mattoneRimini | Fogne, Morolli: nuovo piano  balneazione, un segno nella città

 

Secondo il consigliere comunale del Pd Mattia Morolli il nuovo piano ottimizzato della balneazione presentato ieri in comune a Rimini è “un segno” che l’amministrazione “cerca, nei limiti e nella possibilità, di lasciare nella vita di una città e di una comunità”. Allo stesso modo di come quando si tirò “su Rimini dalla guerra”, si attivò “il turismo di massa”, si cercò successivamente la “destagionalizzazione” e, infine, si guardò alle “grandi”. Quella attuale, “magari”, “sarà ricordata come quella che ha risolto il problema delle fogne”.
“Ma quello che è la ‘carta vincente’ di questa operazione è la governance che sostiene economicamente l'operazione (Comune, Hera e Romagna Acque ), che porta anche a tenere molto bassa il livello di crescita della tariffa per le famiglie riminese ( solo 10 euro in più annui, al pari di Ravenna e Forlì ). Una vera sostenibilità economica, con esporsi minimi per i riminesi”, fa notare il consigliere comunale viserbese che da parte sua canta vittoria avendo avuto ulteriore conferma del fatto che Rimini nord avrà il completo sdoppiamento della rete fognaria.
Per fa capire l’importanza della manovra, Morolli fa un po’ di ‘pubblicità comparativa’. “In Italia nessun altro comune ha, per i prossimi 8 anni, un progetto economico e strutturale cosi imponente. Quello che si avvicina è Trieste, che però ha un progetto di 60 milioni rispetto agli oltre 154 di Rimini che con questa operazione presenta e riqualifica il suo ‘core business’: il turismo balneare”.

Giovedì, 11 Luglio 2013 11:08

GIORNALAIO 11.07.2013

giornalaioBalneabilità, a Rimini problema risolto nel 2020. Aeradria, 5,3 mln da bando ricapitalizzazione. Maggiori oneri V peep, si affilano le armi per i primi ricorsi. Si domandano i 5Stelle: Che fine ha fatto Giulia Sarti?

 

“ECCOLO, il ‘piano Marshall’ per le fogne. Che sarà interamente pagato, sulla carta, da Comune, Hera e Romagna Acque, anche se si spera di poter intercettare milioni da fondi europei e dello Stato. In attesa di quelli, il piano per le fogne va avanti con nuovi numeri e nuovi interventi. Sì perché gli interventi costeranno 154 milioni di euro, anziché i 133 inizialmente previsti, per far fronte ai nuovi lavori chiesti da palazzo Garampi a Hera. Di questi, 43 sono quelli già stanziati per il depuratore di Santa Giustina, la condotta di Rimini Nord e il risanamento fognario di San Giuliano: tutti cantieri «già avviati — ricorda Andrea Gnassi — e sotto gli occhi di tutti». Ne restano altri 111 da finanziare: il Comune metterà 36.800 milioni, al resto penseranno Romagna Acque (altri 36.900) ed Hera (37.300), attraverso l’incremento delle tariffe idriche, sempre che non arrivino quei finanziamenti per cui si lavora da tempo con Roma e Bruxelles. Rispetto al piano fogne già approvato nel 2011, le novità principali sono tre: l’intervento sull’Ausa e quelle sugli sfioratori Colonnella 1 e 2 e Rodella”, ilRestodelCarlino (pp.6-7). “Il primo incremento partirà dall’anno prossimo: un rincaro dell’1,5% sull’attuale tariffa, che è di 1,89 euro a metro cubo. Dal 2015 partirà la ‘stangatina’: ogni anno la tariffa dell’acqua aumenterà del 4,5%, per arrivare al 2020 a 2,50 euro al metro cubo. «Il 2020 — assicura l’amministratore delegato di Hera, Maurizio Chiarini — sarà l’ultimo anno di aumento di incremento delle bollette. Ai riminesi, a regime, il rincaro costerà 9 euro a famiglia. E con quella tariffa, a 2,50 euro a metro cubo, è bene ricordare che Rimini sarà perfettamente allineata alle altre province della Romagna»”. Dei soldi così raccolti, “in ogni caso «abbiamo 58 milioni di interventi previsti sugli altri comuni della provincia nei prossimi anni — assicura l’amministratore delegato di Hera, Maurizio Chiarini — Dei 212 milioni di investimento complessivi, tra i cantieri già avviati e quelli che partiranno, un quarto andrà per gli interventi fuori Rimini». POCO? Molto? Di sicuro sarà Rimini a farla da padrona, a ‘intercettare’ gran parte delle risorse che Hera e Romagna Acque investiranno sull’emergenza fogne”. Con buona pace di Riccione e Misano.
“L'investimento complessivo sul territorio sarà dunque di 212 milioni di euro. A carico di Hera 95 milioni, 80 milioni a carico di Romagna Acque”, NuovoQuotidiano (p.3).
“Nuove vasche di laminazione tra il 2016 e il 2019 per la raccolta delle piogge, con una capacità di 100mila metri cubi. Un lavoro mastodontico sul Piano della salvaguardia della balneazione che oltre al superamento di tutti gli scarichi porterà a un taglio drastico di quasi il 90 per cento del carico di agenti inquinanti riversati in mare”, CorriereRomagna (p.9). Il sindaco richiama San Marino. “Il Comune di Rimini sembra proprio che riceva le acque che arrivano da un territorio molto più vasto. Un “carico di lavoro” a da smaltire e su cui ora serve intervenire. Ed è lo stesso sindaco a spiegarlo: «A livello idrogeologico insistono su Rimini anche i territori di Bellaria, Santarcangelo, la Valmarecchia in generale e mezza Coriano, oltre a San Marino». E proprio sul Titano, il primo cittadino si sofferma: «Nessuna polemica, ma certo potrebbero fare qualche accorgimento, lì a San Marino, a livello di impianto fognario»”.
Bocciate da Hera a Comune le soluzioni alternative. “Nel confronto con l’amministrazione si è discusso anche della proposta firmata dall’architetto Marco Benedettini, il famoso deviatore di costa collegato con il depuratore di Riccione. L’obiezione in questo caso è che «il maxi tubo previsto per funzionare dovrebbe avere una certa pendenza, quindi dovrebbe essere realizzato a circa 20 metri sotto terra». Non solo. Lasciando stare il fatto che Riccione comunque non è d’accordo, «quel depuratore non sarebbe nemmeno in grado di far fronte al carico, occorrerebbe realizzarne uno ex novo»”, LaVocediRomagna (p.11).


Ricapitalizzazione Aeradria, aperte ieri le buste. “Anche Raffaele Ciuffoli, presidente del tour operator ItalCamel di Riccione nonché proprietario di due dei più importanti hotel a quattro stelle di Marina centro (lo Sporting e l’Ambasciatori, acquistato di recente), ha deciso di investire sul ‘Fellini’. L’imprenditore ha presentato ieri un’offerta per l’acquisto di azioni per un valore di 200mila euro. Per la ItalCamel, che lavora prevalentemente con il mercato del turismo russo, la sopravvivenza del ‘Fellini’ è fondamentale. Ma certo non è l’unica realtà riminese interessata alla salvezza dell’aeroporto, eppure Ciuffoli è stato l’unico imprenditore privato che ha deciso di partecipare alla ricapitalizzazione di Aeradria”, ilCarlino (p.9).
“La prima ad aderire al bando pubblico è stata Banca Carim il 3 luglio, con 3 milioni di euro. Il 9 luglio si è fatta viva Asset Banca: un milione l’apporto dell’istituto di credito sammarinese. Lo stesso martedì anche Confindustria Rimini, come è noto con 100mila euro (la quota minima per aderire). Nelle ultime ore prima della chiusura dei termini (le 13 di ieri) sono arrivati gli ultimi due incartamenti: l’Eccellentissima Camera di San Marino offre un milione di euro, infine la sorpresa, il tour operator riminese Italcamel Travel Agency Srl che entra con 200mila euro. Totale, 5 milioni 300mila euro, qualcosa in meno dei 6 milioni che costituivano l’obiettivo ma sufficienti per far moderatamente esultare i vertici di Aeradria”, LaVoce (p.15). “E le voci secondo cui gli enti pubblici sarebbero intervenuti ancora, attraverso la Fiera? «Una questione superata con il deposito della richiesta di concordato del 20 giugno”, spiega Masini, si attendono a breve «gli atti che comporteranno la chiusura dell’aumento di capitale che era stato deliberato dall’assemblea dei soci il 7 giugno 2012. Il nuovo concordato ha il grande obiettivo del coinvolgimento dei creditori, sarà di circa 20 milioni di euro la conversione dei loro crediti in azioni. Non è più previsto un intervento degli attuali soci»”.


Maggiori oneri V peep. Gli abitanti si stanno organizzando per fare ricorso. “Fra le armi che possono brandire, il fatto che le due raccomandate del 1993 e del 2003 ricevute dagli uffici comunali erano generiche, si limitavano a ricordare che bisognava pagare per regolarizzarsi (maggiori oneri di esproprio, da un lato, dall’altro il passaggio alla piena proprietà), anziché mettere i cittadini sull’avviso in modo dettagliato. Ora, alla scadenza dei termini (“ma chissà perché proprio in un periodo non elettorale…”, la butta là Nicola Marcello del Pdl) il Comune sta per bussare alla porta di 1.200 famiglie e di 120 attività commerciali notificando il salasso: le lettere di agosto prevedono cifre fra i 5 e gli 8mila euro, a seconda del tipo di abitazione, per gli oneri di esproprio, fra i 40 e i 65mila euro per la piena proprietà. Ma solo il primo è un onere obbligatorio e non più dilazionabile. Se ne è parlato ieri, per altre 6 ore dopo la seduta di 4 ore di giovedì scorso, nelle commissioni congiunte I^ e V^”, LaVoce (p.12).
“Di fronte a una cinquantina di residenti interessati dalla questione conguagli, che il Comune impone a tutti i 2.034 proprietari di 1.220 alloggi popolari (sui 3.000 euro in media, rateizzati); e al passaggio dal diritto di superficie alla piena proprietà, facoltativo, costo tra 30mila e 70mila euro. La discussione batte sul fatto che «non è vero — spiega l’ingegner Coppola che dal ‘90 si occupa in Comune dei Peep — che è vietata la vendita: l’acquirente compra e si fa carico del vincolo. E’ solo vietata a libero mercato». «Ma voi — tuona una signora dal pubblico — avete vigilato? Non mi risulta». Di lì la (clamorosa) replica di Zerbini. Cui abbiamo chiesto delucidazioni sulle violazioni: «Si parlava di compravendite, ma so anche di affitti che non hanno rispettato le normative. Comunque sono atti di diritto privato, è la Finanza che deve controllare». Perché non fa denuncia in Procura? «Perché non sono a conoscenza dei nomi di chi ha fatto questo tipo di violazioni». Tra gli elementi più contestati, da minoranza e pubblico, che aveva facoltà di intervento, la richiesta di fidejussione per i conguagli: «Come si fa — sbotta uno dei residenti, Leonardo Pistillo, di professione esattore giudiziario — a chiedere una fidejussione a persone di 80-90 anni?”, ilCarlino (p.10).


5Stelle, la democrazia ‘partecipativa’ non arriva a Roma. Intervista del Corriere a Carla Franchini sull’assenza da Rimini del deputato Giulia Sarti. “da un paio di settimane non mancano i rumors sul malumore che circola tra gli esponenti locali. Rumori di sottofondo che sembrano trovare conferme. Il capogruppo in consiglio Luigi Camporesi si limita a spiegare: «Il mio giudizio è sospeso: attendo di vedere se va in porto un progetto per cui le ho chiesto un intervento». Di certo, continua Camporesi, «è oggettivo che la sua formazione è stata più a Bologna che a Rimini. E che non di rado si occupa più di giustizia, mafia e processi ». Decisamente più diretta la consigliera Carla Franchini: «Diciamo che qui a Rimini auspichiamo che ci sia un maggior interesse nei confronti del territorio: è nel Dna del movimento»”, (p.6).

 
C’è agitazione in Start Romagna. “Sarebbero l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, atteso in seguito l’assemblea dei soci della fine del mese e l’incertezza del bilancio consuntivo del 2012 le motivazione della mancata erogazione del premio di produzione (una cifra che varia da lavoratore a lavoratore, da qualche centinaia di euro a oltre un migliaio) che invece doveva entrare nelle tasche delle centinaia di dipendenti della società entro il mese scorso”, Corriere (p.8).


Turismo. “La tassa di soggiorno va rivista e uniformata. E’ quanto ha detto ieri il ministro per il Turismo Massimo Bray rivolgendosi agli imprenditori aderenti a Confindustria Alberghi impegnati nell’assemblea annuale dell’associazione in corso a Roma”, NQ (p.7).

tortora-chiaroRimini | Maggiori oneri V peep, il Pdl chiede consiglio tematico

 

La vicenda del V peep e dei maggiori oneri che il Comune chiama ora i condomini a pagare, per scongiurare la prescrizione del credito, approderà in consiglio comunale entro il 30 luglio. “Abbiamo chiesto un consiglio tematico. Sarà una replica delle commissioni che ci sono state questa mattina e la scorsa settimana – spiega Nicola Marcello (Pdl) – ma almeno permetterà al gruppo del Pdl di proporre un ordine del giorno che dovrà essere votato dai consiglieri”. Sia Marcello sia la collega di partito Giuliana Moretti sono stati all’origine delle due commissioni sull’argomento, commissioni in cui non sono valse di fronte alle motivazioni del Comune le ragioni di chi dovrà pagare i maggiori oneri (che il Comune ha versato alla proprietà a seguito di un ricorso al tar) e anche di chi ha scelto di versare la somma che trasformerà il diritto di superficie in diritto di proprietà. Cittadini, soprattutto nel primo caso, che si stanno organizzando per impugnare la delibera, entro fine mese.
“Al consiglio – spiega Marcello - proporremo un ogd affinché il comune soprassieda alla riscossione dei maggiori oneri perché sono decaduti i termini dal momento che in venti anni gli uffici non hanno mai presentato un conto preciso ai proprietari. Chiederemo anche di rivalutare calcoli che gli uffici hanno fatto in relazione al passaggio da diritto di superficie a diritto di proprietà”. Secondo Marcello “i numeri sono troppo elevati e non tengono conto del fatto che si è di fronte a case, primo, costruite diversi decenni fa seguendo i parametri, secondo, dell’edilizia popolare”. In pratica il comune si è rifatto al proposito ai parametri omi (osservatorio immobiliare) calcolando prezzi che variano dai 40mila euro per un appartamento ai 45-60mila euro per una casetta a schiera di 150 metri quadrati. Si parla quindi di un quinto rispetto al valore totale pari a 250mila euro (anche se il passaggio da diritto di superficie a diritto di proprietà non è obbligatorio per gli inquilini). “Secondo noi sarebbe stata opportuna – conclude Marcello – una riduzione sui parametri superiore al 10 per cento concesso dal Comune”.

neroRimini | Aeradria, aumento capitale. Il bando raccoglie 5,3 milioni

 

E’ scaduto oggi alle 13 il bando per la ricapitalizzazione di Aeradria. Cinque le manifestazioni di interesse. Alle 18 nelle sede di Aeradria a Miramare sono state aperte le buste: prima della classe Banca Carim che già il 3 luglio aveva dichiarato disponibilità per 3 milioni di euro. Sei giorni dopo (il 9 luglio, ieri) sono arrivata le proposta di Asset banca di San Marino disponibile per 1 milione e di Confindustria Rimini pronta ad investire 100mila euro. Oggi si sono fatti avanti altri due interessati: la Camera di commercio di San Marino con un milione e Italcamel con 200 mila euro. “Complessivamente – decreta l’avvocato Federico Dettori – l'avviso al pubblico si chiude al 10 luglio con disponibilità di cinque soggetti e un aumento 5,3 milioni di euro”. La cifra contemplata nella nuova proposta di concordato era quella di 6 milioni. “La questione non ci preoccupa ai fini del concordato perché nel piano trovano posto soluzioni che riuscirebbero soddisfare l’istanza anche con un minore importo di capitale”.
E comunque non finisce qui. “Entro il 25 luglio 2013 è fissato un nuovo termine per ricevere ulteriori manifestazioni che – spiega Dettori - non saranno necessariamente prese in considerazione e sicuramente non lo saranno nei termini del concordato. Potranno comunque servire a migliorare la soddisfazione dei creditori”, e quindi di traverso andranno a migliorare le condizioni del concordato che il 18 luglio sarà illustrato in tribunale.
Tra le manifestazioni d’interesse ne manca una fino a poco tempo fa attesa, quella della Fiera. “La possibilità di un contributo da parte della Fiera è una soluzione che va ritenuta superata. Il concordato ha come elemento fondamentale questo ampio coinvolgimento dei creditori, grazie alla conversione dei crediti in azioni per un importo che ruoterà attorno ai 20 milioni, e questa parte strettamente economica con gli investitori che hanno dichiarato interesse per l’aumento di capitale. Grazie a questa operazione non si prevede più un ulteriore intervento da parte dei soci attuali”, spiega il presidente di Aeradria Massimo Masini che informalmente nei corridoi si lascia sfuggire un sollevato e speranzoso: “Questa volta ce la facciamo”. Nella nuova proposta, spiega, “si contempla la somma di 25 milioni di euro per la soddisfazione dei creditori che prenderanno solo denaro (chi non ha scelto di convertire i crediti in quote azionarie). E’ una soluzione che renderà loro il doppio.

tortora-scuroRimini | Fogne: 11 scarichi su 11 chiusi entro il 2020, ma a pagare saranno i cittadini

 

All’inizio c’era il piano delle fogne di Rimini sostituito nel dicembre del 2011 dal piano di salvaguardia della balneazione (psb) messo a punto dopo gli allagamenti del luglio precedente. Da oggi, dopo i danni causati dal nubifragio del 24 giugno, c’è nuovo piano ottimizzato per la salvaguardia della balneazione. E’ stato presentato a Rimini da Comune, Hera e Romagna acque. Entro il 2020 e con investimenti totali pari a 212 milioni (tutto già finanziato, dicono) risolverà il problema degli scarichi a mare (già nel 2016 gli scarichi saranno chiusi per il 50 per cento) che mettono a rischio la balneabilità nella capitale della riviera. Si parla di 154 milioni su Rimini e di 58 su altri comuni del riminese.
“Intanto – precisa subito il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – sono stati già aperti tre cantieri (raddoppio del depuratore di Santa Giustina, la realizzazione della "Dorsale Nord” e il risanamento fognario di Rimini Isola) pari al 30 per cento dei lavori previsti dal piano, per un costo di 47 milioni di euro. Abbiamo fatto la scelta di partire comunque (fornendo le opportune indicazioni a Hera) nonostante ci siano i ricorsi delle ditte arrivate seconde alle gare”. E questo è quanto in opera assieme ai progetti definitivi per la riconversione del depuratore Marecchiese in vasca di accumulo e per la realizzazione della vasca di laminazione Ospedale. “Si stanno completando – assicurano anche dal Comune – gli atti amministrativi necessari alle attività utili al completamento della separazione delle reti fognarie nella zona Rimini Nord”. Ma da palazzo Garampi rilanciano. “Quello che presentiamo oggi, il piano ottimizzato della balneazione, non è più solo una priorità per Rimini. Lo è anche per la Regione e per l’area vasta perché contiene un piano finanziario condiviso anche con le province di Ravenna e Forlì-Cesena e un piano economico possibile coinvolgendo Romagna acque”. L’amministratore di Hera Maurizio Chiarini parla addirittura “di quello che è attualmente il più grande intervento di risanamento fognario in Italia”.

 
In pratica la copertura finanziaria sarà garantita fino al 25 per cento da finanziamenti pubblici e per la restante parte da finanziamenti anticipati da Hera, Romagna Acque e Amir, che saranno poi recuperati in tariffa con aumenti dal 2014 fino al 2020 (per ammortamenti da qui a 25 anni). Per intendersi, la bolletta dell’acqua aumenterà del 1,5 per cento nel 2014 e poi del 4,5 per cento (si parla di un totale di 9 euro a utenza all’anno, 70 centesimi al mese) fino, cioè, a posizionare anche per la provincia di Rimini la tariffa sui livelli delle altre province romagnole, cioè sui 2,5 euro a metro cubo, ovvero “cinque volte meno di quanto i cittadini pagano a Parigi o Berlino”. Ovviamente, fino al 2020, quel 4,5 per cento in più sarà devoluto alle fogne. Chiarini spiega anche che “in tutta Europa il finanziamento per i servizi idraulici avviene tramite tariffe”. Nel dettaglio, comunque, 36 milioni arriveranno da Rimini, 80 da Romagna acque e 95 Hera.
Nel dettaglio degli interventi è entrato il direttore di Hera Maurizio Barilli che precisa subito come il psb originale fosse non risolutivo rispetto agli scarichi Colonnella 1 e 2 e Rodella, mentre quello ottimizzato sì, grazie a tre nuove vasche di laminazione (attive entro il 2019) che raccoglieranno 30mila metri cubi d’acqua in più rispetto ai 20mila già raccolti dalle 4 vasche per la raccolta di prime acque piovane già attive a Rimini sud. “Grazie a queste nuove vasche e all’ampliamento della vasca Ausa da 30mila a 70mila metri cubi (entro la primavera del 2016) saremo in grado di raccogliere e trattenere fino 100mila metri cubi di acque di prima, seconda e terza pioggia. Se poi si aggiunge il potenziamento della vasca dell’ospedale (altri 30mila) posso dire che saremo in grado di ridurre al 12 per cento il valore di cod (ossigeno consumato, un agente inquinante) sversato in mare attualmente”.
Barilli spiega anche che “attualmente a Rimini il sistema dei depuratori è in grado di ripulire a Santa Giustina 800 litri al secondo e al Marecchiese 600 litri al secondo. Con tempo secco in stagione balneare, cioè con massime presenze in città arrivano 570 litri al secondo al Merecchiese e 800 Santa Giustina. Questo vuol dire che anche quando non piove il sistema riminese è saturo”.
Con il nuovo psb ottimizzato, spiega invece Barilli, si potranno depurare 2.900 litri al secondo a Santa Giustina, mentre nella vasca di accumulo che sostituirà il Marecchiese potranno arrivare 13.700 metri cubi di acque. A questi numeri vanno aggiunte le capacità della vasca dell’ospedale 14mila metri cubi, della vasca Ausa (70mila) delle vasche a servizio di Rimini sud (30mila). “Questo sistema garantisce la soluzione alla balneabilità”. Ovviamente anche nel piano ottimizzato si contempla la divisione delle reti a Rimini nord.


Nel corso degli ultimi mesi sono stati, inoltre, pesati e ritenuti mancanti alcuni progetti e proposte presentati dai cittadini. Il Progetto parco del mare “è per certi aspetti tenuto in considerazione, perché si è posto non in alternativa, ma assommante rispetto al psb. Ha però a due limiti tecnici: l'acqua raccolta deve esse riportata a Santa Giustina dove, secondo limite, pur a capacità raddoppiata impiegherebbe 14 giorni a smaltire i 437mila metri cubi previsti. Si tratta in definitiva di un sistema antieconomico e che mette in crisi l’impianto di depurazione per via della presenza di troppe acque piovane”. Scartate anche le proposte Benedettini e Solaroli.
“Il progetto Benedettini, quello che prevede un elemento lineare lungo 7 chilometri, deve avere per funzionare una pendenza del 2,3 per mille. Questo significa che dovrebbe essere posizionato a 21 metri sotto terra. Il secondo motivo per cui non va bene riguarda il fatto che l’impianto di Riccione non sarebbe in grado di ricevere quel quantitativo di acque”, spiega Barilli. “Solaroli ha proposto una soluzione certamente definitiva, ma impossibile dal punto di vista economico, ovvero quella di dotare tutti gli scarichi, uno a uno, di depuratori”.


Rispetto alle polemiche circa il recupero in bolletta delle risorse economiche, il sindaco di Rimini fa notare che “la questione riguarda il ciclo integrato della Provincia di Rimini, che è vero insiste sulla città di Rimini, ma è a servizio di un bacino molto più ampio e infatti prevede progetti con investimenti anche per gli altri Comuni. Ricordo che su Rimini converge il bacino di Bellaria, Santarcangelo, la Valmarecchia e anche San Marino, che in fatto di fogne, forse, dovrebbe iniziare a pensare a degli accorgimenti. Certo noi, nel frattempo, non metteremo confini di Stato”.
Altra questione che sembra risolta è quella della condotta sottomarina Ausa, su cui la Regione ha nutrito dei dubbi. “Con la realizzazione e l’ampliamento delle vasche il problema si sposta perché noi a questo punto più pulite di ben cinque volte rispetto a quanto la legge consente ai depuratori”, spiega Barilli.

Mercoledì, 10 Luglio 2013 17:03

p.assaggi di vino

Torna anche nel 2013 l’appuntamento con p.assaggi di vino l’evento promosso dalla Camera di commercio di Rimini, realizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini con il contributo del Comune di Rimini e la collaborazione della Provincia di Rimini per promuovere i vini DOC del territorio riminese. Quest’anno l’evento si svolgerà in due serate, venerdì 12 e sabato 13 luglio 2013 dalle ore 21 alle 24. In questa edizione inoltre, per la prima volta saranno ben 33 le cantine riminesi che mesceranno i loro vini nelle postazioni dislocate tra Viale Tiberio, Piazzetta Santa Caterina e Piazzetta San Giuliano, Piazzetta Ortaggi e Piazzetta Pirinela. La degustazione dei vini avverrà tramite l’acquisto del calice – al prezzo di 10 euro – con il quale si riceveranno 5 coupon di assaggio e la sacca. Naturalmente si potranno acquistare altri coupon singoli al prezzo di 2 euro cadauno.


Le due serate saranno arricchite dalle performances musicali di:


Dj-set on the bridge:
Venerdì 12: Fabrizio Inti
Sabato 13: Fabiana


Live at S.Giuliano:
Venerdì 12: Cagliostro
Sabato 13: Le Raclage


Live at Pirinela:
Venerdì 12: Nobili/Giorgetti Duo
Sabato 13: Brothers&Me

Mercoledì, 10 Luglio 2013 10:26

GIORNALAIO 10.07.2013

giornalaioAeradria: industriali e Confcommercio pronti a ricapitalizzare. Albergatori e artigiani dicono no. La Notte rosa in esclusiva e Sanpa sulla politica degli eventi in riviera. Il Pd col buco

 

Aeradria, il punto sulla ricapitalizzazione. “IN ARRIVO soldi freschi per Aeradria, ma sono un po’ meno di quanto si sperava inizialmente. A oggi infatti non si superano i 5 milioni e 100mila euro, con il nuovo aumento di capitale: si puntava a 6 milioni”, ilRestodelCarlino (p.2). “A ieri, gli unici ad aver deciso di investire su Aeradria con l’acquisto di nuove azioni sono la Carim, che ha fatto una proposta per comprare quote per 3 milioni, Asset Banca (1 milione), la Repubblica di San Marino (1 milione) e la Confindustria di Rimini (100mila euro). Si è defilato invece il Gros, che pareva in primo tempo interessato. Si sono tirati indietro, per ora, altri soggetti, tra cui lo stilista e imprenditore Gimmi Baldinini, che da tempo punta a entrare nel ‘Fellini’”. Alla fine, “Carim e Asset Banca diventeranno, di fatto, i nuovi azionisti di maggioranza relativa di Aeradria, grazie anche all’operazione di conversione dei lori crediti (9 milioni la Carim, 1 Asset Banca) in azioni. I creditori riceveranno in azioni circa il 56% dei crediti vantati nei confronti di Aeradria. Gli enti pubblici rimarranno nella società di gestione dell’aeroporto con una quota molto bassa: tutti insieme non supereranno il 20%. Confindustria aumenterà la sua quota”.
Aia non partecipa. “«Noi non ricapitalizziamo - dice la presidentessa dell’Aia di Rimini -, nell’aeroporto ci abbiamo già perso abbastanza. Gli organismi politici erano entrati presentando alle associazioni economiche un impegno scritto e articolato, dove si diceva che le azioni non avrebbero subìto alcuna svalutazione. Era al tempo del presidente della Provincia Fabbri, e c’era anche un preciso protocollo. Invece dal 3% che avevamo ci siamo ridotti allo 0,9%». Gli albergatori sono presenti nel capitale sociale con AiaConFly, a sua volta partecipata anche da altri soggetti, ma non hanno un rappresentante da loro designato nel cda di Aeradria: i due albergatori presenti, Vannucci e Magnani, sono nominati rispettivamente dalla Provincia e dalla Camera di commercio”, LaVocediRomagna (p.12).
“Neppure le associazioni degli artigiani saranno della partita. Né Confartigianato («Abbiamo già dato» dice il direttore Mauro Gardenghi) , né Cna (Salvatore Bugli: «Non siamo in grado, siamo già impegnati in Fiera, nell'Università... »). Così come non parteciperà Confesercenti. «Da parte nostra – spiega il direttore provinciale Mirco Pari – stiamo però valutando se trasformare il credito vantato dal nostro consorzio fidi in azioni»”, NuovoQuotidiano (p.3). Invece, “lo farà anche Confcommercio (che oggi detiene lo 0, 07%), attraverso Ascom Fidi. «Continuiamo a mantenere il nostro impegno, perché l'aeroporto è un'infrastruttura funzionale alle strategia e dinamiche del turismo» si limita a dire il presidente Gianni Indino. Bocca cucita sulla cifra: «Sarà significativa»”.


Notte rosa in esclusiva. “Se alla Notte Rosa vuoi suonare, dalla Pulp devi passare. E’ questa la conclusione che si ricava dagli atti di resoconto del “capodanno dell’estate”: il Comune ha realizzato, per il tramite della sua Istituzione Musica Teatro Eventi, sette concerti spendendo 201.038 euro, il più importante dei quali venerdì 5 luglio in piazzale Fellini con Antonello Venditti. Solo questo appuntamento è costato 134.528 euro, una cifra che fa sobbalzare anche se è più o meno la stessa da diversi anni a questa parte per il concerto centrale della Notte Rosa. Gli esperti ci spiegano che si tratta di un pacchetto “chiavi in mano”, che si basa sull’assunto “prendere o lasciare”. Vogliamo gli artisti italiani, i cantautori nazional-popolari, quelli commerciali oppure i più fighetti? C’è una sola agenzia in Italia che li ha in mano praticamente tutti quanti, la FEP di Ferdinando Salzano che per una convenzione misteriosa, tutta da spiegare, non viene contrattualizzata direttamente dagli organizzatori (il Comune o la Provincia) ma attraverso un fiduciario esclusivo sul territorio riminese, la Pulp Srl di William Sintucci detto “Willie”, provenienza Arci. Da quando un certo Andrea Gnassi era assessore provinciale al turismo, i concertoni della Notte Rosa sono stati tutti appaltati alla Pulp”, LaVoce (p.15).

 
Abusivi resistenti in spiaggia. “MOMENTI di alta tensione ieri verso le 17 sulla spiaggia all’altezza del bagno 120. Innescata dal battibecco tra un turista straniero e un vu’ cumprà, che stava degenerando in rissa. I bagnini hanno chiamato il 113. Sono accorsi quattro poliziotti sulle moto d’acqua, ma appena arrivati si sono trovati ‘circondati’ da oltre cento venditori sul piede di guerra. Gli agenti hanno chiamato i rinforzi: carabinieri, capitaneria, polizia municipale. Idem per gli abusivi, che hanno chiamato i loro, di rinforzi, giunti poco dopo dal bagno 130 e dintorni. ‘Eserciti’ schierati, solo scintille: le forze dell’ordine hanno evitato la guerriglia di fronte ai turisti, accontentandosi di disperdere i venditori”, ilCarlino (p.8).


Sport e crisi. “Proroga in arrivo per le società sportive che il 30 aprile scorso non hanno rispettato la scadenza di pagamento sulle palestre e i campi in gestione. Circa 30 le realtà coinvolte in questo debito di 52mila euro su cui a Palazzo Garampi sono intervenuti per cercare di non mettere “spalle al muro” i debitori e non fare perdere loro i diritti di prelazione sulle strutture, proprio a causa dei mancati versamenti nelle casse comunali”, CorriereRomagna (p.6).
C’è ancora qualcosa da aggiustare, fa notare il presidente di commissione Nicola Marcello (Pdl), che nella seduta di domani sera presenterà due emendamenti: «Intanto le società che non provvedono al pagamento di un impianto dovrebbero perdere il diritto di prelazione solo per quello, non per tutti quelli di cui usufruiscono. Ovvio che se la situazione si ripete da più di tre anni allora è giusto estendere la prescrizione. In secondo luogo ad oggi per i disabili è prevista una riduzione della tariffa del 50%, mentre proporrò che venga introdotta la gratuità totale». Marcello al proposito chiama in causa anche la consulta comunale dello sport, «che da quando c’è questa amministrazione ancora non si è riunita»: «D’accordo, ha un valore consultivo, ma è importante come occasione di confronto, per raccogliere le varie istanze»”, LaVoce (p.14).

 
Il Pd, rosso anche in banca. “«E’ vero, siamo in forte difficoltà. Facciamo meno tessere (4mila l’anno scorso, meno della metà rispetto al 2007, ndr), e chi la rinnova versa cifre più basse. Ci sono meno donazioni e sponsor, e sono calati i contributi versati dagli eletti». Il risultato? «Chiudiamo il bilancio 2012 con 70mila euro di passivo. Non abbiamo altri debiti, se non quelli per l’affitto delle sedi: non siamo in grado di pagare». IL PD paga 38mila euro alla Fondazione Rimini democratica, che è proprietaria delle 11 sedi (6 a Rimini, compresa quella provinciale, le altre a Santarcangelo, Bellaria, Coriano, Misano e Morciano) e di altri immobili che prima appartenevano ai Ds e alla Margherita. «Il nostro unico introito — spiega la Zoffoli — sono gli affitti. Il partito deve saldare quasi 2 anni di affitto»…«Arriviamo a 80mila euro di spese fisse ogni anno, contro 85mila euro di entrate, sulla carta»”, ilCarlino (p.5).


La politica degli eventi a Rimini, il commento di San Patrignano in prima sul Carlino. "UN RAGAZZO morto per overdose di metamfetamina alla Molo street parade, 20 ingressi al pronto soccorso per abuso di alcolici e 4 ricoveri per intossicazione da droga. Più i soliti incidenti stradali e una minaccia di suicidio, correlata agli stupefacenti. Il bollettino di questo luglio riminese deve indurci a una riflessione. Possibile che la religione del divertimento a tutti i costi, celebrata da migliaia di ragazzi che accorrono a frotte in città, debba richiedere ogni anno il suo sacrificio umano".
 

 

Battezzata la rotonda di via della Fiera, Corriere (p.9). “Si era preso tempo fino al 16 luglio, ma con un colpo di acceleratore il sindaco Andrea Gnassi ha chiuso ieri a tempo di record la pratica rotatoria da dedicare a don Luigi Giussani”.

tortora-scuroRimini | Via della Fiera, la giunta pone fine alla querelle toponomastica: rotonda intitolata a don Giussani

 

La spiacevole e imbarazzante querelle toponomastica attorno alla rotonda di via della Fiera, dopo prese varie di posizione e la prima apertura dell’amministrazione riminese ieri ha trovato fine oggi con la decisione definitiva della giunta comunale di approvare l’intitolazione a don Luigi Giussani, fondatore di Cl e ispiratore del Meeting dell’amicizia fra i popoli.
Sono ben nove i percorsi ciclo-pedonali, giardini, e rotatorie ad essere stati battezzate oggi a palazzo Garampi. Oltre alla rotonda di via della Fiera a don Giussani, sono intitolati al poeta Elio Pagliarani (1927 – 2012) il percorso ciclo-pedonale tra viale Giuseppe Mazzini e viale Giuliano Dati–viale Porto Palos; al Giardino dei Giusti l’area verde sita all’interno del Parco XXV Aprile; a Sant’Antonio da Padova, il percorso pedonale sito sulla banchina di sinistra del porto canale; alla ricercatrice e premio Nobel medicina Rita Levi Montalcini la rotatoria tra viale Settembrini, via Chiabrera, via Marradi; al sindacalista Francesco Gulminelli la rotatoria tra via Marzabotto e piazzale Caduti di Cefalonia; alla giornalista Anna Maria Mozzoni la rotatoria tra via Gessi e via Dario Campana; al sindacalista Vito Nicoletti la rotatoria di via Marzabotto con via Marecchiese; a Sandra Sabattini (serva di Dio) la rotatoria tra via della Grotta Rossa e via Leoni.

tortora-chiaroRimini | Gli eventi e la politica degli “amici” raccontati dai 5Stelle in salsa brasiliana

 

Nel mirino dei 5Stelle riminesi oggi la gestione degli eventi in città a Rimini, con un affondo al ritmo di samba rispetto a quello che potrebbe sembrare un rapporto privilegiato tra il sindaco di Rimini e assessore al turismo, Andrea Gnassi, e il proprietario di uno dei locali del porto e rappresentante del consorzio degli operatori del porto, Lucio Paesani. Rapporto alla base, secondo i grillini, della fine della 9bar sostituita dalla Carnival street parade del prossimo 3 agosto.

 
“Lucio Paesani patron del Coconut, legale rappresentante del Consorzio del porto, organizzatore della Molo street parade, della Carnival street parade e, da come parla, con molti interessi anche nella Notte rosa, ormai esce tutti i giorni sui giornali in difesa del suo ‘assessorato’. Ma come è possibile che senza delibera alcuna del Consiglio comunale sia permesso ad un privato di primeggiare su tutti gli altri a costo di spegnere tutte le altre idee, magari valide come la 9 bar?”, si domandano dal Mov, dove sulla faccenda hanno le idee molto chiare. Soprattutto sul fatto che il rapporto dura da tempo e non passa attraverso le normali prassi amministrative.


“Questa 'costola comunale' – spiegano – non si occupa solo di concessioni di spazi, ma anche di contributi. Un esempio? Il contributo del Comune di 50mila euro al Consorzio del porto per la Molo e Carnival street parade è passato proprio per le riorganizzate mani e non ci vuole un genio per capire che anche the Wheel, la ruota, società facente sempre parte del Consorzio sopracitato, ha ricevuto la concessione sempre dal medesimo ufficio. Cosa c’è di male? Niente… a parte il fatto che avere il privilegio di occupare piazzale Boscovich con un villaggio promozionale, per tutta l’estate, a 918,89 euro (più 45 euro di tassa regionale per carità) poteva interessare anche a qualcun altro e non ci pare che questa opportunità sia stata resa oggetto di alcuna gara”.

 
Poi i 5Stelle tornano sulla parata prevista a inizio agosto a lungomare, per capire (spiegano) come a Rimini nulla si crei e neppure vada distrutto, ma per lo più gli si cambi nome e lo si affidi ad altri organizzatori, meglio se amici di chi comanda. “Prendete ad esempio la nuova “invenzione”, la Carnival street parade, a tutti gli effetti è una copia della 9 bar solo che al posto della sfilata delle bici strane c’hanno messo i carri come al carnevale estivo di Misano, carri… più che altro camion (almeno 2 truck come si legge nel contratto). Ancora una volta l’organizzazione è affidata al Consorzio del porto e a Lucio Paesani che firmando il contratto della Molo street parade si è assicurato anche la Carnival street parade, tutto per il bene di Rimini si capisce. L’unica differenza è che la 9Bar non costava nulla, neanche i 10mila sganciati dalla Camera di commercio, era iniziativa di successo e in crescita esponenziale. Le si imputava certo di essere una iniziativa “alcolica”, ma non è che le iniziative di cui parliamo non lo siano, anzi, diremmo che sono piuttosto “stupefacenti”. Una nota di colore: per aggiungere un pizzico di beffa al danno dei bravi organizzatori della 9 Bar l’assessorato fantasma agli eventi ha chiesto a tutti di partecipare in bicicletta ed ha predisposto, tenetevi duro, 8 bar, giusto per non confondersi”.

rossoRimini | Doppie imposizioni Italia-Rsm, Senato approva convenzione. Arlotti: Adesso il Titano tolga la tassa etnica

 

Doppie imposizioni, il Senato della Repubblica italiana ha approvato all’unanimità la Convenzione con San Marino. Soddisfazione ha espresso il segretario di stato per Esteri Pasquale Valentini di fronte all’ultimo sigillo necessario apposto ieri. “Si apre una fase nuova – ha commentato Valentini – che vedrà intensificarsi l’impegno del Governo per il raggiungimento di importanti traguardi, primo fra tutti l’uscita dalla black list italiana, che dovrà favorire una ripresa economica condivisa, attraverso l’individuazione di nuove opportunità nel reciproco interesse di due Paesi sinceramente amici”.
Soddisfatto anche il deputato del Pd Tiziano Arlotti, relatore del progetto di legge. “La ratifica introduce non solo nuove prospettive di collaborazione e trasparenza fra i due stati, ma rappresenta anche una grande opportunità per il territorio riminese, che con San Marino intrattiene storici rapporti. Ora vanno completati due ulteriori passaggi: da parte di San Marino attendiamo l’abrogazione della “tassa etnica”; da parte dell’Italia dobbiamo dare seguito all’articolo 15 del Protocollo aggiuntivo e arrivare in tempi rapidi all’approvazione della legge ordinaria che sancisce in via definitiva la franchigia fiscale per i frontalieri, per cui ho già presentato il progetto di legge con circa trenta firme”.

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