Teatro Galli, i lavori avanzano
(Rimini) Teatro Galli, i lavori avanzano. Sono quasi finiti i lavori di realizzazione delle pareti perimetrali in mattoni della futura sala del teatro Galli a Rimini. Completati anche i lavori della posa in opera del manto di copertura e tra poche settimane si procederà allo smontaggio dei ponteggi e saranno visibili le nuove facciate.
Nel corpo di fabbrica relativo al palcoscenico sono stati realizzati i due piani interrati e tra due settimane verranno ultimati i lavori inerenti le due torri scala che consentiranno l'accesso alla futura "graticcia", il piano di lavoro su cui durante gli spettacoli opereranno i macchinisti teatrali.
Al termine dell'esecuzione dei corpi scala nel mese di aprile si procederà alla realizzazione delle strutture in cemento armato "semindustrializzato" e nel successivo mese di maggio si procederà con la posa in opera della struttura in legno lamellare della copertura.
Alla stato dell'arte sono in corso di esecuzione la realizzazione dell'anello murario costituente la futura platea e nel contempo si sta procedendo con la definizione degli apparati decorativi dei futuri palchi.
Gessica Notaro, Comune parte civile verso Eddy Tavares
(Rimini) Il Comune di Rimini si costituisce parte civile nei confronti di Lopes Edson Jorge Tavares, accusato dalla procura della Repubblica del tribunale di Rimini di numerosi delitti nei confronti di Gessica Notaro. Eddy avrebbe aggredito la sua ex gettandole sul viso dell’acido che ha sfregiato la parte superiore del viso, ferendola anche all’occhio sinistro.
E' stato quindi depositato presso il tribunale di Rimini da parte dell'avvocato Moreno Maresi, a cui è stato affidato il patrocinio legale del Comune di Rimini, l'atto di costituzione che formalizza la volontà manifestata dall'ente all'indomani della brutale e spietata aggressione.
"La costituzione di parte civile del Comune di Rimini – si legge nell'atto di costituzione depositato - viene svolta al fine di collaborare all'accertamento dei fatti e quindi per ottenere la condanna dell'imputato alle pene di legge per i delitti ascritti, nonché al risarcimento integrale di tutti i danni subiti dalla costituita parte civile, oltre al rimborso delle spese di costituzione. Perché appare evidente – si legge – che "appare configurabile in capo all'ente comunale un diritto soggettivo riferito alla prevenzione e repressione di ogni violazione che va ad incidere sulla tutela della libertà di determinazione della donna, essendo interesse concreto dell'ente preservare il proprio territorio da fenomeni riferibili a tali abusi”.
Un impegno, prosegue l’atto, che “è espressamente tra le finalità perseguite dall'ente contenute nel proprio Statuto e nelle tante azioni e progetti specificatamente rivolti alla tutela della figura femminile e contro la violenza di genere”.
"Risulta evidente come i fatti oggetto del presente procedimento, costituiscano un vulnus alle iniziative e all'impegno del Comune di Rimini proprio in relazione alla tutela delle donne da ogni forma di violenza, sia fisica che morale. Infatti sussiste sotto tale aspetto l'interesse del Comune di Rimini di preservare il territorio da negativi fenomeni come quelli posti in essere in danno di Gessica Notaro, avendo lo stesso ente territoriale riconosciuto la tutela di un bene giuridico ( libertà della donna e sua tutela da ogni forma di violenza ) come un proprio obiettivo. Da ciò consegue come la frustrazione delle finalità del Comune di Rimini può comportare un danno suscettibile di valutazione economica quantomeno sotto il profilo morale (lesione dell'interesse di garantire la libertà di autodeterminazione delle donne nonché della pacifica convivenza nell'ambito del territorio comunale)”.
3 marzo
Nomadi, comitati dispiaciuti | Tecnopolo inaugurato | Pizzolante e il patto per Riccione
Maxisequestro droga, 2 arresti
(Rimini) Avevano 75 chili di marijuana nascosti in un garage, in via Campana a Rimini, Arban Musaj, 33 anni, e Julian Tusha, 32, albanesi con regolare permesso di soggiorno, arrestati la scorsa notte dalla squadra Mobile della questura di Rimini. Sulle loro tracce gli agenti sono arrivati grazie alla segnalazione di una residente che ha fornito ai poliziotti, oltre alla descrizione di un viavai notturno in zona, anche un numero di targa.
Su ordine del questore Maurizio Improta, agenti in borghese della polizia di Stato negli ultimi tempi hanno praticato una sorta di 'porta a porta' presentandosi ai cittadini e rendendosi disponibili ad eventuali segnalazioni e denunce. Un primo risultato è stato la segnalazione di una residente che dopo aver notato uno strano giro intorno al garage di via Campana ha avvertito la polizia. Dopo aver individuato gli albanesi e aver disposto uno specifico servizio, la Mobile è entrata in azione arrestando i due uomini. Nella buchetta della posta di uno dei due, gli agenti hanno trovato anche 75 grammi di cocaina. Il valore di mercato della marijuana sequestrata è di circa 300 mila euro. Parte della droga era già pronta ad essere smerciata e confezionata in pacchi da un chilo (Ansa).
Nomadi, disoccupati, migranti: “compiti a casa”. Lambiasi per la quaresima
(Rimini) S’intitola ‘L’altro è un dono’, il messaggio del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi per la Quaresima 2017. Parte dalle parole di papa Francesco che cita Madre Teresa di Calcutta. “Non importa quanto si dà, ma quanto amore si mette nel dare”.
Questo “ci ha scritto papa Francesco!”, scrive Lambiasi. “Immagino, in tutti noi, una comprensibile eccitazione, nel ricevere uno scoop del genere. Eppure è proprio così: papa Francesco ci ha davvero scritto una lettera, in occasione di questa Quaresima 2017. Certo, l'ha inviata a tutti i cattolici del mondo, ma non per questo noi cristiani riminesi possiamo chiamarci fuori e sfilarci dalla mailing-list dei tantissimi destinatari. La lettera del Papa ci recapita un messaggio provocante: l'altro è un dono. L'altro è il povero Lazzaro che sta alla porta di un ricco, un egoista tirchio e festaiolo”.
“Questo buontempone, in verità, non osteggia Dio e non schiaccia il povero, né lo snobba con arcigna schifiltosità: semplicemente non lo vede. Per lui Lazzaro proprio non esiste. Ma è precisamente questo il rischio 'mortale' che corriamo: il vivere da egoisti ci rende indaffarati con il nostro io e indifferenti al nostro prossimo. Per scorgere Dio e il povero, occorrono gli occhi di un cuore buono, che si lasci ferire dal bisogno altrui. La richiesta di attenzione ai poveri, anzi di una preferenza a loro favore, nella scelta della condivisione, suona impopolare, divide, disturba”.
“Eppure i cristiani sanno che con questa scelta e non con un'altra ci giochiamo il nostro eterno destino. "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero disoccupato e mi avete aiutato, ero straniero e mi avete accolto...". Questo è il miracolo che siamo chiamati a fare, ed è un miracolo facile, perché è... impossibile. Ma la fede rende possibile e facile anche l'impossibile! Sì, il primo miracolo è accorgersi che l'altro, il povero esiste davvero. Il mite Francesco di Roma martella duro: il povero "non è un fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita". Il povero non è una minaccia: è un grido di aiuto. Non è un impiccio: è uno stimolo. Non è un pericolo: è una possibilità di bene. E' una spina, certo, ma anche una spinta a costruire insieme una città degna di essere definita umana”.
“Ora tocca a noi assicurare una coerente, efficace ricaduta al messaggio quaresimale del Vescovo di Roma nella nostra comunità cristiana, nella nostra vita personale o familiare, nella società civile in cui viviamo e operiamo. Passo allora a snocciolare alcuni verbi, quasi come compiti da "fare a casa" o come veri esercizi spirituali, da praticare durante la Quaresima. Proverei a declinarli pensando a tre campi di applicazione: Nomadi, Disoccupati, Migranti”.
“Discernere. Guardare i poveri con gli occhi di Cristo fa la differenza. Don Oreste insegna. Da mesi stiamo assistendo ad accese manifestazioni di protesta in relazione allo smantellamento del "Campo-Nomadi" di via Islanda, a Rimini. Ci domandiamo: è umano e cristiano un atteggiamento oggettivamente discriminatorio, basato su pregiudizi secolari, su paure paralizzanti, su sospetti e velenose diffidenze? Diciamo basta a muri, recinti e steccati. Sì a ponti, legami e a buone relazioni”.
“Condividere. Una piaga che affligge la nostra società è la disoccupazione giovanile e la perdita del lavoro. Un piccolo segno di umana vicinanza e di cristiana prossimità a queste sorelle e fratelli è rappresentato dal Fondo per il lavoro. Per questo inizieremo il cammino quaresimale in Cattedrale a Rimini con un digiuno "salta-cena" per contribuire ad una colletta a favore di tanti nostri fratelli e sorelle disoccupati”.
“Integrare. Non basta aiutare sia pur generosamente i poveri: occorre costruire relazioni nuove. Improntate a comprensione reciproca, a stima sincera, a decisa volontà di concreta collaborazione. No all'elemosina, sì alla condivisione! Allora chiediamoci: per i Migranti, come possiamo rispondere all'appello del Papa: ‘una famiglia per ogni parrocchia’?”.
“Carissimi Fratelli e Sorelle, nella incubazione di questi quaranta giorni coltiviamo un grande sogno di riconciliazione e di fraterna, concreta prossimità. Con i poveri, con la famiglia, con i vicini, con i colleghi, con Dio nostro Padre e nostra Madre, con la nostra personale umanità. Ma che sia una riconciliazione totale, integrale, gioiosa. Umanissima e dolcissima. Non come certi sciroppi che hanno sempre un retrogusto d’amaro. Buon lavoro. E che Maria, fortissima e tenerissima Madre dei poveri, ci dia una mano. Anzi tutt'e due”.
2 marzo
Prefetto: “Nomadi, ci vuole buon senso” | Bimbi senza scuola | Pd verso il congresso
Elezioni, il M5S cerca aspiranti sindaci
(Riccione) “Il M5S non ha strutture a livello locale, non esistono circoli, non esiste la classica organizzazione dei partiti”. Lo chiariscono gli attivisti riccionesi del Movimento in merito alle indiscrezioni pubblicate sulla stampa questa mattina.
“Esistono - spiega l’attivista Luca Bosco - dei gruppi di lavoro riuniti attraverso la piattaforma dei Meetup e chiunque può partecipare e dare il proprio contributo, non ci sono selezioni, non esiste alcuna "anzianità di servizio", coloro che vengono definiti attivisti storici non hanno alcun potere decisionale per quanto riguarda eventuali candidature che dovranno di volta in volta essere approvate dallo staff del M5S, come più volte ribadito ‘una lista non esiste se non è stata certificata’”.
Spiega Bosco che “offrire la propria disponibilità come candidato sindaco o consigliere è prima di tutto un onere, qualora il numero delle persone interessate dovesse essere superiore al numero massimo di candidati definito dalla legge, semplicemente si voterà con metodo del tutto democratico in assemblea pubblica”.
Attualmente la scadenza della presentazione della lista allo staff è il 6 marzo (salvo proroghe), chiunque fosse interessato a partecipare oppure offrire la propria disponibilità come candidato nella lista in preparazione dai gruppi di lavoro presenti attualmente, può contattare i seguenti indirizzi: https://www.meetup.com/it-IT/Movimento5StelleRiccione/; https://www.meetup.com/it-IT/M5S-Riccione/.
Nomadi, Pasini: E’ l’Europa che chiede di chiudere il campo
(Rimini) “Un problema irrisolto da decenni che il consiglio comunale è obbligato a risolvere”. Così il consigliere comunale di Rimini Futura Luca Pasini spiega la questione della chiusura del campo nomadi di Via Islanda a Rimini.
“Si tratta di una chiamata che non ammette deroghe, è un vero e proprio obbligo ad adempiere. La legge Regionale del 2015, che coinvolge tutti i comuni dell'Emilia-Romagna, nasce su promozione di una normativa europea (Strategia europea per l’integrazione) e impegna tutte le amministrazioni a procedere con lo smantellamento dei campi nomadi. Queste direttive sono state varate perché l’approccio precedente (l’erogazione continua di fondi pubblici) non è riuscita nell’integrazione dei rom e sinti".
Nel caso di Rimini, Pasini fa due precisazioni. “La prima cosa da sottolineare riguarda le persone che sono interessate alla normativa. Sono sinti ormai stanziali da decenni nel comune di Rimini, ottenendo la residenza a Rimini oltre che la cittadinanza italiana. Sono presenti bambini e ragazzi che sono nati e cresciuti dentro il campo e che vanno a scuola con i nostri figli e fratelli. La seconda cosa da sottolineare è forse anche più grave. Il cosiddetto campo nomadi di Rimini (campo di via Islanda) non è mai stato in regola perché precedentemente non si è mai adempiuto agli obblighi di legge. Il campo nomadi di via Islanda è sempre stato un parcheggio abitato abusivamente e da decenni tutti “tollerano” che venga utilizzato in modo improprio come un’area di sosta di popolazioni nomadi”.
La situazione “di fatto ha generato l’intollerabile. Il caos ha agevolato sia comportamenti inaccettabili, sia fenomeni di marginalità sociale. Alla fine il contesto ha anche prodotto delle comprensibili proteste anche da parte di chi abita e di chi lavora nei pressi di quest’area. Ci si può anche chiedere come avrebbe reagito l’opinione pubblica trent’anni fa se l’amministrazione dell’epoca avesse inserito nel bilancio la realizzazione di un’area di sosta. Sicuramente ci sarebbero state proteste simili alle attuali, ma oggi sarebbe più facile trovare una soluzione condivisa. In altre parole: se trent’anni fa il comune non avesse permesso che un parcheggio diventasse un campo nomadi abusivo (evitando così proteste riguardo all’intervento), oggi non sarebbe così difficile adeguarsi alla legge regionale”.
Per Pasini “qualcosa non ha funzionato: a Rimini doveva esserci per legge un’area di sosta. Oggi, invece, siamo chiamati a provvedere al superamento di una situazione non solo illegale in merito all’attuale normativa, ma addirittura rispetto alle normative di vent’anni fa. La realtà dei fatti ci spinge dunque ad attuare una politica sociale di medio-lungo termine che sia veramente efficace. Non mi sento di colpevolizzare totalmente le passate amministrazioni poiché, fino a poco tempo fa, non c’erano studi approfonditi “sullo stato di avanzamento” dell’integrazione di rom e sinti e quindi nemmeno direttive chiare sulla gestione del problema”.
Le difficoltà “dunque ora sono tante. Non è semplice trovare una soluzione condivisa da tutti con l’opinione pubblica che manifesta molte perplessità. Vorrei comunque ribadire il concetto. Questo iter procedurale è tracciato dall’Unione Europea dopo anni di studi e approfondimenti. Il comune di Rimini aveva “dribblato” l’ex normativa italiana in modo forse troppo disinvolto: facendo finta di niente. Ci troviamo quindi oggi a dover rispettare una normativa europea, quando in passato si era persino evitato di applicarne una italiana”. Non è il comune di Rimini “a voler strafare: tutte le amministrazioni italiane (di qualsiasi colore politico) si stanno adeguando alla normativa vigente. Pensare di integrare i nomadi permettendo a molti nuclei familiari di rimanere uniti ma isolati dal resto del mondo è stata un’intuizione sbagliata”.
Prefetto antimafia: A Rimini il tessuto è buono. Sui nomadi: Numeri gestibili
(Rimini) “I numeri sono tali che possono essere affrontati”. Arriva a Rimini dopo aver studiato la città e le sue problematiche più stringenti il nuovo prefetto, Gabriella Tramonti. Anche sulla questione della chiusura del campo di via Islanda ha una sua opinione ben precisa. Non può essere un problema trovare una sistemazione migliore per le undici famiglie sinti interessate. “Bisogna trovare la misura giusta - propone il prefetto - affinché gli uni non rendano impossibile la vita agli altri e gli altri possano trovare accoglienza. Si tratta di un problema di cui molte città soffrono molto di più: qui i numeri sono bassi”.
Del resto Rimini “in fatto di accoglienza ha una antica tradizione”, fa notare il prefetto a chi, invece, le chiede come intederà affrontare l’altra questione scottante, quella dei profughi (su un migliaio in provincia, il 60% circa è a Rimini). “Proveremo a fare una distribuzione migliore - annuncia Tramonti - dobbiamo andare a ragionare con gli altri sindaci”. In linea di massima, counque, non solo per la questione profughi l’idea di fondo di questa amministrazione sarà quella di “evitare di far calare dall’alto le decisioni. Io sono - sottolinea il prefetto - per le decisioni condivise, perché sono più consapevoli. Speriamo di non avere urgenze”, aggiunge.
Gabriella Tramonti, nota come ‘prefetto antimafia sia per le origini partenopee sia per il numero di comuni prosciolti per mafia in cui è stata chiamata ad amministrare, definisce Rimini “una realtà complessa e importante, con profondo senso civico e spirito di iniziativa”. Un luogo, insomma, “dove si potrà lavorare bene. Qui c’è il tessuto giusto per non far attecchire il fenomeno (mafioso, ndr) alimentando gli anticorpi che già ci sono”.
A Rimini, prima di oggi, Gabriella Tramonti era già stata due volte di passaggio come turista e di Rimini ricorda bene il suo essere città d’arte, “non vedo l’ora di tornare a vedere i vostri monumenti”, dice ai giornalisti.
Nei giorni precedenti al suo sbarco in città, è arrivata ieri sera in via IV Novembre, ha studiato anche se di molte questioni era già a conoscenza, perché “Rimini non è una zona che sfugge, una realtà nota a livello nazionale”. Già al lavoro, ha incontrato il questore, nelle prossime ore i dirigenti della prefettura, tra qualche giorno il sindaco di Rimini. “E’ importante conoscere gli interlocutori e le probematiche”, spiega. “Sono partita dalla sicurezza e dall’ordine pubblico perché si tratta di un contenitore di tutto ciò che il cittadino sente sulla propria pelle quotidianamente. Rimini è una citta la cui popolazione reale aumenta non solo in estate, ma anche in concomitanza di varie iniziative che ne favoriscono lo sviluppo. Questo deve accadere senza creare disagio per i riminesi”.
Le questioni a cui mettere mano sono tante e “ci entreremo una a una”, assicura il prefetto, “mi piace lavorare, sono abituata a lavorare senza limiti di tempo”.
Arrivata a Rimini non ha avuto notizie di “grandi emergenza”, ma ha già capito che “l’ordinario è impegnativo”, tra la questione della nuova questura e quella dei rinforzi estivi. Ci sono anche le elezioni amministrative in giugno a Coriano, Riccione e Morciano, queste ultime due commissariate. “Faremo anche questa”, commenta sorridendo il prefetto.
Museo Fellini, entro due anni il CircAmarcord in piazza Malatesta
(Rimini) Museo Fellini, approvato il progetto di fattibilità. Da palazzo Garampi dicono che entro due anni si arriverà alla realizzazione di un innovativo, unico al mondo vero ‘percorso felliniano’, che si snoderà nella grande area urbana compresa tra Castel Sismondo, Piazza Malatesta, il Teatro Galli e Casa del Cinema Fulgor, per immergersi nell’immaginario, nell’opera e nelle suggestioni del maestro riminese.
Si aggiungono dettagli al progetto del Museo Fellini, che mira a realizzare il più grande museo al mondo dedicato al genio del regista e di cui oggi la giunta comunale ha approvato il piano di fattibilità. Il Museo Fellini si articolerà in un quadrilatero ricco di storia e di cultura e prevede un insieme coordinato di opere che formeranno il più ampio progetto di riqualificazione e valorizzazione di un’intera area, destinata a essere vissuta e utilizzata in maniera completamente diversa e nuova sia dai residenti sia dai turisti.
Prima tappa di questo percorso felliniano è la Casa del Cinema Fulgor, quello che viene considerato a tutti gli effetti il monumento felliniano della città. La Casa del Cinema si svilupperà su tre piani di Palazzo Valloni e conterrà i segni della poetica di Fellini: foto, disegni, manifesti, progetti di film realizzati e non, e allestimenti che faranno largo uso di tecnologie interattive e multimediali. Al piano terra si troveranno le due sale cinematografiche, di cui quella storica e il foyer allestiti in stile anni Trenta, secondo le indicazioni del premio Oscar Dante Ferretti. Il primo e il secondo piano della Casa del Cinema consentiranno al visitatore di indagare, sviluppare e reinterpretare il rapporto tra la terra d’origine, la produzione artistica e i capolavori di Federico Fellini. Dedicato alla dimensione surreale del cinema di Fellini, il terzo e ultimo piano, allestito come un loft living space, sarò uno spazio informale dove tra capriate in legno saranno proiettate nei diversi ambienti le sequenze più significative dei film del regista riminese.
Secondo punto nevralgico del Museo Fellini è rappresentato da un altro prezioso contenitore culturale della città, Castel Sismondo, gioiello rinascimentale che il Comune sta riacquisendo dalla Fondazione Carim e che dovrebbe tornare nelle disponibilità dell’Amministrazione già entro un paio di settimane. Le sale rinascimentali della Rocca accoglieranno i set e gli ambienti felliniani ricostruiti con materiali di scena e tecniche digitali. L’Ala di Isotta ospiterà esposizioni temporanee di artisti internazionali chiamati a rievocare, rielaborare e produrre opere originali ispirate a temi e atmosfere dei film di Fellini e a proporne nuove interpretazioni.
Tra il Castello e il Fulgor, nello spazio che comprende piazza Malatesta e il Teatro Galli, sorgerà CircAmarcord, la grande area urbana dove si svilupperà la dimensione più fellinesca e ludica del Museo Fellini. In questo spazio outdoor il visitatore scoprirà e sperimenterà gli aspetti visionari del cinema di Fellini. Al posto di quello che per tanti anni è stato utilizzato come un parcheggio, nascerà un vero e proprio parco dell’immaginario cinematografico felliniano, fatto di opere d’arte, suggestioni e evocazioni poetiche, nel luogo esatto dove Fellini ha scoperto, bambino, il circo come racconta ne I clowns, con Castel Sismondo sullo sfondo.
Secondo il cronoprogramma delineato nello studio di fattibilità il Museo Fellini sarà completato in tutte le sue parti in circa due anni. Per quanto riguarda il Fulgor, nelle prossime settimane sarà consegnato al Comune l’edificio ristrutturato, mentre l’inaugurazione del cinema è prevista per il prossimo ottobre, terminati gli allestimenti. Nel frattempo, sempre nelle prossime settimane, sarà pubblicato il bando di affidamento in concessione delle sale cinematografiche.