Tratta e tradizioni marinare, il programma degli eventi
(Rimini) Affacciata sull'Adriatico, Rimini mantiene ben saldo il suo legame con il mare, tenendo vivi i ricordi e le tradizioni che fanno parte del suo volto di città marinara. Proprio queste tradizioni legate al mare sono al centro di una serie di iniziative e appuntamenti che si svolgono durante l'estate. Pesca alla tratta, raduni di vele storiche, rievocazioni religiose, ma anche le visite guidate nei luoghi della Marineria, fino alla scoperta dell'Adriatico a bordo delle tradizionali motonavi o di barche a vela. Sabato 11 giugno questo cartellone di iniziative prende idealmente il via con un doppio appuntamento, uno al porto con il raduno di vele storiche e l'altro sul Lungofiume degli artisti con la prima pedalata alla scoperta della marineria riminese.
I colori della tradizione marinara accendono il porto di Rimini per l'atteso raduno delle barche storiche e le loro vele al vento. Sabato 11 giugno sul porto rivive la tradizione del mondo del mare con l'arrivo (alle ore 10) delle barche storiche provenienti da tutti i porti della Romagna, organizzata da Vele al Terzo Rimini, associazione di promozione sociale riminese e parte del direttivo dell'associazione "Mariegola delle Vele al Terzo e delle Barche da Lavoro delle Romagne". Ogni anno l'associazione organizza una manifestazione culturale rievocativa e sabato Rimini riavvolgerà il nastro per ricreare lo scenario indimenticabile e tipico della Riviera Romagnola, quest'anno in onore e memoria dell'ammiraglio Aleardo Maria Cingolani. Uno spettacolo unico nel suo genere dove rivivono usi e costumi tradizionali e insieme una manifestazione culturale, rivolta a tutte le fasce di età, per poter conoscere da vicino gli equipaggi. Sarà possibile effettuare visite guidate sulle imbarcazioni all'ormeggio dove gli equipaggi racconteranno la storia e le caratteristiche delle barche storiche della Romagna (orario: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Partecipazione gratuita). Inoltre verrà realizzata una esposizione di attrezzature storiche per la pesca, organizzata in collaborazione con il Museo E'Scaion (programma e info: www.facebook.com/velealterzorimini/)
Il percorso alla scoperta delle tradizioni della pesca prosegue con una novità: il Museo diffuso della Marineria riminese. Uno spazio aperto, nel suggestivo Lungofiume degli artisti fra gli storici capanni da pesca e i murales ispirati alle storie del mare, un luogo appena allestito insieme alle scuole di Rimini e ai protagonisti della storia della marineria locale, che mette in relazione fra loro i luoghi simbolo del mare, disseminati per la città, come la Vecchia Pescheria, il Faro lungo il porto canale, i cantieri navali dei maestri d'ascia, il Mercato Ittico, il Mercato Coperto, l'antico Borgo marinaro di San Giuliano, il Museo della Città con un'importante sezione archeologica dedicata al mare, i capanni da pesca, fino ai principali centri di studio e valorizzazione, tra i quali il Museo di Viserbella e l'Associazione Vele al Terzo, che hanno collaborato attivamente all'intervento. Si tratta di un "museo senza barriere" il cui racconto espositivo inizia dalle sponde del fiume Marecchia, Lungofiume degli artisti e dei capanni da pesca di San Giuliano mare, dove, su plance appositamente illustrate con immagini e testi, ha inizio il racconto. Il progetto ha visto la partecipazione attiva di alcune classi del Liceo "Giulio Cesare – Manara Valgimigli" di Rimini che sono state coinvolte nella redazione e traduzione dei testi delle bacheche informative e nelle attività di comunicazione (info: www.museicomunalirimini.it/it/museo-diffuso-marineria-riminese
Chi volesse scoprire questo percorso, proprio sabato 11 giugno è possibile partecipare ad una pedalata alla scoperta della Marineria Riminese, tra città, porto, Lungofiume degli artisti e dei capanni della pesca, il Borgo dei Marinai, fino al museo de "E SCAION" a Viserbella, che ne conserva la memoria. Un itinerario per fissare i "luoghi" della Marineria Riminese che anticipa l'appuntamento di domenica 19 giugno, quando il percorso diventa 'esperienza' grazie all'incontro con le "persone" che hanno vissuto e lavorato in questa tradizione così importante per la storia della nostra città. Per partecipare alla pedalata di sabato 11 giugno, percorso completo di km 7,5 circa, il ritrovo è in Piazza Cavour alle ore 16.30. E' possibile partecipare con qualsiasi tipo di bicicletta (a partecipazione è gratuita, per i non soci l'assicurazione giornaliera di € 2,00. Info e iscrizioni al 3207433000 Vinicio www.lapedivella.com).
Fra gli appuntamenti da non perdere per chi desidera rivivere i lavori del mare, c'è la pesca "alla tratta", una delle attività corali dei borghi marinari che in estate si può rivivere, partecipando in prima persone a un momento di condivisione per la comunità di pescatori. Questa pratica, in uso fino agli anni 50 del secolo scorso, prevedeva l'uso di una grande rete che da un lato doveva strisciare sul fondo con l'ausilio di piombi, mentre l'altro lato, teso verso la superficie, veniva dotato di galleggianti (sugheri). Se un capo restava fissato sulla battigia, l'altro capo, con l'aiuto di una piccola barca, veniva portato in acqua creando un ampio semicerchio, sino a tornare a terra. A questo punto, i pescatori, immersi nell'acqua in due file distinte, iniziavano a recuperare le due cime e, legandosi in vita il crocco (e' croc), tiravano a terra la rete che, strisciando sul fondale, intrappolava il pesce rimasto all'interno del semicerchio. Scomparsa come tecnica di pesca, viene oggi rievocata grazie all'associazione ONLUS "Rimini per tutti", che in nome della salvaguardia delle tradizioni locali, organizza giornate di "Pesca alla Tratta" sulle spiagge di Rimini. Nel 2022 saranno cinque gli appuntamenti a cui si potrà partecipare: da luglio a settembre. Chi avesse voglia di diventare pescatore per un giorno e rivivere l'antica tradizione della 'tratta' non deve fare altro che presentarsi in spiaggia nel pomeriggio, intorno alle ore 15.00, per preparare la calata e partecipare al ritiro delle reti nelle seguenti giornate:
- il 16 luglio ai Bagni Ricci di Miramare (142)
- il 31 luglio al Bagno 68 (zona Lagomaggio)
- il 21 agosto al Bagno 89 Caldari
- il 4 settembre al Bagno 68 (zona Lagomaggio)
- il 18 settembre al Bagno 106/b di Rivazzurra Cocobeach (in questa data il ritrovo è già dalle ore 14).
Al termine della rievocazione gli organizzatori offrono una degustazione di pesce azzurro arrostito sulla brace secondo l'antica tradizione riminese, con piadina e vino di Romagna.
Fra gli indirizzi da segnare in questo viaggio marinaro c'è il Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie "E' scaion", che si trova a Viserbella di Rimini. Qui sono conservati documenti d'epoca sugli usi e costumi marinari e vecchi attrezzi da pesca tipici della marineria come asce, pialetti, graffietti, seghe, trivelle, reti da pesca, remi, oppure vecchie barche pescherecce restaurate e un'importante collezione di conchiglie, la Collezione Capici, la più importante raccolta del Mediterraneo, a cui quest'anno se ne andrà ad aggiungere una nuova, un reparto dedicato ai fossili donati all'Associazione da Ivilia Rosa da Torino e una mostra fotografica del mondo subacqueo a cura dell' Associazione Sub Rimini 'Gian Neri. Il museo è aperto nelle serate estive, ma effettua visite anche su richiesta per piccoli gruppi e scolaresche, con ingresso libero. Ma la cosa più interessante è che qui si possono incontrare persone che raccontano di quel mondo faticoso e affascinante. In certe giornate è possibile incontrarle anche in spiaggia, quando escono in mare con la 'Vanina', una barca delle Vele al Terzo, un vero e proprio museo navigante, che rimane poi ormeggiato nel porticciolo di Viserba. Info: www.escaion.it
Anche le uscite in barca o sulle motonavi sono una tradizione e una caratteristica del turismo romagnolo, quando la Nave del Sole di Raoul Casadei, il re del Liscio, si fermava nei porti lungo la costa per ballare la 'musica solare' in mezzo al mare. Oggi le motonavi continuano ad accompagnare i turisti in mare partendo dai pontili che si trovano lungo la spiaggia e raggiungono il largo da dove si può ammirare tutta la costa.
Le crociere si effettuano da metà giugno a inizio settembre e le mete sono Gabicce e Monte San Bartolo, ma anche i percorsi più brevi nei luoghi della marineria e al vivaio di cozze sono molto apprezzati, insieme alle degustazioni delle tipiche "rustide" di pesce a km zero offerto a bordo come aperitivo. Le gite pomeridiane (partenza intorno alle ore 15) si effettuano dai pontili di Rimini sud (bagni 42, 72, 100, 115 e 140) a partire da metà giugno. Da fine giugno iniziano anche le gite che partono dai pontili della zona nord (Torre Pedrera, Viserba e Rivabella), mentre dal primo luglio il calendario delle uscite sarà completo e si aggiungerà anche la programmazione della mattina (Info: www.rimininavigazione.it). In attesa dell'apertura dei pontili, le motonavi salpano dal porto in giorni stabiliti.
Tra le attività proposte da VisitRimini, c'è anche la possibilità di andare a pesca al largo di Rimini, ogni mercoledì, fino a settembre partendo dal porticciolo di Viserba. Un'opportunità non solo per i pescatori esperti, ma anche per chi non hai mai provato ed è curioso di fare quest'esperienza in mare. Info: www.visitrimini.com/esperienze/308347-a-pesca-al-largo-di-rimini/.
A chiudere questo calendario è una tradizione lampedusana che ogni terza domenica del mese di settembre rivive nel mare di Fellini. Una particolarità che non tutti sanno è che a Rimini vive e lavora un'importante comunità lampedusana, per tradizione impegnata nella marineria. Dal 1998 questa comunità ha portato nel mare di Rimini la tradizionale processione lampedusana della Madonna di Porto Salvo, una processione religiosa lungo il Porto Canale con i caratteristi pescherecci che dal mare accompagnano la Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola di Lampedusa, donata dai pescatori alla parrocchia di San Giuseppe al Porto.
A Rimini ora c'è il piazzale Mercanti
(Rimini) Da ieri il piazzale davanti al monumento della Resistenza di Parco Cervi porta il nome di Decio Mercanti, partigiano riminese e presidente del Cnl riminese. Tante le persone che hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione dello spazio tra via Roma, via Bastioni orientali e il parco, alla presenza della famiglia di Decio Mercanti con in testa il figlio Oddo, ex consigliere comunale a Rimini.
A ricordare la figura di Decio Mercanti e anche della moglie Sara Croce, anche lei attiva antifascista, l'assessore alla Legalità e alla Toponomastica Francesco Bragagni, il professore Stefano Pivato, Paolo Zaghini per l'Istituto storico della Resistenza e Lanfranco de Camillis per l'Anp.
Nato a Forlì il 2 dicembre 1902, Decio Mercanti fin da giovanissimo si dedicò interamente alla lotta al fascismo e per la democrazia. Nel marzo 1994 divenne presidente del Cnl unitario riminese fino al suo scioglimento. Nel 1992, alla sua morte, il Comune di Rimini lo ricordò con queste parole: "Perseguitato politico, esiliato, combattente partigiano, incarcerato, è stato d'esempio per intere generazioni di giovani per l'affrancamento della dignità umana da qualsiasi coercizione della libertà e della giustizia".
Godi: per una Coriano partecipata
Oreste Godi, 57 anni, insegna storia e filosofia al liceo Volta di Riccione. E’ candidato sindaco per la lista Coriano Sinistra Unita. Originario di Parma, si definisce “orgogliosamente corianese, mai tornerei indietro”. A Coriano si è trasferito “per amore”. E’ sposato e ha un figlio. A Parma è stato attivo in consigli di quartiere, comitati di gestione di asili e scuole, in consiglio provinciale.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali gli errori e le mancanze rispetto alle quali chiede una discontinuità all’elettorato?
«Riconosco alla giunta attuale una certa abilità nell’intervenire sui problemi emergenti con molta forza mediatica. È mancata, tuttavia, una visione strategica globale su come amministrare la città. Più grave ancora da parte dell’amministrazione uscente credo sia stato, però, un atteggiamento di chiusura, quella cultura che li porta a considerare l’interlocutore o dentro o fuori: la logica da fortino. Sono stati poco inclusivi, hanno avuto timore del confronto».
Quale visione di città accompagna la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla giunta precedente?
«Lo slogan della mia campagna elettorale è ‘Un’altra Coriano è possibile: partecipata, solidale, sostenibile’. Tre elementi tutti importanti, mi soffermo per ora sul tema del solidale. Mancano forme moderne di socialità basate sulla relazione. Si parla sempre molto di sicurezza, per esempio. Fermo restando che Coriano è una piccola realtà e certi problemi non li ha, qui non è il Bronx, le proposte sono sempre le solite: video sorveglianza o ronde. Noi, invece, crediamo fortemente che vada coltivata e strutturata una funzione di buon vicinato, coinvolgendo i residenti. Guardiamo con interesse, per esempio, ai britannici ‘neighborhood watch'. In pratica, i vicini si aiutano comunicandosi vicendevolmente arrivi, partenze, cosa succede, le novità. Si tratta di costruire una rete solidale che renda inutile una deriva securitaria sempre basata sulla vigilanza armata, di telecamera o armi vere e proprie. Nel modello che proponiamo, il controllo del territorio è una conseguenza dell’attività sociale, non il fine».
Non sempre i vicini però vanno d’accordo tra di loro…
«Occorre una struttura, che il Comune favorisca momenti di confronto, fornisca spazi d’incontro. Coriano sotto questo aspetto è carente. Per fare comunità invece occorre avere dei contenitori dove le persone possano incontrarsi».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Il modello che proponiamo è quello della “città partecipata”. Guardiamo all’esperienza in corso a Grottammare, nella provincia di Ascoli Piceno. Qualche cosa di simile è stato fatto anche a Morciano, prima dell’amministrazione Ciotti, ma in quel caso la partecipazione era limitata al bilancio: si coinvolgono cioè attivamente i cittadini nelle grandi decisioni relative alla destinazione di una quota del bilancio, attraverso forme strutturate, per esempio assemblee, per definire finalità e destinazioni dei fondi messi a disposizione. Il modello che proponiamo varrebbe anche per aspetti differenti da quelli economici. L’obiettivo è che i corianesi tornino a sentire loro la “cosa pubblica”, si riaffezionino, si sentano tutt’uno con l’amministrazione. A Coriano si sente molto la questione della disaffezione: l’ultima volta ha partecipato alle elezioni amministrative il 55% dei cittadini, 5 anni prima il 60%. Tradizionalmente a Coriano votava oltre il 90%. Fermo restando che quello dell’astensionismo è un fenomeno generale, a Coriano il calo è più sensibile».
Può fare degli esempi?
«A Coriano avevamo una biblioteca che ha prodotto negli anni pubblicazioni di valore, anche a livello nazionale. Gestiva il notiziario del comune, un periodico con le notizie non soltanto dell’amministrazione, ma anche di cultura locale, aperto ai contributi di tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione. Più culturali, erano i ‘Quaderni della biblioteca’, prodotti in occasione di studi e ricerche, come quelle sulla seconda guerra mondiale realizzate anche lavorando insieme con l’istituto storico della Resistenza. Negli ultimi anni quest’attività non più incentivata si è andata spegnendo e quando il direttore è andato in pensione la gestione è stata esternalizzata ed è rimasto solo il servizio prestito, tra l’altro con sempre meno utenti. Io vorrei riaffidare il servizio a dipendenti comunali e istruire un bando per cercare un nuovo direttore”.
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
E’ il termovalorizzatore di Raibano. Ci dispiace che ancora una volta siamo solo noi a porre il tema, con forza. Dovrebbe essere una preoccupazione comune: condiziona la qualità della vita nel comune. Sono anni che chiediamo un’indagine epidemiologica sui cittadini di Coriano, dopo aver osservato la diffusione di tutta una serie di malattie, come tumori o affezioni alla tiroide. Manca una ricerca che stabilisca se ci siano delle correlazioni tra queste patologie e la qualità dell’aria. In un luogo attraversato da autostrada, statale, che ospita un centro artigianale, oltre al termovalorizzatore, manca inoltre, uno studio sulle interazioni che possono svilupparsi dalle diverse emissioni e che ricadono sulle persone. Ci abbiamo provato anni fa, ma poi le amministrazioni di Coriano e Riccione, Spinelli e Tosi, hanno deciso di non finanziare lo stralcio finale della ricerca commissionata all’Unimore (l’Università di Modena e Reggio Emilia, ndr): quella relativa alle conclusioni. Per quello che ci riguarda, è fondamentale far ripartire questo studio, insieme a un’indagine epidemiologica».
Cos’è che ha bloccato la ricerca?
«Quello di Raibano è un impianto produttivo, bruciando rifiuti Hera produce energia che vende a Enel. Per funzionare bene, deve bruciare abbastanza. La nostra proposta è uscire da Hera e creare una società in house che gestisca l’impianto e lo porti a una riconversione all’economia circolare, come si fa nel nord Europa. Proponiamo un processo lungo che dovrebbe essere messo in pratica con la collaborazione delle amministrazioni. Il modello dovrebbe seguire le tre R: riduzione, riuso, riciclo. Vale a dire: limitare la produzione di rifiuti da bruciare, magari agendo anche nei confronti delel aziende affinché limitino l’uso di involucri, favorire il riuso di ciò che è possibile e riciclare tutto ciò che è riciclabile. Purtroppo si tratta di percorso a ostacoli perché il termovalorizzatore produce economia».
E le comunità energetiche?
«Siamo assolutamente favorevoli, e venerdì proporremo un incontro proprio su questo tema, che ha bisogno di essere concretizzato. Sicuramente uno dei nostri obiettivi sarà favorire la diffusione del fotovoltaico sul nostro territorio».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Sono 42 anni che faccio politica e m’interesso della cosa pubblica per cui quello che desidero è mettere a frutto quest’esperienza politica, amministrativa, istituzionale, associativa, in una forma partecipata dove il comune è il luogo in cui i cittadini vanno non solo giustamente per chiedere servizi ma anche per decidere insieme come vuole vivere una comunità. Il comune è la cittadinanza che si fa attiva, questo è lo stile che vorrei imprimere alla nuova amministrazione. Se dovessi essere eletto, mi aspetto sudore e sangue. Fare il sindaco di una comunità significa essere totalmente immersi nei problemi piccoli e grandi che i cittadini vivono, ma significa anche la ricchezza di sviluppare progetti, dare fiato e gambe alle speranze e alle aspirazioni della comunità, vivere il proprio territorio insieme agli altri. La ricchezza dello scambio, della costruzione di un progetto comune è la parte più esaltante del mettersi al servizio dei propri concittadini».
9 giugno
Il Tour de France a Rimini? | Web, denunciato 17enne | Zone pastorali
Cecchetto: sarò il talent scout di Riccione
Disc jockey, produttore discografico, conduttore radiofonico e televisivo, editore e talent scout, probabilmente Claudio Cecchetto non avrebbe bisogno di presentazioni. Sposato, padre di due figli, ha da poco festeggiato i suoi 70 anni a Riccione, città in cui ha scelto di risiedere qualche mese fa. Il primo tentativo in politica (amministrativa) lo ha fatto nel 2019 candidandosi sindaco a Misano e arrivando poco sotto il sindaco eletto. “Ho un solo scopo, portare Riccione ad esprimere a pieno il suo potenziale”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale, quali errori e mancanze rispetto al quale chiede una discontinuità all’elettorato?
«Non mi piace giudicare il lavoro degli altri. Penso che Riccione abbia bisogno di ritornare ad essere unita, innovativa, un luogo dove le cose accadono prima e dove le parole d’ordine siano bellezza, sicurezza, green. Oggi mi sembra si sprechino energie per questioni di potere. Energie che andrebbero impiegate per costruire. Non sono mai stato un uomo di opposizione, sono sempre stato di proposizione».
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo
mandato rispetto alla giunta precedente?
«Non mi paragono ad altri. Noi faremo una politica del territorio. Una politica a km zero, senza imposizioni di partito sopra le nostre teste. Il mio mandato sarà il mandato di un uomo libero senza interessi personali sul territorio se non quello di fare il bene di e per Riccione».
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
«Alla parola “governare” sostituirei “amministrare”. Non sarò un uomo solo al comando, saremo una squadra di persone competenti e appassionate che useranno lo strumento dell’ascolto e della condivisione. Il futuro di Riccione va costruito insieme ai riccionesi».
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
«Il primo problema da affrontare è quello della sicurezza. È complesso e va affrontato a più livelli. Le baby gang oggi non stanno più sui muretti o nei vicoli ma sui social. Li dobbiamo conoscere e monitorare. Dobbiamo bloccare il fenomeno dei pr degli shottini che permettono ai ragazzi di assumere grandi quantità di alcol. Dobbiamo aumentare il numero delle telecamere ad alta definizione alla stazione e in tutta la città. Dobbiamo avere per le strade più forze dell’ordine visibili. Per proteggere, non per reprimere. Possiamo rendere la rete dei tabaccai, capillarmente distribuiti in città, una rete di sentinelle che hanno il polso della situazione, ora per ora e che possono segnalare alle forze dell’ordine le situazioni a rischio. Dobbiamo proporre contenuti di qualità che attirino un pubblico di qualità».
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
«Immagino di essere un sindaco che ha una squadra capace di occuparsi in modo eccellente dell’amministrazione ordinaria. Io come sindaco ambasciatore, imprenditore e talent scout voglio concentrarmi su progetti extra ordinari che trasformino Riccione in una città che diventi modello, aspirazione è ispirazione. Una città innovativa, inclusiva, sostenibile. La città del terzo millennio.So come farlo. Insieme, ridiventiamo Riccione».
Anniversari, un'essenza per i 100 anni di Riccione
(Rimini) Per i 100 anni dalla nascita della Perla Verde, la rinomata boutique Fior di Loto ha lanciato un profumatore d'ambiente: "L'essenza di Riccione". Una dedica alla città e alle atmosfere che evoca, ai riccionesi e ai turisti. Alessandra Battarra, assessore alla scuola e ai servizi educativi del Comune, ha fatto visita ieri, martedì 7 giugno, a Fior di Loto per scoprire il nuovo prodotto e portare i ringraziamenti dell'amministrazione locale a Giovanna, titolare del negozio, e alla figlia Paula, ideatrice insieme alla madre dell'Essenza di Riccione. Il profumatore gode, infatti, del patrocinio del Comune di Riccione nell'ambito delle attività e dei progetti di festeggiamento di "100 Riccione 1922 – 2022. Incontro al domani".
L'Essenza, grazie alle sue note di bergamotto e mandarino, ai sentori freschi di acqua di mare, alle note avvolgenti e confortanti dei legni della macchia mediterranea, è un profumo che sa di vacanza, che sa "mettere il buonumore". In un'elegante confezione con i colori del mare e della sabbia l'essenza porterà l'energia della città nelle case e negli uffici di tutti coloro che vorranno portarsi a casa un pezzetto di Riccione.
Aggiornamento coronavirus: due decessi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.497.882 casi di positività, 2.117 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.533 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 7.522 molecolari e 5.011 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 16,9%.
Vaccinazioni
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.543.550 dosi; sul totale sono 3.792.740 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.907.649.
Il conteggio progressivo delle dosi di vaccino somministrate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.
Tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/ .
Ricoveri
I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 25 (-5 rispetto a ieri, -17%), l'età media è di 67,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 671 (-5 rispetto a ieri, -1%), età media 75,8 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato); 10 a Bologna (-3); 2 a Imola (+1); 3 a Ferrara (invariato); 6 a Ravenna (-1); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato).
Nessun ricovero a Piacenza (-1 rispetto a ieri), Reggio Emilia (come ieri), Modena (-1) e Forlì (come ieri).
Contagi
L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 45,6 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 568 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 310.933), seguita da Parma (275 su 126.402) e Modena (250 su 233.040); poi Ferrara (192 su 104.062), Ravenna (190 su 138.653), Reggio Emilia (181 su 169.404) e Rimini (144 su 139.534); quindi Cesena (96 su 82.400), Piacenza (82 su 78.004) e Forlì (77 su 69.066); infine il Circondario imolese, con 62 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 46.384.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 16.791 (+1.042). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 16.095 (+1.052), il 95,8% del totale dei casi attivi.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti
Le persone complessivamente guarite sono 1.064 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.464.099.
Purtroppo, si registrano 11 decessi:
- 1 in provincia di Piacenza (una donna di 90 anni)
- 2 in provincia di Parma (due uomini di 86 e 93 anni)
- 1 in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 86 anni)
- 1 in provincia di Modena (un uomo di 81 anni)
- 1 in provincia di Ferrara (una donna di 81 anni)
- 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 83 anni)
- 2 in provincia di Rimini (un uomo di 64 anni, il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Ravenna, e uno di 87 anni)
- 2 residenti fuori regione: una donna di 73 anni e un uomo di 80 anni i cui decessi sono stati registrati dall'Ausl di Ferrara.
Non si registrano decessi nelle province di Bologna, Forlì-Cesena e nel Circondario imolese.
Caldari: con me risposte concrete per Riccione
Quarantasette anni compiuti il 19 marzo, Stefano Caldari ha ricoperto la carica di presidente di Confcommercio per la delegazione di Riccione e di vice presidente provinciale. Dal 2014 al maggio 2017 è stato presidente e amministratore delegato del Palazzo dei congressi di Riccione. Da sempre attivo politicamente, dal 2017 ad oggi, ha ricoperto la carica di Assessore al turismo, allo sport, alla cultura ed eventi. “Sono cittadino della nostra amata Riccione: la città più bella del mondo”.
Qual è stato il tratto distintivo della giunta attuale per il quale chiede una continuità di voto all’elettorato, quale la visione di città che avevate in mente, quanta parte ne è stata realizzata?
Abbiamo preso in mano una situazione in cui il deficit era il tratto distintivo di quasi tutti i settori e l’abbiamo risanata dalle radici, razionalizzando spese e investimenti, ascoltando i cittadini e le loro esigenze e cercando di dare una risposta concreta a tutti. Ovviamente abbiamo dovuto fare alcune scelte, dando priorità a interventi più urgenti oppure semplicemente realizzabili prima di altri per le condizioni economiche o contingenti proprie. Sono orgoglioso del lavoro fatto da questa giunta e da tutti coloro che lo hanno reso possibile e spero di poter completare questo percorso. Abbiamo l’opportunità del Pnrr da cogliere, siamo pronti con progetti in molti casi già in una fase esecutiva, sappiamo che potremo rispettare la scadenza del 2023 e anche quella del 2026. Siamo stati virtuosi e vogliamo esserlo ancora di più.
Quale visione di città con la sua candidatura, quale sarebbe il tratto originale del suo mandato rispetto alla continuità che viene promessa?
Sono consapevole di far parte oggi di una squadra vincente e siccome siamo una squadra non sento la necessità di distinguere il mio mandato da quello attuale. Come squadra abbiamo impostato e messo le giuste e solide premesse per un progetto di ampio respiro che raggiungerà l’obiettivo di migliorare sensibilmente il volto e i servizi della città e di prepararla a rispondere alle esigenze delle future generazioni. È un progetto a cui ho collaborato fin dall’inizio, una visione che ho condiviso da sempre e quindi la mia speranza è di proseguire sulla strada che abbiamo immaginato portando avanti questa idea di Riccione come esempio internazionale per qualità di vita, efficienza energetica e riqualificazione urbana.
Cosa vuol dire governare una città, come si fa, con chi, con quali strumenti?
Governare significa raccogliere le istante e le esigenze di tutti e trovare una mediazione tenendo bene a mente il bene della comunità. Non è certo facile, nelle mediazioni c’è sempre qualcuno che esce scontento oppure si sente meno rappresentato. Governare significa prendersi la responsabilità della sintesi, trovare le occasioni e sfruttare le opportunità a favore di tutti. È una grande responsabilità. La città si governa con i cittadini e le democrazie sono dotate di tutti gli strumenti per farlo. Bisogna conoscerli e usarli.
Qual è il problema principale da affrontare oggi per la sua città e come si risolve?
Sicuramente c’è un tema di sicurezza dovuta alle incursioni di questi ragazzini delinquenti di cui leggiamo spesso. Come abbiamo visto anche nei giorni scorsi con i fatti di Peschiera del Garda è un problema diffuso a livello nazionale e che affonda le proprie radici in politiche su immigrazione e inserimento sociale inadeguate. Detto questo, non possiamo permetterci di arretrare di un millimetro e solo con una maggior presenza di forze dell’ordine sul territorio è possibile una seria attività quantomeno di deterrenza. Siamo contenti dell’arrivo di 45 nuove unità a Riccione a partire dal 1 luglio, dopo che questa amministrazione le ha richieste con forza ripetutamente e siamo sicuri che con la nuova Caserma dei Carabinieri, saremo in grado di ospitarne ancora di più. La sinergia tra polizia locale e forze dell’ordine resta fondamentale.
Che cosa si aspetta come esperienza personale in caso sia eletto, come si immagina l’essere sindaco?
Dopo cinque anni da assessore nella Giunta Tosi ho un’idea abbastanza precisa dei doveri e delle responsabilità di questo incarico, dell’impegno e della dedizione necessari. Sono contento della mia lunga esperienza nell’amministrazione pubblica perché occorre anche competenza per questo ruolo e oggi mi sento pronto per le sfide che i grandi progetti che abbiamo predisposto per Riccione e che sono ormai pronti a partire ci mettono davanti.
Rifiuti, rimini aderisce al manifesto contro la plastica monouso
(Rimini) Si aggiunge un altro tassello all'insieme di azioni assunte dal Comune di Rimini per ridurre l'uso della plastica e dei prodotti monouso. Si tratta della recente adesione al manifesto #moNOuso dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani approvata dalla Giunta negli scorsi giorni per ribadire l'intenzione da parte dell'amministrazione locale nel promuovere politiche sostenibili e contro il consumo dei materiali 'usa e getta', attraverso un impegno generale volto alla rimozione di tutte quelle barriere - tecniche, economiche e culturali - che ostacolano la transizione dal monouso al riutilizzabile.
I principi sottoscritti dalla squadra della Giunta presenti nel documento sono cinque. Il problema non è la plastica, ma il monouso: Sostituire prodotti monouso con altri prodotti monouso, seppur a minor impatto ambientale, non è una soluzione coerente con la necessità di ridurre drasticamente il consumo di risorse naturali e, soprattutto, con l'entità e i tempi dei cambiamenti necessari per "ricondurre lo sviluppo sui binari della sostenibilità". La differenziata non basta: Migliorare i processi produttivi, la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti sono condizioni necessarie ma non sufficienti per contrastare efficacemente la crisi ecologica in atto. Accompagnare la prevenzione: È necessario stimolare, facilitare e accompagnare persone e imprese a modificare comportamenti e modelli imprenditoriali in linea con una precisa gerarchia che vede al primo posto la prevenzione (non produrre rifiuti). Favorire il riuso: È necessario consolidare e favorire i modelli del riuso in ogni contesto, ferme restando le esigenze di igiene e sicurezza. Testimoniare il cambiamento: Superare la cultura e la prassi dell'usa e getta negli stili di consumo e nell'offerta di prodotti e servizi si può e si deve fare. Testimoniare il cambiamento comunicando le azioni - piccole e grandi - messe in campo dalla pubblica amministrazione contribuisce al coinvolgimento degli attori sociali ed economici.
Con questa adesione al manifesto il Comune di Rimini conferma ancora una volta la sua attenzione verso la tutela ambientale e la lotta agli sprechi, perseguita in questi anni attraverso la realizzazione di numerose iniziative. Nei nidi e scuole d'infanzia comunali (17 infanzia e 12 nidi): non si usano più piatti, posate e bicchieri di plastica monouso nelle proprie mense. Si usano solo stoviglie in porcellana, posate in metallo e bicchieri in vetro (rimane solo il bicchiere di plastica per l'acqua durante l'uscita in giardino dei più piccoli). Nelle mense scolastiche delle scuole primarie non si usano più piatti, posate e bicchieri di plastica monouso, ma stoviglie in porcellana, posate in metallo e bicchieri in vetro essendo state installate lavastoviglie in tutte le scuole d'infanzia e primarie (comunali e statali);
E' stato inserito, a partire dall'anno 2019, nell'ordinanza balneare emessa annualmente, il divieto di uso di bicchieri di plastica monouso e cannucce di plastica monouso per gli operatori e i ristoratori in spiaggia. Sono state installate e ripristinate varie fontane per l'erogazione di acqua potabile in viali o piazzette nella zona turistica-balneare per favorire la ricarica di borracce per l'acqua (per un totale di 101 presenti sul territorio comunale).
E' stata emanata a febbraio 2019 l'Ordinanza per divieto uso coriandoli plastificati in tutti i luoghi pubblici della città; - Sul territorio comunale sono presenti 7 case per la distribuzione dell'acqua di rete installate dal Comune di Rimini ed Hera, a partire dal 2011, in collaborazione con Romagna Acque, Amir e Adriatica Acque. Sono in previsione per il 2022 due ulteriori installazioni. Il totale dei litri di acqua erogati (liscia e gasata) fino al 31 marzo 2022, sono stati in totale 19.615.880 (una stima di oltre 13 mila bottiglie di plastica da un litro e mezzo, che in questo stesso periodo non sono arrivate nei cassonetti della raccolta differenziata, evitando lo smaltimento).
Nel 2020 sono stati installati 22 erogatori di acqua filtrata in tutte le scuole medie e nelle palestre ad esse annesse del Comune di Rimini, grazie ad un'iniziativa cofinanziata da Atersir e portata avanti in stretta collaborazione con Romagna Acque che ha installato gli erogatori nelle scuole e con AMIR S.p.A. che ha fornito 3500 borracce a tutti gli studenti iscritti con lo scopo di ridurre i rifiuti di plastica. La distribuzione è proseguita nel 2021 con la sola collaborazione di Amir con la consegna alle scuole di 1870 borracce per tutti i nuovi iscritti alla scuola secondaria di primo grado a.s.2021/2022 e a tutto il personale scolastico docente e non docente.
Nel 2021 è stato installato un erogatore di acqua di rete presso la Biblioteca civica comunale Gambalunga nell'ambito della campagna di promozione di buone pratiche che il Ceas - Centro di Educazione Alla Sostenibilità del Comune di Rimini ha attivato in collaborazione con Piano Strategico, per la strategia regionale di sostenibilità che, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, realizza il progetto "La sostenibilità come processo di apprendimento", quest'azione in particolare si inserisce nella strategia #PlasticfreER che ha come scopo la riduzione delle plastiche nell'ambiente.
Nel 2021, il Comune di Rimini in collaborazione con una ditta locale e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, ha fatto installare due dispositivi atti alla cattura del materiale galleggiante, per lo più plastica, nell'alveo del fiume Marecchia e presso il bacino del Ponte Tiberio al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul problema dell'inquinamento dell'ambiente fluviale e marino da rifiuti di plastica e microplastiche.
"Da tempo come Comune di Rimini stiamo orientando le decisioni e le politiche verso un'accelerata riduzione degli oggetti di plastica monouso, ben consapevoli degli effetti devastanti di questa scorretta abitudine sul mare e sull'ambiente - commenta Anna Montini, assessora comunale alla transizione ecologica – Con la firma al manifesto di ANCI, stipuliamo una sorta di nuovo contratto volto a sostenere e incentivare delle pratiche meno impattanti dal punto di vista ambientale, a favore del riuso e del riciclo. E' un tema sul quale da anni stiamo ponendo un'altissima attenzione, attraverso molteplici iniziative: dalla sensibilizzazione dell'opinione pubblica all'adozione di azioni più concrete, capaci di incidere con concretezza nel quotidiano e di cambiare delle consuetudini sbagliate. L'impegno per un Adriatico pulito e una città sempre più green è al centro del mandato e il faro di ogni politica che andiamo ad adottare".
Gin Edgar Sopper, la promozione parte dalla riviera romagnola
(Rimini) Da alcuni anni vive a livello internazionale un successo inarrestabile e si conferma anche per quest'anno la categoria di tendenza del mondo spirit, capace di conquistare non più solo bartender, influencer e gin tonic addicted, ma anche semplici appassionati o curiosi. Stiamo parlando del gin, anzi del "fenomeno gin", che in Italia cresce a ritmi esponenziali sia in volume (+55,3% nel 2021 sul 2020) che in valore (+69,7%)*. Un fenomeno che Gruppo Montenegro ha deciso di cavalcare investendo sul suo Edgar Sopper Gin, il London dry più brit di tutti che, a un anno dal lancio, è pronto a conquistare il mercato italiano con un tour estivo che da giugno ad agosto animerà i locali più cool dello Stivale. 20 tappe in 4 regioni per un viaggio che partirà dalla patria della vita notturna, la riviera romagnola, e proseguirà nelle Marche e sull'Isola d'Elba in Toscana, per poi concludersi in Puglia. L'iniziativa è stata presentata oggi al Victor Lounge di Riccione. Ospiti una quindicina di buyer romagnoli.
"Come realtà leader di mercato nel settore spirit – ha dichiarato Gianluca Monaco, Marketing & New Business Director di Gruppo Montenegro -, non potevamo che aprirci a questo segmento così performante, completando il nostro portafoglio nel 2021 con un gin dalla forte identità inglese, ma con un tocco di carattere italiano, che rispecchia in pieno i nostri valori e i nostri livelli qualitativi e, al contempo, soddisfa le attuali esigenze che arrivano dal mondo dei bartender. Il nostro obiettivo è stato, infatti, quello di offrire sin dall'inizio un gin dal gusto bilanciato, che ben si presta alla mixology. Tutto questo in linea con la precisa volontà di intercettare un target di consumatori, che ricerca un prodotto «diverso», percepito come indipendente e irriverente in pieno stile british. E in tal senso sicuramente Edgar Sopper è il gin più brit di tutti, tanto da aver superato in meno di un anno la quota di 150mila litri venduti. Un ottimo risultato che ci ha spinti ad entrare in una fase più matura di comunicazione del prodotto che prevede un tour estivo, ma anche azioni di comunicazione social sui canali dedicati. Iniziative naturalmente tutte all'insegna del bere consapevole, concetto per noi irrinunciabile".
La prima tappa in programma del tour del gin Edgar Sopper sarà venerdì sera alla Gineria illegale di Rimini.
"Nel segmento degli spirits – ha aggiunto Matteo Bonoli (R&D Manager Spirit Gruppo Montenegro) – il gin è ormai considerato una delle bevande alcoliche più bevute in Italia e, allo stesso tempo, un prodotto d'eccellenza. E in un mondo sempre più orientato verso soluzioni aromatizzate, Edgar Sopper Gin va nella direzione del classico, perché realizzato con il metodo London Dry, quindi seguendo un rigido disciplinare, che al gusto trasmette chiaramente la balsamicità del ginepro senza però essere dominante sulle altre note vegetali ed erbacee che lo caratterizzano. Il risultato è quindi un prodotto a 40% vol. di carattere ma equilibrato e versatile, la cui nota balsamica e tonica dry lo rende l'alleato perfetto in miscelazione".