(Rimini) La fiaccolata annunciata dall'associazione Evita Peron “non fa altro che strumentalizzare la tragedia di tre persone alla disperata ricerca di visibilità. Ci si chiede perfino con quale coraggio Forza Nuova si senta in diritto di fare una manifestazione del genere, dato che sostengono un'idea machista di società per cui le donne vanno protette tenendole chiuse in casa ad allevare figli e cucinare per il padre-marito-padrone. Un vero ulteriore sfregio alle vittime, e una ferita che si riapre nel cuore della comunità che ha visto compiersi questa brutale aggressione”, così Marco Tonti, presidente del circolo Arcigay di Rimini sull’iniziativa annunciata da Desideria Raggi, responsabile dell’associazione Evita Peron, per mercoledì alle 20 a Miramare, in solidarietà alle vittime degli stupri di sabato notte.
“Perché poi non offrono un supporto concreto alle vittime e si limitano a fare fiaccolate? Forse perché in questo modo dovrebbero aiutare anche la trans violentata e pestata, con così tanta attenzione tenuta fuori dai loro comunicati? La vergogna delle discriminazioni non esita a mostrarsi, ma la società civile ha capito che questo è il momento del silenzio (come richiesto dalle vittime) e della concretezza, non delle strumentalizzazioni politiche”.

(Rimini)  Alla luce degli stupri avvenuti a Rimini, nella notte tra venerdì e sabato, "oggi con i leader nazionalisti polacchi e russi abbiamo deciso che, per l'anno a venire, istituiremo passeggiate della sicurezza in tutte le zone critiche e sulle spiagge di Rimini, dove negli ultimi anni sono avvenuti reati gravissimi specialmente contro le donne". E' quanto sostiene, in una nota, il segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore.

"Non possiamo lasciare le nostre donne in balia di esseri che hanno nella loro cultura il disprezzo per le donne cristiane e europee - aggiunge -: Forza Nuova ospiterà questi volontari, dando forma alla prima operazione europea di controllo del territorio e tutela delle donne. Alla donna, all'amico e al popolo polacco dedicheremo i prossimi mesi di lotta, la nostra energia e il nostro sacrificio".

Sulla vicenda, oltre a Fiore, un commento arriva anche del responsabile regionale di Forza Nuova, Mirco Ottaviani secondo cui "non vi sono oramai più dubbi sulla provenienza dei quattro vermi nordafricani che hanno trasformato in un incubo l'ultimo giorno di villeggiatura di una coppia di giovani polacchi, così come oramai non vi sono più dubbi che quanto successo è il frutto di anni di immigrazione incontrollata"

Quindi, argomenta l'esponente del movimento di destra "prosegue il nostro impegno a rendere impossibile la vita a quegli stupratori e a tutti quegli immigrati che per credo religioso, per inciviltà e per arroganza ritengono la donna europea una loro possibile preda e ci auguriamo che non vi sia alcuna pietà per gli autori di quest'ultima violenza, i quali ci piacerebbe vedere sul patibolo in piazza Giulio Cesare davanti agli occhi dell'intera cittadinanza" (ANSA).

  

Martedì, 29 Agosto 2017 17:16

Riccione, balneazione vietata al Marano

(Rimini) L’amministrazione comunale questa mattina ha dovuto emettere un'ordinanza per il divieto di balneazione temporaneo in zona Marano sud. Dai rilievi effettuati e calendarizzati da Arpae è infatti risultato uno sforamento dei parametri previsti confermato dai campionamenti svolti autonomamente e regolarmente dai servizi comunali, che hanno evidenziato un probabile problema nella zona a valle del depuratore, sotto il ponte di Viale Portofino.

Ai fini di individuare con precisione le cause e le anomalie che determinano l'alterazione dei valori delle acque e porre rimedio a queste irregolarità, l'amministrazione comunale ha immediatamente contattato i tecnici Hera per risolvere il più rapidamente possibile il problema.

(Rimini) I gravissimi episodi di violenza avvenuti qualche notte fa, “ci inducono ad una riflessione su ciò che sta accadendo da quel momento attorno alla città di Rimini. Vogliamo innanzitutto partire dal dichiarare pubblicamente la nostra piena solidarietà e vicinanza alle tre vittime della folle aggressione, ma inevitabilmente dobbiamo passare ad analizzare tutta la situazione che si è venuta a creare, dal piano della sicurezza a quello mediatico”, così Gianni Indino presidente provinciale di categoria.
“Come Confcommercio della Provincia di Rimini da tempo ci sediamo al tavolo insieme ad amministrazione, prefettura e forze dell’ordine per affrontare il tema della sicurezza, che da sempre ci sta a cuore. Dunque con cognizione di causa possiamo dire che Prefettura, Questura, forze dell’ordine, amministrazione e imprenditori stanno compiendo grandi sforzi per garantire la sicurezza sul nostro territorio e una tranquilla vacanza ai milioni di turisti che hanno scelto la nostra località per il loro relax e divertimento. Assistiamo invece ad una copertura e ad un’aggressione mediatica al nostro territorio che ritengo ingiusta. Imbarazzanti anche le dichiarazioni che lo mettono in correlazione con gli eventi: è forse proprio durante gli eventi che la spiaggia diventa più sicura con l’afflusso di persone e grazie a controlli e sforzi aggiuntivi”.
Questo “vile” atto sarebbe potuto “avvenire in qualsiasi altro luogo e non può essere un caso, seppur gravissimo, a mettere in discussione l’enorme e meritevole sforzo che tutte le componenti stanno portando avanti, con uomini e risorse limitatissimi. Io non ci sto, Confcommercio non ci sta. E ci auguriamo che tutti, istituzioni, mondo imprenditoriale e società civile siano insieme a noi a denunciare questa vera e propria aggressione mediatica che sta subendo un’intera città. Questa è la terra dell’accoglienza, non della violenza e un fatto gravissimo non può inficiare quanto di buono viene fatto durante tutto l’anno”.

(Rimini) E’ durata tutta la notte, l’attività del personale delle volanti e dei reparti prevenzione crimine, con l’ausilio degli equipaggi dei cinofili della Polizia di Stato, che hanno battuto l’arenile nel tratto compreso tra il bagno 106 e il bagno 140.
Gli agenti hanno condotto presso gli Uffici della Questura 7 stranieri, tutti irregolari sul territorio: su uno di quelli pendeva un provvedimento di rintraccio immediatamente notificatogli. Per gli stranieri sono immediatamente stati adottati i provvedimenti di espulsione.
Alle prime luci dell’alba invece, l’attività dei poliziotti si è concentrata presso lo stabile impropriamente denominato “nuova Questura” di via Ugo Bassi, stabile in avanzato stato di degrado, dove - come nelle ex colonie site tra i comuni di Rimini e Riccione - trovano occasionalmente rifugio sbandati e senza tetto.
Sono infatti 10 le persone ritrovate in quello stabile: si tratta di due italiani, con pregiudizi di polizia, e 8 stranieri, tutti irregolari sul territorio nazionale, posti a disposizione del locale Ufficio immigrazione che ha già predisposto i relativi provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. Resta al vaglio degli agenti la posizione di due stranieri trovati in possesso di due cellulari rubati.
I controlli di questa notte tutte attività che si stanno svolgendo a latere dell’attività di indagine condotta dalla locale Squadra Mobile e personale dello SCO e relativa ai fatti di sabato.
Si tratta infatti di attività finalizzate anche all’identificazione dei responsabili di alcune rapine commesse nei giorni scorsi nei confronti di prostitute, rapine che non hanno alcuna connessione con il grave fatto avvenuto nella mattinata di sabato scorso.
I controlli di questa notte infatti si inquadrano in una più ampia e articolata gamma di servizi iniziati dall’inizio di questa estate su tutto il lungomare e finalizzata a verificare il rispetto della vigente normativa in materia di permanenza sul territorio e a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti e i reati predatori, servizi che negli ultimi due mesi ha permesso di identificare oltre 12 mila persone e a sequestrare alcuni chili di marijuana diverse centinaia di grammi di cocaina.
Le attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e al controllo della sussistenza dei presupposti per la permanenza sul territorio nazionale da parte degli stranieri proseguirà anche nelle prossime giornate con l’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato.

(Rimini)

Il branco aveva già colpito. Prima di violentare la turista polacca, di aggredire e rapinare l'amico e poi stuprare una prostituta transessuale peruviana, sempre in quattro avevano aggredito in strada a Miramare una coppia di turisti di Varese. Presumibilmente sempre gli stessi quattro, si ritiene di origine magrebina, la notte del 12 agosto scorso, in via Vienna a Miramare, hanno avvicinato la coppia, lei 30 anni, lui 32, minacciandola con il collo di una bottiglia rotta, e si sono fatti consegnare il portafogli. Poi hanno tentato di inseguire la donna, di prenderla come poi avrebbero fatto con la polacca e la peruviana.

Ma la coppia era scappata e all'indomani aveva sporto denuncia ai carabinieri di Miramare. Ora la segnalazione è stata inserita nel fascicolo d'indagine sul doppio stupro, perché per modalità e luogo dove si è consumata quella rapina ha molte cose in comune con l'aggressione in spiaggia. "Abbiamo una pista, sono fiducioso, la polizia sta lavorando bene, credo si possa arrivare ad una soluzione in tempi brevi". Non dà nulla per scontato il capo della Procura di Rimini, Paolo Giovagnoli, perché queste sono ore decisive per la caccia ai quattro.

Gli investigatori della Questura non escludono nulla, né che si tratti di giovani stranieri, scuri di pelle ma non neri - come hanno sostenuto le due vittime polacche - presenti a Rimini da poco tempo, né che si tratti di persone che il territorio lo conoscono bene e ci vivono. Forte il sospetto che siano stati ospitati da conterranei. La polizia la notte dopo lo stupro in spiaggia e la violenza sulla prostituta transessuale ha setacciato locali, stabili abbandonati e luoghi dello spaccio forte dell'idea che i quattro ragazzi, probabilmente sotto i 30 anni, che sono stati descritti vestiti bene con felpe, cappellini e bermuda, possano aver usato sostanze stupefacenti e alcol.

Intanto all'ospedale 'Infermi' di Rimini, dove sono ricoverati i due turisti polacchi sono arrivati dal Paese dell'Est europeo i familiari, la mamma del ragazzo e il fratello della ragazza. Nella struttura, racconta il vicesindaco riminese Gloria Lisi, che ha visitato le vittime, "il ragazzo ha subito un intervento, in anestesia locale, per ricomporre la frattura riportata al naso mentre la ragazza è stata visitata agli occhi. La mamma del ragazzo e il fratello della ragazza verranno "ospitati" durante il periodo che trascorreranno in città. Se dal punto di vista clinico le condizioni dei due "migliorano di ora in ora - aggiunge Lisi - e le dimissioni dovrebbero essere a giorni", dal punto di vista del morale "sono visibilmente molto provati". Ieri c'è anche stato un incontro con "le associazioni che si sono messe a disposizione per ogni loro necessità, dai vestiti, all'accoglienza dei parenti". "Per le bestie di Rimini ci vorrebbe la pena di morte" e nel loro caso "non sarebbe male tornare alle torture". Lo ha scritto su Twitter il viceministro della Giustizia polacco, Patryk Jaki. "Ecco i vostri immigrati, li volete in Polonia? Se mai dopo la mia morte", ha aggiunto Jaki, riferendosi alla provenienza nordafricana dei quattro protagonisti della brutale aggressione, ricercati dalla polizia (Ansa).

 

(Rimini) “Trovo imbarazzante il comportamento della vicesindaco Lisi nonché Presidente per le pari-opportunità. In più di un anno la commissione si è riunita solo due volte a parlare di bazzecole”, attacca la riccionese Beatrix Colombo di Fratelli d’Italia. “La formazione di "tavoli di lavoro", ad esempio, come quello sulla violenza, questi tavoli sono talmente importanti che all'incontro di ieri con le associazioni per parlare di strategie per la violenza, che le componenti della commissione nemmeno sono state invitate. Ovviamente presenti tutte le associazioni sinistroidi e le varie associazioni di mariti o amici di amici a cui vanno gli incarichi”.

Perché Rimini “è una comunità direi per pochi, dal momento che per esempio Unicef non è nemmeno stata invitata come altre associazioni del territorio. Significa forse che la violenza sui bambini per la Lisi vale meno di altre tematiche trattate da altre associazioni? Io ho visto un incontro di simpatizzanti di parte, per appropriarsi della lotta alla violenza sulle donne a modo loro, senza un contraddittorio, senza un confronto per rendere Rimini più sicura a chiacchiere. Infatti si vedono i risultati! Farebbero bene a tenere conto anche della minoranza e delle nostre proposte concrete. Resto in attesa di un incontro concreto. Se questo non dovesse avvenire, chiedo lo scioglimento della commissione, che esisterebbe solo per pura forma ma che nella sostanza non produce nulla e non è tenuta minimamente in considerazione”.

Martedì, 29 Agosto 2017 10:59

29 agosto

Branco vicino alla cattura | Polacchi chiedono pena di morte | Lo sciopero dei professori

Lunedì, 28 Agosto 2017 19:30

Palmizio: Violenza a Rimini aberrante

(Rimini) “La violenza e lo stupro di gruppo avvenuti a Rimini sono aberranti”. E’ il commento del senatore di Forza Italia Massimo Palmizio, coordinatore regionale degli azzurri. “Sono stati scritti fiumi di parole; solidarietà, disgusto, collera, compassione sono i sentimenti che hanno colpito ognuno di noi. Ma non si poteva davvero evitare? Ma soprattutto come possiamo prevenire?”.
Il senatore Palmizio il 30 giugno ha “raccolto l'appello del Siap, sindacato di Polizia, ed ho interrogato il Ministro dell'Interno per segnalare una forte criticità proprio sulla città di Rimini. Il Siap evidenziava che le misure ad hoc previste per l'estate riminese sarebbero state attive, in sostanza, solo tra il 20 luglio ed il 20 agosto 2017 ed a mia volta segnalavo il problema al Ministro”. Si precisava inoltre la “mancanza di personale sufficiente a garantire la sicurezza sulla Riviera romagnola”.

Successivamente, in data 10 luglio, “ho sollecitato ancora il Ministro dell'interno con una interrogazione più generale sul piano di chiusura di 251 presidi della polizia di Stato chiedendo se il Governo non intendesse sospendere il prospettato e ad a mio avviso «feroce» progetto di chiusura selvaggia degli Uffici di polizia e procedere, invece, ad una riforma seria che conducesse ad una razionalizzazione ragionevole e concordata del sistema della sicurezza italiana”.

A tutt'oggi “non ho ricevuto risposta alcuna. La sicurezza percepita ed oggettiva è sempre meno, i fatti di violenza più o meno grave si susseguono in special modo ad opera di cittadini stranieri. Sia chiaro che a me non interessa il colore del "Mostro" ma mi pongo domande quando un "mediatore culturale" dichiara su un social che lo stupro è brutto solo all'inizio e poi la donna si calma. Questa è istigazione alla violenza, sono valori culturali che non ci appartengono e che dobbiamo respingere”.

Palmizio si rivolgerà “ancora al Ministro, le segnalazioni che arrivano dal territorio devono essere ascoltate, le forze dell'ordine devono essere sostenute e implementate ma soprattutto deve passare un messaggio preciso: in Italia delinquere è un reato e il reato deve essere punito con la certezza della pena e/o con l'espulsione immediata”.

Lunedì, 28 Agosto 2017 19:06

Fipronil, sei casi in Emilia Romagna

(Rimini) Su 81 rilevamenti effettuati in Emilia-Romagna su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all’uovo e carne di gallina, sono 6 i campioni trovati positivi al Fipronil, mentre altri 11 sono in attesa di conferma perché risultati positivi al primo test, al quale deve seguirne un secondo per avere la conferma definitiva.
“I livelli di contaminazione rilevati sono al di sotto delle soglie di tossicità definite, dal punto di vista scientifico, dal ministero - spiegano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all’Agricoltura, Simona Caselli-. Nei campioni trovati positividi produzione regionaleilivelli di contaminazione si attestano mediamente intorno allo 0,16 mg/kg, ben inferiori allo 0,72 mg/kg che corrisponde al limite di tossicità”.
Sono i risultati ad oggi del Piano di campionamenti straordinario messo in campo dal Servizio sanitario regionale per fronteggiare l’emergenza del Fipronil nelle uova che dall’inizio di agosto ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
I sei campioni confermati, cioè per i quali è già stato effettuato il doppio test di verifica, provengono da alcuni allevamenti, di cui uno in Romania e gli altri nella provincia di Forlì-Cesena.
Nel giro di una decina di giorni tutti i 137 allevamenti avicoli intensivi situati in Emilia-Romagna saranno campionati.
Il percorso per le aziende in cui vengono trovati uova e prodotti derivati contaminati prevede il vincolo sanitario e quindi il blocco della commercializzazione delle uova, dei trattamenti agli animali e il blocco della macellazione per la vendita delle carni.