Ai Casetti è straniero il 60% dei detenuti
(Rimini) “Più di un miliardo di euro all’anno, in costante crescita. E’ quello che costa ai contribuenti italiani mantenere nelle carceri i detenuti stranieri, che al 31 dicembre 2017, secondo i dati del DAP, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, erano il 34,27% della popolazione carceraria (19.745 su 57.608 detenuti), un numero stratosferico se consideriamo che in Italia la percentuale ufficiale di stranieri censiti nel 2017 è pari a circa l’8,3% della popolazione residente”. Ne dà notizia Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna e candidato alle prossime elezioni politiche.
“E le carceri dell’Emilia e Romagna - prosegue - non fanno eccezione. Nelle tre case circondariali romagnole, per quel che riguarda il nostro territorio, alla fine dell’anno scorso la percentuale dei detenuti stranieri era preoccupante: Ravenna, con 34 detenuti stranieri su 70, ovvero il 55,71%; Forlì con 53 carcerati stranieri su 124 pari al 42,74% e Rimini con 94 detenuti stranieri su 159, ovvero ben il 59,12%”.
Altro dato “allarmante riguarda il fatto che quasi 10.000 detenuti stranieri sarebbero originari di paesi africani dove la religione preponderante è quella musulmana, spesso con applicazione della sharia. E’ il Marocco il paese più rappresentato nelle carceri italiane con 3.703 detenuti, seguito a ruota da Tunisia, 2.112, Algeria 461, Nigeria 1.125 e 2.578 carcerati provenienti da Egitto, Sudan, Libia, Somalia, Costa d’Avorio ecc. Considerato, poi, che circa il 30/40% di questi detenuti professa la religione musulmana, si capisce come proliferi la radicalizzazione islamista all’interno delle carceri, con attività di proselitismo o indottrinamento tra i detenuti”.
Per Morrone “appare quindi urgente e necessario intervenire con misure chiare per porre rimedio a questa situazione insostenibile. La nostra proposta è quella di garantire maggiori espulsioni amministrative e giudiziarie, intervenendo con modifiche restrittive sulla Legge 189/2002 (Bossi Fini), ma soprattutto chiedendo la modifica della ormai vecchissima Convenzione di Strasburgo, datata 1983, affinché vi sia, indipendentemente dal consenso del condannato, il trasferimento del detenuto dalle carceri italiane a quelle del paese di origine per scontare la pena detentiva”.
Dati turismo, la provincia chiude il 2017 con +4,2% di arrivi
(Rimini) Il territorio riminese chiude l’anno 2017 con un incremento complessivo di arrivi pari al 4,2 per cento e di pernottamenti del 2,5 per cento. In termini assoluti l’aumento degli arrivi è di 144.296 unità e, per quanto riguarda le presenze, di 390.696. Le performance migliori sono di Rimini e Misano, sia in termini numerici che percentuali. I dati sono quelli forniti dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi, questa mattina in conferenza stampa. La provincia di Rimini arriva a sfiorare i 16 milioni di pernottamenti nel 2017 (15.964.404). A fine 2014 erano 15.070.414.
Se si guarda ai pernottamentiesteri, l’ultima volta che superarono la soglia del 30 per cento fu il 1988, “l’anno pre mucillagini, quando l’oscillazione si fermò al 34 per cento”, sottolineano dal Comune. Per scendere al 29 per cento del 1989 e precipitare al 21 per cento del 1990 “da dove mediamente, con qualche alto e altrettanti bassi, non ci si è più mossi per diverse annate”, fanno notare da palazzo Garampi. Nel 2000 il dato si fermava a poco più del 19%.
In particolare, in provincia di Rimini cresce nel 2017 il turismo tedesco (+ 4,5% presenze, + 2,7% arrivi), quello polacco (+ 4,3% arrivi, + 13,7% pernottamenti), quello del Regno Unito (+ 5,7% presenze). Quello russo si incrementa del 22,7% in pernottamenti e del 19,4% in arrivi. I Paesi dell’Unione europea rappresentano il 62% delle presenze di turismo straniero complessivo. Per quanto riguarda il Comune capoluogo le presenze russe superano quelle tedesche (468.426 contro 424.086).
Dando uno sguardo ai dati su scala regionale, l’Emilia Romagna chiude il 2017 con 40.031.392 pernottamenti e 11.006.903 arrivi. I territori che formano la nuova Destinazione Romagna (Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) assommano 31.020.683 presenze, avendo un peso sul totale regionale del 77,4%. La provincia di Rimini ha una quota complessiva sul totale regionale delle presenze pari al 39,8%.
In fatto di permanenza media, per i territori emiliani va dai 2,4 giorni di Parma ai 2,3 di Modena, ai 2,1 di Bologna e Reggio Emilia, agli 1,9 di Piacenza. Quelli romagnoli dai 4,9 di Ferrara ai 4,7 di Forlì Cesena, ai 4,4 di Rimini ai 4,3 di Ravenna.
I dati di dicembre in provincia: Bellaria – 27,3% arrivi e – 27,5% presenze; Cattolica + 18,6% arrivi e + 48% presenze; Misano – 38,9% arrivi e – 32,6% presenze; Riccione + 0,5% arrivi e + 8,7% presenze; Rimini + 5,1% arrivi e + 22,2% presenze. In generale in provincia si contano + 5,4% arrivi e + 16,1% presenze.
Neve, disagi in Valmarecchia. Pd chiede manutenzioni costanti
(Rimini) Il weekend all’insegna del maltempo ha messo in ginocchio estese zone dell’Emilia Romagna. Neve, pioggia e ghiaccio, hanno totalmente isolato diverse comunità della Valmarecchia, da Sant’Agata Feltria a Novafeltria fino a Casteldelci nel riminese. Sotto il peso della coltre bianca, diversi alberi sono caduti danneggiando i fili della luce e causando quindi un blackout. La consigliera Nadia Rossi, ha presentato un’interrogazione alla Giunta per fare chiarezza sui disagi.
«La nevicata di sabato 3 febbraio ha creato non poche problematiche a numerose famiglie che si sono ritrovate senza elettricità per più di un giorno. – spiega Rossi – A Casteldelci fino a 50 centimetri, a Pennabilli e Molino di Bascio si è sfiorato il metro d'altezza. Unica frazione a salvarsi dal guasto, Petrella Guidi. Le situazioni più preoccupanti a Sant'Agata, dove cittadini ed attività economiche sono rimasti al buio e al freddo per 34 ore, con notevoli disagi a cui si sommano anche i danni economici. Il sindaco, Guglielmino Cerbara, mi ha confermato che le ultime frazioni hanno riavuto l'elettricità solo domenica sera alle 18. È stata mobilitata la Protezione Civile e i residenti potevano alloggiare gratuitamente in hotel».
La neve ha mandato in tilt un intero territorio, Enel ha stimato che in tutta l’Emilia Romagna circa 12mila persone erano senza luce. La frequenza con cui eventi atmosferici causano danni di tale portata, da costringere ad agire in emergenza, è tale per cui non si possono più considerare occasionali.
«Agire in emergenza significa affrontare costi maggiori, per altro a fronte di disagi e perdite economiche che l’ordinaria manutenzione eviterebbe. – conclude la consigliera – Per questo vorrei capire quali zone della Regione abbiano riscontrato i disagi evidenziati nel riminese, ma soprattutto quali siano state le cause e quali modalità la Regione intende mettere in atto sui territori, in sinergia con i gestori dei servizi pubblici, al fine di evitare il ripetersi di situazioni emergenziali di fronte ad eventi connotati da ordinarietà».
Neve, disagi in Valmarecchia. La Lega attacca
(Rimini) “Troppi i disagi sopportati dai residenti della Valmarecchia per le precipitazioni nevose del 3 febbraio scorso”. Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega, interviene per denunciare le difficoltà subite dalla viabilità e i black-out elettrici che si sono verificati, in particolare, a Casteldelci (Rn) e a Sant’Agata Feltria (Rn), comune che è rimasto senza elettricità da venerdì sera, 2 febbraio, con le abitazioni prive di riscaldamento per l’intera notte.
“Il problema ha riguardato soprattutto Enel: nonostante la perturbazione accompagnata da precipitazioni nevose fosse stata ampiamente preannunciata, l’azienda avrebbe dato risposte tardive ai tanti residenti, molti dei quali anziani, che hanno contattato il centralino Enel per segnalare i disservizi, preoccupati dalla situazione di isolamento in cui si trovavano. Molte zone, infatti, avrebbero ricevuto assistenza e il ripristino dei servizi solo nella tarda serata del 3 febbraio”.
Di qui, la presentazione di un’interrogazione alla Regione dove Pompignoli chiede alla Giunta di sollecitare Enel perchè predisponga un piano di manutenzione straordinario in modo da evitare il ripetersi di questi disservizi e vuole sapere se l’amministrazione regionale intenda intervenire anche attraverso l’erogazione straordinaria di risorse da mettere a disposizione dei Comuni interessati da questi disagi.
Bilancio Bellaria, le anticipazione del sindaco Ceccarelli su sostegno all’handicap e turismo
(Rimini) Tra gli argomenti principali del prossimo consiglio comunale, in programma a Bellaria mercoledì 7 febbraio, vi sarà il bilancio di previsione 2018-2020, con la discussione e la votazione delle delibere collegate: dalla determinazione delle aliquote e delle tariffe alla pianificazione delle forniture e dei servizi, fino al programma triennale dei lavori pubblici con elenco delle opere previste per l’anno in corso.
“Nel complesso, il quadro strategico ed economico di quest’anno, condivide l’impostazione generale scelta dall’Amministrazione per il bilancio previsionale dello scorso anno: non appesantiremo nel complesso la pressione fiscale su privati ed aziende, pur mantenendo servizi invariati. In molti ambiti, anzi, li potenzieremo: ne è esempio il sostegno all’handicap negli istituti scolastici, per cui c’è un incremento previsto di 80.000 euro, ma anche la cultura, con 60.000 euro di maggiori investimenti, ed il turismo, con un incremento di circa 50.000 euro”, l’anticipazione fornita oggi dal sindaco Enzo Ceccarelli.
Sul fronte delle entrate tributarie, oltre alla mancata applicazione di tassa di soggiorno e tasse di scopo, a Bellaria Igea Marina non vi saranno aumenti neppure in riferimento alle tariffe dei servizi a domanda individuale - a titolo di esempio, i costi delle mense, del trasporto scolastico o dell’affitto delle strutture sportive -, con l’unica eccezione rappresentata dalle tariffe dei parcheggi, “rimaste invariate per anni, che sono state leggermente allineate, ma nel complesso mantenute inferiori a quelle delle località limitrofe”.
Altro capitolo a parte, le tariffe riferite alla tassa rifiuti, che come noto dipendono dal Piano Economico Finanziario approvato da Atersir. “L’agenzia ha stabilito per Bellaria Igea Marina un aumento pari al 2,7 %, quantificabile in circa 180.000 euro in più rispetto a quanto chiesto alla nostra città lo scorso anno”, spiega il Sindaco, “ciò nonostante, le tariffe riferite alle utenze domestiche avranno aumenti medi contenuti pari al 1,5 %, ossia poco più del tasso di inflazione”. Il quadro fiscale definito fa il paio con il lavoro di recupero dell’evasione portato avanti sul territorio ed incrementato negli anni. “Un’attività condotta secondo un principio di equità e giustizia sociale”, come sottolinea il primo cittadino, “effettuata dagli uffici comunali anche ‘sul campo’, per accertare fenomeni di evasione totale che si palesano attraverso la mancata inscrizione ai registri delle varie imposte”.
Per quanto riguarda i lavori pubblici, infine, il piano prevede opere per il prossimo triennio per oltre 14.800.000 euro, di cui 7.470.000 per il 2018, cui si aggiungono tutte le manutenzioni straordinarie al di sotto dei 100.000 euro. Per l’anno in corso, un capitolo sostanzioso sarà quello della riqualificazione urbana, con particolare riferimento alla manutenzione degli edifici scolastici e del patrimonio immobiliare, per cui sono a bilancio circa 550.000 euro; 300.000 euro saranno invece investiti quest’anno per la manutenzione straordinaria delle infrastrutture stradali, e sempre 300.000 euro sono stanziati per opere di sistemazione degli ingressi della città. Per quanto concerne il maxi intervento in atto sul porto, l’opera inciderà sul bilancio 2018 per 1.800.000 euro, compresi i 100.000 euro messi a disposizione dall’Amministrazione per la sperimentazione a mezzo di banchine galleggianti nella parte a monte della ferrovia.
Economia, aumenta rilevanza imprese artigiane
(Rimini) Le imprese artigiane hanno sempre più rilevanza e importanza nell'economia del territorio riminese, con dinamiche che evidenziano una sostanziale stabilità delle ditte individuali e la crescita delle società di capitale. Questo risulta dalle elaborazioni dell'Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio su dati Infocamere del 2017. Nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono 21.824 imprese artigiane attive, con un calo dello 0,5% rispetto al 2016. “Un calo in rallentamento - fanno notare dalla Camera di Commercio - e migliore della flessione regionale (-1,0%) e di quella nazionale (-1,1%)”.
"Le dinamiche degli ultimi anni - dichiara Fabrizio Moretti, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini - hanno determinato nel nostro Paese una forte ricomposizione del tessuto produttivo artigiano sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L'artigianato è tra i settori maggiormente esposti alla necessità di una ridefinizione delle sue prospettive. Nello scenario attuale, i valori e i significati dell'artigianato hanno la grande opportunità di ridisegnare il proprio ruolo ricercando un diverso equilibrio che valorizzi la crescente richiesta di professionalità basate sulla manualità e sull'ingegno, contaminandola con le nuove tecnologie. Oggi è possibile sperimentare un modo nuovo di fare artigianato nel quale le tecnologie affiancano la produzione che, come un tempo, richiede perizia e creatività, per creare un nuovo e distintivo valore nel prodotto. In questo modo l'artigianato potrà continuare ad affermare quell'originalità - rispetto alla serialità - che è un aspetto specifico del nostro territorio".
Le dinamiche per settore di attività evidenziano che le imprese artigiane del settore costruzioni rappresentano il 38,9% del totale delle attive; il 21,2% operano in quello manifatturiero, il 12,8% nelle altre attività di servizi. In quest'ultimo settore si è registrata una crescita dell'1,6%; altri settori con una certa incidenza che registrano una dinamica positiva sono: "noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (+5,7%, incidenza del 2,7%), servizi di informazione e comunicazione (+1,8%, incidenza dell'1,0%). Tra i settori principali, quello del trasporto e magazzinaggio diminuisce del 2,7%, le costruzioni dell'1,2% e le attività manifatturiere dell'1,0%.
Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 72,3%), sono sostanzialmente stabili (-0,2%). Le società di capitale sono invece in aumento del 4,6% e costituiscono il 6,1% delle imprese artigiane. Le imprese artigiane attive rappresentano il 30,5% sul totale delle imprese attive del territorio, dato lievemente inferiore all'incidenza regionale (31,7%) ma nettamente superiore al 25,6% dell'Italia.
Al 31 decembre 2017 in provincia di Rimini si contano 9.716 imprese artigiane attive. Rispetto al 2016 sono sostanzialmente stabili (-0,3% rispetto a -1,0% in regione e -1,1% a livello nazionale). La flessione precedente era stata pari all'1,4% (2016 su 2015) e del -2,1% (2015 su 2014). Le imprese artigiane del settore costruzioni rappresentano il 40,3% del totale; il 19,9% opera in quello manifatturiero, il 12,4% nelle altre attività di servizi, il 7,9% nel trasporto e magazzinaggio e il 5,7% nei servizi di alloggio e ristorazione.
I settori con dinamica maggiormente positiva, fra quelli con incidenza significativa, sono: "noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (+7,5%, incidenza del 2,8%) e "altre attività di servizi" (+1,8%, incidenza del 12,4%). Tra i settori più consistenti, registrano una dinamica non positiva: trasporto e magazzinaggio (-2,2%), alloggio e ristorazione (-1,6%), costruzioni (-1,1%) e attività manifatturiere (-0,4%).
Le ditte individuali, che rappresentano la maggioranza delle forme giuridiche artigiane (il 72,9%), sono stabili (+0,1%). Le società di capitale sono in aumento del 3,6% e costituiscono il 6,2% delle imprese artigiane.
Le imprese artigiane attive rappresentano il 28,3% sul totale delle imprese attive della provincia rispetto al 31,7% della regione e al 25,6% dell'Italia. I principali Comuni della provincia in cui si registra un'incidenza dell'artigianato superiore alla media sono Santarcangelo di Romagna (32,8%) e Misano Adriatico (32,5%).
Pubblicità ‘no vax’ sul bus degli studenti, condanna dell’amministrazione comunale
(Rimini) Questa mattina una pubblicità ‘no vax’ è apparsa sul retro di un autobus della Start in servizio a Rimini, uno di quelli molto usato dagli studenti per raggiungere le scuole. A stretto giro di posta è arrivata la condanna dell’amministrazione comunale riminese che “in più di un’occasione - spiega una nota - ha preso posizione netta e ferma sul tema delle vaccinazioni obbligatorie e della tutela della salute dell’intera comunità. Nell’ultimo anno e mezzo in particolare, da quando cioè è esploso il dibattito nell’opinione pubblica con le immancabili derive qualunquiste e populiste, che si alimentano nella disinformazione, l’amministrazione ha costantemente ribadito l’impegno a promuovere una maggiore consapevolezza nei cittadini sui reali rischi delle mancate vaccinazioni, sia per chi sceglie di non farle, sia per le persone su cui questa scelta ricade. Particolare non secondario: in questo stesso lasso temporale, sia la Regione che lo Stato italiano hanno emanato leggi che rendono obbligatorie le vaccinazioni in ambito scolastico. E’ stata quindi sostenuta una campagna prima di tutto culturale, a sostegno dei motivi scientifici, sociali e sanitari a supporto delle vaccinazioni, in un territorio come quello riminese che più di altri mostrava resistenze”.
Quella che l’amministrazione comunale definisce “incredibile” è una campagna pubblcitaria che “evidenziava il potenziale rischio legato alle ‘reazioni avverse’ ai vaccini, con tanto di simbolo del pericolo a rafforzare il messaggio. Oltre all’ovvia contrarietà di questa amministrazione nei confronti di una tale presa di posizione, ciò che non può essere accettato e che sia stato utilizzato un mezzo del servizio pubblico per lanciare un tale messaggio, contrario nei contenuti e nella forma al processo di informazione e promozione culturale che la comunità sta portando avanti”.
Dall’amministrazione ci si chiede “come sia possibile che nessuno abbia impedito o mosso un’obiezione, un dubbio, perlomeno sull’opportunità di consentire ad un’associazione di pubblicizzare un messaggio così pericoloso per la salute pubblica. Sia che si tratti di una scelta consapevole sia che sia stata una (grave) svista, ci si augura che venga posto immediatamente rimedio, togliendo il prima possibile, se già non è stato fatto, quel diseducativo e fuorviante messaggio pubblicitario. Si chiede poi che vengano messe in fila le responsabilità per capire com’è stato possibile arrivare a tanto, consentendo di dare visibilità ad un messaggio palesemente inadeguato e che istiga ad un comportamento contrario ai fondamentali della sanità pubblica. Questo sgradevole episodio dà l’opportunità per ribadire un principio imprescindibile: la salute è un tema sociale, va oltre alla responsabilità individuale e non può essere affrontata con superficialità e approssimazione”.
"Illegittimi" aiuti di Stato ad Ancona, Airiminum presenta denuncia a Commission europea
(Rimini) Gli aiuti di stato all’aeroporto di Ancona non trovano fondamento nel diritto europeo. E’ questa la tesi che ha mosso Airiminum , la società di gestione dell’aeroporto di Rimini, a depositare “una circostanziata denuncia” presso la Commissione europea, con l’obiettivo di “far valere l'incompatibilità dell'aiuto di Stato per un valore di oltre 20 milioni di euro, che la Regione Marche intenderebbe erogare ad Aerdorica spa, gestore dell'Aeroporto delle Marche, per scongiurarne il fallimento e tentare di ristrutturare un'esposizione debitoria di oltre 40 milioni di euro con soldi dei contribuenti italiani”.
Airiminum si appela, “visto il rapporto di diretta concorrenza tra i due aeroporti”, al fatto che “l'erogazione dell'aiuto determinerebbe una inaccettabile alterazione del confronto competitivo tra l'Aeroporto di Rimini e quello di Ancona, che non trova alcuna giustificazione nelle norme di diritto europeo”.
L’amministratore delegato di Airiminum, Leonardo Corbucci (nella foto con il presidente Laura Fincato), evidenzia “la necessità di tale iniziativa, per tutelare la sua società - si legge nella nota - che ha investito e sta pianificando di investire nei prossimi 4 anni ingenti somme per il rilancio a tutti i livelli dell'Aeroporto di Rimini”. Per questo motivo, dichiara Corbucci, “ho deciso di rivolgermi allo studio legale Nctm (che vanta oltre 250 professionisti, di cui 57 soci, e cinque sedi a Milano, Roma, Londra, Bruxelles e Shanghai), che sta assistendo Airiminum in tale iniziativa a livello europeo e che ci assisterà anche nelle azioni legali successive che saranno avviate nelle prossime settimane nei confronti di chi sta cercando di arrecare danni evidenti a un gruppo di investitori che fin da luglio 2014 ha creduto possibile poter sviluppare un progetto ambizioso anche a Rimini”.
Elezioni, al via la stagione del dibattiti tra candidati
(Rimini) E’ l’associazione Cuore di Rimini a dare il là, invitando i cittadini al dibattito tra i candidati locali al collegio uninominale per la camera che si terrà il 19 febbraio alle 21 nella sala comunale di via Bidente, villaggio Primomaggio. Parte ufficialmente sul territorio la stagione dei dibattiti elettorali. “Oramai sono mesi e mesi - spiegano gli organizzatori - che su tutti gli organi d’informazione, ascoltiamo stralci di programmi delle varie forze politiche, che hanno come intento quello di ottenere la maggioranza a queste elezioni, per poter governare il nostro paese. Troppo spesso, i leader dei vari partiti, o delle coalizioni, rilasciano interviste e dichiarazioni su specifici punti, ai quali il cittadino spesso non ne comprende appieno la portata, ed altrettanto spesso si chiede, in modo legittimo, quali saranno le azioni concrete per risolvere o tentare di risolvere i problemi strutturali”.
Cosa ne sarà, si domandano dal Cuore di Rimini di “lavoro, sanità, tasse e pensioni, quali saranno le azioni di governo che verranno intraprese da chi avrà l’onere di governare l’Italia per i prossimi cinque anni, come anche su sicurezza e turismo, temi particolarmente sentiti per il nostro territorio e la nostra città, quali saranno le azioni concrete? Come pensano di gestire le istanze che il nostro territorio e la ns. città, da anni rappresenta a chi ci ha governato e come pensano concretamente di risolverle definitivamente?”.
Questo incontro, spiegao i promotori, “nello spirito di chi lo ha organizzato, vuole essere un momento di confronto civile e democratico, per poter avvicinare e coinvolgere anche tutti quei soggetti che nella politica, hanno perso fiducia. Non patteggeremo per nessuna forza politica e non daremo indicazioni di voto, ma riteniamo che un momento di confronto serio, mettendo intorno allo stesso tavolo, varie forze politiche, sia di stimolo e di aiuto a capire come risolvere i problemi, i soliti incontri, seppur legittimi, che ogni forza politica ha organizzato sul territorio, non danno la percezione del confronto, lasciando sempre dubbi ed incertezze”.
5 febbraio
Inneggia all’Isis | Collega stalker | Acido in faccia