Fiera, parata vip per Enada
(Rimini) Giornate all'insegna dei personaggi a Enada Spring, moltissimi legati alle aziende che propongono piattaforme online per le scommesse sportive. Dopo Raffaele Auriemma, popolare giornalista tifoso del Napoli intervenuto a Radio Snai in diretta dai padiglioni, in fiera anche straordinari campioni del passato come Sandro Mazzola e Josè Altafini. Oggi, ospiti di Betaland gli spettacoli di due pole dancer del calibro di Fiammetta Orsini (sul podio ai Campionati Internazionali Pole Hearts 2016) e Rita Conte (medaglia d'argento 2015 ai campionati italiani e più volte finalista). Alle 12 è arrivato in fiera un altro testimonial di Betaland, Rocco Siffredi. Allo stand Sisal anche Gianluigi Pardo, popolare conduttore di TikiTaka su Mediaset e cronista calcistico. Allo stand Microgame, intervento di personaggi dello spettacolo: l'attore Filippo Bisciglia e la show girl Pamela Camassa.
Turismo, Pecci chiede le dimissioni dell’assessore Rossi
(Rimini) “Non mi convincono i dati di Confindustria secondo i quali la via della ripresa è imboccata”, così il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rimini Marzio Pecci. “A mio avviso si potrà parlare di ripresa solo quando le tasche dei cittadini ne sentiranno i benefici, prima sono solo dati statistici”.
Pecci, però, condivide “pienamente la necessità di ripensare a una nuova Rimini con strutture alberghiere e commerciali completamente rinnovate "giuste" per creare una nuova cartolina di Rimini. La Lega sollecita l'amministrazione comunale da tempo ad adottare tutti gli strumenti per facilitare gli interventi di ristrutturazione, ma gli uffici tecnici del comune, purtroppo, vanno a rilento perché non funzionano”.
Il Parco del Mare “è un progetto che rivela la capacità dell'amministrazione comunale a "pensare in grande", ma se non si predispongono ed approvano gli strumenti urbanistici e se non si rivedono gli oneri il tutto rimarrà un "sogno nel cassetto”. A ciò si aggiunga il problema delle concessioni demaniali e si capirà che questo progetto difficilmente potrà essere realizzato. Comunque bisogna ricominciare. Per questo proponiamo agli imprenditori – Confindustria in primis – di sostenerci nell'azione politica volta a sollecitare l'amministrazione comunale a predisporre un nuovo piano spiaggia che consenta, agli stabilimenti balneari di intervenire, da subito, sulle strutture rinviando, magari, i progetti più complessi alla definizione della legislazione sulle concessioni”.
Il mercato turistico “non aspetta; se poi si pensa al fatto che il turismo è cambiato e che il digitale ha un impatto enorme sul settore comprendiamo i ritardi in cui è incorsa l'amministrazione comunale riminese e tutti gli enti regionali che si occupano di turismo. Dobbiamo rivedere l'intero settore turistico: dalle strutture al marketing.
Il turista è cambiato, oggi sogna con il motore di ricerca per questo dovremo essere in grado di dare risposte affascinanti, già partendo dal sito del comune di Rimini perché e' importante per come ci si presenta. Purtroppo questa amministrazione, Gnassi in testa, nonostante le comunicazioni fake, non produce progetti turistici reali, così come la promessa digitalizzazione del comune va a rilento perché manca un assessore a tempo pieno. L'assessore attuale, la Rossi De Schio, è in questa Giunta una meteora, compare e scompare nell'arco di qualche minuto. Il telelavoro che svolge e la sua non riminesità non le consentono di capire i bisogni di Rimini”.
La città “ha bisogno di amministratori che sappiano costruire progetti in tempi brevi perché il mercato non aspetta. Se l'assessore non può svolgere l'incarico si abbia il coraggio di cambiare”.
Vigili arrestati, l’amministrazione: sostegno e piena fiducia nella magistratura
(Rimini) “Sostegno e piena fiducia nella magistratura e nell'autorità inquirente affinché la verità e i fatti emergano in ogni loro aspetto, perché questo è ciò che chiede e pretende la comunità e si merita Rimini”. Questa la dichiarazione dell’amministrazione comunale di Rimini alla notizia degli otto agenti della polizia municipale indagati, tra cui quattro agli arresti, per peculato ed altri reati.
“Vicinanza alle donne e agli uomini del Corpo della Polizia Municipale di Rimini che ogni giorno svolgono con coscienza e impegno il loro lavoro a servizio della collettività; un lavoro indiscutibile che non può e non deve essere inficiato sia da giudizi formulati prima del tempo, sia da comportamenti in violazione delle leggi che la Giustizia dovesse mettere in evidenza e sanzionare nei confronti di singoli. Auspicio a che gli agenti della Polizia Municipale, coinvolti nell'indagine e destinatari di provvedimenti cautelari, possano dimostrare l'estraneità alle accuse rivolte loro. Questa la posizione dell'amministrazione comunale di Rimini alla notizia di una indagine- che, non va mai dimenticato, è stata attivata proprio grazie a una segnalazione alla magistratura da parte del Corpo di Polizia Municipale di Rimini- i cui primi dettagli lasciano sconcertati e molto preoccupati circa la gravità dei reati contestati. La verità e il pieno, totale accertamento dei fatti, nel rispetto del lavoro di chi indaga e dei diritti degli indagati, è oggi la sola cosa che interessa alla comunità riminese”.
Aumenti Tari, Brasini: fanno sorridere posizioni minoranze
(Rimini) “E’ giusto che sia la collettività a farsi carico dei furbi?”. E’ la domanda che si fa lo stesso assessore Gian Luca Brasini, l’uomo che ha aumentato del 2,9% le tariffe della tari per il 2018, sostenendo la necessità di ripianare tutti quanto alcuni evasori non hanno versato. “La risposta è ovviamente no. Aggiungo però: ciò non accade oggi per un piccolo incremento della Tari, ma da almeno 70 anni, in Italia e a Rimini. Ricerche accademiche dimostrano come negli anni pre crisi, l'evasione fiscale sul territorio riminese sfiorasse punte del 50 per cento in alcuni settori, attestandosi mediamente a un valore di 43 euro evasi per ogni 100 versati ('Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica', di Luigi Vergallo, 2012, Mimesis)”.
Senza “fare i talebani”, e “comprendendo bene che il fenomeno del sommerso, del 'nero', in un'economia come la nostra deve avere letture più sofisticate di una semplificazione, è chiaro che da decenni la collettività riminese assiste quotidianamente a una sottrazione di ricchezza comunitaria che si traduce in scuole, strade, contenitori culturali, servizi, i cui costi cadono prevalentemente su chi le tasse le paga, facendosi carico delle deficienze (chiamiamole così...) altrui”.
In attesa “di flat tax o di altre cure salvifiche nel nome di 'pagare meno e pagare tutti', adesso la situazione è questa: il tasso di evasione fiscale e dei tributi locali è ancora alto, gli Enti locali hanno insufficienti competenze di legge per contrastare questo atto di inciviltà, lo Stato fa poco, la crisi economica ha peggiorato la situazione, dando paradossalmente un alibi in più a chi già faceva il furbo da prima e che ora si 'nasconde' dietro chi davvero fa fatica, vorrebbe ma non può”.
Pochi anni fa, “la Provincia di Rimini si impegnò in una campagna di comunicazione che interpretava l'evasione fiscale come sottrazione di futuro per le generazioni più giovani. Io dico di più: l'evasione fiscale è la sottrazione anche di presente. Facciamo qualche esempio sull'entità della cosa. I 6 milioni di recupero evasione Tari che oggi permettono di ridurre a un quinto l'incremento tariffario altrimenti obbligatorio; i 3 milioni di euro compartecipati al comune di Rimini dallo Stato grazie alle segnalazioni qualificate, con i quali si sono pagate due scuole nuove in città; oltre 26 milioni di euro di recupero del mancato pagamento dei tributi locali che dall'amministrazione Ravaioli a quella Gnassi hanno consentito di finanziare più di un piano degli investimenti pubblici. Tutto questo grazie alle sole forze dell'Ente locale che, come è noto a tutti (soprattutto ai furbetti del fisco) ha legislativamente le mani legate in questa battaglia. Basti pensare proprio alla Tari e alla nostra proposta avanzata al parlamento di legare il rilascio di titoli autorizzativi alle imprese al totale pagamento dei tributi. Cosa che adesso, con le leggi attuali, non è consentita. Facendo le debite proporzioni, senza evasione fiscale o comunque con un'evasione più 'contenuta', quante strade potremmo sistemare, quante buche riparare, quante scuole costruire, e così via?”.
La crisi “è stata ed è una mazzata tremenda per le imprese oneste. Ma la soluzione è aiutare chi non ce la fa davvero, con esenzioni, agevolazioni, rateizzazioni; non il giustificare l'evasione fiscale. A tal proposito fanno quasi sorridere (se non fosse che invece quella dell'evasione è una problematica molto seria), le analisi che fanno su questo tema alcune forze politiche che si candideranno in futuro a governare la nostra città. Magari il problema degli insoluti Tari fossero gli stranieri di Borgo Marina che non la pagano regolarmente (in realtà a creare l'insoluto sono oltre il 93 per cento soggetti italiani). Paradossali le soluzioni che propone la Lega attraverso il proprio ex candidato sindaco nonché, come si legge nel suo curriculum 'fiduciario di Equitalia centro spa per le riscossioni nell'ambito Rimini, Cesena e Forlì, che propone invece di non pagarle proprio le tasse”.
Per Brasini “non può essere questo il livello della discussione ma è l'assunzione di responsabilità da parte di tutti, senza interesse di categoria né di partito o schieramento politico, che può consentire di cambiare una cultura diffusa per cui si considera l'evasione una componente quasi 'necessaria' alla produzione di ricchezza. Forse è anche vero se ci limitiamo alla ricchezza individuale, ma non alla legittima restituzione di quel benessere alla comunità e al territorio".
Aumenti Tari, Confcommercio: non siamo esattori
(Rimini) “Apprendiamo con stupore – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - che secondo l’amministrazione locale riminese l’associazione di categoria possa, o forse addirittura debba, diventare un esattore delle imposte, facendo di fatto da controllore e da controllato. Quando ci arriverà la richiesta di aprire uno sportello dedicato? Non sono certo queste boutade le soluzioni che auspichiamo per il bene dei cittadini e delle imprese del territorio, ma come sempre la nostra porta è aperta per concertare soluzioni condivise con l’amministrazione, anche in questa partita”. Il presidente interviene nell’ambito del dibattito scatenatosi alla notizia dell’aumento della tariffe della Tari, del 2,9% per il 2018, a causa soprattutto degli insoluti, ascritti per lo più alle attività commerciali, secondo il comune.
“Tuttavia ricordiamo che da sempre Confcommercio è in prima linea contro le attività illegali, illecite, abusive, fuori dalle normative e dai regolamenti. E l’amministrazione dovrebbe saperlo bene, considerando che già in passato, tra le altre proposte, abbiamo chiesto di prevedere, per chi intende avviare una nuova attività di qualsiasi tipo essa sia, una sorta di fidejussione a garanzia non solo del pagamento della Tari, ma anche di altre imposte in modo che non ricadano poi sulla collettività. Da tempo alziamo la voce contro chi approfitta delle maglie larghe delle leggi italiane per non pagare quanto gli spetta. Da tempo sollecitiamo la politica di ogni ordine e grado a cambiare leggi e regolamenti, rendendoli più stringenti per chi si fa beffe di tasse e sanzioni, fino al cambio di ragione sociale con cui spariscono di fatto nel nulla. Ora siamo felici di leggere che anche dalla politica locale arrivino sollecitazioni in questo senso. Ma non riteniamo giusto né sopportabile che i contribuenti onesti paghino anche per chi non lo è”.
“Siamo stati pronti a sostenere l’amministrazione quando ha fatto cose buone portando vantaggi alla collettività con le proprie decisioni, ma non possiamo stare silenti quando ci sono delle criticità da portare alla luce. I territori confinanti sulla Tari vanno in ben altre direzioni: Cesena ha diminuito le tariffe per il 2018, Forlì lo ha già dichiarato nelle intenzioni, Riccione lo ha scritto nel bilancio di previsione. Anche perché i costi del servizio diminuiscono. na scelta che cambierà i bilanci di famiglie e aziende? No. Ma è un segnale di inversione di tendenza: cittadini e imprese sono alla canna del gas e un segnale come l’abbassamento delle imposte sarebbe un intervento mirato per ripartire con fiducia”.
Prendono soldi in casa dell’indagato, agli arresti quattro vigili
(Rimini) Peculato, falso e favoreggiamento sono solo alcune della accuse mosse a quattro agenti della polizia unicipale di Rimini posti da oggi agli arresti domiciliari dalla Guardia di finanza. Le indagini nei confrontidei dipendenti comunali sono scattate nel 2016 a seguito della segnalazione della stessa polizia municipale alle fiamme gialle.
Nelle segnalazioni venivano evidenziati fatti “ritenuti suscettibili di rilievo penale, posti in essere dagli operatori di polizia locale nel corso, in particolare, di operazioni di polizia giudiziaria dagli stessi eseguite ai fini della repressione di attività di spaccio di stupefacenti esercitato in prevalenza da alcuni cittadini stranieri extracomunitari”.
Le accuse formunale successivamente dalla Procura della Repubblica di Rimini nei confronti di otto vigili urbani risultati coinvolti a vario titolo, cono peculato, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, soppressione distruzione e occultamento di atti veri, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie e violenza privata, commessi nel periodo 2012 – 2016, ed ha richiesto per gli agenti indagati l’applicazione di misure cautelari personali. Quattro sono finiti agli arresti.
Uno tra gli episodi risale a una perquisizione in casa di un indagato nel corso della quale “i vigili avrebbero rinvenuto contanti per 2.700 euro, omettendo di darne atto nel verbale e non sottoponendoli al previsto sequestro”.
15 marzo
Ladri in curia | Confindustria per il turismo futurista | Aumenti Tari, per il comune è colpa dei commercianti
Economia, dati congiunturali in positivo: fatturato a +10,4% nel secondo semestre 2017
(Rimini)
L’Indagine Congiunturale sulla situazione economica delle imprese riminesi aderenti a Confindustria Romagna, effettuata dal Servizio Economico dell’Associazione e relativa ai dati consuntivi del secondo semestre 2017 e alle previsioni per il primo semestre 2018, è riferita ad un campione di aziende del comparto manifatturiero e dei servizi e non comprende il settore delle costruzioni.
Contrariamente alle rilevazioni del semestre precedente che presentavano un effetto “a macchia di leopardo”, i dati mettono in luce un andamento omogeneo delle imprese che operano all’interno dello stesso settore con parametri positivi. In generale l’indagine esprime un cambio di passo e una netta ripresa dei principali indicatori compreso il dato relativo al fatturato estero, superiore anche all’andamento su scala nazionale.
Consuntivo secondo semestre 2017. Fatturato totale +10,4% rispetto al secondo semestre 2016 (fatturato estero +14,8%; fatturato interno +8,5%). Con riferimento alla classe dimensionale delle imprese, quelle con un numero di dipendenti compreso fra 50 e 249 evidenziano il dato migliore: fatturato totale +14,7%, fatturato interno +14,9%, fatturato estero +9,9%. Le aziende con meno di 50 dipendenti segnano +10,2% del fatturato totale, +11,1% del fatturato interno e +6,4% del fatturato estero. Stessa situazione per le grandi imprese, quelle con numero di dipendenti maggiore o uguale a 250: fatturato totale +8,9%, fatturato estero e fatturato interno rispettivamente +17,1% e +6,3%.
Il grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 57,7% con una percentuale del 63,6% nelle grandi aziende, del 44,5% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti e del 43,5% nelle aziende con meno di 50 dipendenti.
Produzione: +11,9%. Crescono più le imprese medie +15,5%, le piccole e le grandi hanno registrato un aumento rispettivamente del 14,6% e del 10,7%.
Occupazione: + 7,9%. Cresce soprattutto per le grandi (+8,6%), per le medie e per le piccole l’aumento si è attestato rispettivamente a +5,4% e +5,3%.
Ordini totali: il 60,3% delle imprese campione dichiara un aumento, mentre per il 12,1% sono in diminuzione. Ordini esteri: il 46% delle imprese li ha avuti in aumento, mentre il 12% li ha visti diminuire.
Giacenze: stazionarie per il 62,5% del campione, in aumento per il 25% e in diminuzione per il 12,5% dei casi.
Costo delle materie prime: in aumento per il 67,3% delle imprese e stazionario per il 32,7%. Nessuna grande impresa ha visto il dato in diminuzione.
Difficoltà nel reperimento del personale: il 3,5% delle aziende campione la considera molto elevata e il 17,5% elevata, mentre il 38,6% riscontra una difficoltà media e il 21,1% riscontra una difficoltà bassa. Il 19,3% non riscontra alcuna difficoltà.
Ricorso alla cassa integrazione: per il 75,9% delle aziende è da escludersi, il 10,3% lo considera poco probabile, il 13,8% lo considera probabile ma limitato e nessuna azienda lo ritiene probabile e consistente.
Analizzando i principali settori merceologici, il metalmeccanico, settore molto importante per l’economia riminese, che nello scorso semestre aveva registrato una performance non troppo positiva per via di alcune realtà del territorio che lavorano su commessa, in questo semestre ha portato importanti segnali di crescita. Il settore che continua a soffrire maggiormente è quello del legno e mobile.
Previsioni primo semestre 2018, sono nel complesso positive. Produzione: in aumento per il 60% delle imprese campione, stazionaria per il 30,9% e in diminuzione per il 9,1%. Nessuna grande impresa prevede un calo.
Ordini: il 63,8% degli imprenditori prevede un aumento, il 27,6% prevede una stazionarietà e solo l’8,6% una diminuzione. Ordini esteri: 54,3% stazionarietà, 39,2% aumento e 6,5% diminuzione. Anche in questo caso nessuna grande impresa prevede una diminuzione degli ordini.
Giacenze: il 69,6% le prevede stazionarie, il 17,9% in aumento e il 12,5% in diminuzione.
Occupazione: prevista stazionaria per il 63,8% del campione, in crescita per il 27,6% e in calo per l’8,6%.
Investimenti 2017-2018. L’indagine sugli investimenti effettuati nel 2017 rileva un dato in crescita in valore assoluto, infatti sono cresciuti del 2,5%. Viceversa la percentuale degli investimenti rispetto al fatturato, essendo cresciuto nel 2017 in maniera significativa, risulta lievemente in calo attestandosi al +4,7% rispetto al +5% del 2016.
L’andamento in crescita, come nel 2016, ha pertanto interrotto il calo degli anni precedenti (-4,9% nel 2015, – 6,3% nel 2013, -10,3% nel 2012 e -8,4% nel 2009 sempre con riferimento all’anno precedente).
Investimenti considerata le classi dimensionali: medie imprese +5,4%, piccole +5,2% e grandi +4,5%. Relativamente ai settori, quelli che nel 2017 hanno investito maggiormente in percentuale sul fatturato sono stati il chimico e farmaceutico (7,4%), i materiali (5%), l’abbigliamento (4,8%), il metalmeccanico (4,4%) ed infine il settore alimentari (4,2%).
Gli investimenti più ricorrenti sono quelli in ICT, ricerca e sviluppo, formazione e linee di produzione. Soltanto il 3,2% degli imprenditori coinvolti ha dichiarato di non aver effettuato alcun investimento nel 2017.
La percentuale di imprenditori del campione che nel corso del 2018 prevede di non realizzare investimenti è pari all’8,1%, rispetto al 4,4% rilevato nel 2017. Dato comprensibile se si considera che nel 2017 molte aziende hanno beneficiato di tutta una serie di misure facenti parte del “Piano nazionale Industria 4.0” del MISE (Iper e Super Ammortamento, Nuova Sabatini, Fondo di Garanzia, Credito d’Imposta per la Ricerca e Sviluppo, Start Up e PMI Innovative, Patent Box, Centri di competenza ad alta specializzazione).
Le aree aziendali maggiormente coinvolte in investimenti nel 2018 saranno: ICT, ricerca e sviluppo, formazione e linee di produzione.
Se si aggiunge che ben il 33,9% del campione (rispetto al 32,4% nel 2017) prevede di effettuare investimenti commerciali all’estero, emerge che le tipologie di investimento previste per il 2018 si concentrano verso quelle attività che portano più valore aggiunto alle imprese e che costituiscono i driver per la competitività delle stesse.
In generale, tra i fattori critici e/o ostacoli alla realizzazione degli investimenti, si segnalano ancora una volta come cause predominanti le difficoltà amministrative e burocratiche (33,9%) e le difficoltà nel reperire risorse umane (16,1%). Rimane comunque rilevante come fattore critico la difficoltà a reperire risorse finanziarie (17,7%), in linea con la precedente indagine che la attestava al 17,6%.
Credito. La situazione generale di prudenza da parte delle banche dovuta, ad esempio, ai vincoli di patrimonio imposti dal Regolatore e, calandoci nel nostro contesto locale, l’acquisizione di Banca Carim da parte di Crédit Agricole, che si è perfezionata solo alla fine del 2017, non hanno mancato di far sentire la propria influenza anche sui dati degli impieghi e delle sofferenze della Provincia di Rimini. Questi ultimi sono rispettivamente diminuiti ed aumentate rispetto allo scorso ottobre anche se i dati purtroppo sono riferiti a marzo 2017 su marzo 2016 e quindi potrebbero essere già superati.
Sul piano degli impieghi la notizia di un credito già predeliberato da parte dei Crédit Agricole a beneficio di oltre 950 aziende del territorio, porta ad auspicare un cambio di rotta.
Confindustria accoglie i bagnini: Bolkestein è “partita aperta”
(Rimini) Una rappresentanza di operatori balneari di Rimini è entrata nella Sezione Turismo di Confindustria Romagna. L’ufficializzazione oggi. “Comunichiamo questa notizia con particolare soddisfazione – commenta Paolo Maggioli Presidente Confindustria Romagna - È la conferma della validità di un percorso che come Confindustria Romagna ci vede particolarmente impegnati. Quello del fare sistema e di condividere lo stesso obiettivo: lavorare insieme affinché il nostro territorio si riqualifichi e sia sempre più rappresentativo e punto di riferimento in Regione, in Italia e a livello internazionale.
Con il nostro spirito di intraprendenza e di propensione all’innovazione, vogliamo essere i protagonisti del cambiamento in atto e vogliamo farlo insieme. Uniti possiamo lavorare prestando attenzione a questioni importanti come la realizzazione del Parco del Mare con la riqualificazione delle strutture e dell’offerta e una maggiore attenzione all’ottimizzazione delle risorse a disposizione, a partire dal sostegno al nostro aeroporto”.
Si tratta di una cordata formata da dieci stabilimenti balneari di Rimini che si aggiunge alla rappresentanza ravennate già presente. “Abbiamo trovato in Confindustria Romagna un’intesa e una convergenza sulla visione del turismo balneare riminese – spiega Alessandro Lualdi rappresentate cordata operatori balneari – tra i primi temi di cui ci occuperemo c’è sicuramente la direttiva Bolkestein, che con la nuova tornata elettorale è ora una partita aperta: occorre lavorare di comune accordo per trovare una soluzione che salvaguardi le 30 mila aziende italiane del settore. Con questa nuova rappresentanza contiamo poi di proseguire e rafforzare il dialogo e la buona collaborazione con le istituzioni pubbliche”.
Aumenti tari, le opposizioni protestano
(Rimini) “L'amministrazione comunale, dopo aver introdotto l'aumento dell'imposta di soggiorno, introdotto la tassa sui passi carrai oggi si appresta ad aumentare la Tari”, annuncia Marzio Pecci, capogruppo della Lega. “Purtroppo Gnassi, che non sa tagliare la spesa, ogni giorno deve inventarsi un modo per aumentare le entrate per sostenere la "macchina comunale" che avrebbe bisogno di un grande rinnovamento”.
Per Pecci, “il provvedimento dell'aumento della Tari deve essere fortemente censurato perché esso va a favorire l'aumento delle diseguaglianze per cui i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Le dichiarazioni dell'assessore che Rimini ha un'amministrazione virtuosa perché nelle cittadine limitrofe le imposte sono più alte serve solo a dare una giustificazione agli aumenti richiesti da inizio d’anno".
“Sindaco e assessore non sono capaci di pensare agli effetti negativi che tali aumenti producono e ciò sia sulla redditività delle aziende che sullo stipendio dei lavoratori. Non riescono a pensare che questi costi si trasferiscono sul prodotto o sul costo del servizio che dovrà essere sopportato dal consumatore con un ulteriore impoverimento dello stesso”.
Interviene anche Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia per ribadire la sua contrarietà alle agevolazioni per i luoghi di culto. “Le agevolazioni - spiega -possono essere concesse alle Chiese che abbiano stipulato intese con lo Stato. Le Moschee non mi risulta abbiano stipulato intese con lo Stato: di solito si insediano nelle città, come circoli culturali islamici, di cui non si conoscono ufficialmente i responsabili, a quale associazione od organizzazione islamica fanno riferimento. Anche per ragioni di trasparenza e sicurezza, per meglio assicurare il rispetto delle nostre leggi, delle regole su cui si fonda la civile convivenza e dei valori che contraddistinguono la nostra civiltà”.
L’assessore Brasini ha preannunciato l’emendamento alla modifica in Consiglio Comunale “riservando l’esenzione alle confessioni religiose non cattoliche che abbiano stipulato intese con lo Stato”, comunica Renzi.