(Rimini) Le categorie fanno appello alle istituzioni sul prolungamento del molo di Cattolica, la Regione risponde. E' in programma mercoledì mattina a Misano l'incontro fra l'assessore regionale al turismo e commercio Andrea Corsini e le associazioni economiche che hanno sostenuto l'ordine del giorno votato all'unanimità venerdì nel Consiglio comunale aperto di Riccione. Lo riferisce Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Confesercenti Rimini, che ha tenuto l'intervento di apertura della seduta. "Analoghe richieste ufficiali di incontro sono state inviate al presidente della provincia di Rimini e al sindaco di Riccione – ricorda Vagnini – e siamo felici che la Regione abbia risposto rapidamente. Il progetto di prolungamento del molo di Cattolica è un tema di interesse globale che preoccupa operatori e cittadini, ed è capace di fare superare gli steccati per arrivare a una soluzione condivisa. Lo dimostra il fatto che per la prima volta ci sia stata unità di vedute e che la richiesta di tavoli di lavoro con la Regione per valutare ulteriori possibilità prima di realizzare l'opera sia stata votata all'unanimità".

Vagnini chiede che anche altre questioni di interesse generale siano dibattute in prossimi Consigli aperti. "Ho molto apprezzato l'iniziativa di venerdì e mi auguro che possano essere convocate nuove sedute su argomenti come il turismo (su cui parteciperemo anche al tavolo annunciato dal sindaco Tosi), il commercio, i nuovi progetti di centri commerciali su cui stiamo conducendo la nostra battaglia. I dati della Camera di Commercio della Romagna ci dicono che gli esercizi della piccola e media distribuzione sono in difficoltà e le vendite in calo, a fronte di un aumento negli iper. E' sicuramente un tema che merita di essere affrontato nella maniera più ampia possibile".

(Rimini) Nel periodo delle festività, si annida sempre il rischio di subire truffe da parte di personaggi malintenzionari. Al riguardo, il comandante della Compagnia carabinieri di Rimini, Sabato Landi, fornisce alcuni consigli ed indicazioni di carattere generale per la prevenzione. Si tratta di “un decalogo in pillole”, spiega il capitano dei carabinieri. Innanzitutto, “non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Diffidate degli estranei che vengono a trovarvi in orari inusuali, soprattutto se in quel momento siete soli in casa”. Meglio evitare, anche, di “mandate i bambini ad aprire la porta” e “comunque, prima di aprire, controllate dallo spioncino e, se avete di fronte una persona che non avete mai visto, aprite con la catenella attaccata”. In caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, “chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata; prima di farlo entrare, accertatevi della sua identità ed eventualmente fatevi mostrare il tesserino di riconoscimento; nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’è qualche particolare che non vi convince, telefonate all'ufficio di zona dell'Ente e verificate la veridicità dei controlli da effettuare”. In questo caso, però, “fate attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice; tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità; non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo”. Utilizzando i bollettini postali “avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato; mostrate cautela nell'acquisto di merce venduta porta a porta; se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se è necessario, ripetete l'invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni”.
In generale, “per tutelarvi dalle truffe: diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata; non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d'arte o d'antiquariato se non siete certi della loro provenienza; non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute; non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi”.

Martedì, 26 Dicembre 2017 11:10

Natale sicuro, arrestata truffatrice seriale

(Rimini) Carabinieri all’erta per un Natale sicuro. Dal 23 dicembre scorso ad oggi, decine di uomini del Comando di Rimini sono stati impiegati in servizi straordinari di controllo del territorio in tutta la provincia “al fine di garantire un’adeguata cornice di sicurezza ai cittadini”. I Carabinieri della stazione di Viserba, domenica mattina hanno tratto in arresto in flagranza del reato di truffa aggravata una 44enne originaria di Savignano sul Rubicone, già nota alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti di polizia. La mattina del 20 dicembre scorso la donna si era presentata nella bottega delle due vittime, artigiani riminesi, chiedendo spiegazioni in merito ad un lavoro da eseguire nella propria abitazione. “Poco dopo, però, la truffatrice ha dato il via al proprio disegno criminoso, riferendo alle vittime di dover andar via di corsa in quanto doveva effettuare una consegna di cellulari. Incuriositi, le vittime hanno chiesto spiegazioni alla donna la quale ha continuato la messa in scena riferendo di avere la possibilità di procurare prodotti informatici a prezzi estremamente concorrenziali grazie ad un suo conoscente che lavora nell’ambito delle aste fallimentari”. “Ingolositi dalle proposte fatte dalla donna, le due ignare vittime hanno pattuito la compravendita di due cellulari, due tablet ed una consolle per la somma di 900 euro, consegnando 750 euro come acconto ed accordandosi per la consegna della merce il giorno successivo allorquando sarebbe anche stato saldato il conto. Ma da subito la truffatrice, incassati i soldi, ha iniziato a inviare messaggi alle vittime riferendo di possibili ritardi. Insospettiti dalle scuse della donna, che all’atto della contrattazione era stata estremamente decisa e convincente, le vittime si sono rivolte ai Carabinieri raccontando l’accaduto. Ma proprio mentre erano in caserma la truffatrice si è fatta viva, chiedendo la consegna degli ulteriori 150 euro nel corso della mattinata del 24 dicembre, assicurando che in quella occasione avrebbe portato con se la merce. Ma all’appuntamento la donna ha trovato i Carabinieri i quali hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi”.

(Rimini) “Ciò che ci manca. È anzitutto la mancanza di futuro: la povertà più stringente che affligge in questo momento l’Italia e genera tanta rabbia e rancore in tanti, tantissimi. Soprattutto giovani”. Così il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, fa partire il suo messaggio di auguri natalizi, affidati alle colonne del settimanale diocesano ‘Il ponte’.
Il vescovo cita i dati del Rapporto Censis 2017, definendoli “impietosi”. “La stragrande maggioranza degli italiani dichiara di non riuscire a vedere davanti a sé un futuro concretamente possibile. Promettente. Incoraggiante. Il cittadino comune non crede più al miraggio – diventato ormai un incubo – di un domani migliore, che si sposta sempre più in là. E ha da tempo abbandonato i miti dell’individualismo rampante degli anni ruggenti della finanziarizzazione e della globalizzazione. Resta poi sempre vero che i problemi della gente non sono solo di tipo economico. L’inverno demografico ci sta rendendo una società sempre più fragile e vulnerabile. Le sacche di povertà e di grave disagio sono diventate così ampie e pervasive da stravolgere drammaticamente la vita di tanti quartieri e di vaste periferie. La solitudine, il senso di vuoto e il vuoto di senso (non è un bisticcio retorico!) sono tarli che rodono la vita di molti. Soprattutto giovani”.
"Forse si sarà capito perché quest’anno mi ci vuole una buona dose di coraggio per fare gli auguri di buon Natale ai nostri giovani. Auguri che sappiano di Vangelo”. Ci provo. Penso a voi, giovani cristiani. Vi auguro di scoprire la via per passare dalla noia alla gioia. Dalla paura alla speranza. E dalla rabbia alla fiducia. La via è una sola: si chiama vocazione che, si sa (si sa?), significa chiamata per una missione. Noi umani veniamo chiamati alla vita per vivere, non per sopravvivere. Non per balconare né per ammalarci di divanite. È una tremenda malattia di questi tempi duri e oscuri quella che cancella il futuro dalle attese di adolescenti e giovani. Quella che li spaventa per costringerli poi a chiudersi nel presente. Ad autoesiliarsi nella solitudine. A sprofondare nelle sabbie mobili della tristezza. Voi, giovani, credete che Gesù conosca l’antivirus per guarire da questa brutta epidemia che invecchia il mondo e intristisce la vita. Gesù chiama, consegna un compito, impegna per un sogno grande. Si fida di voi. E vi sfida, perché vi stima. E vi affida una missione, perché vi ama”.
“Ecco i miei auguri per questo Natale. Ve li formulo al quadrato. Se non avete ancora incontrato un Gesù vivo e che dal vivo vi chiama per una missione, vi auguro di sfruttare la scossa del Natale per incontrarlo. E se l’avete già incontrato, allora vi auguro di contagiare almeno un altro vostro amico”.
Il vescovo saluta con un piccolo dono. “Vi giro un sms di papa Francesco: ‘Se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita’. Buon Natale al quadrato, amici”, conclude Lambiasi.

(Rimini) “E’ il primo bilancio di un nuovo ciclo, che a differenza di quello che approvammo nel 2017 non sconta le incertezze risolte nel corso di esercizio. E’ comunque un bilancio che nasce in un contesto che conferma come gli enti locali siano sempre più soli e chiamati a fronte a tutti i principali bisogni dei cittadini. In questo quadro abbiamo definito un bilancio di previsione solido, che si poggia sull’equità, perseguita attraverso una serrata lotta all’evasione fiscale, che ha come priorità welfare, sicurezza e cultura e che sceglie di continuare a investire per non perdere il treno della ripresa economica”. Così l’assessore Gian Luca Brasini commenta l’approvazione del bilancio di previsione 2018-2020, votato ieri sera dal Consiglio Comunale (20 favorevoli e 10 contrari), nell’ultima seduta del 2017. “Un bilancio nel quale trovano conferma le linee strategiche su cui il Comune storicamente ha poggiato le sue scelte – sottolinea l’assessore Brasini - con il 38% della spesa corrente destinato a welfare, pubblica istruzione, sicurezza e cultura. Ad esempio, il sostegno all’handicap, settore su cui non abbiamo intenzione di arretrare e che finanziamo per oltre 3,5 milioni, con un incremento rispetto allo scorso anno di 480 mila euro. Questo è possibile grazie ad una riduzione della spesa corrente (vedi il taglio degli incarichi esterni, che nel 2007 ammontavano a 9,2 milioni contro gli 1,2 milioni attuali), alla politica di riduzione del debito (40 milioni di debito estinto in sette anni), mantenendo al contempo inalterata la pressione fiscale e le tariffe dei servizi a domanda individuale, attraverso la lotta all’evasione fiscale e un’efficace attività di reperimento di risorse per gli investimenti da Enti terzi, penso ai fondi Fsc o al bando periferie”.

Per il terzo anno consecutivo resta invariata la leva tributaria, nonostante il fisiologico calo delle entrate come conseguenza della crisi e del fenomeno dell’evasione, confermando la non applicazione della Tasi sulla prima casa, l’aliquota dell’Imu all’1,04% cioè sotto la soglia massima e con un’addizionale Irpef con aliquota minima (0,3 % ) ed esenzioni per redditi inferiori a 17.000 euro (60.733 dichiaranti).
“Complessivamente – aggiunge l’assessore Brasini – tra Imu, Irpef e Tari garantiamo agevolazioni per circa 4,5 milioni di euro. Ad esempio, solo per l’Imu, il Comune riconosce agevolazioni per più di un milione e mezzo”. Strettamente legata all’invarianza tributaria è l’attività di recupero dell’evasione messa in campo dall’Amministrazione, che ha portato a recuperare quasi 5 milioni di IMU evasa e 5,3 milioni di euro di TARI già totalmente incassati.

Tra le novità del bilancio, la spesa per la digitalizzazione degli archivi dell’edilizia (+300 mila euro nel 2018), l’aumento delle spese per welfare, sicurezza e gestione patrimonio culturale (1,4 milioni), il calo delle entrate derivante dai parcheggi (-500 mila euro in previsione) e delle sanzioni dal codice della strada (- 600 mila euro).
Sul fronte degli investimenti “è da evidenziare – aggiunge l’assessore – come dei 74 milioni destinati alle opere, quasi 43,5 siano frutto di contributi europei, statali, regionali e di altri enti. Non risorse calate dal cielo, ma il frutto di un lavoro di pianificazione efficace, con progetti riconosciuti come concreti, attuabili e soprattutto strategici”. “Credo poi sia anche opportuno sgombrare il campo da alcuni luoghi comuni, come ormai l’abusata polemica sulle troppe risorse investite per gli eventi. Si deve invece considerare che la spesa annua a carico bilancio dei principali eventi (Al Meni, Notte Rosa, Molo Street Parade e Capodanno) non raggiunge i 450.000 euro, che trova anche copertura attraverso l’imposta di soggiorno. Solo per fare un confronto: la spesa sostenuta direttamente e indirettamente per gli investimenti in opere pubbliche da questa Amministrazione in 5 anni supera i 400 milioni”. Tra le opere del 2018, la riqualificazione area urbana Rimini Nord finanziato attraverso le risorse del Bando periferie (18.032.040), la messa in sicurezza tratto urbano SS. 16 area Rimini Nord (6.480.000) e la rotatoria vicino allo stabilimento Valentini (2,3 milioni) entrambi sostenuti con gli (FSC), il Parco del Mare (lungomare Sud: infrastruttura verde urbana) per 4.514.000, la messa in sicurezza scuola Montessori (2 milioni). Da segnalare tre le opere anche la riqualificazione dell’impianto sportivo del rugby e baseball di Rivabella per 1,1 milioni.

(Rimini) Ha ricevuto il più bel regalo di Natale della sua vita D., 40 anni, quando, nella giornata di ieri, gli operatori della Comunità di S.Antonio di Faenza gli hanno annunciato senza preavviso che sarebbe presto ritornato un uomo libero. Sta per terminare, con la fine dell'anno, il percorso terapeutico per l'uscita dalla droga.
Il 26 dicembre alle 11.15 giungeranno con lui a Rimini altre 30 persone da Forlì, 10 dal Brasile e 6 dai paesi dell'est. Circa 100 fra giovani ed adulti arriveranno dalle comunità terapeutiche contro le dipendenze della Comunità Papa Giovanni XXIII. Nella Parrocchia della Resurrezione, che fu di Don Oreste Benzi, celebreranno il Riconoscimento della propria vittoria personale su droga, alcool e gioco d'azzardo. Circa 400 familiari verranno a stringere la mano ai propri figli ritrovati: celebrerà l'Eucarestia l'Arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi.

Dodici dei protagonisti della giornata saranno donne. La maggior parte delle vittime di dipendenze che ha terminato il programma ha lottato per la liberazione dalle droghe: eroina in primo luogo e cocaina. 22 sono le comunità in Italia; 17 i centri all'estero. Il percorso di recupero dura in media 3 anni e che è costituito da 3 fasi: l'accoglienza, la comunità, il rientro. Al termine, il Riconoscimento è un momento di rinascita per intere famiglie. La prima festa del riconoscimento è stata celebrata da don Orenze Benzi nel 1995.
Per i più giovani è il tempo di guardare al futuro; come è il caso per M., che era entrato in comunità nel vicentino all'età di 17 anni e che ora ne compirà 20; un altro ragazzo, A. di 25 anni, ha deciso di partire per un anno di servizio civile in Bolivia; un altro giovane ha terminato il conservatorio e si prepara a diventare maestro di oboe. Alcuni hanno già trovato lavoro part-time nei bar o nei servizi ambientali.
Giovanni Paolo Ramonda, il responsabile della Comunità, si rivolge con un augurio ai ragazzi impegnati nei programmi terapeutici: «Siete giovani che nel cammino di liberazione dalle dipendenze avete scoperto i vostri talenti, ora sappiate metterli a frutto per il bene comune e dei più poveri». E poi si rivolge alla politica: «Assistiamo ad un crollo verticale dell'attenzione al tema delle dipendenze patologiche, soprattutto per quanto riguarda quelle più tradizionali come droghe ed alcool. Il prossimo governo definisca una delega, e riattivi la consulta di esperti ed i percorsi previsti dal testo unico 309/90».

(Rimini) E’ stata aperta ieri sera, in occasione della prova dell'illuminazione notturna, la nuova “piazza sull'acqua” nell'invaso del ponte di Tiberio. Con l'apertura dei nuovi percorsi di ingresso da via Tiberio e da via Circonvallazione Occidentale si rende così fruibile la “quinta finale” del parco. Un’ampia area di sosta affacciata al lato del bacino frontale al ponte, la piazza sull’acqua, e una passeggiata pedonale in legno composito lungo il bordo del bacino, la passeggiata sull’acqua. Tutto il perimetro del bacino è ora praticabile attraverso l’inserimento di un percorso in legno composito che corre lungo il bordo del bacino. Sono ora pienamente visibili, e usufruibili, i due declivi, impreziositi dall'inserimento di arredi urbani e panchine, presenti ai lati del bacino. Entrambe le scarpate affacciate sull’invaso sono state riconfigurate per ottenere dei terrazzamenti piani raccordati attraverso piccole scarpate a diversa pendenza.E' stata dunque completamente rivista e resa utilizzabile la rete dei percorsi di ingresso e di raccordo con gli altri percorsi di mobilità lenta già presenti.Di questa rete farà parte anche la passerella galleggiante sul versante “mare” del cantiere (il Tiberio 4) che proprio in questi giorni sta prendendo forma in alcuni suoi tratti. Proprio per poter osservare il primo tratto e lo stato di avanzamento dei lavori è stata aperta parte del cantiere all'incrocio tra Corso d'Augusto e via Bastioni settentrionali. “La bellezza diventa protagonista del paesaggio urbano del centro storico – sottolinea il sindaco Andrea Gnassi – Credo che il recupero della qualità urbana rappresenti un ulteriore bel regalo per la nostra città”.

(Rimini) “Continuano le politiche di apertura verso le aziende agricole, a discapito di tutte le altre attività”. Questa la presadi posizione della Fipe Confcommercio della provincia di Rimini rispetto alla Legge di Stabilità 2018 che istituisce all’articolo 47 e con l’approvazione dell’emendamento 47-bis, l’istituzione di “distretto del cibo” e di “enoturismo”, consentendo di fatto alle aziende e cooperative agricole di vendere prodotti trasformati e pronti per il consumo, non specificatamente di produzione propria, anche attraverso strutture mobili e in modalità itineranti.
“Una legge oscena e altamente penalizzante – dice sdegnato Gaetano Callà, presidente di FIPE – Confcommercio della Provincia di Rimini -. Si tratta di un ulteriore privilegio che il governo concede agli agricoltori, già abbondantemente aiutati dalle precedenti riforme. Sembra che gli amministratori apprezzino solo questa ristorazione improvvisata senza nessun criterio o formazione a scapito dei grandi professionisti della ristorazione che fanno questo lavoro da anni rispettando precise regole. Ciò significa che per l’impresa agricola non esistono limiti: può vendere e somministrare alimenti sia in sede fissa sia mobile, anche lontano dall’azienda e senza alcun nesso fra luogo di produzione e vendita dei prodotti, né alcuna garanzia per il consumatore che si tratti di prodotti di produzione propria.
Insomma, gli agricoltori sono gli unici che possono di fatto avviare un negozio o un ristorante senza che i locali abbiano destinazione d’uso per queste attività. Così non si valorizza il territorio, ma si distrugge il patrimonio enogastronomico della ristorazione, lasciando a tutti la possibilità di fare tutto, addirittura senza controlli sulla provenienza dei prodotti”.
Leggendo i termini della Legge, Callà sottolinea che “L’articolo 7 viene usato come grimaldello per scardinare ogni vincolo alle attività di vendita e somministrazione da parte degli agricoltori, togliendo ai Comuni ogni possibilità di governance del territorio”.
Un vero e proprio colpo di grazia per “le 300mila imprese italiane della ristorazione che, ricordiamo, acquistano ogni anno 20 miliardi di Euro di prodotti alimentari che assicurano la sopravvivenza anche a migliaia di aziende agricole. Sono queste imprese che versano per i fondi poi dati agli agricoltori, che d’ora di avanti dovremmo in realtà chiamare imprenditori. Sono queste imprese a cui lo Stato chiede tasse e adempimenti di ogni tipo che poi gira come aiuti, fondi a pioggia e sgravi fiscali alle imprese agricole. Un ulteriore segno di poca considerazione da parte delle istituzioni nei confronti della nostra categoria che ogni giorno lavora per rispondere ai criteri e principi di una normativa severa e finalizzata a garantire qualità e sicurezza. Per questo faremo sentire la nostra voce a tutti i livelli istituzionali, affinché venga rispettato un principio molto semplice, ma che evidentemente al governo non tutti conoscono: nello stesso mercato devono valere le stesse regole. Se ci vogliono veder chiudere le saracinesche, questa è la strada giusta. Da Roma alla provincia di Rimini il passo è breve: questa per noi è stata un’estate di denuncia di tutte le feste agricole che hanno imperversato nel nostro entroterra, contro le quali ci siamo scagliati a tutela della nostra ristorazione e del rispetto delle regole. Ma basta venire ai giorni nostri e alla nuova tassa comunale di Rimini sui passi carrai, per la quale sono state individuate come uniche beneficiarie delle agevolazioni proprio le aziende agricole. A questo punto è molto più facile acquistare un ettaro di terreno agricolo e fare quel che si vuole, compreso lo street food itinerante, che aprire un ristorante o un pubblico esercizio rispettando i pesanti adempimenti di settore supportandone i relativi costi”.

Venerdì, 22 Dicembre 2017 15:40

Tentato suicidio in studio legale

(Rimini) Ha urlato "vedi avvocato come la faccio finita" e poi si è tagliato le vene dei polsi con un taglierino da ufficio. Protagonista, un 71enne residente a Misano Adriatico, che dopo aver atteso qualche minuto nella sala di aspetto dell'avvocato Stefano Beltrami di Rimini, è entrato nello studio e davanti al legale si è tagliato le vene, tentando il suicidio: è esasperato da una causa trentennale contro il Comune di Misano Adriatico che ha disposto la demolizione della sua abitazione, perché abusiva. Il pensionato si è salvato grazie all'intervento dell'avvocato Beltrami che lo ha immobilizzato e ha chiamato 118 e carabinieri. Il 71enne, ex titolare di un bar in spiaggia, è stato trasportato in ospedale e non è in pericolo di vita. Recentemente una sentenza del Consiglio di Stato aveva dato ragione al Comune di Misano sull'abbattimento della casa (Ansa).

(Santarcangelo) A soli tre giorni dall’apertura, il ristorante Ferramenta gioca subito una delle carte più rappresentative della città clementina. Valerio Braschi, il giovanissimo talento santarcangiolese vincitore di Masterchef 2017, sarà presente alla cena di sabato 23 dicembre nel ristorante per realizzare una sua creazione che verrà servita come entrée di benvenuto ai clienti del locale. Grande riserbo sul piatto: il patron di Ferramenta, Rino Mini, anticipa soltanto che si tratta di “una ricetta che coniuga la terra al mare, la cui complessità, sia a livello di ingredienti che di lavorazione, potrà solo essere spiegata direttamente da Valerio durante la serata”.