Martedì, 27 Giugno 2017 16:23

Il Comune tana il bidone della Notte Rosa

(Rimini) Negli ultimi giorni “centinaia di operatori turistici, esercenti ed imprenditori” riminesi, spiega l’amministrazione comunale, stanno ricevendo “proposte da parte di un’agenzia di comunicazione e promozione di eventi che offre loro spazi commerciali in occasione della prossima edizione della Notte Rosa, in programma il weekend del 7-8-9 luglio”. Da palazzo Garampi precisano che “si tratta di un’attività non autorizzata”. Per questo l’amministrazione “invita coloro che hanno ricevuto o riceveranno offerte di questo tipo a diffidare da tali proposte da acquisto. Nelle proposte commerciali diffuse da questa presunta agenzia si invita a versare una caparra immediatamente per poter prenotare il proprio spazio nell’ambito della tre giorni di manifestazione”. L’amministrazione invita a “non pagare alcuna somma” e annuncia che valuterà “eventuali azioni, segnalando l’episodio agli organi competenti”.

(Rimini) Contrastare disinformazione e false notizie su un tema complesso come quello delle migrazioni, sensibilizzare l’opinione pubblica, fermare il linguaggio dell'odio sin dalle scuole, educare i giovani a una comunicazione rispettosa degli elementari principi di civile convivenza. Questi gli obiettivi delle “Linee guida sulla comunicazione interculturale” della Regione Emilia-Romagna, che sono state presentate oggi a Bologna durante il convegno “Il ruolo della comunicazione pubblica di fronte alle sfide dell’immigrazione”, organizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti.

Il documento - destinato principalmente a comunicatori pubblici, giornalisti, operatori degli uffici per relazioni con il pubblico - fornisce indicazioni concrete su come utilizzare un linguaggio responsabile, privo di parole improprie o strumentali che causano pregiudizi e stereotipi pericolosi, e la conseguente diffusione di informazioni distorte.
“In questo particolare momento- sottolinea la vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini- è quanto mai necessario fornire un’informazione corretta ed equilibrata per restituire appieno la rappresentazione di tutti gli aspetti del fenomeno migratorio e promuovere una visione inclusiva della partecipazione dei cittadini stranieri immigrati alla vita delle comunità territoriali regionali. Si tratta- aggiunge Gualmini- di una sfida importante per la nostra regione e, più in generale, per le istituzioni pubbliche, impegnate a costruire un rapporto reciprocamente consapevole con le proprie comunità di riferimento. Conoscenza, visibilità e fiducia- conclude- sono elementi fondamentali che un amministratore pubblico dovrebbe tenere sempre ben presenti nel rapporto quotidiano con i cittadini”.

E proprio in tema di collaborazione interistituzionale, le Linee guida e il convegno rientrano tra le attività previste dal Protocollo d’intesa sulla Comunicazione interculturale, che la Regione ha attivato con altre istituzioni pubbliche e mass media per migliorare la comunicazione interculturale nel territorio emiliano-romagnolo. In fase di prima stesura, il documento illustrato oggi è stato realizzato con il contributo di Università di Bologna, Associazione Carta di Roma, Anci Emilia-Romagna, Associazione Italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale e Cospe Onlus.
Molte, come sottolinea la pubblicazione, sono le parole che andrebbero bandite dal linguaggio giornalistico e sostituite sulla base delle indicazioni contenute nella Carta di Roma, il protocollo deontologico relativo ai migranti sottoscritto nel 2008 dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana. Un esempio su tutti: il termine “clandestino”, che spesso viene usato impropriamente al posto di “rifugiato” o “richiedente asilo”.

I dati dell'Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio, aggiornati a gennaio 2016, rilevano che sono 536.022 (12% della popolazione residente complessiva) i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna, regione con il più alto tasso di incidenza di stranieri sulla popolazione (la media nazionale è dell’8,1%).
I comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri sono 158 sui complessivi 334 (erano 22 nel 2004). Le punte più alte a Galeata (Fc) al 22%, Castel San Giovanni (Pc) al 20,8%, Langhirano (Pr) al 20,1% e altri 30 comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20%.
Estremamente eterogenea la provenienza dei migranti, con oltre 170 Paesi rappresentati. Al primo posto la Romania con il 16,1%, in aumento rispetto al 15,5% dell’anno precedente; seguono il Marocco con il 12,2%, in diminuzione rispetto al 12,6% del 2014, e l’Albania con l’11,3%, valore in lieve calo se confrontato con il precedente 11,6%. Distanziati tutti gli altri Paesi di cittadinanza: Ucraina (6%, in crescita), Moldavia (5,7%, in leggero calo), Cina (5,3%, in lieve crescita), Pakistan (4%, in lieve crescita) e Tunisia (3,5%, in lieve decremento).
La presenza femminile a seguito dei ricongiungimenti familiari e dell’immigrazione per lavoro è in continua crescita: all’1.1.2016 le donne straniere sono 285.610 e rappresentano il 53,4% del totale dei residenti stranieri

(Rimini) In piena emergenza siccità, nell’ottica di preservare una risorsa preziosa come l’acqua e di tenere comunque alta la sensibilità rispetto al tema della lotta allo spreco, l’amministrazione comunaledi Rimini ha deciso di sospendere temporaneamente l’erogazione di acqua dalla fontana storica a di piazza Cavour (detta ‘della pigna’), “che, a differenza delle altre fontanelle della città, non sono controllate da rubinetti di arresto, ma al contrario – spiega l’assessore all’Ambiente Anna Montini – sono a flusso continuo. Si tratta di una piccola misura, un segnale, nell’ottica di preservare il più possibile le risorse idriche del territorio, in un momento dove l’acqua diventa ancora più preziosa. I dati rispetto alle precipitazioni parlano da soli: a dicembre, marzo e aprile le precipitazioni sono state inferiori dell’80-90% rispetto alla media degli ultimi anni e in alcune zone non ha piovuto per 100 giorni consecutivi. Oltretutto durante l’inverno è caduta poca neve sulle Alpi e i ghiacciai alpini continuano a ridursi per il caldo, fenomeni che determinano la crisi di fiumi come il Po e l’Adige. Per questi motivi tutti, sia a livello individuale sia a livello collettivo, dobbiamo tenere comportamenti responsabili per evitare lo spreco di acqua. Chiudere temporaneamente la fontana della Pigna chiaramente non è risolutivo, ma è comunque un segnale di attenzione che speriamo possa essere d’esempio per andare a cambiare le abitudini dei cittadini, al di là delle condizioni meteo”. Il normale utilizzo della fontana della pigna sarà ripristinato non appena rientreranno le condizioni di criticità.

(Rimini) Si dichiara “Insoddisfatto” il consigliere comunale della Lega Nord, Matteo Zoccarato, della risposta fornita dall’assessore comunale Jamil Sadegholvaad alla sua interrogazione sul piano per la sicurezza rispetto alla minaccia del fondamentalismo islamico a Rimini. “I nove indagati dalla Procura distrettuale di Bologna per associazione con finalità di terrorismo, sembrerebbero non preoccupare più di tanto l’assessore alla sicurezza, Jamil Sadegholvaad, secondo cui l’amministrazione comunale sta ‘tenendo alta la guardia’ sul pericolo islamico a partire, soprattutto, ‘dagli eventi in programma per la stagione estiva 2017’. Peccato che non dica altro. Come abbia intenzione di farlo, quali azioni nel concreto questa Giunta intenda promuovere per contrastare il fenomeno del fondamentalismo islamico a Rimini, non è dato saperlo”, spiega Zoccarato. “La diplomazia del Partito democratico non mi stupisce. A Rimini c’è più di una moschea spacciata come ‘centro culturale islamico’ ma di questo i vertici di palazzo Garampi sembrerebbero disinteressarsi. Addirittura, di fronte alle mie richieste di possibili agevolazioni fiscali per questi luoghi di culto, l’assessore comunale si è trincerato dietro un imbarazzante ‘non è di nostra competenza’ dando prova, per l’ennesima volta, della superficialità con cui da sinistra ci si approccia all'argomento”.

Martedì, 27 Giugno 2017 14:07

Spaccio nei parchi: 15 arresti in due mesi

(Rimini) Controlli nei parchi: in due mesi le pattuglie inviate dalla questura di Rimini nelle aree verdi della città per contrastare il dilagare di spaccio e prostutizione hannp prodotto 15 arresti, la maggior parte per spaccio di sostanze stupefacenti. In alcuni casi, le motivazioni sono state quelle della resistenza a pubblico ufficiale e della violazione delle disposizioni sull’ingresso sul territorio nazionale. Sono 32 le persone denunciate, la maggior parte per reati connessi con l’immigrazione o per porto abusivo di oggetto atto a offendere, migliaia quelle identificate, diversi gli etti di sostanza stupefacente rinvenuta e sequestrata grazie al fiuto dei cani della polizia di Stato, decine le segnalazioni da parte dei cittadini, 18 i provvedimenti di espulsione.

(Rimini) Occupazione di suolo pubblico, giro di vite del Comune a Rimini. E’ scattata ieri la campagna straordinaria di controlli della polizia municipale. Nella prima giornata sono state impegnate due pattuglie per ogni distaccamento (Centrale, Viserba e Miramare) con risultati positivi. Sono state 9 le sanzioni complessivamente elevate su un totale di 62 verifiche effettuate. Le maggiori violazioni sono state riscontrate nella zona sud. Riscontrate sette violazioni al Reglamento Cosap e un’occupazione abusiva.
Una sola violazione riscontrata dal distaccamento centrale: un negoziante bengalese è stato sanzionato per aver ampliato l'occupazione della sua attività. Nessuna irregolarità a Viserba.

(Rimini) Orgogliosi e soddisfatti per il risultato di Renata Tosi, tornata sindaco di Riccione dopo il ballottaggio di domenica, e per i due consiglieri eletti, si dichiarano Jacopo Morrone, segretario per la Romagna, e Bruno Galli, segretario per Rimini, della Lega Nord. Il Carroccio, per loro, è stato il “motore” della “macchina Tosi”. Era il 24 di febbraio quanto “la Lega Nord, per prima e senza alcun ripensamento, riconfermava la propria fiducia nel progetto di Renata Tosi”. “Non ho mai nutrito dubbi sulla bontà e sulle capacità amministrative di Renata. Come Lega Nord le abbiamo comunicato e dimostrato il nostro appoggio incondizionato fin dalle prime ore della sua ‘caduta’ assicurandole il nostro contributo in quella che si prefigurava come un’intensa campagna elettorale”, sottolinea Morrone, che rivendica “la paternità della scelta di febbraio” e il coraggio di “uscire subito allo scoperto senza tergiversare in pericolosi tentennamenti”.


Proprio per questo “la vittoria del Carroccio vale doppio” per Galli. Secondo il quale “il contributo del nostro movimento, soprattutto in alcuni quartieri, è stato determinante”. In particolare a San Lorenzo, dove la Lega “ha fatto man bassa ottenendo risultati da prima della classe”: 69, 60 e 53 voti, rispettivamente nelle sezioni elettorali 29, 30 e 26, alla lista capeggiata dalla consigliera uscente Elena Raffaelli. A lei per i segretari leghisti va “intitolata la vittoria nel feudo rosso di San Lorenzo (in cui è residente) ma non solo. Elena ha fatto la differenza con le sue 207 preferenze dimostrando caparbietà e tenacia in tutti questi mesi di difficile e velenosa campagna elettorale”, conclude Galli che infine si congratula anche con il secondo degli eletti della Lega: “Andrea Bedina che, alla sua prima esperienza amministrativa, ha conseguito ben 51 preferenze”.

(Rimini) Approda a Rimini lo street food dedicato alle specialità del cibo di strada: i migliori food truck d'Italia saranno alla Darsena per un weekend gourmet e alternativo dal 30 giugno al 2 luglio dalle 11 alle 24. La manifestazione è organizzata dal comitato di San Giuliano Mare, in collaborazione con la Sunrise management.
Da venerdì 30 giugno a domenica 02 luglio, alla Darsena sarà possibile gustare le prelibatezze della tradizione gastronomica di strada italiana ed estera, preparate sul momento da coloratissimi camioncini, vere e proprie cucine itineranti.
Dopo Rimini, tappa iniziale, il tour dello Street food toccherà le più belle piazze dell’Emilia Romagna e delle Marche, e si concluderà nella piazza di San Severino Marche, dove verrà devoluta una somma per la realizzazione di una struttura scolastica.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito, le giornate saranno allietate da DJ Set, musica Live e tanto divertimento per i più piccoli con trucca bimbi, bolle.

(Rimini) “Caro Pizzolante basta raccontare frottole”. Il segretario provinciale del Pd Juri Magrini risponde all’analisi sulle elezioni a Riccione fatta questa mattina dal deputato di Aleternativa popolare Sergio Pizzolante. “Basta raccontare vicende ricostruite per come fa più comodo a te”.
Prendendo atto dalle parole di Pizzolante, “che a Morciano Ciotti era già in campo quando incontrava me ed il Pd di Morciano, deduco di essere stato preso in giro io e gli atri visto che nei vari incontri il professor Ciotti ha sempre sostenuto in maniera categorica che non era interessato a ricandidarsi, è talmente vero che il candidato della lista civica che il Pd ha sostenuto non mi risulta sia assessore a San Clemente”.


Su Riccione e Coriano, “siccome ci sono stati altri esponenti del Pd che per ruolo hanno gestito le vicende in prima persona aspetto per ora a raccontarle per rispetto nei loro confronti, ma non mancherò di farlo nei prossimi giorni, racconterò senza lasciare indietro anche le parti più scomode, non certo per me. Non capisco perché ti ostini a parlare sempre e solo del Pd, a criticare il mio segretario nazionale e il mio partito in quel modo becero come un qualunque commentatore, dimenticando che tu sei esponente di un altro partito, quel piccolo partito che fa della politica dei due forni un’arte. Quello che sta a Roma con Renzi e a Milano con Salvini. Lascia stare il Pd, le nostre beghe le risolviamo da soli, evita di fare da clava per conto terzi”.


La patente del civismo. “Dato che ci sono, siccome questa storia del civismo mi ha anche stancato, e la ricostruzione che viene sempre fatta ad arte da qualche alleato della stampa locale imbeccato nei pranzi quotidiani, ormai è stantia, lo dico senza mezze misure: il Pd ed in particolare quello di Rimini non ha nessun problema ad aprirsi alle esperienze civiche, al mondo dell’associazionismo e delle professioni. Il tema è che quella patente di civismo lì non la puoi avere tu, non la puoi dare tu, per quello che rappresenti nella politica odierna ed hai rappresentato negli ultimi 30 anni di quella riminese. Il civismo non sono gli esponenti politici che si riciclano da una parte all’altra,che passano da governi di destra e di sinistra nazionali e locali con disinvoltura. Il civismo vero è altro e credo che continuerà a stare nascosto insieme ad un bel pezzo di sinistra nel 50% di astensione dal voto. Come ho già detto ritengo questo uno dei problemi più seri della politica ed in particolar modo del Pd, ovvero l’incapacità di tenere insieme valori con le politiche che mattiamo in campo”.


Magrini conclude citando Valter Veltroni che oggi nella sua intervista su Repubblica ha dichiarato “oggi il partito non è più la forza innovativa e di sinistra che avevamo immaginato. Sembra la Margherita”.

Martedì, 27 Giugno 2017 10:02

Riccione e Pd, la verità di Pizzolante

(Rimini) “Il Pd è un partito perso”, per il deputato di Alternativa popolare Sergio Pizzolante. “Renzi attribuisce la responsabilità della sconfitta agli ‘altri’, che sarebbero i suoi compagni di partito o di altri pezzi della sinistra, e gli ‘altri’ l'addebitano a lui".
"Di più e peggio: il fiorentino dice addirittura che lui non ha perso e pensa a se stesso non come capo di un partito o di una coalizione, ma come dominus della propria corrente. Non avrebbe perso la propria corrente, sostiene. È come se De Gasperi o Fanfani, anziché lavorare per tenere insieme le varie correnti della Dc e gli alleati minori da La Malfa a Saragat, si fossero impegnati a ‘fotterli’ tutti sino a cercare marchingegni elettorali per tenerli fuori dal Parlamento”.

Scrive Pizzolante che il Pd “è un miscuglio di vecchi apparati e di nuove spinte politiche senza sostanza di pensiero. Nelle aree rosse hanno votato in massa Renzi alle primarie,per poi far di tutto per non invitarlo in campagna elettorale".

Anche in Provincia di Rimini "dove hanno perso quasi tutti i Comuni, se la cavano attribuendo la responsabilità a Renzi”.
E invece “il Pd locale ha responsabilità gigantesche. Sono stati fatti passi indietro persino rispetto ai tempi del PDS. Quello era un partito inclusivo, cercava Papi stranieri, alleati veri. Non era auto referente e autarchico. Oggi il partito è un miscuglio di grigiore antico e arroganti luccichii renziani. Il pensiero è tornato indietro, l'arroganza avanza”.

A Morciano, “dopo che Ciotti era già in campo, ci hanno detto che doveva ritirarsi perché loro volevano candidare un'assessore di San Clemente a sindaco di Morciano”.

A Coriano “la logica avrebbe portato ad un sostegno al sindaco uscente. Che in questi anni aveva sempre intrattenuto ottimi rapporti con il Pd”.

A Riccione “non è bastata la disavventura di 3 anni fa. C'era un'accordo sul modello governo nazionale, con Renzi allora al 41%. Ma all'ultimo momento il partito ha detto ‘Niet!’
Poi 4 mesi fa il partito( 30 persone) ha detto ‘ni'. Ci hanno cercato loro, hanno proposto un'accordo, ma senza discutere di programmi, di candidati sindaci condivisi. Niente. Hanno deciso candidato sindaco e veti personali sugli alleati desiderati. Nonostante il successo dell'alleanza di Rimini fra Gnassi( non quel Pd) e il mondo delle imprese e del ceto medio rappresentato dal Patto Civico, fosse stato un successo nazionale”.

Poi per il ballottaggio “ci hanno sempre cercato loro per dirci, sostanzialmente, nessuna alleanza formale, perché perderemmo sicuro (sic), ma dateci i voti. Nonostante il nostro 15%, che vale ancora di più del 14 di Rimini. Voglio fare l'amore ma voglio anche rimanere vergine”.
Difficile “immaginare un grande travaso di voti per la Vescovi. Io l'avrei votata, lo dico adesso nonostante la sconfitta, perché non mi nascondo mai e non sono ipocrita. Non l'ho fatto perché impegnato fuori per un'evento familiare. L'avrei fatto per il mio giudizio sulla Tosi, che non cambia. Soprattutto dopo la violenta campagna elettorale e le dichiarazioni post voto. Ma sarebbe stato senza alcun ardore. E senza non si vince, si perde. Anche se di poco”.

Sulla Tosi e ai “suoi amici dico che sarei felice di cambiare idea. Così come la cambiai, pubblicamente, nei mesi successivi alle elezioni di 3 anni fa, per poi pentirmene. Comunque, a modo suo, è stata brava. Una forza e una determinazione fuori dal comune. Dal giorno stesso della caduta è andata in tutte le case a recitare la parte di chi è stata tradita e offesa. Un'altra avrebbe accusato il colpo. Lei no”.