Grand Hotel Rimini compie 110 anni, parte la festa
(Rimini) Il Grand Hotel di Rimini, luogo fisico e immaqinifico grazie ad Amarcord e a Fellini, monumento nazionale dal '94, compie 110 anni e li celebra con una serie di iniziative allargate alla città. Luglio sarà il mese del 'grande anniversario', con due giornate dedicate al compleanno: giovedì 5, anteprima della Notte Rosa, in abito da sera sulla terrazza saranno rievocati fasti e turismo dell'alta società degli Anni Venti e della Belle Epoque. Dallo stesso giorno sarà visitabile l'esposizione '110 anni di storie di viaggi', un percorso nei saloni del Grand Hotel, allestita nella sala 'Tonino Guerra'. Il 3 sarà invece presentato il libro 'Grand Hotel: Rimini il mito. Dall'Ostenda d'Italia al simbolo dell'hotellerie futura', curato dalla giornalista Letizia Magnani ed edito da Minerva. Diversi anche gli eventi sportivi, con i runner nel centro storico e una pedalata il 31 agosto. Ancora, martedì 26 giugno dieci chef internazionali saranno protagonisti dell'inaugurazione del Gran Buffet Estivo sulla terrazza (ANSA).
Al via il weekend della Notte del Liscio
(Rimini) Un coro di 450 bambini (dell'Istituto Comprensivo Scuola Primaria Longiano) darà il benvenuto, venerdì sera (ore 21), sul palco allestito in Piazza Andrea Costa a Cesenatico, all'Orchestra Popolare 'La Notte della Taranta' e al trombettista Paolo Fresu, ospiti del gemellaggio ufficiale dell'Orchestra Mirko Casadei e del Re del Liscio, Raoul Casadei, per una delle due serate di apertura del weekend della Notte del Liscio 2018 (8-10 giugno, programma su www.notteliscio.it). Tanta musica, ma non mancherà il ballo, grazie ai ballerini di 'Balla con Noi' e alla compagnia salentina 'Io danzo libero' che animeranno lo spazio sotto il palco a ritmo di liscio e taranta.
Nella stessa sera, a Lido Adriano (Piazza Vivaldi, ore 21) spazio a Moreno Il Biondo con la sua Orchestra Grande Evento, che duetterà con il Punk da balera degli Extraliscio capitanati da Mirko Mariani. Sempre venerdì appuntamenti anche a San Mauro Mare, nella serata folk con l'Orchestra David Pacini Band (Parco Stefano Campana, ore 21), e a Savignano sul Rubicone, con 'Il primo Secondo', spettacolo di narrazione con Denis Campitelli che, accompagnato dalle note dell'organetto diatonico di Andrea Branchetti, compierà un viaggio a ritroso nel tempo dagli esordi di Secondo Casadei fino alla consacrazione (Piazza del Torricino, ore 21). Si balla anche a Misano Adriatico, con l'esibizione dell'Orchestra Claudio Cavalli (Parco del Sole, ore 21).
Sabato 9 giugno la grande festa del Liscio inizia al sorgere del sole in spiaggia, a Gatteo Mare, con il suggestivo concerto all'alba con cui Moreno Il Biondo renderà omaggio alle musiche di Secondo Casadei (nel loro 90/o anniversario), assieme ad alcuni storici musicisti del liscio, dal violino di Alessandro Cosentino al sax di Fiorenzo Tassinari e alla chitarra di Valter D'Angelo (ore 6, Bagno Corrado). La terza edizione della Notte del Liscio prosegue sabato e domenica in varie località della Romagna, programma completo su www.notteliscio.it (ANSA).
Microaree nomadi, la Lega: Gnassi prepotente e arrogante
(Rimini) “C’è solo prepotenza e arroganza nell’azione politica del Sindaco Gnassi. L’auspicio di un suo doveroso passo indietro a fronte delle martellanti e legittime proteste delle migliaia di riminesi che in questi due anni si sono scagliati contro l’abominevole progetto delle microaree, si è schiantato contro la superbia di un Amministratore recidivo e sordo alle istanze dei propri cittadini”. A dirlo è il consigliere comunale della Lega Matteo Zoccarato. “L’accelerazione di Gnassi lascia trasparire anche molta paura dettata, forse, dallo spauracchio del neo Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Siamo certi infatti il nostro Segretario Federale sarà in grado nei prossimi mesi di mettere a disposizione delle Amministrazioni locali strumenti di intervento per il ripristino e la salvaguardia dell’ordine pubblico, senz’altro ben diversi e di natura più equa rispetto alle villette con giardino a carico dei nostri cittadini”. Per il consigliere della Lega, in ogni caso, “la partita non è finita. Manca ancora tutto il secondo tempo. Nelle prossime settimane faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione per fermare questo scempio. Invito i tantissimi riminesi che in questi due lunghi anni ci hanno sostenuto a fare lo stesso e a non mollare perché l’ultima parola, a fini dell’esecutività del progetto, spetta al Consiglio comunale”.
'Percuotere la mente' torna e omaggia Miles Davis e De Andrè
(Rimini) Sarà un omaggio al jazz immortale di Miles Davis, attraverso il talento di Flavio Boltro, ad aprire il nuovo viaggio di Percuotere la mente 2018, la sezione contemporanea della Sagra Musicale Malatestiana che propone un itinerario tra i ‘paesaggi sonori’ più diversi, rompendo i confini tra stili e generi. Atmosfere intime, inquietudini e ritmi travolgenti in un percorso in cinque tappe dal 4 al 31 luglio, con grandi nomi internazionali e progetti speciali per assaggi di musica in un contesto scenografico in grado di amplificare emozioni e suggestioni come la Corte degli Agostiniani.
Come ormai tradizione, il primo appuntamento è nel segno della Notte Rosa. Mercoledì 4 luglio, come prologo al ‘Capodanno dell’estate’, Percuotere la mente propone MileStory, un progetto pensato per ricordare la figura di Miles Davis, uno dei musicisti più rappresentativi della storia del jazz, capace di passare indenne attraverso le varie epoche, gli stili, le mode. Sul palcoscenico uno dei maestri del genere, Flavio Boltro, che accompagnato dal Jazz Inc. Quartet, dall’Ensemble Rimini Classica e dall’Orchestra Sinfonica Rossini proporrà in una veste del tutto inedita, brani celebri e amatissimi come So what, All blues, Round Midnight e Summertime, riarrangiati da Marco Capicchioni.
C’è già grande attesa per i secondi protagonisti del cartellone, Joey Burns e John Convertino, meglio conosciuti come i Calexico, considerati tra i principali esponenti dell'alternative country e che tornano a Rimini giovedì 12 luglio per presentare il nono album in studio della band (The Thread That Keeps Us), un ritratto di famiglia che cattura tutta l'imprevedibilità e varietà stilistica dei Calexico, pur riservando il consueto spazio per la loro illimitata creatività.
Sabato 21 luglio invece si celebra un ‘compleanno’: i primi quarant’anni di Rimini, il disco di Fabrizio de Andrè pubblicato appunto nel 1978. Una ricorrenza che viene ricordata con una giornata dedicata al cantautore genovese e organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Interno4, dal titolo Rimini canta Rimini che si aprirà alle 18.30 con la presentazione del libro Lui, io, noi di Dori Ghezzi, Giordano Meacci, Francesca Serafini (Einaudi 2018), alla presenza degli autori. A seguire sarà presentata al pubblico l’edizione speciale del libro, con allegato cd, di Rimini di Fabrizio De André, curata e ideata dalla casa Editrice Interno4 in collaborazione con Sony Music e il Comune di Rimini. Interverranno Massimo Roccaforte (Interno4 Edizioni) e Stefano Patara (Sony Music). E dopo le parole, spazio alla musica: dalle 21.15 alcuni tra i più apprezzati musicisti e cantautori del territorio - Andrea Amati, Dany Greggio, NicoNote, Massimo Marches, Massimo Modula, Giuseppe Righini – si alterneranno sul palco per reintepretare tutti i brani contenuti nell’album di Faber. Ad accompagnare gli artisti l’Orchestra Rimini Classica composta da 26 elementi e diretta da Federico Mecozzi che ha curato anche il riarrangiamento delle canzoni scritte da De Andrè con Massimo Bubola. A seguire renderanno omaggio a Fabrizio De Andrè, dal vivo e in brevi set, Federico Braschi, John De Leo, Andrea Appino (Zen Circus), I Ministri (in acustico) e il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Musica Nuda.
Due grandi talenti femminili chiudono il viaggio di Percuotere la mente: venerdì 27 luglio torna a Rimini Joan as Police Woman (al secolo Joan Wasser) con una tappa del suo Damned Devotion Tour 2018. Un’occasione per scoprire il nuovo lavoro della songrwriter newyorkese (che ha definito Damned Devotion come “il mio disco più scuro e riflessivo") e immergersi nel mondo della musica black, per scoprire le atmosfere del soul jazz più sofisticato e intimista e dell’indie folk più dark.
Infine, dopo il successo di pubblico raccolto nel 2015, la Corte degli Agostiniani è pronta a riaccogliere la cantautrice e chitarrista Anna Calvi, che chiuderà la rassegna 2018 martedì 31 luglio. L’affascinante artista inglese – che ha scelto Rimini per una delle sue date italiane - nel giro di pochi anni è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto suo all’interno del panorama musicale contemporaneo, grazie ad un sound originale e ad una voce ammaliante, tanto che c’è chi l’ha incoronata come “nuova musa made in UK”.
Gemmano al voto, Molandini: C’è bisogno di Santi
(Rimini) Come capogruppo di maggioranza Ambiente e sviluppo, Enrico Molandini, a conclusione della sua esperienza in consiglio comunale a Gemmano, esprime “grande soddisfazione per il bilancio ampiamente positivo del lavoro svolto in questi cinque anni, e ringrazio tutti i miei colleghi per l'impegno profuso. Il gruppo "Ambiente e sviluppo", composto da Manuel Tienforti, Serena Fabbri, Paolo Pritelli e dal sindaco Riziero Santi, ha partecipato assiduamente ai lavori del Consiglio Comunale ed ha condiviso tulle le scelte e le decisioni dell'Amministrazione, che abbiamo sempre votato all'unanimità e senza distinguo. Ora io cesserò, per scelta di vita personale, di occuparmi dell'Amministrazione comunale e della politica ma sostengo con convinzione la lista "Vivo Gemmano" ed il candidato Sindaco Riziero Santi che opera, da un punto di vista progettuale e programmatico, in continuità con la nostra esperienza precedente. L'esperienza, le competenze ed i rapporti istituzionali e politici di Riziero Santi, che hanno dato i buoni risultati di questi anni, costituiscono un valore al quale Gemmano farebbe bene non rinunciare. Gemmano ha bisogno di stabilità, di serenità e di un grande lavoro di comunità che Santi ha saputo garantire e saprà garantire anche per il futuro”.
Gemmano al voto, un video di Salvini per Tienforti
(Rimini) Il segretario della Lega Matteo Salvini, neo ministro dell’Interno, affida a un breve video il suo appoggio alla lista 'Uniti per Gemmano' e al candidato sindaco Manuel Tienforti. “Il futuro di Gemmano domenica dipende da voi”, dice ai seguaci Facebook del deputato Jacopo Morrone. “Stiamo cambiano le sorti di queste Paese e domenica possiamo cambiare anche quelle di Gemmano”, sostengono, inoltre, Morrone e il segretario provinciale Bruno Galli che si uniscono al messaggio del leader del Carroccio. “Quello della squadra di Tienforti è un programma di mandato che ci convince e di cui condividiamo indirizzi e strategie di sviluppo territoriale. Gemmano è un Comune strategicamente rilevante nell'assestamento degli equilibri interni all’Unione della Valconca. La vittoria di una componente civica come quella di Tienforti crediamo possa dare una svolta alle politiche dell’Unione e rimettere al centro dell’azione di Governo il cittadino e i territori”.
Emergenza rifiuti, Marcello: Corpolò e Padulli sommersi
(Rimini) Da Corpolò a via Cesare Pavese, è un ‘fiorire’ di cassonetti ricolmi e sacchetti dell’immondizia rotti sull’sfalto. Il consigliere comunale di Forza Italia Nicola Marcello ha interrogato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e l’assessore Anna Montini, “circa la criticità della raccolta rifiuti largamente segnalata in tutto il forese ed anche in alcuni punti molto popolati della città”.
Nel dettaglio, “in via Cesare Pavese, zona lagomaggio, a Rimini, i cassonetti risultano troppo insufficienti in ragione del numero di utenti e per di più sono sistemati troppo a vicino a delle abitazioni, rendendo insalubre la vivibilità del giardino antistante, oltrechè pericoloso in quanto, spesso i rifiuti posati ai lati vanno a fuoco per opera di malintenzionati mettendo a rischio anche l’incolumità dei residenti. Per tale motivo chiedo un pronto intervento degli addetti di Hera con un adeguata sistemazione dei raccoglitori ed un monitoraggio dei fenomeni pirici”.
Criticità segnalate anche in zona Padulli, “specie in via della Carmen la situazione, come ho già segnalato da me circa un anno fa, e da dei cittadini su alcuni quotidiani nei giorni scorsi, la situazione di degrado regna sovrana con sacchi di rifiuti, polistirolo e mobili che invadono frequentemente la carreggiata stradale. Chiedo pertanto un aumento del numero dei cassonetti ed un più costante servizio di ritiro”. E’ a Corpolò, tuttavia, che “la situazione si è acuita nell’ultimo periodo”,“proprio nelle vicinanze della via Cupa, dove ieri avete deciso in Giunta di tirare dritto e di collocare una micro-area”, sottolinea Marcello.
Inoltre, fa notare il consigliere azzurro, “al 15 maggio è iniziata da parte di Hera la distribuzione di Kit per plastica, cartone e vetro, con l’indicazione di usare la chiavetta negli appositi contenitori metallici presenti. Successivamente sono stati distribuiti i contenitori per organico ed indifferenziato per la raccolta porta a porta da fine maggio negli appositi giorni . Fino alla data del 5 giugno tutte le abitazioni site sulla via Marecchiese dalla prima rotatoria fino alla piazzetta del Tituccio, sono rimaste abbandonate ed un furgone addetto alla raccolta è giunto solo dopo numerose segnalazioni al numero verde 800.999.500. Tutti segnalano che la sostituzione di contenitori grandi con dei più piccoli per la raccolta differenziata ha visto aumentare il numero dei rifiuti sparsi in alcune zone tipo Cimitero e Campo sportivo (foto 3 e 4). Essi sono anche facile preda di animali che li disseminano nelle vicinanze creando cattivi odori ed aumento di insetti. Tutti chiedono un maggior turn over della raccolta porta a porta ed un numero maggiore di cassonetti”.
Zavoli e 'La strategia dell'ombra'. Copioli: velluto dell'oscurità
(Rimini) Oggi alle 17,30 al cinema Fulgor Sergio Zavoli presenta la sua nuova raccolta di poesie ‘La strategia dell’ombra’. L'introduzione di Rosita Copioli
L’ombra è una realtà centrale, in tutti i libri di Zavoli. Lo era già - in una meravigliosa e metamorfica declinazione di ogni suo senso e metafora - ne La parte in ombra (Mondadori, 2009), che avrebbe potuto chiamarsi anche Il mestiere dell’ombra). Ma in questo ultimo, bellissimo La strategia dell’ombra (sesta raccolta di poesia con Mondadori e quarta nella collana dello «Specchio», pp. 100, € 18), ne diventa protagonista assoluta.
Aveva scritto ne L’orlo delle cose (Mondadori, 2004): «Non m’imprimo su nulla, / vivo come di lato, / all’ombra del mio corpo; / se mi scosto lo perdo, non so più dove sono. / Io e me, che fatica». Perché il rischio dell’ombra è quello di esserne assorbiti, di perdersi definitivamente. Ne L’orlo delle cose l’ombra aveva anche la cifra dell’attenzione, del rispetto, della discrezione, della prudenza nel giudicare, dello sguardo cauto, che avevano improntato il tono di Un cauto guardare (fu il titolo del primo libro di poesia, Mondadori, 1995). La sobrietà dello stile è una virtù imparata da un retaggio antico, da un padre e da una madre che Zavoli ha continuato a indicare come il fulcro della propria eredità morale. A loro appartiene l’insegnamento di una eleganza e di un rispetto memori della tradizione di civiltà sobria che faceva parte della nostra cultura salda al Vangelo: «A dirlo fu mia madre quando nacqui, / tienti al poco che serve, non scialare, / e ancora cerco un alito di me annidato / a quella pace chiara, taciturna. // Torna a essermi madre, libera la mia voce / Prima che a divorarla sia il silenzio, / ho rispettato quel lontano patto, / come allora sto all’orlo delle cose.».
All’ombra appartiene dunque il velluto dell’oscurità, la protezione, il manto notturno materno che era quello di Iside e di Maria. Sebbene l’ombra possa essere ben altro. Tenebra incombente, totale estraneità, generatrice di mostri, minaccia perenne: Male. Nella dialettica del «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo», che ha improntato il vangelo laico assunto da Montale, il retaggio antico della opposizione al male, la direzione e la scelta sono diventati in Zavoli il nucleo costante dell’investigazione e della domanda, di volta in volta riproposte per capire il senso di ciò che siamo, il nostro destino. Che cosa è la parte di ombra con cui conviviamo? Come ne domiamo la terribilità? Perché l’ombra si allontana ma ci precede, legata all’eco o sembianza-alterità, come continua a chiedere La strategia dell’ombra?
Nel suo estremo Elogio dell’ombra (1969), Jorge Luis Borges, alla ricerca dell’altro/se stesso, la riconosceva come origine: «Forse la sorgente è in me. / Forse dalla mia ombra / sorgono, fatali e illusori, i giorni». Qui Zavoli ne è vicino, ma le domande restano inalterate. Continuando a ripeterle, Zavoli coinvolge anche l’amico Federico Fellini sugli interrogativi cruciali che riguardano il nostro essere «ombra». Come negli altri libri, l’ombra fa parte del vissuto: gronda di storia, delle testimonianze atroci del secolo, di teneri ricordi familiari, di memorie spinose o tragiche, delle esperienze di lavoro. Alle prime dieci poesie che percorrono i capisaldi del libro, ne seguono altrettante, memorabili, di ricordi della guerra a Rimini, che non solo qui ha determinato i mutamenti più epocali; poi due sull’entità della pace di un affidamento paterno che è simbolo, come se il vissuto nella guerra dei padri possa venire placato soltanto dalle mani di padri e madri che stringono il tempo, nei passi verso casa; quindi scorrono volti e luoghi, le persone amate, le prove, le rinunce, le impossibili utopie, le domande estreme - come quelle a Federico Fellini -, le hybris di scienza e potere, le invocazioni per la pace e alla pietà: testi bellissimi come quello sul bambino spiaggiato, che fra i tanti, il mare dondola e consegna. In congedo la speranza delle lucciole nuziali, «il simbolo che dica / vincerà la vita».
Ma lo spessore, la profondità e oscurità addensati nella poesia per l’ombra contenuta nel vissuto, sono stati illimpiditi da una luce che tesse una trama superiore. Da un lato si tratta di un’alta qualità stilistica, sintesi e culmine in continuità di un passato già espresso intensamente, con «forza e grazia, ironia e gravità». Lo aveva previsto Carlo Bo: lunga sarebbe stata la maturità della sua vocazione poetica, messa in risalto dalla nitida coerenza tra pensiero e linguaggio. Il «padrone di tante voci umane – maestro del “mestiere di chiedere”», senza «alzare i toni» la trae anche dalla propria lealtà di fronte alla sfida dell’«infinito bivio», che sempre gli suscita un «sacro allarme». Zavoli traduce l’incessante riflessione sull’essere e sulla storia in rigore di stile, sostiene il prestigioso impegno comunicativo e il civismo con elevata immaginazione e coscienza del reale. Unisce ad essi nella parte “in ombra” della rivelazione poetica «una sfida consapevole e libera, mostrandosi con il suo volto tutto rischiarato, in una luce ancor più dichiarata e pura».
Dall’altro si tratta del nuovo riferimento della superiore tessitura di luce, che si è manifestata. Gli occhi si sono distaccati, e tornano a posarsi senza peso su tutto ciò che è stato ed è: la “selva oscura” da cui Zavoli è partito nel dopoguerra per il suo esilio laborioso, il qui e ora, dal cratere dove ciò che conta non è solo cercare se stessi, ma vivere con la guida dell’amore: occhi simili a due farfalle che «dopo la battaglia, / si posino indifferenti sui vinti uccisi / e i vincitori addormentati».
Strategia dell’ombra-poesia è ora collocarsi nell’«ombra della luce vivente» secondo l’immagine di Ildegarda di Bingen: farsi riflesso per riflettere. È imitare - docilmente - l’inattingibile “equidistanza” di chi fa sorgere il sole sui malvagi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e gli ingiusti (Mt 5,43-5). Così operano le bianche farfalle effimere degli orti, che si confrontano con il marmo del Tempio e il chiarore della Luna.
Sarà giusto dire, per l’occasione, che tornando oggi nella sua Rimini, Sergio Zavoli compie un gesto simbolico. Rinnova al Fulgor il rito tra luce e ombra che è l’essenza del cinema da cui è stato avvinto proprio lì con Federico Fellini. Lo rievoca in una delle due poesie dedicate all’amico nell’inquietudine del nostro essere «ombra», ne La strategia dell’ombra:
«(a Federico e al Fulgor) Tutto accadeva altrove, e noi eravamo / avvinti dalle storie animate / da un fascio luminoso, / finché ci scendeva sugli occhi un telo nero / con la scritta the end, che detestavi, / quando alle tre del pomeriggio si an dava / a vedere un film d’amore, una vita ogni volta / lunga un’ora e mezzo.».
Rosita Copioli
7 giugno
Record di rapine | Via Islanda, chiusura approvata | Roulotte a Covignano
Stadio Neri, accordo tra Comune e Rimini fc per la serie C
(Rimini) Il Romeo Neri si prepara per il ritorno nel calcio professionistico. Si è svolto questa mattina in Questura un incontro tra Amministrazione Comunale e Rimini calcio per concordare il piano di interventi da realizzare allo stadio, in modo tale che sia pronto per il prossimo campionato di Lega Pro. Su precisa indicazione della questura infatti è stato deciso di dare priorità ai lavori per adeguare l’impianto alle necessità della sicurezza e della tutela dell’ordine pubblico: durante l’estate quindi Anthea si occuperà degli interventi di messa a punto del campo, dell’illuminazione e la revisione dell’impianto di videosorveglianza. Durante l’incontro è stato quindi deciso di comune accordo tra le parti di posporre al 2019 gli interventi già progettati alla copertura della tribuna centrale e di posticipare di qualche mese (dopo aver verificato la compatibilità del cantiere con l’attività agonistica) quelli alla facciata storica: uno spostamento obbligatorio alla luce delle esigenze prioritarie espresse dalla Questura e dai parametri richiesti dal campionato di serie C, evitando in questo modo che la realizzazione dei lavori al fronte e alla copertura intralciasse l’avvio della stagione calcistica previsto per la fine dell’agosto. Con questa soluzione la Rimini calcio potrà utilizzare da subito lo stadio della città.