6bRimini | Fogne. La procura indaga, il Comune domanda a Hera

 

Alla notizia da palazzo Garampi hanno subito alzato la cornetta e hanno fatto il numero di Hera. Si continua a parlare, infatti, delle fogne di Rimini e delle anticipazioni della procura rispetto alle conclusioni dell’inchiesta in corso, questa mattina sui giornali. In pratica, per quattro volte le paratie degli scarichi sarebbero state aperte nel corso della stagione balneare anche senza che fosse piovuto (due volte nel 2010 e due volte nel 2011). Ora se la competenza in fatto di apertura e chiusura delle paratie è tutta nelle mani del gestore da parte sua il Comune deve controllare e quindi essere informato su quando e se qualcosa nel sistema andasse storto. E’ una verifica di possibili falle che l’amministrazione sta cercando di fare proprio in queste ore (con esiti che potrebbero arrivare, ormai, non prima dell’inizio della prossima settimana). Ovviamente chiedendone conto a chi del sistema ne ha le chiavi.
Ma perché qualcuno (di cui sembra che la procura stia cercando di accertare l’identità) avrebbe dovuto aprire gli scarichi a mare in piena stagione senza un motivo di stretta necessità. Non se ne capisce, infatti, la ragione se non legata a fattori accidentali e rari, ma comunque possibili. Può succedere, per esempio, che si rompa una pompa. Raro che il sistema ne risenta più di tanto perché di certo ci sono altre pompe funzionanti e comunque delle pompe di emergenza (e qualora andasse via la corrente ci sarebbero fior fiore di gruppi elettrogeni pronti ad entrare in azione), ma comunque può succedere. Può succedere che qualcosa, un oggetto ingombrante (facciamo un esempio stravagante: una scala a pioli), ostruisca il flusso dei reflui. Strano, ma può succedere.
In questi due casi le paratie si aprirebbero anche se fuori non dovesse piovere. Si tratta tra l’altro di situazioni accidentali di cui tendenzialmente un gestore dovrebbe parlare tranquillamente con l’ente controllore, cose che non ci sarebbe nessun motivo di nascondere (se non per tenerle alla larga da una certa risonanza mediatica che il tema fogne a Rimini e per Rimini ha).

neroRiccione | Urbanistica, approvata variante Rue

 

Ci sono voluti due anni di “confronto serrato, con decine di incontri con privati cittadini, imprenditori, categorie economiche e ordini professionali”, ma alla fine il consiglio comunale di Riccione ieri ha approvato la nuova variante al Rue (regolamento urbanistico edilizio) che “prende atto di numerose osservazioni, ma anche dei cambiamenti normativi che si sono succeduti in questi ultimi mesi in fatto di eco-incentivi sul risparmio energetico degli impianti, di tutela dell’ambiente e sulla disciplina del commercio”, così spiega il sindaco Massimo Pironi che adesso si augura con l’assessore Maurizio Pruccoli di “riuscire ad approvare il nuovo Rue entro la fine dell’anno in modo che possa essere applicato già dai primi mesi del prossimo anno”.

 
Spiegano dal Comune che il nuovo Regolamento edilizio disciplina, tra le altre cose, il tema della valorizzazione degli immobili di proprietà comunale destinati all’alienazione, in modo che chi fosse interessato all’acquisto sappia con certezza a quale uso il tale immobile è destinato. Altri capitoli regolano la possibilità di ricavare appartamenti più piccoli, fino ad un minimo di 60 metri quadri di superficie lorda, da palazzine o condomini realizzati prima del 1998 (quando le superficie degli appartamenti erano molto più ampie), fino ad un massimo di quattro nuovi appartamenti per ciascun immobile.
Un’altra opportunità offerta al privato cittadino è quella di un incentivo in volume del 5 per cento per chi ristruttura in accordo con la più recente normativa in fatto di risparmio energetico.


Novità anche per il commercio. Tra queste la possibilità di aggregazione tra quattro licenze commerciali (purché non alimentare, compresa però una per bar o pubblico esercizio) fino al raggiungimento di 1.500 metri quadri di superficie di vendita, possibilità limitata, però, al solo “quadrilatero” centrale, quello delimitato dal porto e da via Cesare Battisti, dal mare alla ferrovia. La nuova variante urbanistica offre un risposta anche al problema della copertura degli impianti sportivi privati, ma ad uso pubblico, mediante strutture pressostatiche. Le videolottery, non potendo rigettare o rifiutare i permessi all’apertura l’amministrazione comunale, saranno aperte nell’area artigianale e industriale di via Empoli e vie limitrofe, con il limite di oltre 300 metri di distanza dai cosiddetti “centri sensibili”: scuole, asili, chiese e campetti da gioco per ragazzi.
Nella nuova variante trova spazio anche la nuova scheda dell’Hotel Savioli, in attesa di ristrutturazione. La nuova scheda prevede il bonus del 20 per cento di incentivo volumetrico.

tortora-chiaroSantarcangelo | Mutoid, commissario Di Nuzzo in sopralluogo al campo

 

Santarcangelo, il commissario Clemente Di Nuzzo in sopralluogo al campo Mutoid. Di Nuzzo, accompagnato da funzionari della Soprintendenza, dell’amministrazione comunale e da alcuni tecnici, si è recato al campo nei pressi del Marecchia questa mattina per acquisire conoscenza diretta dell’insediamento e alla fine ha dichiarato che terrà “in debita considerazione le difformità rilevate dagli uffici comunali rispetto alle normative vigenti in materia urbanistica e territoriale” e “si è riservato ogni ulteriore utile approfondimento della vicenda in tutte le opportune sedi istituzionali”.
La vicenda ha origine a seguito del pronunciamento del Tar dell’Emilia-Romagna in merito alla controversia sulla presenza dei Mutoid a Santarcangelo e al sopralluogo effettuato dalla polizia municipale e dagli uffici comunali nel dicembre 2012. Successivamente, il 13 giugno 2013 è stata emanata nei confronti dei componenti del gruppo Mutoid un’ordinanza dirigenziale di demolizione e ripristino
Ieri pomeriggio, invece, il commissario ha incontrato i rappresentanti delle forze politiche presenti nel consiglio comunale uscente che gli hanno consegnato una “Petizione a tutela del Campo dei Mutoid” (firmata da tutti gli ex capigruppo del consiglio comunale).

rossoRimini | Gdf, 26 interventi e 38 denunce nel primo semestre 2013 

 

Ventisei interventi e 38 denunce nei primi sei mesi del 2013: è il bilancio dell'attività della Guardia di Finanza di Rimini in materia di tutela ambientale. Sottoposte a sequestro aree per oltre 60mila metri quadrati, 20 immobili e 1.500 tonnellate di rifiuti industriali, in particolare amianto, oltre a rifiuti speciali e dannosi per la salute pubblica in discariche abusive e abbandonate. Le Fiamme Gialle, nelle varie attività di controllo a terra e in mare, durante un servizio di vigilanza doganale hanno anche sequestrato un centinaio di fiale di sostanze dopanti; oltre 40 le violazioni constatate sulle accise sui prodotti petroliferi da parte di pescherecci ed altri mezzi. Accertate anche violazioni per alcune decine di migliaia di euro sui tributi locali, in particolare Imu, e sulla tassa di possesso delle unità di diporto. Controllate 31 persone che utilizzavano immobili, imbarcazioni e autovetture di lusso. Undici infine gli interventi di soccorso in mare, due le persone salvate. (Agi)

tortora-scuroRimini | Coop sociali, Arlotti chiede stop aumento iva per prestazioni socioassistenziali

 

Coop sociali, il deputato del Pd Tiziano Arlotti chiede lo stop all'aumento dell'iva dal 4 al 10% per le prestazioni socioassistenziali fornite. Lo fa inoltrando assieme ad altri un’interrogazione al ministro dell'Economia e finanze, Fabrizio Saccomanni, dopo le modifiche apportate dalla legge di stabilità che abroga l'aliquota agevolata i contratti che saranno stipulati dopo il 31 dicembre. La manovra, solo a Rimini, per esempio, interessa almeno una trentina di realtà, quelle del Consorzio sociale romagnolo che danno lavoro a più di 1000 persone, di cui il 40% svantaggiate.
Secondo l'Alleanza delle cooperative sociali 6 punti in più di Iva comporterebbero a livello nazionale un aumento di costi per il sistema dei servizi sociali di 510 milioni di euro. “Sarebbe un incremento dell'Iva pari al 150% – spiega il deputato riminese – e ricadrebbe per il 70% a carico dei Comuni e per il 30% sulle famiglie degli utenti, con conseguenze pesantissime anche a livello locale. Il rischio è di mettere in ginocchio le cooperative del settore sociosanitario ed educativo causando una considerevole perdita di posti di lavoro”.

tortora-chiaroRimini | Lega nord contro fusione Torriana Poggio Berni

 

La Lega nord regionale e provinciale dice no alla fusione tra i Comuni di Torriana e Poggio Berni, in programma in ottobre il referendum consultivo. Dopo il no in consiglio regionale adesso i leghisti annunciano una “battaglia sul territorio”. "Ribadiamo il nostro no a questa moda della fusione sempre e comunque, senza tenere conto delle specificità territoriali e del risparmio effettivo in termini di spesa pubblica millantato dagli amministratori locali che dribblano numeri e cifre sui presunti vantaggi del dopo fusione", dice il consigliere provinciale riminese Paolo Ricci. "No all'ennesimo tentativo di fare a fette la democrazia locale azzerando una piena e corretta rappresentanza dei singoli Comuni e gettando nel caos i cittadini, ingabbiandoli in un fumoso e pasticciato matrimonio politico-amministrativo".
Secondo la Lega "l'esperimento di San Mauro - Savignano nella vallata del Rubicone avrebbe dovuto raffreddare gli animi di quegli amministratori locali riminesi saliti in cattedra a sponsorizzare la fusione dei Comuni di Torriana e Poggio Berni, un percorso coatto calato dall'alto che solo a posteriori vede il coinvolgimento dei cittadini, chiamati ad esprimersi attraverso un referendum consultivo".

tortora-scuroRimini | Il Pdl sulla rotonda negata a don Giussani

 

Sull’imbarazzante vicenda legata all’intitolazione di una rotonda di via della Fiera a don Luigi Giussani, fondatore di Cl e ispiratore del Meeting per l’amicizia fra i popoli, manifestazione che da oltre 30 anni porta a Rimini 800mila visitatori per una settimana a fine agosto oltre che personalità del mondo della cultura, delle religioni e della politica di spessore internazionale, entrano i Pdl Sergio Pizzolante, deputato, Marco Lombardi, consigliere regionale, e Fabrizio Miserocchi, coordinatore provinciale.

 
Pare evidente che la Giunta, sospendendo l’intitolazione della rotonda a don Giussani, abbia rinnegato ogni sua vera o presunta apertura al nuovo per rintanarsi nella più vecchia e becera concezione, tipica di una sinistra che speravamo superata, secondo la quale nel proprio campo si parte da una presunta superiorità morale che tutto tollera e tutto comprende, mentre nel campo che si considera avverso si individuano responsabilità inesistenti a carico di persone assolutamente estranee”.
I tre esponenti del centrodestra riminese non pensano di difendere né don Giussani né Cl. Si limitano a “valutare l’uomo e la sua esperienza religiosa, dalle piccole vicende (tutte da dimostrare) in cui è coinvolto il Meeting, dimostra solo pregiudizio ed astio. Se poi un atteggiamento come quello tenuto dall’amministrazione lo mettessimo in relazione a quanto il Meeting ha fatto per Rimini e quanto abbia contribuito alla sua promozione internazionale ed alla sua crescita culturale negli ultimi decenni, dimostrerebbe tutta l’ingratitudine di cui una decisione simile è connotata”.

neroRimini | Rifiuti: 805 chili per abitante nel 2012

 

La produzione totale di rifiuti urbani in Emilia-Romagna nel 2012 si attesta a 2.893.518 tonnellate contro le 3.002.771 del 2011, e cioè a 109.253 tonnellate in meno. A testa i corregionali producono 647 chili per abitante contro i 673 del 2011, con un calo del 3,9%. Produzione di rifiuti in calo anche a Rimini che tuttavia, come al solito, è in testa tra le province della con 768 chili per abitante, 33 in meno rispetto al 2011 e un calo percentuale del 4,1%.

 
La provincia che fa registrare la minor produzione di rifiuti urbani è quella di Bologna con 544 chili per abitante(545.863 tonnellate totali), seguita da Parma (548 kg/ab, 245.256 tonnellate totali), Modena (625 kg/ab, 441.838 tonnellate totali), Piacenza (630 kg/ab, 183.320 tonnellate totali), Ferrara (662 kg/ab, 237.058 tonnellate totali), Reggio Emilia (719 kg/ab, 385.507 tonnellate totali), Forlì-Cesena (742 kg/ab, 295.450 tonnellate totali), Ravenna (763 kg/ab, 301.811 tonnellate totali) e Rimini (768 kg/ab, 257.414 tonnellate totali). Il decremento più alto a Parma (-6,3% rispetto al 2011), seguita da Reggio Emilia (-5,2%), Piacenza e Rimini (-4,1%), Forlì-Cesena (-3,7%), Ferrara (3,5%), Bologna (-3,3%), Modena e Ravenna (-2,9%).


Cresce la differenziata. Secondo Arpa, nel 2012 la raccolta ha raggiunto su scala regionale il 53,9%, con un aumento dell’1% rispetto al 52,9% del 2011. Fra le province, Rimini terza, con una percentuale di raccolta differenziata del 58,7% (+0,8% rispetto al 2011). In testa alla classifica si colloca Parma col 60,8%, seguita da Reggio Emilia (60,5%), Rimini (58,7%), Piacenza (56,7%), Modena (56,6%), Ravenna (56,0%), Forlì-Cesena (50,0%), Ferrara (48,8%) e Bologna (43,9%). Rispetto al 2011, l’incremento maggiore si registra nella provincia di Modena (+1,9%), seguita da Bologna e Ferrara (+1,6%), Piacenza (+1,3%), Parma (+1,1%), Ravenna e Rimini (0,8%) e Forlì-Cesena. Chiude Reggio Emilia, unica fra le province ad aver calato la percentuale di raccolta differenziata (-0,1%). Nel dettaglio, il 18% della raccolta differenziata in provincia di Rimini avviene col metodo del “porta a porta” (+1% rispetto al 2011), il 38% con la differenziata stradale (-1%), l’8% con quella presso i centri di raccolta (-2%) e il 36% con altri servizi.

Venerdì, 05 Luglio 2013 09:58

GIORNALAIO 05.07.2013

giornalaioInchiesta fogne: a Rimini scarichi aperti senza pioggia. Sporto in crisi, le società in debito col Comune. Maggiori oneri V peep in commissione

 

Inchiesta fogne. “E’ GIA’ successo due volte nell’estate 2010 e altre due nell’estate 2011. Gli scarichi delle fogne a mare vengono aperti nella stagione balneare anche se non piove. Il sistema fognario va in tilt a volte anche a ‘secco’. E’ questa una delle prime conclusioni cui sono pervenuti i consulenti della procura riminese chiamati a studiare il sistema fognario dopo che nel settembre del 2011 è stato aperto un fascicolo per lesioni personali colpose, getto di cose pericolose, epidemia colposa”, ilRestodelCarlino (p.7).
Si è scoperto che la maggior parte degli scolmatori va in crisi con precipitazioni di appena 4 millimetri e che per mandare in tilt l'intero sistema possono essere sufficienti soltanto 10 millimetri di pioggia. Condizioni che, in base alle norme vigenti, non sarebbero di per sé sufficienti ad autorizzare il deflusso. Il “sottodimensionamento” è evidente e se nel tempo si è cercato di ampliare le capacità di immagazzinamento dell’acqua, non si è fatto altrettanto per il pompaggio dei reflui”, CorriereRomagna (p.7).
“Toccherà sempre alla Procura indagare se il rapporto che c’è tra le acque bianche e le acque nere che scorrono nelle fogne è regolare, così come sono in regola con le norme nazionali le autorizzazioni rilasciate da Comune o Provincia in merito all’argomento”, LaVocediRomagna (p.11).
 
Sport in crisi a Rimini. “Basta dare un’occhiata ai dati delle strutture sportive comunali per scoprire che su 110 società coinvolte nel loro uso, una su cinque non è riuscita a versare quanto doveva nelle casse di Palazzo Garampi. In particolare nel mirino sono finite 22 società che gestiscono nel complesso 40 impianti, in cui emergono complicate difficoltà economiche. Il buco che in data 30 aprile è stato lasciato in Comune ammonta a 52mila euro. Il rischio? Pesantissimo: le società chiuderebbero i battenti e i 1.716 atleti coinvolti, legati a squadre di pallavolo, basket, calcio e una miriade di altre discipline, resterebbero a casa”, Corriere (p.8).


Case popolari, “QUINTO Peep Ausa: il Comune non convince i residenti. Oltre un centinaio ieri hanno ‘invaso’ l’aula dove si riuniva la commissione d’indagine - voluta da Giuliana Moretti del Pdl - sui conguagli da 5 milioni per le 1.200 abitazioni (2.034 proprietari) del Peep V Ausa, il più vecchio di Rimini, anni Settanta. In media 3.000 euro a testa: si corre, a fine agosto scatta la prescrizione. Si parla di maggiori oneri (per tutti) alias conguagli; e acquisizione del diritto di proprietà (volontario, sui 30-50mila euro a casa). «Le ripercussioni sulle famiglie saranno gravose. E l’amministrazione pensa di far quadrare i propri bilanci chiedendo ai cittadini denaro su operazioni fatte 30 anni fa. Ma si configura la prescrittività dei maggiori oneri»”, ilCarlino (p.5).
Siamo disposti a pagare – ha spiegato Leonardo Pistillo, uno dei rappresentanti del costituendo comitato - ma vogliamo versare il giusto. Il problema, oltre al fatto che il Comune non ci ha minimamente consultati, è che la somma che ci viene chiesta è stata indicizzata, dunque è molto superiore a quella che avremmo pagato 23 anni fa. La media di quanto richiesto si aggira sui 6-7mila euro, somma che per molti inquilini che ora sono pensionati è improponibile. Lo stesso dicasi per quanto concerne la trasformazione del diritto di superficie, in piena proprietà. Si tratta di un diritto facoltativo che molti vorrebbero esercitare, ma perché come base di riferimento sono stati presi i dati dell’osservatorio del mercato immobiliare che vanno dal 2004 al 2009 e che dunque non tengono conto della crisi verificatasi dopo il 2010? In questo caso la media per il riscatto si aggira sui 30- 35mila euro. Chiediamo dunque all’amministrazione comunale di ridiscutere tali somme in maniera più equa, in modo da venire incontro alle esigenze dei cittadini”, NuovoQuotidiano (p.11).


Reduce di guerra, tra un anno centenario, ha combattuto per la Patria anche il Libia: il Comune di Rimini non è ‘capace’ di assegnargli un alloggio popolare. “Il quasi centenario mette le carte sul tavolo: «Non si pensi che sono benestante o roba del genere — continua l’uomo, nativo di Torriana ma da sessant’anni, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, residente a Rimini —. Sono un semplice pensionato, ogni mese prendo la pensione minima, intorno ai cinquecentottanta euro. Anche se le esigenze mie e di mia moglie sono molto contenute, è ovvio che la cifra è quella che è». Andrea Balducci era molto conosciuto a Rimini nel Dopoguerra. Faceva il lattaio ‘porta a porta’”, ilCarlino (p.5).


Rotonde, “LE COLPE dei figli ricadono sul padre. E per questo motivo il destino della rotatoria da intitolare a don Giussani passa nelle mani della giustizia. Questa la ‘sentenza’ di Irina Imola, assessore con delega alla toponomastica, che mercoledì ha sospeso l’intitolazione di un’area in zona Palas al fondatore di Comunione e Liberazione. Don Giussani ‘paga’ la vicenda giudiziaria che nei mesi scorsi ha coinvolto la fondazione Meeting”, ilCarlino (p.9). “Una spiegazione che ha lasciato di stucco anche l’ex sindaco diessino Giuseppe Chicchi. «E’ una fesseria — esordisce senza tanti giri di parole — La scelta di sospendere l’intitolazione non tiene conto della distinzione tra la figura di don Giussani e la gestione amministrativa del Meeting». CHICCHI insieme con altri quattro ex sindaci di Rimini (Zaffagnini, Conti, Moretti e Ravaioli) era stato uno dei promotori dell’iniziativa che aveva avuto consensi bipartisan”.
Non capisco davvero quale relazione possa esserci - commenta a caldo lo stesso Ravaioli - Senza voler entrare nel merito dell’indagine e del lavoro che sta svolgendo la magistratura, mi sembrerebbe questa addirittura una ragione in più per esprimere vicinanza al Meeting. Toccasse a me decidere sarei ancora più motivato nel procedere all’intitolazione, l’occasione per riconoscere il contributo del Meeting alla città di Rimini. Al di là di quelle che possono essere le idee personali”, LaVoce (p.16).


Ancora sulla ciclabile del lungomare, ad occuparla ‘abusivamente’ arrivano anche i suonatori etnici. “Ecco perché già a partire dalla Notte rosa - tre giorni in cui sarà chiuso il tratto di strada al traffico - scatterà il giro di vite degli agenti della polizia comunale che punterà dritto sui trasgressori della ciclabile. «Saremo impegnati per dei controlli molto serrati con 40 agenti e 20 volontari », spiega il comandante Vasco Talenti, «il fatto che il tratto sarà pedonalizzato renderà più semplice, in un certo senso, i controlli, ma la quantità importante di bici e persone complicherà l’intera situazione: noi siamo pronti». Sia durante il Capodanno estivo, sia subito dopo, non sarà comunque più tollerato chi non rispetta le regole”, Corriere (p.11).


Notte rosa. “Viaggia verso il tutto esaurito in hotel l’ottava edizione della Notte rosa. Da settimane telefoni e mail degli alberghi sono bombardati di richieste per il Capodanno dell’estate. E le prenotazioni fanno già registrare il +6,5 per cento”, Corriere (p.3).


La Carnival street parade? “«Hanno copiato tutto, bici, alcol musica, tutto uguale: così non ce lo aspettavamo davvero». Lo stupore iniziale ha lasciato lo spazio alla delusione mischiata alla rabbia. Non ci vogliono credere gli organizzatori della Nove bar, la pedalata che raccoglieva migliaia di partecipanti e faceva tappa nei locali per finire, tra un brindisi e l’altro, sul lungomare”, Corriere (p.10).


Province: vive o morte? I commenti di Stefano Vitali, Antonio Saitta, Emma Petitti e Sergio Pizzolante su NQ (p.10).

tortora-scuroRimini | Maggiori oneri V peep , i mille e un dubbi da chiarire in commissione

Conguagli V peep, riunite adesso in consiglio comunale la prima e la quinta commissione per approfondire alcune questioni legate all’operazione di raccatto dei maggiori oneri da parte del Comune di Rimini. La convocazione dietro richiesta, da parte del consigliere comunale del Pdl Giuliana Moretti, di una commissione d’indagine per verificare la delibera attraverso cui la giunta fa valere i suoi ‘diritti’ sui cittadini. In aggiunta, anche la mozione del Pdl Nicola Marcello“La giunta parla di proprietari ‘sotto riscatto’, a me viene da dire sotto ‘ricatto’”, attacca pesante Marcello. “Quello che non quadra in questa storia è che i calcoli dei conguagli sono stati fatti dagli uffici del senza nessun confronto con i cittadini. Cosa che non va bene pur se i tecnici avessero esaminato bene tutte le convenzioni”. Alla luce di eventuali inadempienze da parte del Comune Marcello chiede “una riduzione consistente degli importi (ammesso che i cittadini debbano pagare !)”, e spiega le ragioni.


Altra cosa non chiara riguarda i termini di scadenza. Il Comune ha inviato una lettera ai cittadini sostenendo che con la fine di agosto 2013 i pagamenti andrebbero in prescrizione. Della medesima lettera Marcello contesta l’attacco. “La lettera recapitata ai proprietari del V PEEP apre con ‘L’amministrazione è tenuta a rivolgersi a voi per il recupero di maggiori oneri di esproprio delle aree del V PEEP sulle quali sono state realizzate le vostre abitazioni…’”. “Ma anche io come consigliere – fa notare Marcello – sono parte dell’amministrazione e non mi risulta che il consiglio comunale attuale si sia espresso nel merito del recupero dei maggiori oneri del V PEEP”. Importante, secondo Marcello, “valutare opportunamente le singole convenzioni stipulate al momento della concessione, in primis quelle che paiono non soggette a vincoli ( ad esempio ex cooperativa “Gottardo”) perché credo che vi sia differenza tra avere in convenzione la clausola “salvo conguaglio”, oppure non averla”. Domande: “avere stipulato la convenzione prima degli anni ’80 oppure dopo , la sentenza ha effetto retroattivo? Può la sentenza essere applicata anche a chi aveva già stipulato ed in buona fede fatto il contratto?”.


L’amministrazione ha scelto di rivalersi sui cittadini a seguito di una sentenza per cui “ha dovuto pagare ai proprietari, che non avevano accettato le indennità d’esproprio depositate, somme aggiuntive rispetto agli importi calcolati in ottemperanza alle norme vigenti al momento dell’esproprio”. Marcello però fa notare che lo stesso atto “dice di «recuperare delle somme derivanti dai maggiori oneri di acquisizione sostenuti» ma non dice all’amministrazione di recuperare quanto le pare in soldi dai cittadini”. A pagare secondo Marcello più che i cittadini deve essere, dentro l’amministrazione, “chi fisicamente ha sottoscritto allora ai tempi dell’edilizia residenziale pubblica era persona fisica, capace di intendere e di volere e ha firmato un atto alla presenza di un notaio. Le somme vanno recuperate subito dai responsabili dell’amministrazione, semmai sia un obbligo anche per evitare un danno erariale al Comune in caso di cambiamenti di normativa”. Anche perché i cittadini hanno già “fatto sacrifici, addirittura hanno pagato tassi di interesse su i mutui contratti pari al 9%” permettendo al comune di recuperare zone paludose.
Marcello chiede infine alla giunta “di evitare le trattative private, ma di rendere noti a chi di diritto le somme che ogni proprietario deve al Comune, in quanto non vorrei che ci siano disparità di trattamento per questioni magari non note a questo Consiglio”.


Sempre nel Pdl Eraldo Giudici si domanda non solo se i crediti non siano già prescritti, ma anche se “al riguardo della quantificazione dei conguagli si sia tenuta presente la differenza che esiste fra le aree cedute in proprietà da quelle cedute in diritto di superficie, che sono patrimonio del Comune, quando è noto che il valore assegnato al diritto di superficie è al massimo il 60% del valore della piena proprietà”.


Sulle ambiguità della lettera torna anche Giuliana Moretti. “Il dubbio è che le lettere inviate interrompano i tempi di prescrizione. Infatti in nessuna viene quantificato nulla. Quale sarebbe il diritto preteso? Quali e quanti sono i soldi pretesi?”. E nulla sembra sia quantificato nemmeno nella delibera. “Ho chiesto agli uffici l’elenco di tutti i cittadini coinvolti, con i relativi importi di ognuno, sia per il recupero di maggiori oneri che per ottenere la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà, ma nulla! Non mi sono stati dati! Possibile che dopo 30 anni l’amministrazione comunale non sia ancora riuscita a fare i conti”.

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