Bando accoglienza, la Lega: Scialacquatori di risorse pubbliche
(Rimini) La Lega critica il nuovo bando della Prefettura di Rimini per l’ospitalita dei richiedneti asilo: sic ercan 1.130 posti letto per 28milioni di euro. “Ventotto milioni di euro dati in pasto a cooperative e amministrazioni compiacenti per finanziare il circolo vizioso dell’accoglienza”, attacca il segretario provinciale Bruno Galli.
“Ancora una volta il territorio riminese si appresta a spalancare le porte a migliaia di presunti richiedenti asilo - allo stato clandestini - pur non avendone le forze e, soprattutto, le risorse. I nostri cittadini, loro malgrado, subiscono mestamente l’arrivo di queste persone che sempre più spesso si insinuano nelle maglie della delinquenza e smettono di essere ‘migranti’ per diventare veri e propri spacciatori, scippatori e criminali.”
“Intanto il nostro sistema sanitario li assiste gratuitamente - incalza Galli riprendendo i dati diffusi dalla stessa Regione Emilia Romagna – spendendo decine di milioni di euro per visiti ambulatoriali, vaccinazioni, prestazioni di pronto soccorso e farmici ad erogazione ospedaliera”. Cifre “che dovrebbero far riflettere” ma che invece “non sembrano intimorire i promotori” dell’accoglienza “impegnati a scialacquare risorse pubbliche che invece potrebbero essere utilizzate per le nostre famiglie, gli anziani e i cittadini meno abbienti del riminese dimenticati dalle politiche lassiste e terzomondiste di questo Governo”.
Marocchino escandescente in tribunale: “Sono dell'Isis e sono qui per mettere le bombe”
(Rimini) Scortato questa mattina in tribunale ha dichiarato di appartenere all'Isis e di trovarsi in Italia per “mettere le bombe”. Il 29enne marocchino è stato processato per inottemperanza al foglio di via e per aver danneggiato nella notte di ieri alcuni tavolini di un bar in zona stazione. Quando i poliziotti sono arrivato, il teppista si è riufitato d mostrare i documenti, dicendo di non possederne e di non temere nulla. una volta in questura, è stato identificato (attraverso alcuni alias) risultando pregiudicato per svariati reati (danneggiamento aggravato, lesioni personali aggravate, furto aggravato e porto di oggetti atti ad offendere) ed anche espulso dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera eseguito nei primi mesi del 2016.
Anche in questura l’uomo ha trovato il modo di creare danni sferrando un pugno ad un computer ed inveendo contro altri oggetti che si è trovato a tiro.
Questa mattina al giudice, che lo ha condannato a due anni e due mesi da scontare in carcere da sorvegliato speciale, il marocchino ha dichiarato non solo di appartenere all'Isis e di essere venuto in Italia per mettere le bombe, ma anche che nonostante l’espulsione non sarebbe andato via dall’Italia perché “è tutto gratis”.
Spaccata al negozio di integratori, ladro incastrato da carabiniere fuori servizio
(Rimini) Nel corso della notte tra lunedì e martedì a Rimini, i carabinieri hanno arrestato in flagranza per il reato di furto aggravato un uomo del 1971, originario della provincia di Bolzano, già noto alle forze dell’ordine. Erano circa le due di notte quando un militare, libero dal servizio, passando in via Enio Coletti, notato una vetrina di un negozio di integratori alimentari infranta. Dentro al negozio si aggirava un uomo e quindi il carabiniere ha pensato di allertare la centrale operativa richiedendo rinforzi sul posto. Arrivata la pattiglia, il ladro è stato bloccato dopo aver asportato il fondo cassa. Per sfuggire alla cattura, l’uomo ha preferito di nascondersi (senza successo) nella sua auto, piuttosto che darsi alla fuga.
Sono francesi i campioni del mondo di gelateria
(Rimini) La Francia ha vinto al trentanovesimo Sibgep la Coppa del mondo della gelateria. Dodici le nazioni in gara, invitate da Italian exhibition group, che da sabato scorso si sono sfidate su otto prove: vaschetta di gelato decorata, coppa decorata, mystery box, torta artistica gelato, alta cucina entrée, pezzi artistici e snack di gelato, oltre al gran buffet finale, ovvero la presentazione di tutti gli elaborati.
La squadra della Francia, capitanata da Elie J.H. Cazaussus, era formata da Benoit Charvet, Christophe Domange, Rçmi Montagne e Jean-Thomas Schneider. Al secondo posto la Spagna, al terzo l’Australia. Con questo successo la Francia pareggia il conto con l’Italia, quattro vittorie a testa nelle otto edizioni sin qui disputate.
Alla Coppa del mondo della gelateria 2018 hanno partecipato anche Argentina, Brasile, Corea, Giappone, Marocco, Polonia, Svizzera, Ucraina e USA. Complessivamente, 60 concorrenti, con la giuria formata dai 12 team manager delle squadre, dal presidente del Comitato mondiale d’onore Pier Paolo Magni accompagnato Eliseo Tonti, tra i fondatori della Coppa del mondo della Gelateria, e dal vicepresidente del Comitato mondiale d’onore, il marocchino Kamal Rahal Essoulami. Fra le otto prove, la Mystery Box è quella ha suscitato più curiosità nel pubblico ed ha messo alla prova la preparazione e la fantasia del maestro gelatiere coinvolto dalle singole squadre.
Castel Sismondo, via le transenne dalla corte a mare
(Rimini) Con la rimozione delle barriere del cantiere si è aperta da ieri pomeriggio la Corte a Mare di Castel Sismondo, l’intervento che ha trasformato lo spazio fino all’ottobre 2015 destinato a parcheggio a nuovo luogo dove valorizzazione del patrimonio artistico e nuovo luogo d’incontro e socializzazione della città si incontrano e fondono.
“Già oggi – ha commentato il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - incomincia a vedersi, ma alla fine dei lavori sarà una delle piazze più belle d'Italia, unica nel suo genere perchè unisce epoche storiche diverse in un unicum di bellezza. Così Rimini si riprende il senso della propria dignità, della nostra identità storica e culturale più profonda. Un luogo che finalmente viene riconsegnato alla comunità nella sua pienezza, il primo passo concreto e visibile di un progetto complesso che porterà a dialogare la Rimini romana con quella rinascimentale; il castello e la piazza malatestiana, che sarà alla fine del progetto liberata da auto e parcheggi e pedonalizzata, sarà messa in contatto, in tutta la sua bellezza, con il nuovo teatro Galli, attraverso la piazza rinascimentale e passando per il Fulgor, con la nuova piazza pedonale sul ponte Tiberio. Un luogo colpevolmente brutalizzato in passato, un castello addirittura trasformato in carcere, una corte trasformata in parcheggio e zona di degrado. Un recupero, curato insieme alla Soprintendenza e reso possibile grazie ai finanziamenti del Ministero della cultura, che ringrazio perché ha compreso e sostenuto da subito un progetto che è stato un “work in progress”. Non si tratta di una riproduzione di un passato che non c'è più, di adorare delle ceneri, ma di attingere dal fuoco del passato per aprirci al futuro, mettendo la cultura al centro di un progetto urbanistico, turistico e anche commerciale ed economico".
I prossimi "passi – ha proseguito il Sindaco - saranno quelli della realizzazione del terzo stralcio del progetto, con la creazione del museo Federico Fellini, l'anfiteatro esterno ad emiciclo e i percorsi, anche sopraelevati, per la passeggiata esterna. Ci sarà un bando internazionale in cui chiameremo a raccolta creativi, architetti, artisti, professionisti in grado di ampliare la portata artistica e la fruibilità di un quadrante della città che diventerà motore del rinnovamento culturale, civico e anche economico della nostra comunità. Un rinnovamento che porterà Rimini al pari delle grandi mete europee culturali, usando il passato come chiave per aprire il proprio futuro al mondo”
“La nuova mobilità – ha poi sottolineato Jamil Sadegholvaad, assessore ai lavori pubblici del Comune di Rimini - è un elemento determinante di questo progetto che vede nella pedonalizzazione della piazza Malatesta, passando dalla pedonalizzazione del ponte di Tiberio, l'altro elemento di novità. Una mobilità che sarà migliorata, che libererà il centro dalle auto e dal cemento per riconsegnarla ai cittadini. Attenzione anche alla sicurezza con un nuovo impianto di videosorveglianza che si affiancherà a quello della nuova illuminazione del castello e di tutta la piazza”.
Agricoltura, Cia Romagna arriva alla sua prima assemblea elettiva
(Rimini) Cia Romagna è giunta all'appuntamento con la sua prima Assemblea elettiva, in un percorso congressuale che sta interessando, come accade ogni quattro anni, la Confederazione italiana agricoltori nel suo insieme a tutti i livelli, dal nazionale ai regionali, ai provinciali. Dopo la firma, il 14 dicembre scorso, dell'atto costitutivo che ha suggellato la fusione fra le Cia delle province di Forlì-Cesena, di Ravenna e di Rimini, e concluse le assemblee territoriali su tutta l'area romagnola, arriva a compimento localmente la fase congressuale. L'Assemblea elettiva di Cia Romagna, che ha per tema: "Agricoltura: innovare per un futuro sostenibile e per vincere le nuove sfide", è fissata per giovedì 25 gennaio a Cesena (presso CAC, via Calcinaro 1450). Dall'Assemblea scaturirà la nuova governance della Confederazione italiana agricoltori – Romagna per i prossimi quattro anni.
Il programma dei lavori si aprirà alle 9.30 con la parte pubblica e l'insediamento dell'Assemblea, i saluti degli invitati e delle autorità, le relazioni, i documenti di indirizzo politico e il dibattito che si chiuderà alle 12.45 con l'intervento di Cristiano Fini, Vicepresidente Cia Emilia-Romagna.
I lavori riprenderanno alle 15 con la parte riservata ai delegati. Alle 16.30, la relazione della commissione Verifica poteri e le proposte della commissione Politica (approvazione documento politico ed eventuali ordini del giorno o emendamenti al documento nazionale), della commissione Statuto (approvazione dello Statuto). Su proposta della commissione Elettorale si terrà l'elezione del Presidente e della Direzione di Cia Romagna. Saranno quindi eletti i revisori dei conti e i delegati all'Assemblea Elettiva regionale. Alle 17.15, chiusa l'Assemblea elettiva, si terrà l'Assemblea di Cia Romagna per l'elezione dei vicepresidenti.
Sanità, un nuovo ospedale a Cesena per tutta la Romagna
(Rimini) Cento milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna per il nuovo ospedale di Cesena, al servizio della Romagna. Avrà stanze a uno o due letti, parcheggi e un’agevole viabilità d’accesso. Si svilupperà in prossimità del casello autostradale Cesena Sud, su una superficie totale di 75mila metri quadrati. Il costo complessivo previsto per l’opera, in base al quadro economico di massima, è di circa 156 milioni di euro, al netto delle tecnologie e degli arredi. Cento milioni arriveranno dalla Regione - che con una specifica delibera ha approvato, nella seduta di giunta di ieri, lo studio di pre-fattibilità - gli altri 56 dall’Azienda Usl della Romagna. Il progetto, sulla base dello studio di pre-fattibilità, è stato illustrato oggi in Comune a Cesena; presenti il sindaco, Paolo Lucchi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, il direttore generale dell’Azienda Usl della Romagna, Marcello Tonini, e numerosi sindaci del territorio.
Ma perché un nuovo ospedale? “La necessità di realizzare un nuovo ospedale a Cesena - spiegano dalla Regione - è legata alle criticità strutturali dell’attuale, il Bufalini, che ne limitano la fruibilità a livello sia di accessibilità per i pazienti e per il personale ospedaliero, sia di disponibilità di aree da dedicare alle nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche. Inoltre, la necessità di adeguamento alle norme antisismiche in vigore comporterebbe ulteriori interventi, con inevitabili disagi per pazienti e personale sanitario. Motivi, questi, per cui si è ritenuto più opportuno costruire un ospedale ex novo; una struttura che manterrà a disposizione della città e dei pazienti la stessa offerta sanitaria dell’attuale Bufalini, ma con una flessibilità spaziale e funzionale che consentirà l’adeguamento alle nuove caratteristiche organizzative dei servizi, all’evoluzione dei bisogni sanitari e alle necessità di riorganizzazione e valorizzazione della rete ospedaliera esistente nell’Azienda Usl della Romagna”.
Che ne sarà dell’attuale Bufalini? “Dopo la realizzazione e l’entrata in funzione della nuova struttura ospedaliera, una parte dell’attuale Bufalini, e precisamente quella denominata ‘piastra servizi’, attivata nel 2009, potrebbe essere riutilizzata come contenitore di buona parte dei servizi sanitari territoriali collocati nel comune di Cesena”.
Vigili del fuoco senza mensa, la Lega chiede alla Regione di riattivare il servizio
(Rimini) Dal 1 gennaio i vigili del fuoco di Novafeltria non hanno più il servizio mensa in caserma.“Un provvedimento senza senso che penalizza fortemente le sedi decentrate dei vigili del fuoco”. A dirlo è il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, denunciando con un'interrogazione rivolta alla Giunta Bonaccini una situazione che “rischia di inficiare l’azione degli operatori in servizio”, tra cui quelli di Novafeltria.
“Il personale operativo delle sedi minori dei vigili del fuoco dovrà, durante i turni di servizio, procurarsi autonomamente i pasti giornalieri o acquistando generi alimentari o recandosi presso attività di ristorazione aperte vicino alle caserme (sperando che ve ne siano) – spiega Pompignoli – una situazione paradossale e discriminante considerato che, per contro, nelle sedi centrali la mensa verrebbe normalmente garantita dalla presenza di addetti di ditta esterna”.
Pompignoli quindi chiede all’esecutivo regionale di “dare ascolto alle proteste innescate da questo iniquo provvedimento” e di intervenire per “per tutelare il diritto al servizio di erogazione pasti all’interno delle sedi decentrate”.
Cartello oltraggioso, amministrazione invita meccanico a vedere documentario su Auschwitz
(Rimini) ’Arbeit macht frei’, tradotto dal tedesco: il lavoro rende liberi. Un concetto nobilissimo. Tant’è che un (ignaro) meccanico riminese lo ha stampato e appeso sull’ingresso della sua officina. “Ho pensato fosse una bella frase, ci ho fatto un ingrandimento e l’ho attaccata all’ingresso dell’officina, che ho aperto da un paio di mesi”, spiega il carrozziere al giornalista del Carlino che lo ha intervistato. Peccato, però, che si tratti della stessa frase che campeggiò sul cancello di Auschwitz. “Non lo sapevo, ho fatto la terza media”, risponde sempre il carrozziere che oggi suo malgrado, senza sapere (almeno all’inizio) perché, è fattore scatenante di una polemica che ha assunto carattere istituzione, vista la vicinanza con la Giornata della memoria delle vittime dell’olocausto, che si celebrerà (come sempre dal 2000) il 27 gennaio. Tant’è che anche l’amministrazione comunale decide di intervenire.
“Ci dispiace molto che nella sua vita di ragazzo e di adulto, questo signore non abbia mai avuto una sola possibilità di ricevere il dono della trasmissione della memoria, quella memoria dei crimini della guerra e delle atrocità perpetrate su milioni di innocenti di cui in ogni famiglia si parla o si dovrebbe parlare. Così come ci dispiace che nessuno dei suoi clienti si sia mosso per fargli notare l’indicibile sfregio di quella scritta”, sottolineano gli amministratori riminesi.
“Il Comune di Rimini promuove dal 1964, unico in Italia, un progetto di Educazione alla Memoria che ha già coinvolto più di cinquemila giovani e che ogni anno propone iniziative per tutta la cittadinanza. Tra queste, domani, mercoledì 24 gennaio alle 21, sarà proiettato il filmato girato alla liberazione di Auschwitz in cui sarà evidente il risultato dell’applicazione della politica nazista anche attraverso quella scritta, Arbeit macht frei. L'unica libertà possibile per i prigionieri di quell'inferno passava dal camino del forno crematorio, non certo dal lavoro”.
Segnala l’amministrazione che “non c’è legge, al momento e purtroppo, che obblighi il signore a togliere quel vergognoso cartello. Avventurarsi su questa strada significherebbe inoltrarsi in un ginepraio di buchi, assenze, interpretazioni, ritardi e quant’altro. In Germania l’esposizione di un cartello simile sarebbe punita con il carcere, essendoci una legge specifica e inequivocabile. Ciò oltretutto fa crescere il rammarico per quella proposta di legge (la ‘legge Fiano’) che si è arenata in Senato e che punisce chiunque faccia propaganda di immagini o contenuti fascisti o nazisti. Questo però non impedirà all’amministrazione comunale di valutare possibili azioni in sede civile, a fronte del danno d’immagine che quel cartello arreca ad una città che, va ribadito con vigore, è città medaglia d'oro per la Resistenza”.
Per il comune, l’uomo “deve togliere quel cartello dalla sua officina, immediatamente, ma non perché ci sia una legge che lo impone o perché nasce una protesta o una lamentela di qualcuno. Lo deve togliere come atto consapevole di avere sbagliato, gravemente, nel non riflettere sulla responsabilità che ognuno ha nell'usare le parole. Quanto al male dell'ignoranza esiste una cura: la conoscenza e il dialogo. Possiamo riservargli un posto alla proiezione del film e a tutte le nostre iniziative. Sarà il benvenuto”.
23 gennaio
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