Venerdì, 11 Maggio 2018 09:05

11 maggio

Supertestimone | Fuga dal ‘passo’ | Giù il Velvet

(Rimini) Fin dagli albori di questo mandato amministrativo la Lega, a Rimini, ha mostrato la propria contrarietà, sia in termini di contenuti che di metodo, al varo del progetto delle microaree, dove saranno trasferiti sei nuclei familiari sinti che attualmente abitano nel campo nomadi di via Islanda, in chiusura perché inadeguato ai regolamenti vigenti. “Più volte, nelle molteplici occasioni che si sono presentate in quest’ultimo anno, abbiamo evidenziato - spiegano i consiglieri comunali del gruppo della Lega, tra cui anche Diana Trombetta, che da vice presidente della commissione pari opportunità ha comunque firmato una nota in solidarietà al vice sindaco Gloria Lisi per gli attacchi sessisti che sta subendo a causa dell’iniziativa amministrativa - la totale mancanza di rispetto della giunta Gnassi e in particolare del vice sindaco Gloria Lisi, nei confronti di tutti i riminesi, non solo di quelli residenti nei quartieri ‘presi di mira’ da Palazzo Garampi. Ed è proprio il disprezzo e la sufficienza che la Lisi, nel rappresentare l’Amministrazione comunale, ha riservato ai propri cittadini, la causa scatenante del clima di tensione che negli ultimi mesi si respira a Rimini. Sono state, e lo sono tuttora, le sue pubbliche reticenze e le sue reiterate ottusità politiche a scatenare la rabbia dei cittadini che ne avevano chiesto, per non dire elemosinato, un confronto diretto per cercare un punto d’incontro, un metodo condiviso o se non altro una soluzione tampone che in ogni caso scongiurasse il peggio, ovvero la parcellizzazione del campo di Via Islanda in micro unità abitative. Ma le buone intenzioni dei riminesi si sono scontrate con l’arroganza di un Vice Sindaco che ha tirato dritto, che mai in nessuna occasione ha cercato di fare tesoro delle critiche che giustamente e con spirito costruttivo le venivano rivolte e che, piuttosto, ha preferito ricorrere a meschini strumenti femministi, luoghi comuni e slogan, strumentalizzando una situazione e degli argomenti che nulla hanno a che vedere con la vera natura del problema. Il dato di fatto, indiscutibile, è che Rimini, non solo la Lega, non vuole le microaree nomadi. Tutto il resto, i voli pindarici della Lisi e i suoi stucchevoli piagnistei, sono frutto dell’ostinata cocciutaggine di questa Amministrazione che – Vice Sindaco in testa – non accetta le critiche e fa di tutto per farsi odiare. E, nel farlo, dà il meglio il sé”.

Giovedì, 10 Maggio 2018 16:21

Ruspe sul Velvet, scattata la demolizione

(Rimini) E’ iniziata oggi la demolizione del Velvet, non appena una discoteca e un club per concerti, ma una vera e propria casa per molti. Personale e collettiva. La chiusura dello storico locale riminese fondato a Sant’Aqulina nel 1989 dal disk jockey riminese Thomas Balsamini, scomparso a 47 anni a causa di una malattia il 10 giugno 2013, era arrivata appena un anno fa. Non solo era scaduto il contratto d’affitto, ma una sentenza del consiglio di Stato aveva definitivamente stabilito che si sarebbe dovuto demolire il capannone. Al suo posto Manuel Celli, 34enne figlio di Goffredo, fondatore dell’omonimo gruppo Celli che produce impianti di spillatura per la birra, realizzarà un birrificio artigianale con annesso, sembra, un club per concerti.(Rimini) E’ iniziata oggi la demolizione del Velvet, non appena una discoteca e un club per concerti, ma una vera e propria casa per molti. Personale e collettiva. La chiusura dello storico locale riminese fondato a Sant’Aqulina nel 1989 dal disk jockey riminese Thomas Balsamini, scomparso a 47 anni a causa di una malattia il 10 giugno 2013, era arrivata appena un anno fa. Non solo era scaduto il contratto d’affitto, ma una sentenza del consiglio di Stato aveva definitivamente stabilito che si sarebbe dovuto demolire il capannone. Al suo posto Manuel Celli, 34enne figlio di Goffredo, fondatore dell’omonimo gruppo Celli che produce impianti di spillatura per la birra, realizzarà un birrificio artigianale con annesso, sembra, un club per concerti.
Il Velvet è stato il tempio del musica rock a Rimini. Tra gli ospiti illustri e abituees del locale si possono ricordare Skunk Anansie, Bluvertigo, Afterhours, Maz Gazzè Soundgarden, Verdena, Spacemen 3, Ramones, Motorpsycho, dEUS, Pavement, Bad Religion, Fear Factory, Emir Kusturica e, come dimenticarli, i Subsonica che proprio a Sant’Aquilina hanno mosso i primi passi.

Giovedì, 10 Maggio 2018 15:43

Valanga Pila,interrogatorio a istruttori

(Rimini) La procura di Aosta ha invitato a rendere interrogatorio i sei istruttori della scuola Cai 'Pietramora' (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla valanga che il 7 aprile scorso, a Pila, ha ucciso due scialpinisti, Roberto Bucci, 28 anni, di Faenza e l'istruttore del Cai Carlo Dall'Osso (52), di Imola. Sono stati convocati per il prossimo 17 maggio davanti al pm Eugenia Menichetti.(Rimini) La procura di Aosta ha invitato a rendere interrogatorio i sei istruttori della scuola Cai 'Pietramora' (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla valanga che il 7 aprile scorso, a Pila, ha ucciso due scialpinisti, Roberto Bucci, 28 anni, di Faenza e l'istruttore del Cai Carlo Dall'Osso (52), di Imola. Sono stati convocati per il prossimo 17 maggio davanti al pm Eugenia Menichetti.Gli istruttori, indagati per disastro e omicidio colposi, sono Vittorio Lega (51) istruttore nazionale Cai di sci alpinismo di Faenza e direttore del corso, Leopoldo Grilli (44) della sezione Cai di Imola, Alberto Assirelli (50) di Ravenna, Paola Marabini (56) di Faenza, Giacomo Lippera (45) di Rimini, e Matteo Manuelli (43) di Imola, questi ultimi travolti e feriti. Lo scorso 2 maggio il Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves aveva consegnato in procura un seconda relazione sulla valanga, riguardante gli aspetti più tecnici (Ansa).

Giovedì, 10 Maggio 2018 15:40

Senegalese ucciso, si cerca testimone

(Rimini) Potrebbe esserci un altro testimone dell'omicidio del 27enne senegalese ucciso a Rimini con due colpi di pistola nella notte tra il 17 e il 18 aprile. Gli inquirenti hanno divulgato le foto, estrapolate da alcune telecamere di videosorveglianza, che ritraggono una donna in bici. Si ritiene infatti che quella bici, elettrica con pedalata assistita, sia transitata sul luogo in orario compatibile con l'omicidio. Un appello alla persona che dovesse riconoscersi nelle immagini, quindi, viene rivolto dagli inquirenti perché si metta in contatto con le forze dell'ordine per dare una descrizione del fatto. Nei fotogrammi si vede una donna in sella ad una bici, abiti sportivi, borsa bianca a tracolla, che la sera dell'omicidio proveniva dal centro città e dopo aver attraversato il sottopasso si è immessa in via Coletti, all'1.50 di notte, per poi proseguire verso Viserbella. Sarà interessante per le indagini, condotte dalla squadra mobile, anche solo un particolare che la testimone potrà ricordare (Ansa).

(Rimini) Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha approvato oggi all’unanimità i risultati economici consolidati del primo trimestre 2018, che confermano il trend positivo con tutti i principali valori in crescita. (Rimini) Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha approvato oggi all’unanimità i risultati economici consolidati del primo trimestre 2018, che confermano il trend positivo con tutti i principali valori in crescita. 
Questi risultati sono stati ottenuti grazie all’ormai consolidata strategia multibusiness, bilanciata tra attività regolamentate e a libera concorrenza. Un modello perseguito calibrando crescita organica e opportunità offerte dal mercato attraverso lo sviluppo per linee esterne. Nel primo trimestre, in particolare, si sono registrate variazioni di perimetro dovute al consolidamento del Gruppo Aliplast e di Verducci Servizi, alla cessione di Medea a Italgas e all’uscita dal perimetro delle attività di raccolta rifiuti e spazzamento nel forlivese; mentre le attività di M&A si sono concentrate soprattutto nell’area energy con le acquisizioni di Blu Ranton e del 49% di Sangroservizi, alle quali si aggiunge il subentro nella fornitura ai 13.000 clienti a maggior tutela del comune di Gorizia attraverso EnergiaBaseTrieste.  
Nel primo trimestre 2018, i ricavi sono stati pari a 1.741,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 1.577,8 milioni dell’analogo periodo del 2017. A questo risultato hanno contribuito principalmente le maggiori attività di trading e i maggiori ricavi provenienti dalla vendita di gas ed energia elettrica, oltre che dall’area ambiente e dai titoli di efficienza energetica.

Il margine operativo lordo passa da 306,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2017 ai 322,7 milioni al 31 marzo 2018, registrando un incremento di quasi 16 milioni (+5,2%). La crescita è da attribuire alle buone performance delle principali aree del Gruppo, ma in particolare del settore gas, per effetto dei maggiori volumi venduti e dell’incremento della marginalità delle attività di trading. 

L’utile operativo al 31 marzo 2018 è di 197,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 187,3 milioni dell’analogo periodo del 2017 (+5,5%). Migliora di 5,6 milioni di euro la gestione finanziaria, pari a 17,5 milioni al termine del primo trimestre, grazie all’efficienza sui tassi e ai maggiori proventi per interessi derivanti dai clienti in salvaguardia. Alla luce di questa situazione, l’utile prima delle imposte passa dai 164,2 milioni dei primi tre mesi del 2017 ai 180,1 milioni dell’analogo periodo del 2018, evidenziando un incremento nel tasso di crescita a +9,7%.

L’utile netto al 31 marzo 2018 sale a 125,9 milioni di euro, in aumento rispetto ai 115,3 milioni del 2017. È di 120,5 milioni di euro, invece, l’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo, in crescita di 10,6 milioni dai 109,9 milioni dello stesso periodo del 2017. Risultati che, a fronte di un tax rate del 30,1%, si devono anche al continuo impegno del Gruppo nel cogliere le opportunità riconosciute dalla legge in materia di ammortamenti dei consistenti investimenti effettuati in chiave Utility 4.0, oltre che al credito d’imposta per ricerca e sviluppo e alla consuntivazione di benefici già acquisiti.

Nei primi 3 mesi del 2018 gli investimenti del Gruppo ammontano a 84,6 milioni di euro, comprensivi delle acquisizioni nelle società Blu Ranton e Sangroservizi. Gli investimenti operativi, in crescita del 5,9%, hanno riguardato principalmente interventi su impianti, reti ed infrastrutture, a cui si aggiungono gli investimenti per la sostituzione massiva dei contatori e nell’ambito depurativo e fognario. Per il terzo trimestre consecutivo la posizione finanziaria netta, pari a 2.502,1 milioni di euro, risulta in miglioramento (rispetto ai 2.523,0 milioni al 31 dicembre 2017), grazie alla positiva e crescente generazione di cassa che ha consentito, tra l’altro, di finanziare anche le recenti acquisizioni. Il rapporto PFN/MOL su base rolling 12 mesi è si è attestato a 2,5 volte, evidenziando un ulteriore miglioramento della solidità finanziaria.

(Rimini) A dieci anni dall'inaugurazione della domus del Chirurgo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e Comune di Rimini si apprestano non solo a rinnovare la convenzione per la gestione del sito archeologico di piazza Ferrari ma ad ampliarne i contenuti inserendo le asole di piazza Tre Martiri e via IV Novembre, i resti delle mura romane nei pressi dell'Arco d'Augusto e dell'anfiteatro e gli elementi lapidei provenienti dagli scavi collocati nei pressi del Ponte di Tiberio, temi già presenti in precedenti accordi ma che ora trovano un'organicità complessiva rispetto al tema della tutela e della valorizzazione dei beni archeologici riminesi.(Rimini) A dieci anni dall'inaugurazione della domus del Chirurgo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e Comune di Rimini si apprestano non solo a rinnovare la convenzione per la gestione del sito archeologico di piazza Ferrari ma ad ampliarne i contenuti inserendo le asole di piazza Tre Martiri e via IV Novembre, i resti delle mura romane nei pressi dell'Arco d'Augusto e dell'anfiteatro e gli elementi lapidei provenienti dagli scavi collocati nei pressi del Ponte di Tiberio, temi già presenti in precedenti accordi ma che ora trovano un'organicità complessiva rispetto al tema della tutela e della valorizzazione dei beni archeologici riminesi.
Un'azione comune e coordinata, ognuno per le proprie competenze, per valorizzare sul posto i resti scoperti, garantendone la corretta conservazione e rendendoli fruibili al pubblico. E' stato proprio con questi obiettivi infatti che a seguito di un progetto condiviso e a spese del Comune di Rimini è stata realizzata la struttura architettonica di contenimento di tutta l'area di scavo della domus del Chirurgo, che assicura la tutela e la visibilità dell'area archeologica attraverso adeguati apparati tecnici, di climatizzazione e percorsi di visita.

"Un accordo - commenta l'assessore alle Arti Massimo Pulini - che non è un semplice rinnovo ma si arricchisce e soprattutto entra in una nuova fase, nella quale crescono sensibilmente i beni e i siti da tutelare, nell'ambito di una riqualificazione urbana in corso che vede al centro proprio la cultura e i contenitori culturali”. Con la convenzione in fase di sottoscrizione Soprintendenza e Comune rinnovano l'accordo per la gestione della domus del Chirurgo stabilendo che questa sia affidata direttamente al Comune di Rimini. La convenzione definisce anche le modalità di manutenzione sia ordinaria che straordinaria dei beni.

Giovedì, 10 Maggio 2018 15:22

Teatro Galli, ponteggi smontati

(Rimini) E’ in corso d'ultimazione lo smontaggio dei ponteggi che fino a oggi hanno cinto il Teatro Galli ricostruito. Uno dopo l'altro le maestranze hanno infatti provveduto a recuperare le strutture che hanno permesso nei mesi scorsi la realizzazione dell'opera. Solo lateralmente, per completare il resturo delle pareti esistenti, ancora per circa un mese, i ponteggi continueranno a insistere.(Rimini) E’ in corso d'ultimazione lo smontaggio dei ponteggi che fino a oggi hanno cinto il Teatro Galli ricostruito. Uno dopo l'altro le maestranze hanno infatti provveduto a recuperare le strutture che hanno permesso nei mesi scorsi la realizzazione dell'opera. Solo lateralmente, per completare il resturo delle pareti esistenti, ancora per circa un mese, i ponteggi continueranno a insistere.
Lo smontaggio delle strutture permetterà, unitamente all'inoltrarsi della bella stagione una più celere asciugatura, dei muri così da procedere successivamente al lavaggio dell'intera facciata.
Un lavoro febbrile che prosegue anche all'interno del teatro dove ferve l'attività di montaggio delle decorazioni. Completata la volta e l'arco scenico – bellissimi nel contrasto oro e bianco del soffitto – è infatti terminata anche la decorazione della balaustra del loggione mentre le maestranze specializzate della ditta Forme di Roma che ha in carico l'opera di decorazione sono impegnate sui diversi ordini dei palchi dove iniziano a prendere forma colonne e capitelli che stanno trasformando il cantiere in uno spazio d'arte. Montata anche la prima prova di tappezzeria, caratterizzata dalla ripetizione del simbolo del grifone.
Nelle prossime settimane verranno ufficialmente presentate le iniziative correlate all'inaugurazione del teatro Galli, a partire da quelle che hanno l'obiettivo di legare sempre più la ripresa dell'attività del contenitore culturale dopo 75 anni di silenzio alla città e alla comunità riminese.

(Rimini) “L’obiettivo di questo lungo e articolato ciclo - spiega Maurizio Mussoni, responsabile del Servizio per il Progetto Culturale - al quale hanno aderito tante sigle, movimenti e associazioni cattoliche della diocesi, era quello di proporre temi di approfondimento sui giovani, la vita e la Chiesa, dalla valenza dello sport all'educazione, dalla bellezza alla responsabilità, in sintonia con il percorso proposto dalla Diocesi, anche in vista del Sinodo dei Giovani”. Il ciclo in questione è "C'è campo per Dio? Giovani sulle tracce di Dio", otto incontri e iniziative proposte negli ultimi 4 mesi, venerdì sera arriva all'epilogo finale.(Rimini) “L’obiettivo di questo lungo e articolato ciclo - spiega Maurizio Mussoni, responsabile del Servizio per il Progetto Culturale - al quale hanno aderito tante sigle, movimenti e associazioni cattoliche della diocesi, era quello di proporre temi di approfondimento sui giovani, la vita e la Chiesa, dalla valenza dello sport all'educazione, dalla bellezza alla responsabilità, in sintonia con il percorso proposto dalla Diocesi, anche in vista del Sinodo dei Giovani”. Il ciclo in questione è "C'è campo per Dio? Giovani sulle tracce di Dio", otto incontri e iniziative proposte negli ultimi 4 mesi, venerdì sera arriva all'epilogo finale.La tappa conclusiva riporta l'omonimo titolo provocatorio: "C'è campo per Dio? Giovani sulle tracce di Dio". Ospiti della serata Franco Garelli e Marco D'Agostino.Il primo è uno dei più importanti e noti sociologi italiani. Il secondo è il rettore del Seminario di Cremona ma è balzato agli onori della cronaca con il libro Spaccato in due. L'alfabeto di Gianluca, un vero caso editoriale.Garelli e D'Agostino sono i due protagonisti di "C'è campo per Dio? Giovani sulle tracce di Dio", la conferenza organizzata dal Servizio per il Progetto Culturale della Diocesi di Rimini, in programma venerdì 11 maggio, alle ore 20.45 in Sala Manzoni (ingresso libero).È un'occasione per adulti e anche per gli stessi giovani, per riflettere sulla realtà attuale dei ragazzi.Franco Garelli è autore della ricerca "Piccoli atei crescono", nella quale lo studioso mette in luce il nuovo che avanza a livello religioso, basandosi sull'ampio materiale raccolto nel corso di un'indagine quantitativa dall'Istituto Eurisco. Dallo studio emergono aspetti apparentemente contraddittori che Garelli metterà in luce. Marco D'Agostino proporrà invece la storia di un giovane descritta nel suo fortunato volume Spaccato in due. L'alfabeto di Gianluca (scritto insieme a Gianluca Finetti). Gianluca è un ragazzo di vent'anni che per due stagioni ha combattuto contro un sarcoma osseo, coinvolgendo nella sua lotta amici e compagni di scuola, trasformando, grazie alla fede, la sua e, soprattutto, la loro vita. Moderatore della serata Simona Mulazzani, direttore di IcaroTv.
 La rassegna "C'è campo per Dio" si è composta di una serie di eventi interamente dedicati ai giovani in vista del Sinodo dei Giovani indetto da Papa Francesco. E lancia lo sprint all'Happening dei Giovani #TELODICOIO in programma il giorno seguente, sabato 12 maggio, in piazza Cavour, a Rimini."È l'evento più importante di questo anno dedicato all'Ascolto dei Giovani in preparazione al prossimo Sinodo dei Giovani" assicura Francesco "Checco" Grassi, uno dei responsabili della Pastorale Giovanile diocesana che organizza l'evento.Piazza Cavour dalle ore 16 (e fino alle 19.30) diventa teatro all'aperto per un momento di festa destinato a tutti i giovani dai 14 anni in su, con musica, video e altre forme di coinvolgimento e alcune testimonianze positive di giovani della diocesi.
"Desideriamo che queste proposte arrivino veramente a più giovani possibile: sarà un momento bello di chiesa" è l'auspicio del Vicario Generale, don Maurizio Fabbri. I giovani si racconteranno attraverso le loro passioni e le loro espressioni, dalla musica al ballo, dallo sport alla creatività. Quattro le band sul palco: Donuts, Rimbambeat, Sindrome, Balto. Cinque i video, per declinare in maniera artistica cinque parole chiave: futuro, opportunità, fiducia, ascolto ed esempio - sono state tradotte in altrettanti spot. Spazio al ballo con due gruppi hip hop, esibizioni di Tchoukball, Freestyle Football e Flatfootball, e di giocoleria. Conduce il pomeriggio l'attore riminese Francesco Tonti, previsto l'intervento del Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi.
Previste due interviste doppie. In pedana Paolo, il seminarista che racconta la sua esperienza in Siberia, e Samuele Ramberti, il ragazzo impegnato per due settimane in Afganistan. Su un altro versante, si fronteggeranno in cerca di futuro positivo Luca di EticJobs e Roberto di Optical wheelchair.Al termine dell'Happening una rappresentanza di giovani leggerà una Lettera Aperta alla città e agli adulti di Rimini.

(Rimini) A Rimini e Villa Verucchio, come a San Lazzaro, Cesena, Villafranca di Forlì, Mirandola, Piacenza, Ravenna, Faenza, Guastalla (qui gli indirizzi), le case famiglie dell'Emilia-Romagna aprono le porte. Sabato 12 maggio, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Comunità Papa Giovanni XXIII ed in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia indetta dalle Nazioni Unite, si terrà il primo open day delle case famiglia, il modello più autentico e rappresentativo dello stile di accoglienza della Papa Giovanni. Si potrà prendere insieme un caffè, o semplicemente fare due chiacchiere, dalle 15 alle 19. (Rimini) A Rimini e Villa Verucchio, come a San Lazzaro, Cesena, Villafranca di Forlì, Mirandola, Piacenza, Ravenna, Faenza, Guastalla (qui gli indirizzi), le case famiglie dell'Emilia-Romagna aprono le porte. Sabato 12 maggio, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Comunità Papa Giovanni XXIII ed in concomitanza con la Giornata Mondiale della Famiglia indetta dalle Nazioni Unite, si terrà il primo open day delle case famiglia, il modello più autentico e rappresentativo dello stile di accoglienza della Papa Giovanni. Si potrà prendere insieme un caffè, o semplicemente fare due chiacchiere, dalle 15 alle 19. 
“Non strutture residenziali ma strutture affettive”, così descrivono dalla Papa Giovanni le case famiglia, “case dove non ci sono operatori e utenti ma papà e mamme che mettono la loro vita totalmente a servizio di chi ha bisogno di essere accolto, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Non un'occupazione lavorativa quindi, fatta da operatori specializzati, ma una scelta di vita, in risposta ad una vocazione, quella della Papa Giovanni, ed alla convinzione che ogni persona ha diritto ad una famiglia in cui crescere e vivere, a qualsiasi età”.
Don Oreste Benzi “è stato l'inventore delle case famiglia e solo una casa in cui la convivenza è imperniata su un'intensa e incondizionata relazione affettiva è una vera casa famiglia, come don Benzi l'ha intesa e voluta”, commenta Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, nonché papà di una casa famiglia, dove vive assieme alla moglie Tiziana. “Da 50 anni, in Italia ed in 40 Paesi del mondo, apriamo le nostre porte e diamo una famiglia a chi non ce l'ha - continua Ramonda - Non solo bambini, ma anche adulti, ragazzi che escono dalle dipendenze, ex prostitute, senza fissa dimora. Insomma tutti. La famiglia è il luogo dove curiamo non solo i nostri accolti, ma anche noi stessi. Perché è la risposta al bisogno innato di relazione che abbiamo”.