Venerdì, 28 Luglio 2017 09:24

28 luglio

Tesori dal mare | Ricchi via dalle case popolari | Miracolo sui binari

(Rimini) Il Comune di Rimini parla di “accoglienza virtuosa”, ma per la Cgil il nuovo progetto che prevere l’inserimento dei profughi nei Civivo per attività di pubblica utilità. “In realtà, oltre a non risolvere i problemi di accoglienza e di integrazione, si lascia sostanzialmente inalterata la situazione e, in più, si continua a confondere lavoro e attività volontaria. Il lavoro, infatti, è tale in presenza di un lavoratore che compie la prestazione lavorativa e di un datore di lavoro che è obbligato a retribuirlo; mentre il volontariato è lo svolgimento di un'attività fatta in modo gratuito e volontario, o l'uno o l’altro”, sostiene Claudia Cicchetti della Cgil.

Insomma, se “in questo modo, pare di capire, il Comune è convinto di fornire una risposta a chi guarda con disapprovazione i giovani profughi che trascorrono il loro tempo inattivi”, questo in realtà per il sindacato non accadrà. “Non è tutto così semplice e risolvibile” e anzi “i richiedenti asilo rischiano di infoltire le fila dei soggetti deboli a rischio di sfruttamento, tema su cui sarebbe necessaria una particolare attenzione da parte di tutte le istituzioni”.

(Rimini) Siccità, per Alessandro Rapone, amministratore di Amir, “il tema della dispersione idrica è senza dubbio centrale ed è diretta conseguenza di una condizione di vetustà di buona parte delle reti a livello nazionale”. Va però sottolineato che “se a livello nazionale la dispersione idrica raggiunge una media di circa il 38%, in Romagna abbiamo già ottenuto una delle migliori prestazioni, con una dispersione che si attesta al 19% (dati Istat 2015)”.
E’ per questo che “come Amir ci concentriamo sull’utilizzo e la gestione delle reti in condizioni ottimali”. Altre possibili soluzioni sono stte prospettate, “come il riutilizzo delle acque reflue, piuttosto che la desalinizzazione: si tratta di soluzioni integrate che, insieme a quella di una manutenzione/modernizzazione delle reti, implicano comunque ingenti investimenti pubblici”.

Considerando che “il tema della siccità è una diretta conseguenza dell’enorme emergenza attinente il cambiamento climatico, risulta chiaro che soltanto con una precisa volontà programmatoria in tema di modernizzazione delle reti potremo evitare nei decenni futuri un peggioramento circa la disponibilità della risorsa idrica ed il ripetersi di enormi sforzi economici in tempi così ristretti come sta succedendo ora in materia di gestione dei reflui fognari”.

Attualmente in Provincia di Rimini l’età media delle reti è di circa 26 anni, “cioè in grado di garantire una gestione della risorsa idrica in condizioni di efficienza, visto che viene individuato mediamente in massimo 40-45 anni il tempo di utilizzo delle reti”, precisa Rapone.
In prospettiva, “pur considerando gli interventi di manutenzione/sostituzione già programmati (interventi in sostituzione del 20% della rete), nel 2039 si può stimare di avere un’età media delle reti superiore ai 40 anni, con componenti del 22% che andranno a superare i 55 anni”. In Amir, quindi, si studia il piano per la sostituzione delle reti per lo più allo scadere del 2039.

Giovedì, 27 Luglio 2017 16:23

Multe a minimarket, Confcommerio applaude

(Rimini) La Confcommercio di Rimini applaude alla polizia municipale che ha recentemente sanzionato quattro minimarket rei di aver venduto alcolici a minorenni. “Vediamo con grande favore i controlli sistematici che la polizia municipale sta attuando per contrastare la vendita di alcolici ai minori e fuori dagli orari consentiti nei minimarket”, spiega Giuliano Lanzetti, presidente della Federazione comunale dei pubblici esercizi. “La richiesta di applicazione della sanzione accessoria per recidività, ovvero la chiusura dell’attività per un determinato periodo, trova il nostro pieno sostegno.
Più volte, anche nelle scorse settimane, come Fipe – Confcommercio abbiamo posto l’accento sulla necessità di utilizzare tutti i mezzi che la legge consente per debellare quella che è divenuta ormai una piaga sociale. In un territorio ad alta vocazione turistica e di intrattenimento anche giovanile come è il nostro, è importante che ci sia il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori che svolgono attività legate alla somministrazione e alla vendita degli alcolici.
Si rende dunque necessario punire chi agisce al di fuori delle regole non solo con un’ammenda. Come abbiamo più volte sottolineato, infatti, i lunghi tempi previsti per i ricorsi alla sanzione pecuniaria permettono alle attività non in regola di passare tra le maglie della burocrazia, cambiare ragione sociale e sparire al fisco ogni fine anno. Con la chiusura delle attività invece, si dà un segnale forte di legalità di cui tutta la comunità del territorio sente il bisogno”.
Interviene anche il presidente provinciale Gaetano Callà. “Chi si comporta bene, secondo le regole, non deve invece temere nulla. Questa è un’azione che non va solo a punire chi non rispetta le norme, ma permette anche di intervenire sulla tutela della salute dei minori e sul decoro del territorio, limitando di fatto il degrado dovuto alla presenza di persone ubriache che possono diventare moleste e all’abbandono di contenitori di vetro. Bene ha fatto il comune di Rimini ad iniziare questo percorso, che andrà intensificato dalle amministrazioni su tutta la provincia spezzando una consuetudine dannosa che deve essere contrastata con ogni mezzo necessario. Un giusto plauso al lavoro delle forze dell’ordine. Essendo difficile da valutare l’età degli avventori, sarebbe poi bene che il legislatore a livello nazionale pensasse a qualcosa di diverso, come un divieto per i minorenni di chiedere l’alcol, senza demandare l’attività di controllo solamente ai titolari degli esercizi”.

(Rimini) Più case popolari assegnate a più cittadini, facendo scorrere le liste di attesa e dando risposte in tempo reale ai nuclei familiari più bisognosi, grazie all'incremento del turnover negli appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Questa in estrema sintesi l'esito di una analisi temporale, condotta dal Comune di Rimini per il periodo compreso tra il 1999 e il 2016, sullo scorrimento delle graduatorie delle liste di attesa per l'assegnazione di un appartamento di edilizia residenziale pubblica.

I dati evidenziano come negli ultimi cinque anni, nel periodo 2011-2016, lo scorrimento sia proceduto al doppio della velocità rispetto ai quinquenni precedenti. Se le assegnazioni del periodo 1999-2010 fanno registrare un turnover medio di 28 alloggi, 452 in dieci anni, nel periodo 2011-2016 si passa ad una media quasi doppia di 51,5 assegnazioni.

“Il dato è reso possibile, oltre che dalla creazione negli ultimi anni di nuovi e importanti complessi residenziali pubblici, anche da controlli più stringenti sul rispetto dei criteri di assegnazione (per esempio, nell'ultimo controllo incoricato sui patrimoni di assegnatari di alloggi pubblici sono stati scoperti, ad una signora anziana, più di 100 mila euro in banca e un patrimonio ancora più consistente in assicurazioni e titoli) e, sopratutto, alla modifica regolamentare in materia di ampliamento del nucleo familiare. Questa modifica, che Rimini ha voluto in in deroga alla norma regionale, ha permesso di spezzare quella che fino ad oggi era una sorta di 'catena ereditaria' degli alloggi pubblici; questo ha significato essere più attivi e presenti nel tutelare le famiglie più bisognose in lista di attesa. In soldoni si è reso più complesso il cosiddetto diritto di subentro, perché questo in passato aveva prodotto casi anomali. Basti pensare che ancora negli anni 2011-2012 gli ampliamenti del nucleo familiare a favore di figli e nipoti erano una decina per anno, nonostante il regolamento per l'accesso agli alloggi pubblici del 2009 avesse già introdotto misure più restrittive in materia di ampliamento. Oggi questo non è più possibile”.

(Rimini) Al via 287 nuovi cantieri per opere di sicurezza territoriale e contro il dissesto in Appennino. Interventi programmati dai Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna in tutte le aree montane e finanziati complessivamente con oltre 11 milioni 700 mila euro, ovvero il 66% dei contributi di bonifica che sono stati riscossi nelle aree montane della regione (pari in totale a più di 17,7 milioni di euro).
I lavori, che saranno realizzati quest’anno, riguarderanno il presidio dei torrenti e fossi minori, il consolidamento dei versanti della montagna, la manutenzione della vegetazione lungo i corsi d’acqua, delle strade e degli acquedotti di bonifica in diverse località in vari comuni a Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

“L’obiettivo è reinvestire in progetti e interventi in Appennino, entro pochi anni, almeno il 70% dei proventi della bonifica provenienti dai cittadini e dalle imprese di questo territorio- spiegano Paola Gazzolo e Simona Caselli, assessori regionali alla Difesa del Suolo e all’Agricoltura-, come previsto dalla legge regionale. Per fare ciò abbiamo lavorato insieme ai Consorzi e sostenuto le strategie e le procedure più virtuose, basate tra l’altro sulla riduzione dei costi generali di funzionamento dei servizi e di riscossione. Ora continuiamo sulla strada tracciata per ottenere risultati sempre migliori”.

“La prevenzione è il pilastro dell’azione regionale per assicurare la sicurezza del territorio- concludono Gazzolo e Caselli- e la piena collaborazione di tutti i soggetti competenti è fondamentale: l'impegno messo in campo dai Consorzi è evidente e fondamentale per raggiungere risultati importanti”.

Nel riminese sono previsti 12 interventi a Verucchio, Montescudo, Montecolombo, Coriano, Santarcangelo, Poggio-Torriana e San Giovanni in Marignano.

Giovedì, 27 Luglio 2017 14:09

Tutta Rimini su una Ducati Monster

(Rimini) Il manifesto balneare di Rimini su moto e casco Ducati, firmati Aldo Drudi, che on realtà ha disegnato anche lo stesso manifesto. L’iniziativa è stata presentata oggi a Borgo Panigale. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha ricevuto le chiavi della moto questa mattina direttamente dall'amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali.

«Tra Ducati e Rimini - ha commentato Claudio Domenicali, ad Ducati motor holding, consegnando le chiavi del Monster 797 - c'è sempre stato un rapporto speciale. La città e i suoi bellissimi dintorni sono teatro di molti dei nostri eventi, lo spirito che anima e contraddistingue Rimini è un importante riferimento per tendenze e nuove idee e i progetti che abbiamo condiviso in questi ultimi anni confermano un legame costruttivo e stimolante. Mettendo a disposizione di Rimini un Monster 797, ulteriormente caratterizzato da questa speciale livrea, Ducati rende ancora più concreto questo legame. Una moto iconica che diventa espressione di una regione unica e speciale come l'Emilia Romagna e della sua Motor Valley, riconosciuta in tutto il mondo per l'eccellenza, la genialità e la tecnologia che la contraddistinguono».

L'idea è «semplice per quanto incisiva - sottolinea il sindaco Gnassi - perché, per definizione, un 'ambasciatore' è colui che non sta fermo, ma viaggia e percorre in lungo e in largo lande e territori. E la Ducati personalizzata da Aldo Drudi è un messaggero magnifico del messaggio universale di Rimini: fantasia, creatività, altissimo artigianato, tecnologia d'avanguardia, fusi assieme in una 'lega' e una livrea che traggono la loro irresistibile bellezza dalla natura profonda di un luogo unico».

Nel manifesto balneare i segni e i simboli della tradizione balneare che dialogano con le suggestioni della città d'arte e storica: Sigismondo e 'alea iacta est', la rosa malatestiana e il Grand Hotel, ma anche la piadina romagnola e le cabine di spiaggia, la saraghina, il faro, i delfini, la musica, il Sangiovese e i cappelletti, il tendone di Al meni, la Notte Rosa, il ponte do Tiberio. Su serbatoio e parafango della moto «il genio e il fascino di ogni tempo, trasportati in giro per il mondo da un altro mito della creatività italiana, Ducati».

Livrea ‘riminese’ anche per il casco dedicato, realizzato dalla Did di Davide Degli Innocenti (partner professionale di Aldo Drudi e che ha collaborato anche alla verniciatura del Monster). Si tratta di un jet Arai sulla cui calotta fa bella mostra di sé l'Arco d'Augusto, assieme alla rosa quadripetala simbolo dei Malatesta, al 58 (il numero con cui correva Marco Simoncelli), al brand ‘Via Emilia’ e ad altri suggestioni riminesi.

(Rimini) Approvata all'unanimità la nomina di Renata Tosi alla presidenza del comitato di distretto socio-sanitario della zona sud. L'elezione si è resa necessaria a seguito del risultato elettorale del 25 giugno e del periodo gestione straordinaria dell'amministrazione da parte del commissario prefettizio.

Nella seduta di mercoledì pomeriggio Renata Tosi ha ringraziato per aver garantito in maniera sempre presente e puntuale l' adempimento delle funzioni del sistema socio-sanitario e delle attività di gestione dei servizi e degli interventi previsti i componenti del comitato di distretto, ovvero i rappresentanti dei Comuni di Cattolica, Coriano, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano e dei Comuni dell'Unione della Valconca, nonchè dell'azienda Asl.

La pianificazione e predisposizione di ogni azione in tema di servizi rivolti agli anziani, ai disabili adulti, piani di zona, centri per le famiglie e strutture residenziali sono le linee fondanti del Comitato di distretto al quale ogni Amministrazione del territorio concorre con grande coinvolgimento e responsabilità per il bene delle comunità locali.

(Rimini) Scoperta e recuperata in mare questa mattina un’anfora di epoca romana. L’operazione è stata condotta dai sommozzatori della guardia di finanza di Rimini.

“Questi finanzieri - spiegano dal comando - specialisti, pratici dei fondali marini romagnoli, quando non impegnati in più urgenti necessità di servizio, perlustrano sistematicamente le acque poco profonde che caratterizzano la costa della regione, anche per individuare e salvaguardare reperti di interesse storico e artistico di cui è verosimile aspettarsi la presenza, in considerazione dell’importanza degli insediamenti costieri di epoca romana e dei rilevanti traffici marittimi del tempo, confermati da importanti ritrovamenti archeologici nel corso degli anni”.

Le fiamme gialle, in particolare, conoscono le caratteristiche del fondale dell’Adriatico; poco profondo, piatto e sabbioso, e quindi estremamente mutevole in caso di tempeste o forti correnti. E’ per questo che dopo il maltempo dell’altra sera sono usciti in esplorazione e malgrado le acque fossero ancora un pochino torbide hanno in poco tempo individuato “un reperto di interesse, evidentemente liberato dalla propria coltre sabbiosa dalle forti correnti sottomarine dei giorni precedenti e già colonizzato da piccoli organismi marini, sulla superficie esterna, e da altra fauna ittica, nell’ampia cavità interna”.

Recuperato il vaso, affinché non fosse danneggiato in attività di pesca o trafugato da altri, lo hanno liberato dai sedimenti e consegnato alle cure della Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e al Paesaggio per le Provincie di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’anfora ai suoi tempi deve essere stata usata per trasportare vino, è alta 60 centimetri con una circonferenza di 123 centimetri nel punto più largo. E’ quasi totalmente integra. Ora si cercherà di capire quali vicissituni storiche l’abbiano portata nel fondo dell’Adriatico.

Giovedì, 27 Luglio 2017 08:59

27 luglio

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