13 12 2013 | Rimini | Il Comune taglia il numero dei dirigenti per assumere assistenti sociali
Rimini | Il Comune taglia il numero dei dirigenti per assumere assistenti sociali
Meno dirigenti e più assistenti sociali per il Comune di Rimini. Lo ha deciso la giunta martedì per rispondere a un obbligo di legge che impone di rideterminare le dotazioni organiche con cadenza almeno triennale. In pratica, la riduzione del numero dei dirigenti, che da 33 passano a 25, consente l’istituzione di 14 nuovi posti d’assistente sociale, “necessari - spiegano da palazzo Garampi - per far fronte a nuove funzioni che il Comune potrebbe dover gestire nei prossimi anni nell’area della tutela dei minori e della tutela dei disabili”. In merito agli otto dirigenti in meno, “tale scelta se da un lato, prende atto della attuale situazione dell’Ente, che ha in servizio solo 19 dirigenti, dall’altro lato, risulta funzionale a logiche di razionalizzazione degli assetti organizzativi degli Uffici comunali e di risparmio sulla spesa di personale, in particolare di qualifica dirigenziale”. Il numero dei dipendenti comunali passa infatti da 1.352 a 1.348 unità come previsione potenziale massima (sono in realtà 1.100), con la conseguente riduzione di 285mila euro.
Vita di don Giussani, ieri sera la presentazione a Rimini
Vita di don Giussani, ieri sera la presentazione a Rimini
Per nessuno dei relatori la lettura di Vita di don Giussani, la biografia (Rizzoli editore) scritta da Alberto Savorana, è stato un semplice esercizio di curiosità intellettuale. O un dovere di cortesia per essere stati invitati a parlare. Nelle biografie della poetessa e scrittrice Rosita Copioli e dell’ex parlamentare Sergio Gambini l’intreccio con la storia umana, sociale, culturale originata dal carisma di don Giussani è avvenuto a più riprese. Nell’incontro tenuto ieri sera nella sala anfiteatro del Palacongressi, la prima ha ricordato la vivacità e il fervore della presenza di Gs a Rimini dal 1962 in poi, durante gli anni in cui lei frequentava il liceo classico; il secondo ha ricordato gli incontri e gli “scontri” (era segretario della Fgci) e la curiosità che negli infuocati anni Settanta suscitavano in lui i seguaci del sacerdote brianzolo. Oggi che i contrasti ideologici (ed anche una “politica cattiva”) hanno ceduto il passo a più meditate considerazioni, l’ex enfant prodige della sinistra riminese si trova a scoprire con stupore che per i credenti la via del dialogo con i non credenti è un percorso necessario perché la verità emerge dentro una relazione. Gambini dimostra più volte di essere stato attento lettore del poderoso volume di Savorana: ad esempio quando mette i fila una dopo l’altra alcune citazioni di Giussani che effettivamente restituiscono molto della sua personalità forte e contagiosa; oppure quando elenca fatti ed episodi della biografia del sacerdote che si intrecciano con Rimini.
Del percorso umano del fondatore di Comunione e Liberazione, Gambini si sofferma soprattutto su due tappe. Il primo è l’incontro a Torello, in Valmarecchia, con i superstiti della Gs riminese travolta dal movimento del Sessantotto. Secondo Gambini il punto tenuto in quell’occasione da don Giussani è che solo la comunità cristiana può avere la pretesa di salvare il mondo. Per l’ex parlamentare è stato come scoprire l’origine di una posizione che allora, nel furore degli anni Settanta, non capiva o vedeva semplicemente come contrapposizione alla società esistente.
La seconda tappa è la partecipazione al Sinodo sui laici del 1987 e l’intervista che in quell’occasione rilasciò a don Angelo Scola. Gambini vi vede una maturazione, una capacità di fare i conti con la complessità della società moderna. Altrettanta profondità, secondo il relatore, non riuscì ad avere durante gli anni di Tangentopoli.
Gambini ha concluso il suo intervento con un omaggio al Giussani perennemente in ricerca, incapace di stare fermo e tranquillo, sempre in cammino verso nuove mete. Citando Nostalghia di Tarkovski e la Leggenda dell’Inquisitore di Dostoevskij, Gambini ha concluso proponendo l’immagine di un Giussani che traghetta una luce da pochi verso tanti.
Anche Rosita Copioli è stata lettrice attenta e scrupolosa del volume di Savorana. Lo si è visto da come ha sapientemente citato gli autori (teologi, romanzieri, poeti) che hanno contribuito alla formazione e alimentato la riflessione di don Giussani, dall’empatia con cui ha citato episodi, dalla capacità di cogliere qual era, secondo il sacerdote, il nocciolo della questione, cioè l’incontro con Cristo.
Savorana, l’autore che ha lavorato al libro per più di cinque anni, ha riportato l’attenzione su un episodio centrale, peraltro colto dai relatori: quella lettura in classe, durante gli anni del seminario, del Prologo del Vangelo di Giovanni: il Verbo si è fatto carne. Cioè la bellezza, la giustizia, l’amore, la verità si sono fate carne. Savorana ha ricordato come Giussani rievocava quel momento: “Da allora l’istante non è stato più banale per me”. La vita di Giussani è il percorso dell’autocoscienza di un uomo che non si è mai sottratto alle sfide poste dalle circostanze, di un uomo che è stato quasi ossessionato dal desiderio di capire. È andato al liceo Berchet con il desiderio di mostrare la pertinenza della fede alle esigenze della vita e – ha sottolineato Savorana – ha invitato i ragazzi alla verifica di ciò che diceva, sottoponendosi alla loro libertà.
Valerio Lessi
GIORNALAIO 13.12.2013
Aeroporto, 10mila passeggeri in meno di un mese. Pasticcio di tasse a Rimini
Aeroporto. “Il curatore fallimentare di Aeradria informa che d’ora in poi, ogni due settimane, divulgherà i dati dell’attività aeroportuale. Dal 26 novembre, data del fallimento, a mercoledì il “Fellini ” in esercizio provvisorio ha registrato 119 voli in atterraggio e in partenza, 9.821 passeggeri in transito e 24.398 chilogrammi di merce”, CorriereRomagna (p.10).
Tasse a Rimini, un pasticcio. “È difficile per tutti digerire la nuova tassa rifiuti, che nonostante la manovra finanziaria varata dal Comune di Rimini per contenere i rincari, in alcuni casi sfiora aumenti che superano oltre il 50%. E’ il caso degli stabilimenti balneari. «Facciamo due conti — dice Stefano Mazzotti, dal bagno 27 — Nel 2012 ho pagato per il mio stabilimento 2.679 euro di tassa rifiuti. Quest’anno, conguaglio compreso, con la Tares arrivo a versare 4.660 euro. Una bella stangata: parliamo di oltre il 50% in più da un anno all’altro, e non è che i nostri rifiuti siano aumentati». D’altra parte, con la Tares va così, e non andrà meglio nel 2014 con la Tari. Se i bagnini piangono, anche gli altri non ridono. Lo sa bene Giuliano Lanzetti, proprietario del pub Bounty a Marina centro e presidente comunale di Confcommercio Rimini. «Bollette alla mano, nel 2012 avevamo versato per la tassa rifiuti 10.100 euro. Già quella era una somma piuttosto consistente, ma è anche vero che il locale è grande (oltre 650 metri quadrati). Quest’anno però, con la Tares, ci troviamo a dover pagare 2.100 euro in più, per un totale di 12.200 euro»”, ilRestodelCarlino (p.5). E se si parla di ‘mini imu’, “per 42mila riminesi, questo significa dover metter mano al portafoglio e dover versare tra i 30 e i 55 euro (in media si parla di 40 euro a famiglia) per la tassa sull’immobile”.
Edilizia pubblica. “Più di 2300 famiglie, pur avendone i requisiti, sono ancora in attesa di un alloggio popolare in provincia di Rimini. Non basteranno dunque a sfoltire le liste d'attesa i 125 nuovi alloggi che verranno consegnati nel corso del 2014 da Acer. I dati sulla situazione delle case popolari sono stati resi noti ieri in occasione dell'approvazione del bilancio preventivo 2014 dell'azienda che gestisce 2.787 alloggi di cui 2.606 di proprietà pubblica. Il presidente Cesare Mangianti è tornato a suggerire un maggior turnover nell'assegnazione, oltre al ritocco dei canoni che il prossimo anno avrà un valore medio di 141, 19 euro contro i 135,9 di quest'anno”, NuovoQuotidiano (p.9).
Doposcuola a 5Stelle, la proposta di Carla Franchini in commissione. “«La mia idea, che si rifà direttamente a progetti già realizzata con successo in altre realtà italiane è quella appunto di prevedere tre fasce, il pranzo alle 13 alle 14,30, lo studio dalle 14,30 alle 16 e poi le attività del tempo libero, sport e musica, dalle 16,45 alle 18. Ogni famiglia che aderisce al progetto –ne servono almeno 15 in ogni scuola perché il servizio possa essere attivato dal settembre 2014- sarebbe libera di decidere con la massima flessibilità quale/i fasce utilizzare e in quali giorni». Il Rimini Campus verrebbe affidato dal Comune a un soggetto terzo individuato con apposito bando. Quanto all'aspetto più delicato, quello economico, per la consigliera il progetto è assolutamente realizzabile: «E’ completamente a costo zero – spiega - per il Comune, fatti salvi i costi fissi come le utenze. A finanziare il servizio sarebbero gli utenti. Nessuna tariffa proibitiva però. I costi sarebbero inferiori a quelli medi che ora le famiglie pagano a privati per lo stesso tipo di servizio (tra gli 8 e i 15 euro al giorno)»”, NQ (p.9).
Don Giussani e Rimini. Quella volta che Biancheri lo chiamò a parlare al clero
Don Giussani e Rimini. Quella volta che Biancheri lo chiamò a parlare al clero diocesano…
Questa sera al palacongressi di via della Fiera a Rimini presentazione del libro Vita di don Giussani (il fondatore di comunione e liberazione), di Alberto Savorana. «Il libro di Savorana è una sfida radicale alla concezione di me stesso e della mia vocazione», racconta l'assistente ecclesiastico diocesano della fraternità di Cl, don Roberto Battaglia, alle prese con le prime pagine della biografia.
«Questa lettura - spiega don Roberto - rinnova in me la commozione e la gratitudine per aver incontrato un maestro come don Giussani e al tempo stesso mi fa riscoprire bisognoso di dover imparare tutto. Don Giussani continua ad esserci padre nella contemporaneità dell'esperienza del carisma (grazie alla guida di don Julian Carron) e, attraverso questa testimonianza della sua vita, ci provoca alla questione decisiva: seguirlo fino in fondo significa immedesimarsi nel suo percorso umano e di fede. Si tratta di uno sguardo che mi fa guardare con simpatia alla mia umanità e che mi fa guardare con un'ipotesi positiva il bisogno che incontro (adesso penso innanzitutto alla commozione per l'umanità ferita e bisognosa dei ragazzi che ho incontrato a scuola stamattina): io ho bisogno di incrociare ogni giorno questo sguardo per vivere».
La vita di don Giussani incrocia Rimini più di una volta, spesso in occasione di momenti molto significativi. Don Roberto nel ripercorre alcuni momenti fondamentali, a partire da quando don Giussani incontrò a Torello i pochi giessini riminesi sopravvissuti alla crisi del movimento nel 1968. «In una convivenza nel piccolo borgo della Val Marecchia, nella quale era presente anche don Giancarlo Ugolini, Giussani, che, secondo le sue stesse parole riportate da Savorana "non sapeva da dove cominciare", nel dialogo con quei ragazzi di Rimini, intuì in quei due giorni intensissimi (23-24 luglio 1968) il punto da cui ripartire e da cui in effetti ripartì tutto, l’unico motivo di adesione al cristianesimo: “l’incontro con un annuncio, il cristianesimo come annuncio, non come teoria. Un annuncio, cioè un certo tipo di presenza… la persona stessa di Cristo”», racconta don Battaglia.
Da lì in avanti, il rapporto tra il sacerdote brianzolo e la capitale della riviera romagnola diventa sempre più stretto, tanto da arrivare a generare, tra l’altro, un’esperienza come quella del Meeting per l’amicizia fra i popoli. Eppure don Giussani ha sempre avuto chiaro il valore della conversione rispetto allo strutturarsi del movimento che pur attorno a lui prendeva vita. Come traspare anche da un altro episodio rilevante che lo lega a Rimini.
«E’ sotto gli occhi di tutti quello che Giussani ha generato nella nostra città, ma vorrei ricordare - sottolinea Battaglia - un episodio che sicuramente pochissimi conoscono: nel luglio di due anni dopo, nel 1970, fu il relatore alla tre giorni del clero diocesano, invitato dal vescovo, monsignor Biancheri. Riporto un passo della sua relazione che sorprendo totalmente in sintonia con l'Evangelii gaudium, il documento programmatico del pontificato di papa Francesco appena pubblicato: "Il contenuto dell'annuncio è che Dio si è coinvolto, ha assunto tutta quanta la nostra realtà umana, come uno di noi, in mezzo a noi: Dio, cioè Tutto, è diventato uno di noi: non abbiamo più bisogno di nient'altro [...] il «fatto» Cristo, contenuto dell'annuncio, è una «storia»: il contenuto dell'annuncio è il Cristo Totale [...] prima della preoccupazione di quali strutture darci, la parola di Dio ci invita a realizzare l'immedesimazione con la conversione: altrimenti la preoccupazione di strutture da darci diventa attivismo e risulta maschera di un vuoto". Giussani lo disse scrivendo a Giovanni Paolo II: "Non ho voluto fondare niente ma solamente riproporre il cristianesimo nei suoi fattori costitutivi e basta". Il cristianesimo o è avvenimento o non è cristianesimo: alla luce dell'insistenza di Papa Francesco è decisivo anche per la chiesa riminese riprendere questo contributo di don Giussani che fa parte della storia della nostra chiesa locale».
Di questo e anche della modernità di don Giussani, «tutta nella sua capacità di affermare l’io umano in tutta la sua profondità, cogliendo totalmente l'istanza del pensiero moderno ed esaltando la ragione come apertura al reale, senza trascurare nulla», si parlerà questa sera al Palas dalle 21 con il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, il politico Sergio Gambini, la poetessa Rosita Copioli e il responsabile di Cl Manlio Gessaroli. La serata si potrà anche seguire in diretta Twitter (hashtag #DonGiussani).
12 12 2013 | Rimini | Vigilanza ambientale: 49 violazioni nel 2013
Rimini | Vigilanza ambientale: 49 violazioni nel 2013
Un anno di vigilanza ambientale da parte di Arpa, presentati oggi in provincia i dati dell’attività per il 2013. Sono state 534 le ispezioni. Nel dettaglio 162 sui rifiuti, compresi 96 interventi su inceneritore e impianto di compostaggio, oltre a 21 ispezioni su segnalazione dei cittadini; 105 sull’aria di cui 44 su segnalazione dei cittadini; e ancora 108 sugli scarichi, 73 sul rumore, 35 su siti contaminati, 17 sul suolo, 34 su altre matrici.
All’attività di vigilanza ha fatto seguito l’emissione di 49 provvedimenti: 38 notizie di reato trasmesse all’autorità giudiziaria di cui 15 a seguito di segnalazioni di cittadini, 3 sanzioni amministrative, 8 proposte di provvedimento amministrativo.
12 12 2013 | Rimini | Fallimento Aeradria, il ricorso dei creditori
Rimini | Fallimento Aeradria, il ricorso dei creditori
Forse in nome della trasparenza da più parti richiesta attorno alle vicende dell’aeroporto internazionale di Rimini e San Marino, da oggi e con cadenza quindicinale il curatore fallimentare (nominato a seguito della sentenza del tribunale di Rimini del 26 novembre scorso) renderà noti i dati relativi al traffico del Fellini in esercizio provvisorio. Sono 119 i voli in atterraggio e in partenza registrati dal giorno del fallimento decretato a ieri, 9.821 passeggeri in transito e 24.398 i chili di merce.
La notizia di oggi è, però, che i due ricorsi promessi da società e da creditori alla sentenza di fine novembre stanno per essere depositati. Avverrà probabilmente prima di Natale (del resto c’è di tempo fino al 26 dicembre, entro un mese cioè dalla sentenza). Lo ha detto il presidente di Banca Carim, tra i maggiori creditori, Sido Bonfatti annunciando, ieri a margine di un convegno, che il fronte dei ricorrenti si sta allargando proprio in queste ultime ore.
Sono due i cardini del ricorso. Il primo: il dubbio dei creditori sulla reale utilità per essi della scelta del tribunale. Se è vero che il fallimento ha come obiettivo quello di tutelare al meglio e al massimo i loro interessi, la loro verità è che loro si fidano più del concordato. Sono convinti, anche, che un conto sia l’inchiesta e le responsabilità di chi può aver ridotto Aeradria a oltre 50 milioni di debito, un conto è il fallimento della società oggi. Due questioni che sarebbero dovute rimanere separate. Perché di fatto, non possedendo grandi beni mobili o immobili, da fallita non ha nulla di che restituire a quei creditori che (non tutti) con il concordato avrebbero preso perlomeno dal 50 al 30 per cento del credito.
C’è anche un’altra voce che circola nelle ultime ore, tra i creditori. Sembra che la società chiuderà il 2013 con un deficit pari alle spese sostenute per il concordato. Vuol dire che senza i costi di consulenti e legali avrebbe chiuso in pareggio? E allora perché, da parte del tribunale, tutta questa fretta nel decretarne la fine? Non sarebbe stato forse meglio dare un po’ di tempo ai nuovi manager per lavorare al soddisfacimento dei creditori? Del resto abbandonati i voli in comarketing (come stabilito nel piano di concordato), automaticamente la società non avrebbe più prodotto deficit.
12 12 2013 | Rimini | Fallimento Aeradria, Fiavet: Più privato e più chiarezza per l’aeroporto
Rimini | Fallimento Aeradria, Fiavet: Più privato e più chiarezza per l’aeroporto
Fallimento Aeradria, a spingere per la privatizzazione a più di due settimane dalla sentenza del tribunale scende in campo anche la Fiavet, associazione interregionale imprese viaggi e turismo, con Giovannino Montanari, presidente per Rimini e San Marino. “La prima considerazione fa riferimento all'impossibilità per il settore pubblico di sostenere, in prima persona, grandi attività economiche come queste. Non esistono più margini di investimento, né la gestione sembra particolarmente adatta al personale politico... E' necessario responsabilizzare al massimo la “guida” di tali grandi imprese, arrivando in tempi brevi alla loro privatizzazione”, spiega Montanari riferendosi anche a Fiera e Palacongressi.
“Quello che è stato realizzato finora dall'intervento pubblico, in primo luogo con l'impegno degli enti locali (cioè con i soldi di tutta la comunità), è stato notevole, ma ora è giunto il momento di consegnare “il testimone” ai manager e all'imprenditoria privata, per garantirne la sopravvivenza”, precisa Montanari. Largo ai privati, quindi, ma con le dovute precisazioni. “Quello che è accaduto ad Aeradria dimostra che l'apporto dei privati aveva contribuito al rilancio del movimento aeroportuale, giungendo a grandi risultati sul mercato russo (il cui indotto nel 2011 ha sfiorato il miliardo di euro, secondo una ricerca commissionata dalla Provincia, con 335 milioni di euro di spese dei turisti russi in primo luogo). Ma l'apporto dei privati, in un sistema misto come quello realizzato in Aeradria - e attorno ad essa - non può funzionare a dovere: non sono e non erano chiare e nette le responsabilità economiche di entrambe le parti”.
GIORNALAIO 12.12.2013
Aeroporto, 13 mila russi in arrivo per Natale (e anche i ricorsi di creditori e cda). I forconi a Rimini picchettano l’arco d’Augusto: i bagnini sono con noi. Sicurezza: vigili del fuoco sotto organico. Pd, Russomanno difende Magrini. Gius, questa sera il libro sulla vita al palas
Aeroporto. “La missione a Mosca dei manager dell’aeroporto, conclusa ieri, ha portato ottime notizie dalla Russia. Praticamente tutti i vettori e i tour operator hanno confermato i loro piani sul ‘Fellini’ sia per i voli invernali, sia soprattutto per quelli estivi. Finora insomma solo la Livingston e un paio di tour operator (non quelli di peso) stanno valutando se spostare in altri scali i loro voli. Tutti gli altri invece restano a Rimini, e non solo non cancellano i voli ma ne aggiungono di nuovi, già per le prossime settimane. Tanto per dare alcuni numeri: solo il 28 dicembre al ‘Fellini’ atterreranno 10 voli da Mosca (contro i 5 normalmente programmati) e 2 (uno in più) da San Pietroburgo. Ci saranno tre voli extra da Mosca anche tra domenica 29 e lunedì 30, e ben 7 voli dalla capitale russa l’1 gennaio. Numeri che si ripeteranno almeno fino all’11 gennaio, e che porteranno a Rimini quasi 4mila russi in più rispetto ai voli programmati. In due settimane i voli saranno una sessantina, per un totale di oltre 13mila russi in arrivo”, ilRestodelCarlino (p.11).
“Aeradria e i creditori presenteranno poco prima di Natale ricorso alla Corte di Appello contro il fallimento della società dei cieli decretato dal tribunale di Rimini lo scorso martedì 26 novembre. Lo ha spiegato ieri, a margine del convegno dedicato al credito sociale, il presidente di Banca Carim Sido Bonfatti”, CorriereRomagna (p.6).
I forconi a Rimini picchettano l’arco d’Augusto. “In piazza, per ora, sono in pochi, forse «perché il turismo ancora permette a molti riminesi di sbarcare il lunario». Fra di loro c’è gente senza lavoro e che fatica ad arrivare a fine mese. Ieri, per dare forza alla protesta, è arrivato fra loro Davide Fabbri, a tutti noto come il Vichingo, rappresentante del Movimento Lavoro e rispetto, ma soprattutto coordinatore regionale dei Forconi. Fabbri, un passato in tv anche all’Isola dei famosi, e personaggio molto noto nel mondo della notte, ci tiene a precisare che «la nostra è una protesta senza bandiera, che abbraccia destra e sinistra. I bagnini riminesi ci sostengono ma preferiscono non metterci la faccia. Chi c’è, è qui per fare qualcosa che resterà nella storia»”, Corriere (p.10).
Case popolari. “UNA stangata per oltre 60 famiglie che da decenni abitano in altrettanti alloggi del X Peep di Santa Giustina: più di 500mila euro complessivi da pagare al Comune. Una media di 9-10mila a nucleo familiare. Ma i residenti non ci stanno: «Non pagheremo una lira, siamo qui dagli anni Settanta, abbiamo già dato»”, ilCarlino (p.9).
Vigili del fuoco sotto organico, Rimini al pari di Isernia. “Vi faccio solo questo esempio - spiega Francesco Francalanci, rappresentante sindacale della Cgil- affinché emerga chiara la situazione in cui versa il nostro corpo. Enna, città siciliana di 27mila abitanti, ha un organico maggiore del nostro che operiamo in una città che di abitanti ne ha 145mila. Con tutto il rispetto per Enna: vi sembra una cosa normale questa? E vi dico di più: noi abbiamo la stessa pianta organica di Isernia, città del Molise, che di abitanti ne fa 22mila”, NuovoQuotidiano (p.5).
In casa Pd, “RUSSOMANNO mette in riga gli altri renziani. «Massima fiducia al segretario provinciale Juri Magrini, e chi ha sostenuto Renzi a Rimini deve rifiutare di rivendicare quote e strapuntini o di riaprire il consunto manuale Cencelli». Il messaggio di Russomanno è indirizzato (pur senza nominarli) ad Alessandro Belluzzi, Samuele Zerbini, Mattia Morolli e ad altri renziani che, subito dopo la vittoria del sindaco di Firenze alle primarie, hanno cominciato a scalpitare per rivendicare questo o quel ruolo”, ilCarlino (p.13).
Questa sera al palas a Rimini la presentazione del libro di Alberto Savorana Vita di don Giussani, Bruno Sacchini su LaVocediRomagna (p.14).
11 12 2013 | Riccione | Comune, lunedì un nuovo presidente per il consiglio (intanto la minoranza propone un nome e la maggioranza si ‘guarda dentro’)
Riccione | Comune, lunedì un nuovo presidente per il consiglio (intanto la minoranza propone un nome e la maggioranza si ‘guarda dentro’)
Il fattaccio era accaduto nella riunione di maggioranza del 2 dicembre: i consiglieri avevano deciso di spostare il giorno solito di convocazione dal giovedì al lunedì allo scopo di favorire le presenze. Solo che al presidente, Ilenia Morganti (assente alla riunione), la cosa non era affatto andata giù e dopo uno scambio di mail piccate, la mattina del martedì, si era dimessa (ma non dalla carica di consigliere) lasciando di fatto senza vertice il consiglio comunale di Riccione.
Lunedì prossimo l’assemblea è chiamata a eleggere un nuovo presidente. C’è una proposta ufficiale, emersa questo lunedì nel corso della conferenza dei capigruppo. Il Nuovo CentroDestra rivendica per la minoranza lo scranno lasciato da Morganti, chiede che la carica sia occupata a titolo gratuito e spinge per la nomina del socialista Stelio Bossoli, il quale pare già sia d’accordo a che l’indennità sia devoluta alla Caritas per l’acquisto di buoni pasto per le famiglie bisognose.
C’è una proposta, quindi, a cui la maggioranza, però, non ha ancora dato una risposta. Se possibilista sembra si sia mostrato il capogruppo del Pd Mauro Villa, ciò non toglie che potrebbero esserci delle difficoltà. Ci sarebbe Guglielmo Serafini, battuto da Fabio Ubaldi alla corsa per la segretaria comunale, appena poche settimane fa. Ci sarebbe il mancato assessore Stefano Piccioni.
11 12 2013 | Rimini | Kebab connection, 53 arresti per spaccio
Rimini | Kebab connection, 53 arresti per spaccio
Sono state 53 le ordinanze di custodia in carcere emesse dalla Procura della Repubblica di Rimini a conclusione delle indagini condotte dagli operatori della Polizia municipale di Rimini sullo spaccio nella zona di Borgo Marina. L’operazione, “Kebab connection”, dalle prime ore di ieri mattina ha impegnato 106 ufficiali e agenti della municipale e ha portato alla chiusura di due kebabbari.
I 53 denunciati sono stati incastrati grazie alle telecamere posizionate nel borgo. Sono 43.200 le ore di registrazione video e 9.500 quelle di registrazioni ambientali audio. Oltre 640 gli episodi di spaccio ripresi che hanno fornito la base per l’emissione dei provvedimenti giudiziari nei confronti di 35 cittadini tunisini, 7 del Marocco, 2 del Senegal, 4 del Bangladesh e, uno ciascuno, d’Egitto, Polonia, Pakistan, Romania, Palestina.