mattoneRimini | Aeroporto Fellini, CdR chiama in campo la Regione

 

Aeroporto, secondo l’associazione Cuore di Rimini nella soluzione dovrebbe avere un ruolo decisivo la Regione Emilia Romagna. “Visto che gli investimenti su servizi universali come il trasporto pubblico locale e le ferrovie in realtà sono presenti esclusivamente nella parte emiliana della regione si possono creare strumenti di compensazione per i territori non interessati? Se questo è possibile con che iter e con che tempi?”, sono queste le domande del presidente di CdR, Corrado Paolizzi, che precisa di prendere posizione “senza polemica e al servizio della nostra città”.

 
Paolizzi parte da due considerazioni condivisibili, “il nostro territorio non potrebbe sopportarne non solo la cancellazione ma anche una drastica riduzione dell'operatività”, e si è messo a ‘studiare’. “Abbiamo spulciato alcuni dati relativi alla politica infrastrutture della regione Emilia Romagna”. Tra gli esempi portati da CdR Ferrovie Emilia Romagna, Servizio Ferroviario Metropolitano Bologna, TpER, People mover. L'impressione che ne abbiamo ricavato è che gli investimenti su servizi universali come il tpl (trasporto pubblico locale) e le ferrovie in realtà sono presenti esclusivamente su parte della regione, la parte emiliana. “Si potrebbe obiettare che la Regione deve muoversi all’interno di un quadro europeo che definisce gli aiuti di stato. Si porta come riferimento l’aeroporto delle Marche attualmente posseduto dalla regione Marche per il 73%, dove a diverso titolo e nel rispetto delle normative sono stati investiti 28.529.543 euro (apporti nel capitale sociale, compensazione per oneri di servizio pubblico, contributi fas e por per infrastrutture, attività promozionali)”.

 
Comunque, “l'idea che ci è venuta sarebbe quella di richiedere strumenti di compensazione per i territori non giustamente interessati in particolari settori, nel caso di Rimini, facciamo riferimento all'aeroporto cittadino”. Per ottenere ciò l’associazione CdR si appella affinché i riminesi a Bologna, cioè “Melucci Maurizio, Lombardi Marco e Piva Roberto”, si facciano portavoce dell’istanza. “Siamo preoccupati per la continua esclusione di Rimini dai tavoli che contano e portano ricchezza al territorio”. Un ruolo la politica riminese potrebbe, dovrebbe, secondo Paolizzi, iniziare a giocarlo. “Se la politica riminese fino ad oggi ha accettato di farsi mettere da parte solo perché Rimini economicamente si autogestiva grazie ai propri operatori, oggi gli scenari sono cambiati e bisogna imporsi con forza per avere almeno quanto gli altri territori; in questo i nostri consiglieri regionali devono sentirsi investiti di questa responsabilità. Viviamo l’epoca dove il prodotto turistico viene collocato velocemente su internet assieme ad un volo low cost ed un aeroporto di prossimità; il bacino turistico della costa romagnola rappresenta una delle prime realtà turistiche europee, si merita ed ha la necessità strategica di essere sostenuto”. Esempi l’aeroporto della Girona in Spagna e in Italia l’aeroporto delle Marche, e gli aeroporti di Puglia.

Venerdì, 14 Giugno 2013 21:50

poster gp san marino e riviera di rimini

Nella foto Valentino Rossi mostra il manifesto 2013 del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini che si svolgerà al Misano World Circuit Marco Simoncelli dal 13 al 15 settembre. L'immagine è stata presentata oggi all’interno del paddock del circuito di Montmelò (Barcellona) in occasione del Gran Premio di Catalunja

tortora-scuroRimini | Fogne e viabilità per Bellariva, 9,2 mln di investimenti pubblici per il Piano città

 

Un contratto per il Piano città sarà consegnato dal Comune di Rimini e dal Ministero per lo sviluppo economico la prossima settimana, affinché il Ministero lo firmi. In ballo 7,5 milioni romani da destinare alla riqualificazione del distretto turistico maturo Rimini sud Bellariva. L’intervento pubblico complessivo ammonta a 9,2 milioni, alla quota ministeriale si aggiungeranno risorse a carico del Comune. La proposta riminese l’ha spuntata (insieme ad altre 27) su un totale di oltre 450 progetti, “grazie alla presentazione di vision – spiega il sindaco Andrea Gnassi – offerta attraverso il masterplan”.

 
Quel progetto presentato a Roma a suo tempo contiene undici azioni per pedonalizzazione lungomare e riqualificazione via Portofino, all’insegna di viabilità, logistica, infrastrutture (come la stazione trc che presto annuncia il sindaco “si chiamerà frc, cioè filobus rapido costiero), sotto passi.


Il contratto “di valorizzazione urbana” che sarà portato dal Comune al Ministero per il finanziamento fissa per ora solo tre punti certi all’insegna di “approccio integrato e coerenza con impostazione urbanistica data alla città. Vengono prima la logistica, la mobilità, le infrastrutture, cioè fogne e strade – spiega il sindaco – poi gli effetti speciali, prima la sostanza e poi il belletto sopra. Perché per andare a mare a Bellariva, prima, bisogna arrivarci. E subito dopo bisogna far sì che quel mare sia pulito”.


Quindi il primo stralcio di lavori, finanziati con 1,3 milioni riguarderà, la viabilità con la realizzazione di strade, rotatorie e del sottopasso di via Portofino. Il secondo riguarderà le fogne. “Abbiamo deciso di investire 6,2 milioni di risorse del Piano città per i primi stralci della separazione completa della rete fognaria in zona sud, con interventi sulle fosse Colonnella 1 e 2 e Macanno e con interventi per realizzare la dorsale sud, ovvero quella convoglierà le acque della zona sud fino alla centralina all’arco d'Augusto, da dove saranno condotte a Santa Giustina”. L'intervento pubblico complessivo previsto ammonta a 8 milioni: 1,7 a carico del Comune.


C’è un terzo capitolo. “Vogliamo avere meno cemento in zona. E’ per questo che stiamo già lavorando alla rinegoziazione dell’accordo di pianificazione Portofino”. In pratica, spiega il sindaco si vanno ad abbassare gli oneri di urbanizzazione precedentemente richiesti dal Comune, con “un vantaggio anche per il privato – dice il sindaco – che non dovrà spendere soldi per realizzare parcheggi e strade”. Gnassi parla di una riduzione cementifera tra il 30 e il 40 per cento, “ma – precisa – siamo ancora in fase di rinegoziazione”. E in rinegoziazione è anche progetto per il sottopasso di Rivabella, così come la scuola di via Giuliani che probabilmente troverà posto in altre aree che il privato possiede “a sud” e “sarà realizzata non appena il Comune diventerà proprietario del luogo”.

 
Confermiamo – dice infine il sindaco – anche i 6 milioni per project lungomare Di Vittorio e per il parco mediterraneo, che vanno ad aggiungersi ai 9,2 del Piano città”. Sui tempi pratici di realizzazione Gnassi resta vago. “Noi con la progettazione siamo piuttosto avanti anche perché tra i criteri di selezione del Piano città il primo riguardava l’immediata cantierabilità degli interventi. Tutto adesso dipende dai tempi che impiegherà il Ministero per firmare il contratto”.

neroRimini | Giornata economia, adesso anche export vacilla. Maggioli su privatizzazione Fellini

 

La cassa integrazione straordinaria a Rimini sale del 165,5 per cento con oltre 1milione e 600mila ore autorizzate. Gli imprenditori sotto i 30 anni sono calati del 17,1 per cento nell'ultimo quadriennio e il tasso di disoccupazione generale si attesta al 9,8 per cento con quello giovanile (tra i 15 e i 24 anni) al 20,5 per cento (al 31 dicembre 2012). Sono solo alcuni dei dati diffusi oggi dalla Camera di commercio di Rimini in occasione della Giornata dell’economia. A questi bisogna aggiungere il difficile accesso al credito con impieghi delle imprese in flessione dell’8,8 per cento, anche se la raccolta bancaria cresce del 9,7 per cento. Inizia a vacillare anche l’export, dopo anni di segni positivi, si registra infatti un meno 4,7 per cento sul primo trimestre 2012.

 
“Nel 2012 in occasione della Giornata dell’economia – spiega il presidente della Camera di commercio di Rimini Manlio Maggioli – avevamo stilato una lista di priorità per il nostro territorio. Si trattava di accesso al credito e pagamenti della pubblica amministrazione, mercato del lavoro, snellimento della burocrazia, legalità, imposte e tasse, dotazione di infrastrutture, qualità delle acque di balneazione, tutela del territorio e del reddito agricolo. A un anno di distanza molti problemi sono rimasti, ma sono accadute anche cose buone”. Le novità positive cui fa riferimento Maggioli riguardano sia la tutela del territorio, con la valorizzazione dell’agricoltura e dell’entroterra, sia le infrastrutture, con l’arrivo seppur a scatti del Frecciarossa e dell’altavelocità ferroviaria. Proprio guardando alle infrastrutture però Maggioli non può fare a meno di accennare alla situazione della società di gestione dell’aeroporto Fellini. Parla di “fase delicatissima”, in cui “il ritiro del pubblico dalla compagine societaria è ineludibile. Il pubblico non può più sopportare questi oneri fiscali e la privatizzazione dell'aeroporto era già in previsione: forse la situazione catastrofica in cui il 'Fellini' si trova può accelerare questa operazione. La privatizzazione può dare fiato all'aeroporto, una struttura che è fondamentale per il nostro territorio, per tutto l'indotto che genera”.


Tornando alle note positive, poi Maggioli elogia il lavoro “zelante” della prefettura guidata da Claudio Palomba “che si è fatto carico del tema della legalità e delle infiltrazioni mafiose, dell'accesso al credito, dello snellimento della burocrazia, avviando tavoli di confronto attorno ai quali è sorta grande collaborazione da parte di tutte le istituzioni”. Nelle sue considerazioni, il presidente, ha anche ricordato le difficoltà dell’inserimento lavorativo dei giovani citando la collaborazione dell’ente camerale con il polo universitario riminese, e le criticità in tema di turismo. Al proposito, “occorre – ha detto Maggioli – arginare la deriva dei prezzi. Gli alberghi pur di accaparrarsi i turisti praticano prezzi non remunerativi. Quanto questo modo di gestire può durare? Senza margini, come facciamo a ristrutturare, conservare, migliorare un albergo? C'é una corsa al ribasso deleteria, insopportabile”.
Maggioli chiede un intervento importante per la riqualificazione delle strutture ricettive. “Ci vorrebbe un 'Piano Marshall' per gli alberghi, magari potrebbe occuparsene la Regione Emilia-Romagna: adottando qualche provvedimento, promuovendo finanziamenti a lungo termine per motivare gli imprenditori. Qualche tempo fa, inoltre, gli alberghi a tre stelle hanno potuto diventare a quattro stelle, grazie ad una normativa Regionale, ma hanno mantenuto i prezzi precedenti. Questo ha 'costretto' molti quattro stelle ad abbassare i prezzi, generando una guerra tra poveri a tutto svantaggio del nostro sistema turistico”.

 
I numeri
MERCATO DEL LAVORO
- Avviati e Avviamenti
> Elaborazione Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini su dati SILER (Sistema Informativo Lavoro della Regione Emilia-Romagna)
Nel 1° trimestre 2013, in provincia di Rimini, ci sono stati 16.270 avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno), con un decremento, rispetto al 1° trimestre 2012 (17.082 avviati), del 4,7%, e 20.209 avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno), con una diminuzione, sempre rispetto al 31 marzo del 2012, (20.425 avviamenti), dell’1,1%.
Il settore del turismo, inteso come alberghi e ristorazione, assorbe il 43,3% degli avviamenti, in aumento rispetto al peso del settore nei primi tre mesi del 2012 (37,8%), e ciò conferma, anche in un periodo non caratterizzato dal turismo balneare, la forte propensione di questo settore nell’economia riminese; il settore, invece, che risente maggiormente della crisi in atto è quello manifatturiero, che vede ridurre l’incidenza delle relative assunzioni sul totale, passando dal 6,5% del 1° trimestre 2012 al 4,3% del 1° trimestre 2013 (il dato peggiore dall’inizio della crisi).
Ovviamente, il fatto di avere un’economia prevalentemente di servizi, da un lato, e la recessione, dall’altro, incide sul tipo di contratto; in tal senso, il 56,9% degli avviamenti risulta essere a “tempo determinato” e il 20,0% degli stessi con contratto “a chiamata o intermittente”, mentre solo l’8,4% degli avviamenti è regolato dal contratto “ a tempo indeterminato”.
Altri aspetti interessanti sono rappresentati dal genere, dall’età, dalla residenza e dalla nazionalità degli avviati; nel dettaglio, il 52,3% degli avviati risulta essere di sesso femminile, il 70,4% di nazionalità italiana e il 69,8% risiedere in provincia. Riguardo alla classe di età, le classi 25-34 anni e over 45 hanno un’incidenza percentuale di avviati pressoché identico (rispettivamente 29,5% la prima e 29,6% la seconda), la classe 35-44 anni ha un peso inferiore (28,5%) così come la classe 15-24 anni (12,4%). Quello che però è da sottolineare è che il calo delle persone assunte nel primo trimestre 2013 ha colpito poco i lavoratori over 45 (-0,2% sul 1° trimestre 2012) mentre ha picchiato duro sulle classi di età più giovani, soprattutto sui 25-34enni (-7,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
- Cassa Integrazione Guadagni
> Dati di fonte INPS (Osservatorio sulle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni)
Per ciò che concerne la Cassa Integrazione Guadagni, intesa come Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria (rappresentanti i due strumenti di intervento previsti dalla legislazione ordinaria), nel 1° quadrimestre 2013, in provincia di Rimini, si è avuto un incremento complessivo del numero di ore autorizzate del 74,3% (da 1.133.998 ore del 1° quadrimestre 2012 a 1.976.725 ore del 1° quadrimestre 2013); nello specifico, diminuisce la CIG Ordinaria del 41,4% (da 499.904 ore a 292.901 ore) e aumenta la CIG Straordinaria del 165,5% (da 634.094 ore a 1.683.824 ore). Per ciò che riguarda, invece, la cosiddetta Cassa Integrazione in Deroga (espressamente prevista sulla base dell’accordo tra Regione Emilia-Romagna, UPI, ANCI e parti sociali del 18 maggio 2009), si riscontra una diminuzione del numero di ore autorizzate del 62,5% (da 1.290.312 ore del 1° quadrimestre 2012 a 484.267 ore del 1° quadrimestre 2013).
Nel complesso, nel periodo gennaio-aprile 2013, in provincia di Rimini, l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) aumenta, rispetto al periodo gennaio-aprile del 2012, dell’1,5%, passando da 2.424.310 ore autorizzate del 1° quadrimestre 2012 a 2.460.992 ore autorizzate del 1° quadrimestre 2013.
Il “settore” che maggiormente ha risentito del ricorso alle tre tipologie di CIG è stato quello manifatturiero con oltre 1 milione 200 mila ore autorizzate (in particolar modo quello della meccanica con un’incidenza del 52,7%) mentre quello che fa registrare la più alta variazione percentuale è stato l’artigianato (+129,3%); la “tipologia di occupati” maggiormente interessata alla CIG è risultata essere quella degli operai (rispetto agli impiegati) con oltre 1 milione 700 mila ore autorizzate, con un incremento percentuale del 6,7%.
- Sistema imprenditoriale
> Elaborazione Infocamere Stockview su dati Registro Imprese CCIAA Rimini
La crisi che stiamo vivendo non si riflette, come abbiamo visto, solo sul mercato del lavoro dipendente, ma ha delle ripercussioni anche sul sistema imprenditoriale locale; i dati, aggiornati al 1° trimestre 2013, mostrano infatti un quadro negativo nella nostra provincia, con la consistenza imprenditoriale attiva che cala, rispetto al 1° trimestre 2012, dello 0,8%.
La recessione sta colpendo duramente soprattutto l’imprenditoria giovanile, (sotto i 30 anni) (-3,7% su marzo 2012); considerando, inoltre, il periodo iniziale della crisi e comparando valori temporali omogenei, negli ultimi quattro anni si ha una flessione addirittura del 17,1% dell’intera classe imprenditoriale giovanile (da 2.571 unità del 1° trimestre 2009 a 2.131 unità del 1° trimestre 2013). Anche l’imprenditoria artigiana non gode di buona salute (-2,3% rispetto al 1° trimestre 2012) mentre tengono sia l’imprenditoria femminile (+0,2%) che, e specialmente, quella straniera (+2,7%).
- Tassi di Occupazione e Disoccupazione
> Dati di fonte ISTAT Forze lavoro
In ultimo, è utile analizzare gli indicatori di fonte ISTAT Forze Lavoro, aggiornati a livello provinciale al 2012.
Il tasso di occupazione in provincia di Rimini si è attestato, al 63,7% (era al 64,6% nel 2011), con valori più alti riguardo al genere maschile (73,5%) e più bassi per il genere femminile (54,1%); nel confronto regionale e nazionale, il nostro territorio ha valori inferiori a quelli dell’Emilia-Romagna (67,6%) e superiori a quelli dell’Italia (56,8%). Riguardo invece al tasso di disoccupazione, in provincia di Rimini questo si è attestato al 9,8% (era all’8,1% nel 2011), con valori più bassi per i maschi (6,9%) e più alti per le femmine (13,5%); nel confronto regionale e nazionale, il nostro territorio ha valori superiori a quelli dell’Emilia-Romagna (7,1%) e inferiori a quelli dell’Italia (10,7%).
Anche in questo caso a soffrire maggiormente sono i giovani, con un tasso di disoccupazione che arriva in provincia di Rimini al 15,8% nella fascia di età 15-29 anni (8,5% maschile e 26,4% femminile) e addirittura al 20,5% nella fascia di età 15-24 anni (13,7% maschile e 29,0% femminile); in questo caso, però, in provincia si ha una situazione migliore rispetto sia all’Emilia-Romagna (17,4% nella fascia 15-29 anni e 26,4% nella fascia 15-24 anni) che all’Italia (25,2% nella fascia 15-29 anni e 35,3% nella fascia 15-24 anni).


SISTEMA BANCARIO
> Dati di fonte Banca d’Italia (Bollettino Statistico)
Sino al 2008 l’accesso al credito per le PMI era moderatamente agevole, il rapporto si basava anche sulla conoscenza delle controparti e il volano delle concessioni di finanza era rappresentato dal discreto andamento dell’economia. I fatturati delle imprese tenevano il passo, l’autofinanziamento era sufficiente per fare fronte agli impegni, la leva finanziaria elevata spingeva, anche se a livelli contenuti, la crescita delle PMI.
Oggi la situazione è radicalmente cambiata. La crisi iniziata alla fine del 2008 è proseguita negli anni successivi sino ad oggi - con qualche presa di respiro nel 2010 e a inizio 2011 - fiaccando la resistenza delle imprese. Molte aziende hanno purtroppo dovuto chiudere, il sistema è sempre più debole ed in difficoltà. La valutazione rigida imposta dalle nuove norme al sistema bancario si è inevitabilmente riflessa sul sistema dell’economia reale. In una fase di normale andamento economico il cambiamento avrebbe potuto essere assorbito con maggiore gradualità, purtroppo la fase prolungata di crisi economica ha moltiplicato i problemi sino alla situazione attuale.
Ciò detto, dalla fine di giugno 2011 il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità che si sono protratti per tutto la seconda metà dell’anno 2011, nel successivo anno 2012 e nei primi tre mesi del 2013.
Ciò è confermato dai dati sugli Impieghi bancari, di cui abbiamo l’aggiornamento al 31/03/2013; nel 1° trimestre 2013, infatti, in provincia di Rimini, la consistenza degli Impieghi totali ammonta a 11.810 milioni di euro, con una variazione percentuale, rispetto al 1° trimestre 2012, del -5,9% (da 12.547 milioni di euro a marzo 2012 a 11.810 milioni di euro a marzo 2013); nello specifico, si è avuto un calo degli Impieghi alle Imprese (che rappresentano il 68% degli Impieghi totali), quantificabile in un -8,8% (da 8.783 milioni di euro a marzo 2012 a 8.007 milioni di euro a marzo 2013). Cala il credito concesso ma cresce, per contro, la raccolta bancaria; i Depositi totali provinciali passano, infatti, da 6.834 milioni di euro del 1° trimestre 2012 a 7.499 milioni di euro del 1° trimestre 2013, facendo segnare una variazione percentuale del +9,7%.
Altri dati che confermano la ristrettezza del credito, aggiornati al 31/12/12, sono relativi ai Finanziamenti bancari; nella specie: Finanziamenti per cassa, oltre il breve termine e agevolati.
Riguardo alla consistenza dei Finanziamenti per cassa, in provincia di Rimini, questi ammontano, al 31/12/12, a 10.633 milioni di euro, con una variazione percentuale negativa, rispetto al 31/12/11 (12.487 milioni di euro accordati), del 14,8%; tale calo risulta essere superiore a quello di tutte le altre province emiliano-romagnole, dell’Emilia-Romagna (-10,4%) e dell’Italia (-6,9%).
Nel contempo, anche le garanzie reali che assistono tali finanziamenti sono diminuite, passando dai 5.768 milioni di euro del 31/12/11 a 5.208 milioni di euro del 31/12/12 (-9,7%); occorre però evidenziare che la quota delle suddette garanzie sui medesimi finanziamenti, in presenza di un calo di quest’ultimi, aumenta (dal 46,2% al 49,0%).
Per ciò che riguarda, poi, la consistenza dei Finanziamenti oltre il breve termine, in provincia di Rimini, si passa da 8.590 milioni di euro del 31/12/11 a 7.646 milioni di euro del 31/12/12 (di cui il 99,0% a tasso non agevolato), con una diminuzione dell’11,0%; inoltre, anche per ciò che concerne la consistenza dei Finanziamenti agevolati la situazione, in provincia, non è confortante, passando da 88 milioni di euro del 31/12/11 a 80 milioni di euro del 31/12/12, con una diminuzione del 9,1%.
Alla riduzione del credito concesso da parte delle banche, si contrappongono i dati incrementativi sulle Sofferenze bancarie, che spiegano la difficoltà della clientela (imprese e non) nel restituire il finanziamento ottenuto; i dati dicono che, in provincia di Rimini, al 31/12/12, le Sofferenze ammontano a 927 milioni di euro, con un aumento, rispetto al 31/12/11, del 24,6%; tale aumento risulta essere superiore a quello di tutte le altre province emiliano-romagnole (eccetto Piacenza), dell’Emilia-Romagna (+17,7%) e dell’Italia (+16,1%).
Dati derivanti dall’Osservatorio regionale sul credito in Emilia-Romagna, implementato da Unioncamere E.-R. ed Istituto Tagliacarne: nello specifico, nel 2012, in provincia di Rimini, le imprese che nel corso della propria attività hanno fatto ricorso ad un Confidi per accedere al credito bancario rappresentano il 21,3% del sistema imprenditoriale riminese, un valore che risulta leggermente superiore a quello rilevato nell’intera Emilia-Romagna (20,0%).


IMPORT-EXPORT
> Dati di fonte ISTAT Coeweb
In provincia di Rimini, nel 1° trimestre 2013, sia i dati dell’Import che i dati dell’Export, rispetto al 1° trimestre 2012, fanno segnare una diminuzione, rispettivamente, del 3,5% e del 4,7%.
In sintesi, nel 1° trimestre 2013, in provincia di Rimini, l’Import ammonta a 169.562.919 Euro mentre l’Export fa segnare 417.259.347 Euro: il saldo della bilancia commerciale risulta essere del +247.696.428 Euro.
Per ciò che riguarda l’import, i tre principali prodotti sono: Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (15,9% sul totale delle importazioni), Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati (14,2%) e Altri prodotti in metallo (bidoni in acciaio, imballaggi leggeri in metallo, articoli di bulloneria, prodotti fabbricati con fili metallici, catene e molle) (7,6%). Per ciò che concerne, invece, l’export, i tre principali prodotti sono: Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (36,8% sul totale delle esportazioni), Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (11,4%) e Altre macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio escl. computer, macchine di sollevamento e movimentazione) (5,4%).
In termini di confronto con i primi tre mesi dello scorso anno, è da sottolineare il brusco rallentamento dell’industria cantieristica, che rappresenta un settore cardine per l’economia riminese, che registra un calo dell’export del prodotto “Navi e imbarcazioni” del 34,6%.


DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE
> Elaborazione Infocamere Stockview su dati Registro Imprese CCIAA Rimini
Per ciò che riguarda la numerosità delle imprese attive, in provincia di Rimini, nel 1° quadrimestre del 2013 queste sono risultate essere 35.633, contro le 35.912 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un decremento dello 0,8%; tale calo, che ha riguardato tutte le province emiliano-romagnole, è inferiore alla variazione percentuale negativa a livello regionale (-1,2%) e in linea con la diminuzione avvenuta a livello nazionale (-0,9%).
Le imprese individuali, pur costituendo la forma giuridica principale del territorio riminese (19.557 unità, il 54,9% sul totale delle imprese), rappresentano anche quelle che maggiormente risentono della crisi, in quanto risultanti in calo, rispetto al 30/04/12, dell’1,9%; le difficoltà di questa tipologia di impresa rispetto alla forma societaria sono rappresentate soprattutto dalla scarsa capacità di stare o riposizionarsi sul mercato e dalla stretta dipendenza dal credito bancario, a cui si aggiungono la scarsa o nulla propensione all’innovazione e la non competitività sul mercato estero. Aumentano, invece, tutte le altre forme societarie; nella specie: del +1,0% le società di capitale (5.838 unità, il 16,4% sul totale delle imprese), del +0,2% le società di persone (9.549 unità, il 26,8%) e del +2,5% le cosiddette altre forme (cooperative, consorzi e associazioni) (689 unità, l’1,9%), e ciò rappresenta un dato che ha una valenza sicuramente positiva per la strutturazione societaria delle imprese del nostro territorio.
Per ciò che concerne le iscrizioni e cessazioni di impresa, nei primi quattro mesi del 2013, in provincia di Rimini, le cessazioni, con 1.426 unità, hanno superato le iscrizioni, arrivate a 1.336 unità, determinando un saldo nati-mortalità delle imprese negativo (-90 imprese); nel confronto con il periodo gennaio-aprile 2012, si ha, nel primo quadrimestre 2013, un incremento delle imprese iscritte dell’1,7% a cui si associa, però, un altrettanto, e ben maggiore, incremento delle imprese cessate del 7,6%.
I settori con un saldo maggiormente negativo sono risultati essere, nell’ordine, il Commercio, cioè il principale settore economico provinciale con 9.353 imprese attive (26,2% sul totale)(236 iscrizioni e 401 cessazioni: -165 imprese), le Costruzioni (153 iscrizioni e 284 cessazioni: -131 imprese), i Servizi di alloggio e ristorazione (63 iscrizioni e 171 cessazioni: -108 imprese), l’Agricoltura (30 iscrizioni e 114 cessazioni: -84 imprese), l’Industria Manifatturiera (43 iscrizioni e 87 cessazioni: -44 imprese), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (26 iscrizioni e 64 cessazioni: -38 imprese) e le Attività immobiliari (19 iscrizioni e 49 cessazioni: -30 imprese); l’unico settore con un saldo positivo è stato quello relativo ai Servizi di informazione e comunicazione (26 iscrizioni e 23 cessazioni: +3 imprese).


CONGIUNTURA MANIFATTURIERA
> Dati di fonte Unioncamere Emilia-Romagna e Unioncamere Nazionale
Il settore manifatturiero in provincia di Rimini ha manifestato, nel 1° trimestre 2013, rispetto al 1° trimestre 2012, una diminuzione delle principali variabili: produzione: -2,0%, fatturato: -2,8% e ordinativi: -0,9%; la situazione sembra leggermente migliorare se confrontata con quella che si aveva nel 4° trimestre del 2012, nel quale le variazioni percentuali annue delle suddette variabili erano si negative, ma con valori più alti (produzione: -5,4%, fatturato: -6,8% e ordinativi: -3,3%).
Nei primi tre mesi del 2013, sia a livello regionale che nazionale, si registrano decrementi percentuali annui nella produzione, nel fatturato e negli ordinativi rispettivamente del 4,7%, 4,8% e 5,3%, in Emilia-Romagna, e del 5,3%, 5,1% e 4,8%, in Italia.


MOVIMENTO TURISTICO
> Elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Rimini su dati Strutture ricettive
I dati provvisori del movimento turistico complessivo, ci dicono che, nel 1° trimestre 2013, in provincia di Rimini, si sono registrati 240.980 arrivi – 180.769 arrivi italiani (75,0% sul totale) e 60.211 arrivi esteri (25,0%) – e 714.565 presenze – 474.094 presenze italiane (66,3% sul totale) e 240.471 presenze estere (33,7%).
In termini di variazioni percentuali annue, per ciò che riguarda gli arrivi, si evidenzia un aumento del 9,6% e per ciò che concerne le presenze, si rileva un incremento del 10,6%; nello specifico: +4,7% gli arrivi italiani e +27,6% gli arrivi esteri, +8,1% le presenze italiane e +15,8% le presenze estere.
Riguardo alla “clientela estera”, si registrano notevoli incrementi di turisti russi (arrivi: +29,5%, presenze: +17,3%), che fa si che, allo stato attuale, la quota russa pesi sul mercato estero per il 41,2% e sul totale delle presenze (italiane e straniere) per il 13,9%; molto bene anche le presenze dalla Germania, dalla Svizzera e dal Regno Unito mentre meno bene risultano quelle dalla Polonia e dall’Ucraina.
Interessante è il dato riguardante i giorni di permanenza media (rapporto presenze/arrivi) del turista: il rapporto, che si assesta a 3,0 giorni, risulta essere maggiore per il turista straniero (4,0 gg.) rispetto al turista italiano (2,6 gg.) e ciò altro non fa che confermare la minore capacità economica attuale del turista interno.


SCENARI PREVISIONALI
Per ciò che riguarda il valore aggiunto (a valori reali), in provincia di Rimini, nel 2013, ci sarà un tasso di decrescita pari all’1,3%, leggermente superiore al tasso negativo dell’Emilia-Romagna (-1,1%) e sostanzialmente in linea con la variazione altrettanto negativa dell’Italia (-1,4%); nel biennio 2014-2015 si assisterà, invece, ad un tasso di crescita medio annuo pari all’1,0%, analogamente a ciò che avverrà a livello regionale (+1,1%) e nazionale (+1,0%).
Per ciò che concerne l’export (a valori reali), in provincia di Rimini, nel 2013, si registrerà un aumento percentuale dello 0,7%, sensibilmente inferiore rispetto agli incrementi che si avranno in Emilia-Romagna (+3,3%) e Italia (+2,6%); aumento che proseguirà nel biennio 2014-2015, con una variazione percentuale medio annua del +3,2%, sempre inferiore, comunque, al trend regionale (+4,5%) e nazionale (+4,1%). La propensione all’export (export/valore aggiunto x 100) provinciale crescerà, rispetto all’anno passato, passando dal 21,4% nel 2012 al 21,9% nel 2013, per arrivare al 22,8% nel 2015; l’aumento sarà comunque decisamente inferiore rispetto a quello che si avrà sia in Emilia-Romagna (da 38,2% nel 2012 a 39,9% nel 2013, arrivando a 42,7% nel 2015) che in Italia (da 26,8% nel 2012 a 27,8% nel 2013, giungendo a 29,6% nel 2015).
Infine, nel mercato del lavoro riminese si evidenzierà, nel 2013, una decrescita delle unità di lavoro, quantificabile in un -0,6%, uguale alla decrescita che si registrerà in ambito regionale e inferiore a quella nazionale (-1,0%); la situazione migliorerà nel biennio 2014-2015 quando si avranno tassi medio annui provinciali di incremento dello 0,3%, valori che rifletteranno le tendenze di crescita regionale (+0,4%) e nazionale (+0,2%).
Nel 2013, inoltre, ci si attende, in provincia di Rimini, un tasso di disoccupazione (persone in cerca di occupazione/forze lavoro x 100) pari all’11,1% (in deciso aumento rispetto al 9,8% del 2012), valore superiore a quello che ci si aspetta per quest’anno in Emilia-Romagna (8,1%) e inferiore a quello che si avrà, sempre per quest’anno, in Italia (11,9%). Anche in questo caso la situazione pare destinata comunque a migliorare nel biennio successivo, quando il tasso di disoccupazione, in provincia, calerà lievemente, attestandosi al 10,9% nel 2015, in linea con ciò che avverrà a livello regionale (da 8,1% nel 2013 a 7,9% nel 2015) e in controtendenza rispetto al dato nazionale (da 11,9% nel 2013 a 12,0% nel 2015).

10bRIMINI, un bomber c’è, l’altro è ancora da trovare

 

Novanta minuti ancora, inizio domenica ore 16 e il Rimini metterà almeno un punto fisso a questa difficile stagione vissuta con la maglia del centenario addosso. Novanta minuti per conquistare sul campo la salvezza, per restare nel calcio dei professionisti, manca un passo, il più ormai sembra fatto dopo il 3-0 di domenica scorsa in casa del Gavorrano di Corrado Orrico. Un passo, solo un passo ma da compiere perché sul calcio da sempre volano frasi come “la palla è tonda, può succedere di tutto” da prendere sul serio specie quando la posta è alta, anzi altissima perché sul terreno verde in gioco c’è il futuro stesso del pallone a scacchi. In settimana in casa biancorossa la parola d’ordine è stata mantenere la concentrazione, restare sul pezzo insomma, e il lavoro, nonostante la larga vittoria, è stato orientato sull’analisi degli errori commessi, per ridurre le possibilità, per lasciare poco o nulla alla speranza dei toscani che comunque ci proveranno. Vittoria larga alla prima sfida più di quanto in realtà sia accaduto in campo, perché nella prima frazione di gioco i maremmani hanno messo alla frusta i biancorossi, bravi a contenere le sfuriate dei padroni di casa per poi colpire a freddo una, due, tre volte nella ripresa. Mister Luca D’Angelo domenica schiererà molto probabilmente la stessa squadra dell’andata mentre Corrado Orrico, nonostante la necessità di dover recuperare un passivo pesante, potrebbe almeno inizialmente cambiare qualcosa a centrocampo, schierando una formazione più equilibrata rispetto ai quattro attaccanti utilizzati a Gavorrano. Tra i biancorossi in campo, con il numero dieci, ci sarà Riccardo Taddei il bomber che serviva là davanti per uscire dalle sabbie mobili di questi play out, il bomber che ha riempito lo spazio vuoto, quello che si è caricato sulle spalle la responsabilità di avvicinare il Rimini alla salvezza. Due gol al Vallèe d’Aoste e due al Gavorrano, sono il timbro di Taddei su questa opportunità da cogliere domenica in campo per chiudere la stagione con un punto fermo. Poi da domenica sera si capirà, o meglio si cercherà di capire, se la fine di questo percorso sarà contemporaneamente un nuovo inizio. L’attenzione è sulla salvezza sul campo ma il tifoso non può non pensarci già ora perché questa stagione da romanzo è troppo piena di cose, così piena da far dimenticare i dettagli e un secondo dopo il triplice fischio dell’arbitro, se sarà salvezza, non si penserà alla festa ma si andrà al bersaglio grosso. La domanda sotto la superficie, la domanda sospesa in attesa della salvezza sul campo, quella che fa avanti e indietro tra mondo reale e virtuale è solo una: “Adesso cosa succederà?” Difficile dirlo, perché il bomber che servirebbe là davanti in società, ancora in campo non si vede. Qualcuno si sta scaldando ma non tutti sono bomber però.
Francesco Pancari

tortora-chiaroRimini | Investe donne e scappa, arrestato

 

Un pirata della strada ha investito due donne di nazionalità russa, uccidendone una sul colpo e mandando l'altra in ospedale in prognosi riservata, e poi è scappato a nascondersi a casa dei nonni. Rintracciato e arrestato dalla polizia stradale di Rimini, è un neopatentato di 21 anni, nato a Reggio Emilia e residente a Rimini. In manette per fuga, omissione di soccorso e omicidio colposo, dice però di non ricordarsi nulla e nega ogni addebito. (Ansa)

rossoRimini | Ricostruzione Galli, tar boccia ricorso Conscoop

 

Il tribunale amministrativo dell’Emilia Romagna ha respinto l’istanza cautelare presentata dal consorzio fra cooperative di produzione e lavoro Conscoop contro il Comune di Rimini e la ditta Cesi, la società cioè che si è aggiudicata la gara per gli interventi di ricostruzione del teatro Galli. Il Tar ha ritenuto immune dai vizi di legittimità (in riferimento al ribasso d’asta presentato dalla cooperativa vincitrice) l’aggiudicazione definitiva della gara, di cui Conscoop contestava la verifica della congruità, ritenendo il ribasso di Cesi troppo 'basso'.

Venerdì, 14 Giugno 2013 07:22

GIORNALAIO 14.06.2013

giornalaioFogne Rimini: 36 mln da Roma? Imprese, pressione fiscale al 77%. Ciclabile, i numeri sugli incidenti a lungomare. Sono troppe le spiagge ancora prive di autorizzazioni paesaggistiche. Scm scrive agli operai. Premier Letta a Meeting

 

Fogne, forse arriveranno un po’ di soldi da Roma. “Arrivano buone notizie da Roma: Rimini potrebbe ‘intercettare’ 36 milioni di euro di fondi europei, da destinare interamente al piano di salvaguardia della balneazione. Soldi che permettono a palazzo Garampi di poter avviare lavori per riuscire a chiudere, in tempi ragionevoli, non solo 8 ma tutti gli 11 sfioratori a mare. La notizia è emersa nell’ultimo incontro tenutosi al ministero dell’Ambiente, al quale hanno partecipato i tecnici di Hera e del Comune”, ilRestodelCarlino (p.3). “Ne ha bisogno palazzo Garampi, di risorse extra, visto che il piano fogne attuale non è coperto che per la metà. Il piano prevede investimenti per 137 milioni di euro, di cui quasi 50 già appaltati per l’intervento avviato a San Giuliano (Rimini isola), il raddoppio del depuratore di Santa Giustina (alerei 26 milioni) e la nuova condotta di Rimini nord (17 milioni). Da qui al 2015 il Comune di Rimini ha previsto di investire 15 milioni di euro, 5 all’anno, finanziandoli con la tassa di soggiorno. Più in difficoltà Hera, che dovrebbe contribuire con altre risorse proprie”. E l’assessore all’ambiente del Comune Sara Visintin ha assicurato a Miramare che “Di sicuro c’è che i prossimi interventi, dopo aver appaltato i lavori a San Giuliano (Rimini Isola), quelli per il depuratore di Santa Giustina e per la condotta di Rimini nord, «ci concentreremo sulla zona sud. Andremo a progettare e finanziare presto la condotta Rimini sud (il collettore per le acque reflue, che toglierà dagli scarichi a mare una quantità ingente di reflui) e poi l’intervento sullo sfioratore Colonnella 2»”.
“I nuovi cartelli di divieto di balneazione stanno attirando la curiosità di tanti. La novità sotto gli occhi di tutti da qualche settimana è infatti la “veste grafica” scelta per ricordare ai bagnanti che quando le fogne versano in mare non bisogna buttarsi in acqua. Se da un lato, una delle due plance è destinata a ricordare di non fare il bagno, dall'altra si mostrano le bellezze di Rimini. I particolari dei fondali del mare di Rimini, le cui foto sono state affisse nei 155 cartelli disseminati lungo la costa da Miramare a Torre Pedrera”, CorriereRomagna (p.7).


Ciclabile. LaVocediRomagna (p.13) pubblica le variazioni dei dati sulla pericolosità del lungomare riminese nel corso degli anni. “Queste le sequenze annuali per il lungomare Di Vittorio fra il 2005 e il 2010 compresi: incidenti 21, 18, 18, 15, 14, 9; feriti 19, 14, 16, 14, 17, 5; morti zero. Per il lungomare Murri: incidenti 23, 13, 6, 17, 17, 10; feriti 25, 7, 4, 17, 12, 8; morti zero. Per il lungomare Tintori: 14, 11, 7, 4, 12, 8; feriti 13, 8, 12, 5, 10, 8; morti zero. In cifre assolute la tendenza, come vediamo, è in diminuzione. Indici di lesività: lungomare Di Vittorio 889 feriti ogni 1.000 incidenti nel 2007, 556 nel 2010; lungomare Murri 667 nel 2007, 800 nel 2010; lungomare Tintori 1714 nel 2007 (il dato più alto quell’anno, fra le strade con un minimo di 4 incidenti), 1000 nel 2010 (cioè un ferito in media ogni incidente). Indici di mortalità: zero in tutti e tre i casi, fra gli anni 2001-2010…E’ possibile effettuare un confronto fra due quinquenni, 2001/2005 e 2006/2010: nel lungomare Di Vittorio gli incidenti sono passati da 95 a 74, i feriti da 98 a 66; lungomare Murri, incidenti passati da 98 a 63, feriti da 91 a 48; lungomare Tintori, incidenti da 78 a 42, feriti da 60 a 43. Solo in questa ultima strada si registra dunque nel passaggio all’ultimo quinquennio un lieve aumento della lesività media, che passa da meno di uno a circa un ferito ogni incidente…Negli archivi di cronaca abbiamo trovato due tragici episodi. Il 9 settembre 2009 un furgone in uscita dal parcheggio a spina di pesce sul lungomare Tintori si scontrò con un trenino turistico: un 88enne della provincia di Pisa ebbe il braccio schiacciato e dopo 20 giorni purtroppo morì in ospedale a Pontedera. Sul lungomare Murri il 30 maggio 2012 un pick up, uscito dal parcheggio e mentre manovrava in inversione, non riuscì ad evitare l’impatto con uno scooter guidato da un 17enne, Amos Zaghini, che stava andando a scuola all’alberghiero”.


Pressione fiscale. “L’ACCONTO IRPEF di luglio? Non lo pagherà un’azienda su dieci. Per non parlare dell’Imu: molte imprese riminesi non avranno i soldi nemmeno per l’acconto, che scade il 17 giugno. Alla vigilia del pagamento della prima rata Imu, una delle tasse più indigeste alle aziende, perfino il Comune di Rimini teme un alto tasso di evasione tra le attività, complice la crisi. I segnali ci sono tutti, come conferma il direttore della Cna di Rimini Salvatore Bugli: «Tra le 3mila imprese che si rivolgono a noi per la contabilità e gli altri servizi, l’aria è pesantissima. Moltissimi imprenditori ci hanno già ‘avvisato’ che non potranno in alcun modo pagare l’Imu, perché non hanno più liquidità». MA L’IMU è solo la punta di un iceberg”, ilCarlino (p.4).
“Fabrizio Moretti, presidente Cna Rimini, non ha dubbi: «Alla fine il conto lo paghiamo sempre noi: sopravvivere sta diventando impossibile». Già perché proprio secondo i dati di Cna il capoluogo di provincia con la pressione fiscale complessiva più alta di Italia risulta essere Bologna con il 77,23 per cento a fronte di una media nazionale del 69,48 per cento. «Non abbiamo ancora i dati ultimi di Rimini, li stiamo attendendo - spiega Moretti - ma abbiamo la certezza che la nostra situazione non si discosta di tanto dal bolognese: abbiamo un livello di pressione fiscale devastante ». Anche perché per pagare tutto e andare in pari serve lavorare 282 giorni all’anno, contro una media nel resto di Italia di 254”, Corriere (p.3).


Demanio. “Rivedere i criteri di calcolo delle concessioni demaniali sulle pertinenze per superare i contenziosi e consentire alle imprese di recuperare le somme versate in eccesso. E’ la richiesta avanzata dal deputato PD riminese Emma Petitti, membro della Commissione turismo e attività produttive, che ha partecipato ieri all’incontro fra il viceministro dell’Economia e finanze Stefano Fassina e i rappresentanti delle categorie economiche sulla questione della rideterminazione dei canoni demaniali”, LaVoce (p.13).
I proverbiali tempi lunghi della burocrazia italiana non hanno infatti ancora consentito a tutti i bagnini di entrare in possesso dei necessari permessi e quindi di rimontare, così come previsto dal piano spiaggia del Comune, i giochi per bambini, i campi da beach tennis e beach volley e i gazebo. In Comune hanno infatti segnalato ad alcuni di loro irregolarità o comunque carenze nelle pratiche consegnate agli uffici per poter appunto ottenere le autorizzazioni. I problemi riguarderebbero in particolare la planimetria dello stabilimento oppure le fotografie a corredo della documentazione: «Insomma – tuona Giorgio Mussoni presidente di Oasi Confartigianato, una delle maggiori cooperative di bagnini presente a Rimini – siamo alla follia. Prima ci fanno aspettare mesi e mesi prima di poter rimontare le strutture e ridare finalmente alla nostra spiaggia il volto che si merita. Poi quando il traguardo sembra vicino scappano fuori con altre richieste (in alcuni casi si tratta di una semplice altalena) che non faranno altro che aumentare ancora di più i tempi quando, lo ricordo, la stagione è già bella che cominciata»”, NuovoQuotidiano (p.5).


Aeradria. “Gioenzo Renzi (FdI) interrogando ieri sera in consiglio comunale sull’affaire Aeradria è tornato a sollecitare l’amministrazione ad accertare eventuali azioni di responsabilità nei confronti di un consiglio di amministrazione che «costa 160mila euro all’anno» e che si fonda su «nove nomine consociative», «è un dovere del Comune». Renzi mettendo in fila gli ultimi eventi, dalla procedura di concordato (il nuovo termine al tribunale verrà chiesto il 20 giugno, il giorno dell’udienza sull’istanza di fallimento di Aeradria avanzata dalla Procura) all’imminente aumento di capitale (che si sobbarcherà la Fiera), ma anche l’assemblea dei soci che non ha ancora accolto le dimissioni offerte dal presidente Massimo Masini, insieme a «i ripetuti aumenti di capitale pubblici nonostante i rilievi dei revisori», e alle «ricadute non chiare sui bilanci di Comune e Provincia», chiede anche di fare chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione. Ma l’assessore Gianluca Brasini si è limitato a sottolineare: «C’è la volontà chiara dei soggetti pubblici di diminuire la propria presenza a favore dell’ingresso di un vero partner industriale, competente nel settore»”, LaVoce (p.5).


Scm scrive agli operai. “«La crisi del nostro settore di sbocco è fortissima, peggiore di quanto qualunque operatore qualificato avesse previsto», si legge nella missiva firmata dalla direzione in cui si dà conto della relazione Acimall (associazione di categoria) che in questo prima trimestre 2013 registra una riduzione delle aziende associate del 20% e del personale di quasi il 30%. «I nostri maggiori concorrenti dichiarano una contrazione degli ordini nel 2013 tra il 5 e l’8%, contrariamente Scm sta registrando alcuni, seppur leggeri, miglioramenti. E’ evidente che senza la forte riduzione di costi del piano industriale le già pesanti perdite cumulate in questo periodo di congiuntura negativa avrebbero compromesso in modo irreversibile la sopravvivenza del nostro Gruppo. Tale piano ha comportato peraltro fortissimi investimenti in prodotti, processi, progetti e risorse qualificate per competere nel mutato contesto competitivo»”, LaVoce (p.18).


‘Nuovi’ partiti. “Nasce Sinistra d’Alternativa, il movimento che si candida a diventare «il quarto polo principale nello scenario politico». E tra i primi temi da affrontare ci sarà l’emergenza abitativa: «Nel solo centro storico si stimano oltre 1.200 appartamenti sfitti: siamo pronti a presidi e occupazioni per dare un segnale forte». E il mirino viene puntato anche sulla Scm, su cui spiegano: «La dirigenza deve essere cambiata. Le dirette concorrenti presentano bilanci decisamente migliori». Il movimento è stato presentato ufficialmente ieri: in sala commissioni del Comune c’erano il portavoce Cristian Tamagnini, il consigliere di Fds Savio Galvani, l’ex coordinatore comunale di Sel e Eugenio Pari. Obiettivo: «Fare confluire al suo interno le forze di sinistra»”, Corriere (p.3).


SARÀ il premier Enrico Letta ad inaugurare la 34esima edizione del Meeting di Rimini, che si svolgerà dal 18 al 24 agosto, ed avrà come titolo ‘Emergenza Uomo’”, ilCarlino (p.1).

tortora-scuroRimini | Meeting sarà inaugurato da premier Letta

 

Sarà il premier Enrico Letta ad inaugurare la prossima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli a Rimini dal 18 al 24 agosto. La conferma oggi a Roma nel corso dell’incontro che il presidente della fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, ha avuto a palazzo Chigi proprio con il primo ministro. Guarnieri ha portato con sé un invito che Letta ha accettato.
Il premier parteciperà, nella giornata iniziale, all'incontro dedicato all'Europa. Europa che sarà protagonista di tutta questa 34esima edizione ed in particolare della mostra curata da Fondazione per la sussidiarietà dal titolo: "Sinfonia dal nuovo mondo". Un'Europa unita dall'atlantico agli Urali.

mattoneRimini | Esuberi Ferretti yachts, l’accordo con i sindacati

 

Ferretti spa, c’è l’accordo con i sindacati e prevede “come unico ed esclusivo criterio per l’individuazione degli esuberi la disponibilità volontaria dei lavoratori ad essere collocati in mobilità”. Le uscite, spiegano i sindacati, saranno distribuite a partire dal mese di giugno 2013 e fino a novembre 2014 (periodo coperto dall’accordo di cassa integrazione) entro un massimo di 56 lavoratori distribuiti in tutti i cantieri. L’accordo prevede “un incentivo all’esodo di 25mila euro uguale per tutti i lavoratori che aderiranno alla procedura; per coloro che dichiareranno per iscritto la disponibilità ad aderire alla procedura di collocazione in mobilità entro il mese di settembre 2013 (anche per uscite successive a tale data) saranno riconosciuti ulteriori 5mila euro a titolo di incentivo all’esodo”.
Fillea, Filca e Feneal hanno chiarito “all’azienda che ulteriori ipotesi riorganizzative di qualunque natura non solo non vedrebbero le organizzazioni sindacali concordi, ma ci troverebbero esplicitamente contrari”. “A questo punto – dicono i sindacati – aspettiamo che quanto previsto nel Piano Industriale in termini di investimenti produttivi e commerciali venga per davvero messo in campo e cominci rapidamente a produrre effetti”.

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