14 agosto
Bagno vestita, rischia di annegare | Sfascia l’auto del barista | Carambola a Santarcangelo
Pistola senza tappo rosso, denunciato
(Rimini) Durante il concerto di Radio Dj gli addetti alla sicurezza, assistiti da poliziotti e carabinieri, hanno trovato ieri sera una pistola giocattolo priva del tappo rosso custodita in uno zaino. Al proprietario dello zainetto, un turista 37enne di Jesi, è stata sequestrata la riproduzione dell'arma, ed è stato portato in caserma per la denuncia per procurato allarme. Continuano i servizi sicurezza disposti dalla questura in piazzale Roma e nelle zone centrali di Riccione.
Tre ragazzi napoletani che sostenevano di lavorare come 'pr' per i locali in collina sono stati denunciati per ricettazione, perché trovati con biciclette rubate (Ansa).
12 agosto
Fugge da casa | Botte per strada | Ancora un Myers per i Crabs
Storie e ricette | Lo chef Daniele Succi (I-Fame): A tavola in positivo
(Rimini) La sua zia se lo ricorda a quattro anni, al massimo cinque, sopra una montagna di patate in mezzo alla cucina del ristorante dei suoi genitori. Daniele Succi, chef del ristorante I-Fame a Rimini, ha iniziato presto la sua storia di cuoco. Lui e il cibo, una grande passione dalla tenera età. “Ero un mangiatore accanito, sin da piccolo. A 14 anni pesavo 87 chili, ero un bel vitello”. Sa sorridere di sé lo chef ‘vorace’ riminese, o meglio di Viserba, dove “si sta tanto bene, è proprio bellina”.
“Mi piaceva esplorare il cibo. Quando sei bambino hai un occhio più attento e libero su quello che ti appassiona. Ad ogni modo, ho amato il cibo sin da subito, prima da consumatore che da cuoco”.
E così che con la mamma e la zia ha imparato a sei anni a tirarsi le sue tagliatelle. “I miei lavoravano al ristorante, io non volevo stare con la baby sitter e per tenermi occupato mi davano da fare con loro in cucina. Io ne ero felicissimo”. Fuori dal ristorante, “ero l’addetto alla griglia”. E finita la scuola alberghiera è andato a Londra da Gualtiero Marchesi.
Figlio e nipote di contadini, non è totalmente vegetariano o vegano, ma i suoi menu tendono decisamente la mano al mondo vegetale e ai prodotti della terra. Ha anche studiato a Milano, tra i fornelli di Pietro Leeman. Nel tempo libero coltiva le sue erbe aromatiche e va a tartufi con i suoi cani, che sono “prima di tutto degli amici”. Nei boschi, che siano romagnoli o sammarinesi o di chissà dove, lui cerca anche funghi e bacche e assaggia tutto quello che trova guidato da una certa “voracità di conoscenza”, perché “anche un filo d’erba ha il suo sapore”. Non sarà pericoloso? “Al massimo ci lascio le penne, ma non mi perdo il sapore di una pianta nuova per non correre il rischio”. Lo dice seriamente.
Daniele pensa che bisognerebbe “rivalutare il pianeta”, secondo lui c’è poco interesse degli esseri umani per se stessi e questo lo “fa arrabbiare”.
“Ci sono momenti o luoghi in cui alcuni ingredienti scarseggiano o non sono reperibili. Ci sono situazioni in cui nella dieta settimanale certi alimenti si possono sovrapporre. Per esempio: se oggi mi va una frittata e domani le tagliatele, mi ritroverei a mangiare uova per due giorni di fila e non va sempre bene. E’ una questione di salute. E qui il mondo vegetale offre una grossa mano con tutte le sue sfumature. Pieno di potenzialità, può ancora crescere molto. Con i suoi colori offre tutto quello di l’uomo ha bisogno per alimentarsi in modo corretto e sano”.
Il mondo di oggi corre veloce, la vita è frenetica e “se mangi della verdura in mezz’ora l’hai digerita, se mangi carne o derivati di animali impieghi dalle 6 alle 8 ore. Se ci alimentiamo di prodotti che ci danno meno complicazioni nell’assimilazione tutto fila più liscio. Ecco io voglio guardare il mondo in modo positivo, a partire dalla tavola”.
Appassionato di disegno, da piccolo una sua insegnante aveva proposto ai suoi di mandarlo all’istituto d’arte, ma lui voleva cucinare. Lo chef Succi ora riversa tutta la sua creatività nel dare vita alle sue ricette. “Con ogni piatto bisogna corteggiare tutti e cinque i sensi. A partire dalla vista, è la prima porta da aprire. Poi c’è il profumo, poi il tattile degli ingredienti in bocca, e alcuni piatti si gustano anche attraverso l’udito, come qualcosa di croccante, per esempio”.
La ricetta che ci propone Daniele Succi è quella dei capelletti di curcuma e borragine a vapore, su crema di patate, cozze di fondale, portulaca e aria di mare (le dosi indicate sono per quattro persone, e ovviamente il consiglio dello chef è di prenderli biologici).
Per la pasta fresca servono 200 grammi di farina 0, “meglio se di grani antichi di Romagna”, 50 grammi di semola, 120 millilitri di acqua, 5 grammi di curcuma, 3 di glutine, 5 di olio nutraceutico. Si prendono tutti gli ingredienti “si impastano, poi si fa riposare la pasta mezz’oretta”.
Per la farcia si usano 100 grammi di tofu, 500 di foglie di borragine fresche spontanee, 30 di lievito secco in scaglie, sale e pepe a piacere. Mentre la pasta riposa, “mondare la borragine e conservarne i fiori, cuocerla in acqua salata, raffreddare in acqua e ghiaccio, strizzare e frullare con i restanti ingredienti”. Quindi si stende la sfoglia e si tagliano i cappelletti con l’aiuto di un coppa pasta. Si farciscono e si chiudono nella modalità tradizionale. Si cuociono preferibilmente a vapore.
Per la crema di patate prendere 50 grammi di patate (che più o meno equivalgono a una), 10 di olio nutraceutico, sale, pepe e acqua a piacere. “Pelare e mettere a cuocere in abbondante acqua la patata, poi scolare e frullare aggiustando di sale, pepe e olio di oliva”.
Il piatto si impreziosisce con 300 grammi di cozze di fondale lasciate aprire in padella con uno spicchio d’aglio e sfumate con un bicchiere di vino bianco. “Si copre con il coperchio fino all’apertura e subito si tolgono le cozze dal fuoco e si liberano dai gusci, conservando l’acqua di cottura”.
L’acqua di cottura delle cozze si mescola con 5 grammi di lecitina di soya. “Mettendo il liquido in un frullatore si incorpora aria per ottenere una spuma”.
Si prende un piatto e si mette un cucchiaio di crema di patate al fondo. Sopra, in cerchio si altenano i vari ingredienti, un cappelletto, una cozza, un rametto di portulaca (ne servono 50 grammi per decorare quattro piatti) e un fiore di borragine (sedici in totale per quattro persone). Al centro la schiuma di cozze, o “aria” di mare come la chiama lo chef.
Arriva il bagnino 4.0, un robot a bordo del mezzo per salvataggio
(Rimini) Arriva il robot al fianco del bagnino nel salvataggio che manda in pensione il vecchio pattino. Così le nuove tecnologie rivoluzionano anche la vita da spiaggia, insieme alle App per condividere l'ombrellone o per ordinare un drink al bar rimanendo sdraiati sul lettino. Le idee arrivano da dieci start up Made in Italy selezionate per 'SUNnext', lo spazio dedicato all'innovazione nell'ambito della manifestazione Sun, dedicata al mondo dell'outdoor, in programma ad ottobre alla Fiera di Rimini.
Tra i progetti selezionati, c'è quello di Italia Sea Rescue System, startup romana che ha costruito un mezzo automatico ed elettrico, pilotato direttamente dal bagnino, che può raggiungere in pochi istanti un bagnante in pericolo, senza bisogno di corridoio di lancio. Il mezzo è stato approvato dal ministero dei Trasporti come ausilio al salvataggio in mare. Da Cesena arriva 'Marinapp', applicazione che consente di condividere il proprio ombrellone, quando non si va in spiaggia, con altri bagnanti, i quali possono prenotarlo a prezzo vantaggioso. Un guadagno assicurato non solo per chi affitta l'ombrellone per la stagione, ma anche per il gestore dello stabilimento, che può così attirare nuovi clienti e avere sempre sotto controllo le assenze degli stagionali.
Frutto dell'innovazione tecnologica è anche 'Freezemakerlife', la macchina congela-bicchieri che rende all'istante ghiacciato qualsiasi vetro, così come 'Studiomapp' di Ravenna, portale web per la ricerca di strutture ricettive sulla costa romagnola, sulla base dei servizi turistici offerti. Per i più pigri invece la riminese Paname ha sviluppato una comoda app per effettuare ordinazioni al bar rimanendo sotto all'ombrellone, integrata con un innovativo software gestionale ad hoc per gli stabilimenti balneari (ANSA).
Nuova rotatoria, cantiere in pausa per Ferragosto
(Rimini) Sarà ultimata nel tardo di pomeriggio di oggi la posa del cordolo bianco, lungo 200 metri, che delimiterà l'anello centrale della nuova rotatoria (dall’insolita forma a clessidra) attualmente in costruzione all'intersezione con le vie Flaminia Conca – Carlo Alberto Dalla Chiesa – viale Della Repubblica.
Entrata in funzione il 28 luglio scorso con questo intervento escono dalla fase provvisoria i lavori di realizzazione che, dopo la pausa estiva, riprenderanno il 21 agosto per essere terminati entro il mese di settembre, con la posa di un prato all’interno e del nuovo impianto di pubblica illuminazione, l'anello esterno sormontabile in porfido.
Musica fuori orario, chiuso locale
(Riccione) Chiuso pubblico esercizio per mancato rispetto di fine musica a Riccione. I titolari di un bar di viale Dante hanno disatteso alle norme comunali in fatto di musica nei locali, con severe restrizioni negli orari. “Nei giorni scorsi è stata così disposta la chiusura della durata complessiva di 8 giorni, a partire da oggi, fino al 18 agosto”, comunica il comune.
I gestori irrispttosi del regolamento erano già stati messi sul chi va là dal settore attività economiche del Comune con un primo provvedimento coercitivo, corrispondente alla chiusura di un giorno, dopo che gli agenti della Polizia Intercomunale avevano appurato l'inadempienza a quanto contestato, in cui il locale aveva sforato più volte i limiti consentiti del rispetto di fine musica.
Alla quarta violazione, considerato che nonostante la precedente diffida formale, i titolari avevano proseguito nella reiterata violazione delle norme, è scattato un secondo provvedimento di chiusura di 7 giorni per un totale di 8, per violazione dell'art. 26 del Regolamento di Polizia Urbana.
La Sagra musicale festeggia Sigismondo nella sua Rimini
(Rimini) La Sagra Musicale Malatestiana celebra il sesto centenario della nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta, artefice a Rimini delle più splendida stagione dell'umanesimo, aprendo una importante sezione dedicata alla musica antica nei luoghi più carichi di storia della città.
La suggestione di uno dei cicli figurativi presenti nel Tempio voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta è parte integrante nel programma polifonico (18 agosto) al Castel Sismondo, proposto dalle voci del gruppo de Labyrintho dirette da Walter Testolin. Le sibille raffigurate da Agostino di Duccio ritrovano la voce in uno dei più impressionanti capolavori di Orlando di Lasso: Prophetiae Sybillarum.
Il ciclo continua nelle sale antiche della Biblioteca Gambalunga (22 agosto) con il concerto-spettacolo appositamente pensato da Emanuela Marcante e Daniele Tonini, dove la rivisitazione delle musiche concepite per i Malatesta si intreccia nell'originale percorso di immagini e parole ispirate agli artisti richiamati a Rimini da Sigismondo tra cui il celebre architetto Leon Battista Alberti.
Le musiche in voga alle corti riminesi e estensi sono al centro dei due programmi che vedranno coinvolti (16 e 19 settembre) i giovani esecutori dell'ensemble Aminta-Nuova Bottega Musicale e dell'ensemble di musica rinascimentale del Conservatorio "Girolamo Frescobaldi" di Ferrara nelle suggestivi cornici offerte dalla Chiesa del Suffragio di Savignano e della Pieve di Santarcangelo.
Dal dramma Malatesta dello scrittore francese Henry de Montherlant nasce l'originale incontro tra parole e musica (20 settembre) curato da Gianluca Reggiani coinvolgendo la voce del soprano Laura Catrani e il liuto di Giuseppe Frana, a Castel Sismondo.
Si intrecciano infine i destini dei rappresentanti della famiglia di Sigismondo Pandolfo nel concerto del gruppo Il Turturrino e di Miroir de Musique (30 settembre), tra le sonorità di strumenti come il liuto, la viella e la cornamusa.
Destinazione Romagna, Renata Tosi nel cda
(Riccione) Il sindaco Renata Tosi è stata nominato questa mattina membro del consiglio d'amministrazione di Destinazione Romagna, nuovo strumento di promo-commercializzazione turistica dei territori. "Lavorerò per dare il contributo mio e del Comune di Riccione affinchè la destinazione turistica Romagna venga promossa in termini di promozione turistica nella sua interezza con un'offerta variegata che, dal mare alla collina, ha necessità di canalizzare i turisti, specie stranieri, verso un territorio composto da quattro province. Un unicum territoriale nel quale al contempo auspico che ogni comune mantenga anche le sue peculiarità e possa dare il proprio contributo. Dal coordinamento di eventi ad azioni rivolte ad accrescere l'internazionalizzazione delle presenze turistiche entro il perimetro della destinazione Romagna, il Comune di Riccione farà attivamente la sua parte".
Scomparsa Maria Luisa Zennari, Sigismondo d’Oro e premio Pio Manzu
(Rimini) E’ scomparsa all’età di 97 anni l’educatrice e insegnante riminese Maria Luisa Zennari, Sigismondo d’Oro nel 2008. “Una figura straordinaria, quasi leggendaria dell’educazione a Rimini”, è il ricordo del sindaco, Andrea Gnassi.
“Una donna e un’insegnante - prosegue il sindaco - che ha lasciato un segno profondo nella vita di migliaia di donne e uomini, suoi allievi in oltre 50 anni di insegnamento. A tutti, in questi minuti, sarà venuto un tuffo al cuore nell’apprendere della scomparsa di Maria Luisa Zennari; perché era una di quelle insegnanti che non dimentichi mai e la cui importanza affiora anche al di là e al di fuori dai banchi di una scuola. Ce ne si accorge, e lo si apprezza, ogni giorno anche negli anni a seguire. Nel 2008 a Maria Luisa Zennari venne assegnato il Sigismondo d’Oro”.
Il riconoscimento a Maria Luisa Zennari era stato consegnato “per avere educato alla conoscenza generazioni di riminesi, trasmettendo valori fondamentali per la formazione di uomini e cittadini; per l’elevato senso civico che ha distinto l’intero corso del suo magistero, volto al miglioramento della scuola e della società; per avere, in oltre cinquant’anni di insegnamento, ispirato al senso della responsabilità e del bello la gioventù riminese, diffondendo sapere e cultura che sono il nutrimento del vivere civile”. Nel 2005 aveva già ricevuto il premio Pio Manzù per la sua assidua opera di illustrazione e
diffusione della conoscenza della Divina Commedia.
Per Gnassi, “tutta Rimini deve tanto a Maria Luisa Zennari. Lo deve chi l’ha conosciuta e anche chi non lo ha fatto. Perché anche grazie a lei, vero e proprio eroe del quotidiano, la nostra città ha saputo risollevarsi dai dolori e dalle tragedie più grandi, rinascendo. Grazie Maria Luisa, a nome della città intera e di molte generazioni di riminesi”.