Lunedì, 31 Marzo 2014 15:11

Rimini, il Comune guadagna dall'evasione

9bRimini, il Comune guadagna dall'evasione

Rimini fra i bravi comuni italiani che hanno colto l’opportunità offerta dalla legge che incentiva la partecipazione degli enti locali alla scoperta e al recupero dell’evasione erariale. Il Comune di Rimini è stato citato qualche giorno fa dal direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso di un’audizione in Parlamento.
La legge prevede che per gli anni 2012, 2013 e 2014 sia riversato ai Comuni il 100% del gettito che Agenzia delle Entrate incassa sulla base delle “segnalazioni qualificate” effettuate dal Comune. Il processo di partecipazione dei Comuni ha prodotto in alcuni casi anche significative entrate aggiuntive. Si va, secondo quanto riferito da Befera, dal milione di euro assegnato nel 2012 a Milano e Roma ai 600 mila di Rimini, agli 800 mila al Comune di Formigine e ai 530 mila di Castel San Pietro Terme, tanto per restare nella nostra regione.
In realtà per Rimini la citazione è stata errata per difetto. Il Comune ha incassato 90 mila euro nel 2012 e 630 mila euro nel 2013.  Certamente non si tratta di una somma irrisoria, averla o non averla può comportare la possibilità di rispondere o meno ad un bisogno.
Ciò che il Comune di Rimini è chiamato a fare sono “segnalazioni qualificate”. Cioè non basta dire “ho il sospetto che il signor Tal dei Tali sia un evasore”, questa sarebbe una delazione da stato di polizia. È necessario che il Comune fornisca la prova dell’evasione fiscale in atto. E questo può avvenire quando, nella normale attività degli uffici tributari comunali, saltano all’occhio certe vistose situazioni. Come l’ormai famoso caso dei 30 appartamenti che non pagavano l’Ici/Imu: è probabile, ha segnalato il Comune all’Agenzia dell’Entrate, che questi immobili non vengano denunciati nemmeno ai fini Irpef.
Lo strumento che il Comune ha per fornire la “prova” richiesta è sostanzialmente l’elaborazione degli incroci effettuati grazie alle varie banche dati di cui dispone, nonché l’efficace collaborazione instaurata con altri uffici comunali e con gli organismi pubblici operanti nel settore (Agenzia delle Entrate, ora comprendente anche l’Agenzia del Territorio, la Guardia di Finanza).
Il Comune di Rimini è comunque riuscito a portare a casa questa somma perché ha investito in questa opportunità che è stata offerta. Per capire dove, come quando ci può essere evasione dei tributi dovuti allo Stato (diversi da quelli comunali) occorre avere un fiuto particolare, cioè occorre essere preparati. All’ufficio tributi del Comune una persona è stata formata e destinata a questo scopo, così come un piccolo nucleo di vigili urbani. Ma - assicurano in Comune - questi non fanno gli spioni del fisco statale, semplicemente sono attrezzati a riconoscere l’evasione quando questa emerge in altre attività di accertamento. Si chiamano appunto “segnalazioni qualificate”.

Lunedì, 31 Marzo 2014 14:41

luciano ligabue domenica a riccione

Luciano Ligabue fa tappa a Riccione con il suo “Mondovisione Tour” domenica al Play Hall Palazzetto dello sport di Riccione. I biglietti per i concerti del “MONDOVISIONE TOUR - PICCOLE CITTÀ 2014” potranno essere acquistati (posto unico al prezzo di €50.00 comprensivo di diritti di prevendita) esclusivamente sul posto, 3 giorni prima rispetto alla data del concerto stesso (per info e modalità: www.ligachannel.com e su www.fepgroup.it). Per il concerto di Riccione i biglietti potranno, quindi, essere acquistati esclusivamente il 3 aprile dalle ore 11.00 alle ore 18.00 presso la biglietteria del Playhall (via Carpi)

rossoRimini | Cultura, per la fortezza a San Leo record di visitatori paganti (meglio di Sant'Apollinare)

 

La Fortezza di San Leo è il monumento (ma anche museo, area archeologica) statale dell’Emilia Romagna che lo scorso anno ha avuto più visitatori paganti con 74.684 biglietti staccati (sono solo 14 le persone che hanno usufruito di omaggio) per un introito lordo di 470.479,50 euro. La notizia arriva dall'assessore provinciale per il turismo, Fabio Galli, dati ministeriali alla mano. "Formalmente - fa comunque notare Galli - solo la basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna precede San Leo come visitatori totali, 167.889, ma di questi ben 118.254 sono non paganti e l’introito lordo ammonta a 238.507 euro".


L'assessore parla di un movimento che negli "ultimi 15 anni" ha visto crescere "intorno ai ‘record’ leontini (non una sorpresa), e quindi sul territorio riminese tra Valmarecchia e Valconca, un tessuto di contenitori culturali (comunali, privati), riqualificati e ripristinati nella loro bellezza grazie a saggi investimenti, che davvero ha possibilità di crescita a ‘sistema turistico’ in grado di relazionarsi a testa alta con la storica componente balneare. I numeri di presenze turistiche nella fascia della collina riminese sono all’incirca raddoppiati dal 2008 al 2013, nonostante un lieve passo indietro registrato lo scorso anno. Si deve partire di qui per ‘riprogettare’ un’accoglienza che non sia ‘figlia di un di minore’ rispetto alla riviera".


Curiosità. "Per dare un ordine di grandezza sulla performance e sulla capacità attrattiva della fortezza in Valmarecchia, basta considerare che il circuito di Paestum e Vella, in provincia di Salerno e tra i più celebri al mondo, fa 110.748 spettatori paganti, il Museo di Capodimonte a Napoli 48.753, la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea a Roma 66.852, la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Piero della Francesca a Arezzo 44.048".

“East/West tra Oriente e Occidente”: tre film in cartellone per mostrare un differente punto di vista culturale sul tema del viaggio di liberazione e per permettere un confronto dialogico interculturale. Aprirà la rassegna Gianluca Magi, direttore insieme a Franco Battiato, della Scuola superiore di Filosofia orientale e comparativa. Si inizierà martedì 1 Aprile, ore 21, con Samsara di Pan Nalin, si proseguirà martedì 15 Aprile, ore 21, con Monsieur Ibrahim ed i fiori del Corano di François Dupeyron e si concluderà il 29 Aprile, ore 21, con Fratello, dove sei? dei fratelli Cohen. L'inziativa è a cura dell'Istituto di Scienze dell’uomo, nell’ambito delle attività della Scuola superiore di Filosofia orientale e comparativa, in collaborazione con la Cineteca comunale di Rimini

tortora-chiaroRimini | Lavori al cimitero, forno crematorio operativo entro l'estate 2015

 

Entro l'estate del 2015 sarà attivo nel cimitero di Rimini il forno crematorio. Lo ha detto questa mattina l'assessore Irina Imola ai consiglieri della terza commissione consiliare, che ha dato parere favorevole alla proposta di variante al prg vigente per la realizzazione della nuova sede operativa dei servizi cimiteriali comunali. In soldoni, saranno spostati gli uffici di Anthea e al loro posto arriveranno forno e sala del commiato.

 
"Dopo l’esito positivo della Conferenza dei servizi della scorsa settimana per l’acquisizione dei pareri e nulla osta necessari, tra cui l’autorizzazione unica ambientale da parte della Provincia, nonché col parere favorevole già prodotto della Soprintendenza di Ravenna e di Rfi, si concretizza il crono programma che prevede nel mese di maggio e giugno l’elaborazione a livello esecutivo del progetto e, durante l’estate 2014, l’avvio dei lavori, ha spiegato Imola ai commissari.

neroRimini | Lotta alla prostituzione, Vitali: Le mani legate, o quasi

 

Lotta alla prostituzione, le istituzioni hanno le mani legate e il fenomeno dilaga. "In attesa che una discussione seria - attacca il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali - sui limiti di una legge che, a distanza di 50 anni, mostra evidenti segni di inadeguatezza rispetto a una situazione che si è evoluta/involuta, quel poco che ci consentono di fare oggi è reiterare le ordinanze sindacali, chiedere al prefetto che nel prossimo Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza venga inserito all’ordine del giorno un punto specifico, ribadire l’importanza di servizi di contrasto specifici da parte delle forze dell’ordine".

 
A centinaia, ben prima del via ufficiale della stagione estiva, hanno già colonizzato il tratto del lungomare tra Miramare e il Marano (ma anche altre zone della città, come per esempio Celle). "Cresce l’esasperazione di quartieri, residenti e famiglie, alle prese quotidianamente e anche durante le ore di luce, con ‘spettacoli’ indegni di un Paese civile. L’esasperazione diventa protesta (giusta) e richiesta di intervento da parte di chi, nella democrazia rappresentativa e dai poteri tripartiti, ha per legge il compito e l’obbligo di farlo", dice Vitali con una domanda in canna: cosa si può davvero fare? Molto poco, fa capire Vitali, ma tutto il poco va messo in campo. Nonostante la situazione sia scoraggiante.

 
"I sindaci, anche i nostri sindaci, si stanno applicando in una sorta di creativo ‘fai di te’ interpretativo delle leggi sulla prostituzione, emanando ordinanze che però non reggono l’urto dei tribunali; i tribunali non possono fare altro che applicare leggi che, con ogni evidenza, escludono ‘l’aggravante’ del disturbo dell’ordine e della quiete pubblica a chi esercita la prostituzione in strada; le forze dell’ordine sono anch’esse ‘ammanettate’ dalle medesime norme; si ritorna ai cittadini, increduli e arrabbiati di fronte a questa ammissione di impotenza istituzionale, e ai sindaci in ordine sparso tra minacce di rendere pubbliche le immagini dei clienti alle contravvenzioni per intralcio della circolazione stradale".

tortora-scuroRimini | Cocaina, quattro arresti tra la riviera e Milano

 

Quattro ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Milano nell'ambito di un'inchiesta su un presunto traffico di cocaina tra Milano e Rimini. Al centro del giro illecito c'era un noto pluripregiudicato di origini calabresi che si trovava agli arresti domiciliari. Le Fiamme gialle hanno anche sequestrato una sorta di contabilità occulta. (Ansa)

Lunedì, 31 Marzo 2014 09:44

GIORNALAIO 31.03.2014

giornalaioAeroporto, la crisi in Crimea pesa. Expo 2015, la Romagna si organizza. Sono arrivate le lucciole ballerine, ma a Miramare le mandano via con la briscola. Il mercato in piazza Gramsci non funziona

 

Aeroporto Fellini, la svalutazione del rublo conseguente all'invasione della Crimea hanno scoraggiato i turisti russi. Secondo i dati di Assaeroporti i passeggeri a febbraio 2014 sono stati poco più di 15mila 500, il 26,1 per cento in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. In crollo del 32,9 per cento le tonnellate di merce in partenza (ilCarlino).

 
Expo 2015, come si sta organizzando la Romagna. Obiettivo incrementare la visibilità nel mondo, tra turisti e tra businessman puntando sulle eccellenze. A partire da Tecnogym, MacFrut e Sigep (LaVoce).


Lucciole ballerine. Raddoppiato nelle ultime settimane il numero delle prostitute tra Miramare e Riccione e anche alle Celle, con orario di lavoro a partire dalle 15. Hanno auricolari alle orecchie da cui ascoltano musica e ballano, ma soprattutto sono consapevoli di non essere perseguibili secondo la legge italiana (ilCarlino).
A Miramare il comitato dei residenti e commercianti ha deciso che darà vita a tornei di briscola sui marciapiedi per non lasciare spazio al mestiere più antico del mondo (ilCarlino).


Il mercato a piazza Gramsci non funziona. Da Natale in avanti fatturati in negativo per i venditori, le associazioni hanno incontrato l'assessore Sadegholvaad per chiedere: l’apertura totale del parcheggio ex Padane (e non solo mercoledì e sabato), la sosta nella parte di piazzale Gramsci libera dalle bancarelle, animazione e l’unificazione del mercato, che però potrà avvenire solo a Galli ultimato. Intanto, dal 1 gennaio prossimo altre 15 bancarelle dovranno trasferirsi nel parcheggio di via Castelfidardo (Corriere).


Metalmeccanici, nella provincia di Rimini sono state 127.913 le ore autorizzate per la cassa integrazione ordinaria, 1.318.298 per la straordinaria e 1.066.261 per quella in deroga. Un totale di 2.512.472 ore, in costante aumento rispetto al 2012, con 2.129.384 ore totali, e al 2011 con 2.078.970, dopo il picco del 2010 con 3.530.480 (LaVoce).


Il bagnino sul cupolone. E' triestino e rischia la revoca della concessione da parte del comune per non aver pagato il canone negli ultimi anni. Il deputato del Ncd Sergio Pizzolante prova a farlo scendere, proponendo una rateizzazione del debito. Ma ci vorrà tempo, aggiunge il parlamentare firmatario di una proposta di legge che potrebbe evitare ai balneari italiani la perdita delle concessioni a seguito delle aste previste dalla direttiva servizi (ilCarlino).


Dispari opportunità. A parità di età e studi i ragazzi guadagnano di più delle ragazze: 320 euro a un anno alla laurea; 178 dopo 3 anni; 231 a distanza di 5 anni (Corriere).


Sul Nuovo Quotidiano intervista allo chef riminese Riccardo Giacomini, a capo di una catena di ristoranti in Inghilterra dopo 11 anni al Grand Hotel. Degli inglesi ammira la correttezza, tutt'altra storia gli italiani (ma non fateglielo dire).

8bLa Chiesa di papa Francesco. Conversazione con Alessandro Banfi

In papa Benedetto c’è l’attesa, la profezia, il germe di papa Francesco. Una lettura decisamente controcorrente (almeno contro una certa corrente in voga sui media, spesso anche cattolici) quella che Alessandro Banfi, direttore di Tgcom, ha proposto all’incontro promosso dal centro culturale Il Portico del Vasaio per capire meglio la Chiesa di Francesco.
Le prime domande che hanno dato il via alla conversazione erano proprio sulla presunta contrapposizione far i due pontefici. Banfi ha spiegato e ben documentato che è stata l’ansia di rinnovamento della Chiesa a spingere Benedetto alla rinuncia e a generare Francesco. Non solo perché il grande gesto di libertà e umiltà del primo è stato la condizione perché al soglio di Pietro fosse eletto il cardinale di Buenos Aires che nel 2005 si era ritirato dalla corsa per il bene e l’unità della Chiesa.
Benedetto, che si é definito povero mendicante davanti a Dio, Benedetto che è entrato in colloquio con Celestino V fino a stendere il suo pallio sulla tomba nella basilica di Collemaggio, Benedetto che ha ripetuto il gesto di Celestino V che si era spogliato degli abiti papali  così come San Francesco si era spogliato di quelli mondani, Benedetto che si scopre prigioniero in casa sua e capisce  che un papa ha il diritto e in certi casi anche il dovere di lasciare. Benedetto che apre il pontificato con la purificazione della ragione, prosegue con la purificazione della fede e intuisce che è arrivato il momento per una purificazione della Chiesa. Così come San Francesco nel suo testamento ringraziava il Signore perché gli aveva donato di cominciare a convertirsi.  Sono numerose le suggestione che Banfi ha proposto per suffragare  che la novità Francesco non si spiega senza la novità Benedetto.
Ma qual è la Chiesa che Francesco ha in mente? Cosa c’è dietro alle sue parole e soprattutto dietro ai gesti che tanto colpiscono l’opinione pubblica? Banfi spiega Francesco citando Francesco, come nella risposta a Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera: «Mi piace stare tra la gente, insieme a chi soffre, andare nelle parrocchie. Non mi piacciono le interpretazioni ideologiche, una certa mitologia di papa Francesco. Quando si dice per esempio che esce di notte dal Vaticano per andare a dar da mangiare ai barboni in via Ottaviano. Non mi è mai venuto in mente. Sigmund Freud diceva, se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c’è un’aggressione. Dipingere il Papa come una sorta di superman, una specie di star, mi pare offensivo. Il Papa è un uomo che ride, piange, dorme tranquillo e ha amici come tutti. Una persona normale». Oppure come nel racconto del pentimento per quel giovane imbevuto di psicofarmaci che non voleva confessare perché aveva altro da fare. Oppure con la citazione della Evangelii Gaudium dove Francesco spiega che «preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze». Una Chiesa che capisce che c’è qualcosa che non va se nella predicazione si parla «più della legge che della grazia, più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della Parola di Dio». Una Chiesa che preferisce parlare il linguaggio della testimonianza piuttosto che attardarsi sulla restaurazione di forme del passato. È una Chiesa che, per dirla con uno psichiatra che forse non è nemmeno credente, parla il linguaggio della testimonianza perché solo questa può unire la legge e il desiderio.
Non potevano a questo punto mancare nella conversazione le domande sulla posizione di Francesco su quelli che vengono definiti i valori non negoziabili, sulla questione dei divorziati, dei gay. Francesco parla il linguaggio della misericordia e della tenerezza, propone un Vangelo della gioia e non un insieme di regole. L’etica, nella sua visione, è solo una conseguenza dell’amore, di un’attrattiva verso Gesù. E non è neanche vero che non è duro contro il peccato, specialmente quando si fa corruzione, cioè abitudine consolidata e giustificata. Cioè quando il cristiano insegue un proprio potere nel mondo e sul mondo, invece che mendicare la presenza che libera.
E infine la Chiesa povera, dei poveri. Sempre nell’Evangelii Gaudium ha spiegato perché ne parla tanto: «Gesù ci ha indicato questo cammino di riconoscimento dell’altro con le sue parole e con i suoi gesti. Perché oscurare ciò che è così chiaro? Non preoccupiamoci solo di non cadere in errori dottrinali, ma anche di essere fedeli a questo cammino luminoso di vita e di sapienza».
Ed infine una “chicca” del giornalista che si è trovato a vivere come cronista il mese straordinario che va dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco. Bandi nella diretta da piazza Pietro, prima dell’Habemus Papam, aveva osservato che l’attesa della gente era per un papa che prendesse finalmente il nome di Francesco. Il resto è storia nota.

7bRimini, la crisi, l’evasione. I numeri e il parere del prof Amenta


Hanno fatto discutere – come era prevedibile – i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2012 diffusi dal Ministero delle Finanze.
Prima di ogni considerazione, ricapitoliamo i dati relativi al capoluogo Rimini.
Numero dei contribuenti 113.456

Contribuenti con redditi da lavoro dipendente o assimilati 58.021 / Reddito medio pro-capite dei dipendenti 17.594
Contribuenti con redditi da pensione 37.895 / Reddito medio pro-capite dei pensionati 15.547
Contribuenti con reddito da lavoro autonomo 2.939 / Reddito medio pro-capite lavoro autonomo 37.245
Contribuenti con reddito da imprenditore 496 / Reddito medio pro-capite imprenditori  30.904
Contribuenti imprenditori contabilità semplificata 4.710 / Reddito medio pro capite 16.558
Contribuenti con redditi da partecipazione 9.470 / Reddito medio pro capite 15.000
Contribuenti con redditi pari a 0 o in perdita 798 / Valore delle perdite –7.703.766

Dichiarano da 0 a 10.000 euro 36.726
Dichiarano da 10.000 a 15.000 euro 16.559
Dichiarano da 15.000 a 28.000 euro 33.009
Dichiarano da 26.000 a 55.000 euro 19.030
Dichiarano da 55.000 a 75.000 euro 2.120
Da 75.000 a 120.000 euro 1.468
Dichiarano oltre 120.000 euro 668
Reddito medio città di Rimini 18.469

Facendo un raffronto con i dati nazionali, emerge che il reddito medio procapite di un riminese è inferiore (18.469 contro 20.280), quello di un lavoratore autonomo è superiore (37.245 contro 36.070),  altrettanto quello di un imprenditore, mentre sono sulla stessa linea pensionati e redditi da partecipazione. Va specificato che per imprenditori si intendono le ditte individuali, sono quindi esclusi coloro che esercitano l’attività con una società. La precisazione è importante perché, per esempio, la stragrande maggioranza degli alberghi riminesi è gestito da società di persone. Inoltre, visto che ci si riferisce alle ditte individuali, imprenditore non equivale a datore di lavoro.
Messi nero su bianco i dati, fatte queste precisazioni, resta il compito dell’interpretazione. Rimini e la Riviera sono un paradiso dell’evasione fiscale? O, visto che un terzo dei contribuenti dichiara meno di 10mila euro all’anno siamo in un’area con evidenti sacche di povertà? Anche un politico molto sensibile al tema dell’evasione, come il presidente della Provincia Stefano Vitali, riconosce che l’altra faccia della medaglia è la crisi economica.
Colpisce il dato dei 798 contribuenti che dichiarano zero o che sono in perdita, colpisce anche il valore di queste perdite, quasi otto milioni di euro. Ci sarà evasione, ci sarà elusione, ma probabilmente c’è anche sofferenza economica.
Ci sono inoltre un terzo di contribuenti che sono pensionati ed è facile pensare che dietro quella media di 15 mila euro ci siano pensioni d’oro o d’argento ma anche pensioni minime che appunto non arrivano a 10.000 euro all’anno.
La realtà è complessa e non è piegabile a rappresentazioni semplificate, usate per dimostrate tesi precostituite.
Nei commenti usciti a livello nazionale, quasi tutti scandalizzati e inclini al giudizio moralistico sull’evasione come cronico vizio nazionale, si sono distinti due docenti di economia dell’Università di Palermo, Carlo Amenta e Paolo Di Betta. «Spesso si dimentica – spiega il professor Amenta a Inter-Vista – che lo stesso imprenditore percepisce un reddito come dipendente dell’impresa. E allora stipendi dei dipendenti e stipendi degli imprenditori, specialmente quando si tratta di piccole imprese, possono essere di valore simile. Lo stesso Ministero poi invita a tener conto che quando si parla di imprenditori si parla in questo caso di ditte individuali, che spesso hanno pochissimi dipendenti. Se le imprese turistiche di Rimini sono gestite da società, il reddito che emerge dalle dichiarazioni individuali Irpef non è l’utile della società, ma probabilmente il reddito dell’imprenditore come dipendente».
Amenta e Di Betta hanno voluto anche demolire il mito che l’Italia sia un paese di evasori. «Sia chiaro, è evidente che l’evasione c’è – afferma Amenta – ma bisogna valutarla con serietà e non con approssimazioni. L’indagine secondo noi più seria è quella che conduce ogni anno Master Card. Il nero italiano sarebbe pari al 21 per cento del Pil. È  chiaro che è una dimensione importante, ma se ci confrontiamo con altri paesi europei scopriamo che anche virtuosi paesi nordici come la Svezia e la Norvegia hanno il loro 13 e 14 per cento. E la Germania, con il suo 14 per cento, ha in termini assoluti un valore del nero doppio di quello italiano».
Valerio Lessi

 

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