partecipazione. Tre valori che ritengo assolutamente fondamentali. Sarò, come ho già detto varie volte, il sindaco di tutti, anche di chi non la pensa come me. Non mi sottrarrò alle critiche e non cercherò di metterle a tacere, come invece è stato fatto negli ultimi dieci anni. Dialogheremo attivamente con i cittadini, le associazioni, le società sportive, i rappresentanti delle categorie economiche. Questo attraverso vari organismi di concertazione da noi proposti, come ad esempio il Tavolo Verde, che riunirà le aziende del settore agricolo con l'obiettivo di sviluppare strategie di promozione del nostro immenso patrimonio agroalimentare ma anche per condividere il percorso di definizione del Pug, il Piano Urbanistico Generale. Proprio di recente ci siamo impegnati con la cooperativa Mosaico per l'elaborazione di un regolamento per la programmazione e co-progettazione dei servizi socio-sanitari del Comune di Coriano in collaborazione con gli Enti del Terzo Settore. Ripristineremo la figura dell'Assessore allo Sport per interloquire direttamente con le società del territorio. Abbiamo inoltre deciso di istituire un Urp itinerante. Non saranno i cittadini a doversi recare in Comune, ma il Comune ad andare da loro per ascoltare la loro voce, farsi raccontare problemi e criticità, ma anche proposte, progetti e idee».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Ritengo che un Comune non debba essere un organismo chiuso e ripiegato su se stesso. All'amministrazione Spinelli/Ugolini è mancata la capacità di fare gioco di squadra. Per motivi di opportunità politica, si sono chiusi a riccio su loro stessi ma questo ha fatto terra bruciata attorno a Coriano. E' invece dovere di un buon amministratore dialogare e creare sinergie con gli altri Comuni del circondario, ma anche con gli entri sovraordinati come Provincia e Regione. Pensiamo ad esempio alla possibilità di sviluppare insieme strategie per la promozione e la valorizzazione turistica del nostro territorio. O alla possibilità di partecipare in forma congiunta a bandi per l'erogazione di fondi. Coriano non deve più continuare ad essere un mondo a sé».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Le criticità sono tante. Una delle prime cose che faremo, se i corianesi dovessero darci la fiducia, sarà riaprire al pubblico gli uffici comunali. Non è possibile che per sbrigare una pratica, anche banale, si debba passare attraverso l'appuntamento o attendere tempistiche non sostenibili. I cittadini vogliono trovare le porte aperte e hanno necessità di avere risposte in tempi brevi. Questo potremo farla abbattendo la burocrazia e ricostruendo il clima di fiducia, serenità e collaborazione che la Giunta uscente ha contribuito a deteriorare a furia di contenziosi. L'altra priorità è rappresentata dal tema delle famiglie. Ci sono genitori che devono fare i salti mortali, dividendosi tra il lavoro e la gestione dei figli. Come ci ha ricordato la vice presidente della Regione Elly Schlein, il welfare non è un costo ma un investimento. Il Comune deve fare il possibile per essere al fianco delle mamme, dei papà e dei nonni corianesi conciliando i tempi di vita e di lavoro. Per questo avvieremo immediatamente le procedure per arrivare alla riapertura dell'asilo nido pubblico, che è stato chiuso dalla Giunta Spinelli/Ugolini. Allo stesso tempo porteremo avanti un piano per la riduzione delle rette della mensa scolastica e dell'addizionale IRPEF».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Vorrei poter contribuire, nel mio piccolo, a ricreare lo spirito di comunità che un tempo teneva insieme le diverse Frazioni e gli abitanti di Coriano e che negli ultimi tempi si è invece andato disgregando. Questo per me è il senso profondo dell'occuparsi della pubblica amministrazione di un paese. Il motivo che mi ha spinto a mettermi in gioco».
Si allena a Rimini la nazionale ucraina di ginnastica ritmica
(Rimini) Si alleneranno ancora alcuni giorni alla Fiera di Rimini, le giovani atlete della nazionale Ucraina di ginnastica ritmica. Reduci dalla Coppa del Mondo che si è tenuta dal 3 al 5 giugno a Pesaro e in attesa di partecipare ai prossimi Campionati Europei di Tel Aviv. A salutarle, nella mattinata di ieri, l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group Corrado Peraboni (nella foto allegata: in basso a sinistra). Già il fatto di poter essere presenti ai campionati è stata una vittoria per la squadra, uscita per la prima volta dall’inizio del conflitto, dopo un viaggio estenuante. Ma la soddisfazione del partecipare è stata impreziosita dalla splendida medaglia d’oro conquistata da Viktoriia Onopriienko nel concorso individuale al nastro. La nazionale è guidata dall’allenatrice Irina Deriugina, campionessa di ginnastica ritmica negli anni ’70, che vanta ben due titoli mondiali: nel 1977 e nel 1979 e dalla sua vice Maryna Kardash. L’auspicio, raccontano con orgoglio, è di portare in patria un’altra medaglia per il popolo ucraino.
Tratta e tradizioni marinare, il programma degli eventi
(Rimini) Affacciata sull'Adriatico, Rimini mantiene ben saldo il suo legame con il mare, tenendo vivi i ricordi e le tradizioni che fanno parte del suo volto di città marinara. Proprio queste tradizioni legate al mare sono al centro di una serie di iniziative e appuntamenti che si svolgono durante l'estate. Pesca alla tratta, raduni di vele storiche, rievocazioni religiose, ma anche le visite guidate nei luoghi della Marineria, fino alla scoperta dell'Adriatico a bordo delle tradizionali motonavi o di barche a vela. Sabato 11 giugno questo cartellone di iniziative prende idealmente il via con un doppio appuntamento, uno al porto con il raduno di vele storiche e l'altro sul Lungofiume degli artisti con la prima pedalata alla scoperta della marineria riminese.
I colori della tradizione marinara accendono il porto di Rimini per l'atteso raduno delle barche storiche e le loro vele al vento. Sabato 11 giugno sul porto rivive la tradizione del mondo del mare con l'arrivo (alle ore 10) delle barche storiche provenienti da tutti i porti della Romagna, organizzata da Vele al Terzo Rimini, associazione di promozione sociale riminese e parte del direttivo dell'associazione "Mariegola delle Vele al Terzo e delle Barche da Lavoro delle Romagne". Ogni anno l'associazione organizza una manifestazione culturale rievocativa e sabato Rimini riavvolgerà il nastro per ricreare lo scenario indimenticabile e tipico della Riviera Romagnola, quest'anno in onore e memoria dell'ammiraglio Aleardo Maria Cingolani. Uno spettacolo unico nel suo genere dove rivivono usi e costumi tradizionali e insieme una manifestazione culturale, rivolta a tutte le fasce di età, per poter conoscere da vicino gli equipaggi. Sarà possibile effettuare visite guidate sulle imbarcazioni all'ormeggio dove gli equipaggi racconteranno la storia e le caratteristiche delle barche storiche della Romagna (orario: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Partecipazione gratuita). Inoltre verrà realizzata una esposizione di attrezzature storiche per la pesca, organizzata in collaborazione con il Museo E'Scaion (programma e info: www.facebook.com/velealterzorimini/)
Il percorso alla scoperta delle tradizioni della pesca prosegue con una novità: il Museo diffuso della Marineria riminese. Uno spazio aperto, nel suggestivo Lungofiume degli artisti fra gli storici capanni da pesca e i murales ispirati alle storie del mare, un luogo appena allestito insieme alle scuole di Rimini e ai protagonisti della storia della marineria locale, che mette in relazione fra loro i luoghi simbolo del mare, disseminati per la città, come la Vecchia Pescheria, il Faro lungo il porto canale, i cantieri navali dei maestri d'ascia, il Mercato Ittico, il Mercato Coperto, l'antico Borgo marinaro di San Giuliano, il Museo della Città con un'importante sezione archeologica dedicata al mare, i capanni da pesca, fino ai principali centri di studio e valorizzazione, tra i quali il Museo di Viserbella e l'Associazione Vele al Terzo, che hanno collaborato attivamente all'intervento. Si tratta di un "museo senza barriere" il cui racconto espositivo inizia dalle sponde del fiume Marecchia, Lungofiume degli artisti e dei capanni da pesca di San Giuliano mare, dove, su plance appositamente illustrate con immagini e testi, ha inizio il racconto. Il progetto ha visto la partecipazione attiva di alcune classi del Liceo "Giulio Cesare – Manara Valgimigli" di Rimini che sono state coinvolte nella redazione e traduzione dei testi delle bacheche informative e nelle attività di comunicazione (info: www.museicomunalirimini.it/it/museo-diffuso-marineria-riminese
Chi volesse scoprire questo percorso, proprio sabato 11 giugno è possibile partecipare ad una pedalata alla scoperta della Marineria Riminese, tra città, porto, Lungofiume degli artisti e dei capanni della pesca, il Borgo dei Marinai, fino al museo de "E SCAION" a Viserbella, che ne conserva la memoria. Un itinerario per fissare i "luoghi" della Marineria Riminese che anticipa l'appuntamento di domenica 19 giugno, quando il percorso diventa 'esperienza' grazie all'incontro con le "persone" che hanno vissuto e lavorato in questa tradizione così importante per la storia della nostra città. Per partecipare alla pedalata di sabato 11 giugno, percorso completo di km 7,5 circa, il ritrovo è in Piazza Cavour alle ore 16.30. E' possibile partecipare con qualsiasi tipo di bicicletta (a partecipazione è gratuita, per i non soci l'assicurazione giornaliera di € 2,00. Info e iscrizioni al 3207433000 Vinicio www.lapedivella.com).
Fra gli appuntamenti da non perdere per chi desidera rivivere i lavori del mare, c'è la pesca "alla tratta", una delle attività corali dei borghi marinari che in estate si può rivivere, partecipando in prima persone a un momento di condivisione per la comunità di pescatori. Questa pratica, in uso fino agli anni 50 del secolo scorso, prevedeva l'uso di una grande rete che da un lato doveva strisciare sul fondo con l'ausilio di piombi, mentre l'altro lato, teso verso la superficie, veniva dotato di galleggianti (sugheri). Se un capo restava fissato sulla battigia, l'altro capo, con l'aiuto di una piccola barca, veniva portato in acqua creando un ampio semicerchio, sino a tornare a terra. A questo punto, i pescatori, immersi nell'acqua in due file distinte, iniziavano a recuperare le due cime e, legandosi in vita il crocco (e' croc), tiravano a terra la rete che, strisciando sul fondale, intrappolava il pesce rimasto all'interno del semicerchio. Scomparsa come tecnica di pesca, viene oggi rievocata grazie all'associazione ONLUS "Rimini per tutti", che in nome della salvaguardia delle tradizioni locali, organizza giornate di "Pesca alla Tratta" sulle spiagge di Rimini. Nel 2022 saranno cinque gli appuntamenti a cui si potrà partecipare: da luglio a settembre. Chi avesse voglia di diventare pescatore per un giorno e rivivere l'antica tradizione della 'tratta' non deve fare altro che presentarsi in spiaggia nel pomeriggio, intorno alle ore 15.00, per preparare la calata e partecipare al ritiro delle reti nelle seguenti giornate:
- il 16 luglio ai Bagni Ricci di Miramare (142)
- il 31 luglio al Bagno 68 (zona Lagomaggio)
- il 21 agosto al Bagno 89 Caldari
- il 4 settembre al Bagno 68 (zona Lagomaggio)
- il 18 settembre al Bagno 106/b di Rivazzurra Cocobeach (in questa data il ritrovo è già dalle ore 14).
Al termine della rievocazione gli organizzatori offrono una degustazione di pesce azzurro arrostito sulla brace secondo l'antica tradizione riminese, con piadina e vino di Romagna.
Fra gli indirizzi da segnare in questo viaggio marinaro c'è il Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie "E' scaion", che si trova a Viserbella di Rimini. Qui sono conservati documenti d'epoca sugli usi e costumi marinari e vecchi attrezzi da pesca tipici della marineria come asce, pialetti, graffietti, seghe, trivelle, reti da pesca, remi, oppure vecchie barche pescherecce restaurate e un'importante collezione di conchiglie, la Collezione Capici, la più importante raccolta del Mediterraneo, a cui quest'anno se ne andrà ad aggiungere una nuova, un reparto dedicato ai fossili donati all'Associazione da Ivilia Rosa da Torino e una mostra fotografica del mondo subacqueo a cura dell' Associazione Sub Rimini 'Gian Neri. Il museo è aperto nelle serate estive, ma effettua visite anche su richiesta per piccoli gruppi e scolaresche, con ingresso libero. Ma la cosa più interessante è che qui si possono incontrare persone che raccontano di quel mondo faticoso e affascinante. In certe giornate è possibile incontrarle anche in spiaggia, quando escono in mare con la 'Vanina', una barca delle Vele al Terzo, un vero e proprio museo navigante, che rimane poi ormeggiato nel porticciolo di Viserba. Info: www.escaion.it
Anche le uscite in barca o sulle motonavi sono una tradizione e una caratteristica del turismo romagnolo, quando la Nave del Sole di Raoul Casadei, il re del Liscio, si fermava nei porti lungo la costa per ballare la 'musica solare' in mezzo al mare. Oggi le motonavi continuano ad accompagnare i turisti in mare partendo dai pontili che si trovano lungo la spiaggia e raggiungono il largo da dove si può ammirare tutta la costa.
Le crociere si effettuano da metà giugno a inizio settembre e le mete sono Gabicce e Monte San Bartolo, ma anche i percorsi più brevi nei luoghi della marineria e al vivaio di cozze sono molto apprezzati, insieme alle degustazioni delle tipiche "rustide" di pesce a km zero offerto a bordo come aperitivo. Le gite pomeridiane (partenza intorno alle ore 15) si effettuano dai pontili di Rimini sud (bagni 42, 72, 100, 115 e 140) a partire da metà giugno. Da fine giugno iniziano anche le gite che partono dai pontili della zona nord (Torre Pedrera, Viserba e Rivabella), mentre dal primo luglio il calendario delle uscite sarà completo e si aggiungerà anche la programmazione della mattina (Info: www.rimininavigazione.it). In attesa dell'apertura dei pontili, le motonavi salpano dal porto in giorni stabiliti.
Tra le attività proposte da VisitRimini, c'è anche la possibilità di andare a pesca al largo di Rimini, ogni mercoledì, fino a settembre partendo dal porticciolo di Viserba. Un'opportunità non solo per i pescatori esperti, ma anche per chi non hai mai provato ed è curioso di fare quest'esperienza in mare. Info: www.visitrimini.com/esperienze/308347-a-pesca-al-largo-di-rimini/.
A chiudere questo calendario è una tradizione lampedusana che ogni terza domenica del mese di settembre rivive nel mare di Fellini. Una particolarità che non tutti sanno è che a Rimini vive e lavora un'importante comunità lampedusana, per tradizione impegnata nella marineria. Dal 1998 questa comunità ha portato nel mare di Rimini la tradizionale processione lampedusana della Madonna di Porto Salvo, una processione religiosa lungo il Porto Canale con i caratteristi pescherecci che dal mare accompagnano la Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola di Lampedusa, donata dai pescatori alla parrocchia di San Giuseppe al Porto.
A Rimini ora c'è il piazzale Mercanti
(Rimini) Da ieri il piazzale davanti al monumento della Resistenza di Parco Cervi porta il nome di Decio Mercanti, partigiano riminese e presidente del Cnl riminese. Tante le persone che hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione dello spazio tra via Roma, via Bastioni orientali e il parco, alla presenza della famiglia di Decio Mercanti con in testa il figlio Oddo, ex consigliere comunale a Rimini.
A ricordare la figura di Decio Mercanti e anche della moglie Sara Croce, anche lei attiva antifascista, l'assessore alla Legalità e alla Toponomastica Francesco Bragagni, il professore Stefano Pivato, Paolo Zaghini per l'Istituto storico della Resistenza e Lanfranco de Camillis per l'Anp.
Nato a Forlì il 2 dicembre 1902, Decio Mercanti fin da giovanissimo si dedicò interamente alla lotta al fascismo e per la democrazia. Nel marzo 1994 divenne presidente del Cnl unitario riminese fino al suo scioglimento. Nel 1992, alla sua morte, il Comune di Rimini lo ricordò con queste parole: "Perseguitato politico, esiliato, combattente partigiano, incarcerato, è stato d'esempio per intere generazioni di giovani per l'affrancamento della dignità umana da qualsiasi coercizione della libertà e della giustizia".
Godi: per una Coriano partecipata
Oreste Godi, 57 anni, insegna storia e filosofia al liceo Volta di Riccione. E’ candidato sindaco per la lista Coriano Sinistra Unita. Originario di Parma, si definisce “orgogliosamente corianese, mai tornerei indietro”. A Coriano si è trasferito “per amore”. E’ sposato e ha un figlio. A Parma è stato attivo in consigli di quartiere, comitati di gestione di asili e scuole, in consiglio provinciale.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali gli errori e le mancanze rispetto alle quali chiede una discontinuità all’elettorato?
«Riconosco alla giunta attuale una certa abilità nell’intervenire sui problemi emergenti con molta forza mediatica. È mancata, tuttavia, una visione strategica globale su come amministrare la città. Più grave ancora da parte dell’amministrazione uscente credo sia stato, però, un atteggiamento di chiusura, quella cultura che li porta a considerare l’interlocutore o dentro o fuori: la logica da fortino. Sono stati poco inclusivi, hanno avuto timore del confronto».
Quale visione di città accompagna la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla giunta precedente?
«Lo slogan della mia campagna elettorale è ‘Un’altra Coriano è possibile: partecipata, solidale, sostenibile’. Tre elementi tutti importanti, mi soffermo per ora sul tema del solidale. Mancano forme moderne di socialità basate sulla relazione. Si parla sempre molto di sicurezza, per esempio. Fermo restando che Coriano è una piccola realtà e certi problemi non li ha, qui non è il Bronx, le proposte sono sempre le solite: video sorveglianza o ronde. Noi, invece, crediamo fortemente che vada coltivata e strutturata una funzione di buon vicinato, coinvolgendo i residenti. Guardiamo con interesse, per esempio, ai britannici ‘neighborhood watch'. In pratica, i vicini si aiutano comunicandosi vicendevolmente arrivi, partenze, cosa succede, le novità. Si tratta di costruire una rete solidale che renda inutile una deriva securitaria sempre basata sulla vigilanza armata, di telecamera o armi vere e proprie. Nel modello che proponiamo, il controllo del territorio è una conseguenza dell’attività sociale, non il fine».
Non sempre i vicini però vanno d’accordo tra di loro…
«Occorre una struttura, che il Comune favorisca momenti di confronto, fornisca spazi d’incontro. Coriano sotto questo aspetto è carente. Per fare comunità invece occorre avere dei contenitori dove le persone possano incontrarsi».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Il modello che proponiamo è quello della “città partecipata”. Guardiamo all’esperienza in corso a Grottammare, nella provincia di Ascoli Piceno. Qualche cosa di simile è stato fatto anche a Morciano, prima dell’amministrazione Ciotti, ma in quel caso la partecipazione era limitata al bilancio: si coinvolgono cioè attivamente i cittadini nelle grandi decisioni relative alla destinazione di una quota del bilancio, attraverso forme strutturate, per esempio assemblee, per definire finalità e destinazioni dei fondi messi a disposizione. Il modello che proponiamo varrebbe anche per aspetti differenti da quelli economici. L’obiettivo è che i corianesi tornino a sentire loro la “cosa pubblica”, si riaffezionino, si sentano tutt’uno con l’amministrazione. A Coriano si sente molto la questione della disaffezione: l’ultima volta ha partecipato alle elezioni amministrative il 55% dei cittadini, 5 anni prima il 60%. Tradizionalmente a Coriano votava oltre il 90%. Fermo restando che quello dell’astensionismo è un fenomeno generale, a Coriano il calo è più sensibile».
Può fare degli esempi?
«A Coriano avevamo una biblioteca che ha prodotto negli anni pubblicazioni di valore, anche a livello nazionale. Gestiva il notiziario del comune, un periodico con le notizie non soltanto dell’amministrazione, ma anche di cultura locale, aperto ai contributi di tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione. Più culturali, erano i ‘Quaderni della biblioteca’, prodotti in occasione di studi e ricerche, come quelle sulla seconda guerra mondiale realizzate anche lavorando insieme con l’istituto storico della Resistenza. Negli ultimi anni quest’attività non più incentivata si è andata spegnendo e quando il direttore è andato in pensione la gestione è stata esternalizzata ed è rimasto solo il servizio prestito, tra l’altro con sempre meno utenti. Io vorrei riaffidare il servizio a dipendenti comunali e istruire un bando per cercare un nuovo direttore”.
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
E’ il termovalorizzatore di Raibano. Ci dispiace che ancora una volta siamo solo noi a porre il tema, con forza. Dovrebbe essere una preoccupazione comune: condiziona la qualità della vita nel comune. Sono anni che chiediamo un’indagine epidemiologica sui cittadini di Coriano, dopo aver osservato la diffusione di tutta una serie di malattie, come tumori o affezioni alla tiroide. Manca una ricerca che stabilisca se ci siano delle correlazioni tra queste patologie e la qualità dell’aria. In un luogo attraversato da autostrada, statale, che ospita un centro artigianale, oltre al termovalorizzatore, manca inoltre, uno studio sulle interazioni che possono svilupparsi dalle diverse emissioni e che ricadono sulle persone. Ci abbiamo provato anni fa, ma poi le amministrazioni di Coriano e Riccione, Spinelli e Tosi, hanno deciso di non finanziare lo stralcio finale della ricerca commissionata all’Unimore (l’Università di Modena e Reggio Emilia, ndr): quella relativa alle conclusioni. Per quello che ci riguarda, è fondamentale far ripartire questo studio, insieme a un’indagine epidemiologica».
Cos’è che ha bloccato la ricerca?
«Quello di Raibano è un impianto produttivo, bruciando rifiuti Hera produce energia che vende a Enel. Per funzionare bene, deve bruciare abbastanza. La nostra proposta è uscire da Hera e creare una società in house che gestisca l’impianto e lo porti a una riconversione all’economia circolare, come si fa nel nord Europa. Proponiamo un processo lungo che dovrebbe essere messo in pratica con la collaborazione delle amministrazioni. Il modello dovrebbe seguire le tre R: riduzione, riuso, riciclo. Vale a dire: limitare la produzione di rifiuti da bruciare, magari agendo anche nei confronti delel aziende affinché limitino l’uso di involucri, favorire il riuso di ciò che è possibile e riciclare tutto ciò che è riciclabile. Purtroppo si tratta di percorso a ostacoli perché il termovalorizzatore produce economia».
E le comunità energetiche?
«Siamo assolutamente favorevoli, e venerdì proporremo un incontro proprio su questo tema, che ha bisogno di essere concretizzato. Sicuramente uno dei nostri obiettivi sarà favorire la diffusione del fotovoltaico sul nostro territorio».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Sono 42 anni che faccio politica e m’interesso della cosa pubblica per cui quello che desidero è mettere a frutto quest’esperienza politica, amministrativa, istituzionale, associativa, in una forma partecipata dove il comune è il luogo in cui i cittadini vanno non solo giustamente per chiedere servizi ma anche per decidere insieme come vuole vivere una comunità. Il comune è la cittadinanza che si fa attiva, questo è lo stile che vorrei imprimere alla nuova amministrazione. Se dovessi essere eletto, mi aspetto sudore e sangue. Fare il sindaco di una comunità significa essere totalmente immersi nei problemi piccoli e grandi che i cittadini vivono, ma significa anche la ricchezza di sviluppare progetti, dare fiato e gambe alle speranze e alle aspirazioni della comunità, vivere il proprio territorio insieme agli altri. La ricchezza dello scambio, della costruzione di un progetto comune è la parte più esaltante del mettersi al servizio dei propri concittadini».