Volley, Riccione: grande cuore sconfitto
(Rimini) Non è bastato il grande cuore e la grinta messa in campo dalle giocatrici del Riccione Volley, che cedono alla forte ed esperta formazione del Volley Castello Bologna. Le emiliane passano alla palestra Nicoletti con uno 0-3 perentorio, ma bugiardo per l’andamento della partita.
Riccione ha sempre lottato e ha dato gran filo da torcere alle avversarie, soprattutto nel primo parziale, quando Gozi e compagne hanno avuto la palla per chiudere il set a proprio favore. Poi come accade la maggior parte delle volte, l’esperienza fa la differenza e infatti ha giocato a favore di Castello. Al Riccione resta il rammarico per non aver incassato punti da questo match, ma rispetto alla precedente gara contro Budrio, l’atteggiamento in campo delle bianco blu è cambiato in positivo. Prossimo appuntamento, sabato 25 novembre alle ore 21 a Bologna contro un’altra big di questo girone, ovvero il Nettunia.
Primo set. Castello sempre avanti di un paio di punti nell´avvio, ma Riccione c´è e rimane sempre sul collo alle emiliane (11-12). Le avversarie allungano (11-14), coach Cardone prova a cambiare le sue carte in tavola, dentro Gozi e Salgado. Le riccionesi non mollano e trascinate da Ricci, decisamente in vena, prova ad accorciare le distanze. Ricezione in crisi delle biancoblu permettono alle avversarie l´allungo (18-23). Time out Riccione e dentro Casadei per Giavolucci e ritorno in campo di Armellini per Gozi. Fine set da cardiopalma, le padroni di casa agganciano le emiliane e le superano sul (25-24), l´esperienza delle avversarie gioca a loro a favore, che con un parziale di (0-3/25-27), conquistano il primo set.
Secondo set. Partono forte le avversarie, che spingono al servizio e colgono impreparata la ricezione riccionese (3-9). Si prosegue sempre con Castello in vantaggio di notevoli punti. Nel finale le padroni di casa provano a rimontare, ma sono troppi i punti che separano le due compagini. Castello conquista anche il secondo set con il punteggio di (17-25).
Terzo set: Subito avanti Riccione, che appare volenteroso nel rimontare l´intera partita (9-7). In regia bene Armellini, che complica il lavoro del muro avversario, facilitando quello delle sue bocche di fuoco. Ricci e Bianchi provano a tenere a galla la squadra, ma verso metà set le bolognesi ritornano a giocare, nel nostro rettangolo di gioco comincia a cadere qualche palla di troppo ed ecco che Castello allunga (18-21). Time out Cardone. Le avversarie continuano a martellare la difesa riccionese e chiudono a proprio favore set e partita con il punteggio di (18-25).
Basket, successo della Dany Riccione con Giardini Margherita Bologna
(Rimini) Il riscatto è servito. A tre giorni dall’amaro derby di Bellaria, la Dany Riccione rialza la testa vincendo sul parquet amico lo scontro diretto con i bolognesi del Giardini Margherita targati Immobiliare 2000 (90-85). Il punteggio finale però non spiega esattamente quello che è successo per tre quarti abbondanti di gara, letteralmente dominati dai biancazzurri di coach Maurizio Ferro, capaci di raggiungere il picco massimo di +26 quando mancano 9 minuti all’ultima sirena. Ma nel corso dell’ultima frazione di gioco, complici un normale rilassamento dei Dolphins, la tenacia dei bolognesi e l’uscita per 5 falli del play Mazzotti, succede quasi l’incredibile. Gli ospiti cavalcano la difficile situazione psicologica di una Dany fresca della rimonta subita a Bellaria e colmano clamorosamente quasi tutto il gap arrivando sul -2 (85-83) a 40 secondi dalla fine. Gli ultimi istanti di gara sono a dir poco palpitanti ma la mano di Sacchetti non trema dalla lunetta e il sesto successo stagionale viene messo in cassaforte seppur con insospettabili patemi, visto l’andamento della partita. Fino al 31’ però la Dany aveva entusiasmato il pubblico presente alla palestra di via Forlimpopoli. Un grande Brattoli dà il la alla fuga che comincia nella parte finale del primo quarto, chiuso sul +7 (24-17). Il match prosegue sui binari dell’equilibrio nel secondo quarto, che i Dolphins concludono sul +9 grazie a una prodezza di Mazzotti dalla lunghissima distanza. E a cavallo tra fine terzo e inizio quarto, un sontuoso Curcio (top scorer con 28 punti) firma la miglior prestazione stagionale conducendo Riccione a quella che sembra una dilagante quanto tranquilla vittoria. Finisce 90-85 e sono due punti che confermano la Dany nell’elite nel girone B di serie D regionale. Il calendario riserva ai ragazzi di coach Ferro un altro appuntamento bolognese, venerdì prossimo (ore 21) in casa della Stefy Basket Bologna.
20 novembre
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18 novembre
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Club nautico, la versione di Sorci. Riceviamo e pubblichiamo
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Gentili Signori,
in quel vero e proprio “bollettino di guerra” dell’ormai ex-presidente del Club Nautico di Rimini pubblicato su “BuongiornoRimini” di oggi, quale motivo del «conflitto perdurante» nel sodalizio è indicato dal «presidente dimissionario» il fatto che il comitato «”il Club ai Soci”», cioè la lista alternativa a quella dei fans di Santolini e che ha perso per un solo voto di differenza il confronto all’assemblea elettorale del 2016,
«è arrivato a chiedere di conoscere la quota versata annualmente dai soci titolari dei posti barca lungo il canale “Richiesta – si legge – che porta la firma di due soci dissidenti uno dei quali riveste attualmente un ruolo di primo piano all’interno di Marina di Rimini”. Santolini ipotizza che dietro a questo atteggiamento ci possa essere quindi non solo la volontà di sostituire l’attuale consiglio direttivo del Club ma l’intento di creare “vantaggio ad un altro “sodalizio” con diversi obiettivi ed interessi”» (così l’articolo da voi pubblicato).
Dato che sono socio del Club Nautico dal 1987, amministratore di “Marina di Rimini” dal 2002 e che – insieme ad altro socio – ho chiesto per iscritto due anni fa all’attuale ex presidente di accedere ai verbali dell’assemblea e alla contabilità delle spese del Club, mi pare piuttosto chiaro come la «nota» oggetto dell’articolo faccia riferimento alla mia persona manifestando così il suo pensiero sulla condotta da me tenuta.
Fatto dal quale deriva il mio diritto di replica e di chiedere la rettifica rispetto a quanto scritto, in larga parte tra virgolette, nell’articolo.
E’ evidente che «il presidente dimissionario» non sa più cosa inventarsi per vincere il diffuso dissenso verso la sua pluriennale gestione del Club quale consigliere amministratore: infatti, la tariffa dei servizi di ormeggio del Club è null’altro che un “segreto di Pulcinella” posto che a tutti i soci è (ovviamente) reso noto il tariffario relativo. Di contro, il tariffario di “Marina di Rimini” è pubblico e non può certo essere (altrettanto ovviamente) influenzato da quello del Club Nautico.
Inoltre, vale precisare che ho chiesto l’accesso ai verbali dell’assemblea e alla contabilità del Club – diritto che (sempre ovviamente) compete a tutti i soci – per verificare quel rapporto fra le spese deliberate dall’assemblea e quelle effettivamente pagate che ha costituito tema di vivace confronto in molte assemblee degli ultimi due quadrienni sociali.
Ebbene, per avere avanzato la suddetta richiesta sono stato deferito dal consiglio direttivo alla commissione disciplinare del Club, esattamente come se mi fossi reso responsabile di lesa maestà manifestando la mia “infedeltà” verso il sovrano.
La commissione disciplinare ha impiegato più di un anno ad esaminare il mio “delitto” e ha concluso il processo archiviando l’incolpazione. Non avendo però ottenuto l’accesso che avevo richiesto, mi sono rivolto ai probiviri per averlo e il collegio dei probiviri ha emesso lodo definitivo con il quale ha intimato all’attuale ex presidente di porre gli atti richiesti a mia disposizione.
Ho quindi dato incarico e mandato a due noti professionisti riminesi – un avvocato e un commercialista, in quanto tali tenuti all’obbligo di riservatezza – di procedere per mio conto e nel mio interesse all’esame dei verbali delle assemblee con la relativa registrazione e del registro delle spese; i due professionisti si sono recati – previo appuntamento – alla sede del Club per eseguire al mandato ricevuto, ma è stato loro opposto un secco rifiuto.
Ne segue che è semplicemente impossibile che le dimissioni rassegnate dall’ex presidente siano dovute al mio comportamento piuttosto che ad altri motivi.
Così come è incredibile che il «dimissionario» pretenda di menare vanto per la Stella d’oro al merito sportivo del CONI che – come è noto a tutti quelli che fanno parte di associazioni sportive federate – è concessa solamente su proposta della Federazione di appartenenza e dopo che siano state assegnate quella di bronzo e quella d’argento; sicchè la Stella d’oro rappresenta il riconoscimento dell’attività sportiva svolta dal Club Nautico dalla sua fondazione in avanti, mentre l’attuale (ex) presidente è (era) tale da solo un anno ed è un dato di fatto che il Club ha perduto quella posizione rilevante che aveva sul piano nazionale e internazionale dello sport velico da ormai molti anni: più o meno proprio da quando l’attuale ex presidente ha assunto il ruolo di consigliere amministratore (unico?) del sodalizio.
Oggi il Club è diviso fra i sostenuti dell’ex presidente, che ha trasformato un’associazione sportiva di alto livello in poco più di un ristorante, e coloro che dissentono rispetto alla deriva in atto.
Si tratta di due parti pressoché uguali di soci, tanto che (è bene ripeterlo) all’assemblea elettiva del 2016 i sostenitori dell’ex presidente hanno acquisito la maggioranza nel consiglio per un solo voto di scarto.
Mentre la riunione indetta domenica scorsa, alla quale il «dimissionario» attribuisce «la reazione dei soci» alle “mene” in conflitto di interesse del comitato “Il Club dei Soci”, non è stata un’«assemblea» sociale, come l’ex presidente afferma, ma l’inizio – peraltro “a sorpresa” – della sua campagna elettorale per liberarsi dei quattro consiglieri (su nove), del sindaco revisore (su tre) e di due probiviri (su tre) che sono stati eletti a fine 2016 dai dissenzienti rispetto alla sua pluriennale gestione del Club.
E’ dunque del tutto chiaro come le dimissioni di Santolini e dei quattro consiglieri di sua fiducia rappresentino null’altro che una fase di un disegno prefigurato.
Nel rispetto dello statuto, compete agli organi sociali di controllo e ai soci riuniti in assemblea esprimersi sulle corrette procedure da seguire nella situazione così volontariamente creata dal «presidente dimissionario», quindi sulle prospettive da imprimere al Club.
Chiedo a “BuongiornoRimini” di voler pubblicare questa lettera per intero e con le stesse caratteristiche “tipografiche” dell’articolo in riferimento; ringrazio per la gentile attenzione e invio i miei migliori saluti.
Giovanni Sorci"
Teatro Galli, si montano i decori della volta
(Rimini) Già da alcuni giorni è possibile avere un assaggio di quella che sarà la volta di sala del teatro Galli, della superficie di circa 460 e riccamente decorata con cornici e motivi floreali. "All'inizio di questa settimana abbiamo iniziato con il montaggio dei pezzi – ha detto Fiorella Di Giammarco responsabile dei decori della ditta Forme di Roma - che al momento risulta essere preciso e molto soddisfacente. Stiamo andando con molta cautela perché i pezzi sono tutti con misure estremamente precise e vogliamo arrivare alla fine della cupola con la precisione massima e il risultato, fino ad ora, ci appare di grande effetto." A oggi è stato infatti già posato il decoro centrale del diametro di circa 5 metri mentre nei prossimi giorni sarà installato un settore completo per valutare i piccoli accorgimenti da adottare in fase di posa. Anche la struttura in legno dell'arco scenico è stata terminata e a breve, al pari della volta, sarà intonacata, tinteggiata e decorata.
La Sala del Teatro Amintore Galli ricostruito sta cominciando a prendere forma. Completamente terminati sono le pareti divisorie e i parapetti dei palchetti, i piedritti e il sistema di archi al I ordine, la trabeazione delle colonne al III Ordine, mentre tra qualche giorno sono attese in cantiere anche le prime colonne in gesso. Al termine della posa dei decori della volta si proseguirà con l'installazione delle balaustre al III Ordine e al Loggione per poi passare alle cornici ed ai decori dei palchi. Sono inoltre quasi terminate le lavorazioni relative ad intonaci, controsoffitti e massetti nei corridoi di sala e nei relativi corpi scala. Parallelamente proseguono i lavori edili nel corpo della torre scenica dove si sta lavorando su camerini, depositi e locali tecnici. Per quanto riguarda il paramento faccia a vista del teatro si può considerare praticamente terminato mancando solo la realizzazione del timpano della facciata rivolta verso Castel Sismondo.
A palazzo Barberini a Roma anche il '300 di Giovanni da Rimini
(Rimini) Dagli influssi della pittura severa di Masaccio all'incontro con la scultura 'eversiva' di Donatello, il cammino di formazione del maestro quattrocentesco fra Filippo Lippi è al centro di una mostra, piccola eppure di grande raffinatezza, allestita da domani al 18 febbraio negli spazi di Palazzo Barberini. Messe a confronto la 'Madonna di Tarquinia', riscoperta in una chiesa del territorio esattamente un secolo fa, la 'Madonna con donatori' (entrambe custodite nelle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica) e altre splendide tavole provenienti da musei italiani e stranieri. Mentre tornano ad essere affiancati dopo oltre un secolo i due fondi oro (a lungo considerati un dittico) di Giovanni da Rimini grazie a un prestito della National Gallery di Londra.
Intitolata 'Altro Rinascimento. Il giovane Filippo Lippi e la Madonna di Tarquinia', la mostra dedicata al pittore fiorentino vuole appunto celebrare i cento anni dal recupero di un capolavoro, il cui studio ha gettato nuova luce sull'evoluzione del suo stile. Vasari descriveva il Lippi come "posseduto da Masaccio", ha spiegato il curatore Enrico Parlato, intervenuto alla vernice della mostra. Un giudizio che per molto tempo ha lasciato interdetti gli storici dell'arte, in quanto i capolavori più famosi del maestro, realizzati nella piena maturità, esprimono una tavolozza e una seduttività sensuale ben lontane dal rigore masaccesco e tali da influenzare gli allievi Botticelli e Filippino.
La scoperta della 'Madonna di Tarquinia', ha proseguito Parlato, ha permesso dunque a generazioni di studiosi di ricostruire il periodo formativo vissuto nel segno di Masaccio e dei canoni prospettici di Brunelleschi. La splendida tavola, identificata nel 1917 dallo storico dell'arte Pietro Toesca a Santa Maria di Valverde, durante una ricognizione sul territorio di Tarquinia, rappresenta la Madonna in trono, ma inserita in ambiente domestico che rimanda alla lezione fiamminga, senza aureola eppure ammantata di sacro. Il bambino è immortalato in una leggera torsione che ricorda lo spiritello porta-cero di Donatello, anch'esso in mostra. Lippi, quando nel 1437 dipinge la tavola, aveva già incontrato l'arte dinamica dello scultore rinascimentale e a questa si era ispirato. I piccoli, magnifici dipinti provenienti da collezioni internazionali, come la Frick di New York o il Fitzwilliam di Cambridge, nonché il San Paolo di Masaccio (dal pisano Museo di San Matteo) e il Giovane santo carmelitano (da Berlino) di un giovane Lippi, delineano un cammino che dalla bottega di Masaccio, passando dalla scuola senese, esplode infine nelle cromie sfavillanti e nella grazia assoluta della Madonna Barberini, simbolo di una Rinascenza liberata anche dall'ordine di Brunelleschi.
'Giovanni da Rimini. Passato e presente di un'opera' è invece la mostra che permette di ammirare la preziosa tavola con le 'Storie di Santi', realizzata da Giovanni da Rimini a cavallo tra '200 e '300, acquistata dalla National Gallery di Londra nel 2015 grazie al contributo di Ronald Lauder. L'opera è stata per due secoli nelle collezioni Barberini, affiancata alle 'Storie di Cristo' dello stesso autore, massimo esponente della scuola adriatica, e considerate un dittico. Ad un attento esame, però, sembra che non sia così, anche se ambedue probabilmente provengono dal convento eremitano di Sant'Agostino, a Rimini (Ansa).
Bologna omaggia Riccione Teatro
(Rimini) A due mesi dalla conclusione del 54° Premio Riccione per il Teatro, l'Arena del Sole di Bologna omaggia il concorso riccionese con un evento speciale in calendario lunedì 20 novembre (ore 20.30, ingresso libero): una serata di dialogo, letture e approfondimento dedicata al più antico e prestigioso premio italiano di drammaturgia, assegnato dal 1947 a testi teatrali in lingua italiana o in dialetto ancora non rappresentati in pubblico.
Nella Sala Thierry Salmon del teatro bolognese, il pubblico potrà incontrare due degli autori vincitori dell'edizione 2017 del Premio Riccione: Fabio Massimo Franceschelli, premiato con la menzione speciale "Franco Quadri" per Damn and Jammed, e Pier Lorenzo Pisano, cui è stato assegnato il Premio Riccione "Pier Vittorio Tondelli" under-30 per il testo Per il tuo bene. L'incontro sarà moderato da Claudio Longhi, membro della giuria del premio (presieduta da Fausto Paravidino e composta anche da Giuseppe Battiston, Arturo Cirillo, Emma Dante, Federica Fracassi, Graziano Graziani, Renata Molinari, Laurent Muhleisen e Christian Raimo). Durante la serata, brevi brani dei testi vincitori saranno letti dagli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT, corso "Allievo attore" (approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo).
Gluten free expo, espositori in crescita per la fiera a Rimini
(Rimini) Domani alla Fiera di Rimini verranno inaugurate la sesta edizione di Gluten Free Expo, l’unico salone internazionale dedicato ai prodotti e al mercato senza glutine e la prima edizione di Lactose Free Expo, dedicata al mercato e ai prodotti senza lattosio. Alle 11 ci sarà il taglio del nastro ufficiale con il Presidente di IEG – Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni, Juri Piceni, Amministratore Delegato di Exmedia, società del gruppo IEG che organizza Gluten Free Expo e Lactose Free Expo, Anna Montini, Assessore all’Ambiente del Comune di Rimini e Juri M. Katsnelson, Presidente dell'associazione Russian Guild of Bakers and Confectioners.
Anche l’edizione di quest’anno di Gluten Free Expo ha registrato una crescita con + 15 % di area espositiva rispetto alla scorsa edizione. I brand presenti all’edizione 2017 di Gluten Free Expo e Lactose Free Expo sono 243 con una presenza importante di marchi esteri provenienti da Francia, Regno Unito, Spagna, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Olanda, Belgio, Norvegia, Romania, Groenlandia, Perù, Pakistan, Malesia, Corea.
Per quanto riguarda il ricco programma, ci saranno più di 150 eventi, come show cooking, seminari, convegni e laboratori dedicati sia al consumer che al visitatore professionale. Ritorna la seconda edizione di Gluten Free Awards, che quest’anno hanno coinvolto 50 aziende espositrici con più di 120 prodotti in gara. La premiazione verrà fatta lunedì 20 novembre. Appuntamento fisso, sempre lunedì, con il Campionato Europeo di Pizza senza glutine organizzato da Pizza e Pasta Italiana.
Anche quest’anno non mancheranno focus dedicati al mercato, come il convegno organizzato in collaborazione con Distribuzione Moderna dal titolo ‘GDO e prodotti Gluten Free: quali prospettive?’. Tra i personaggi di spicco che animeranno gli eventi dell’edizione 2017 di Gluten Free Expo & Lactose Free Expo: la cuoca e scrittrice Sonia Peronaci, gli chef Antonio Paolino, Marco Scaglione, Marco Amoriello, Marcello Ferrarini, Carlo Le Rose, Daniele Groppo, Rudy Speranzoni, Paolo Rampinelli, Claudio Ballabio, la blogger Alice Gorgatti e il Maestro della scuola del cioccolato Perugina.
Una casa per le vittime di violenza, comune partecipa a bando regionale
(Rimini) Un percorso per favorire l’autonomia di donne vittima di violenza che stanno ricominciando una nuova vita, partendo dal primo punto fermo: la casa. E’ volto a favorire l'autonomia abitativa per le donne vittime di violenza il bando pubblicato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del piano d'azione straordinario contro la violenza di genere e a cui parteciperà anche il Comune di Rimini attraverso un progetto ribattezzato “La casa che vorrei” che coinvolge anche l’associazione Rompi il Silenzio, l’Asp Valloni Marecchia e Acer Rimini.
Il progetto intende favorire non solo l'autonomia abitativa ma anche l'instaurazione di rapporti di mutuo aiuto ed è rivolto a dieci donne vittime di violenza e ai sei figli minori. Il piano prevede l’individuazione di una abitazione in cohousing, all'interno della quale donne con figli possano trovare sia spazi di autonomia sia spazi condivisi (cucina e salotto), funzionali a garantire la socializzazione e lo sviluppo di rapporti di amicizia e sostengo reciproco, favorendo anche una maggiore flessibilità nei tempi di lavoro e di cura familiari, in un’ottica di potenziare l’autonomia della donna. Saranno inoltre individuate otto abitazioni monucleari destinate a donne che hanno già avviato un percorso di vita autonoma, che hanno un impegno lavorativo compatibile con gli impegni familiari o che possono già contare su una rete di supporto per conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura dei figli. Le abitazioni mononucleari sono inoltre destinate a donne senza figli che hanno necessità di uscire dal proprio contesto familiare e che sono in grado di sostenere il costo dell'affitto. Nell'individuazione degli appartamenti e delle case saranno coinvolti Acer - Rimini e Asp Valloni Marecchia, che si occuperanno del reperimento degli alloggi e dell'assistenza per le incombenze successive legate alla stipula dei contratti di affitto e alla verifica delle conformità e licenze edilizie. Non si esclude tuttavia la possibilità, per le donne individuate dal progetto, di provvedere in autonomia all'individuazione dell'abitazione sul libero mercato. Il Comune di Rimini destinerà il contributo regionale al finanziamento del pagamento dell'affitto per il periodo massimo di 12 mesi, oltre all’allacciamento delle utenze, le spese condominiali e le eventuali ulteriori spese ritenute indispensabili alla donna per potersi trasferire nell'appartamento individuato, fino ad un massimo di 8.000 euro per ciascuna donna, come previsto dall'avviso regionale. Il progetto ha un costo complessivo di 95.000 euro dei quali 80.000 quale contributo dalla Regione Emilia Romagna e 15.000 a titolo di co-finanziamento tra Comune, Asp Valloni, Acer e Associazione Rompi il Silenzio. “Riacquistare o conquistare per la prima volta la piena autonomia e o l’autosufficienza è uno degli aspetti più importanti, se non il principale, di una donna che riesce a riprendere il controllo della sua vita dopo un’esperienza traumatica come il subire violenze e abusi – sottolinea il vicesindaco con delega alle pari opportunità Gloria Lisi – Soprattutto nei casi in cui la mano che colpisce è quella del compagno o dell’ex compagno, la donna è costretta ad annullarsi, a vivere in funzione del suo carnefice, a dipendere da lui in tutto e per tutto. Riprendersi spazi e soprattutto l’autonomia abitativa e quindi economica è indispensabile per riprendersi anche la consapevolezza del proprio valore e della propria dignità. Con questo progetto sosteniamo le donne che hanno intrapreso questo percorso, anche con la formula del cohousing, che permette alle donne di mettere a confronto le proprie esperienze e di diventare supporto l’una per l’altra, condividendo sacrifici ma anche la soddisfazione di ricostruirsi una vita con le proprie mani”.