Viserba, apre il parcheggio sperimentale
(Rimini) Aprirà nei prossimi giorni una nuova area di sosta pubblica a servizio della zona di Viserba. Il parcheggio, individuato in uno spazio in via Palotta a monte della ferrovia e a pochi metri dal mare, nasce a seguito dell'accordo siglato con il privato proprietario dell'area e prevede una disponibilità di 80 posti auto complessivi: di questi 55 saranno destinati ad uso pubblico, mentre i restanti 25 rimarranno a disposizione del privato.
L'accesso al nuovo parcheggio sarà regolamentato da un sistema di controllo automatizzato attraverso una sbarra attivabile attraverso un codice ed è stato pensato in particolare per le attività alberghiere e gli operatori turistici della zona, ma sarà utilizzabile anche dai residenti che ne faranno richiesta. La formula sperimentale approvata dalla Giunta comunale per l'estate prevede la possibilità di sottoscrivere un abbonamento stagionale con validità fino al 14 settembre o di utilizzare il parcheggio pagando un biglietto giornaliero, al prezzo forfettario di 5 euro.
"Terminata la stagione estiva – commentano gli assessori ai lavori pubblici e alla mobilità Mattia Morolli e Roberta Frisoni – ragioneremo sull'utilizzo dell'area anche per il periodo dell'anno, valutando le formule migliori per agevolare l'utilizzo del parcheggio ai residenti e a chi ha attività economiche nella zona, a servizio dei propri clienti". Il parcheggio di via Palotta si aggiunge alla nuova area di sosta realizzata da Rfi a Viserba nella zona del centro studi e che da metà giugno ha messo a disposizione di residenti e turisti 80 posti auto e cinquanta stalli per motorini. Una dotazione di sosta a servizio del Parco del Mare e per accompagnare l'introduzione della zona a traffico limitato per l'estate nell'area turistica di Rimini nord.
Aquafan, arrivano le star di Radio Deejay
(Rimini) Prende il via il palinsesto di Radio Deejay all'Aquafan di Riccione con le dirette dal parco acquatico più famoso d'Europa. Il primo in diretta, già da oggi (15 Luglio) è il direttore Linus arrivato in Romagna due giorni fa: dalle 9.30 alle 12.00 ha condotto il suo programma Deejay Chiama Estate dagli Aquafan Studios. Linus tornerà a trasmettere da Riccione giovedì 28 e venerdì 29 luglio.
"Sono tornato finalmente _ dichiara Linus _ erano due anni che non venivo a fare la radio da qui. Sono in onda da Riccione, espediente per raggiungere la famiglia senza suicidarmi col traffico del venerdì. Lo stesso motivo per cui nell'estate del 1993 mi sono inventato di fare la radio dall'Aquafan. Fino ad allora avevamo fatto 'soltanto' la tv". Il network di via Massena sarà per tutto ad agosto in diretta dall'Aquafan, dalle 10 alle 20, in compagnia di Rudy Zerbi, Andrea&Michele e Gianluca Gazzoli.
Nel dettaglio, il primo a partire con le dirette dalla Piscina Onde sarà Rudy Zerbi (10.00-13.00, dal lunedì al sabato), per poi lasciare spazio (dalle 14 alle 17, sempre dal lunedì al sabato) ad Andrea Marchesi e Michele Mainardi. Subito dopo, è il turno di Gianluca Gazzoli, in onda fino alle 20 (dal lunedì al venerdì). Con tutti loro arriverà sulla collina di Riccione, una ricca squadra di tecnici, responsabili di produzione, fonici e responsabili di redazione. Un mese pieno di dirette, ma anche ospiti e sorprese.
"Sigilliamo anche per la stagione 2022 la collaborazione con Linus e la grande squadra di Radio Deejay – commenta Patrizia Leardini, direttrice dei parchi Costa – Una collaborazione che va avanti da oltre 33 anni tra dirette, ospiti, eventi. Insieme agli amici di Radio Deejay e al calendario eventi che abbiamo annunciato pochi giorni fa, vogliamo offrire al grande pubblico, un'estate ricca di energia".
Riccione esporta lusso, Serafini sbarca in Francia, Olanda e Regno Unito
(Rmini) La crescita oltre confini di Renzo Serafini e del suo concept luce fa un nuovo salto in avanti. Alla base del successo la piena espressione del grande design Made in Italy: creatività, innovazione, lavorazione rigidamente hand made, artigianale, progetti custom per ogni cliente. Soprattutto, la sua nuova idea di creare lampade che si trasformano in veri complementi d'arredo, pensati per essere parte dell'ambiente che le ospitano. Risultato: da questo mese le soluzioni luce di Renzo Serafini saranno esposte e distribuite 10 show-room del Regno Unito. Mentre, nuovo distributore transalpino ha acquisto l'esclusiva per esposizione e vendita a Parigi e nel resto del Paese. Lo stesso è accaduto per Amsterdam e Olanda e per un' agenzia statunitense che oggi propone "Renzo Serafini" ad architetti e designer top level di Miami e californiani.
A segnare il nuovo passo avanti internazionale è stata la partecipazione del designer riccionese al Salone del Mobile di Milano del mese scorso. La sua azienda mancava dall'appuntamento mondiale con il design italiano dal 2020. Durante quella settimana lo spazio "Immersive" della "Galleria Bagutta" di Corso Garibaldi, allestito con rigore minimalista e un sorprendete colore di pareti e arredi blu di Prussia, progettato dall'architetto riccionese Giovanni Cenni e per la grafica da Nadia Ricci di studio "Mimetico", ha registrato tre giorni di eventi e incontri sempre sold out.
"Siamo tornati con un nostro spazio Off Salone, interamente dedicato alla luce, visto che quest'anno il design/illuminazione non era inserita nel programma in Fiera della manifestazione. È stato un successo persino sorprendente. Non mi aspettavo tanto interesse. Architetti, distributori, aziende, soprattutto internazionali, sono rimaste colpite dalle mie proposte. In particolare dal concetto di pensare a lampade e sistemi di illuminazione come veri e propri complementi d'arredo, inseriti in modo immersivo dentro ogni ambiente - spiega Renzo Serafini - la crescita della presenza internazionale apre nuove prospettive di sviluppo nella fascia top del mercato e quest'anno contiamo di arrivare a quota 20% del nostro fatturato proveniente da fuori confine. Obiettivo reso possibile anche grazie all'ingresso nel nostro capitale societario del fondo di private equity, creato da Andrea Aureli".
E le creazioni più apprezzate nelle nuove collezioni lampade e punti luce, sono quella a batteria, che si accompagnano a completi d'arredo a ponte, perfetti per tavoli, ripiani e le superfici di ogni ambiente. La loro alimentazione a basso voltaggio e la loro ricarica, abbassano i consumi energetici. Sono sempre dimmerabili per garantire l'intensità di luce in ogni situazione e le lampadine LED utilizzate sono quelle USA di Soora, che riproducono colori intensi e sfumature di bianco con la stessa precisione della luce naturale sono senza tonalità blu per offrire o salute e benessere della vista.
Si trovano già nel locale più affermato di Pantelleria "Dispensa Pantesca", nella ristrutturazione dell'Hotel romano "Velabro" curato dallo studio milanese "Studio Garibaldi Architets" e sulla collina di Misano nella nuova "Villa delle Rose" in cui ogni punto luce è cifra del restyling del locale e del suo ristorante "Asian". In questo caso, Renzo Serafini insieme a Giovanni Cenni hanno segnato intervento luce e architettonico negli esterni dell'edificio con 6 anfore luminose (altezza 8 metri) e con tavoli luminosi per le cene ad "Asian". Lampade a batteria sono entrate nei anche nei due nuovi locali giapponesi della catena "Pascucci" e in quelli della riviera autoctona del designer di Riccione: nuovo "Birrodromo" a Rimini, "Roof Top Alto" a Cervia e "Ondina" di Milano Marittima.
15 luglio
Crisi di governo | Covid: saltano i concerti | Tosi assolta
Studentato a palazzo Lettimi: no del ministero. Renzi: ora restauro filologico
(Rimini) Palazzo Lettimi, il Ministero per i Beni e le attività Culturali non ha concesso parere favorevole al progetto di realizzazione degli alloggi agli studenti universitari proposto dal comune di Rimini, con l'approvazione dell'Università di Bologna. E' quanto ha risposto l'assessora Chiara Bellini al cosigliere comunale di Fratelli d'Italia, che in maggio aveva presentato un'interrogazione sul tema.
L’Amministrazione Comunale aveva approvato,nel 2017,la cessione del diritto d’uso gratuito e perpetuo del palazzo Lettimi all’Università di Bologna, per la sua ristrutturazione in alloggi universitari, subordinata alla verifica dell’interesse culturale del Ministero dei Beni Culturali. già allora Renzi si era manifestato contrario al progetto, "perchè non prevedeva alcun recupero, restauro, né una destinazione compatibile con la storia e la bellezza architettonica di palazzo Lettimi e con la preesistenza archeologica dell’antico teatro romano, come è stato confermato successivamente dal Ministero".
Palazzo Lettimi è stato uno dei palazzi più belli di epoca rinascimentale, risalente al 1508, di proprietà delle famiglie patrizie, Maschi-Marcheselli-Lettimi, succedutesi nei secoli; fu donato dal Conte Giovanni Lettimi, insigne pianista, nel 1902 al Comune di Rimini, con il vincolo di destinazione a Scuole Musicali. Il palazzo venne distrutto dai bombardamenti anglo-americani del 28-29-30 Dicembre 1943. Dopo le bombe, per altri 30 anni, fino agli anni 70, "le Amministrazioni Comunali, come risulta dalle fotografie storiche, hanno continuato a demolire altri muri del Palazzo, invece di consolidarli, recuperarli, salvarli, a cui sono seguite le spogliazioni, solo alcune finite nei depositi comunali", sotiene Renzi.
"Il Palazzo è stato trattato come un rudere da eliminare, senza alcun riguardo al testamento di Giovanni Lettimi: ”Voglio che il mio Palazzo resti sempre di proprietà comunale, nè mai si spogli dei suoi pregi artistici” per sottolineare il lascito non solo materiale ma soprattutto culturale. Ricordo che fra i ruderi di questa costruzione rinascimentale, nel corso degli anni a seguire, installò lo studio, il noto scultore riminese, Elio Morri, che continuò a lavorare fino alla fine (1992), mentre dalla parte opposta ci fu l’ampliamento dell’allora ristorante Pic Nic".
Solo, grazie ad un protocollo d’intesa tra l’Università degli studi di Bologna e il Comune di Rimini, sottoscritto il 31/10/2000, si prospettò la ricostruzione del Palazzo Lettimi, come sede di rappresentanza e presidenza dell’Università di Rimini; "intesa che però non ebbe seguito. Così è continuato lo stato di degrado e incuria di Palazzo Lettimi, nel cuore della città, come evidenziano le condizioni delle cornici marmoree con pregevoli sculture di delfini, attorno alle finestre, invase dalle erbe infestanti dall’interno, il portale del palazzo con formelle in pietra d’Istria con la rosa quadripetala malatestiana, e la caduta frequente di pezzi murari della facciata esterna del Palazzo sulla via Tempio Malatestiano".
Per questo," negli ultimi dieci anni, sono intervenuto ripetutamente, con interrogazioni(3) e mozioni consigliari, per chiedere un progetto filologico di ricostruzione di Palazzo Lettimi e di valorizzazione dei resti del preesistente teatro romano. E’ possibile il progetto filologico di ricostruzione del Palazzo Lettimi, come avvenuto per il Teatro Poletti; sono infatti disponibili tavole, planimetrie, foto d’epoca, sulla storia di costruzione e distruzione del Palazzo, grazie a 7 anni di ricerca del Prof. Marco Musmeci (attuale Dirigente del Ministero della Cultura), oggetto della propria tesi di laurea in Architettura (libro acquistato dall’Amministrazione Comunale di Rimini il 13/05/1997). Dopo oltre 75 anni dalle distruzioni della guerra, chiediamo all’Amministrazione Comunale, di avviare urgentemente il recupero dal degrado e dall’abbandono di tale Bene Culturale, proponiamo la ricostruzione filologica, per la restituzione del Palazzo Lettimi al suo antico prestigio architettonico e la valorizzazione contestuale dei resti del Teatro Romano".
14 luglio
Lotta al covid: manca personale | Acqua dolce, multe salate | Ladro di gratta e vinci
Parcheggi disabili, oltre 200 violazioni in sei mesi
(Rimini) Sono state oltre duecento le violazioni riscontrate nei primi sei mesi dell'anno in corso dalla Polizia Locale da parte di automobilisti sorpresi a parcheggiare la propria auto abusivamente negli spazi riservati ai disabili. Un fenomeno di inciviltà e di mancata considerazione delle necessità dei cittadini più vulnerabili, sul quale la Polizia Locale mantiene alta l'attenzione, anche a seguito del giro di vite deciso dallo Stato alla fine dello scorso anno e che ha portato all'introduzione nel Codice della Strada di una disciplina più severa nei confronti di chi utilizza impropriamente gli stalli per disabili.
Il report della Polizia Locale conta quindi 201 violazioni per sosta irregolare nei posti riservati ai per disabili, nel periodo compreso dal 1° gennaio al 30 giugno di quest'anno. Un numero che conferma il trend del 2021, anno che si è chiuso complessivamente con 412 violazioni, dunque in linea con l'andamento che si sta registrando nel 2022. Il dato comprende sia coloro che parcheggiano gli stalli senza averne il titolo (che rappresenta la maggioranza delle violazioni) sia chi è dotato di permesso, ma ha utilizzato uno spazio destinato ad altri.
Non sono stati invece riscontrati nel primo semestre 2022 casi di cosiddetti 'furbetti' che abbiano utilizzato tagliandi falsificati o permessi fotocopiati, come si era invece verificato non raramente in passato. Con la recente disciplina aggiornata del Codice della strada, chi oggi utilizza gli stalli riservati senza averne titolo può incorrere in sanzioni da 168 a 672 euro, oltre alla decurtazione di 6 punti dalla patente di guida.
"Continuiamo a monitorare con scrupolosità queste irregolarità – sottolinea l'assessore alla Polizia Locale Juri Magrini – l'utilizzo improprio degli stalli per disabili, in assenza di permesso e quindi senza averne titolo, non è solo una violazione al codice della strada, ma è una mancanza di rispetto nei confronti di coloro che si trovano in una situazione di maggiore difficoltà legate a disabilità certificate. È doveroso dunque proseguire con i controlli e non abbassare il livello di attenzione per tutelare i cittadini più vulnerabili e garantirne i diritti".
Cereali, occhio alle speculazioni. Cresce il prezzo del prodotto riminese
(Rimini) Le operazioni di trebbiatura sono quasi terminate nel riminese e l'attenzione dei cerealicoltori sono tutte rivolte ai prezzi del grano. "Prezzi più alti dello scorso anno", è vero, ma le quotazioni alte non fanno dormire sonni tranquilli ai produttori. "Inutile girarci attorno, la produzione di grano sarà per forza di cose al ribasso", spiega Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, reduce dall'Assemblea nazionale dell'associazione a Roma, dove si è confrontato con il presidente nazionale Massimiliano Giansanti e gli altri colleghi sulle dinamiche del mercato cerealicolo. "Le forti ondate di calore e la siccità che ha caratterizzato la primavera e questa prima parte d'estate hanno impattato sullo sviluppo dei cereali: da un confronto con i nostri soci stimiamo una riduzione della produzione pari a circa il 20%", analizza il presidente dell'organizzazione.
Capitolo prezzi. Alla Borsa merci di Bologna, piazza di riferimento per il frumento tenero e duro del nostro territorio, i primi listini si sono aperti con valori importanti: grano duro in una forbisce tra 535 e 547 euro a tonnellata; mentre per il grano tenero tra i 340 e i 413 euro a tonnellata a seconda della qualità. Ma da fine luglio alla prima settimana di luglio le quotazioni sono già diminuite (6 euro a tonnellata per il tenero; 15 per il duro).
"Sui prezzi dei cereali, soprattutto in questo periodo, va assolutamente evitato ogni tipo di speculazione – ribadisce Carli – Anche se questo mercato è influenzato dalla geopolitica, dalle produzioni del Nord America che paiono importanti. Quindi i fattori da tenere sotto controllo sono molteplici. Ma restiamo in casa nostra: la produzione come detto è inferiore, i costi di produzione, una delle poche cose certe per l'agricoltore, sono schizzati alle stelle: l'imprenditore agricolo può quindi essere tentato di vendere il grano in apertura di questa campagna, evitare i costi di stoccaggio e provare a monetizzare subito il proprio lavoro. L'incognita, a questo punto, è nella capacità del mercato di difendere le quotazioni e dalla capacità delle strutture che ritirano i cereali di riconoscere questi prezzi e liquidare il cerealicoltore. In questo momento il rischio di impresa è tutto sulle spalle dei produttori agricoli, che hanno già fatto fronte ai costi di produzione ma non hanno ancora i risultati di realizzo. E' una situazione molto delicata, proprio per questo diciamo no a forme di speculazione che possano turbare un mercato già sotto stress".
Un passo indietro sui costi di produzione. "Prendiamo il gasolio agricolo che nel giro di un anno è passato da 0,70 a quasi 1,4 euro al litro; oppure l'urea, il concime azotato più impiegato in cerealicoltura: il suo prezzo è più che raddoppiato passando da 50 euro il quintali fino a punte di 120. Il lavoro conto terzi è andato di pari passo all'aumento del costo del gasolio... Sono spese che rischiano di affossare le attività dei nostri agricoltori - conclude Carli – Tutta la filiera deve assumere un atteggiamento responsabile e il consumatore deve conoscere queste dinamiche che si celano dietro il pane o la pasta che acquista al supermercato".
Aggiornamento coronavirus: 3 decessi, 860 positivi
(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.659.957 casi di positività, 9.685 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.618 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.931 molecolari e 14.687 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 37,8%.
Quarta dose. Sono 10.706 le prenotazioni fatte sul territorio regionale per la somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid a fine mattinata, nella prima giornata dedicata anche agli over60. Infatti, le prenotazioni sono aperte da oggi a tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età - una platea di circa 850mila persone - e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). In generale per quanto riguarda la campagna vaccinale anti-Covid, alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 10.604.933 dosi; sul totale sono 3.794.637 le persone over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale, il 94,4%. Le dosi aggiuntive fatte sono 2.929.241.
Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 47 (+1 rispetto a ieri, +2%), l'età media è di 63,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.427 (+37 rispetto a ieri, +3%), età media 75,5 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 1 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 4 a Parma (+1 rispetto a ieri); 3 a Reggio Emilia (+1); 3 a Modena (-2), 14 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 5 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (+1); 4 a Forlì (invariato); 3 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (invariato).
Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 47,7 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.165 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 344.622) seguita da Modena (1.127 su 255.269), Reggio Emilia (1.156 su 186.905); poi Ravenna (956 su 155.637), Ferrara (929 su 115.912), Parma (881 su 139.200), Rimini (860 su 156.397); quindi Cesena (535 su 92.736), Forlì (448 su 76.922), Piacenza (373 su 84.308) e, infine il Circondario Imolese con 255 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 52.049.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 82.378 (+5.146). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 80.904 (+5.108), il 98,2% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.
Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 4.526 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.560.352.
Purtroppo, si registrano 13 decessi: 2 in provincia di Parma (una donna di 78 e un uomo di 85 anni); 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 73 anni); 1 in provincia di Modena (una donna di 100 anni); 2 in provincia di Bologna (due donne rispettivamente di 86 e 95 anni); 1 nel Circondario Imolese (un uomo di 86 anni); 2 in provincia di Ferrara (una donna di 101 e un uomo di 80 anni); 1 in provincia di Ravenna (una donna di 79 anni il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Bologna); 3 in provincia di Rimini (due donne di 81 e 90 anni e un uomo di 38 anni, affetto da grave patologia). Nessun decesso nelle province di Piacenza e Forlì-Cesena. In totale, dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione sono stati 17.227.
Botteghe storiche, entra anche la Zucca di Miramare
(Rimini) Il ristorante pizzeria La Zucca, sulla passeggiata turistica di Miramare, è Bottega Storica del Comune di Rimini e con la consegna della speciale targa multimediale entra a far parte delle attività che compongono il puzzle degli itinerari di valorizzazione del progetto di Confcommercio della provincia di Rimini.
Il locale ha aperto le sue porte nel 1970 come tavola calda, poi l’attività è stata rilevata nel 1981 dalla signora Agostina Bologna che la gestisce tuttora insieme al marito Gildo Tonti e al figlio Samuele. Nata a scopo turistico, negli anni La Zucca ha attirato sempre di più i riminesi grazie alla qualità dei cibi proposti. La specialità sono le pizze cotte nel forno a legna, ma alla Zucca sono tante anche le proposte di piatti locali. La storia è evidenziata dai numerosi cimeli presenti, dal cancello d’epoca all’entrata, all’insegna originale del locale insieme a quella della famosa torrefazione riminese Caffè Giovannini, dal bancone del bar ai tavoli, fino alla parete rivestita a pietra in cui sono appesi diversi attrezzi antichi tutti da vedere: la bilancia per pesare il sale, quella in ottone per pesare le poveracce, i paioli in rame.
“Dopo 40 anni di gestione del ristorante pizzeria La Zucca, per noi entrare nell’Albo delle Botteghe storiche è come aver ricevuto un premio alla carriera – dice il titolare Gildo Tonti -. È un riconoscimento che è stato tanto apprezzato, sia da noi, sia dalla nostra famiglia allargata ovvero dai nostri clienti. In tanti ci hanno voluto fare i complimenti dimostrandoci affetto e stima. Molti turisti che venivano qua da bambini ora tornano con i propri figli e ogni volta ci ringraziano perché ritrovano il nostro locale con le stesse caratteristiche di allora e, dicono, questo li fa tornare ragazzini. Mantenere gli arredi e gli oggetti degli anni Sessanta e Settanta è stata una scelta: ormai i locali rinnovati recentemente sembrano fatti quasi in serie, mentre noi non volevamo disperdere le caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto, né gli ottimi materiali con cui si creavano gli arredamenti in quegli anni e che fanno ancora egregiamente il loro lavoro, proprio come noi”.
“Entrare al ristorante pizzeria La Zucca significa fare un tuffo indietro negli anni Settanta, in una Rimini balneare che ha fatto la storia del turismo internazionale – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. Sono contento che questa famiglia, da oltre quarant’anni impegnata in questa attività, continui a coccolare i turisti e i riminesi attraverso le sue specialità, riscuotendo un immutato successo grazie alla professionalità che mettono ogni giorno nel lavoro. La Zucca sarà una tappa importante degli itinerari che abbiamo pensato per valorizzare le Botteghe Storiche del territorio all’interno del nostro progetto: qui dentro sono tante le curiosità della tradizione balneare e culinaria riminese da scoprire”.