(Rimini) Il motto di Auschwitz sull’officina riminese prima e ora l’iniziativa di bruciare fantocci raffiguranti Laura Boldrini, Paolo Gentiloni e Donald Trump del Movimento dei Giovani della Lega a Busto Arsizio, genera sconcerto nella consigliera regionale Nadia Rossi.
«È profondamente triste – dice Rossi – ma anche preoccupante apprendere come le ideologie della razza, del genocidio e della violenza più assoluta pervadano non solo forze estremiste ma anche istituzionali come la Lega oltre a trovare cittadinanza anche nella nostra Rimini. Trovo inquietanti le vicende che si fondano sul silenzio dell’ignoranza, della mancanza di memoria e di qualunque forma, anche elementare, di cultura. Rimango sconcertata nel constatare come nel 2018 la scritta “Arbeit macht frei” campeggi all’ingresso di un’autofficina riminese e possa essere scambiata per una banale pubblicità. Questo sommato a quanto accaduto alla macabra festa della Giobia a Busto Arsizio, rappresenta la quint’essenza del terrore. Questo fuoco, frutto di quell’onda nera che era ed è del nazismo è tornata prepotentemente ad uscire dalle fogne della storia in tutto il nostro Continente. Sono fiamme che coinvolgono tutta l’Europa e che rischiano di arrivare e infettare anche i nostri territori. Queste iniziative non possono essere accettate e tollerate».
Apprendere queste notizie fa male e la consigliera ribadisce la necessità di mettere in campo ulteriori azioni da parte di tutte le istituzioni.
«Fatti come questi fanno riflettere. – prosegue – Vedere come qualcuno scelga di rinunciare all’esercizio di quella cittadinanza consapevole che nel nostro Paese è stata pagata con il sangue, sconcerta e fa male, in particolare in una città come Rimini che è medaglia d’oro della Resistenza. Tutto ciò lascia increduli ma fa capire il valore della Giornata della Memoria. Spero che questi episodi rafforzino, ad ogni livello politico ed istituzionale, la convinzione di quanto sia essenziale la sensibilizzazione capillare sui temi della Shoah per evitare che possa ripresentarsi, anche grazie all’indifferenza o all’ignoranza di tanti, una pagina così buia del genere umano».

(Rimini) «Ho l’onore e l’onere - afferma il presidente della Cia Romagna, Danilo Misirocchi - di rappresentare la Cia in questa sua nuova dimensione. Stiamo parlando di circa 6mila aziende, di oltre 18mila soci, 106 dipendenti a tempo indeterminato, una presenza capillare sul territorio romagnolo con 35 sedi: il territorio è il punto di partenza e di arrivo di tutta l’attività politica e dei sevizi. Rappresentiamo un’area vasta, articolata, dove sono presenti tante tipologie di colture con esigenze in certi casi sicuramente simili, ma non uguali. Tutte le sfumature e le diversità sono da cogliere, da valutare, a tutte serve dare voce, a tutte serve dare una risposta. L’agricoltura, sempre e comunque parte costituente del territorio, è cambiata; le aziende si innovano, i servizi devono innovarsi partendo dalle esigenze delle aziende e delle persone associate. Vogliamo dar voce all’agricoltura nelle sue molteplici declinazioni e nelle sue molteplici azioni rigenerative per la società tutta, per i territori, per il “sistema Paese. Dobbiamo valorizzare i nostri meriti a partire da quello della sostenibilità dell’ambiente».
«Per me - commenta il vice presidente vicario, Lorenzo Falcioni - sedere a fianco del presidente Misirocchi è un incarico autorevole e di grande responsabilità. Con Cia Romagna diventiamo più grandi ma non per allontanarci dal territorio, al contrario andremo a rispondere alle esigenze ancora meglio rispetto a prima. Nel processo di fusione Cia Rimini ha fatto la sua parte, si è presentata con tutte le carte in regola, con nessuna pendenza e con i conti a posto. Non siamo quindi stati obbligati, ma abbiamo deciso di fare questo passo per meglio rispondere alle esigenze delle aziende agricole. In questa grande famiglia mettiamo a sistema il buono da tutti i territori, ad esempio nel riminese verranno istituiti i consigli territoriali (Rimini nord, Alta Valmarecchia e Valconca) come già esistono a Ravenna, Forlì e Cesena, e potenzieremo anche la comunicazione sia verso gli associati, sia verso i cittadini rappresentando la realtà dell’agricoltura romagnola».

Tanti i temi approfonditi nel corso dell’Assemblea emersi dalla relazione e dalle proposte politiche del presidente Misirocchi, che hanno messo in evidenza il lavoro da svolgere in questo mandato di pari passo con il consolidamento di Cia Romagna. Fra gli obiettivi: adoperarsi affinché ambiente e agricoltura instaurino un nuovo rapporto con la società, mettendo sul piatto della bilancia valore e vantaggi che l’agricoltura ha contribuito a determinare con la sua funzione sociale, di presidio e manutenzione del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico. Fondamentale anche un nuovo rapporto con il mercato e le filiere e la realizzazione di accordi ben codificati tra agricoltura, artigianato, commercio, logistica ed enti locali per un percorso virtuoso attorno alle produzioni agroalimentari che affermino un riconoscimento economico e reddituale al ruolo, non solo produttivo, dell’agricoltura. Cia Romagna ha intenzione di svolgere un ruolo propositivo e di supporto per tutte le forme di aggregazione mirate al mercato e che coinvolgano sia le strutture cooperative sia quelle private. Le questioni del reddito da lavoro, della gestione del rischio e il sostegno al ricambio generazionale sono trasversali a tutte le riflessioni affrontate e al lavoro che Cia Romagna continuerà a portare avanti da qui ai prossimi anni.
Un altro versante al quale Cia Romagna dedicherà impegno è la ricerca concreta della semplificazione burocratica: sono iniziati dei percorsi in tal senso, ma fino ad oggi hanno per lo più ulteriormente complicato il lavoro dell’agricoltore.

Venerdì, 26 Gennaio 2018 14:06

Uno bianca:partorì stesso giorno assalto

(Rimini) Ha dato alla luce la figlia nello stesso giorno in cui fu vittima della banda della Uno Bianca nell'assalto alla Coop delle Celle di Rimini, 30 gennaio 1988, in cui morì la guardia giurata Giampiero Picello, prima vittima dei fratelli Savi. La vicenda di Francesca Gengotti è riportata dai media riminesi. Francesca 30 anni fa rischiò di morire, ferita insieme alla madre nell'assalto. Martedì per lei non sarà solo l'anniversario dell'agguato ma anche il sesto compleanno della figlia: una storia di cui solo in questi giorni ha deciso di parlare. "Avevo soltanto nove anni, ma ricordo tutto come se fosse ieri - ha detto Francesca al Carlino - Stavo entrando con i miei genitori e mia sorella al supermercato quando abbiamo sentito all'improvviso un rumore, come di un petardo: la banda aveva appena aperto il fuoco... Mio padre ha urlato tutti giù, ma i proiettili hanno colpito me e mia madre. Lui è rimasto illeso". Sui Savi la riminese dice: "Mi auguro solo che non escano mai dal carcere" (Ansa).

(Rimini) ‘Salviamo il nostro mare’ torna domenica 28 gennaio 2018 a Riccione, dove di proseguirà nel percorso di ripulitura dei litorali che ha preso avvio a Cattolica il 10 dicembre corso, passando per Misano Adriatico il 14 gennaio, per approdare a Rimini il 4 febbraio. “Nelle precedenti giornate - racconta Alessia Gattei di Italia nostra - abbiamo raccolto decine di sacchi neri carichi di rifiuti plastici, calze provenienti dal l'allevamento di cozze, bottiglie, serbatoi, cassette di polistirolo insomma una quantità eccessiva di packaging rilasciata dal nostro mare, che rappresenta perfettamente la stupidità della nostra generazione. Siamo nell'era del Glutenfree, Fatfree, Sugarfree, Oilfree e non riusciamo ad ottenere una produzione #PLASTICFREE?”.
La campagna ‘Salviamo il nostro mare’ “vuole sensibilizzare e far conoscere quanto l’uso spropositato di packaging e le difficoltà dello smaltimento di rifiuti sia causa e danno per tutto l’ecosistema. L’azione di ripulitura sulla battigia marina è un gesto simbolico per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica locale sull'urgenza di soluzioni innovative ed alternative nella produzione, nel consumo e nello smaltimento degli imballaggi. Con l‘aiuto e la partecipazione di tutti potremo agire in modo più’ ampio e più consapevole, intervenendo con continuità sull’emergenza ambientale attraverso proposte, progetti ed iniziative sul territorio locale, regionale e nazionale”.
Da Italia nostra, infine, l’appello ai Comuni di Cattolica, Misano, Riccione e Rimini, a cui è stato chiesto il Patrocinio gratuito dell’iniziativa, a “partecipare attivamente facendosi promotori essi stessi e coinvolgendo le scuole i comitati e tutti i cittadini affinché essi vengano sollecitati e accompagnati ad assolvere e perseguire le buone pratiche di un vivere civile e in armonia con l’ambiente”.

Venerdì, 26 Gennaio 2018 13:55

La Caritas ha 40 anni: domani festa grande

(Rimini)  Il 25 gennaio 1978, con l'Atto di costituzione del "Centro Pastorale Caritas", come da proposta del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana, nasceva ufficialmente la Caritas Diocesana riminese. Già dai primi mesi di vita, il sevizio e l'impegno di questa "istituzione" si attualizzava per l'intera città di Rimini, per i poveri e le persone più in difficoltà, ma anche al di fuori dei confini nazionali. La Caritas in breve e nei numeri Alcune risposte della Caritas alle richieste dei più bisognosi, sono sotto gli occhi di tutti. L' "Emporio Solidale" in appena 18 mesi ha distribuito 600 tessere, aiutando complessivamente 1.800 persone, tra cui 500 bambini. Il 70% dei possessori delle tessere è italiano. Il "Fondo per il Lavoro" in 4 anni ha raccolto oltre 560.000 euro e permesso a 118 persone uno sbocco occupazionale, in larga parte stabile. I prestiti erogati da "Famiglie Insieme" si aggirano sui 350.000 euro: rappresentano un sostegno a famiglie che debbono risolvere problemi contingenti evitando di cadere nelle maglie infernali dell'usura. Operazione Cuore" ha permesso a 200 bambini africani operazioni e cure altrimenti impossibili. Giro Nonni: ogni giorno dell'anno vengono portati pasti e amicizia a 40 anziani del territorio. Pasti erogati: 106.719 unità (9.664 in più rispetto al 2015) Alloggio: 7.798 notti (In media le persone accolte sono state ospitate per 9 notti, 8 notti nel 2015) Sono 60 le parrocchie che hanno una propria Caritas: un'avanguardia di preziosa umanità e servizio nei confronti di chi sul territorio vive situazioni di indigenza e bisogno". Circa 150 i volontari che gravitano attorno alla Caritas: "un esercito silenzioso e instancabile che opera un servizio straordinario" dice il direttore Mario Galasso.

Per festeggiare i 40 anni di istituzione della Caritas diocesana, dopo l'inaugurazione del laboratorio medico "Nessuno escluso", allestito presso i locali di via Madonna della Scala, sabato 27 gennaio sono in programma una serie di iniziative. Il 40esimo compleanno della Caritas sarà celebrato con il viaggio itinerante nel mondo della carità aperto a tutti i cittadini di Rimini e della Diocesi, la S. Messa con il Vescovo di Rimini e gli ex direttori a Madonna della Scala, un'apericena finale e la consegna di un omaggio ricordo.
Sabato 27 gennaio alle ore 14.30 è in programma la presentazione "itinerante" delle attività alla città. "Sarà realizzato un vero e proprio tour in quattro strutture muovendoci con un trenino. – spiega il direttore della Caritas diocesana, Mario Galasso – Lungo il percorso saranno raccontati i servizi che troveremo mentre, nelle strutture, ci saranno momenti di animazione e/o gioco con volontari e operatori". Molte le tappe toccate dall'itinerario della carità: Caritas Diocesana, Casa Betania (accoglienza di senza fissa dimora), Emporio Solidale (distribuzione gratuita di tessere per alimenti e beni), Osservatorio, Fondo per il lavoro (iniziativa per lo sbocco professionale di persone rimaste senza lavoro), Caritas parrocchiali (l'aiuto e l'ascolto sul territorio), Centro educativo.
Per organizzare gli spostamenti, è consigliata la prenotazione. Ci si può rivolgere a Mario Galasso (391.4762566) o Maria Carla Rossi (347.3809350), oppure con email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alle 18.15 è prevista la S. Messa alla chiesa Madonna della Scala, presieduta dal Vescovo di Rimini mons. Francesco Lambiasi e concelebrata da ex direttori come don Renzo Gradara, don Pier Paolo Conti e don Luigi Ricci. Al termine seguirà un'apericena con consegna di un ricordo della giornata.

(Rimini) Sono stati diramati ieri, da Unioncamere dell’Emilia Romagna, i dati consuntivi 2017 del registro delle imprese che mettono in evidenza un calo importante di imprese è nel settore del commercio. “Nella nostra regione - fanno notare dalla Confesercenti - nel 2017 si registra un importante dato negativo (- 1.096 imprese). Questo trend, diffondendosi, può intaccare significativamente la vivacità commerciale di Santarcangelo”.
Ad essere maggiormente in difficoltà, spiegano dalla Confesercenti, “sono le imprese individuali e le società di persone, quindi il commercio indipendente, fatto di piccole imprese vero motore economico della nostra città. Se questo andamento dovesse perdurare corriamo il rischio di perdere quella diversità commerciale e quel servizio diffuso che è una nostra peculiare caratteristica”.
Confesercenti, quindi,” chiede un supporto maggiore per le piccole imprese del settore in termini di provvedimenti volti al contenimento del costo degli affitti dei negozi, semplificazione burocratica, abbassamento del cuneo fiscale, limitazione all’ulteriore espansione della media e grande distribuzione e intensificazione della lotta all’abusivismo e all’illegalità”.

(Rimini) A seguito degli infortuni sul lavoro verificatesi negli anni precedenti, i carabinieri in accordo con la Fiera hanno effettuato alcuni controlli specifici nei giorni immediatamente precedenti a siccesivi al Sigep, in occasione cioè del alestimento e dello smontaggio degli stad, 1500 gli espositori quest’anno. Le verifiche hanno interessato complessivamente 9 aziende e 50 lavoratori. Sono quattro gli imprenditori di aziende con sede legale nel centro-nord denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Rimini poiché avevano omesso di fornire ai lavoratori dipendenti attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza, dotare i ponteggi dei prescritti dispositivi di sicurezza, verificare l’idoneità tecnica professionale dei lavoratori dipendenti. Sono stati poi individuati nove lavoratori in nero, di cui quattro italiani e cinque rumeni. Sei le aziende sospese per mancanza dei requisiti di sicurezza dei lavoratori e per la presenza di lavoratori in nero. Quasi 30mila euro di multe comminate complessivamente a 10 aziende per violazione delle norme epr la sicurezza o per lavoro irregolare. Sono stati infine recuperati circa 10mila euro di contributi non versati dalle aziende alle casse previdenziali.

(Rimini) Come promesso sabato 20 gennaio, in occasione della riapertura del restaurato cinema Fulgor, dal ministro Dario Franceschini si conferma la concessione di un ulteriore finanziamento a favore della realizzazione del Museo Fellini. Ai 9 milioni già stanziati nel febbraio 2017, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aggiunge altri 3 milioni di euro, destinati alla ridefinizione, allo sviluppo, all'integrazione e al completamento dei diversi interventi del progetto. Con questo incremento il contributo complessivo erogato dal Ministero sale a 12 milioni di euro, incidendo in maniera significativa (oltre il 30 per cento del finanziamento complessivo) sui quadri economici del progetto e imponendo necessariamente per legge una loro conseguente rimodulazione.
Nei prossimi giorni sarà dunque deliberato un nuovo progetto di fattibilità del Museo Fellini con i quadri economici aggiornati all'accresciuta disponibilità finanziaria di oltre 3 milioni di euro e di conseguenza sarà pubblicato anche un nuovo bando di progettazione (bando che sostituirà quello precedentemente approvato con determina dirigenziale n. 2867 del 2017).
"Si tratta di un obbligatorio adeguamento amministrativo - spiega l'assessore alle Arti, Massimo Pulini - che ben volentieri ci apprestiamo a fare, in quanto l'accresciuta disponibilità economica permetterà per il Museo internazionale Fellini di ideare e realizzare supporti, servizi, strutture di livello ancora più elevato. I 12 milioni di euro concessi dal Mibact sono la testimonianza tangibile dell'importanza e del valore che l'Italia pone su questa nuova infrastruttura culturale, eccellenza e luogo attrattivo non solo per il territorio riminese, ma per il Paese intero nel mondo. Nel nome di Federico Fellini, e con risorse adeguate, abbiamo adesso la possibilità concreta di realizzare una nuova forma museale, progettata dalle menti internazionali più creative".

(Rimini) Si terrà domenica 28 gennaio, in sala Manzoni a Rimini dalle 15, il ventottesimo convegno diocesano dei catechisti dal titolo ‘Vivere e insegnare le buone relazioni’. Il convegno sarà l'occasione per il vescovo Francesco Lambiasi di “incontrare tutti i catechisti della Diocesi e di rivolgere a loro la sua parola sulla gioia cristiana che scaturisce dal Battesimo, sacramento che innesta nella vita di Gesù risorto”, spiegano dalla curia.
I catechisti nella Diocesi di Rimini sono circa 2.500, di cui tre quarti donne con un'età compresa tra i 30 ed i 50 anni. Tra gli educatori, però, sono molti i ragazzi più giovani, anche maschi, impegnati nel servizio.

I lavori del convegno prenderanno spunto da una frase di papa Francesco: “Ricordatevi bene: un cristiano è un uomo e una donna di gioia, di gioia nel Signore; un uomo e una donna di stupore”. Il convegno, inoltre, è una ulteriore tappa di un percorso iniziato dall'Ufficio catechistico diocesano dall'inizio dell'anno pastorale, aiutato da una psicologa, da una professoressa di religione e da don Paolo Sartor, dal 2014 direttore dell'Ufficio catechistico nazionale. “Si tratta di approfondire la tematica di un catechista ‘buon pastore’ e per affrontare in maniera sempre più consapevole l'accompagnamento dei bambini nella loro crescita”.
"Ci siamo resi conto - spiega il direttore dell'Ufficio catechistico, don Daniele Giunchi - dell'importanza di riscoprire, nelle nostre comunità, la relazione buona dell'amicizia come fondamento del nostro camminare insieme. Come possiamo occuparci di bambini e ragazzi se non riusciamo, prima di tutto, a dare loro la testimonianza di una vita fraterna? Come parlare di Gesù, capace di relazioni buone, se non mettiamo in discussione il nostro modo di stare insieme? Camminiamo verso il Sinodo dei Giovani e abbiamo il desiderio del Pastore di raccoglierli e accompagnarli nell'ovile ma, lo dico come provocazione, il nostro ovile è un luogo di relazioni fraterne?".
Queste domande, provocazioni e speranze sono diventate il filo rosso dell'annuale convegno catechistico, “appuntamento molto atteso, a cui partecipano centinaia di persone dedite ad un servizio nascosto ma prezioso”.

Il Convegno sarà introdotto e coordinato dal direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, don Daniele Giunchi, e si articola in tre momenti. Il primo è affidato alla professoressa Elena Bosetti, delle Suore di Gesù Buon Pastore e dottoressa in Teologia Biblica. Il suo intervento, dal titolo: ‘Gesù maestro di amicizia’, tratterà di amicizia attraverso il Vangelo, soffermandosi su Gesù e sulle sue relazioni buone, partire da quella instaurata con l'esattore delle tasse Zaccheo.
Il secondo intervento sarà affidato al vicario generale e direttore dell'Ufficio catechistico della Diocesi di Fabriano-Matelica, Tonino Lasconi. Saggista di fama, monsignor Lasconi interverrà sul tema ‘Le buone relazioni educative’. Data la sua grande esperienza catechetica, ma anche quella pastorale, don Lasconi conosce bene le dinamiche parrocchiali, conosce catechiste, parroci, bambini. A don Lasconi sarà affidata la scelta di esempi buoni da offrire alle catechiste “ma anche qualche provocazione diretta per scuotere le comunità dall'abitudine o dal ‘tanto non cambia nulla’”.
Le conclusioni saranno affidate al monsignor Francesco Lambiasi.

Venerdì, 26 Gennaio 2018 11:12

Prof invia audio hot a una 15enne

(Rimini) "Il tuo amore me lo devi dimostrare. Puoi farmi vedere quello che sai fare, ma senza farlo sapere. Basta che non ci vedano". Erano più o meno questi i contenuti dei messaggi vocali e non solo inviati da un professore a una studentessa 15enne di un istituto superiore di Riccione. Ci sarebbero state poi richieste esplicite di atti sessuali, che l'uomo 45enne avrebbe registrato con voce roca e sospirante, per poi inviarle alla studentessa con la quale aveva da tempo una relazione sentimentale, come confermato dalla stessa ragazzina.

"Basta che non ci scopra nessuno" era l'unica avvertenza del professore, sul cui comportamento la Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un fascicolo d'indagine per violenza sessuale su minorenne. I messaggi, poi inviati ad altre studentesse, sono finiti quindi nelle mani di alcune mamme e del preside dell'istituto che ha segnalato la vicenda alla polizia. Dai file audio si riconoscerebbe la voce del docente e quindi anche la destinataria dei messaggi. Gli agenti della Questura di Rimini hanno così identificato i due e la ragazza ha ammesso di avere una relazione sentimentale, anzi di essere innamorata del prof, da tempo.Sarebbe stata lei stessa, nell'ingenuità dei 15 anni, a divulgare il contenuto dei messaggi audio ad altri compagni di scuola e alle amiche più strette. Le registrazioni da diverse settimane sarebbero finite sui telefonini degli studenti della scuola, e se inizialmente erano state bollate come uno scherzo o invidie tra mamme per le rispettive figlie, sono diventate oggetto di un'indagine di polizia. "Io non posso entrare nei pettegolezzi tra mamme", ha detto il preside che, raggiunto telefonicamente dall'ANSA non ha voluto rilasciare altredichiarazioni, ma ha lasciato capire che la scuola "qualcosa ha fatto", si è mossa.

Proprio in seguito alla sua segnalazione, infatti, la Procura della Repubblica di Rimini, il procuratore capo Elisabetta Melotti e il sostituto procuratore Paola Bonetti, con delega alle indagini alla Squadra Mobile della Questura, hanno aperto un fascicolo d'indagine sull'uomo. Gli investigatori, nel massimo riserbo, stanno portando avanti tutte le misure che il caso richiede, per delineare i contorni di una vicenda non ancora del tutto chiara. Non solo i file audio diventano un dato importante per le indagini, ma anche le testimonianze delle amiche della ragazzina, degli altri studenti, giovani tra i 16 e i 18 anni, e quelle dei genitori. Le loro deposizioni saranno parte integrante del fascicolo. L'indagine, delicata per il coinvolgimento di minori e l'ambito scolastico, è dunque alle prime battute, ma avrebbe già avuto la conferma da parte della 15enne della relazione col professore, in maniera consenziente, e altri elementi importanti sarebbero già stati acquisiti (Ansa).