28 05 2013 | Rimini | Oneri esproprio V peep, le rateizzazioni proposte dal Comune
Rimini | Oneri esproprio V peep, le rateizzazioni proposte dal Comune
Sono 2.034 (per un totale di 1.100 appartamenti) i proprietari delle abitazioni del v peep di Rimini che in questi giorni vedranno sbucare dalla loro cassetta della posta una lettera inviata dal Comune di Rimini. Si tratta del documento attraverso cui l’amministrazione comunale spiegarne le ragioni della richiesta del recupero formale dei maggiori oneri d’esproprio, la differenza tra quanto il Comune ha dovuto sostenere per l’acquisizione delle aree su cui furono costruite le abitazioni e il costo che i concessionari pagarono all’epoca. Un’operazione non più rinviabile (a settembre il credito andrebbe in prescrizione) perché ciò costituirebbe un danno economico verso il Comune cui sarebbero chiamati a rispondere gli amministratori comunali che hanno l’obbligo di tutelare il patrimonio e le finanze pubbliche.
“Ci rendiamo conto – scrive l’amministrazione - che questa richiesta cade in un momento particolarmente difficile per le famiglie e per le aziende, alle prese una crisi economica senza precedenti. Purtroppo però ci sono delle scadenze che non permettono di prorogare ancora il recupero di queste somme”.
Per attenuare l’impatto della manovra il Comune ha previsto rateizzazioni con cadenza bimestrale: 1 anno per importi fino ad euro 2.000 (a partire da 169,11 euro ogni due mesi); 2 anni per importi da euro 2001 ad euro 4.500 (a partire da 214,03 euro ogni due mesi); 3 anni per importi da euro 4.501 ad euro 6.500 (a partire da 288,90 euro ogni due mesi); 4 anni per importi da euro 6.501 ad euro 9.000 (a partire 307 euro ogni due mesi); 5 anni per importi oltre euro 9.001 (a partire da 355 euro ogni due mesi).
28 05 2013 | Rimini | Evasione, Gdf sequestra beni e conti per 4 milioni a imprenditore riminese
Rimini | Evasione, Gdf sequestra beni e conti per 4 milioni a imprenditore riminese
Oggi la Guardia di finanza di Rimini ha sequestrato immobili di pregio e conti bancari per un valore di oltre 4milioni di euro a un imprenditore riminese su ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini. Il 58enne è accusato di essere a capo di una società ‘esterovestita’, con sede legale cioè a San Marino, ma operante in Italia nel settore degli allestimenti fieristici e del’organizzazione di eventi espositivi, con un giro di evasione che sfiora i 4,2 milioni che la società non avrebbe pagato negli anni dal 2007 al 2011 al fisco italiano cui era sconosciuta.
Il danno all’erario è venuto fuori da controlli effettuati dalle fiamme gialle presso la sede di una società riminese presieduta sempre dallo stesso imprenditore, nel corso dei quali è stata acquisita la documentazione extracontabile (mail, scritture private e altro) inerente l’attività della società sammarinese che l’uomo ha gestito in prima persona dal 2005 come amministratore unico (di diritto fino al 2010 e di fatto successivamente) e che sarebbe dovuta essere considerata fiscalmente residente in Italia dove stabilita la sede amministrativa.
28 05 2013 | Rimini | Bilancio Acer, Mangianti: Più housing sociale riqualificando i centri storici
Rimini | Bilancio Acer, Mangianti: Più housing sociale riqualificando i centri storici e più turnover
“Nonostante la crisi continui a mordere, gli indicatori del bilancio consuntivo 2012 di Acer Rimini hanno tutti il segno positivo. Ivi compreso il saldo del bilancio stesso, che presenta un attivo, caso più unico che raro per i soggetti di diritto pubblico (e non solo)”. A illustrare il consuntivo 2012 di Acer è stato il presidente Cesare Mangianti oggi nel corso della Conferenza degli Enti svoltasi in Provincia (affiancato dai vice Carlo Alberto Celli e Stefano Stargiotti, e dal direttore generale Franco Carboni) che lo ha approvato all'unanimità.
“Ci dobbiamo orientare – ha detto Mangianti – ad un housing sociale che privilegi il riuso, il recupero di quanto già costruito, magari in zone che, altrimenti, rischiano di essere dimenticate, e diventare zone grigie magari appetibili per i malintenzionati. Mi riferisco ad esempio ai centri storici, e quello di Rimini è l'esempio più calzante. Vi sono già stati segnali di abbandono, e non mancano alloggi sfitti e disabitati e locali che si stanno rovinando. Allora io propongo un patto tra questi proprietari privati, il Comune, e Acer come soggetto operativo, per utilizzare quegli alloggi, magari dopo una ristrutturazione, come alloggi per le tante famiglie in graduatorie, studiando la formula migliore (edilizia residenziale pubblica, o canone calmierato...). Il titolare avrebbe, come ritorno, l’alloggio ristrutturato e a sua disposizione alla fine del contratto, che potrebbe durare dai 20 ai 30 anni, e il Comune non vedrebbe una sua zona di pregio andare in rovina”.
Mangianti ha anche parlato di turnover tra gli appartamenti già assegnati all'edilizia residenziale pubblica: “Bisogna che ci si decida a parificare l'ise di permanenza negli alloggi con quello di entrata, abbassarlo insomma rispetto all’attuale valore, di 51mila euro, altrimenti si rischia che l'alloggio erp diventi un diritto acquisito anche per soggetti che non ne hanno più veramente bisogno, mentre altri restano fuori. Adesso il turnover degli alloggi è risibile, il 4,6 per cento del totale, con questa modifica saliremmo al 15 – 20 per cento. L'alloggio erp non è da considerarsi 'a vita'. Su chiesto chiedo di aprire un tavolo a tutti i Comuni, affinchè tutti chiedano alla Regione, che effettivamente sta aprendo un confronto sul tema, di effettuare questa modificazione normativa. Alcuni Comuni come noto l’hanno già fatto, ma dovrebbero farlo tutti”.
Il bilancio
Bilancio in senso stretto: anche quest’anno vi è un utile di oltre 245mila euro, dopo le imposte, e i debiti verso fornitori sono scesi da 734 a 145mila euro, con tempi di pagamento di 60 giorni, un piccolo record rispetto alle pubbliche amministrazioni. Nel corso dell’anno, infine, con l’arrivo di Poggio Berni, tutti i 27 Comuni della provincia hanno conferito ad Acer la gestione dei propri alloggi, consentendo di omogeneizzare la situazione ed il trattamento per gli assegnatari.
A fine 2012 Acer gestisce 2.087 alloggi erp e 214 di edilizia agevolata, di proprietà dei Comuni; 152 alloggi propri, di Erap Pesaro e dell'Ausl di Rimini; 61 unità immobiliari per uso diverso (negozi, garage, centri sociali, uffici...). A queste 2.514 unità immobiliari si affiancano 248 alloggi privati reperiti sul mercato dell'affitto attraverso l'Agenzia di Locazione Acer, e il tutto al netto della vendita di 543 alloggi, effettuata nel corso degli anni a norma di legge, dal 1994 ad oggi. Non solo: sono attivi programmi per la costruzione di 225 alloggi, situazione questa che però, sono interverranno novità dal livello centrale, è destinata ad andare ad esaurimento, come peraltro già ripetuto da Acer. Un corso ci sono i lavori per 89 alloggi a Viserbella, 42 a Torre Pedrera, 58 a Tomba Nuova, 27 nel complesso dell'ex Macello, 5 a Riccione e 4 a Montefiore. Nel 2012 Acer ha consegnato 10 alloggi a San Giovanni in Marignano, 80 a Rimini e ne ha recuperati 111 per nuove assegnazioni. Quindi le ristrutturazioni: grazie a circa cinque milioni di fondi erogati dalla Regione negli scorsi anni, sono in fase di completamento i lavori di San Vito, Bellaria, Misano. Quindi partiranno quelli di Corpolò: tutto questo ha garantito e garantirà una migliore qualità abitativa a 671 famiglie. Un ulteriore milione e mezzo di euro di ristrutturazioni deriverà dai fondi dei canoni e dai residui di gestione degli alloggi comunali.
Il canone medio provinciale è stato, nel 2012, di 123,82 euro, più 4 euro rispetto al 2011, sebbene vari Comuni abbiamo operato degli aumenti del canone minimo.
E' stato completato il controllo dell'anno d'imposta 2008 in cui sono emerse 75 dichiarazioni mendaci (erano 64 quelle relative al 2007), di cui 40 di recidivi, per una evasione accertata di oltre 300mila euro, da cui sono scaturiti circa 25mila euro di conguaglio dei canoni e 7.450 euro di sanzioni. E ancora, dai primi controlli fatti sull’anno d’imposta 2009, in su sette comuni (Rimini, Santarcangelo, Cattolica, Riccione, Bellaria, Coriano, Saludecio) emerge un ulteriore aumento di dichiarazioni mendaci: sono già 138 per un’evasione Ise di oltre 400mila euro, conguagli di canone per oltre 40mila e sanzioni per quasi 12mila; 66 i recidivi. Dal controllo incrociato relativo alle proprietà immobiliari è risultato che 7 soggetti possedevano altri edifici che rendevano incompatibile la loro permanenza in quelli erp, tanto che sono stai segnalati ai Comuni per iniziare le pratiche di decadenza; per altri 17, pur non essendovi le caratteristiche per la decadenza sono stati adeguati i canoni; 1 alloggio è stato recuperato, nel 2012, per tale incompatibilità. L'auspicio è quello che i Comuni, compreso il capoluogo, valutino la possibilità di procedere alla decadenza dell'alloggio anche in presenza di dichiarazioni mendaci, magari recidive, che sono in aumento negli anni, o quantomeno provvedano a loro volta ad erogare sanzioni. Sempre nel 2012 sono state concluse 5 procedure di sgombero di alloggi occupati senza titolo.
Quindi gli sfratti per morosità: sono stati 27 nel 2012, di cui però 21 conclusi per estinzione del debiti; 365.629 euro la cifra recuperata contrastando la morosità pregressa, ma vi è una quota crescente di morosità consolidata che sarà sempre più difficilmente esigibile. D'altra parte la morosità nel 2012 è salita a quota 12,7 per cento, contro il 10,4 del 2011 e contro una media degli ultimi anni dell'8,5 per cento. Il tutto dovuto, verosimilmente anche alla crisi. A questo proposito va precisato che, per Acer, procedere ad uno sfratto è soltanto l’ultima ratio, dopo che si sono tentate tutte le strade possibili per andare incontro all’assegnatario, rispetto al saldo della propria morosità, relativa comunque, va ricordato, a canoni davvero estremamente bassi.
28 05 2013 | Rimini | Camporesi (M5S) sulle amministrative e le criticità del Mov
Rimini | Camporesi (M5S) sulle amministrative e le criticità del Mov
“Innanzitutto un dato di fatto. Il voto di ieri è stato deludente, complessivamente una sonora sconfitta per il MoVimento 5 Stelle”. Luigi Camporesi, capogruppo 5Stelle in consiglio comunale, analizza su Facebook l’esito delle amministrative. “Poi una prima considerazione. Non interessa la constatazione che coloro che si sono recati alle urne hanno scelto la conservazione dello status quo. Questo è il problema, e non può essere considerato come una causa per il cattivo risultato. Per analogia, sarebbe come se un Amministratore Delegato giustificasse la sconfitta sul mercato perché la concorrenza è forte. Il suo mestiere è batterla la concorrenza, conquistando clienti, non giustificarsi. E sul libero mercato della politica il MoVimento ha perso a causa di una offerta complessivamente non all'altezza. Con i clienti potenziali che, piuttosto che acquistare il prodotto, per cui disponevano delle necessarie risorse (il diritto al voto), sono rimasti a casa. Magari anche a causa di una rete di Marketing non adeguata (comunicazione)”.
A un linguaggio molto economico Camporesi affida tutta la sua analisi molto critica verso il metodo dei 5Stelle. “Le cause della sconfitta sono sicuramente molteplici, e la mia opinione è che due emergono in tutta la loro evidenza: Risorse Umane ed Organizzazione”.
Innanzitutto risorse umane, quindi, che non sono state selezionate per il merito. “Per utilizzare un esempio caro nel nostro ambiente, Gengis Khan conquistò l'impero grazie ad un innovativo e superiore sistema di comunicazione, quello dei messaggeri a cavallo, che in pochi giorni potevano coprire tutte le terre conquistate. Abbiamo utilizzato la Rete in modo affine, e tuttavia, si è trascurato uno dei fattori chiave della superiorità del conquistatore: la scelta dei generali. Gengis Khan abbandonò il criterio di selezione per titolo nobiliare e privilegiò l'attitudine alla guerra. Introdusse il criterio meritocratico nel scegliere i suoi comandanti. Molto semplicemente, noi i generali (quei pochi disponibili) li abbiamo lasciati a casa oppure espulsi. Abbiamo inviato a guidare l'esercito i contadini, quelli non addestrati al combattimento, gli stessi che nella tattica di guerra classica venivano utilizzati per fiaccare il nemico al costo di farli smembrare dalle sue truppe scelte”.
E un’organizzazione chiusa, datata, in un modo che va da tutt’altra parte, “il futuro è rappresentato dall'Open Source… Questo senza nulla togliere alle prerogative di Beppe Grillo, cui devono rimanere affidate una serie di decisioni fondamentali nella conduzione del MoVimento, soprattutto a causa dei limiti dei modelli e dei processi democratici che sono emersi dalla crisi dell'illuminismo in avanti, dal Teorema dell'Impossibilità di Arrow, alla Non Transitività della Fiducia fino al Dilemma del Prigioniero”.
A pesare sulle risorse del mov “il timore diffuso che chiunque possa essere cacciato senza una motivata giustificazione con la semplice scrittura di un post sul Blog” che “ha tenuto alla larga dal MoVimento persone qualificate ed oneste (e ci sono) che possono accettare serenamente di rinunciare a benefici economici per dedicare una parte della loro vita al servizio civile in politica (cosa che per esempio succede ogni giorno negli USA), ma che non saranno ovviamente mai disponibili ad affrontare il rischio della gogna mediatica per una tirata di culo”.
In definitiva, secondo Camporesi i cittadini elettori hanno dimostrato di non ritenere all’altezza i cittadini a 5Stelle. “I cittadini non affidano il loro futuro a persone non ritenute all'altezza del caso. Se il MoVimento non sarà capace di attirarne, è destinato alla scomparsa. Se in termini aziendali questo è un concetto ben noto nei processi di Ricerca e Selezione del personale, in campo politico deve probabilmente ancora nascere una forza che fa di questo uno dei cardini della propria azione. L'organizzazione del MoVimento deve mutare velocemente, con il trasferimento di buona parte – ma non tutte – delle deleghe decisionali ad un insieme di persone più ampio ed eletto con metodo democratico. In caso contrario, il MoVimento mancherà di un elemento di attrattività essenziale che ne determinerà la veloce scomparsa”.
28 05 2013 | Rimini | La Notte rosa cerca sponsor
Rimini | La Notte rosa cerca sponsor
“L’amministrazione comunale in occasione della realizzazione sul territorio comunale dell’evento Notte Rosa 2013, ricerca, attraverso la cessione di spazi all’interno dell’area comunale interessata all’evento, rapporti di sponsorizzazione con soggetti terzi interessati a realizzare in occasione dell’evento presidi e info- point personalizzati, con modalità da concordare con l’organizzazione”. Attacca così il bando del Comune di Rimini per la ricerca di sponsorizzazioni per la Notte rosa 2013 che individua due aree d’interesse.
Chi vorrà promuoversi dentro al capodanno estivo potrà farlo o in area centrale, vale a dire entro i 500 metri dal fulcro della manifestazione (spendendo 2mila euro per uno spazio fino a 20 metri quadri, 3mila fino a 50 metri quadri e 5mila oltre i 50 metri quadri, ovviamente al netto dell’iva) oppure in area limitrofa, cioè oltre i 500 metri dal centro della festa (spendendo il 50 per cento in meno).
Il bando è rivolto a tutti i soggetti privati e pubblici, enti e associazioni, fatto salvo per quelle aziende che, a vendo in essere un rapporto contrattuale di sponsorizzazione per La Notte Rosa, con l’Agenzia Marketing Turistico Riviera di Rimini, corrispondono già un fee per la loro presenza sul territorio e nella comunicazione dell’evento, alla medesima Agenzia.
28 05 2013 | Rimini | Amministrative, Galli: Aspetterei a cantare vittoria
Rimini | Amministrative, Galli: Aspetterei a cantare vittoria
Sull’esito delle amministrative di ieri, con un buon risultato per il centro sinistra anche a Rimini dato dall’affermazione a Gemmano delle lista guidata da Riziero Santi ( e in generale al primo turno passano i suoi candidati a Sondrio, Vicenza, Massa, Pisa, Isernia e Imola), dal Pd c’è aspetterebbe “a cantare vittoria”. E’ Fabio Galli, assessore provinciale al turismo (su Facebook). “In quasi tutti i centri maggiori occorre attendere l’esito del ballottaggio che in qualche caso ha riservato sorprese con addirittura ribaltamenti dell’esito del primo turno, quindi calma e gesso… Anche se capisco che essendo un periodo di notizie quotidianamente infauste, almeno un’oretta di serenità ce la potremmo godere”.
Il dato, dice Galli, è l’astensionismo. “La marea di gente che non è andata a votare. Forse prevedibile ma un segnale preoccupante. Sono anche convinto che il crollo del M5S dipenda molto da questa dinamica e cioè da elettori disillusi dal pifferaio magico che anziché scegliere altre alternative (il centrosinistra penso che abbia recuperato pochi elettori che alle politiche avevano votato Grillo) sono stati a casa. Certo, è già qualcosa rispetto all’ubriacatura che aveva caratterizzato il voto politico, segno che qualcuno sta riflettendo e capendo che Grillo probabilmente non è la soluzione ai mali dell’Italia”.
Tuttavia, “in ogni caso starei molto attento a dare il M5S per spacciato anche perché vi è differenza tra il voto politico e quello amministrativo e lo si era già visto a febbraio quando si votò, oltre che per il parlamento, anche per il governo di tre regioni, e in quel caso il voto al M5S fu più basso di diversi punti percentuali ed era un voto espresso nello stesso giorno. Il voto a Grillo è un voto molto di opinione e su questo versante lui (e il berlusca) è molto bravo ad ammaliare la gente; quindi se domani si rivotasse per le politiche non escluderei una sua tenuta”.
Un minimo vantaggio di centrosinistra su centrodestra anche secondo Galli comunque va registrato. “Il segnale è quello di un vantaggio (che auspico si tramuti in vittoria finale) che il centrosinistra ha quando si scelgono gli amministratori locali. Probabilmente perché premiano la credibilità e la riconoscibilità che molti amministratori hanno sul territorio. Molti elettori del M5S votano la lista ma non sanno nemmeno chi sono i loro candidati, e lo dico senza polemiche, proprio perché è un voto dove più che la conoscenza della persona pesano altre dinamiche. Ecco, è proprio da questo dato che secondo me deve partire la rigenerazione del Pd, fin dal prossimo congresso. Deve ripartire dai territori, da un partito davvero federale e nel quale anche le più importanti decisioni nazionali non vengano lasciate nelle mani di chi ha dimostrato di essere capace a fare solo pastrocchi, vedi caso Quirinale”.
Intanto congratulazioni a Santi arrivano anche dal presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali che le affida a una lettera con un ps benevolo e 'inciucione'. "PS: una volta che avrai formato la Tua ‘squadra di governo’, la Giunta provinciale di Rimini- così come avvenuto per gli altri Comuni del territorio- si rende da subito disponibile a un incontro congiunto sui problemi e le prospettive di Gemmano, e in generale, della provincia", scrive il presidente al nuovo sindaco di Gemmano.
28 05 2013 | Rimini | Karis, il rischio di educare. Oggi Nembrini al Tarkovskij
Rimini | Karis, il rischio di educare. Oggi Nembrini al Tarkovskij
Sarà festa fino al 1 giugno alla Karis Foundation, la realtà scolastica paritaria riminese che raccoglie circa 1.700 studenti (si parla di 1.300 famiglie), dalle materne ai licei classico e scientifico. In programma questa sera il momento più atteso, il quarto incontro con Franco Nembrini, titolato “Correre il rischio di educare”, una assemblea pubblica che si terrà presso il Teatro Tarkovskij, in via Brandolino 13, alle ore 21.
“Non è festa perché ‘un triste anno di scuola è finito, e finalmente si fa vacanza - dichiara il rettore Claudio Minghetti - e si può vivere’, ma è la festa per un cammino comunitario, umano e culturale, che ha raggiunto il suo scopo. E’ la festa per il raggiungimento non della fine, ma del fine. Si può dire, insomma, che fare festa è sempre più ‘il riconoscimento gioioso di qualcosa che è avvenuto’ e che sempre più avviene, con una formula felice suggerita in questi giorni da un grande amico della Karis”.
Altro appuntamento clou quello di giovedì alle ore 18, presso la Comasca, incontro “semiserio” sulla figura del grande scrittore inglese Chesterton, dal titolo “Alla scoperta dell’uomo vivo”, con la partecipazione di Fr. Ian Boyrd, presidente del G.K.Chesterton Institute e massimo esperto dell’autore, di Marco Sermarini, presidente della Società chestertoniana italiana e della traduttrice Annalisa Teggi. L’incontro è organizzato in collaborazione con il Meeting di Rimini, presso il quale nell’estate prossima Chesterton sarà protagonista con una mostra e un evento teatrale.
In programma inoltre alla Comasca domani alle 17,30, si terrà il convegno “Extreme weather events” con il metereologo del Centro Metereologico e Previsionale della Romagna, Pierluigi Randi, giovedì alle 19 premiazione per il concorso dedicato a Federica Delmagno con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Provinciale, venerdì alle 9 al Teatro Tarkovskij si terrà la lezione magistrale con il professor Alessandro Fo sul tema “La giornata di un traduttore: appunti da un viaggio dell’Eneide” e alle 21,15 saranno protagonisti gli studenti del Liceo Classico ‘Dante Alighieri’ che hanno costituito una Compagnia teatrale le “Maschere infrante”, con la rappresentazione “Sei personaggi in cerca d’autore”, di Luigi Pirandello. E ancora mostre e appuntamenti sportivi (programma completo su www.vienioltre.it).
28 05 2013 | Rimini | Referendum antiscuola sempre più vicino
Rimini | Referendum antiscuola, non si placano gli animi
Referendum scuola Bologna. Non si placano gli animi e Fabio Pazzaglia, consigliere comunale a Rimini per Sel, parla di “attacco di bile” riferendosi alle parole del consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi. “Il fortissimo calo di affluenza alle urne per le elezioni amministrative di ieri – spiega Pazzaglia – rende ancora più importante il dato di affluenza del referendum bolognese. E' naturale che la partecipazione di 86 mila elettori bolognesi spaventi proprio chi, come il Consigliere Regionale del Pdl, ha un concetto di democrazia "berlusconiano" dove il padrone comanda e gli altri eseguono. Noi invece, a differenza del Pdl, siamo per la democrazia partecipata e il referendum consultivo ne è uno strumento tipico. Soli pochi giorni fa a Rimini l'asse Pd-Pdl ha bocciato il nostro emendamento in difesa degli asili comunali Cerchio magico e Bruco verde”.
Secondo Pazzaglia è distorto il concetto di sussidiarietà che ha portato alla bocciatura dell’emendamento che avrebbe significato lavoro sicuro per 15 insegnanti e l’assunzione di 15 insegnanti per le casse del Comune di Rimini (insegnanti che hanno superato un concorso nel 2005). Secondo Pazzaglia “l'obiettivo non è aumentare l'offerta attuale del sistema educativo riminese ma fare un travaso dal pubblico al privato. Per ragioni ufficialmente di carattere economico ma in realtà di mero consenso elettorale. In questo quadro spiace vedere come Pd e Pdl vadano a braccetto ma questa è la dura realtà e non ci possiamo fare nulla. L'unica cosa che possiamo fare è chiedere un referendum consultivo proprio su questo punto, e cioè contro la privatizzazione degli asili comunali di Rimini. Pensiamo sia giunto il momento di chiedere un parere ai diretti interessati ovvero mamme, babbi, nonne, nonni e tutti i cittadini tutti. E se Lombardi si scalda tanto forse è perché dopo Bologna teme di perdere anche a Rimini”.
“Nessuno vuole negare l'esistenza nei fatti di un sistema integrato, ma occorre semplicemente riconoscere ai cittadini il diritto di scelta. Un sistema integrato può funzionare solo se il privato utilizza le sue energie per ampliare l'offerta di servizi, senza sottrarre risorse al sistema pubblico. Un conto è aggiungere all'offerta di servizi pubblici direttamente gestiti dal pubblico, un conto è pensare di sostituirsi sistematicamente ad esso dimenticando che non potrà mai abdicare al proprio ruolo”. Sulla questione torna anche Savio Galvani di Fds. “In quanto alla matematica espressa da Rossi, seguendo il suo logico ragionamento, si potrebbe affermare che la scuola privata la vuole solo il 12% dei cittadini bolognesi perché a tanto corrisponderebbero le espressioni di voto espressi dagli elettori sull'opzione "B". Ma non vogliamo ridurre la politica ai soli numeri, vogliamo invece sottolineare che in democrazia la partecipazione è un valore e per questa ragione crediamo sia un risultato importante quello espresso dai cittadini bolognesi”.
GIORNALAIO 28.05.2013
Aeradria, la maggioranza in Provincia chiede concordato ai soci. Amministrative, a Gemmano vince il Pd. Rimini, la neonata ciclabile del lungomare è già tutta da rifare
Aeradria “in crisi e aeroporto “Federico Fellini” da salvare. La Provincia fa quadrato e chiede all’assemblea dei soci di mettere nero su bianco una nuova ipotesi di concordato di continuità. E’ quando emerge dal vertice di maggioranza, terminato ieri sera… Quasi un paio d’ore di confronto e alla fine è stata raggiunta una posizione che al più presto sarà racchiusa in un documento ufficiale. Tutti gli intervenuti hanno rimarcato come l’obiettivo sia quello di salvare l’aeroporto. Le ragioni sono molteplici, a partire dall’indotto generato sul territorio e quindi dall’importanza per un’area che vive in particolare di turismo”, CorriereRomagna (p.9).
“La Carim faccia la banca e non pensi a prendere, con gli altri creditori, la maggioranza di Aeradria. E’ questo il pensiero emerso, fra altri punti, dal vertice dei gruppi di maggioranza del consiglio provinciale convocato ieri alle 17 in corso d’Augusto dal presidente Vitali. Come esito dell’incontro, oggi è annunciato un documento che riprenderà per sommi capi la stessa presa di posizione uscita la settimana scorsa dai gruppi di maggioranza in Comune. L’idea prevalente rimane sempre quella: cercare di uscire dalle secche con un nuovo concordato, questa volta “senza riserva”, dove la somma di “sopravvivenza” di 1,6 milioni di euro venga tirata fuori da altri soggetti che non siano Provincia e Comune. Infatti, come si ricorderà, le delibere di febbraio che impegnavano Provincia e Holding comunale a questo finanziamento sono andate a sbattere contro l’illegittimità decretata dal Tribunale. Dice Maurizio Nanni, capogruppo dell’Udc in consiglio provinciale: «va presentato un concordato che superi le criticità evidenziate dal Tribunale, quindi in un’ottica di condivisione è necessario che la somma mancante venga presa in carico da chi beneficia direttamente del traffico aeroportuale. Mi riferisco alle piccole imprese, tramite la Camera di Commercio, e al sistema Fiera-Palacongressi. Non a caso la maggioranza al ‘Marconi’ di Bologna è della Camera di Commercio. Ciò non toglie che un’assunzione di responsabilità debba venire anche dai creditori: devono avere i soldi, stiano tranquilli. Ma prima bisogna risolvere il concordato, evitando l’esito peggiore per tutti, cioè il fallimento di Aeradria, e solo dopo si farà un piano strategico che apra alla privatizzazione». Anche Lino Gobbi, capogruppo del Pd, invoca «l’unanimità della maggioranza nel sostenere il presidente Vitali e nell’insistere sulla nuova proposta di concordato»”, LaVocediRomagna (p.20)
Ed è guerra tra Rimini e Ancona sui voli russi. “UNO SCONTRO ad alta quota, nel quale in ballo ci sono milioni di euro. Il direttore dell’aeroporto di Ancona, Marco Morriale, assicurava ieri sulle nostre pagine che l’Aerdorica (la società di gestione dello scalo marchigiano) non intende fare la corsa su Rimini, «perché per noi sarebbe il tracollo. Non ripeteremo gli errori del ‘Fellini’. I voli che fa Rimini hanno costi esorbitanti, non ce li possiamo permettere». Ma da Aeradria non ci stanno. «Facile parlare in questo modo, quando c’è la Regione Marche che sta investendo pesantemente con i contributi per i voli», attaccano da Rimini. Il volo per Mosca ‘scippato’ da Ancona è «un caso esemplare. L’aeroporto delle Marche ha offerto qualcosa come 14mila euro per ogni volo che atterra ad Ancona: è un importo superiore ben cinque volte a quello che spendevamo a Rimini per quel collegamento. Vero: Aerdorica ha inserito nel contratto alcune clausole migliorative, da quello che ci risulta, rispetto al nostro. Ma resta pur sempre una somma molto alta»”, ilRestodelCarlino (p.9).
Elezioni a Gemmano vince il Pd. “Staccoli, distanziato di venti punti, non l’ha presa bene: «Sono deluso, non mi aspettavo un distacco simile. Venti preferenze sì, 130 voti no. Le previsioni erano ben altre. C’è stata parte dell’elettorato di centrodestra che ha preferito Santi. Non saprei, c’è gente che si fa comprare per un camion di ghiaia. Alla fine gli elettori hanno scelto un sindaco che verrà in municipio se va bene un paio di volte la settimana. E come assessore finirà che ci ritroveremo il vecchio sindaco Ferri». Ma non è il miracolo del Pd. Nel 2009, Luciano Colombari per il centrosinistra ottenne 368 voti, uno in più di quanti ne ha ottenuto Santi, ma venne battuto da Edda Negri che arrivò a 412 (52%)”, ilCarlino (p.5) con intervista al nuovo sindaco Riziero Santi.
“Seconda la lista con candidato sindaco Alessandro Staccoli (nella foto) “Cambiamo Gemmano” con 233 voti, il 34,57%, seguito dal cardiologo Fiorenzo Brighi, 49 voti il 7,27%, di “Noi per la Romagna”; fanalino di coda Filippo Giorgi di “Gemmano Futura” con 25 voti, il 3,71%. Riziero Santi ha avuto a suo favore il fatto che la sua lista (pur essendo tutte delle civiche) era l’unica sostenuta dal centrosinistra su un totale di 4, quindi non ha dovuto dividere i propri voti”, LaVoce (p.7).
Lungomare, la pista (non terminata per mancanza di fondi) è già da rifare. “Appena fatta e già consumata. La pista ciclabile sul lungomare si sta corrodendo al passaggio delle auto: gli pneumatici stanno cancellando numerosi tratti rimasti in balia del traffico. Una beffa, un danno: una conseguenza pesante, frutto anche delle abbondanti piogge di questi ultimi giorni e delle feritoie intasate dei tombini, lato marciapiede e dintorni, che creano pozzanghere devastanti per la ghiaia gialla che riveste la corsia dedicata alle bici. Il risultato è un calvario per lunghi segmenti ormai da rifare, che hanno costretto il Comune a rimettere mano per “restaurare” la rivoluzione da piazzale Boscovich a Riccione… Già ieri il sindaco Andrea Gnassi, l’assessore alla Municipale Jamil Sadegholvaad e alcuni dirigenti si sono mossi per fare i primi sopralluoghi e vedere di persona dove intervenire con la massima urgenza. E non solo: nel mirino sono finiti gli spazi per ciclomotori disegnati sui marciapiedi lato monte. Il problema? La pavimentazione, a tratti come montagne russe, che rende impossibile parcheggiare senza ritrovare il mezzo rovesciato un attimo dopo. Un tasto dolente, quest’ultimo, su cui Palazzo Garampi dovrebbe rimediare, con un intervento mirato anche per placare gli animi dei detrattori del restyling sul lungomare. Nessun ripensamento, invece, è previsto per il parcheggio di piazzale Boscovich: metà degli 80 posti sono diventati a pagamento. Il costo per chi andrà nella spiaggia libera questa estate? Con cinque euro e cinquanta si potrà sostare per sei ore. La protesta degli operatori del porto si è già levata. Ma su questa decisione il Comune non ha intenzione di tornare indietro”, Corriere (p.3).
Gite abusive, Fiavet denuncia. “AGENZIE viaggi abusive crescono, quelle regolari annaspano, tra difficoltà finanziarie, chiusure e fallimenti. «Un fenomeno crescente — tuona Giovannino Montanari, presidente provinciale Fiavet, le agenzie di viaggio — che mette in ginocchio e fuori mercato noi regolari. Sporgiamo 2-3 denunce a settimana alla Provincia, che fa quel che può. Ma finché non si cambia la legge regionale, cosa che abbiamo chiesto, aumentando le attuali ridicole sanzioni da 500 euro, non cambierà niente. Basta che un abusivo ne guadagni 1.000 e gli conviene continuare». Nel calderone c’è un po’ di tutto, prosegue Montanari: «Circoli e società sportive, circoli ricreativi e dopolavoristici, centro sociali di giovani e anziani, preti e suore delle parrocchie... E soprattutto alberghi, che vendono i pacchetti con hotel e spiaggia in maniera illecita: non è legale, perlomeno se non si dispone direttamente della spiaggia in questione»”, ilCarlino (p.7).
Referendum scuola Bologna. “La lettura del referendum bolognese si è già consolidata. Fallimento e insignificanza della consultazione, per i contrari dl referendum e un po’ per tutta la stampa nazionale. Del resto il referendum, costato diverse centinaia di migliaia di euro, era solo consultivo. I referendari invece teorizzano di aver vinto, forti del 59 per cento dei consensi (in realtà solo 50 mila a favore su 290 mila aventi diritto al voto, dei quali oltre 200 mila non han partecipato). Ripetono come un mantra che i soldi alle scuole private, consultivo o no che fosse il voto, non vanno dati. Costoro non molleranno facilmente, ma il dato imponente è che il 72 per cento dei bolognesi non è andato a votare e che meno di 2 bolognesi su 10 han detto di voler togliere i fondi comunali alle paritarie. A buon diritto si può sostenere che non può essere una minoranza a dettare l’agenda politica di una città”, LaVoce (p.8).
“A Bologna vincono i sostenitori duri e puri della scuola pubblica e anche in riva all'Adriatico si canta vittoria. Perché la battaglia che si è combattuta a colpi di referendum sotto le due torri, si è riproposta nelle ultime settimane anche a Rimini, seppure in formato ridotto. E' quella nata intorno alle vicende che riguardano i due asili, gestiti dall'Asp Valloni, Cerchio Magico e Bruco Verde (la gestione passerà sotto una cooperativa, e così le maestre). Così, il risultato del referendum bolognese, che ha dato ragione a chi voleva lo stop dei finanziamenti dei contributi comunali alle scuole paritarie, ora fa dire ai consiglieri comunali che hanno sostenuto la battaglia a sostegno delle maestre dei due asili (Stefano Brunori, Idv, Savio Galvani, FdS e Fabio Pazzaglia, Sel-Fare Comune) che «se il Partito Democratico insisterà nella volontà di privatizzare gli asili comunali, allora diventerà necessario promuovere il referendum anche a Rimini»”, NuovoQuotidiano (p.4). “«Sulla scuola prevale ancora l'ideologia veterocomunista» taglia corto il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi…«Coloro che gongolano per il risultato di un referendum che ha interessato solo il 28% dei cittadini – continua Lombardi - si meriterebbero che il Comune felsineo lo considerasse vincolante e non consultivo, creando così le condizioni per lasciare a casa migliaia di bambini e mettendo centinaia di famiglie in grave difficoltà…dovrebbero spiegare non ai "ricchi", ma agli operai che loro dicono di difendere, che non ci sono i posti all'asilo per i loro figli perché non si possono finanziare quelle realtà che fino a ieri con amore, competenza e con costi notevolmente inferiori per lo Stato, hanno accudito i loro bambini»”.
27 05 2013 | Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, nuovo esposto di Uptown: Plastica in entrata
Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, nuovo esposto di Uptown: Plastica in entrata
Ca’Baldacci, ci sarebbero “notevoli quantità di materiale plastico in entrata” al biodigestore di San Martino in venti. Porta la data di oggi il nuovo esposto del comitato Rimini Uptown a Regione, Provincia, Comune, Arpa, Guardia forestale e Guardia di finanza.
“Nell’ Autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto in oggetto – spiegano dal comitato – non viene contemplata nei rifiuti in ingresso la massiccia presenza di plastica. Un rappresentante di Hera ha dichiarato ufficialmente in data 6 febbraio 2013 presso la residenza comunale che operativamente nell’impianto è conferito esclusivamente rifiuto organico con elevati standard qualitativi al fine di non pregiudicare la qualità del compost organico in uscita”.
Come se non bastasse “il Comune di Rimini in un documento prodotto e consegnato dall’Assessore Visintin ad una delegazione di Rimini UPTown in data 22 marzo 2013, riguardo la tipologia di rifiuti autorizzati afferma che: ‘Nell’impianto saranno conferiti esclusivamente rifiuto organico compostabile (destinato alla produzione di biogas per via anaerobica) e prodotti vegetali da potature e sfalci (destinati alla produzione di compost e stabilizzato…)’”.
Ma la realtà è diversa e quindi “a seguito evidenze contrarie, RiminiUPtown contesta formalmente quanto affermato circa la natura e la qualità dei rifiuti in ingresso: di fatto la presenza di notevoli quantità di materiali diversi e soprattutto di plastica presumibilmente dovuta ad una pessima raccolta differenziata, rende assimilabile i rifiuti in ingresso alla tipologia “rifiuto indifferenziato” senza che questo costituisca un problema per il gestore”.
A dimostrazione 3 foto scattate lo scorso dicembre corredano l’esposto da cui “è possibile distinguere chiaramente, metalli e molti teloni di plastica ammessi normalmente alla lavorazione” a anche “ la scarsissima qualità del rifiuto in ingresso determinata dalla presenza di materiali diversi dall’organico, in primo luogo plastica. Recentemente la notevole quantità di plastica e la sostanziale inadeguatezza della gestione è stata anche confermata da interviste raccolte da RiminiUPown a delegazioni che hanno fatto visita all’impianto. In particolare in data 27 aprile 2013 qualcuno ha addirittura dichiarato di essere scandalizzate per la quantità di plastica vista. Conferme sono arrivate addirittura da indiscrezioni provenienti da operatori dello stesso impianto”.
“Il fatto che la raccolta differenziata sia di scarsissima qualità, che il rifiuto organico non sia così organico data la presenza massiccia di plastica e che questo non sia un problema per il gestore ha delle implicazioni sulle sostanze nocive che possono essere emesse e che non sono state considerate”, fanno notare dal comitato. Per di più “dato che viene assunta l’assenza di plastica nel processo, risultano anche essere assenti nei monitoraggi la ricerca di sostanze (diossine) che possono essere prodotte”. E in definitiva, “la presenza di plastica ed i fenomeni di degradazione di questa nel processo di lavorazione rimette fortemente in discussione l’assenza composti pericolosi. I dubbi sulle sostanze nocive prodotte a causa di una cattiva gestione sono più che mai giustificati”.