(Rimini) Altra conferma per la scuola riminese di pattinaggio artistico Asd Rinascita Sport Life al Campionato regionale Gruppi e Quartetti che si è tenuto lo scorso weekend al Playhall di Riccione, dove il quartetto Synapses si è aggiudicato il primo posto e l’accesso diretto ai campionati italiani che si terranno a marzo a Conegliano Veneto.
Una riconferma che sancisce come la squadra composta da Martina Montanari, Angelica Maldini, Federica Gallo e la “new entry” Sara Rrapushi, guidata da Eleonora Rizzo e Filippo Lodi Forni funzioni e dia sempre grandi soddisfazioni.
La coreografia presentata, intitolata “Mumbai” e pattinata con grande intensità, ha dimostrato la superiorità tecnica delle ragazze, nonostante la stagione fosse partita con qualche intoppo a causa dell’infortunio di una delle componenti, Federica Lecci, sostituita poi da Sara Rrapushi che in soli due mesi è riuscita a trovare la giusta armonia con le compagne di squadra.
“Non rimane che fare un grandissimo in bocca al lupo a queste ragazze in vista dei prossimi impegni agonistici”, il commento della società.

Giovedì, 15 Febbraio 2018 14:19

Arriva alla Far la ‘Pet island’ di Peretti

(Rimini) Sarà inaugurata sabato alla Far di piazza Cavour a Rimini ‘Pet Island’, esposizione delle opere dell'artista romano Matteo Peretti, esposta dal 17 febbraio all'1 aprile 2018. Pet Island si compone di numerose installazioni, alcune create site specific per l'esposizione romagnola, altre di pregressa produzione. Il materiale plastico risulta essere il filo rosso di tutta la mostra, sia in quanto componente principale di tutte le installazioni, sia concettualmente come tematica che riconduce ad altri temi caldi a sfondo sociale come l'inquinamento, il consumismo e la facile mercificazione, trattati giocando con spirito ironico e critico.

(Rimini) “Hanno portato loro gli immigrati a San Lorenzo”. Punta il dito contro l’avversaria Elena Raffaelli della Lega e le sue ultime dichiarazioni in fatto di migranti, Sergio Pizzolante, candidato di Civica popolare per il centro sinistra al collegio uninominale della Camera.
“Nell'ultima campagna elettorale la signora Raffaelli aveva puntato il dito contro Sabrina Vescovi perché avrebbe invas di immigrati il quartiere di San Lorenzo. È stato il colpaccio della campagna elettorale della signora Raffaelli. Con un effetto elettorale notevole sull'elettorato tradizionalmente rosso di quel quartiere. Naturalmente era tutto falso. Quindi, i riccionesi sono stati imbrogliati. E poi beffati. Perché con l'arrivo al governo della città della signora Raffaelli, gli immigrati sono davvero arrivati a San Lorenzo. Questo è la Lega nord di Riccione. Questo è il populismo, imbrogliare gli elettori”, sostiene Pizzolante.
“Il concetto è sempre lo stesso e si ripresenta puntuale con un'allarmante costanza nell'ultimo periodo: dicono sempre una cosa e poi ne fanno un'altra. Come sulle spiagge. Così come i 5 stelle con la questione scontrini. È questo il populismo, che dilaga e avanza. Noi siamo l'unico argine”.

(Rimini) “Sapevo che Bibi Ballandi da tempo stava male, ci sentivamo di tanto in tanto per un saluto e per raccontarci o complimentarci delle nostre ultime imprese”, così Rino Mini proprietario della Galvanina. “Io e mio padre Otello incontrammo Bibi nel 1983 perché era interessato ad organizzare spettacoli a Rimini e il nostro Parco delle Terme Galvanina, con le sue strutture ed i suoi 20.000 metri quadrati di verde, venne ritenuto subito ideale”.
Artefice di un successo. “Il padre Iso, che ricordo con grande stima e affetto, accompagnava Bibi in ogni momento, anche per aiutarlo nella gestione di quello che di lì a pochi mesi divenne il noto Bandiera Gialla, parco degli spettacoli e divertimentificio. Il rapporto è andato avanti fino al 1999. Per 16 anni “Bandiera Gialla” ha ospitato a Rimini, spettacoli, eventi e produzioni televisive che hanno portato alla città una visibilità straordinaria a livello nazionale, e non solo. Come non ricordare le serate con grandi artisti come Ornella Vanoni e Gino Paoli riuniti sul palco del Bandiera Gialla come non era mai accaduto prima, o il rilancio di Patty Pravo. E gli spettacoli in diretta televisiva prodotti da Bibi Ballandi con grandissimo successo come, ma solo ad esempio, “Stasera mi butto” con Gigi Sabani o “Beato tra le donne” condotto da Paolo Bonolis e con Giorgio Panariello. Altri artisti hanno lasciato ricordo come Pippo Franco, Heather Parisi, Toto Cotugno, Pamela Prati e Giorgio Faletti, solo per citarne alcuni. Eventi indimenticabili e divenuti simbolo di quegli anni”.
Grande pubblico. “Serate che richiamavano oltre 10.000 persone, un successo incredibile grazie alle intuizioni di un uomo straordinario. Bibi Ballandi segnò un’epoca storica per Rimini, creò un modello di divertimento sano e unico nel suo genere, e il Bandiera Gialla fu la sede ideale per la sua geniale creatività e capacità imprenditoriale”.
Infine il legame personale. “Insieme a mia sorella Patrizia abbiamo conosciuto un uomo dal talento straordinario, un amico vero il cui ricordo rimarrà sempre vivo”, conclude Mini.

(Rimini) Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ricorda il produttore televisivo scomaparso oggi. “Bibi Ballandi è stato un grande produttore di spettacolo, un geniale ‘architetto’ dell’entertainment italiano e internazionale, un profondo conoscitore del talento artistico, un mito della televisione”. Soprattutto, “Bibi Ballandi è stato un grande amico della riviera di Rimini, luogo non solo teatro di grandi eventi ideati e organizzati ma ‘buon ritiro’ costante in numerosi periodi della sua vita. Amava Rimini, Riccione e questo affetto si è rivelato il ‘quid’, quella spinta ulteriore capace di trasformare gli spettacoli da lui organizzati sul nostro territorio in iniziative memorabili, per certi versi e in certi momenti coincidenti con la fortuna del turismo riminese”.
Fu così ad esempio con “l’intuizione, a inizio anni Ottanta, del parco ‘Bandiera Gialla’, sul colle di Covignano. Una invenzione, di spettacolo e televisione, legata in maniera inscindibile alla fortuna del nostro territorio e in generale a quel particolare periodo della storia italiana. Un ‘format’ prima che venisse coniata la parola ‘format’ che miscelava generi e personaggi che segnò gli anni Ottanta e che vedeva alla base del successo proprio la sensibilità di Ballandi di intuire mode e costumi, facendone però non un modello spersonalizzato ma che esaltava anche le caratteristiche della location. Di quel periodo Bibi parlava con affettuosa ritrosia; qualche cenno ad aneddoti, senza mai vantarsi, che mettevano in luce l’aiuto che all’epoca tutto il territorio, anche nella componente pubblica, diede al boom di ‘Bandiera Gialla’. A pensarci bene, una perfetta sintesi della sua filosofia professionale e di vita aveva: se una cosa funziona ed è bella, allora i suoi benefici si riverberano su tutti, senza invidie né rancori. Negli anni successivi altri eventi televisivi creati da Bibi Ballandi hanno avuto come quinta di scena la costa riminese. Sino al Capodanno Rai, che per molte edizioni si è svolto a Rimini. E ogni volta quella ‘spinta’ in più al successo veniva dai modi, dalla capacità di risolvere i problemi, dai dettagli alle cose sostanziose, dal coinvolgimento e, in definitiva, dal profondo attaccamento che Ballandi aveva per quella che considerava la sua ‘seconda casa’”.
Nell’esprimere “profondo cordoglio2 per la sua scomparsa e nello “stare vicini in questo momento alla sua famiglia e ai suoi cari”, a “nome dei riminesi, e di tante generazioni di riminesi, credo doveroso rivolgere a Bibi Ballandi un enorme ‘grazie’. Non tanto e non solo per quello che ha fatto sul palcoscenico per Rimini e la riviera ma per l’amore sincero e il rispetto che ha costantemente avuto per noi, per i nostri pregi, per i nostri difetti”.

(Rimini) “Accogliamo con favore la candidatura della Piadina Romagnola a patrimonio dell'Uniesco, avanzata alcuni giorni fa a Riccione dal Ministro della Cultura Dario Franceschini. Sin da subito ci rendiamo disponibili per promuovere l'iniziativa e sostenerla nelle sedi istituzionali competenti". Così il presidente del Consorzio di promozione e tutela della piadina romagnola, Alfio Biagini, accoglie in maniera positiva la proposta avanzata dal Ministro.
"La piadina pomagnola – continua Biagini – non è solo un prodotto da gustare, è qualcosa di più. E' intimamente legata al territorio, alla sua cultura, alle tradizioni, alla manualità, ai prodotti e alla storia. E' un patrimonio che identifica la Romagna nel mondo, e proprio per questo deve essere salvaguardato. L'ottenimento dell'indicazione geografica protetta (igp) è stato un primo passo in questa direzione, a tutela soprattutto dagli innumerevoli casi di contraffazione nel mondo. Il riconoscimento di patrimonio dell'umanità sarebbe un ulteriore salto in avanti, testimonianza di indiscutibile patrimonio culturale, così come avvenuto nel caso della pizza".
Già oggi la piadina romagnola viene considerata l'ambasciatrice della Romagna nel mondo. Un 'cibo di strada' che grazie al suo prezzo contenuto e alla varietà degli abbinamenti, rappresenta un fenomeno di costume che cattura gli amanti della buona tavola. Tanto da risultare due anni fa il prodotto più ricercato in Italia sul principale motore di ricerca di Google, ed essere elevata a cibo di strada per eccellenza, preferita dall'81% degli interpellati secondo una indagine.
Dal novembre 2014 questa prelibatezza ha una marcia in più: la certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) dalla Commissione Europea. D'ora in poi si chiama Piadina Romagnola/Piada Romagnola, anche nella variante alla Riminese, solo quella prodotta e confezionata esclusivamente nel suo luogo di origine, la Romagna. Solo coloro che la producono secondo il disciplinare approvato possono commercializzare la Piadina Romagnola IGP. Nessun altro può farlo. Merito del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola costituitosi nel 2011, che insieme ad altre istituzioni e associazioni si è fatto promotore di questo traguardo.

(Rimini) Sotto sequestro un centro massaggi di Santarcangelo di Romagna. Ieri in mattinata, i carabinieri, con il supporto del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Bologna e dell’ Ispettorato del lavoro di Rimini, si sono presentati presso il centro per controlli finalizzati alla verifica del rispetto delle normative igienico-sanitarie nonché della legislazione e sull’impiego dei lavoratori e sulla sicurezza suoi luoghi del lavoro. L’ispezione è terminata nel primo pomeriggio quando i militari hanno sottoposto a sequestro amministrativo la struttura apponendo i relativi sigilli.
La titolare, una donna 32enne di origini cinesi, residente nel comune di Verucchio, è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini per aver impiegato in nero una giovane connazionale clandestinamente entrata nel territorio nazionale; sono state contestate 4 violazioni amministrative per un importo complessivo di 6 mila euro circa, per violazioni sulla normativa igienico sanitaria; l’attività è stata sottoposta a sequestro amministrativo per la mancanza di autorizzazione comunale e per l’assenza di una estetista in possesso di corso professionale nello specifico settore; la lavoratrice trovata all’interno, risultata clandestina, al termine degli accertamenti del caso, è stata accompagnata presso un Centro di identificazione ed espulsione di Roma per il rimpatrio tramite frontiera aeroportuale.

(Rimini) Il consigliere comunale di Patto civico Rimini, Davide Frisoni, risponde alle dichiarazioni elettorali della Lega sulla chiusura del campo nomadi di via Islanda a Rimini, attraverso la creazione di microaree sparse in diversi quartieri. Lo fa, ad un certo punto, guandando alla sua storia di ragazzo e all’ esperienza della Grotta Rossa, il quartiere di don Oreste Benzi.

“Sul campo nomadi la Lega riprova ad alzare l'odiens in occasione delle elezioni che li sta vedendo praticamente assenti, spianati su posizioni nazionaliste (ma non erano federalisti?) che nulla hanno a che fare col territorio”, fa notare Frisoni. “Senza mai contribuire ad una soluzione, la Lega rispolvera all’occorrenza le solite frasi fatte, “prima i riminesi” che fa il verso a “prima gli italiani”, senza rendersi conto che molte di queste persone di cui si parla sono proprio riminesi e italiani. Non dicono mai: lavoriamo affinché si trovi una soluzione più condivisa possibile”, sottolinea Frisoni.
Dalla Lega, “sono contro a prescindere. Mai (e dico mai) una idea, una proposta. Questa è la politica che non serve a nessuno tanto meno a Rimini anzi, è quella politica pericolosa, populista ed estremista”.
Per Frisoni, “non si tratta di mettere prima o dopo le persone, i residenti, gli italiani, le etnie o gli immigrati. Il punto è che serve trovare soluzioni a tutto e per tutti. Sollevare polveroni inutili e dannosi per la civile convivenza, crea attriti la dove potrebbe esserci convivialità".

Entrando nel merito del piano dell’amministrazione, “è chiaro a chiunque che non è con la sola soluzione di casette monofamiliari che si crea l’integrazione, non siamo mica degli “ottusi” (come sottolinea Zoccarato che come tradizione offende). Ma sicuramente fomentare un clima di odio e sospetto attorno ad una famiglia che andrà ad abitare in un quartiere, esasperando gli animi e le paure delle persone, non aiuterà di certo una possibile integrazione”.
E’ l’esperienza che lo dice. “Guardate, sono cresciuto alla Grottarossa e ricordo bene i commenti e le (giuste) preoccupazioni dei residenti quando don Oreste accoglieva tossico dipendenti e prostitute. Ma il Don invitava tutti a condividere pezzi di strada con lui, ci portava a visitare gli anziani rimasti soli, disabili allettati, ci chiedeva di invitare a casa a pranzo gli immigrati e tante altre ‘buone azioni’ che hanno formato me ed una generazione di cittadini”.
Non era semplice. “Ammetto che era faticoso, difficile e molto lontano dalla mia sensibilità, ma molto formativo. Insegnava a non aver paura della realtà e ti educava a trovare una chiave di lettura che permetteva di cercare soluzioni ai problemi. Queste cose ti rimangono dentro e tornano fuori quando la vita diventa complicata. Non è una questione di fede ma di realismo. Fare politica (che vuol dire far crescere bene la città) ha a che fare con questo. Servono chiavi di lettura sempre diverse perché ogni problema è diverso. Fare confusione, cercare soluzioni facili, urlare e fomentare odio non portano a nulla anzi, portano all’oblio".

E, infine, un messaggio agli avversari. “Carissimi Zoccarato e Raffaelli (che parla di cose di cui ha solo sentito parlare), qui nessuno nasconde niente. Qui si tratta di trovare una soluzione ad un problema centenario che non si risolve con proclami, urli e annunci sul web. La vita reale è molto più complicata, così come le soluzioni. Ma noi ci stiamo lavorando seriamente, mentre altri continuano a urlare contro. Vorrei ricordare loro un antico proverbio millenario e sempre attuale: chi semina vento, raccoglie tempesta”.

Giovedì, 15 Febbraio 2018 09:11

15 febbraio

Butungu “brutale” | Marijuana a chili nel bagagliaio | Giulia Sarti nel limbo

(Rimini) In data 8 febbraio 2018 il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, presieduto dal Presidente Ariberto Fassati e su proposta di Giampiero Maioli, CEO del Gruppo e Senior Country Officer di Crédit Agricole in Italia, ha preso atto dei risultati economici e finanziari del 2017. Il perimetro del Gruppo risulta composto da Crédit Agricole consolidate integralmente.

All’8 febbraio 2018, il Gruppo Credit agricole Italia, composto ora da Cariparma S.p.A.(capogruppo), Crédit Agricole FriulAdria S.p.A., Crédit Agricole Carispezia S.p.A., Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di San Miniato, Crédit Agricole Group Solutions S.C.p.A. e Crédit Agricole Leasing Italia S.r.l., ha registrato un utile netto di Gruppo gestionale pari a 250 milioni, utile comprensivo del badwill relativo all’acquisizione delle 3 Casse (Rimini, Cesena e San Miniato) e altri oneri di integrazione pari a 690 milioni, Proventi Operativi Netti a 1.728 milioni (+1% a/a), Oneri Operativi a 995* milioni (+3% a/a), Risultato Gestione Operativa a 733* milioni (-2% a/a), Costo del credito a 297 milioni (-3% a/a). Per quanto riguarda i dati patrimoniali, si registra Patrimonio Netto di Gruppo a 6,1 miliardi (+11% a/a); Crediti verso Clientela pari a 44 miliardi (+3% a/a**); Raccolta diretta pari a 50 miliardi (+9% a/a**); Raccolta gestita a 34 miliardi (+6% a/a**).

I proventi operativi netti si attestano a 1.728 milioni, in aumento del +1% rispetto al 2016. Gli interessi netti ammontano a 915 milioni, e registrano una sostanziale tenuta rispetto al precedente esercizio (-1,8%), evidenziando un trend in progressiva stabilizzazione del margine da clientela. Gli impieghi beneficiano della dinamica positiva dei volumi, trainati dalle nuove erogazioni di mutui, ma risentono ancora della pressione sui tassi attivi, con l’Euribor ai minimi storici e stabilmente in territorio negativo. Positivo il contributo della raccolta, grazie alla riduzione contestuale sia dei tassi che al progressivo spostamento da forme di raccolta più onerose (obbligazioni) verso forme a breve termine o risparmio gestito, compensato dall’emissione di Covered Bond.

Le commissioni nette, che rappresentano il 44% dei proventi operativi (in aumento rispetto al 41% del 2016), sono pari a 757 milioni e risultano in crescita (+7% a/a). L’aumento delle commissioni da gestione intermediazione e consulenza (+18% a/a) compensa ampiamente la flessione delle commissioni da attività bancaria commerciale. La dinamica positiva delle commissioni di intermediazione è stata sostenuta dalla crescita dei volumi di collocamento, sia dei prodotti di risparmio gestito sia di credito al consumo, ottenuta anche grazie allo sviluppo di sinergie con le società specializzate del Gruppo Crédit Agricole, tra cui Agos, Amundi (acquisizione Pioneer), CA Assicurazioni e CA Vita. Il risultato dell’attività finanziaria, pari a 37 milioni di euro, evidenzia un decremento rispetto al 2016 (-25 milioni), anno che aveva beneficiato di elementi straordinari, al netto dei quali il risultato sarebbe stato in linea all’anno precedente.

Gli oneri operativi, al netto dei contributi a supporto del sistema bancario e degli oneri di integrazione, ammontano a 995 milioni, in crescita del +3% rispetto all’anno precedente; l’intensificazione delle azioni di riduzione dei costi ordinari ha sostenuto le crescite strutturali degli investimenti previsti dal Piano industriale; le spese del personale sono influenzate dall’ingresso di risorse a rafforzamento degli assi chiave del Gruppo (es. rete dei Consulenti Finanziari). Al netto degli oneri non caratteristici della gestione, il cost/income ratio è pari al 57,6%. Le rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 297 milioni, in progressivo calo rispetto al 2016, con un’incidenza sui crediti netti pari a 75 bps, in riduzione di 5 bps rispetto all’anno precedente, grazie a costanti azioni gestionali messe in atto, unitamente a nuovi processi e procedure. L’utile dell’esercizio è pari a 690 milioni, risultato che include la contabilizzazione del badwill relativo all’acquisizione di Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di San Miniato. Al netto di questa componente ed altri oneri di integrazione il risultato si attesta a 250 milioni, in significativa crescita rispetto al 2016 (208 milioni).

Le masse totali intermediate sono circa 160 miliardi di euro, con una crescita del +6%* rispetto al 2016, al netto dei volumi derivanti dall’acquisizione delle 3 Casse di Risparmio che hanno contribuito per circa 18 miliardi di euro.

I crediti verso la clientela ammontano a 44 miliardi di euro, in crescita del +3% a/a, al netto delle masse relative alle Casse acquisite. Tale trend è sostenuto sia dalla crescita del comparto a medio lungo termine (in particolare mutui casa alle famiglie - oltre 23.500 le erogazioni dell’anno) sia dalle altre forme di finanziamento destinate al sostegno delle imprese (+3,5% a/a). Lo sviluppo dei volumi è stato conseguito prestando continua attenzione alla qualità del credito, che si è riflessa anche nella riduzione dei nuovi flussi di ingresso a deteriorato (-32% a/a). Lo stock dei crediti deteriorati netti ammonta a 2,8 mld, in calo del 12% a/a al netto dell’ingresso delle 3 Casse acquisite. Risultano in progressivo miglioramento tutti gli indicatori: in riduzione l’incidenza dei crediti deteriorati netti sia delle sofferenze nette sul totale dei crediti verso clientela, rispettivamente pari al 6,3% e al 2,7%, in aumento i livelli di copertura dei crediti deteriorati (da 42,2% a 44,9%) e delle sofferenze (da 57,9% a 59,5%). Nel 2017 i volumi di raccolta totale, pari a 114 miliardi sono in crescita del +7%* rispetto a fine 2016, al netto dei volumi derivanti dall’acquisizione delle 3 Casse di Risparmio. La crescita è ascrivibile alla dinamica positiva sia del risparmio gestito (+6% a/a) che della raccolta diretta (+9% a/a), che beneficia del collocamento di 2,3 Mld di Covered Bond e riflette la propensione della clientela verso forme di deposito più liquide. La solidità patrimoniale si conferma adeguata con un Common Equity Tier 1 all’11,6% in miglioramento rispetto al 2016 (pari a 11,4%) ed un Total Capital Ratio al 15,1%, cui si aggiunge una posizione di liquidità più che soddisfacente.