3 ottobre
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Freddo e bollette, Sadegholvaad: camini accesi
(Rimini) Scattano dal 1 ottobre 2022 i provvedimenti di limitazione alla circolazione dei veicoli privati nel territorio del Comune di Rimini, previsti dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) e dal Nuovo Accordo di Bacino Padano, che si applicheranno nelle consuete due fasi: da ottobre fino alla fine del 2022 e poi partire dal 1° gennaio 2023.
Le limitazioni alla circolazione stradale, per il periodo 1° ottobre 2022 – 31 dicembre 2022, riguarderanno le stesse categorie di veicoli previsti negli anni passati, ovvero quelli più inquinanti, che saranno fermi dal lunedì al venerdì e nelle domeniche ecologiche, dalle ore 8.30 alle ore 18.30. In particolare il blocco si riferisce: agli autoveicoli e veicoli commerciali a benzina Euro 0, Euro 1 ed Euro 2; autoveicoli e veicoli commerciali metano-benzina e GPL-benzina Euro 0 ed Euro 1; autoveicoli e veicoli commerciali diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3; e ciclomotori e motocicli Euro 0 ed Euro 1.
Durante le ‘domeniche ecologiche’ le limitazioni alla circolazione vengono estese anche ai veicoli diesel Euro 4 e comprendono tutte le domeniche a partire dal 2 ottobre fino alla fine dell’anno, a esclusione della giornata di natale, ma comprendendo anche le festività del 14 ottobre, 1° novembre, 8 dicembre e 26 dicembre.
Non cambia l’area interessata dalle limitazioni, che comprende tutta la zona urbana a mare della statale 16. Sarà comunque garantito il transito nelle arterie di collegamento ai parcheggi di scambiamento (come piazzale Caduti di Cefalonia, Centro Ausa, Valturio, Italo Flori e parco Don Tonino Bello), alle strutture ospedaliere, di ricovero e cura, compreso l’intero asse mediano (la direttrice ‘Fila dritto’) e ai parcheggi limitrofi. Sono inoltre state individuate deroghe specifiche per alcune tipologie di veicoli e di utenti, come le famiglie con una fascia Isee inferiore a 19 mila euro e i veicoli per l'accompagnamento degli alunni a scuola. Inoltre sono esclusi dai provvedimenti i mezzi che effettuano il car pooling.
Sono comunque esclusi dalle limitazione diversi tratti di viabilità, al fine di consentire l'accesso ai parcheggi scambiatori ed alle strutture di ricovero e cura, l'accesso e l'uscita dai seguenti parcheggi: Piazzale Caduti di Cefalonia, via Euterpe (Centro Ausa), viale Valturio, Italo Flori, parco Don Tonino Bello, Piazzale Cesare Zavattini, Ospedale, Palacongressi, fino alla SS 16 a cui si sono aggiunti quest'anno anche i parcheggi in località Torre Pedrera, il parcheggio dell'ex lavatoio con accesso e uscita da Via Apollonia, quello di Miramare, dell'area mercatale con accesso da Viale Marconi ed il parcheggio del Tribunale. Inoltre sono esclusi dalle limitazioni i tratti di viabilità ricompresi nel “fila dritto”.
Il Piano prevede inoltre l’adozione delle misure emergenziali, già adottate in passato, per far fronte alle situazioni più critiche che saranno accertate da Arpae (ente incaricato dei controlli). In seguito alle verifiche effettuate infatti - nei giorni di controllo settimanali di lunedì, mercoledì e venerdì - il primo bollettino di Arpae verrà emesso il 30 settembre 2022. In caso di previsione di superamento del valore limite giornaliero per il PM10, per i 3 giorni successivi al superamento, scatteranno i provvedimenti emergenziali nell'ambito territoriale della Provincia di Rimini.
"Ho sottoscritto con convinzione l'ordinanza sulle misure a tutela della qualità dell'aria- è la dichiarazione del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad- ma, a differenza dello scorso anno, ho scelto di sospendere e dunque di non inserire in questa fase l'articolo 9, e cioè quello che dispone divieti all'utilizzo domestico per camini aperti, caminetti e stufe a legna o pellet fino a classe 2 stelle per i territori sotto i 300 metri di altitudine. Ovviamente ne condivido gli obiettivi e lo spirito, così come valorizzo e ringrazio la Regione Emilia Romagna che ha messo molti soldi per i privati che decidessero di cambiare il proprio camino o stufa salendo di categoria ambientale. Ma allo stesso tempo, oggi, in questo momento, non posso non tenere conto della vera e propria emergenza energetica, con il caro bollette che si sta abbattendo come una mannaia sulle spese e sulle condizioni di vita delle famiglie, e che- stante alle notizie di oggi- ancor più si abbatterà nelle prossime settimane. Tutto ciò ha già costretto e costringe la popolazione a attivare sistemi di riscaldamento più economici o tradizionali, in attesa che la bolla che crea i rincari di gas e energia elettrica torni almeno a una parvenza di sostenibilità. È una fase emergenziale e in una fase emergenziale, almeno temporaneamente, si devono contemperare tutte le problematiche. Per questo, sospendendo nell'ordinanza questa parte di provvedimento, chiedo alla Regione Emilia Romagna, che su questo tema ha già dimostrato sensibilità e attenzione, di provvedere a una ulteriore analisi che, magari, porti a una deroga alle disposizioni per camini e stufe almeno nei mesi più freddi dell'inverno. Credo che questo si possa fare".
Il peccato originale della sanità romagnola. Luca De Sio: incompiuto il matrimonio tra pubblico e privato
(Rimini) In due anni il pronto soccorso di Rimini ha visto ridurre il personale di 19 unità su un totale di 45. Il numero lo ha reso noto la direttrice Tiziana Perin nel corso del consiglio comunale di martedì sera. Durante il dibattito, grazie anche a dirigenti della sanità locale e regionale, si sono analizzate tutte le criticità rilevate soprattutto la scorsa estate con file lunghissime al pronto soccorso, ma anche liste d’attesa interminabili per esami e visite specialistiche. Molteplici le cause. Dal fatto che la sanità emiliano romagnola è ritenuta migliore di altre ed è quindi utilizzata anche da pazienti che arrivano da fuori regione per curarsi (allungando le liste d’attesa), al fatto che Rimini in quanto capitale turistica in estate ospita milioni di persone in più, passando, infine, per quella che ormai è una realtà a tutti gli effetti: dopo la pandemia è aumentato il numero delle defezioni tra le file dei sanitari (non solo a causa delle sospensioni per i no vax che a suo tempo hanno scelto di non vaccinarsi). Ma non è tutto qui. Ci sarebbe infatti da tenere in considerazione quello che potrebbe essere quasi un peccato originale della sanità emiliano romagnola, l’ottica poco sussidiaria con cui il sistema è stato ideato e strutturato.
A che punto è la sanità romagnola? “C’è necessità di un cambio di passo”, spiega il consigliere comunale Luca De Sio. Ma verso dove? “Le case di cura viaggiano con incrementi di fatturato importanti anche perché l’Azienda si trova nel paradosso di essere costretta ad utilizzare il privato proprio per l’incapacità di far fronte alle tante richieste. Ma utilizza il privato senza avere intimamente sposato l’idea di questa interazione pubblico-privatistica. Quindi senza aver messo in atto tutti i procedimenti, i controlli e le verifiche necessarie affinché il sistema funzioni. Eppure, è costretta ad utilizzarlo”.
Qual è il tallone di Achille della sanità romagnola? “Il sistema emiliano romagnolo, a differenza di quello lombardo, non ha investito in maniera importante nel rapporto pubblico privato. In Lombardia tu fai il ticket, scegli il tuo ospedale convenzionato e la qualità è garantita da questo. Qui è la Regione a scegliere il privato con cui collaborare e soprattutto la prestazione da affidare al privato, quindi solo quelle che il pubblico non riesce a coprire. E può succedere che il privato sapendo che i soldi gli arriveranno lo stesso non garantisca qualità anche per prestazioni banali. E’ qui che processi e controlli verrebbero in aiuto per evitare che il privato se ne possa approfittare. Questo non accade perché manca all’origine un vero matrimonio pubblico privato".
Come cambiare? “Il tema è cruciale, non solo perché costituisce il 77% del bilancio regionale, ma perché quella della sanità è la modalità con cui, forse più di ogni altra, si estrinseca la cura alla persona che deve sempre essere al centro di ogni azione umana e dunque politico-amministrativa (e non ha e non deve avere colore politico). Occorre chiedersi se davvero sia ancora sostenibile il sistema sanitario emiliano romagnolo così come è stato concepito. E cioè su un modello spiccatamente pubblico. Me lo domando perché siamo arrivati a dover usare il privato senza però modularne processi ed effetti. La sussidiarietà non è più un’opportunità che alcuni possono più o meno capire, ma una necessità di cui oggi non possiamo veramente fare più a meno. Correggiamo quello che deve essere corretto prima che sia troppo tardi”.
Diminuiscono le rapine, aumentano i furti: il bilancio dell'estate 2022
(Rimini) Deciso calo del 36% delle rapine, con il 44% in meno di quelle perpetrate in pubblica via, mentre si registra un piccolo dato negativo è il lieve aumento del 6% dei furti. Sono il 2% in più gli arresti eseguiti e spicca il dato delle persone controllate che ammontano a più di 85.000 con un incremento del 75% rispetto allo stesso periodo del 2021, attestando, pertanto, una costante ed efficace presenza sul territorio a garanzia dell’intera comunità. Sono dati diffusi oggi dalla prefettura di Rimini, a consutivo delle azioni mezze in campo per garantire la sicurezza nella stagione estiva. Si tratta del bilancio dell’attività svolta dalle forze dell'ordine nel periodo 1 giugno – 15 settembre 2022 ponendolo in relazione all’analogo periodo del precedente anno.
Interessante il dato scorporato per il Comune di Riccione, oggetto questa estate di una frequente attenzione mediatica, che registra un sensibile calo della delittuosità complessiva del 22%, mentre i dispositivi di prevenzione e di controllo attuati in quel Comune hanno anche favorito un deciso contrasto alla microcriminalità etnica e giovanile (rilevante anche l’attività della Polizia Ferroviaria presso quella stazione), le cui iniziative sono state preventivamente intercettate, tanto da far registrare una flessione del 35% dei minorenni arrestati e del 56% dei minorenni denunciati in stato di libertà.
Attraverso l’analisi dei dati acquisiti, articolati e variegati in relazione alle diverse specialità e tipologie di attività, "si registra un forte impegno delle Forze dell’Ordine sul versante della vigilanza e della prevenzione – anche grazie alla significativa assegnazione di uomini inviati dal Viminale e alla costante presenza di reparti specialistici di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza - che ha consentito alla comunità riminese e ai tanti ospiti italiani e stranieri di questo lembo di Riviera, di vivere in sicurezza un’estate decisamente ricca di iniziative attuate sull’intero territorio provinciale. Risultato reso possibile soprattutto grazie all’analisi dello scenario complessivo in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, cui è conseguita una serie di azioni coordinate, declinate mediante ripetuti e stringenti servizi dedicati al controllo straordinario del territorio, senza peraltro trascurare il monitoraggio della rete internet che ha spesso consentito di anticipare potenziali disordini".
Definita "incisiva l’azione di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con numerosi e cospicui sequestri effettuati e con decine di persone denunciate per reati connessi, oltre a quelle segnalate alla Prefettura per i colloqui e le prescrizioni del nucleo operativo tossicodipendenze (art.73 DpR 309/90). Sequestri che registrano una lieve flessione per la cocaina e un marcato decremento della quantità di eroina intercettata. Anche sul fronte dei controlli in materia di contraffazione e sicurezza dei prodotti sono stati circa 28.000 quelli sequestrati e numerose le persone denunciate, come pure appare essere di rilevante interesse sociale – attesi i numerosi incidenti sul lavoro che le cronache riportano e le problematiche complessivamente emergenti nel mondo del lavoro – il dato relativo ai controlli in materia di sommerso sul lavoro con un significativo incremento del 99%. Per quanto concerne, invece, il versante della viabilità, si evidenzia l’incremento del 20% delle pattuglie effettuate (vigilanza stradale, scorte, O.P.) che sono passate da 748 a 831, con un aumento del 23% delle patenti ritirate".
Fornitura gas, comune Rimini vince al Tar
(Rimini) Con sentenza del 21 settembre scorso, pubblicata lunedì 26 settembre, il TAR Emilia-Romagna ha rigettato il ricorso proposto dal distributore del gas "2i Rete Gas s.p.a." contro la cosiddetta "clausola sociale estensiva" introdotta a settembre 2021 dal Comune di Rimini - in qualità di stazione appaltante per la gara gas dell'A.Te.M. (Ambito Territoriale Minimo) Rimini (formato da 43 comuni delle tre province di Rimini, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino) - nel bando della relativa gara, attualmente in corso, al fine della maggior tutela possibile dei 127 lavoratori dipendenti dei 4 gestori uscenti che operano nel medesimo Atem.
La clausola in questione prevede, da parte del nuovo gestore che vincerà la gara in corso - accanto all'obbligo di assunzione del personale dei gestori uscenti, già stabilito dalla "normativa gas" (che nel caso specifico dell'Atem Rimini comporta l'assunzione di tutti gli attuali n.127 dipendenti in questione) - anche l'applicazione delle disposizioni dell'art.2112 c.c. in materia di "trasferimento d'azienda" (che di fatto implicano il mantenimento, da parte dei dipendenti, anche presso il nuovo gestore, delle "prerogative" giuridiche ed economiche precedentemente godute presso i gestori uscenti), "in quanto compatibile con le disposizioni specifiche del settore del gas", ovvero "se e nella misura in cui" tali disposizioni siano compatibili con quelle specifiche settoriali del gas.
Il giudice amministrativo di primo grado - pur non entrando nel merito della "compatibilità" in questione, che ha riconosciuto competere, in caso di controversia, al giudice ordinario - ha però confermato la correttezza della clausola inserita dal Comune, proprio per la sua formulazione "dubitativa" ("si applica l'art.2112 c.c. in quanto compatibile con il D.M.21.04.2011."), che, in quanto tale, "non determina in capo agli aspiranti concorrenti una modifica delle clausole del confronto competitivo tale da precludere la predisposizione di un'offerta appropriata e avveduta".
Rotatoria Bigno, i lavori a inizio anno
(Rimini) Rotatoria Bigno, la Giunta approva il progetto esecutivo per la realizzazione di un’opera defintita "strategica per migliorare la viabilità di via Tripoli e del centro storico". Si parte con i lavori a inizio el prossimo anno, per una durata stimata in sei mesi. Costo complessivo pari a 600 mila euro.
Lungo la via Flaminia, l'incrocio con le vie IX Febbraio, Sardegna e Circonvallazione Meridionale, davanti allo storico bar pizzeria, è uno dei punti nevralgici della viabilità cittadina, zona che per la sua posizione riveste un ruolo fondamentale nel collegamento nord-sud della città e con connotazione fortemente urbanizzata, tra l'altro all’altezza del palazzetto dello sport Flaminio. Scopo del progetto appena approvato dalla giunta è la modifica alla viabilità attuale, necessaria per perseguire la fluidificazione del traffico e sua razionalizzazione sia nel sito di costruzione della rotatoria sia più a nord in corrispondenza di viale Tripoli e via della Fiera.
Il progetto esecutivo, cosa già nota, prevede la realizzazione di una rotatoria e contestuale modifica dei sensi di marcia. Si aggiungono interventi secondari in prossimità dell’intersezione Viale Tripoli/Via Flaminia e Via della Fiera/Via Circonvallazione Meridionale, a circa 200 metri dall’intervento principale, di modifica delle attuali geometrie stradali. Il sito dell’intervento principale è regolato attualmente da uno svincolo a raso dove è presente un’area verde di forma triangolare al centro dello svincolo che funge da spartitraffico e nel quale insiste inoltre un attraversamento ciclo-pedonale. Attualmente l’intersezione non permette l’immissione del traffico da via Flaminia a via Circonvallazione Meridionale e le stesse sono caratterizzate da sensi unici di marcia.
Il progetto che prenderà il via a inizio anno prevede la realizzazione di una rotatoria in tale intersezione avente l'isola centrale di forma elissoidale, che meglio si adatta all’attuale conformazione dell’incrocio. La rotatoria è costituita da una corona centrale sormontabile di larghezza 1.6 m, aiuola insormontabile interna ad ellisse con asse maggiore di circa 26.50 m ed asse minore di 15.90 m, e corona rotatoria con corsia di circa 7,8 m. La sistemazione dell’incrocio è completata da nuove aiuole spartitraffico per canalizzare i flussi di ingresso e uscita, cercando inoltre di indurre dei rallentamenti e al contempo garantendo la fluidità del traffico. La continuità della attuale pista ciclabile sulla Via Flaminia lato mare, sarà garantita in quanto verrà modificato il tracciato solo in corrispondenza dell’attraversamento di viale IX Febbraio aumentandone la sicurezza. I principali vantaggi che possono conseguirsi con la risoluzione a rotatoria di un incrocio: aumento della sicurezza, facilitazione delle svolte e riduzione globale dei tempi di attesa, possibilità di inversione di marcia senza manovre pericolose e riduzione dell’inquinamento.
“Si tratta di un intervento molto importante per la viabilità di tutto il quadrante del centro storico – commenta l’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli – consentendo, oltre alla fluidificazione e la messa in sicurezza della circolazione stradale, anche la possibilità di interconnettere tutti i bracci di viabilità. Un intervento non solo di ricucitura urbana, ma anche dei servizi. A partire dalla fluidificazione della circolazione in via Tripoli in quanto la rotatoria permetterà l’accesso in un asse parallelo, passando accanto allo stadio e arrivando a sfondare la via Ugo Bassi, dove è prevista la realizzazione di una nuova rotatoria nell’area della nuova ex questura. Tutta la giunta da tempo ha convenuto sulla centralità della rotatoria, anche a seguito degli incontri con residenti e operatori economici, e sulla necessità di avviare i lavori il prima possibile. Insieme al lavoro di valorizzazione che l’Amministrazione comunale sta completando nel Borgo di San Giovanni che si sviluppa lungo via XX Settembre e alla riqualificazione dell’Arco d’Augusto, con questo intervento avremo un quadrante urbano riqualificato e connesso”.
Daspo alle baby gang, Sadegholvaad: "necessario condividere regole e rispettare le leggi"
(Rimini) "Desidero esprimere il ringraziamento, a nome di tutta la comunità riminese, nei confronti del Questore, Rosanna Lavezzaro, e dei Carabinieri di Rimini per l'attività di investigazione e di contrasto condotta durante l'intera estate 2022 e che ha portato in questi giorni all'emanazione di 22 fogli di via nei confronti di altrettanti neo maggiorenni, protagonisti nei mesi scorsi tra Rimini e Riccione di scorribande legate al fenomeno delle cosiddette 'baby gang'. Lo stesso ringraziamento va esteso a tutte le forze dell'ordine e al Prefetto, Giuseppe Forlenza". Così il sindaco di Rimini camil Sadegholvaad commenta quello che potrebbe sembrare l'ultimo atto dopo un'estate di controlli serrati delle forze dell'ordine, in particolare alle stazioni di Riccione e Rimini, che ha portato a indentificare decine di ragazzi e a individuare in maniera tempestiva gli affiliati alle baby gang che minacciavano sin dalla primavera sui social di mettere a ferro e fuoco la Perla Verde, emblematica capitale delle vacanze italiane, come tra l'altro erano riusciti a fare lo scorso anno.
In pratica, ventidue tra i teppisti più violenti identificati quest’estate proprio in queste ultime ore si stanno vedendo recapitare un foglio di via da parte della questura. Non potranno mettere piede nella provincia di Rimini per un periodo che va dai due anni fino ad un massimo di tre anni. "Nonostante sia un dato già sottolineato dalle cronache nazionali di ogni città metropolitana o luogo di vacanza del Paese, scenario purtroppo ricorrente da oltre un anno a questa parte, mi colpisce ogni volta un aspetto del problema, confermato dai 22 provvedimenti del Questore di Rimini: i destinatari dei daspo sono in larga maggioranza giovani italiani di seconda generazione, provenienti dall'Emilia e da alcune province della Lombardia".
Si tratta "di elementi appunto già noti e sui quali si è già scatenata una dialettica politica anche molto vivace all'indomani degli episodi più clamorosi o cruenti. Ma al di là di tutto, è inutile nascondersi che dietro a questi episodi in cui il vandalismo gratuito si mischia a rapine, furti, bullismo verso coetanei ci sia una evidente questione legata all'integrazione. L'aspetto sociale del disagio è certamente connesso a problematiche di precarietà, emarginazione anche urbana, difficoltà economiche delle famiglie, alimentate ancora di più materialmente e psicologicamente dalle limitazioni fisiche della pandemia, ma questa non può essere una spiegazione né soprattutto una giustificazione per l'illegalità e una vera e propria microcriminalità. Su questo bisogna essere molto netti: non c'è giustificazione sociologica a questo fenomeno, che è europeo, mondiale".
Per Sadegholvaad, "si può, anzi si devono pretendere percorsi, legislativi (ius scholae), occupazionali, di protezione sociale (welfare) e di qualità urbana (fratture urbane, quartieri ghetto), più rapidi e inclusivi ma il tema della responsabilità individuale e famigliare e della stessa condivisione dei doveri che porta con sé la residenza in questo Stato e in questa Nazione non può essere messo in un cantone o in secondo piano. Per indole non mi piacciono le bandierine ideologiche. Ho una vita mia personale, come dimostra costantemente anche il nome 'strano' che porto con orgoglio, che sta tutta dentro un percorso di relazioni quotidiane tra persone, lingue, religioni, culture di diverse parti del mondo. Questi percorsi non diventano discese nel nome di uno slogan ma vanno costruiti faticosamente una pietra dopo l'altra. Ma queste pietre non devono metterle altri. Il primo sforzo è di coscienza individuale".
conclude il sindaco, "non si può sociologizzare ogni volta i problemi. Se si vive in Italia, tanto più in regioni ricche e dal welfare soddisfacente come la Lombardia o l'Emilia Romagna, si condividono valori e regole di civile coesistenza, di rispetto, di osservanza delle leggi che non possono essere derogate o giustificate nel nome di qualsiasi altra cosa. Ci sono luoghi, spazi, occasioni per risolvere le criticità, arrivando anche a forze di protesta pacifica e democratica che possono essere fatte proprie dalle forze politiche, civiche e sociali. Ma mettere a ferro e fuoco le città, picchiare, vandalizzare non ha alcuna giustificazione né a monte né a valle. Vale per gli italiani di prima, seconda, terza, quarta generazione. Senza se e ma e senza giustificazioni di nessun tipo".
29 settembre
Vescovo ad interim | Sanità in consiglio comunale | Foglio di via per le baby gang
Sanità, Carradori: la programmazione ha seguito logiche economiche e non le esigenze della salute pubblica
(Rimini) Dedicato alla sanità il consiglio comnale di martedì sera. L’assemblea degli eletti ha ospitato, tra gli altri, alcuni ospiti esterni, da Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini, a Tiziana Perin, direttrice del Pronto Soccorso, dal presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi all’assessore della sanità Raffaele Donini. Tra tutti il più atteso è stato l’intervento del direttore dell’Asl Romagna Tiziano Carradori.
A tema, in particolare, le liste di attesa per gli eami e le visite specialistiche e la carenza di organico che ha caratterizzato il funzionamento del pronto soccorso quest’estate. Per Carradori si tratta di un questione di cattiva programmazione. “E’ impensabile che qualcuno si sottragga alla responsabilità del fatto di aver deciso di programmare le professioni sanitarie non in funzione dei bisogni da servire ma dei quattrini che si volevano spendere”, ha detto Carradori in uno dei passaggi più interessanti del suo intervento. Carradori ha anche fatto notare come la qualità della sanità regionale si elevata e non abbia nulla da invidiare a quella dei paesi europei più avanzati, sottolineando come in Italia la spesa procapite per la sanità sia molto più bassa che in questi Paesi.
A riprova del fatto, Carradori cita un numero in particolare, quello della scarsa migrazione ospedaliera dei romagnoli. “Su 100 persone per cui sono richieste cure ospedaliere in questa provincia, 93 scelgono di restare e solo due preferiscono emigrare”. L’azienda sanitaria è chiamata “a non sprecare i soldi che la collettività mi rende disponibili, ma alla politica spetta il compito di rendere disponibili i soldi necessari per fornire i servizi alle persone. Il perpetuarsi di un sottofinanziamento determinerà l’uscita verso sistemi alternativi che non tutti possono permettersi”.
Tra gli interventi dei consiglieri comunali, quello di Gloria Lisi, per dieci anni assessore alle politiche sanitarie della città. “Mi chiedo se sia ancora sostenibile che uno strumento che dovrebbe servire a salvare vite sia ancora considerato la porta d'accesso per un Ospedale, per avere cure mediche. Sappiamo che un'alta percentuale degli accessi è codice bianco o verde, e quindi una buona percentuale è data come accessi impropri e pertanto mi chiedo se non sia da prendere in considerazione un vero cambiamento di rotta del nostro sistema”, ha commentato Gloria Lisi.
“Le problematiche delle ore di attesa del nostro PS di questa estate sono dovute naturalmente al fatto che abbiamo una chiara vocazione turistica e durante il periodo estivo la nostra città deve rispondere nei servizi con il corpo di una metropoli”. La proposta di Lisi, in merito alle case della salute di cui la comunità riminese si sta dotando per rispondere alle esigenze di sicurezza sanitaria nate anche dopo l’esperienza del covid, è che il comune di Rimini, nelle figura del sindaco responsabile della sicurezza sanitariadella sua comunità, si adoperi perché inizino a funzionare nel migliore dei modi.
Diocesi, Lambiasi operativo fino alla nomina del successore
(Rimini) Papa Francesco ha confermato la sua fiducia al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, chiedendogli di rimanere in carica fino a quando non arriverà un sostituto. Raggiunta la soglia dei 75 anni, l'età "pensionabile" peri vescovi, Lambiasi ha scritto al Pontefice per rassegnare le sue dimissioni. La risposta di papa Francesco è stata per molti sorprendente. Le dimissioni sono state accettate, ma a Lambiasi è stato contestualmente confermato il suo servizio pastorale fino all’arrivo del successore.
Come anticipato dal settimanale cattolico riminese “ilPonte”, la Nunziatura Apostolica ha inviato una prima risposta a mons. Lambiasi, nella quale, mentre vengono accolte le “dimissioni” del Vescovo, viene contemporaneamente confermata la fiducia al pastore della Chiesa riminese. “Il Santo Padre ha accettato con la formula nunc pro tunc («ora per allora»)”. Lo ha scritto in una lettera il Nunzio Apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig. “Pertanto è desiderio del Pontefice che Lei possa rimanere alla guida della Sede di cui è Ordinario fino alla nomina del successore”. La rinuncia quindi è stata accettata, ma il servizio pastorale è confermato: il Vescovo Francesco rimane alla guida pastorale della Diocesi fino all’arrivo del successore.
Da parte sua il Vescovo prega e si impegna, con la grazia di Gesù risorto, vivo e operante in mezzo a noi, e con la generosa cooperazione dell’intero presbiterio e di tutto il popolo di Dio, a fare in modo che il cammino della Diocesi non rallenti, ma si intensifichi, perché il nuovo pastore possa trovare una Chiesa che non solo non sarà andata in automatico, ma avrà accelerato il passo verso la meta di ieri, di oggi, di sempre: quella di una comunità cristiana, che non si stanca di annunciare e di attendere la venuta del Signore Gesù per la vita del mondo.