‘Cuochi, fuochi, passioni’ lunedì a Vite
(Rimini) La formula è sempre la stessa il cooking show di sei chef a proporre due chicche del gusto, per un totale di dodici, create per l’occasione attenendosi scrupolosamente a un tema scelto. Torna ‘Cuochi, fuochi e passioni’, lunedì prossimo. Si passa dalla cornice anni Venti del Gran Hotel di Rimini alla collina riminese con vista sul mare del ristorante Vite di San Patrignano. Anche questa volta sarà il luogo a dettare il motivo su cui gli chef saranno chiamati a creare.
“Abbiamo scelto come tema ‘Orizzonti’. Ci ha ispirati la collina, che permette di lanciare lo sguardo fino al mare”, spiega lo chef Fabio Rossi, padrone di casa per l’occasione. Perché proprio in collina saranno allestite le ‘postazioni live’ del cooking show condotto da Rossi insieme agli ormai affiatati compagni di viaggio Claudio Di Bernardo del Grand Hotel di Rimini, Paolo Bissaro del ristorante La Canonica di Casteldimezzo, Omar Casali di Maré | cucina caffè spiaggia bottega a Cesenatico, Daniele Succi dell’I-Fame Restaurant di Rimini, Silver Succi del Quartopiano Suite Restaurant di Rimini.
Musica e vini di San Patrignano e della cantina dell’Oltrepò Pavese Castello di Cigognola accompagneranno la serata. Per informazioni: 0541-759138, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
29 luglio
Traffico di anabolizzanti | Soldi freschi per Carim | Bulli e consiglieri
Storie e ricette | Fabio Rossi (Vite) e la sua caprese
“Io? Il posto più lontano dove sono stato è Brisighella, dove ho conosciuto Vincenzo Cammerucci”. Un incontro che a Fabio Rossi, chef del ristorante Vite a San Patrignano, stella Michelin ai tempi dell’Acero Rosso al borgo san Giuliano a Rimini, ha cambiato la vita o meglio la prospettiva che appena ventenne ne aveva.
“Quando ho iniziato la scuola alberghiera a Riccione, un po’ l’ho fatto perché mi piaceva cucinare, un po’ però anche perché non avevo le idee chiare su cosa avrei fatto da grande”. L’incontro con Cammerucci, per cui Rossi è andato a lavorare finita la scuola, le idee gliele ha chiarite. “La passione per la cucina è cresciuta sempre di più (e davvero oggi non rimpiango nulla)”, fino a portarlo all’apertura di un ristorante tutto suo assieme a suo cognato a Rimini. “L’Acero Rosso. Lì è arrivata la prima stella Michelin a Rimini”, dice con un pizzico di orgoglio. “E’ arrivata per lo stile e la filosofia della nostra cucina, in quegli anni, in realtà, poco comune in città”.
Tra i frequentatori dell’Acero Rosso ce ne è uno in particolare che sceglie Fabio, la sua umanità e la sua classe tra i fornelli, per un progetto speciale. E’ Andrea Muccioli che a un certo punto gli chiede di gestire Vite per una prossima apertura al pubblico, “prima funzionava come laboratorio interno alla comunità”. Un’avventura, quella a SanPa, che inizia nel 2008. “Andrea cercava qualcuno in grado di tradurre la loro filosofia in un’esperienza gastronomica”. E ha trovato Fabio.
“Vite è ancora oggi una grande sfida, un’esperienza complicata e complessa, ma dà davvero grandi soddisfazioni”. E’ che Fabio gode di una manodopera speciale, gli ospiti della comunità terapeutica per tossicodipendenti della collina riminese, fondata da un altro Vicenzo, Muccioli. Una manodopera che definisce il luogo, per molti occasione di rivalsa, ma non per tutti. “I ragazzi che arrivano ci mettono tutto l’impegno, altri proprio non ne hanno voglia, alcuni hanno voglia ma sottovalutano l’impegno che necessita il lavoro in cucina. Poi capita che un ragazzo scopre una grande passione e diventa bravo. Ne abbiamo mandati diversi in tanti ristoranti a Rimini e in tutta Italia, anche a Milano”. Qui scatta l’orgoglio della paternità cuoca. E un pizzico di commozione. “Sono soddisfazioni”.
E’ arrivata l’ora di chiedergli una ricetta, quella di una caprese ‘stupefacente’. Nella forma e nel gusto. Per carità, mai nella sostanza.
Si inizia con la crema di mozzarella. Servono: 400 grammi di mozzarella di bufala, 200 grammi di panna, 0,8 di procrema, sale. “Si frulla la mozzarella con il sale, si montare la panna con il procrema, si uniscono i due composti”.
Si passa al pesto di basilico. Servono: 50 grammi di basilico in foglie, 30 di parmigiano, altrettanti di olio extravergine, 10 di pinoli tostati, sale. “Frullare tutto insieme e passare al setaccio, colare in piccoli stampi di silicone e congelare”.
Per la glassa di pomodoro servono: un chilo di pomodori maturi, 50 grammi di gelatina vegetale, sale e pepe. “Tagliare i pomodori a pezzi e frullare, passare la polpa al colino fine e mettere in pentola. Aggiungere la gelatina vegetale in polvere e portare ad ebollizione”.
Infine, il crumble di olive. Si prepara con 50 grammi di olive nere disidratate e 100 di pan carrè senza crosta, un pizzico di sale. “Frullare le olive nere disidratate con il pane e sgranare, lasciare seccare a 50 gradi”.
Una volta pronte tutte le componenti della ricetta bisogna metterle insieme per creare un piccolo e rosso pomodoro. “Mettere la crema di mozzarella in un sac a poche, versarne 30 grammi su di un foglio di pellicola, inserire al centro il pesto di basilico congelato e chiudere i 4 lembi formando un saccottino, mettere in congelatore”.
“Quando sarà ben duro scartarlo e immergerlo nella purea di pomodoro calda, creando così una pellicola di pomodoro all’esterno, lasciare scongelare in frigorifero fino al momento di servirla”.
Sul piatto, “mettere un cucchiaio di crumble d’olive, adagiare il pomodoro, decorare con una foglia di basilico, aggiugere sale a scaglie e un filo d’olio extravergine”.
A Misano il primo campo europeo Slamball
(Rimini) Verrà inaugurato domani a Misano Adriatico, il primo campo di slamball in Europa. Si tratta di uno sport giovane, che mette insieme il basket e salto sui tappeti elastici, nato negli Stati Uniti e che vede sfidarsi squadre composte da quattro giocatori.
Agonismo e spettacolarità sono gli elementi trascinanti di questa disciplina che da qualche tempo si sta affacciando al panorama europeo.
L'unico giocatore italiano professionista che gioca nella lega statunitense è il riccionese Marco Bianchi. Proprio da una sua idea, a cura dell'Asd Slamball Italian Evolution, è nato il campo di slamball che si trova sul lungomare di Misano nell'area del Parco Mare Nord a ridosso della spiaggia libera. Lo Slamball si gioca in quattro (più altri quattro in panchina): un play, due schiacciatori e uno stoppatore. Ci sono quattro tempi da 8', i falli all'interno del tappeto e i cambi volanti come nell'hockey. La schiacciata vale tre punti, un canestro normale solo due (Ansa).
Cessione Carim, Cgil chiede l’intervento del ministro Padoan e Fondazione
(Rimini) La Cgil di Rimini fa sua la posizione di Agostino Megale, segretario generale nazionale Fisac, in merito alla vicenda della Casse di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato. “La politica faccia fino in fondo la sua parte e il ministro Padoan utilizzi tutta la forza del suo ruolo affinché la crisi delle tre banche, Cassa di risparmio di Cesena, Cassa di risparmio di Rimini e Cassa di risparmio di San Miniato, si risolva tutelando pienamente l’occupazione e i risparmiatori così come si è fatto nelle altre crisi bancarie”, sono le parole di Migale.
“Parliamo di 2.700 lavoratori e oltre 400 mila risparmiatori, e per questo il Mef, Banca d’Italia e il Fondo interbancario devono costruire tutte le condizioni utili che consentano l’acquisizione da parte di Crédit Agricole Cariparma”.
Per il sindacato “non è più tempo delle attese, il 31 luglio è vicinissimo e la velocità delle decisioni è indispensabile per mettere in sicurezza le banche i territori interessati e i lavoratori insieme ai risparmiatori. In questo ambito, il fondo interbancario superi le difficoltà e consenta la conclusione dell’operazione”.
La Cgil e la Fisac di Rimini si auspicano, in aggiunta, e chiedono “che nella prossima assemblea di Carim del 10 agosto, la Fondazione, maggiore azionista , contribuisca positivamente per la soluzione della vicenda per la tutela dei risparmiatori, del territorio e dei lavoratori”.
Gemelle ancora, rinnovato il patto tra Rimini e Soci
(Rimini) Sono passati quarant'anni da quando le città di Rimini e Soci sottoscrissero nel 1977 il patto di gemellaggio che da allora le ha legate e che ora viene rinnovato.
E' da qualche giorno infatti che una delegazione della città russa affacciata sul Mar Nero guidata dal Sindaco Anatoly Pakhomov è a Rimini per conoscere la città, la sua storia, le sue eccellenze, il suo percorso verso il cambiamento.
Cantiere del piano di salvaguardia della balneazione (ottimizzato) di piazzale Kennedy, stabilimenti balneari, palacongressi, fiera di Rimini, centro storico e le sue eccellenze storico monumentali sono stati i luoghi della visita del programma denso di ieri che ha avuto il momento centrale nella sottoscrizione del rinnovo del patto nella sala della giunta di Palazzo Garampi.
Nel suo intervento di benvenuto, il sindaco Andrea Gnassi ha messo in rilievo il dinamismo di Rimini e di Soci, città ad alta valenza turistica, che si stanno modernizzando per essere sempre più competitive nel mondo. "Rimini - ha proseguito Gnassi- che è e vuole essere anche in futuro la porta dei russi in Europa". Da parte sua, il sindaco di Soci Anatoly Pakhomov ha sottolineato il grande spirito di amicizia che ancora oggi intercorre tra le due città, mettendo in rilievo come nel grande sviluppo turistico di Soci degli ultimi anni, Rimini, con la sua spiaggia e il suo sistema di accoglienza, sia stata presa come modello tra i migliori del mondo; "per questo ringraziamo ancora la vostra bellissima città".
La cerimonia ha avuto il suo culmine con la firma ufficiale al rinnovo del Patto di gemellaggio, in cui un accento molto forte viene messo sulla necessità in futuro di intensificare gli scambi commerciali, oltre a quelli culturali e scolastici. A tal proposito, il presidente della Camera di commercio della Romagna Forlì - Cesena e Rimini, Fabrizio Moretti, ha messo in evidenza le potenzialità della sinergia tra Rimini e Soci, con molte imprese locali interessate.
Infine lo scambio di doni tra le due città.
Oltre al sindaco Pakhomov, facevano parte della delegazione russa Victor Filonov, Presidente del Consiglio comunale di Soci, Konstantin Oflidi, Oganes Chepnian, Stepan Kagosyan del Consiglio comunale, Svetlana Nedostoeva, Responsabile del Dipartimento Affari esteri della città, Andrey Kovalev, Capo di Gabinetto.
Microaree nomadi, ProRimini si dissocia dai residenti della Grottarossa
(Rimini) Il comitato ProRimini, contro il piano del Comune di Rimini per la chiusura del campo nomadi di via Islanda, si dissocia “si dissocia da ogni forma di contestazione basata su riferimenti etnici o censurabili luoghi comuni”. Forma che ProRimini rintraccia nelle dichiarazioni di alcuni residenti del quartiere Grottarossa, alla notizia che una microarea dove si trasferirà una famiglia sinti sarà posizionata proprio alle pendici di Covignano.
“I cittadini delle varie frazioni della città che sinora hanno aderito al comitato - spiega il portavoce di ProRimini, Loreno Marchei - hanno condiviso il principio per cui la contestazione va circoscritta ad ambiti di merito, ritenendo, in particolare, anche alla luce delle fallimentari esperienze locali e nazionali, che quella delle microaree, in luogo delle più opportune e meno costose soluzioni abitative convenzionali, sia una soluzione non idonea, né all’integrazione, né a risolvere le storiche problematiche del campo di via Islanda”.
Altro particolare di ProRimini “è la condivisa necessità che la protesta rimanga sempre coesa e congiunta tra tutti i residenti delle varie frazioni, nello spirito di un comune interesse civico, indipendentemente dalle particolari zone interessate o dalla loro esclusione”.
Per tali ragioni, “oltre alle tante altre sollevabili, si contesta il contenuto di tali recenti dichiarazioni, secondo le quali l’amministrazione non avrebbe “rispettato le promesse” fatte a Grotta Rossa o, addirittura, che l’inaspettata “reintroduzione” nel progetto della microarea di via della Lontra sia conseguenza dell’esclusione della microarea di via Maceri, nella zona di Gaiofana, ad opera del consigliere di maggioranza Erbetta di Patto Civico ivi residente”.
Il “senso” di tali esternazioni “è in contrasto con lo spirito ed i propositi del movimento ProRimini e purtroppo assonante sia agli intenti dei politici che, come ribadito dall’ex assessore Biagini, facevano la fila presso il suo ufficio raccomandandosi di non piazzare le microaree vicino alle loro zone di riferimento, sia alle recenti cronache, che riportano di analoghe discussioni all’interno di circoli di partito alla presenza dell’assessore Lisi, con buona pace del resto della città e dei riminesi non raccomandati politicamente nè destinatari di promesse”.
Il comitato ProRimini fa anche notare che “è palese che l’area di via Maceri è stata sostituita con quella prevista in via Montepulciano, esattamente a 200 metri, ubicata sempre a Gaiofana/Santa Maria in Cerreto, ed alla stessa è stata aggiunta, rispetto alle originarie previsioni, quella equidistante di via Feleto. In entrambe saranno sistemate due famiglie, in contrasto con le promesse soluzioni monofamiliari. Ulteriormente sterile ed errato è il conteggio delle microaree già esistenti, poiché anche a Gaiofana, come a Grotta Rossa, ve ne sono già due. Così è anche in tante altre zone della città”.
Ufficio dogane in centro, Gnassi e Moretti “fortemente” preoccupati
(Rimini) Lo spostamento della la sede dell'Ufficio delle Dogane di Rimini dal Centro agro-alimentare di via Emilia vecchia (Caar), nella zona di San Vito, alla vecchia sede dell'Inail, in via Melozzo da Forlì nel centro di Rimini, preoccupa parecchio l’amministrazione comunale di Rimini e la Camera di commercio. Tant’è che alla notizia il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il presidente della Camera di commercio della Romagna, Fabrizio Moretti, hanno scritto all’Agenzia delle dogane, che sta valutando il (per ora ipotetico) trasloco.
Lo spostamento per sindaco e presidente della Camera di commercio sarebbe “non logico e non conseguente rispetto alle scelte condivise in questi anni e agli importanti investimenti effettuati per rendere operativa e pienamente funzionale l'attuale sede delle Dogane al Caar di via Emilia vecchia”.
Una sede, come viene ricordato nella lettera inviata, “munita di numerose peculiarità favorevoli (vicinanza al casello autostradale di Rimini Nord, viabilità di accesso adeguata e che non interferisce con la viabilità di rango locale; piazzali di manovra e di sosta attrezzati per i veicoli, anche di grandi dimensioni ed attrezzati con tettoia per le operazioni di ispezione doganale, sistemi automatici di apertura, servizi igienici, servizio di apertura da portineria h.24) che in questi anni si è rivelata una scelta strategica particolarmente efficace, sia per i fruitori dei servizi doganali, sia per la mobilità dell'intera città di Rimini (non direttamente coinvolta nel traffico veicolare pesante tipicamente connesso all'attività doganale). Va poi rimarcato che negli anni, al fine di adeguare le infrastrutture dedicate a queste attività alle esigenze doganali, il Caar ha sostenuto ingenti investimenti anche nell'ottica di garantire il migliore svolgimento di tali funzioni al personale incaricato”.
Qualità logistica e livelli di servizio sicuramente non riscontrabili nello spazio che l'Agenzia delle Dogane sta valutando per l'eventuale trasferimento, la sede dell'Inail di Rimini, dove la mancanza di piazzali attrezzati creerebbe quasi sicuramente disagi e disservizi ad utenti ed operatori, ma non solo; le preoccupazioni logistiche in questo caso vanno di pari passo a quelle legate al traffico veicolare in centro e alla sicurezza dei cittadini. Gnassi e Moretti hanno ricordato infatti ai vertici dell'Agenzia delle Dogane come "il trasferimento nell'attuale sede avvenne nell'anno 2005 al termine di una vera e propria 'battaglia' combattuta dall'intera comunità riminese. La precedente ubicazione, in via Destra del Porto e dunque sul Porto canale di Rimini nel bel mezzo della zona turistica, aveva infatti costretto sin lì la cittadinanza e gli ospiti a sopportare quotidianamente il passaggio di decine di mezzi pesanti, con conseguente grave nocumento alla circolazione viaria e della sicurezza stradale, con conseguente aggravio dell'inquinamento da gas di scarico (Pm10). A metà anni Novanta si verificò un tragico incidente con l'investimento e la morte di un ragazzo in via Roma, centrato e poi trascinato per molti metri da un camion che veniva dal centro doganale in via Destra del Porto. Un fatto drammatico che ebbe forte eco nella pubblica opinione riminese e che diede la definitiva spinta nel chiedere a gran voce e unanimemente il trasferimento di una sede inopportunamente allestita in una fascia inadatta alla natura dell'attività da svolgervi”.
Per questi motivi Gnassi e Moretti esprimono "forte preoccupazione per l'eventuale trasferimento auspicando che l' Agenzia, anche sulla base delle considerazioni esposte, possa rinnovare il contratto di locazione presso il Caar, eventualmente anche a condizioni economiche migliori rispetto a quelle attuali".
Nuova rotatoria all’incrocio di via Flaminia Conca
(Rimini) E’ entrata in funzione questa mattina la nuova rotatoria all'intersezione con le vie Flaminia Conca – Carlo Alberto Dalla Chiesa – viale Della Repubblica, mandando così definitivamente in pensione il semaforo che fino a oggi ha regolato i flussi del traffico.
La corona della nuova rotatoria è stata inizialmente realizzata con il posizionamento di barriere mobili in plastica bianche e rosse, che saranno poi sostituite nelle successive due settimane dall'aiuola definitiva.
La nuova rotatoria, che come noto è caratterizzata da una forma insolita per migliorare la fluidificazione in sicurezza della viabilità nell'intersezione, ha dato in queste prime ore un buon responso sul traffico in uno dei punti più delicati della rete stradale cittadina compresa tra la via Flaminia e la nuova Circonvallazione, snodo scambiatore sia per accedere alla zona centro-mare, specie per i veicoli in uscita dall'autostrada, che per portarsi verso le zone esterne al centro città gravitanti su via Montescudo e via Coriano.
Riaperto il ponte tra Cattolica e Gabicce
(Cattolica) Terminati i lavori di manutenzione straordinaria sulla parte statica il ponte tra Gabicce e Cattolica da oggi riprende a funzionare in maniera regolare. Orario apertura dalle 7 alle 2, i primi 5 minuti di ogni ora, per consentire il passaggio delle imbarcazioni.