Cultura, primi prestiti per il Fellini museum
(Rimini) Il Fellini Museum arriva al Kunsthaus di Zurigo in occasione della mostra "Von der Zeichnung zum Film" che inaugura venerdì 1 luglio. "Una collaborazione di grande prestigio che proietta il Museo di Rimini all'interno del circuito internazionale dei più importanti e visitati spazi d'arte contemporanea e che conferma il fascino e l'interesse esercitato dall'opera del regista riminese, equiparata a quella dei grandi maestri figurativi del Novecento", spiega la nota del comune.
Dalla collezione del Museo Fellini arrivano a Zurigo due costumi da vescovo realizzati da Danilo Donati per la famosa sequenza della sfilata ecclesiastica del film "Roma" del 1972 . "I due abiti presenti in mostra non solo solo il frutto di una semplice realizzazione sartoriale. La genialità di Donati trova la sua massima esplicazione nell'utilizzo e nella sperimentazione di materiali inconsueti. Per i costumi da Vescovo, l'idea della costruzione sartoriale comunemente realizzata da materiale tessile viene arricchita da altri materiali "poveri" come plastica e carta metallizzata".
Il Kunsthaus di Zurigo "è il più grande museo d'arte della Svizzera". All'interno di due strutture – l'edificio Moser e l'ampliamento di David Chipperfield (inaugurato nel 2021) – il Kunsthaus "presenta la più grande collezione di Munch al di fuori della Norvegia, nomi altisonanti come Picasso, van Gogh e Chagall, nonché illustri rappresentanti dell'espressionismo. A completare la collezione, ci sono opere che hanno plasmato il tardo XX e XXI secolo, come quelle di Warhol, Rothko o Beuys".
L'esposizione dedicata a Fellini propone fino al 4 settembre oltre 200 disegni, sequenze provenienti da 15 film, 150 fotografie di scena, materiali d'archivio (sceneggiature, locandine e manifesti) e arredi di scena. La maggior parte delle opere esposte proviene dalla collezione Jacob e Philipp Keel e completato dai prestiti dalla Fondation Fellini pour le cinéma di Sion e del Museum Folkwang di Essen.
Ex nuova questura, Confesercenti contro medie e grandi superfici commerciali
(Rimini) "L'avevamo già detto in tempi non sospetti: nel piano di riqualificazione dell'area della "ex nuova Questura" non possono starci medie e grandi superfici commerciali. Ora lo dice anche la gran parte dei residenti della zona, che stando al percorso partecipativo condotto dall'amministrazione comunale preferiscono sicuramente 'i negozi di prossimità, le attività e botteghe del mercato coperto, anziché la media-grande distribuzione', e suggeriscono anche 'la realizzazione di un piccolo mercato rionale'". Così Mirco Pari, direttore Confesercenti provinciale Rimini.
"Questa è la prova che la posizione che abbiamo preso e mantenuto nel tempo non è ideologica, bensì in sintonia con le esigenze di una Rimini che è cambiata ed è attenta alla sostenibilità, alla vivibilità, al verde, ai servizi, in definitiva a tutto ciò che è più vicino alle persone e al loro benessere". Per Confesercenti, "non è più tempo di grandi spazi impersonali e di non-luoghi. Il territorio è già saturo di superfici commerciali medie e grandi (tra l'altro sono già iniziati i lavori per un'ulteriore superficie commerciale a poca distanza da via Flaminia e dall'area della ex questura)".
La mobilità "va verso modelli sostenibili, difficilmente compatibili con i pesanti flussi legati alle grandi realtà commerciali. La città ha bisogno di altro, lo diciamo da anni e ora lo conferma anche il sondaggio che riflette lo spirito dei riminesi. Oggi c'è bisogno di rinaturalizzazione, risocializzazione, di vivere in luoghi con un'anima. In quell'area trovino spazio verde, servizi al cittadino, piccoli negozi di qualità tipici dei borghi, aree residenziali, ma non l'ennesimo supermercato".
Bilancio Regione, assestamento da 140 milioni
(Rimini) Sanità e welfare, transizione ecologica e agricoltura, attrattività turistica e culturale. Oltre all'avvio dei bandi europei – oltre 300 milioni di euro entro fine anno – e il sostegno alle imprese: sono le priorità della manovra di assestamento del bilancio regionale di previsione 2022 e pluriennale 2022-2024.
Una manovra da quasi 140 milioni di euro aggiuntivi quest'anno. Mentre per gli anni successivi, entrate e spese risultano in aumento di 20 milioni per l'esercizio 2023 e di 34,3 milioni per quello 2024.
Il progetto di legge ("Assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2022-2024") è stato approvato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini e ora inizia il suo iter in Assemblea legislativa, dove a luglio è prevista l'approvazione.
"Grazie alla gestione efficace dei conti, avviamo nuovi servizi nonostante la fase di forte contrazione delle entrate- afferma l'assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano-. Da sanità e welfare al trasporto pubblico locale, dalle politiche per le imprese alla valorizzazione e attrattività dei territori, vogliamo sia aiutare cittadini, famiglie e persone in condizione di fragilità in questa fase ancora difficile, con la coda della pandemia e le conseguenze della guerra in Ucraina, sia rafforzare le prospettive di crescita e ripartenza che ci sono, con numeri positivi in diversi settori produttivi. Fondamentale, da questo punto di vista, il via alla nuova stagione dei bandi europei: siamo stata la prima Regione ad aver chiuso la programmazione dei fondi comunitari per il nuovo settennato, ora non vogliamo perdere tempo e mettere enti locali, pubbliche amministrazioni, aziende e filiere di tutti i comparti nelle condizioni di ottenere le risorse e realizzare progetti che vogliono dire innovazione, sviluppo e lavoro. Operazione possibile grazie alla quota di cofinanziamento regionale, pari al 18%, oltre 50 milioni di euro".
"L'andamento della crescita inferiore alle attese, a causa del susseguirsi di crisi ed eventi straordinari, ha avuto effetti sul bilancio statale e su quello regionale in termini di entrate: nel 2020 e 2021, rispettivamente meno 156 e meno 110 milioni di euro. Ma attraverso il contenimento delle spese generali e trasversali, la riduzione costante del debito, il recupero straordinario di risorse, economie di scala e il contenimento delle spese generali- conclude Calvano- riusciamo a investire e agire a favore della società regionale".
I contenuti della manovra di assestamento. Parte la nuova stagione dei bandi europei: l'approvazione nei termini del Documento Strategico Regionale 2021-27 e la predisposizione iniziale nel Bilancio di previsione 2022-2024 dei cofinanziamenti consentirà alla Regione di uscire entro la fine del 2022 con bandi per 300 milioni di euro: 150 milioni sia su quelli Fse (Fondo sociale europeo) sia su quelli Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale). A questo proposito, con atto di Giunta, sarà programmata l'uscita dei bandi in modo da consentire a imprese, enti e amministrazioni pubbliche di programmare la propria attività.
Previsti anche bandi a sostegno delle imprese e degli enti locali con risorse europee Fesr, per la digitalizzazione delle imprese, investimenti produttivi per la crescita sostenibile e la competitività, imprenditoria femminile e comunità energetiche, nonché riqualificazione energetica e sismica del patrimonio pubblico.
Per il capitolo sanità e welfare, lo stanziamento complessivo ammonta a 26,4 milioni di euro: 3 milioni per investimenti, 3,7 milioni destinati a servizi sociali, interventi per soggetti a rischio esclusione e Terzo settore, 3 milioni aggiuntivi per bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni, con risparmi fino a 300 euro a figlio per famiglie e genitori. Oltra a 16,7 milioni di euro per prestazione extra Lea.
All'ambiente e all'agricoltura l'assestamento assegna 11,5 milioni di euro: risorse destinate al rafforzamento del Piano aria (copertura delle vasche degli allevamenti), che si vanno ad aggiungere ai primi 10 milioni già assegnati; poi sostegno alla pesca (1,5 milioni), intervento sugli animali fossòri, attività di Arpae.
Capitolo attrattività turistica, culturale e sostegno alle imprese: 1 milione di euro a sostegno delle imprese del trasporto (servizi aggiuntivi); 500mila euro per il rafforzamento Confidi (accesso al credito nel turismo); 3,1 milioni di euro a sostegno della promozione turistica; circa 5 milioni di euro per la promozione legata a eventi sportivi e culturali.
Dall'avanzo vincolato delle politiche abitative, quest'anno sono stati recuperati i 5 milioni di euro che la Regione utilizzerà per le politiche abitative in montagna.
29 giugno
Il vaiolo delle scimmie | Guerra dei cieli | Divieto di balneazione
Sanità, la Cisl si mobilita
(Rimini) Da domani 28 giugno la mobilitazione in AslRomagna organizzata dalla Cisl funzione pubblica Romagna, con presidi organizzati in tutta le province romagnole ed iniziative fino al 15 luglio. Mercoledì 29 giugno presidio all'Ospedale Infermi di Rimini. "Quale modello sanitario pubblico romagnolo ha in mente la Regione ER ? Abbiamo bisogno di assunzioni di personale, risorse e garanzia del sistema salute pubblico – afferma il segretario generale della CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza. Sono questi i temi al centro della nostra mobilitazione". "Come CISL FP chiediamo di rilanciare la sanità pubblica partendo dai professionisti. La Regione Emilia Romagna- sottolinea Cozza- deve trovare le risorse per garantire la nostra sanità romagnola o, come in passato, saranno fatti tagli a servizi, organici e salari e questo non lo possiamo permettere".
"Il personale in Ausl della Romagna è cresciuto dal 2018 ad oggi di 1724 unità, ma risulta numericamente insufficiente, perché figlio di anni di tagli lineari. Inoltre in poco tempo sono aumentati a dismisura i servizi offerti e a questi si è aggiunta la pandemia, che purtroppo ancora sussiste, e con essa tutte le attività cliniche dedicate. C'è necessità di un piano di reclutamento in grado di coprire il turn-over, smaltire le liste d'attesa, per poter implementare l'assistenza territoriale in attuazione del PNRR .. Infermiere di famiglia, OSCO, case della comunità, COT (centrali operative territoriali) sono nuovi modelli di assistenza territoriali che rischiano di rimanere solo sulla carta".
"Occorre inoltre garantire al personale riposi certi- prosegue il segretario cislino- ferie programmate e conciliazione vita-lavoro: il nostro obiettivo rimane quello di elevare la qualità dei nostri servizi sanitari e per questo non è pensabile continuare a pretendere dai dipendenti di rinunciare alla programmazione delle aspettative di vita privata. Il mantenimento dei professionisti in AUSL della Romagna passa anche dalla qualità del lavoro: se vogliamo essere attrattivi occorre fare molto di più".
"La Regione Emilia Romagna ha annunciato un piano di recupero delle liste di attesa, ma vista la mancanza di personale a nostro avviso questo non sarà possibile. Chiedere a chi è rimasto ora di fare anche quel tipo di percorso programmatorio per recuperare le prestazioni rimaste in sospeso per ragioni legate al Covid è praticamente fantascienza".
Alla priorità delle assunzioni si affianca un altro tema molto attuale: il finanziamento dei fondi per il personale e la copertura dei costi covid. "Tali fondi – ricorda il segretario CISL FP Cozza- non sono stati incrementati rispetto al numero di dipendenti presenti e questo limita fortemente lo sviluppo delle carriere dei professionisti, con rischi seri di perdita del salario accessorio di tutti i lavoratori dipendenti".
"Per noi centrale sapere qual è il modello di sanità pubblica che la Regione ha in mente per la Romagna e come si organizzano i servizi dopo un'esperienza come quella pandemica e in previsione dell'arrivo delle risorse derivanti da PNRR. Serve chiarezza, il personale ed i servizi non possono essere messi a rischio, non si possono fare proclami distanti anni luce dalla realtà che il personale ed i cittadini vivono rispetto ai servizi offerti".
"La Cisl FP Romagna chiede risposte per il personale- conclude il segretario della CISL FP Romagna Mario Giovanni Cozza- e per questo saremo il 29 giugno presso l'Ospedale Infermi di Rimini, all'interno di un percorso di mobilitazione al momento programmato fino al 15 di luglio, tutti i giorni, per chiedere il giusto rispetto e riconoscimento per coloro i quali in questa pandemia sono stati a garanzia e presidio della salute pubblica di tutti. E' proprio da questi professionisti che dobbiamo ripartire per rilanciare il sistema sanitario pubblico della Romagna».
Cultura: un'estate sulle tracce di Tondelli
Percuotere la mente al via, con dedica a Nina Simone
(Rimini) Inizia il viaggio nella musica di Percuotere la mente, la sezione che la Sagra Musicale Malatestiana dedica alla musica contemporanea, che torna ad accompagnare l'estate riminese dopo due anni di stop. L'esordio della nuova stagione di concerti è affidato all'Italian Jazz Orchestra, diretta da Fabio Petretti, con special guests la cantante Maria Pia De Vito e il trombettista Flavio Boltro che domani sera, 29 giugno (ore 21.15), saliranno sul palcoscenico della Corte degli Agostiniani per uno speciale omaggio a Nina Simone. Il concerto è inserito nel festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall'assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna.
"Love Me or Leave Me", nuova produzione originale dell'Italian Jazz Orchestra, è quindi un tributo a una delle voci che più hanno segnato il ventesimo secolo. Alle spalle degli artisti, sullo sfondo del palco, scorreranno immagini di repertorio, spezzoni di film, concerti, special televisivi e interviste di Nina Simone, per una scenografia in movimento.
Aggiornamento coronavirus: 495 positivi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.558.499 casi di positività, 4.352 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.605 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.767 molecolari e 12.838 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 18,4%.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 28 (-1 rispetto a ieri, - 3,4%), l'età media è di 66 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 910 (+3 rispetto a ieri, +0,3%), età media 74,1 anni.
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato), 13 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 2 a Ferrara (-1); 3 a Ravenna (+1); 2 a Forlì (+1); 1 a Cesena (invariato); 2 a Rimini (invariato). Nessun ricovero in terapia intensiva a Piacenza (-1 rispetto a ieri) e Modena (come ieri).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 47,1 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.103 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 323.863), seguita da Modena (753 su 241.070); poi Rimini (495 su 145.926), Ravenna (478 su 145.191) e Cesena (311 su 86.415); quindi Reggio Emilia (272 su 175.520), Forlì (218 su 72.022), Piacenza (204 su 80.168), Circondario Imolese (196 su 48.754) e Parma (165 su 131.393); infine Ferrara, con 157 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 108.177.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 42.825 (+ 2.328). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 41.887 (+ 2.325), il 97,8% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 2.016 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.498.585.
Si registrano 8 decessi: 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 91 anni); 1 in provincia di Modena (un uomo di 89 anni); 1 in provincia di Bologna (una donna di 77 anni); 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 88 anni); 2 in provincia di Ferrara (una donna di 90 e un uomo di 101 anni); 2 in provincia di Ravenna (due donne di 93 e 97 anni); Non si registrano decessi in provincia di Piacenza, Parma, Forlì-Cesena e Rimini. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 17.089.
Ospiti pluripregiudicati e non registrati, hotel chiuso per 15 giorni
(Rimini) Licenza sospesa per 15 giorni a un hotel di Marina Centro. Il provvedimento è stato firmato dal questore di Rimini Rosanna Lavezzaro, dopo le indagini della polizia amministrativa e di sicurezza all’ispezione eseguita dagli esperti della squadra esterna, che ha portato a confermare alcune irregolarità.
Nel corso del controllo, infatti, è stato arrestato un cittadino di 27 anni, nordafricano, pluripregiudicato e non in regola sul territorio nazionale. L’uomo alloggiava proprio nell’hotel in questione e si è reso responsabile del reato di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, dandosi alla fuga verso la spiaggia e poi difendendosi al punto da causare lesioni a un agente.
Nei giorni precedenti, un controllo simile era stato eseguito dalla polizia locale. Ne era risultato un cliente alloggiato, pluripregiudicato, arrestato in flagranza per spaccio di stupefacenti, che non risultava registrato nel portale web ma. Da qui l’ipotesi che la condotta illecita della gestione dell’hotel potesse essere allargata a più persone pregiudicate per gravi reati come lo spaccio di sostanze stupefacenti. E sono scattate verifiche ulteriori.
Pos obbligatorio, Confesercenti chiede azzeramento costi bancari
(Rimini) Giovedì 30 giugno scattano le nuove regole previste dall'ultimo decreto Pnrr che prevedono non più solo l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici, ma anche l'applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa. La sanzione amministrativa di 30 euro, aumenta del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento.
"Per noi il pagamento con moneta elettronica non è un problema, lo sono invece i costi legati alle transazioni, dalle provvigioni bancarie alle spese per l'affitto del Pos. Quindi è questo il nodo principale: non l'utilizzo del Pos ma tutti i costi di gestione dei pagamenti con bancomat e carte di credito", ribadisce il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini.
"La soluzione, come accaduto per altre questioni, è un intervento dello Stato che attraverso dei bonus, possa azzerare tutte le spese della transazione a carico dell'esercente. In Italia questi costi sono tra i più alti d'Europa, si spiega quindi perché in altri paesi i pagamenti elettronici si sono diffusi più. Nell'uso di carte di pagamento l'Italia si posiziona 24esima su 26 Paesi dell'Unione Europea, precedendo solo Romania e Bulgaria. Il nostro Paese precipita in fondo alla classifica europea per numero di transazioni elettroniche, registrando un andamento opposto alla media europea", ricorda Vagnini.
"Azzerando i costi bancari elimineremo le proteste e i tentennamenti legati all'obbligo di accettare pagamenti con carte, in quanto non possono ricadere esclusivamente sull'esercente. Da ricordare comunque che ci sono molte persone che non utilizzano bancomat e carte di credito, eliminare il contante quindi non può essere un obiettivo da raggiungere".