(Rimini) In risposta ai sindacati, che hanno denunciato un comportamento antisindacale dei dirigenti nei confronti dei dipendenti che nei giorni scorsi avevano scioperato, Petroltecnica precisa che “gli incontri tenuti dall’azienda erano stati sollecitati (con scambio documentato di mail) da diversi dipendenti da almeno 3 o 4 giorni, al fine di ottenere chiarimenti circa le discrepanze tra versione sindacale e aziendale. Ci sono state enormi difficoltà nell’organizzare l'incontro, legate alle condizioni metereologiche, ed al fatto che una buona percentuale di dipendenti si trovava sui cantieri dislocati in tutta Italia. Verificata la presenza di una buona parte dei dipendenti nella mattinata di lunedì si è quindi pensato di approfittarne per parlare con un numero più rappresentativo possibile di popolazione aziendale. Non è assolutamente vero, quindi, che ci sia stata solo “una convocazione via mail, d’urgenza” come risulterebbe dalla lettura del comunicato sindacale”.
Sono stati fatti “due diversi incontri, in differenti sedi aziendali, con i dipendenti di vari reparti e non solo uno, come riportato dai Sindacati, con i lavoratori dell’unità che aveva aderito maggiormente allo sciopero. Peraltro erano presenti agli incontri solo 2 dei 6 rappresentanti delle RSU a fronte di circa 40 dipendenti all’incontro della mattina e altri 40 all’incontro del pomeriggio con la presenza di un rappresentante RSU. Quindi le informazioni su cui si basa il comunicato derivano da 2 persone su 80 presenti: ognuno di loro potrà verificare la distanza che c’è fra il tono del comunicato sindacale e quello della discussione tenuta”.
Gli incontri “sono stati registrati, con autorizzazione esplicitamente richiesta, e sono a completa disposizione di chi voglia verificare la non consistenza di affermazioni contenute nel comunicato sindacale quali quelle relative alla volontà di “annientamento della rappresentanza” e alla intenzione di “fare leva sulla debolezza dei singoli lavoratori per convincerli ad accettare cose che altrimenti non accetterebbero….”. In merito all’“accusa di voler incontrare singoli o piccoli gruppi si ribadisce con chiarezza che la richiesta riguardava esclusivamente approfondimenti di natura tecnica ed in affiancamento all’RSU”.
Per quanto riguarda “l’annullamento dell’incontro al Mise è regola del Ministero che in presenza di contenzioso gli incontri vengono sospesi come riportato da due telefonate tra il Ministero ed il nostro Responsabile del personale: se non fosse stato proclamato lo sciopero, l’incontro certamente non sarebbe stato annullato”. “L’utilizzo di termini come “clima di paura” o “clima rovente” è da condannare perché, falso, deplorevole e pericoloso nella misura in cui rischia di accreditare una rappresentazione non reale della situazione”.
In definitiva, “Petroltecnica ritiene offensiva e menzognera l’accusa di “intento antisindacale” e si dichiara assolutamente serena di fronte alle minacce di denuncia. L’azienda intende procedere con serietà e senso di responsabilità, come sempre dichiarato ed insieme ad una controparte competente e preparata, nel trovare le soluzioni socialmente più sostenibili, nell’interesse suo e di tutti i dipendenti”.

Martedì, 06 Marzo 2018 15:40

Elezioni, Lega Rimini: Gnassi si dimetta

(Rimini) Il centro destra, in provincia di Rimini, vince in 15 Comuni e “fa tremare” le Giunte Pd. “Una vittoria a traino Lega – commentano, dati alla mano, Bruno Galli, segretario provinciale della Lega, e Oscar Fabbri, segretario per il comune di Rimini. “Siamo il primo partito, in termini di voti, della coalizione di centrodestra con percentuali che oscillano tra il 20 e il 27%. Un risultato senza precedenti frutto dell’instancabile lavoro dei nostri eletti, dei tantissimi militanti e sostenitori che hanno dato il massimo in tutti questi mesi di campagna elettorale e non solo. Senza il loro preziosissimo contributo, oggi non saremmo qui a rivendicare una vittoria che non ha eguali e che ribalta la geografica politica della nostra provincia. Oggi a Rimini, come in molti altri comuni del territorio, dopo il flop della coalizione di centro sinistra, le Giunte Pd non rappresentano più nessuno, se non se stesse”. Fabbri lancia una stoccata anche al sindaco, Andrea Gnassi: “Si dimetta. La sua Amministrazione è figlia di una maggioranza che non esiste più. I cittadini gli hanno voltato le spalle e lui deve prenderne atto”. Con il 18,91%, segnando un + 6% rispetto al 12,37% delle elezioni amministrative del 2016, la Lega si vede di fronte a un risultato storico. “Abbiamo letteralmente raddoppiato i voti in meno di due anni”, conclude Fabbri il cui grazie va in particolare “ai nostri cinque consiglieri comunali, alla loro serrata attività ispettiva, ai nostri militanti che non hanno mai disertato un banchetto o un gazebo e a tutti coloro che hanno creduto in questi anni alla forza del cambiamento. Il tempo, e la loro dedizione, ci hanno dato ragione”.

(Rimini) Un furto in pieno giorno ha accresciuto lo stato di allarme dei negozianti di Santarcangelo.
“Purtroppo – spiega Giovanna Giusto, referente della delegazione di Confcommercio di Santarcangelo e Valmarecchia - quello della scarsa sicurezza è un tema attuale in tutte le città, ma quando vivi in un borgo come Santarcangelo, pensi di essere più al sicuro. Invece i fatti ogni giorno smentiscono questa idea e come commercianti abbiamo paura. Viviamo in un territorio piccolo, che andrebbe maggiormente tutelato e tenuto sotto controllo, ma ciò non accade. Servono assolutamente più controlli da parte delle forze dell’ordine, anche con pattugliamenti a piedi, in modo da fare sentire le persone più sicure. I delinquenti non aspettano nemmeno più il buio e i commercianti, soprattutto negli orari di chiusura per pranzo e alla sera, non si sentono sicuri. In molti hanno iniziato ad organizzarsi tra loro o con le famiglie per non rimanere soli. Nell’incontro avvenuto in Prefettura abbiamo gettato le basi e nell’ultimo in cui abbiamo incontrato il questore di Rimini, qualche settimana fa, è stato fatto un piano che speriamo porti frutti. Continuiamo a sensibilizzare i titolari delle attività ad installare le telecamere di videosorveglianza, ma siamo molto preoccupati e aspettiamo risposte concrete dalle istituzioni. Ci auguriamo che il nuovo governo possa mettere a disposizione anche sul nostro territorio più uomini e più mezzi”.

(Rimini) Un imprenditore è stato arrestato per estorsione aggravata ai danni di un disabile 42enne e di sua moglie. Ieri la Guardia di finanza di Rimini ha messo le manette ai polsi di un un egiziano, di anni 40, residente a Rimini. L’uomo, gestore di un albergo della riviera e titolare di una impresa edile, è accusato di aver estorto in più fasi la somma complessiva di 54mila euro alla coppia.
Il tutto ha inizio nei primi mesi del 2017, quando l’indagato ha affittato la gestione di un albergo di Rivazzurra dalla vittima, titolari anche di una sala giochi in Riccione. Qualche tempo dopo l’affittuario si è presentato dai tutolari con delle fatture, per 54mila euro, di lavori e migliorie effettuate all’albergo. Lavori e migliorie mai effettuati nella realtà, ma le pretese di essere pagato sono diventate sempre più insistenti e violente, tanto da riuscire a farsi pagare. La donna sarebbe stata spintonata e fatta cadere, procurandosi lesioni guaribili in sette giorni, di fornte al compagno e al loro figlio.

(Rimini) La giunta comunale ha approvato il nuovo progetto di fattibilità tecnico economica del Museo Fellini, a cui si è lavorato dopo aver ricevuti ulteriori 3 milioni dal ministero per i beni culturali, in aggiunta ai 9 già stabiliti, per un totale quindi di 12 milioni di euro. In particolare, spiegano dal Comune, si andrà a implementare l’aspetto che riguarda la progettazione e la produzione di contenuti audiovisivi, anche attraverso l’ideazione e la realizzazione di software per la loro gestione e fruizione. Un potenziamento della dimensione multimediale del museo”, quindi. “Nelle sale rinascimentali di Castel Sismondo la storia seicentenaria della Rocca malatestiana - spiegano dal Comune - si relazionerà, attraverso tecniche digitali, con gli oggetti, i costumi, i disegni, le immagini, i set di Fellini. Nell’Ala di Isotta i fili misteriosi che legano il cinema alla storia dell’arte e alla vicenda contemporanea saranno i protagonisti di allestimenti temporanei, ospitando opere originali di artisti internazionali chiamati a rievocare, elaborare e produrre atmosfere e temi felliniani”.
Al primo e al secondo piano di Palazzo Valloni, dove al piano terra ha sede il cinema Fulgor “riaperto il 20 gennaio scorso dopo sette anni di lavori di ristrutturazione, si indagheranno le origini dell’immaginario felliniano, i rapporti profondi tra la terra d’origine e l'intera opera, con una particolare evidenza al contributo che nella maturazione poetica di questa relazione ha fornito il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Il terzo e ultimo piano sarà concepito come un loft living space: uno spazio informale nelle modalità di fruizione e libero nell’elaborazione dei contenuti”.
‘CircArmarcord – Arena delle Arti’, infine, è l’ampio progetto di riqualificazione e valorizzazione che interessa l’area attorno a Castel Sismondo e piazza Malatesta, Teatro Galli e Fulgor “in stretta connessione con il Giardino di Francesca da Rimini, che costituirà l’outdoor del nuovo Museo d’arte moderna e contemporanea ospitato nei palazzi trecenteschi del Podestà e dell’Arengo. Il recupero di questa grande area urbana avverrà attraverso la pedonalizzazione di tutta piazza Malatesta creando aree a verde, arene per spettacoli all’aperto, percorsi urbani di qualità che determineranno una nuova visione ed utilizzo della parte storica tra le più significative della città, sia in termini di identificazione per i cittadini, che di attrazione storico/turistica. Qui sorgerà un grande parco dell’immaginario felliniano dove si potranno vedere e toccare gli aspetti più propriamente fellineschi del cinema del regista riminese, attraverso spettacoli, allestimenti e installazioni interattive ispirati ai luoghi, alle situazioni e ai temi dei suoi capolavori”.

Martedì, 06 Marzo 2018 13:22

Elezioni, De Vita (Pdf): noi andiamo avanti

(Rimini) Un risultato elettorale “al di sotto delle attese” per il Popolo della famiglia, ammette il mancato senatore Sergio De Vita. A livello nazionale il PdF ha fatto lo 0,7; nel collegio senatoriale di Rimini, l’1,05; nel collegio uninominale della Camera, lo 0,78.
“Piaccia o meno - continua De Vita - il Popolo della Famiglia è nato e ha raccolto nel paese 220.000 voti che sono la base sulla quale costruiremo la nostra presenza già a partire da domani”.
Non è stato “per niente facile fare emergere la nostra proposta nel quasi totale silenzio mediatico nei nostri confronti. Abbiamo combattuto a mani nude e casa per casa e quasi ogni voto è stato conquistato attraverso un contatto personale.
E’ stato molto bello e appagante avere incontrato le famiglie e le persone nelle loro case, essere stato accolto da sacerdoti e religiosi, essere ascoltato con sorprendente interesse da molti delusi dalla politica. Non sono state poche le persone che si sono messe a disposizione per aiutare in modo generoso a diffondere il messaggio, persone senza le quali questo pur piccolo risultato non sarebbe stato possibile. Voglio esprimere loro la mia profonda e sincera gratitudine: grazie per avere fatto una cosa dalla quale non potevate sperare nulla in cambio, grazie per la vostra considerazione e amicizia”.
De Vita ringrazia “anche gli amici più vicini del Popolo della Famiglia di Rimini e di Riccione, gli altri candidati dei collegi della Romagna a cominciare dall’infaticabile Mirko De Carli che ha guidato la campagna a livello regionale e non solo”.
Ora, “più dei risultati, sono le persone mi stanno cuore. Con la loro calda umanità, con la loro premura, con il loro sostegno mi hanno arricchito enormemente, e io esco da questa campagna elettorale con un sacco pieno di esperienze irripetibili. Sono quelle persone che se anche calcolano non restano insensibili alle ragioni del cuore. Persone che hanno chiaro che è “utile” quel voto che è dato secondo coscienza e che sapevano che il mondo non sarebbe finito il 4 marzo. Non scienziati della politica o accorti strateghi, ma persone che sanno che un voto può anche servire a costruire qualcosa, come un seme oggi può servire a far germogliare un albero domani. Persone che sanno che un voto può servire ad aprire una strada e non semplicemente a occupare posizioni. Un voto, quello dato al Popolo della Famiglia, che prenderà valore nel tempo. Perché non esiste solo lo spazio dei posti da occupare, come ci insegna Papa Francesco, ma anche il tempo del nascere e del crescere. Noi non abbiamo disperso niente, abbiamo raccolto e con l’aiuto di Dio continueremo a farlo”.

(Rimini) Incontri, conferenze e mostre per parlare delle donne nelle diverse declinazioni: famiglia, lavoro, diritti rivendicati e violati. E’ un calendario ricco di iniziative quello che il Comune di Rimini ha programmato in occasione della Giornata internazionale della donna che ricorre l’8 marzo. Si inizia con la quindicesima edizione del Premio Donne Imprenditrici in programma alle 12 alla Sala degli Arazzi del Museo della Città. Venerdì invece la Sala del Buonarrivo (Corso d’Augusto 213) ospiterà l’incontro “L’immagine femminile nei media: dalla TV ai social” per “ripercorrere il calendario civile con la lente della storia di genere” (ore 16.15). Interverrà Rossella Ghigi dell’Università di Bologna. Dal 10 marzo inoltre prende il via la rassegna Parla con Lei – Sapienza contro violenza, un ciclo di incontri promosso dall’associazione di volontariato Coordinamento Donne Rimini con la Biblioteca Civica Gambalunga e la Casa delle Donne, il cui intento è approfondire, grazie allo stimolo di libri di recente pubblicazione, alcune tematiche degli studi di genere attraverso prospettive diverse e intersecanti: dal diritto alla storia, dalla linguistica alla filosofia, dalla psicologia fino al cinema (programma in allegato).
Oltre a questi importanti momenti di confronto e approfondimento, la giornata dell’8 marzo quest’anno coincide con un’altra iniziativa concreta di particolare rilevanza nell’impegno quotidiano della città verso la promozione di una cultura del rispetto di genere: giovedì mattina infatti saranno consegnate all’Associazione Rompi il Silenzio onlus le chiavi del Centro Antiviolenza Comunale per il servizio di accoglienza, ascolto, assistenza, supporto ed ospitalità per donne che hanno subito violenza e minori vittime di violenza assistita, che avrà sede nell’edificio piccolo di Palazzo Brighenti (Via Bufalini). L’immobile è stato assegnato alla Onlus a seguito di un’istruttoria pubblica e il progetto è sostenuto attraverso i contributi stanziati dalla Regione Emilia Romagna e assegnati ai comuni per la gestione dei centri antiviolenza.
“I centri antiviolenza giocano un ruolo determinante nella rete di supporto che le comunità mettono in campo per dare sostegno alle donne vittime di abusi, fisici e psicologici – sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi – e l’apertura di questa nuova sede consentirà di ampliare il raggio di servizi di assistenza e di ascolto oltre che di potenziare l’attività di promozione di una cultura di educazione ai sentimenti e contro ogni forma di violenza”. “Da sempre sosteniamo che il contrasto alla violenza di genere viaggia su un doppio binario: da una parte l’indispensabile rete di sostegno per le vittime, che passa dall’ascolto e consulenza fino all’ospitalità nelle case rifugio. Allo stesso tempo bisogna lavorare sulla formazione e sull’educazione: e in questo senso iniziative di approfondimento e riflessione come quelle promosse per l’8 marzo sono utili per conoscere, informare e capire su quali aspetti è necessario ancora lavorare. Perché c’è ancora tanto da fare per superare pregiudizi, stereotipi, antichi schemi che ancora sono duri a morire; faccio un esempio che può apparire banale e di poco conto, ma che è rappresentativo. A Rimini attualmente ci sono solo 66 tra strade, piazze, vicoli intitolati a donne, contro gli 853 dedicati a uomini. Eppure credo che siano tante, tantissime, le figure femminili che hanno inciso nella storia della nostra città e che meriterebbero di essere ricordate. Si tratta di una questione apparentemente solo formale e poco rilevante, ma in realtà è sintomatico di un diverso peso attribuito al ruolo della donna che ereditiamo dal passato e sul quale è necessario intervenire. È un evento che appartiene alla nostra distratta quotidianità, che va ripensato. Perché sfido chiunque ad affermare che nella lunga storia di Rimini le donne non hanno avuto lo stesso peso e la stessa importanza degli uomini”.

(Rimini) Sono stati in 3mila i cittadini bellariesi ad aver votato i 5Stelle “incoronando il movimento come prima forza politica della città. Oltre a ringraziare i nostri sostenitori, vorremmo cogliere l'occasione per chiarire alcune cose”, dicono gli attivisti.
“Sono state diffuse voci false sul conto del Movimento 5Stelle di Bellaria Igea Marina. Tali menzogne, per quanto riportatoci, cercherebbero di far credere che il Movimento abbia partecipato, indicando persone come scrutatori, alla spartizione dei posti nei seggi a Bellaria Igea Marina. Il Movimento5Stelle di Bellaria Igea Marina non ha mai partecipato a incontri per definire alcunché, né tanto meno ha indicato nomi di persone da destinare al compito di scrutatore. Mai, e per nessuna tornata elettorale, da quando è presente a Bellaria Igea marina. Tanto meno mai è stato invitato a incontri ufficiali che avessero come fine la definizione delle liste degli scrutatori scelti”.
“Essendo vicini a tutti coloro che si sono spesi per far funzionare questa tornata elettorale, il giudizio sul sistema di voto può essere descritto come un calvario per i cittadini votanti, i presidenti di seggio, e gli scrutatori, a causa, per l'appunto, di un sistema di voto allucinante che ha portato a ore di fila. Un aneddoto su tutti. A un seggio, un votante, rivolgendosi agli scrutatori, avrebbe detto: “Questa volta i soldi ve li siete guadagnati”. In questo clima, ordinatamente, si è svolto il voto di cittadini certamente migliori di chi ha creato questo pastrocchio elettorale, che ha portato comunque al successo della forza politica che si era tentato di ostacolare in ogni modo”.

Martedì, 06 Marzo 2018 11:18

Acli, Marco Tamagnini vice presidente

(Rimini) Marco Tamagnini è il nuovo presidente delle Acli provinciali di Rimini. Eletto ieri sera dal consiglio provinciale, succede a Vito Brussolo, deceduto il 6 febbraio. Secondo il regolamento dell'associazione, Tamagnini rimarrà in carica per due anni, fino alla scadenza naturale del mandato che aveva eletto Brussolo (nel 2016). Nel 2020 ci sarà un nuovo congresso provinciale.
Nato a Rimini nel 1961, dipendente comunale, sposato con due figli, Tamagnini nel precedente mandato faceva parte del Consiglio di Presidenza delle Acli provinciali riminesi.
«Da quarant'anni sono nelle Acli. Quando ne avevo 17 ho cominciato a lavorare come cameriere apprendista nella mensa estiva del circolo Acli di via Lagomaggio. Poi ho prestato servizio civile all'Enaip Centro Zavatta di Rimini», racconta Tamagnini.
Dopo il liceo e contestualmente agli studi in Architettura, Marco Tamagnini prende parte attivamente al movimento, viene eletto nel Consiglio provinciale all'età di 23 anni e fino a oggi non ne è più uscito. Ha ricoperto numerosi incarichi, è stato più volte membro della Presidenza provinciale Acli, ha ricoperto e ricopre il ruolo di consigliere nell'Associazione Sergio Zavatta onlus. «In un momento così importante e difficile per le Acli, segnato dalla scomparsa ravvicinata di due figure cardine, "pietre d'angolo" del nostro sistema, Mario Gentilini mio suocero, secondo padre e nonno dei miei figli e Vito Brussolo, amico e presidente, è per me un dovere, un imperativo morale assumermi l'impegno e l'onere di continuare l'azione riformatrice, il mandato, la linea congressuale che, purtroppo, Vito non ha potuto concludere. Come sempre avviene nel nostro Movimento scelte di questo tipo vengono valutate e condivise in forma collegiale in Presidenza e nel Consiglio provinciale. Sono onorato e contento di mettermi al servizio del Movimento, per condurlo al prossimo congresso, nel segno della continuità assoluta con gli obiettivi che Vito e noi come Presidenza e Consiglio provinciale ci siamo dati dopo il congresso del 2016».
Attualmente le Acli provinciali di Rimini contano oltre 3.000 iscritti e 29 Circoli. Vicepresidente è stato riconfermato ieri l'avvocato Emanuele Magnani, che ricopre anche il ruolo di presidente della Lega Consumatori di Rimini e consigliere nazionale della medesima associazione.

Martedì, 06 Marzo 2018 09:30

6 marzo

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