Economia, Maggioli: Siamo alla svolta
(Rimini) Diversi segnali di positività che confermano la tendenza di crescita riscontrata anche a livello nazionale, ma che consigliano di non diminuire la concentrazione sugli obiettivi di sviluppo. E’ il dato dell’indagine congiunturale sul primo semestre 2017 diffuso oggi da Confindustria Romagna.
Nel consuntivo riminese del primo semestre il fatturato totale segna un +1% (+4,8% fatturato interno e - 1% fatturato estero). La produzione è al +0,6%, l’occupazione al +7,1%. La spesa degli investimenti rispetto al 2016 cresce del 28,1%.
Per le previsioni la produzione è in aumento per il 48,4% del campione e stazionaria per il 45,2%, gli ordini sono stazionari per il 47,7% degli imprenditori, l’occupazione è stazionaria per il 73,1% del campione. La percentuale del campione che non prevede investimenti è del 4,4%, in calo rispetto al dato previsionale 2016.
In area vasta il consuntivo del primo semestre rileva un +6,2% del fatturato totale, un +2,9% della produzione e un +6,1% dell’occupazione. Gli investimenti segnano un +4,3%. Nelle previsioni la produzione viene vista stazionaria dal 47,2% delle imprese e in crescita dal 43,3%, gli ordini stazionari per il 51% degli imprenditori, e in aumento per il 42,1% del campione. Per gli investimenti solo il 9,2% dichiara di non prevederli in netta diminuzione con la percentuale dello scorso anno.
“Sia in area vasta sia provinciale la situazione si sta consolidando con prospettive di un secondo semestre in crescita e investimenti in positivo – spiega il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli – Notiamo una svolta, sebbene con una certa cautela, che dimostra che il nostro tessuto imprenditoriale è fatto di aziende attive. Presentiamo questa analisi in concomitanza con il primo anno di Confindustria Romagna festeggiato il primo di ottobre. Un anno in cui abbiamo visto il nostro tessuto imprenditoriale crescere e diventare sempre più rappresentativo ed espressione delle peculiarità della Romagna”.
Purtroppo, prosegue Maggioli, “siamo costretti a lavorare con una burocrazia ancora troppo ingessata e una pressione fiscale soffocante. Le imprese hanno bisogno di semplificazione.
Sul territorio riminese riscontriamo segnali di dinamismo (diversi cantieri all’attivo, il rifacimento del Galli e del Fulgor, l’attenzione a una nuova immagine di turismo culturale). Ma dobbiamo essere ancora più attrattivi: servono politiche che facilitino investimenti sia da parte delle aziende già presenti sia da parte di nuovi gruppi. Il concretizzarsi di vari progetti di insediamento richiesti da alcune aziende e fermi da anni, in particolare nell’area di Rimini Nord, proprio a causa di una burocrazia ingessata, potrebbe essere un'opportunità per la crescita dell’occupazione".
Il territorio “conta importanti infrastrutture, come la fiera di Rimini, l’aeroporto Fellini, i palacongressi di Rimini e Riccione, solo per citarne alcune. Per essere più attrattivi occorre impegnarsi per un loro ulteriore potenziamento indirizzato alla crescita del territorio e della sua economia”.
Ieg “continua a essere esempio di fusione vincente e strategica grazie all’accordo con Vicenza. I numeri in crescita, le manifestazioni di alto livello, il piano per una prossima quotazione in borsa, contribuiscono a dimostrarlo. Oggi Ieg è al secondo posto tra le fiere italiane per volume di fatturato e al primo posto per manifestazioni organizzate direttamente e redditività del business, grazie ad una gestione lungimirante e di visione mondiale.
In un panorama generale in cui la difficoltà delle compagnie aeree riempie l’attualità, un sentimento di preoccupazione è comprensibile. Ci auguriamo che l’aeroporto Fellini possa continuare e svolgere il ruolo attrattivo di carattere internazionale a cui non possiamo più rinunciare. Vogliamo essere ottimisti confermando un clima di fiducia nei confronti di AiRiminum con l’auspicio che si possa operare in un’ottica di sinergie fra il territorio e lo stesso scalo”.
La solidità dell’economia, inoltre, “non può esistere senza un sistema credito in buona salute. Ribadiamo che Banca Carim rappresenta l'istituto di riferimento del territorio. La recente conferma ufficiale del passaggio di proprietà a Cariparma – Credit Agricolè, ci porta ad augurarci che la situazione di stallo che abbiamo vissuto sia finalmente superata. Occorre potere ricominciare in tempi rapidi perché le nostre imprese hanno bisogno di riferimenti del credito importanti per competere innovandosi e internazionalizzandosi. Auspichiamo che vengano garantiti i diritti di tutti gli attori coinvolti e che non si perda l’importante valore aggiunto dato in questi anni dalla Fondazione Cassa di Risparmio per la crescita sociale e culturale del territorio. Da parte nostra diamo a Cariparma – Credit Agricolè la piena disponibilità a un confronto e a una collaborazione che coinvolga le forze del territorio, sia pubbliche che private, affinché si possa ripartire per una nuova stagione di crescita”.
Maggioli torna anche sull’università. “Le notizie su eventuali riduzioni di quote di partecipazioni o di dismissioni da parte di soci e alcuni enti pubblici di UniRimini non possono lasciare indifferenti. Un territorio che vuole essere competitivo necessita di un sistema universitario efficiente perché per la crescita non può che passare dalla formazione dei giovani che sono il nostro futuro. Per questo Confindustria Romagna, socio fondatore di UniRimini, continuerà a dare il completo sostegno riconoscendo pienamente il valore del polo universitario riminese e ci auguriamo che al Gruppo Maggioli e al Gruppo Sgr che già hanno dato il loro contributo, si aggiungano altre imprese”.
Bilancio e partecipate, i numeri in commissione. Saldo positivo di 35 milioni
(Rimini) Un debito residuo che si riduce in 6 anni di 40,217 milioni di euro, passando dai 141,352 milioni del 2011 ai 101,135 milioni del 2017; un avanzo di amministrazione ammontante a 32,463 milioni di euro, con un saldo positivo di cassa al 30 settembre 2017 pari a 35 milioni di euro; la creazione di due fondi di accantonamento crediti; l'allineamento ai nuovi principi contabili (entrati in vigore nel 2016) dell'Organismo Italiano Contabilità da parte di Rimini Holding che non ha evidenziato fra i suoi ricavi i proventi da dividendi, in quanto dovranno essere iscritti nel conto economico nel momento in cui sorge il diritto alla riscossione; un risultato complessivo che si chiude con una perfomance negativa a causa dell'inserimento di queste partite straordinarie.
Questi alcuni elementi del Bilancio consolidato 2016, discusso questa mattina nella seduta della V Commissione Consiliare che si è conclusa con parere favorevole.
Le recenti modifiche introdotte dalla normativa richiedono agli enti la redazione di un bilancio consolidato capace di rappresentare la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dall'ente non solo attraverso le proprie articolazioni organizzative, ma anche attraverso i propri enti strumentali e le sue società controllate e partecipate.
Depurato dagli enti e società, il cui bilancio è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico, delle 15 in cui il Comune di Rimini possiede una quota partecipativa sono 4 le società incluse nell'elenco degli enti oggetto di consolidamento per l'esercizio 2016: AM Agenzia Mobilità Provincia di Rimini srl (11.665.445,53 euro il capitale sociale, 79,63% la quota posseduta dal Comune di Rimini), Rimini Holding Spa (100.700.000, 100%), Anthea Srl (7.548.618, 99,99%), Romagna Acque - Società delle fonti Spa (375.422.536,87, 11,94%).
I principali dati economici
Come era emerso in sede di approvazione del rendiconto 2016 il risultato economico del Comune di Rimini, letto attraverso il criterio economico-patrimoniale, definisce in sintesi questa situazione del Consolidato.
· avanzo di amministrazione al 31.12.2016 pari a euro 32.463.940,27;
· debito residuo all'1 luglio 2011 pari a euro 141.352.322,00; al 30 giugno 2016 pari a euro 101.135.305,59 con una riduzione in sei anni di euro 40.217.016,41
· ·equilibrio economico – finanziario positivo sia nella parte corrente che nella parte in conto capitale;
· saldo di cassa al 31.12.2016 pari a euro 40.587.230,11, con l'ultimo saldo di cassa verificato al 30.09.2017 riportante un saldo pari a euro 35.000.000.
· rispetto di tutti e 13 i parametri di deficitarietà strutturale, a significare la solidità del bilancio.
L'iscrizione di partite straordinarie, dovute ad alcune novità introdotte dalla legislazione contabile nazionale a partire dall'annualità 2016, rappresentate dagli ammortamenti, dagli altri accantonamenti e dagli oneri diversi di gestione, non presenti, o presenti in parte, all'interno del bilancio dell'Ente che è redatto nel rispetto dei principi della contabilità finanziaria armonizzata, conducono a un risultato negativo del bilancio consolidato 2016 pari a 8,031 milioni di euro.
Per quanto riguarda gli accantonamenti, ad esempio, è stato necessario inserire, per la prima volta, tutta la quota del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità accantonata nel corso degli anni e non solo la quota di competenza dell'anno 2016 pari a euro 9.279.125,86, quindi con un appesantimento sul conto economico dell'anno di 11.236.020,20 euro.
La situazione degli oneri diversi di gestione è analoga a quella degli accantonamenti in quanto all'interno del conto economico, per consentire la costituzione del Fondo accantonamenti per sentenze, è stata iscritta la totalità degli accantonamenti pari a euro 1.412.679,36 mentre la quota accantonata nel corso del 2016 è stata pari a 336.639,79.
Pertanto se si elidessero le quote di accantonamenti non di competenza dell'anno 2016, lasciando imputati gli ammortamenti che comunque non rientrano all'interno del bilancio armonizzato, il conto economico del Comune di Rimini chiuderebbe con un risultato netto positivo pari a 7.893.259,14.
Il Risultato netto del bilancio consolidato del Comune di Rimini è la trasposizione dei due risultati che si sono registrati al 31.12.2016 nel conto economico del Comune di Rimini pari a 4.418.800,63 e della società Rimini Holding spa pari ad euro 4.665.365.
Per quanto riguarda Rimini Holding è importante evidenziare come il risultato economico negativo conseguito nel corso dell'anno 2016 sia ascrivibile a fattori di natura straordinaria, nonché ricordare che il risultato medio di bilancio degli ultimi 6 esercizi di Rimini Holding è positivo per euro 53.903,83.
L'introduzione nell'ordinamento nazionale del D.LGS. 19/2015, che ha modificato i principi contabili OIC, particolare rilevanza, ha assunto una particolare rilevanza per le risultanze della società Rimini Holding, specie con la novità introdotta dal documento OIC n. 21, relativo alle partecipazioni ed alla contabilizzazione dei dividendi da partecipazione.
La disposizione non consente più la contabilizzazione dei dividendi da partecipazione nell'esercizio di formazione dei dividendi stessi; in altre parole, i dividendi deliberati dalle società partecipate nelle relative assemblee svoltesi nel 2017 (per approvare i bilanci del 2016) non sono stati imputati nel bilancio 2016, ma verranno imputati nel bilancio 2017, anno di materiale erogazione degli stessi, diversamente da quanto veniva contabilizzato fino al 2015. E' evidente, pertanto, che il 2016 costituisce un esercizio "anomalo" per Rimini Holding in quanto è mancata la contabilizzazione, tra i ricavi, dei dividendi erogati nel 2016 sul bilancio 2015 (perché già imputati l'anno precedente), sebbene materialmente incassati nel 2016, e di quelli che verranno erogati nel 2017 (sull'esercizio 2016), perché verranno imputati nel medesimo anno (2017).
Ammontano a 3.459.981 euro i dividendi che per questo non sono stati inseriti all'interno del risultato economico di Rimini Holding: 319.958 euro da Anthea, 607.586 da Romagna Acque, 2.167.668 da Hera, 144.840 da Amfa, 219.929 da Rimini Fiera.
Riccione, accoglienza: botta e risposta tra Tosi e Vescovi
(Rimini) A tema i migranti. Lo scontro tra Sabrina Vescovi, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Riccione, e il sindaco, Renata Tosi, è andato in scena dai microfoni si Radio Icaro.
Vescovi chiede un consiglio comunale aperto sulla questione migranti e accusa Tosi di non aver detto la verità durante la campagna elettorale. “Durante la campagna elettorale questo tema è stato cavalcato in modo strumentale. Sono stata vittima di colpi bassi come il volantinaggio notturno a San Lorenzo nel quale sono state furbescamente interpretate alcune mie parole e fu detto ‘la Vescovi riempirà San Lorenzo di immigrati’. I fatti dimostrano il contrario”.
Da parte sua il sindaco Tosi chiama in causa papa Francesco e dichiara “nessuna sorpresa per parole con le quali il consigliere comunale del Pd, Sabrina Vescovi, prova a strumentalizzare la questione dell'accoglienza ai migranti. Una prova di immaturità politica che lascia presagire come il Pd intende portare avanti i suoi prossimi lunghi anni all'opposizione. E allora è bene fare subito chiarezza e ribadire che questa Amministrazione, in pieno accordo con tutta la maggioranza, su questa gravissima emergenza nazionale ha avuto e ha un atteggiamento chiaro e responsabile. Nel rispetto dei profughi e a protezione della città. Ha infatti, in piena e perfetta sintonia con la Prefettura, predisposto ed organizzato tutte le strutture possibili ed idonee all'accoglienza temporanea dei profughi che ricordiamo sono le strutture di via Piemonte via Toscana e via Puglia. Lo ha fatto mantenendo forte la sua posizione che si richiama al rispetto dell'equilibrio e della sostenibilità. Lo sta facendo con grande attenzione alle fragilità di persone che si trovano in grandissime difficoltà. Il consigliere Vescovi strumentalizza numeri ed eventi, dimostrando quanta poca attitudine ha con il buon governo della città. Abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere rispondendo alle indicazioni e alle sollecitazioni del Governo e della Prefettura, preservando gli equilibri della città, predisponendo piani e strumenti adeguati e solleciti, con responsabilità e diritto. E personalmente richiamandomi ai dettami di Papa Francesco che ci invita ad "accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.
Crac Aeradria, il Comune mette in mora gli ex amministratori
(Rimini) Nell’ambito del fallimento di Aeradria spa, il Comune di Rimini e la sua controllata Rimini Holding hanno deciso di intraprendere azioni di messa in mora e diffida nei confronti degli Amministratori e degli organi di controllo della società fallita e nei confronti degli Amministratori degli Enti soci.
Nel corso di questi mesi il Comune e Rimini Holding spa si sono posti il tema di assicurare la più ampia tutela della posizione e degli interessi degli Enti nell’ambito della complessa vicenda del fallimento di Aeradria spa, vicenda che, com’è noto, è oggetto di procedimenti giudiziari sia in sede civile, promossi dalla Curatela nei confronti del Comune di Rimini e di Rimini Holding, sia in sede penale, con il coinvolgimento sia degli Amministratori e organi di controllo della fallita società sia degli Amministratori degli Enti soci.
Il Comune di Rimini e Rimini Holding, avvalendosi anche della specifica consulenza di uno studio legale, hanno condotto valutazioni e approfondimenti in ordine alle più opportune e utili azioni da intraprendere, all’esito dei quali, è stata ritenuta la necessità di intraprendere azioni di messa in mora e diffida.
Considerati i tempi sia del giudizio civile - in ordine al quale il Comune di Rimini e Rimini Holding comunque ribadiscono il loro convincimento che le domande svolte dalla Curatela del fallimento Aeradria non siano fondate - sia di quello penale, gli Enti hanno ritenuto necessario adottare i predetti atti di messa in mora e diffida, oltre che nei confronti di Amministratori e organi di controllo della società fallita, anche nei confronti di Amministratori degli Enti soci; e ciò al fine di interrompere qualsivoglia termine di prescrizione e/o decadenza e tenere così indenne Comune di Rimini e Rimini Holding sia per l’ipotesi di danno patrimoniale prodotto alla redditività e al valore della partecipazione per responsabilità da fatto illecito (ai sensi dell’art. 2043) sia per l’ipotesi di condanna degli Enti per l’attività di direzione e coordinamento nei confronti di Aeradria spa (ai sensi dell’art. 2497), e comunque in ogni ipotesi di pregiudizio diretto o indiretto subito dagli Enti per responsabilità dei predetti soggetti.
Nei prossimi giorni inoltre, sarà trasmessa alla Corte dei Conti, per quanto di competenza di tale Magistratura, segnalazione sulle azioni intraprese e sullo stato della vicenda del fallimento di Aeradria spa.
Traccia riminese per il terrorista Hannachi
(Rimini) È passato da Rimini il venticinquenne cittadino tunisino Anis Hannachi, fratello del jihadista tunisino Ahmed che il primo ottobre ha ucciso due donne alla stazione di Marsiglia. L’uomo è stato arrestato in pieno centro a Ferrara, sabato sera. La presenza a Rimini di Hannachi è confermata da una “fugace” traccia telematica piuttosto fugace. L’uomo potrebbe essersi collegato in rete col telefonino per scambiare informazioni in chat.
La conferma della traccia riminese è arrivata ieri da Lamberto Giannini, capo servizio antiterrorismo al Viminale, in conferenza stampa. “Il fratello del killer di Marsiglia è passato da Rimini prima dell’arresto”, ha detto chiaramente. “Le indagini vanno avanti per capire perché Anis si trovasse qui”, ha sottolineanto Giannini. Di Hannachi era stata segnalata la presenza in Italia già nel 2014, quando è stato oggetto di un respingimento. All’epoca fu rispedito in Tunisia semplicemente “per la sua condizione di clandestinità”, precisa Giannini.
In prefettura con la bustarella, albergatore indagato
(Rimini) L’ipotesi di reato è di tentata corruzione. E’ finito nei guai, l’albergatore riminese che si è presentato in prefettura tentando di lasciare ad un ipiegato una busta con dentro 1.500 euro. L’uomo sosteneva si trattasse di un ringraziamento per aver ricevuto il rimborso statale nell’ambito del programma per l’ospitalità ai profughi. In prefettura si sono subito ritratti e hanno deunciato l’accaduto, sui cui ora indaga la procura. Unico iscritto, per ora, nel fascicolo è il maldestro albergatore. Perché l’uomo si è presentato con il ‘ringraziamento’? Era destinata a qualcuno in particolare? La digos è già al lavoro per trovare le risposte. Obiettivo: sgombrare al più presto il campo dal sospetto sulla presenza di dipendenti infedeli.
10 ottobre
Allarme borseggi | Corruzione, sospetto in Prefettura | Jihadista a Rimini
Sicurezza, Sole24ore, Lega: Amministrazione incapace
(Rimini) “Il presidente Gnassi non sa che pesci pigliare”. Così il segretario provinciale della Lega Nord, Bruno Galli, nel commentare le dichiarazioni rese dal sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, nel commentare la classifica dei reati del 2016 stilata dal quotidiano il Sole24ore.
“È un fatto strutturale - precisa Galli - che la provincia di Rimini ‘accolga’, durante l’anno, centinaia di migliaia di turisti spalmati nelle decine di località balneari della costa; e non solo. Questo cosa implicherebbe? Che per ‘natura’ il comprensorio di Rimini sia una sorta di paradiso e ricettacolo di malviventi? Che la sua vocazione turistica sia necessariamente indice di insicurezza? E tutte le altre Provincie che vivono di turismo o che perlomeno ne ‘subiscono’ l’indotto in termini di presenze aggiuntive?”.
Di questi reati, suggerisce Galli, “sarebbe interessante verificarne l’incidenza territoriale e la frequenza mese per mese, per capire se realmente l’ago della bilancia lo facciano i turisti con le loro presenze. Se così non fosse, le domande da porsi sarebbero ben altre anche perché, è bene ricordalo, Rimini non è la sola provincia turistica in tutta Italia”.
Secondo Galli, il sindaco e presidente della Provincia Gnassi, “va oltre ogni aspettativa e, nella sua analisi incolpa addirittura i riminesi del fatto che, storicamente, sono più propensi a denunciare un delitto, una violenza o un furto, rispetto ad altri cittadini di altre Provincie. Un valore civico che, sempre secondo Gnassi, penalizzerebbe il territorio di Rimini facendolo passare per quello che non è. Invece è proprio questo il dato: il quadro che emerge dal report sulla criminalità nazionale predisposto dal Sole24ore non ci dice nulla di nuovo ma piuttosto rimarca l’incapacità di molte Amministrazioni, Rimini in testa, di non saper affrontare e prevenire il problema della criminalità. Sicurezza infatti, significa anche mettere in campo azioni per migliorare la vivibilità del territorio, eliminando degrado, vandalismi, bivacchi, occupazioni di luoghi pubblici, spaccio e coniugando quindi la prevenzione con il controllo dei reati. Ma servono, per questo fine, amministratori capaci e attenti. Cosa che, nel riminese, scarseggia”.
Albergatore filma ladro e posta immagini su Facebook
(Rimini) "Questa mattina intorno alle 6:30, una mondezza in sella ad una bici è entrato nel mio albergo chiuso in cerca di rubare qualcosa per sfangare la giornata". Così un albergatore di Rimini, Vito Simone, denuncia su Facebook l'intrusione di uno sconosciuto nel proprio hotel avvenuta nella notte tra il 5 e il 6 ottobre. "L'allarme lo ha fatto desistere", racconta il titolare dell'albergo, condividendo le immagini del tentato furto sul gruppo social 'Sos Rimini'. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato il presunto ladro mentre si aggira nella hall dell'albergo con una sigaretta in bocca. "Il video con l'immagine in volto del soggetto finirà nelle mani dei carabinieri ma intanto attenti. La zona è Marina centro in Via Misurata/Via Zanzur", spiega l'albergatore, mettendo in guardia colleghi e abitanti della zona, "ha aperto con facilità la serratura senza danneggiarla. Occhio!!!!" (Adnkronos).
Due milioni per le strade del forese
(Rimini) Il consiglio comunale ha approvato una serie di provvedimenti per la manutenzione delle strade interne a monte della statale. Si parla di 2 milioni di euro complessivamente in lavori. L’approvazione arriva su uniziativa del gruppo consiliare del Pd.
“Molti tratti di queste strade - spiega Milena Falcioni, presidente della commissione bilancio - infatt, diventano, spesso, “scorciatoie” per evitare le arterie più trafficate. Si pensi alla Via Santa Maria in Cerreto che è ormai diventata una vera e propria connessione tra la Via Montescudo e la Statale di San Marino dove ogni giorno il carico automobilistico è diventato davvero importante; oppure la Via Secchiano che essendo parallela alla Via Marecchiese è fortemente utilizzata ma è in condizioni pessime.
Due milioni di euro l’investimento previsto, iniziando, la prossima primavera, con il lotto delle vie della zona di Vergiano, Spadarolo, Padulli, San Paolo (con un investimento di oltre 450mila euro), per poi passare alle strade di Viserba, di Gaiofana e Bellariva”.
E’ un impegno “importante” per l’amministrazione comunale, che “va incontro alle esigenze dei cittadini del Forese, sempre alle prese con le rivendicazioni relative alla mancanza di attenzione, accusando questa di privilegiare gli intervento nelle zone mare e centrali della città, trascurando le aree interne. Una iniziativa- quella fatta approvare dal gruppo del Partito Democratico - che certamente renderà possibile una migliore connessione tra le varie parti della città”.