(Rimini) Tutti i dati sull'Escherichia Coli rientrati ampiamente nella norma. Già nel pomeriggio sono attese le ordinanze dei sindaci di ritiro dei divieti temporanei di balneazione. Lo conferma la Regione Emilia Romagna. I valori delle analisi aggiuntive dei campioni fatte da Arpae in tutti e 22 i punti della Costa romagnola che risultavano ancora fuori norma, sono infatti risultati sottosoglia. 

Secondo i tecnici, le ipotesi per spiegare i risultati, anomali, dei campionamenti effettuati martedì 26 luglio sono al momento riconducibili a un insieme di condizioni meteorologiche, idrologiche e marine del tutto eccezionali per la Romagna: la temperatura dell'acqua molto elevata da diverse settimane, con valori oscillanti intorno ai 30°; la prolungata assenza di ventilazione, lo scarso ricambio delle acque, la mancata diluizione delle immissioni nei corsi d'acqua che arrivano al mare, a causa della forte siccità di questo periodo. Tutti elementi, questi, che sommandosi potrebbero aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque del mare.

(Rimini) La riunione tecnica, convocata oggi per fare il punto sui divieti di balneazione lungo la costa romagnola, scaturiti dei campioni effettuati martedì scorso da Arpae, ha permesso di focalizzare alcuni aspetti circa il tema più generale della qualità delle acque della costa dell'Emilia-Romagna. Il sistema di controllo e di monitoraggio dell'acqua del mare dell'Emilia romagna, "è tra i più puntuali e trasparenti d'Italia. Forse il più puntuale e trasparente, rendicontando pubblicamente ogni giorno e attraverso canali pubblici l'evoluzione della situazione lungo il tratto costiero da Lidi di Comacchio a Cattolica", sottolineano le amministrazioni di Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cttolica "Questo sistema è la migliore garanzia per i residenti e i turisti circa la costante qualità del mare, le cui 97 acque sono ufficialmente classificate 'eccellenti' in 91 casi e 'buone' in 6. Stiamo dunque parlando di un mare pulito, eccellente, controllato nel suo stato di salute passo dopo passo. Un metodo che fa scuola in Italia e non solo in Italia. Un vanto per l'Emilia-Romagna e per tutti i Comuni della sua costa".

Premesso tutto ciò, "durante la riunione odierna non sono emersi elementi certi circa i motivi dello sforamento dei parametri normativi verificatisi lo scorso 26 luglio lungo 28 punti della costa di Romagna in grado di risolvere i dubbi del caso accaduto in assenza di qualunque causa endogena o esogena nota finora. Su questo Regione, Arpae e Ausl devono, a parere di chi sottoscrive questa nota, approfondire scientificamente i fatti per individuare un'ipotesi in grado di evitare per il futuro che accadono eventi improvvisi come questo. E approfondire significa anche ripercorrere con attenzione l'intera filiera che dal prelievo in mare porta il campione in laboratorio, senza escludere a priori alcuna ipotesi. È stato chiesto a Regione e Arpae sia di attivare un gruppo di lavoro sul tema, anche con i Comuni, sia a disporre, già dal prossimo campionamento di agosto, un nuovo e più tempestivo modulo di comunicazione agli Enti locali dei risultati dei prelievi. In più siamo certi che l'assessorato al Turismo della Regione definirà subito un piano di comunicazione rivolto ai media nazionali e internazionali per valorizzare e promuovere l'alta qualità del nostro mare".

Anna Montini, Assessora Ambiente Comune di Rimini

Daniela Angelini, Sindaca di Riccione

Filippo Giorgetti, Sindaco di Bellaria Igea- Marina

Franca Foronchi, Sindaca di Cattolica

Fabrizio Piccioni, Sindaco di Misano Adriatico

 

Venerdì, 29 Luglio 2022 17:34

Coronavirus: 1 decesso, 452 positivi

(Rimini) Dall'inizio dell'epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.751.804 casi di positività, 5.820 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.130 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 8.174 molecolari e 12.956 test antigenici rapidi. Il totale dei nuovi contagi in provincia di Piacenza comunicato oggi comprende il recupero di casi non registrati nei giorni scorsi per problemi informatici. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 27,5%.

Ricoveri. I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell'Emilia-Romagna sono 49 (+1 rispetto a ieri, +2,1%), l'età media è di 62,8 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 1.704 (+11 rispetto a ieri, +0,6%), età media 75,7 anni. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 2 a Piacenza (+1 rispetto a ieri); 3 a Parma (+1); 3 a Reggio Emilia (-1); 5 a Modena (+1); 15 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 2 a Ferrara (invariato); 2 a Ravenna (-1); 4 a Forlì (invariato); 6 a Cesena (+1); 4 a Rimini (-1 rispetto a ieri).

Contagi. L'età media dei nuovi positivi di oggi è di 48,5 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede in testa Piacenza con 1.046 nuovi casi (su un totale dall'inizio dell'epidemia di 89.369), seguita da Bologna (879 su 361.731) e Modena (824 su 267.904); poi Reggio Emilia (701 su 197.500), Rimini (452 su 165.257), Ferrara (448 su 123.916), Ravenna (435 su 164.822); quindi Parma (429 su 147.001), Cesena (314 su 98.279), Forlì (171 su 81.201) e, infine, il Circondario Imolese con 121 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 54.824.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 66.332 (-8.745). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 64.579 (-8.757), il 97,4% del totale dei casi attivi. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

Guariti e deceduti. Le persone complessivamente guarite sono 14.546 in più e raggiungono quota 1.667.990.

Purtroppo, si registrano 19 decessi: 2 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 82 e un uomo di 76 anni); 2 in provincia di Modena (una donna di 82 e un uomo di 94 anni); 9 in provincia di Bologna (cinque donne, di cui una di 80, una di 90 anni, altre due di 99 anni e una di 101, quattro uomini, di cui tre di 91 e uno di 92 anni); 4 in provincia di Ferrara (una donna di 75 e tre uomini rispettivamente di 84, 85 e 91 anni); 1 in provincia di Rimini (una donna di 95 anni); 1 fuori Regione, una donna di 88 anni il cui decesso è stato registrato dall'Ausl di Parma. Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Parma, Ravenna, Forlì-Cesena e nel Circondario Imolese. In totale, dall'inizio dell'epidemia, i decessi in regione sono stati 17.482.

Venerdì, 29 Luglio 2022 17:32

29 luglio

Divieti di balneazione | il Pd vuole Gnassi a Roma | Volontari per il pronto soccorso

(Rimini) Divieti di balenazione. Nel tardo pomeriggio di ieri, sono arrivati i risultati delle analisi sulle acque di Rimini nord commissionate dal comune di Rimini a un laboratorio certificato. Raccontano una verità diversa da quella emersa dalle analsi di Arpae. 

"Sono di pochi minuti fa i risultati dei campioni di acqua di mare per le 7 acque di balneazione del litorale nord di Rimini, commissionati dal nostro Comune al Laboratorio certificato LAV e svolti nella mattinata del 26 luglio, stessi luoghi, stessa giornata e a mezz'ora massima di distanza temporale dai prelievi eseguiti da Arpae e che hanno registrato 28 superamenti dei limiti normativi lungo altrettanti punti della costa romagnola e riminese. Il Comune di Rimini ha voluto eseguire in questa occasione un campionamento autonomo per verificare con un 'doppio controllo' lo stato di salute del proprio mare, vista e considerata l'eccezionale condizione climatica e siccitosa di questa stagione estiva con possibili inediti effetti sull'habitat naturale", spiega il comune.

"I risultati dei campioni analizzati dal Laboratorio LAV per le 7 acque di balneazioni del litorale nord di Rimini, svolti con una delle 2 metodologie certificate e previste dal decreto ministeriale 30 marzo 2010, sono tutti, nessuno escluso, ampiamente sotto i parametri normativi, sia per quanto riguarda la concentrazione di escherichia coli che di enterococchi, e dunque tutte e 7 le acque risultano perfettamente idonee alla balneazione. Un esito completamente opposto a quello di ARPAE, per cui i Comuni del Riminese e della Romagna non individuano alcuna motivazione evidente e plausibile". Per questo "è stato chiesto un incontro urgente a Regione, Ausl e Arpae per la giornata di domani al fine di definire concrete soluzioni per quello che, ogni ora che passa, è un mistero che si infittisce sempre di più".

(Rimini) “Ho appreso come tutti i sindaci del divieto di balneazione temporaneo ieri nel tardo pomeriggio. Abbiamo quindi richiesto insieme a tutti i Comuni della costa coinvolti, un incontro urgente con Arpae. Incontro che si terrà domani e siamo in attesa di nuovi dati per oggi”. Sono cinque nel comune di Riccione i punti in ui in questi giorni vige il divieto di balneazione e interessati dall'ordinanza della sindaca Daniela Angelini. Il divieto di balneazione arriva a seguito della comunicazione di Arpae che martedì 26 luglio ha effettuato i campionamenti programmati e dalle analisi che hanno evidenziato il superamento dei limiti normativi in 28 di questi punti. I divieti infatti riguardano un tratto nel comune di Goro, il tratto di Pinarella di Cervia e 26 tratti in provincia di Rimini, tra questi ultimi anche a Riccione.

“Un incontro tecnico quello organizzato domani che ha l’obiettivo, alla luce anche dei nuovi dati, di analizzare ma soprattutto trovare una risposta a questa anomalia. È probabile, come hanno detto alcuni tecnici, che si tratti di un’anomalia causata dall’innalzamento della temperatura dell’acqua. Se così fosse, chiederò se è in programma da parte degli enti preposti, il coinvolgimento di esperti che studino la causa del fenomeno. Credo infatti sia urgente comprendere le cause per provare a definire una risposta a questa situazione che coinvolge tutto il nostro territorio”. Ha concluso la sindaca.

Tre le donne uccise in casa dai compagni (o ex) da inizio 2022. Angela Avitabile, Cristina Peroni e Noelia Rodriguez sono il segno più recente di quella che l’altra sera, durante il consiglio comunale tematico convocato nell’arena Francesca da Rimini, antesignana storico letteraria delle vittime di femminicidio, è stata definita da più voci “pandemia culturale”. 

“Una piaga”, sottolinea la vicesindaca Chiara Bellini. “Da alcune recenti indagini condotte dalla professoressa Pina Lalli (tra i relatori della serata, ndr) è emerso il fatto che su 408 casi di donne uccise in un arco temporale preciso, il 96% è stato per mano di un uomo, e il 76% di queste avevano un legame affettivo con il proprio assassino. Sette donne su 10 vengono uccise in casa e raramente con armi da fuoco, mentre quasi sempre con strumenti a portata di mano (coltelli, martelli, eccetera). Sei donne su 100 vengono ammazzate di botte. Il femminicidio è l’epilogo di un lungo processo di violenze e prevaricazioni subite dalle donne: non esiste raptus né gelosia che possano giustificarne le cause”. Rimini e provincia sono “una realtà virtuosa nella lotta contro la violenza”, sottolinea Bellini, ma anche qui “si deve fare di più”.

In Emilia-Romagna esistono 22 centri antiviolenza, 44 case rifugio e 16 centri ascolto maltrattanti. Nel Comune di Rimini già dal 2007 è attiva l’associazione di volontariato ‘Rompi il Silenzio’, che in convenzione con l’Amministrazione gestisce il Centro Antiviolenza Comunale e sette strutture di ospitalità in protezione, oltre a collaborare con la Casa delle Donne nell’offrire servizi di accoglienza e consulenza legale e psicologica alle donne della città. Nei suoi circa 14 anni di attività ‘Rompi il Silenzio’ ha sostenuto nel percorso di uscita dalla violenza poco meno di 3mila donne, e nei primi 7 mesi del 2022 ha già seguito 210 donne in prima accoglienza, numero di poco inferiore a quello di tutte le donne accolte nell’intero 2021, che subiscono violenza sessuale, psicologica, fisica ed economica. 

“Mentre il numero dei delitti in generale si abbassa, in percentuale cresce il peso dei femminicidi”, sottolinea nel suo intervento la professoressa Lalli, per rafforzare il concetto che ha fatto da fil rouge lungo tutta la serata: per debellare la piaga della violenza sulle donne è necessario un passo culturale di tutta la società. “Perché nessuna delle tre vittime di femminicidio aveva chiesto aiuto?”, si domanda Elvira Ariano di ‘Rompi il silenzio’. “Perché non riusciamo ad essere intercettate? Dove nasce la difficoltà dell’accesso ai nostri servizi? Dipende dalla percezione che questo tipo di reati ha, la società non riconosce la pericolosità del processo che si conclude nel femminicidio”. Secondo le esperte, c’è quindi una sottovalutazione dei primi segnali. “Nel 2021 il 74,2% che ha chiesto aiuto ha dichiarato di subire violenze da almeno un anno, la restante parte è divisa tra chi subiva violenze da più di sei mesi e chi da meno”. 

Tiene conto di questi fattori, l’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale con 22 voti favorevoli, quelli della maggioranza più dall’opposizione quelli di Gloria Lisi, firmataria dell’odg insieme alle colleghe di maggioranza Annamaria Barilari, Elisa Marchioni, Barbara Di Natale, Manuela Guaitoli, Ilaria Messori, Daniela De Leonardis, Serena Soldati. Stefano Murano Brunori, del gruppo Lisi, e Matteo Angelini, movimento 3V, hanno seguito Lisi e votato sì. Si sono astenuti i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia. 

Il documento approvato impegna sindaco e giunta a potenziare la rete territoriale di contrasto alla violenza in collaborazione con i comuni della provincia, favorire iniziative per sviluppare nella comunità la capacità di riconoscere i segnali e le dinamiche della violenza, formare forze dell’ordine, ordini professionali, in particolare quelli legati alla produzione dei media, istituzioni ed aziende, il personale scolastico. Un ruolo lo giocheranno anche e soprattutto politiche di uguaglianza e pari opportunità fra uomini e donne.

(Rimini) Rendere migliore la qualità della vita delle persone che si rivolgono ai servizi di salute mentale. Specialmente oggi, che sono emerse nuove esigenze legate all'emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da covid-19. Per questo la Giunta regionale ha recentemente stanziato oltre 5 milioni di euro per finanziare diversi progetti volti a potenziare i servizi rivolti ai cittadini seguiti dai servizi di salute mentale. I fondi provengono dal ministero della Salute che richiede che i progetti siano conclusi entro il 30 giugno 2023.

I primi due obiettivi che la Regione si propone di raggiungere richiamano direttamente le linee guida individuate dal ministero con un'intesa sottoscritta con le Regioni: superare il ricorso alla contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale (in Emilia-Romagna diminuito comunque in 10 anni del 75,9%) e prevedere percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle REMS (Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, cioè le strutture sanitarie destinate gli autori di reato affetti da disturbi mentali, che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari).

Il terzo obiettivo invece è stato direttamente indicato dalla Regione che lo ha individuato tra le criticità da risolvere: sostenere e curare preadolescenti e adolescenti con problematiche psicopatologiche.

Secondo il parere dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute, si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili, sulla base delle competenze disponibili nell'ambito del Servizio sanitario regionale. Si tratta di ripensare a fondo la cura delle persone affette da disturbi mentali, abbandonando progressivamente strumenti come la contenzione meccanica o il ricovero e intercettando in anticipo i bisogni dei pazienti, già dalla preadolescenza.

Per farlo la Regione ha utilizzato un metodo di programmazione partecipata che ha convolto le direzioni sanitarie, gli specialisti, i direttori di dipartimento. In questo modo le azioni programmatiche volte a individuare le soluzioni per superare le criticità sono state definite e condivise insieme.

Progetto preadolescenti e adolescenti. I progetti finanziati saranno rivolti alla gestione delle problematiche psicopatologiche dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni e comprenderanno diversi ambiti di attività, dall'ambulatoriale, residenziale o di strutture di ricovero, a secondo dei bisogni identificati delle AUSL.

L'obiettivo è di dare risposta ai problemi psicopatologici che affliggono i preadolescenti e gli adolescenti, ridurre il ricovero dei minori nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, considerando che i disturbi psichiatrici segnalati dai Servizi di neuropsichiatria infanzia e adolescenza in questa fascia di età tra il 2011 e il 2020 sono cresciuti del 62%.

Occorrerà perfezionare la valutazione su preadolescenti e adolescenti, mediante l'acquisizione di strumenti e test di valutazione; migliorare la presa in cura con specifici modelli attraverso un percorso di formazione certificata per i professionisti; strutturare appositi luoghi di cura specificamente dedicati alla psicopatologia di questi giovani pazienti come ambulatori, semiresidenze, centri diurni, residenze, posti dedicati in ospedale.

La ripartizione per Ausl. Alla Ausl di Piacenza vanno 398.423 euro, Ausl Parma 475.173 euro, Ausl Reggio Emilia 692.715 euro, Ausl Modena 752.457 euro, Ausl Bologna 1.031.650, Ausl Imola 148.011, Ausl Ferrara 345.011, Ausl Romagna 1.204.724

(Rimini) Nella seduta della giunta comunale di martedì scorso è stata approvata la deliberazione 26 luglio 2022, n. 272, mediante la quale la Giunta ha approvato lo schema di Documento unico di programmazione per il triennio 2023-25. Come è noto, il DUP è il documento di programmazione di respiro triennale, mediante il quale l’Ente fissa gli obiettivi strategici e gestionali. Nel complesso gli obiettivi assegnati alle strutture organizzative di massima dimensione sono 43. Tra essi possono essere segnalati come particolarmente significativi e rilevanti per la Città i seguenti.

Nuove scuole di Rimini nord, tramite il quale verrà proseguito nel prossimo triennio l’ambizioso programma di riqualificazione, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici scolastici, normativamente e funzionalmente adeguati, elevando il livello della sicurezza e al contempo della qualità architettonica al fine di realizzare scuole sicure, scuole nuove, scuole belle, scuole sostenibili dal punto di vista energetico.

Un altro obiettivo strategico, tramite il quale verranno stabiliti l’assetto e lo sviluppo urbanistico della Città è quello che concerne l’adozione e l’approvazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), ovvero dello strumento di pianificazione generale che, ai sensi della L.R. n. 24/2017, il Comune dovrà predisporre la disciplina urbanistica dell’intero territorio comunale. Le scelte urbanistiche saranno orientate, come previsto nel programma di mandato del sindaco, prioritariamente alla rigenerazione del territorio urbanizzato, alla riduzione del consumo di suolo e alla sostenibilità ambientale e territoriale degli usi e delle trasformazioni. Il PUG, attraverso la strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale, persegue l’obiettivo di rafforzare l’attrattività e competitività dei centri urbani e del territorio, elevandone la qualità insediativa ed ambientale tramite: la crescita e qualificazione dei servizi e delle reti tecnologiche, l’incremento quantitativo e qualitativo degli spazi pubblici, la valorizzazione del patrimonio identitario, culturale e paesaggistico, il miglioramento delle componenti ambientali, lo sviluppo della mobilità sostenibile, il miglioramento del benessere ambientale e l’incremento della resilienza del sistema abitativo rispetto ai fenomeni di cambiamento climatico e agli eventi sismici. Parallelamente alla formazione del PUG si procederà alla predisposizione del Piano Spiaggia che seguirà lo stesso iter formativo del PUG stesso.

Infine, un altro obiettivo strategico, di cui si parla da tanti anni, ma che viene inserito per la prima volta nella programmazione gestionale dell’Ente, è quello concernente la realizzazione di una nuova sede degli uffici comunali, che dovrebbe sostituire buona parte delle attuali sedi degli uffici amministrativi e tecnici distribuite nell’area centrale della città. L’obiettivo si configura come piano di razionalizzazione delle sedi adibite ad uffici comunali, che oramai da diversi anni presentano molteplici criticità. Si passa da edifici che richiedono significativi interventi di manutenzione straordinaria e/o di adeguamento normativo e funzionale ad altri che risultano totalmente inefficienti dal punto di vista energetico, ad altri ancora che risultano insufficienti rispetto alle necessità di allocare correttamente il personale evitando eccessivi sovraffollamenti.

La crisi energetica scaturita dalla guerra in Ucraina e l’innalzamento abnorme del prezzo dei combustibili hanno stimolato una riflessione sulla necessità di realizzare un hub dei servizi comunali, moderno ed efficiente buona parte degli uffici comunali amministrativi e tecnici, superando l’attuale frammentazione delle sedi. La realizzazione di uffici comunali mediante le più moderne tecniche costruttive garantirebbe, infatti, importanti risparmi energetici e consentirebbe di gestire la fiammata dei prezzi senza compromettere gli equilibri di bilancio.

Se, tuttavia, i tempi di avvio e di realizzazione di questo obiettivo sono certamente incompatibili con la presente contingenza, il progetto di realizzare una sede comunale idonea ad ospitare buona parte degli uffici amministrativi e tecnici costituisce una iniziativa suscettibile di migliorare notevolmente la qualità dei servizi forniti alla Città. Va sottolineato ancora una volta come questo nuovo Hub dei Servizi comunali è un pezzo del progetto più complessivo della riorganizzazione degli uffici comunali che, secondo il programma amministrativo 2021/2026, vede nella dislocazione territoriale dei servizi pubblici, in ogni area della città, una delle sue priorità. La nuova sede infatti dovrà essere connessa e in relazione costante con i presidi e gli spazi comunali potenziati e distribuiti in tutto il territorio comunale, dando la possibilità ad ogni cittadino di usufruire o richiedere il servizio nel minor tempo possibile, nelle condizioni più agevoli e senza spostarsi da un capo all’altro della città. In secondo luogo, la realizzazione della nuova sede, progettata e realizzata in funzione delle esigenze di operatività degli uffici e dei servizi, consentirà di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, adottando le soluzioni logistiche, organizzative e gestionali più appropriate e funzionali e permetterà di superare le criticità quotidianamente registrate.

La scelta dell’area su cui realizzare la nuova sede degli uffici comunali deve essere operata alla luce delle caratteristiche dell’area stessa, in quanto occorre individuare un’area di dimensioni adeguate ad accogliere la nuova sede degli uffici comunali e le dotazioni di parcheggi e servizi accessori necessarie al suo funzionamento. L’area dovrebbe essere collocata in posizione possibilmente baricentrica rispetto allo sviluppo territoriale della città ed essere agevolmente raggiungibile dalle diverse forme di mobilità pubblica e privata (TPL, mobilità privata, piste ciclabili). Ovviamente, occorrerà tener conto delle previsioni dettate dalla strumentazione urbanistica.

In tale ottica appare particolarmente funzionale l’area limitrofa alla stazione, compresa tra piazzale Cesare Battisti (a nord), il parco Cervi (a sud), la via Roma (a monte) e la via Monfalcone (a mare). Tale area è di proprietà di Sistemi Urbani S.p.A., società controllata da Ferrovie dello Stato, cui è affidata la missione di valorizzare il patrimonio delle Ferrovie. Al riguardo è noto che il Comune di Rimini e Sistemi Urbani hanno avviato da molto tempo specifiche trattative, che hanno portato alla stipula di un protocollo di intesa avente ad oggetto la valorizzazione della stazione e della predetta area limitrofa.

(Rimini) E' divieto di balneazione in 28 acque della riviera dell'Emilia Romagna, di cui 26 nella provincia di Rimini. La decisione è arrivata dopo i rilievi dell'Arpae di martedì scorso che hanno fatto registrare il superamento dei limiti normativi di Escherichia coli. Previsti oggi nuovi campionamenti.

"La situazione riscontrata è senza dubbio anomala e sono in corso alcune verifiche per comprendere le cause che hanno generato questa inattesa situazione. Al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche, idrologiche e marine (temperatura dell’acqua molto elevata da molte settimane con valori oscillanti intorno ai 30°, prolungata assenza di ventilazione, scarso ricambio delle acque, mancata diluizione delle immissioni nei corsi d’acqua che arrivano a mare per la forte siccità), che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine", spiegano dall'Agenzia reginale per l'ambiente. 

Domani, su richiesta del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad si terrà un incontro tecnico che vedrà la partecipazione di Regione, Asl Romagna, Arpae, Comuni della costa riminese e della Romagna "per analizzare e trovare soluzione all'anomalia dei campioni", spiega Sadegholvaad. Secondo il sindaco di Rimini, quella a cui si assiste è "una contingenza senza alcuna spiegazione tecnica né logica visto che, ad esempio a Rimini, a causa della siccità le paratie a mare non vengono aperte da quasi un mese e mezzo e la stessa Hera, che gestisce il ciclo integrato delle acque, ha formalmente comunicato di non avere riscontrato alcun guasto o difetto alla rete acquedottistica e fognaria. Lo stesso, immagino, per tutti gli altri Comuni fuori parametro".

In merito all'innalzamento della temperatura dell'acqua marina, "se anche così fosse, e al di là di questa o quella ragione, come sindaco di Rimini, città che ha investito negli ultimi 8 anni 250 milioni di euro per la realizzazione delle rete fognaria separata e la trasformazione degli sforatori in canali di acque bianche, insieme a tutte le città della costa riminese e romagnola, sottolineo la delicatezza della vicenda e l'assoluta urgenza per la immediata soluzione di essa da parte degli Enti preposti. Spero e credo che già domani, nell'incontro convocato, si troverà soluzione pratica a questo 'mistero' che rischia di danneggiare interi territori, intere economie per ragioni non individuabili, almeno ad oggi, nella razionalità".

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