(Rimini) Le ragazze del Punto Rosa fanno un appello a tutte le donne colpite dal tumore, “di seguire la strada conosciuta e scientificamente avvalorata; loro stesse possono testimoniare giornalmente la voglia di vivere e di combattere anche per quelle che non riescono a farlo da sole, perché guerriera non si nasce, ma si diventa”. Così il comunicato stampa dell’associaizone dopo il caso riportato dal Resto del Carlino, di una donna operata d’urgenza a Santarcangelo per un tumore al seno che riteneva di poter curare con la dieta e l’argilla.

“Tutte le donne alle quali viene diagnosticata una neoplasia della mammella non devono e non possono affidarsi a cure alternative non comprovate da studi scientifici che mettono a rischio la loro vita. Queste donne devono affidarsi a medici dei centri oncologici specializzati nel settore. Non riusciamo proprio a capire, per quanto riguarda le donne colpite da carcinoma mammario, perché alcune di queste non si rivolgano alle unità senologiche, soprattutto in Romagna dove abbiamo una Breast Unit (Rimini/Santarcangelo) certificata a livello Europeo per la qualità della sua diagnostica, della sua chirurgia e delle cure oncologiche svolte in tempi veloci con la massima competenza e dove tutte sono accompagnate per mano nel percorso di guarigione”, ribadiscono dal Punto Rosa.

“Purtroppo abbiamo conosciuto donne (ne hanno parlato giornali e TG nazionali) che si erano affidate a cure non convenzionali e a "stregoni" sono purtroppo decedute. Il nostro appello è rivolto a tutti, alle donne restie a curarsi, ma anche ai loro familiari e conoscenti, ai quali vogliamo dire che anche noi "donne e ragazze del Punto Rosa" abbiamo avuto paura degli interventi chirurgici e delle terapie oncologiche, anche noi abbiamo sofferto e, a volte, abbiamo provato vergogna incrociando lo sguardo di chi era colpito dalle nostre bandane o parrucche. Anche noi abbiamo avuto paura di non farcela! Per questo vi invito a chiamare il nostro punto di ascolto (3273280074) non per dare consigli su come curarsi, ma per dimostrarvi che il cancro si può vincere e noi ne siamo la prova”.

Molte donne “hanno perplessità sulle cure chemioterapiche, perché pensano che l'eventuale perdita dei capelli possa influire sulla loro femminilità ancora di più di quanto non faccia l'asportazione del seno. Si sentono segnate dalla caduta dei capelli, inconsciamente isolate e sole. Proprio per queste ragioni il Punto Rosa si è impegnato ad acquistare Dignicap (macchina contro la caduta dei capelli nelle donne in chemio terapia), ora presente nel reparto di oncologia dell'ospedale Infermi di Rimini. Alcuni giorni fa, ad un incontro di supporto psicologico, una giovane madre R.R. ha testimoniato con entusiasmo il suo percorso di chemioterapia con l'uso di Dignicap. Ha raccontato e mostrato tutti i suoi capelli che hanno resistito alla chemioterapia. Il percorso non è stato facile, ma con determinazione ha superato le difficoltà ed ha esortato le altre donne ad utilizzare la macchina e soprattutto a non mollare alla prima avversità”.

L'associazione il Punto Rosa, che “sostiene l'unità senologica di Rimini e Santarcangelo, nonostante le innumerevoli promesse, è ancora senza una sede nella quale accogliere le donne; un luogo dove offrire un supporto psicologico a quelle persone che non sanno come comportarsi di fronte al tumore,; un luogo dove le ragazze dell'Associazione potrebbero condividere, non solo le loro le paure o frustrazioni provocate dalla malattia, ma anche i percorsi virtuosi della guarigione da anni siamo in attesa di risposte dalle istituzioni. Quanto ancora dovremmo aspettare?”.

(Rimini) “Dobbiamo partire da un assunto di base dal quale non possiamo prescindere: quando si parla di qualità dell’aria che respiriamo ma più in generale dell’inquinamento delle aree urbane, non possiamo pensare che ci siano azioni risolutive calate dall’alto. La svolta necessaria è quella nei comportamenti individuali. Il problema vero è che c’è poca conoscenza di quali siano le buone pratiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo nel quotidiano”. Così l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini, è intervenuta durante la terza commissione consiliare, convocata questa mattina per discutere la mozione presentata dal consigliere comunale Carlo Rufo Spina sul tema della salvaguardia della salubrità e respirabilità dell’aria in centro storico.
Nello specifico la mozione chiedeva, oltre ad “adottare soluzioni idonee per risolvere il grave problema della salvaguardia della salubrità e respirabilità dell’aria nelle aree pedonali del centro storico”, di “rottamare e dismettere i mezzi inquinanti quali i trenini-bus con motore diesel sostituendoli con navette elettriche”, ed “emanare un divieto assoluto di circolazione in area pedonale per qualsiasi genere di mezzo commerciale a motore”.

Durante la commissione, l’assessore Montini ha sottlineanto come si stia “lavorando per migliorare la qualità del parco mezzi, ma anche in questo caso è sbagliato pensare che rinnovare di punto in bianco la totalità dei mezzi possa essere un’azione virtuosa: al contrario, dobbiamo considerare il ciclo di vita di un prodotto e il carico di inquinamento che genera la produzione di un mezzo ex novo e non solo al carico di inquinamento che esso genera in fase di utilizzo. Ci sono tanti economisti ambientali che sostengono questo approccio, a volte trascurato: quindi è giusto procedere con un ricambio dei mezzi inquinanti, ma sarebbe più opportuno farlo con la corretta gradualità, così come stiamo facendo”. Il dirigente Alberto DellaValle ha inoltre precisato come Start stia rinnovando il parco mezzi (dei 27 nuovi bus Euro 6 per il trasporto scolastico 21 sono a metano) e come stia procedendo anche al rinnovo degli altri mezzi sempre sostituendoli con Euro 6. Amministrazione e gestori stanno anche ragionando rispetto ad una rivisitazione del Traporto Pubblico locale, attraverso forme sperimentali quali la creazione di linee ad alta frequenza su corsie riservate o il servizio a chiamata nelle zone dove la domanda è pù bassa.

“E’ opportuno ricordare come solo una parte dell’inquinamento dell’aria è dovuto alle emissioni dei mezzi a motore, mentre in gran parte l’alto valore delle emissioni (Co2, PM10 e PM2,5) sono dovute al riscaldamento. Ecco perché torno a ripetere che sono importanti le azioni quotidiane dei singoli. Quest’anno per la prima volta è stato sottoscritto un accordo su tutto il bacino padano tra le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto che ha aumentato le prescrizioni in questo senso con anche il divieto di uso di camini a legna o stufe a pellet (se inferiori al 75% di efficienza) in presenza di altri sistemi di riscaldamento; i risultati si possono ottenere solo con azioni coordinate su vasta scala”.

Altro tema affrontato riguarda l’accesso alla Ztl dei mezzi che trasportano le merci per le attività commerciali del centro storico. Il progetto allo studio è quello di garantire due fasce orarie per le consegne delle merci di grande volume, mentre per le merci di piccole dimensioni si introdurrà il servizio di cargo bike, con i vettori che potranno scaricare i prodotti in aree di scambio, come i parcheggi a ridosso del centro.

Legata alla qualità dell’aria anche la questione delle piantumazioni. “Abbiamo un piano di posa di nuove alberature che stiamo portando avanti – conclude l’assessore Montini - ma ogni giorno agli uffici arrivano richieste di abbattimenti da parte di privati, magari per un minimo danneggiamento del muretto di casa. Legittimo, ma credo che sia meglio un muretto un po’ rialzato che un albero, magari di più di cinquant’anni, in meno”.
Nella seduta la terza commissione ha discusso anche la mozione presentata dal Consigliere Gennaro Mauro su “Valorizzazione del centro storico; piazza Cavour e nuova piazza dell’Arco d’Augusto”, con la quale si chiedeva la valorizzazione del Largo Giulio Cesare attraverso una nuova pavimentazione e lo spostamento della statua di Giulio Cesare dal piazza Tre Martiri all’inizio del Corso, oltre ad una rivisitazione degli stalli di sosta esistenti. “L’area dell’Arco D’Augusto è già stata oggetto di interventi di valorizzazione – ha sottolineato l’assessore Sadegholvaad – mentre c’è un’ipotesi di spostamento della statua di Giulio Cesare, che si valuterà in relazione con gli enti competenti”.

(Rimini) E’ passato solo un giorno di tempo tra la pubblicazione di due classifiche sulla qualità della vita nelle città italiane, ieri quella di Italia oggi, oggi quella del sole24ore. Strano ma vero, per il giornale del gruppo Class Rimini cala di quattordici posizioni, per quello di Confindustria sale di sei. “Tutto in un giorno - commenta il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - senza quest’anno neanche dovere aspettare le canoniche due settimane di distanza per procedere a commenti senz’altro motivati ma diametralmente opposti. La coincidente pubblicazione delle tradizionali due classifiche sulla qualità della vita delle province italiane mette bene in evidenza la componente ‘effimera’ del’iniziativa. Basata sì su analisi, ricerche, riflessioni e soprattutto una gran quantità di numeri ma poi, nella sostanza, sintetizzata in graduatorie agli antipodi. A dimostrazione che la ricerca del fattore ‘qualità della vita’ di un territorio non è così facile né afferrabile attraverso un mero logaritmo”.
Sorge un dobbio. “Visto che, in discreta parte, i dati utilizzati sono gli stessi dove posiamo lo sguardo? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ogni anno il dibattito oscilla, con l’oscillare di queste ricerche, vere e proprie montagne russe della statistica sociale; ma andrebbe definitivamente inteso che il senso di questi lavori non è la classifica in sé (davvero un aspetto troppo facile ma alla prova dei fatti poco più che ‘ludico’) ma semmai la focalizzazione su alcuni elementi che forse indicano una fotografia più reale dello ‘stato dell’arte’ di un territorio provinciale peraltro anomalo come il nostro”.

Gnassi ne cita “rapidamente tre, per comodità: il dato sulle start up, quello sul consumo del suolo e la migrazione ospedaliera. I primi due andrebbero messi a specchio: da una parte abbiamo la provincia di Rimini tra gli ultimi posti per utilizzo edificatorio del territorio a causa di una situazione storica e cronica; dall’altro l’entrata nella top ten italiana di imprenditori- soprattutto giovani- che puntano su nuove tecnologie, recupero di artigianato, reti e connessioni imprenditoriali moderne e al passo con la concorrenza mondiale. Se incrociamo quest’ultimo indicatore con il calo della disoccupazione giovanile, avremo ben chiaro il quadro di prospettiva: la provincia di Rimini può e deve uscire da un modello invasivo, in buona parte orientato sul consumo di nuovo territorio e la rendita, e lo può fare perché l’alternativa è già qui, concreta e non aleatoria, fatta di imprese sostenibili, che investono in cultura, ambiente, tecnologia, servizi avanzati. Ripeto, l’alternativa c’è e quindi nessuno ha l’alibi per dire: se non tiriamo su nuovi mattoni, l’economia precipita. Questo sostiene l’orientamento di mandato dell’amministrazione comunale di Rimini che se da una parte ha dato un deciso stop al cemento, consentendo comunque con i nuovi strumenti urbanistici la riqualificazione e l’adeguamento del già costruito, dall’altro ha investito risorse consistenti sul recupero di contenitori culturali e la rigenerazione ambientale che saranno volano di un deciso innalzamento della qualità e di un conseguente incremento di attrattività nel settore turistico. Sull’emigrazione ospedaliera, si conferma quel trend positivo che, in dieci anni, ha visto la sanità riminese progressivamente recuperare sul problema dell’esodo dei pazienti altrove, e questo è avvenuto grazie a molti investimenti, alla professionalità del personale medico e sanitario e anche alle politiche di area vasta che proseguiranno nei prossimi anni in questa direzione. E’ un aspetto questo che troppo spesso passa in secondo piano ma che senz’altro ha contribuito a migliorare in un decennio la qualità della vita dei riminesi”.

Sul resto “è già stato detto tutto, anche di recente, vedi ad esempio il tema della sicurezza in relazione alla correzione statistica derivata dal turismo e all’attrattività di territori più ricchi e con grande afflusso di persone. Non è il caso di aggiungere altro a una discussione che si fa ogni anno su classifiche che, quest’anno e per la prima volta, mostrandosi assieme, mettono bene in evidenza le loro potenzialità e i loro limiti.”

(Rimini) Rimini risale (un po’) nella tradizionale classifica del Sole24ore sulla qualità della vita. Quest’anno è al al 27esimo posto rispetto al 33esimo del 2016. Solo un giorno, però, è stato ItaliaOggi invece a declassare la capitale della riviera, buttandola già di 14 posizioni.

Tornando al quotidiano di Confindustria, la città dove si vive meglio, calcolando una infinità di indici, sabebbe Belluno, quella in cui si vivrebbe peggio Caserta. Bologna, nonostante un calo di sei posizioni, guida la classifica emiliano-romagnole. “Il capoluogo, che perde posizioni in linea con gli altri grandi centri italiani, si posiziona infatti al 14esimo posto a livello nazionale”, riporta l’Ansa. “A penalizzarlo soprattutto il 105/o posto - comunque +1 sull'anno precedente - alla voce Giustizia e Sicurezza”. Segue o Bologna, al sedicesimo posto, Reggio Emilia che guadagna ben 11 posizioni (3/a assoluta per Lavoro e Innovazione), poi Forlì-Cesena al diciottesimo. Stabile Parma al ventiduesimo, seguita da Ravenna sotto di undici posizioni, come Modena che si ferma al ventiseiesimo, “appena una posizione sopra Rimini che invece di posti ne guadagna 6”. Piacenza è trentacinquesima, quarantacinquesima Ferrara, tutte e due salgono di tredici posizioni.

Rimini è centunesima per giustizia e sicurezza, ma settima per cultura e tempo libero (in calo). Resta seconda per librerie e spettacoli ogni 100mila abitanti, sesta per bar e ristoranti. Sale dal 26esimo al 17esimo posto per sportività. Calano ricchezze e consumi, che portano la capitale della riviera al 73esimo posto, così come l’indice ‘ambiente e servizi’ (46esimo posto), crescono ‘lavoro e innovazione’ e ‘demografia’ con l’undicesimo.

 

Lunedì, 27 Novembre 2017 12:53

Stupri Miramare, trans chiede cittadinanza

Lei ha lasciato la strada e chiede che le venga riconosciuta la cittadinanza: la domanda è già stata sottoposta al questore di Rimini, Maurizio Improta, e l'appello sarà inoltrato alla Presidenza della Repubblica.
In Italia da 15 anni e finita sulla strada dopo aver svolto diversi lavori, avrebbe già da tempo i requisiti per la richiesta della cittadinanza ma, ha spiegato il legale, è ora che sente di voler essere "più italiana" (Ansa).

(Rimini) Anche quest’anno oltre mille persone hanno accolto al Palacongressi di Rimini Elena Cattaneo, ricercatrice di profilo mondiale e senatrice a vita. I fondi raccolti nella serata, oltre 10.000 euro, saranno destinati a sostenere un progetto che prevede il rientro a Milano di una giovane ricercatrice italiana fin qui all’opera negli Usa. L’occasione è stata la sesta edizione del Concerto per la Vita, promosso dal Rotary e dai club service della Provincia di Rimini per sostenere la ricerca sulla Còrea di Huntington e, più in generale, sulle malattie genetiche. Ha presentato la serata Patrizia Deitos. Elena Cattaneo, accompagnata a Rimini da Gerardo Biella, ricercatore all’Università di Pavia, guida il laboratorio Stem Cell Biology and Pharmacology of Neurodegenerative Diseases che partecipa, insieme ad altre quindici strutture, al progetto europeo NeuroStemcell. Sul palco, i musicisti ‘Lettimi and Friends’ per il concerto dal titolo Sorprese in Musica.

Lunedì, 27 Novembre 2017 12:37

Moda, sistema romagnolo in crescita

(Rimini) ‘Sistema moda’, imprese in crescita secondo quanto emerge dal report elaborato dalla Camera di commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini). Nel medio periodo (secondo trimestre 2017 su secondo trimestre 2012) si è registrato un aumento pari all'1,4% delle localizzazioni contro un calo del 10,4% in regione e del 5,7% in Italia. Nello stesso periodo il totale delle localizzazioni manifatturiere del territorio è diminuito del 4,1%.
Ragion per cui “è importante - per il presidente della Camera di commercio, Fabrizio Moretti - realizzare, per quanto possibile, azioni condivise valorizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione e lavorando con le imprese driver in un'ottica di filiera per aggregare intorno a loro il maggior numero possibile di piccole e medie imprese e coinvolgerle in percorsi di innovazione e di internazionalizzazione”.

Al 30 giugno 2017, complessivamente il ‘Sistema moda’ (costituito da produzione di tessuti, abbigliamento, calzature e accessori) consta di 1.053 imprese attive (6.795 in regione e 83.154 a livello nazionale) e rappresenta in termini di incidenza l'1,5% delle imprese totali dell'area Romagna rispetto all'1,7% in regione e all'1,6% a livello nazionale. Le imprese artigiane attive sono 843 e rappresentano una parte significativa del settore (l'80% del totale). Le localizzazioni attive (imprese e unità locali) sono complessivamente 1.266 con circa 7.900 addetti. La dimensione media è di 6,2 addetti, superiore sia quella media regionale (4,7) che nazionale (4,8). Il 5,9% delle localizzazioni ha oltre 50 addetti.

In termini di "strutturazione" del settore, le localizzazioni riconducibili a società di capitale sono il 27%; dato in linea con quello regionale (26,7%) ma inferiore a quello nazionale (34,4%).
Rispetto al totale delle localizzazioni (1.266): il 12% è costituito da industrie tessili, il 50% produce confezioni di articoli di abbigliamento e articoli in pelle e pelliccia, il 37% fabbrica articoli in pelle (per la maggior parte calzature) e l'1,2% altre parti per calzature. Le "start up innovative" riconducibili al settore moda sono relativamente ancora poche (3).

Le esportazioni di "prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori" (comprese le calzature) nel 2016 sono state pari a 1.133,3 milioni di euro con una variazione di medio periodo (rispetto al 2012) del -4% (-12,4% articoli di abbigliamento e -1,3% calzature). I principali paesi di destinazione sono: Russia, Stati Uniti, Hong Kong, Francia, Regno Unito, Germania, Polonia e Cina. Nel medio periodo, fra le principali destinazioni, la crescita delle esportazioni più intensa si è registrata verso la Cina (+125,8%), il Regno Unito (+81%), gli Stati Uniti (+63%) e Hong Kong (+61,2%). Da evidenziare il calo della Russia (-62,2%) e l'embargo che ha colpito in modo particolare le calzature.

Nei primi sei mesi del 2017, secondo il Monitor dei Distretti di Intesa Sanpaolo, l'Abbigliamento di San Giovanni in Marignano (Rimini) ha fatto rilevare un +4,2% rispetto allo stesso periodo del 2016; le Calzature di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) un + 4,7%. Da evidenziare, per la Camera di commercio, che “sia il distretto dell'Abbigliamento di Rimini sia quello del Calzaturiero di San Mauro Pascoli sono aree di rilevanza nazionale per le rispettive specializzazioni produttive e sono caratterizzati dalla presenza di imprese con brand prestigiosi e da produzioni di lusso e di alta qualità intorno alle quali ruota una rete di fornitori e terzisti, flessibili con elevate competenze e in grado di offrire prodotti di qualità e personalizzati”.

Lunedì, 27 Novembre 2017 10:04

27 novembre

Sicurezza, Romagna ko | Folle corsa in Bmw | Neve in alta Valmarecchia

Sabato, 25 Novembre 2017 09:46

25 novembre

La pistola in mano al neonato | Carim: “Il processo è finito” | Galvanina, via alla riqualificazione

Venerdì, 24 Novembre 2017 15:55

Riccione, Tosi boccia odg ospedale

(Rimini) Non passa in consiglio comunale l'odg sull' ospedale Ceccarini di Riccione presentato ieri dal Partito Democratico. Una bocciatura nata “dall'impossibilità di trovare un accordo di condivisione che portasse ad un nuovo ordine del giorno comune che avrebbe potuto riscontrare il sostegno pieno di tutti i componenti il Consiglio”, spiega l’amministrazione. “Tutte le forze di maggioranza hanno espresso il vivo e sincero apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore dell'ordine del giorno, la consigliera del Pd Marina Gambetti e, per favorire la più ampia condivisione hanno ritirato il proprio ordine del giorno che riportava le stesse argomentazioni e richieste, proponendo di ridefinirne, appunto uno comune. Il gruppo del Partito Democratico si è opposto a questa proposta non accettando un rinnovato confronto su un'ipotesi da condividere in maniera collegiale”, spiegano dal Comune.

"Questo odg era nato già mesi fa da una condivisa richiesta di tutte le forze politiche che tutte insieme sentono la necessità di promuovere un intervento a sostegno delle esigenze di sviluppo e riqualificazione dell'ospedale Ceccarini", ha dichiarato il sindaco Renata Tosi. "Correttezza avrebbe voluto che diventasse un odg di tutto il Consiglio Comunale. Il Pd ha voluto invece fare tutto da solo, dando sfogo al solito atteggiamento di presunzione e di arroganza. Abbiamo chiesto e richiesto più volte di ritirarlo, pronti e disponibili, così come d'accordo, di presentarne uno condiviso e unitario. Ci è stato risposto che le richieste del Pd sono solo del Pd, facendo di una questione importante e sensibile che riguarda tutta la città solo una questione di partito. Fermi ancora nella loro strenua convinzione di essere gli unici possessori della verità e del giusto rincorrendo ancora una volta il triste metodo delle bandierine e delle paternità. Il nostro ospedale è un bene di tutta la città e questa amministrazione e questa maggioranza sono impegnate a proteggerne e svilupparne efficienza e qualità dei servizi. Dare, come ha fatto il Pd, la sensazione che l'ospedale Ceccarini è solo una questione su cui si agita il confronto politico, è il peggior modo di fare gli interessi della città e di tutti gli operatori sanitari che nell'ospedale lavorano con impegno e altissima professionalità".