GIORNALAIO 18.06.2013
Rimini insicura. Bilanci sconcertati
Sicurezza, “boom di reati nel riminese e secondo posto in Italia per incidenza ogni 100mila abitanti, con un inquietante bilancio che ha raggiunto la vetta di 24.541 per numero assoluto. Tradotto: oltre 67 al giorno tra scippi, rapine, furti, truffe e omicidi. Rapine e scippi da top ten. Ritmi devastanti capaci di segnare un aumento del 6,45 per cento rispetto ai dati, non certo confortanti, dell’anno precedente”, CorriereRomagna (p.3).
Pirati della strada, reati e pene , LaVocediRomagna intervista il criminologo Augusto Balloni (p.9).
Bilanci, “«GNASSI si è distratto, forse era troppo impegnato sulla pista ciclabile. Così, per la seconda volta, il bilancio del Comune di Rimini viene fatto senza coinvolgere i sindacati». Cgil, Cisl e Uil stavolta ce l’hanno soprattutto con palazzo Garampi, colpevole di non essere intervenuta coi sufficienti provvedimenti a sostegno delle fasce più deboli, e di aver escluso i sindacati da ogni discussione sul bilancio. L’amministrazione ha in programma altri incontri con i sindacati, prima di portare il bilancio 2013 al voto. «Ma ormai le linee sono state decise, non ci sono più i margini d’intervento», protestano i sindacati”, ilRestodelCarlino (p.6). “Sindacati poi, nonostante le pressioni sugli assessori Brasini e Lisi, ancora non hanno avuto risposte sul milione e mezzo di tagli al sociale e sulle risorse investite dal Comune nel settore. «Almeno si spenda per il welfare una parte dei soldi destinati a quegli investimenti che saranno poi finanziati con l’introito della tassa di soggiorno». Ma la trattativa sul bilancio non è venuta a mancare solo con il Comune di Rimini: «Anche Bellaria, Coriano, Misano sono degli esempi di mancato confronto». Insomma, i sindacati non ci stanno a restar tagliati fuori, specialmente quando di parla di bilanci comunali”.
“Nel mirino è finito «l’Imu allo 0,5 per cento sulla prima casa, un punto in più rispetto a quasi tutti gli altri Comuni, che a Rimini chiediamo venga tagliato ». Sempre legato all’Imposta municipale unica e alla sua riduzione è il capitolo «case in comodato, su cui il Comune ha tenuto alte le aliquote». E ancora: «l’esenzione Irpef per chi ha redditi sotto i 15mila euro è sbagliata: in quella fascia si annidano tante categorie che evadono il fisco”, Corriere (p.5).
“‘I modelli nord europei che tanto ci piacciono, a partire da quello tedesco, dovrebbero essere d’esempio, anche per quanto riguarda i rapporti tra le parti sociali, non solo per il design o l’urbanistica…’. Facendo il punto sul confronto - più o meno in corso - con le amministrazioni comunali, in vista dell’approvazione dei bilanci di previsione 2013 Graziano Urbinati (Cgil) non risparmia la stoccata con chiaro riferimento a Friburgo. Ad oggi gli unici bilanci ‘approvati’ dalle organizzazioni sindacali sono quelli di Riccione e Santarcangelo (‘e vada come vada - chiosa in proposito Urbinati, riferendosi alla complicata situazione del Comune clementino - chiederemo che venga rispettato’). Dialogo c’è stato anche con Cattolica, che però ha deciso di ritoccare sia l’addizionale Irpef che l’Imu sulle prime case. E con Rimini? Il confronto è aperto, ‘valuteremo se di qui all’approvazione in consiglio comunale - il 27 giugno - ci saranno i margini per chiudere’”, LaVoce (p.14).
“Il rischio evasione c’è, e non soltanto sulle abitazioni, ma anche sugli immobili commerciali e artigianali. Come ha denunciato la Cna di Rimini nei giorni scorsi, «moltissime imprese non hanno proprio i soldi per pagare l’acconto Imu». I conti si faranno presto. Alla fine del mese si saprà quanto i riminesi hanno versato di Imu. «Sicuramente l’anno scorso c’è stato più fermento, abbiamo avuto anche maggiori richieste di informazioni e un maggior lavoro da sbrigare — premette il direttore nazionale e riminese del Caf dell’Acli, Paolo Conti — Stavolta poi l’aver congelato l’aliquota sulla prima casa ha notevolmente ristretto il numero dei contribuenti. Nei nostri uffici della provincia quest’anno abbiamo assistito ‘solo’ 11mila riminesi, contro i 27mila dell’anno scorso». Un calo netto: saranno i primi rendiconti sull’Imu a dire se la flessione dipenda solo dalla sospensione del pagamento della prima casa, o se invece sia anche il frutto dell’evasione dell’imposta. Il Comune di Rimini conta di incassare dall’Imu oltre 54 milioni di euro, di cui 13 milioni dalla prima casa. Sempre che l’aliquota non venga soppressa”, ilCarlino (p.6).
“Buone notizie dalla legge, appena approvata in Parlamento, di conversione del decreto sblocca-debiti della pubblica amministrazione, per le finanze del Comune di Rimini. Nell’ultimo passaggio in Senato infatti il provvedimento ha imbarcato anche alcuni correttivi alla distribuzione dei tagli previsti dal decreto sulla spending review del Governo Monti. A beneficiarne tra gli altri Comuni anche Rimini, per il quale ‘il taglio –spiega l’assessore al Bilancio Brasini - è così passato dai 4,4 milioni di euro inizialmente previsti a 4,2 milioni, con una riduzione del 4,4%’”, NuovoQuotidiano (p.5).
Pastorale. “La coperta è corta e la rivoluzione che sta investendo la Diocesi non è per niente semplice. Ecco perché è lo stesso vescovo a “benedirla” e a lanciare un appello di «collaborazione tra sacerdoti della stessa zona pastorale, per aiutarsi reciprocamente nella vita spirituale, in modo che ognuno possa dare il meglio di sé e le comunità non ne ricevano un impoverimento, ma nuovo slancio di vita cristiana e di impegno missionario». Parole di incoraggiamento che arrivano vista «la condizione di diminuzione dei sacerdoti », come spiega lo stesso monsignor Lambiasi”, Corriere (p.10).
“LA STORICA chiesa di San Nicolò sempre più ‘ostaggio’ delle prostitute. Come la mettiamo don Dino? «La mettiamo male, cosa vuole che le dica, sono io il primo ad essere scandalizzato», risponde il parroco Dino Paesani, ‘reggitore’ anche di altre parrocchie del centro storico. Come già si è rilevato, le prostitute si stanno sempre più avvicinando spudoratamente al centro”, ilCarlino intervista don Dino Paesani (p.4).
Sequestri. “«Confido che le autorità competenti risolvano il momento di stallo in cui si trova la mia azienda, in modo da poter tornare anche a pagare gli stipendi dei circa 100 dipendenti ». E’ ciò che sostiene Mario Formica, titolare della Alfad, indagato dalla procura di Rimini per evasione fiscale”, Corriere (p.8).
17 06 2013 | Rimini | Bilanci 2013, i sindacati vogliono il modello tedesco
Rimini | Bilanci 2013, i sindacati vogliono il modello tedesco
“Mi va bene prendere a modello i Paesi nordeuropei quando si parla di sostenibilità, mobilità e via dicendo – dice Graziano Urbinati di Cgil Rimini – ma a questo punto sarebbe bene prendere spunto da loro anche per come gestiscono la concertazione tra istituzioni e parti sociali”. Urbinati si riferisce alla contrattazione sociale dei sindacati con i Comuni del riminese in fase di bilancio, percorso che non sempre è stato possibile e non sempre ha condotto a risultati negli ultimi mesi. “Bisognerebbe importare a Rimini il modello tedesco, quello della codeterminazione tra le parti. Secondo me – dice Urbinati –- farebbe bene a tutti, sicuramente non farebbe male”.
In attesa che un po’ di nord Europa arrivi davvero, Cgil, Cisl e Uil hanno presentato oggi l’esito delle contrattazioni effettuate con i maggiori Comuni della Provincia. “Nel presentarci alle amministrazioni siamo partiti dal protocollo sottoscritto con Anci (l’associazione dei Comuni) sulle relazioni sindacali da tenere in fase di bilancio 2013 con uno sguardo privilegiato alla crisi e all’appesantimento dei conti provocato dai tagli statali. Prima abbiamo inviato a tutte le amministrazioni un documento ‘rivendicativo’, poi abbiamo chiesto di incontrarle. Al momento sono solo due i Comuni con cui è stato sottoscritto un accordo che salvaguardasse i servizi e il welfare e non aumentasse la tassazione nonostante i maggiori tagli statali. Sono Riccione a Santarcangelo”.
Tutto ok quindi per Riccione, dove l’accordo andrà in applicazione, e tanta attesa per Santarcangelo dove questa sera si dovrà sciogliere il nodo sul commissariamento. “Speriamo che qualsiasi cosa accada – dice Urbinati – quello che abbiamo contrattato pensiamo debba esserci dato comunque. Sarebbe un brutto segnale soprattutto in questi tempi di antipolitica dimostrare di non preoccuparsi di quello che accade ai cittadini”.
Se, poi, nei piccolo Comuni i sindacati stanno lavorando per favorire unioni e fusioni in modo da garantire anche in ristrettezze le sinergie necessarie a garantire servizi con tassazioni contenute, non dappertutto nelle realtà più grandi il messaggio anticrisi dei sindacati è stato recepito.
“Con Cattolica abbiamo trattato, ma alla fine non abbiamo raggiunto un accordo a causa del fatto che lì non si è ritenuto di applicare da subito la tassa di soggiorno (imposta che noi dovendo scegliere preferiamo) preferendo andare a fare leva su addizionale irpef e aliquote imu”, spiega Urbinati. A Cattolica infatti l'imposta di soggiorno arriverà dopo l'estate.
Coriano ha negato del tutto ogni possibilità di contatto con i sindacati, mentre a Bellaria l’incontro tra Comune e parti sociali è avvenuto a cose fatte e la stessa situazione si sta proponendo in questi giorni a Misano.
Infine Rimini. “Noi avremo un incontro con il Comune giovedì. Come a tutti anche agli amministratori riminesi abbiamo chiesto che siano mantenuti i servizi e il welfare e di non aumentare (e se possibile di alleggerire) le tasse, in particolare quelle che pesano sulle categorie che le pagano (pensionati e lavoratori dipendenti). Ci sono anche tante cose da chiarire. Per esempio, vorremmo sapere come il Comune farà fronte ai maggiori tagli statali. Staremo a vedere, per ora constatiamo il fatto che a differenza dello scorso anno, siamo riusciti a iniziare una trattativa”.
17 06 2013 | Rimini | Ecomafia e infiltrazioni in riviera per il rapporto Legambiente
Rimini | Ecomafia e infiltrazioni in riviera per il rapporto Legambiente
Ecomafia, in Emilia-Romagna nel 2012 si sono registrano 1.035 infrazioni accertate, 944 persone denunciate e 410 sequestri effettuati. Numeri che conducono la regione al decimo posto in Italia (risalendo di un gradino rispetto allo scorso anno). E a preoccupare è una presenza mafiosa sempre in crescita. E’ stato presentato oggi a Roma il rapporto di Legambiente.
Nella geografia criminale delle mafie italiane, l’Emilia-Romagna è divisa in tre zone: Bologna, l’Emilia e la Romagna. Tre realtà caratterizzate da un diverso livello di radicamento mafioso, come indicato dalla Direzione nazionale antimafia, sulla base dell’analisi di inchieste e indagini. La geografia delle infiltrazioni, in particolare, vede clan di diversa provenienza, campani e calabresi, convivere ‘pacificamente’ nel capoluogo di regione. La 'ndrangheta sfrutta le ricche province emiliane per ripulire soldi da reinvestire a sud. e la maggior parte dei soldi, ripuliti, vengono rimandati alla casa madre. La Romagna è nella morsa dei Casalesi, colonizzata prima con la droga e successivamente attraverso una diversificazione aziendale mirante soprattutto al riciclaggio e alla moltiplicazione dei proventi illeciti accumulati in Romagna, e non solo. In riviera su 2.400 strutture alberghiere censite nella provincia di Rimini sono 200 quelle sulle quali si sta interessando la magistratura perché le modalità con cui sono state vendute o hanno cambiato gestione, risultano sospette.
La provincia di Rimini è poi al top per l’abusivismo edilizio. Legambiente si rifà al proposito ai dati diffusi dalla Provincia sui primi 10 mesi del 2012: 220 denunce all’autorità inquirente competente (trasmesse alla Regione Emilia-Romagna e alla Provincia di Rimini), tra segnalazioni di irregolarità in materia edilizia e istanze di demolizione di manufatti non autorizzati.
In regione sono 23 i procedimenti iscritti nel registro delle notizie di reato da parte della Dda bolognese in base all’articolo 260 del Codice dell’ambiente, quello che sanziona l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti. Sono 23 i casi sui quali l’antimafia delle Due Torri sta lavorando, e di cui si aspettano i risultati. I dati li fornisce la Direzione nazionale antimafia (Dna), monitorando le iscrizioni dal gennaio 2010 al giugno del 2012. Un record di procedimenti aperti nel bolognese, basti pensare che la Dda di Napoli ne ha aperti “solo” 20.
17 06 2013 | Rimini | Sicurezza, Gnassi: Lo Stato riconosca caratteristiche nostra realtà
Rimini | Sicurezza, Gnassi: Lo Stato riconosca caratteristiche nostra realtà
Sicurezza, anche il sindaco del capoluogo, Andrea Gnassi, commenta il secondo posto assegnato dal Sole24Ore alla provincia di Rimini nella classifica dell’insicurezza. Un risultato che “nasce da un puro incrocio di numeri che, è doveroso e necessario ribadire, non tiene conto del fatto che Rimini, non solo d’estate, assume le dimensioni di una metropoli con oltre 17 milioni di presenze. Un aspetto che viene sì riconosciuto nell'articolo pubblicato dal quotidiano economico, ma che non trova corrispondenza nella statistica”.
Fin qui le precisazioni. “Non è certo mia intenzione sminuire il problema, che al contrario deve essere prioritario, per gli enti locali e per il governo centrale. Rimini del resto non è altro che lo specchio di un trend nazionale, su cui pesa non poco la crisi economica e il senso di insicurezza che proprio la crisi ha contribuito a diffondere”. E tuttavia le amministrazioni locali non possono essere lasciate da sole, anche viste le risorse sempre più ridotte.
“Ogni anno ci troviamo a chiedere rinforzi e ogni anno ci troviamo con uomini in meno, con le forze dell’ordine costrette al ‘super lavoro’ per garantire un costante presidio del territorio. Noi amministratori lavoriamo perché a Rimini, città dell’accoglienza, arrivi un numero sempre maggiore di turisti, ma dall'altra parte lo Stato non riconosce ancora le dimensioni e le caratteristiche della nostra realtà. A questo si aggiunge l’impossibilità dei sindaci di agire in maniera diretta e concreta sul territorio: basta ricordare in questo senso le ordinanze che l’amministrazione comunale ha applicato per contrastare il fenomeno della prostituzione, ordinanze rese poi in parte inefficaci a causa di un vuoto legislativo di cui nessuno pare preoccuparsi”.
17 06 2013 | Rimini | Infrastrutture, Lombardi risponde a CdR
Rimini | Infrastrutture, Lombardi risponde a CdR
Li chiama “cari amici” e poi risponde loro rispetto all’invito lanciato venerdì scorso. Marco Lombardi spiega la sua posizione sul gap infrastrutturale tra Emilia e Romagna segnalato dall’associazione Cuore di Rimini. “Raccolgo volentieri l'invito a sollecitare in Regione i chiarimenti che chiedete in merito ai fondi per le infrastrutture, ma vorrei rassicurarvi sul fatto che il problema del riequilibrio dei finanziamenti regionali a favore della Romagna in generale e di Rimini in particolare rispetto all'Emilia, mi sta a cuore sin dal mio ingresso in Regione ormai molti anni fa, precisa subito il consigliere regionale del Pdl.
I motivi per cui i finanziamenti regionali bagnano di meno il sud per Lombardi sono diversi. “In primo luogo c'è una ragione obiettiva che sta alla base di tale situazione per il semplice fatto che il nostro territorio ha meno popolazione dell'Emilia (un milione contro 3 milioni) e su questa base vengono assegnati i Consiglieri Regionali (e quindi il peso politico) ed i finanziamenti”. Ma non è tutto. C’è anche una ragione politica. “Bisogna tener conto che la Regione è da sempre amministrata dal Pd e che il Pd riminese essendo sempre stato residuale nel panorama politico della sinistra emiliano-romagnola non ha certo contribuito a favorire gli investimenti nel riminese”. La speranza è comunque l’ultima a morire, fa notare Lombardi perché “le situazioni oggettive non sono immodificabili e quelle politiche gli elettori potrebbero facilmente cambiare”.
Ci sono poi “alcune precise responsabilità dei nostri amministratori locali”. Per esempio, ricorda Lombardi, “non fu Rimini a scegliere di richiedere finanziamenti per il Trasporto Rapido Costiero, ma accadde semplicemente che tutti gli altri territori in momenti di ‘vacche grasse’ scelsero le opere di cui avevano bisogno, mentre a noi toccò ciò che era rimasto e che gli altri non avevano voluto, e comunque i fondi regionali sul Trc ci vennero conteggiati come nostra quota, bloccano altri interventi”. E rispetto penuria di finanziamenti. “I nostri amministratori locali tempo fa chiesero finanziamenti regionali straordinari per la Fiera e li fecero passare per un regalo di Errani verso la nostra città mentre in realtà non furono "a costo zero" perché per anni improvvisamente e per non meglio precisate "questioni burocratiche" ci vennero a mancare i fondi regionali per i Programmi D'Area utili alla riqualificazione del nostro territorio”.
Certo, la Regione potrebbe fare di più, per esempio “modificare alcuni criteri, per assegnare i fondi. Ad esempio, nell'ultima seduta di Commissione ho chiesto che per i finanziamenti alle associazioni di promozione sociale e di volontariato ed ai centri di aggregazione invece del criterio della popolazione giovanile che ovviamente ci penalizza si potrebbero considerare i soggetti beneficiari presenti percentualmente sul territorio che valorizza di più la nostra vitalità”. E in maniera più specifica “in tema di infrastrutture la Regione potrebbe tener conto del nostro carico antropico dovuto al turismo e non semplicemente della popolazione residente, evitando di contestare allo Stato gli stessi atteggiamenti che lei ha nei nostri confronti”.
In definitiva, comunque, conclude Lombardi “per cambiare le cose bisogna cambiare la mentalità di chi governa ed i pesi politici interno della sua classe dirigente. Per fare questo sarà necessario costruire una alternativa credibile e servirà un cambiamento radicale del nostro elettorato riminese e romagnolo”, al di là dei ‘moti’ di protesta.
17 06 2013 | Rimini | Sicurezza, Arlotti e Petitti sulla classifica del Sole24Ore
Rimini | Sicurezza, Arlotti e Petitti sulla classifica del Sole24Ore
I due parlamentari riminesi del Pd seguono la situazione della sicurezza locale e, spiega Tiziano Arlotti, “non è un caso che sin dai primi di aprile di quest'anno, con interrogazioni e interventi in aula, abbia chiesto al ministero dell'Interno di intervenire per garantire rinforzi adeguati alla stagione estiva e ai grandi eventi che il nostro territorio si prepara ad ospitare. Encomiabile il lavoro di Prefettura e Forze dell'ordine. Questo non può però sollevare il Governo dal dovere di dotare Rimini e la sua provincia degli uomini e mezzi richiesti per la prevenzione e la repressione di reati purtroppo in aumento”.
Secondo Emma Petitti, invece, “il problema della sicurezza e dell'aumento dei reati va affrontato subito su due fronti. Da un lato quello degli organici e dei mezzi delle forze dell'ordine, di cui come parlamentare ho chiesto al Governo un incremento sul nostro territorio. Dall'altro, quello degli enti locali, che non possono essere lasciati soli ad affrontare la crisi economica. Mettere a rischio welfare e servizi significa aumentare la percezione di insicurezza, proprio mentre la crisi fa crescere i reati contro il patrimonio e l'infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività economiche”.
17 06 2013 | Rimini | Sicurezza, Vitali sulla classifica del Sole24Ore
Rimini | Sicurezza, Vitali sulla classifica del Sole24Ore
C’è una cosa che preme sopra ogni altra rimarcare al presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, rispetto alla classifica pubblicata oggi dal quotidiano di Confindustria. “Sottolineo – dice Vitali col giornale in mano – l’aspetto che dovrebbe destare l’attenzione maggiore: un aumento dei reati pari al 6,45 per cento tra 2011 e 2012. Un dato numerico che peraltro conferma alcune recenti sensazioni circa la comparsa della microdelinquenza in zone precedentemente tranquille, dall’allarme per l’incremento di furti in Valmarecchia e in Valconca al progressivo e costante avvicinamento della prostituzione ai centri urbani”.
Tra le cause, secondo Vitali, c’è “la crisi economica sia un elemento scatenante maggiore aggressività da parte di chi ha cattive intenzioni”. Lo scenario non è incoraggiante con “da una parte un surplus di pericoloso ‘coraggio’ della criminalità più o meno organizzata e dall’altra l’altrettanto rischiosa regressione degli investimenti in sicurezza dello Stato. La questione degli organici di polizia, estivi o permanenti, e delle dotazioni ne è purtroppo spia”.
Vitali chiede comunque non solo “adeguati investimenti in risorse umane e strumenti”, maggiore sintonia tra legislazione e giustizia italiane “rispetto a risposte efficaci nei confronti di comportamenti che creano allarme sociale e dunque diffusa insicurezza”, sostegno agli enti locali non solo attraverso l’assunzione “di più agenti di polizia municipale, peraltro pressoché inattuabile causa le note strette di cassa”. Vitali chiede anche prevenzione, “cercare di mantenere compatte e legate l’una all’altra le diverse aree dello stesso territorio”. Perché l’effetto ‘sprawl’ (dispersione urbana) “se non sostenuto adeguatamente da servizi, pone le basi per una marginalizzazione delle stesse aree, a quel punto a rischio degrado. Necessaria una ricucitura urbana, che il pubblico può incentivare e semplificare attraverso scelte di rottura col passato, a partire dal frenare il consumo di nuovo territorio a favore della riqualificazione di quel che già c’è”.
17 06 2013 | Rimini | (In)Sicurezza, per il Sole24Ore, Rimini seconda dietro Milano per numero reati
Rimini | (In)Sicurezza, per il Sole24Ore, Rimini seconda dietro Milano per reati
Più puntuale di un orologio svizzero arriva come ogni anno a inizio estate la classifica del quotidiano di Confindustria sulla sicurezza delle città italiane. Rimini quest’anno è secondo per insicurezza, subito dietro Milano. Ovviamente la top non tiene conto del fatto che proprio nei mesi estivi la capitale della riviera dai suoi 150mila circa abitanti arriva ad ospitare milioni di persone da ogni dove. Ovvio che il numero di buoni e cattivi decuplichi a sua volta, così come, dunque, quello dei reati.
Il numero (fornito dal Ministero dell’interno) che ha permesso a Rimini una così alta posizione in classifica è quello dei 7.562 reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2012. Si registra un aumento dei reati che sfiora il 6,5 per cento. Milano, la regina della classifica del Sole, è avanti con 8.348. Sempre male, ma un pochino meno male per Rimini se si va nel dettaglio delle malefatte (in presenza però di aumenti percentuali un po’ più consistenti). Abbiamo un bel quarto posto per furti con destrezza (716 ogni 100mila abitanti, più 14 per cento) e nono per le rapine (101 ogni 100mila abitanti, con un più 13 per cento).
Diminuiscono gli scippi. Quinto posto perla capitale della riviera con 70 ogni 100mila abitanti e un meno 8 per cento. I numeri comunque sono poco incoraggiati, pur con tutti i distinguo del caso, già dallo scorso anno (dati 2011), dopo un 2010 che aveva fatto un po’ sperare meglio.
GIORNALAIO 17.06.2013
Edilizia, il Mov da Gnassi. Primo sole, arriva il turismo della domenica. Santarcangelo, ore decisive prima del commissariamento
“Crisi edilizia e taglio del cemento. Temi delicatissimi su cui il Movimento 5 Stelle va alla carica. Puntando dritto verso il sindaco. Niente intenti bellicosi ma un chiaro messaggio: «Abbiamo avanzato quattro idee precise sulla riqualificazione urbana e chiediamo delle risposte, ma anche di aprire un dibattito pubblico: inutile passare in consiglio dove le nostre proposte di delibera vengono bocciate da due anni senza nemmeno essere lette»”, CorriereRomagna (p.6). Le idee: “Possibilità di frazionamento degli edifici del centro storico con intervento immediato sul Prg. Ma anche il «recepimento della normativa regionale sui sottotetti, con realizzazione di un libro modelli vincolante». Tradotto: tentare di mantenere uno stile analogo per le future costruzioni, in modo che gli edifici «parlino un linguaggio unico ». E ancora: «Recupero di volumi su massimo 20% della superficie di terrazzi con metratura superiore ai 30 metri quadri, con vincolo di miglioramento dell’efficienza energetica e ad un libro modelli». Infine, ricucitura del tessuto urbano con perimetrazione degli isolati. Semplificato: «Edifici vicini da unire creando superfici utilizzabili senza consumare»”.
Scuola. “Più di mille cittadini hanno deciso di sostenere la difesa dei servizi educativi pubblici. «In pochi giorni - spiegano i consiglieri comunali Brunori (Idv), Galvani (Fds) e Pazzaglia (Sel-Fare Comune) - abbiamo già superato abbondantemente la quota delle mille firme e non abbiamo intenzione di fermarci qui. La raccolta firme continua anche nei prossimi giorni in vista dell’approvazione del bilancio comunale»”, Corriere (p.6).
Santarcangelo, ore decisive. “Tutto in una notte: tra il Consiglio comunale di questa sera alle 20.45 e domani mattina, si deciderà infatti il futuro della legislatura targata Mauro Morri. Il sindaco ha presentato le dimissioni, facendo scattare i venti giorni previsti dalla legge o per ritrovare una maggioranza (che non ha più) o alzare bandiera bianca e far sì che l’amministrazione vada avanti fino alle prossime elezioni, ma con un Commissario, così come è accaduto in diversi Comuni, anche vicini: Pennabilli, Coriano, Cattolica e Bologna. Commissario che Pd e Psi, i due partiti rimasti a sostenere Morri dopo l’uscita/cacciata dell’Idv, non vorrebbero vedere sotto al Campanone”, LaVocediRomagna (p.9).
Ieri in riviera primo week end turistico ‘vero’, ma con seri problemi per i parcheggi a Rimini, NuovoQuotidiano (p.3). Il giro, comunque, resta limitato esclusivamente al week end. Prima analisi degli albergatori. “"Occorre iniziare ad andare oltre le politiche degli eventi. Quattro feste (dalla Street Parade alla Notte Rosa) non risolvono il problema. Occorre pensare a qualcosa di più strutturale. Servono politiche attive". A livello sia locale che nazionale. "Non possiamo andare controvento e aspettare solo che la burrasca finisca"”.
GIORNALAIO 15.06.2013
Bellariva, 9 mln per il piano città. Galli, tar boccia ricorso ConsCoop. Economia, export in calo. Distretto turistico, ci sono i confini
A Bellariva sempre più vicino il Piano città. “Il problema degli scarichi a mare nell’area di Rimini sud troverà una prima importante risposta grazie ai fondi nazionali del Piano Città. Il sindaco Andrea Gnassi non dà tempi, ma dice che la progettazione è a buon punto. E non appena il Comune firmerà il contratto con il Governo - molto probabilmente già la prossima settimana - si potrà cominciare a pensare alle procedure esecutive. Già perché all’interno del progetto di riqualificazione dell’area urbana che ha come epicentro Bellariva la priorità è stata assegnata proprio alle fogne. L’operazione complessiva vale 9 milioni e 270mila euro. Il grosso ce lo mette il Ministero delle Infrastrutture, 7 milioni e mezzo. Il Comune farà la sua parte con 1 milione e 700mila euro. Un gruzzoletto che verrà investito in larga parte - 8 milioni circa - proprio per il Piano di salvaguardia della balneazione”, LaVocediRomagna (p.17).
“Non solo: prevista anche la realizzazione della nuova scuola Conforti, e l’intervento più oneroso, da otto milioni di euro, che porterà alla «realizzazione dell’infrastruttura fognaria del primo stralcio della dorsale sud, compreso tra via Flaminia e via Rimembranze». E dell’infrastruttura fognaria relativa alle fosse Colonnella e Macanno. Quando? I tempi sono incerti: «La settimana prossima firmiamo il contratto, poi pronti a partire a breve»”, CorriereRomagna (p.11).
“Con i restanti 1,3 milioni del Piano si interverrà invece sulla viabilità: «Faremo finalmente il sottopasso di via Portofino, la rotatoria, la ciclabile e collegheremo la Statale col mare. Andremo a colmare insomma un’altra delle storiche fratture della nostra città. Dopo aver quindi reso pulito il mare, attraverso l’intervento sul sistema fognario, faremo quindi anche in modo che questo mare possa essere raggiunto senza problemi da riminesi e turisti»”, NuovoQuotidiano (p.3).
Ci sarà anche meno cemento del previsto. “A domanda, Gnassi arriva a ipotizzare un possibile ‘dimagrimento’ urbanistico «del 30-40%» (su 22mila mq, cioè circa 315 appartamenti da 70 metri quadri l’uno, significa cancellarne 140), di quella che al momento «è una mezza Coriano»”, ilRestodelCarlino (p.7).
Riqualificazione Galli. “IL GALLI può andare in scena. Il ricorso presentato dalla Conscoop, la cooperativa forlivese arrivata seconda nella gara per l’appalto dei lavori di ricostruzione del teatro, è stato bocciato dal Tar. Il tribunale ha infatti ritenuto inaccettabile la richiesta di sospensiva di Conscoop, che giudicava anomala l’offerta presentata dalla ditta vincitrice, la Cesi di Imola, assicuratasi l’appalto con ribasso d’asta del 36% (da una base di 19,7 milioni si era arrivati all’aggiudicazione per 14 milioni)”, ilCarlino (p.8). “A questo punto il cantiere per la ricostruzione del teatro potrebbe, in teoria, partire già a luglio, ovvero trascorsi 45 giorni canonici - previsti per legge - dall’aggiudicazione dell’appalto alla consegna del cantiere. Peccato però che, nel frattempo, il Comune ancora non abbia risolto il problema del trasferimento del mercato. Le bancarelle da spostare, per le prime 50 settimane di cantiere, sono 35, poi nella seconda fase si arriverà a 70. Confesercenti e Confcommercio hanno già convocato, per lunedì, un incontro con gli ambulanti per fare il punto. Ma gli operatori e le associazioni di categoria, prima di spostare anche un solo banco, vogliono prendere tempo”.
In spiaggia “La tensione sale per i baskettari della riviera: lo storico campo del Bagno 86, l’ultimo baluardo rimasto della spiaggia, è in clamoroso ritardo coi tempi. Doveva risorgere entro il 20 maggio, come aveva confermato il titolare dello stabilimento Alessandro Vandi, ma la strada si è fatta in salita: dal Comune hanno chiesto delle modifiche al progetto presentato nelle scorse settimane e non hanno concesso, per il momento, alcuna autorizzazione”, Correre (p.10).
Ieri la Giornata dell’economia promossa dalla Camera di commercio di Rimini. “A Rimini, a tutto il 31 dicembre 2012, il tasso di disoccupazione si è attestato al 9,8%, mentre era all'8,1% un anno prima. La situazione si fa ancora più difficile per i giovani, date le difficoltà enormi che ci sono per chi si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro: nella fascia di età 15-29 anni, il tasso provinciale di disoccupazione è del 15,8 %. Il dato peggiora se si passa a considerare i giovani tra i 15 e i 24 anni: lì i disoccupati sono il 20,4%, il che vuol dire che su cinque giovani attivamente in cerca di lavoro, uno di essi non lo trova. A magra consolazione c'è il fatto che questi dati sono migliori rispetto a quelli della regione (dove un tasso di disoccupazione tra gli under 24del 26,4%) e dell'Italia (dove sono al 35,3%). Da gennaio a marzo 2013 ci sono stati 16.270 avviati, ovvero lavoratori che hanno instaurato un rapporto di lavoro dipendente (con una diminuzione del 4,7% rispetto al primo trimestre 2012); dei nuovi contratti solo l'8,4% è a tempo indeterminato. Soffre anche l'imprenditoria Nel primo trimestre 2013 -5,9% di impieghi. Ma la raccolta à in aumento del 9,7% Credito ancora in picchiata. E un miliardo di sofferenze giovanile: il dato di marzo 2013 vede un calo del 3,7% rispetto al marzo precedente di imprenditori sotto i 30 anni. La percentuale cresce fino al 17,1% se si fa il confronto con il 2009”, NQ (p.7).
“Il dato che balza più agli occhi è quello dell’export. Nei primi tre mesi le esportazioni all’estero delle imprese riminesi sono diminuite del 4,7% (e le importazioni del 3,5%). Non accadeva dal 2009, quando ci fu un crollo del fatturato all’estero subito dopo lo scoppio della crisi. Quattro anni dopo, l’export torna a essere negativo”, ilCarlino (p.9). Il presidente Maggioli stocca verso gli albergatori. “Nel mirino di Maggioli il prezzi bassi, bassissimi «praticati da certi alberghi pur di riuscire ad accaparrarsi i turisti. Prezzi così bassi da non essere remunerativi. Quanto questo modo di gestire può durare? Senza margini, come facciamo a ristrutturare, conservare, migliorare un albergo? C’é una corsa al ribasso deleteria, insopportabile. Ci vorrebbe allora un ‘Piano Marshall’ per gli alberghi, magari potrebbe occuparsene la Regione». Il problema, secondo Maggioli, è che «molti hotel sono passati da 3 a 4 stelle mantenendo i prezzi precedenti, e questo ha spinto gli altri ad abbassare i prezzi, generando una guerra tra poveri a tutto svantaggio del nostro sistema turistico»”.
“Altro passaggio chiave sulle infrastrutture decisive per il turismo: «Con il Frecciarossa è arrivata l’alta velocità. Fondamentale, anche se si tratta ancora di poche corse. Purtroppo invece assistiamo ad una fase delicatissima per il nostro aeroporto. Il ritiro del pubblico dalla compagine societaria è ineludibile. Il pubblico non può più sopportare questi oneri fiscali. Tra l’altro la privatizzazione dell’aeroporto era già in previsione. Forse la situazione catastrofica in cui si trova il ‘Fellini’ può accelerare questa operazione. E’ necessario dare fiato al nostro aeroporto, struttura fondamentale per il nostro territorio, per tutto l’indotto che genera»”, LaVoce (p.15).
Turismo. “E' stato approvato ieri a Cesenatico il confine del Distretto Turistico più lungo e grande d’Italia che si estende per 110 chilometri da Goro a Cattolica. Il “Distretto turistico e balneare della costa emiliano romagnola” – che sarà operativo dopo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri - vede coinvolti l’Agenzia del Demanio e 14 comuni costieri: Goro, Codigoro, Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Gatteo, Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli, Bellaria Igea-Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica. Questo Distretto ha un’impressionante “potenza di fuoco turistica” espressa dai circa 40 milioni di presenze annuali realizzate grazie alla straordinaria offerta ricettiva (3172 alberghi, 104.500 alloggi privati, 51 campeggi per un totale di 685mila posti letto), balneare (1426 stabilimenti balneari, 18 porti turistici con 5537 posti barca), del tempo libero (16 i parchi di divertimento), enogastronomica (2250 tra ristoranti, trattorie e pizzerie e 3700 tra bar, caffetterie, birrerie, enoteche)”, LaVoce (p.3).
Ieri incidente mortale per una turista russa investita a Rimini. “C’è chi scappa perché non ha pagato l’assicurazione, chi perché ha la patente sospesa, chi perché ha paura. E chi perché, talmente ubriaco, nemmeno se ne accorge: sono 41 i pirati della strada che, solo nel 2012, hanno causato gravi incidenti stradali e se la sono data a gambe senza prestare soccorso. «Una fuga vigliacca: nulla di più grave e devastante», commenta su Facebook il presidente della Provincia Stefano Vitali”, Corriere (p.5).
Ciclabile lungomare, le osservazioni di Sergio Giordano, LaVoce (p.19).