Circhi acquatici a rischio chiusura. Parliamo del delfinario di Rimini
Circhi acquatici a rischio chiusura. Parliamo del delfinario di Rimini
L’idea l’ha lanciata l’ex ministro Michela Brambilla alla vigilia della Giornata mondiale contro la cattività dei mammiferi marini (4 luglio): una legge per la chiusura dei delfinari o, meglio, per il divieto alla detenzione e addestramento di cetacei che avrebbe come conseguenza, se approvata, la chiusura dei delfinari esistenti. Quasi di pari passo sono intervenute le associazioni Lav e Marevivo rendendo pubblica una video investigazione in cui raccontano la vita di questi animali, denunciando una serie di violazioni e sostenendo, in particolare come in Italia i delfinari non abbiano alcuna funzione educativa né scientifica o di conservazione della specie (caratteristiche in realtà obbligatorie per legge), dedicandosi esclusivamente allo spettacolo.
Ovviamente, chi ha trascorso una vita intera nei delfinari la pensa in un altro modo. Quello di Rimini è stato fondato, appena la legge istituita nel 1968 lo ha consentito, da Nemmo Fornari, agronomo e appassionato di animali, che pochi anni prima, nel 1963 a Cesenatico aveva incontrato un delfino finito nel porto canale con cui aveva giocato e parlato tutta una serata e che aveva conquistato. Rispetto alle rivendicazioni di Lav e Marevivo, da Rimini possono rispondere nel merito.
Punto primo: a Rimini la ricerca si fa. “Grazie a mio padre – spiega Monica Fornari - negli anni Novanta, quando ancora la scienza rispetto ai delfini non esisteva, abbiamo assunto la dottoressa Raffaella Pizzi, allora appena laureata in biologia marina, come responsabile delle ricerche del Delfinario di Rimini. Oggi è considerata riferimento a livello europeo per lo studio di questi animali. Sono state sviluppate quattro aree di ricerca: etologica, bioacustica, ecologica e biologica. E’ merito nostro se oggi si può ottenere il dna dai delfini senza inciderli (bensì semplicemente strisciando il vetrino sulla pelle dello sfiatatoio), pratica che è stata ed è utile per studiare sia le malattie sia le potenzialità di questi animali. Io stessa, che per venti anni mi sono occupata del settore commerciale, andavo spesso nelle scuole per spiegare l’importanza della ricerca che stavamo portando avanti. Ancora oggi ospitiamo tantissime scolaresche”.
Il delfinario di Rimini, è, in effetti, primo in Europa per nascite e per sperimentazioni scientifiche. Sono oltre 100 le tesi di laurea state realizzate sugli animali nel vascone che ora sta all’ombra della ruota panoramica, 13 le università con cui la struttura collabora e gli studi pilota sul dna hanno conquistato anche il Cnr. Il delfinario di Rimini ha all’attivo anche una cinquanta di conferenze internazionali sulle sue ricerche nell’ambito dei mammiferi marini.
Le associazioni puntano anche il dito sul fatto che nei delfinari sarebbero consentiti incontri troppo ravvicinati del pubblico con i delfini, a scapito della salute di questi ultimi. “Gli animali, anche nel nostro delfinario, obbligatoriamente non possono entrare a contatto con il pubblico nemmeno quelli chiamati sul palco”, precisa Fornari. “I nostri istruttori sono rigidissimi. E’ una questione di igiene: un delfino può morire per un raffreddore. La specie, una volta molto diffusa (e in contrasto con i pescatori perché si nutre di pesce azzurro), adesso è in via di estinzione (categoria a1). E’ anche vero, comunque, che al delfino l’uomo piace. Ci sono tanti casi nel mondo in cui il delfino è stato protagonista per aver salvato la vita all’uomo”. Tutto in regola, assicurano quindi da Rimini. “Noi abbiamo avuto 75 ispezioni in incognito e ogni volta gli ispettori ci hanno fatto i complimenti per la modalità con cui abbiamo approcciato gli animali. Abbiamo sempre rispettato tutti i protocolli stabiliti dalla legge”.
Il delfinario dei Fornari ospita quattro delfini a Rimini, mentre due sono attualmente al parco Oltremare di Riccione. Per una attenzione sempre maggiore degli animali “abbiamo chiesto al Comune di costruire una vasca aggiuntiva per cura medica e per i parti dei nostri delfini”. Se davvero la proposta di legge per la chiusura andasse in porto verrebbero a generarsi diversi problemi. Di cui uno molto grave. “I delfini nati in cattività non possono che rimanere in cattività, sono stati allevati in casa. Se li prendessi e li abbandonassi in mare aperto sarei una criminale, probabilmente morirebbero perché loro non sono abituati a quella vita. Aldilà delle difficoltà reali di procurarsi il cibo, c’è anche il fatto che l’acqua del mare è troppo inquinata. Noi la prendiamo la ripuliamo con quarzi rosa, togliendole detriti, piombi, metalli pesanti rifiuti organici. Sinceramente prendere i nostri delfini e ributtarli nell’acqua sporca non ci va. Anche per questo, secondo me chi vuole chiudere i delfinari va contro la legge. Anzi, i delfinari sarebbero piuttosto da sostenere per il tanto che portano: emozione, ricerca, pet terapy anche con bambini autistici”.
Dall’esperienza del delfinario di Rimini, infine, è anche nata la onlus “Save the dolphins” che pone al centro “il delfino come anello di collegamento tra il mare e l’uomo. Ha i polmoni, respira come l’uomo ma sta in acqua. E’ il simbolo più interessante dell’interazione tra la terra e il mare”. Nata nel novembre del 2012, l’associazione ha il compito di “approcciare il problema della salute dell’ambiente e dei suoi abitanti, per poter parlare di condivisione e di studi di ricerca, per poter organizzare corsi formativi di conoscenza della nostra realtà marina”.
Agnes Obel
Nella foto la cantautrice danese Agnes Obel
Al via questa sera il Verucchio Festival
Doppio concerto al femminile per l’apertura della 29esima edizione del Verucchio Festival 2013, in programma dal 18 al 27 luglio, con la direzione artistica di Ludovico Einaudi. Verucchio Festival apre i battenti giovedì 18 luglio alle ore 21.30 sul Sagrato Chiesa della Collegiata, sul palco Agnes Obel e Thony.
La cantautrice Agnes Obel è nata a Copenaghen, ha studiato presso l'Università di Roskilde, ma vive da anni a Berlino. Possiede una voce incantevole ed un’innata eleganza al pianoforte. Il suo album di debutto Philharmonics ha ottenuto un successo formidabile in Europa, divenendo un vero caso. Dopo aver ottenuto i massimi riconoscimenti nella sua terra natale e in Francia (disco d'oro), ha ottenuto ottimi riscontri in Olanda e negli USA, dove la sua musica è stata scoperta grazie all'inserimento di un brano nella fortunata serie TV “Grey's Anatomy”. La sua musica è una miscela di melodie sognanti, pop, folk e musica classica. Con molta probabilità al Verucchio Festival presenterà in anteprima i materiali del nuovo disco Aventine, in uscita a settembre.
Nota al grande pubblico grazie a Tutti i Santi Giorni di Paolo Virzì, film per cui è stata nominata come miglior attrice protagonista ai David di Donatello, Thony è anche e soprattutto una delle migliori cantautrici emerse recentemente sulla scena italiana. Dopo un contratto con la Sony e un disco scritto ma mai pubblicato, Thony nel 2012 riesce finalmente a pubblicare il suo primo vero album, Birds, che di Tutti i santi giorni è anche colonna sonora. Delicato ed espressivo, il suo esordio è una rivelazione, che ne riesce a comunicare passione e talento. Dalle note di Birds traspare tutto l’amore per l’artista siciliana per il cantautorato folkrock della scuola americana, con riferimenti che vanno da Cat Power a Nick Drake.
Biglietto unico 18 euro. Prevendite on line su www.ponderosa.it, www.ticketone.it, www.vivaticket.it o presso l’ufficio IAT di Verucchio. Per informazioni: Ufficio IAT Verucchio tel. 0541/670222; www.prolocoverucchio.it, www.verucchiofestival.it, www.facebook/VerucchioFestival
La tenerezza delle cose. Roberta Dallara alla Lavanderia
La tenerezza delle cose. Roberta Dallara alla Lavanderia
Il 4 luglio scorso, presso il locale Lavanderia RiCircolo di cervelli, a Rimini, in via Cavalieri 16, si è inaugurata la mostra La tenerezza delle cose: quadri di Roberta Dallara Fino al 31 luglio, da martedì a domenica, orario 17-24.
Roberta Dallara, nata nel 1971, è originaria di Cervia e vive a Bologna. Dopo gli studi al liceo artistico e all'Accademia di Belle Arti. Presente in numerose mostre personali e collettive è recentemente stata selezionata per il Premio Arte 2013.
Ne parliamo con Marina Sangiorgi, scrittrice, che ha curato il testo di presentazione della mostra. Perché il titolo “La tenerezza delle cose”?
Perché la Dallara sa ritrarre il mondo rivelandone la profonda tenerezza, e giustizia, che è data, non dipende da noi, ma che possiamo sempre riconoscere. Le nature morte della Dallara sono vive: le tovaglie, le tazze, pulsano di vita, risplendono di luce. Questa visione non è scontata nella pittura contemporanea, che spesso “si presta all'insinuazione metafisica che le cose esistano soltanto come noi le percepiamo, o che non esistano del tutto” (G.K. Chesterton). Molta pittura realista e iperrealista sottilinea il grottesto, appiattisce la realtà a una sola dimensione. Nelle opere della Dallara invece le cose sono calde, hanno una consistenza e un destino.
Come manifesto di questa mostra si è scelto il quadro che ritrae un semplice sacchetto di colore arancio, un oggetto apparentemente insignificante, perché questo prendersi cura di cose umili?
Quel sacchetto è importante. Anzi: tutti i sacchetti sono importanti. Il dettaglio è centrale, un sacchetto è il protagonista, vale la pena dipingerlo con la massima cura. E accanto al sacchetto c'è un vecchio comodino, di quelli presenti ancora in tante case. Il sacchetto è famigliare, il comodino è famigliare. È sorprendente la coincidenza di esperienza tra autore e fruitore, in questa opera.
Questa familiare normalità pare aleggiare su tutte le nature morte, così come nel quadro con i chicchi di melograno su una tovaglia, dove spicca il bel rosso, e si sente tra le dita la consistenza della stoffa, quel cotone spesso delle tovaglie di una volta o il cocomero tagliato a metà accanto a un girasole, e un fico aperto con la sua carnosa polpa che domina la tela, la riempie. Un frutto solo, scelto, salvato. C’è poi, un’altra sezione di opere che raccontano storie di donne, storie intime con gesti contenuti e piccoli scarti di azione, così che sembrano più introspezioni psicologiche.
Un quadro in particolare mi colpisce, c’è una donna seduta sul letto si toglie le scarpe da lavoro, si mette quelle da tango, nella tensione delle gambe c'è già tutto lo slancio del ballo. La luce che entra dalla finestra bacia il pavimento. È una caratteristica costante delle opere della Dallara: il pavimento è sempre illuminato, baciato, privilegiato dalla luce. Una seggiola vista dall'alto: il merletto bianco, sul cuscino blu. È magistrale, commovente, la delicatezza del dettaglio. La Dallara dipinge donne che guardano dalla finestra, che aspettano, che sperano. Sembra conoscere delle donne tanti aspetti intimi e segreti, e non li rivela. Ma li lascia immaginare: c'è tutta una vita di affanni in queste donne. In un altro si vede una donna già pronta per uscire, in tubino nero e tacchi, finisce di lavorare al computer, con la mano sul collo cerca di alleviare la stanchezza, la solitudine. Deve essere, e non ha pace. Ed è la stessa donna ritratta nel quadro accanto, come un romanzo per immagini, si guarda allo specchio mentre si mette il rossetto, e in un attimo in cui il tempo è sospeso si chiede “chi sono?”. E pare chiederlo anche a noi, che rimaniamo di fronte alla tela, di fronte a lei, con la stessa domanda, protesi nella stessa attesa. Della vita che può ricominciare, e ricomincia infatti, un attimo dopo, burrascosa.
Alessandro La Motta
GIORNALAIO 18.07.2013
Aeroporto: facchini in sciopero, arrivano i volontari. Murri, a ottobre partono i lavori al centro commerciale. Fogne, Renzi: tariffa acqua aumenterà del 30 per cento a famiglia. Biodigestore, Uptown non digerisce. Case popolari, le nuove regole. Lavoro sfruttato negli alberghi, la replica di Rinaldis
Aeroporto (oggi in tribunale). “Stante la situazione (che definire critica è poco) di Aeradria, si arruolano persino i volontari per riuscire a garantire i normali adempimenti relativi al traffico. Il primo sabato di luglio, una giornata che poi è stata salutata come un record dal punto di vista volativo, i gruppi di facchini erano in agitazione sindacale: alla fine lo sciopero non è stato proclamato e non si è svolto, ma al posto dei muscolosi operatori della Giacchieri Sas, erano già pronti a scendere in pista i soci dell’Aeroclub. Ce lo conferma il presidente del sodalizio, Fabio Falsetti”, LaVocediRomagna (p.11).
Riqualificazione a Bellariva, intanto si inizia con il centro commerciale, CorriereRomagna (p.3). “Questa volta parte davvero. La data fissata è quella del prossimo ottobre quando dovrebbero prendere il via (il condizionale è sempre d’obbligo) i lavori di riqualificazione della Colonia Murri. Si comincia dalla galleria commerciale: un colosso di quasi 10mila metri quadrati (per la precisione 9.207, quasi quanti ne conta l’iper Malatesta) in cui troveranno posto: negozi, bar, ristoranti e spazi per l’intrattenimento. Ma non il settore alimentare. Di pari passo, gli altri lavori al via sono quelli che riguardano i parcheggi: 300 interrati, tanto per iniziare. La novità è emersa durante la Conferenza dei servizi che si è svolta ieri. Un incontro soprattutto tecnico e conoscitivo per le categorie presenti (Confesercenti, Confcommercio, Legacoop, associazioni dei consumatori) che non avevano potere decisionale” e che da tempo protestano. “Investimento complessivo pari a 70 milioni di euro. Accanto al restyling della colonia è prevista la creazione di quattro palazzine alte oltre 20 metri nella vicina area Ceschina (a monte di viale Regina Margherita), con 11mila metri quadri di appartamenti e un parcheggio da 1.600 posti. Ma anche 19mila metri quadrati di verde e un percorso di piste ciclabili lungo tre chilometri. Ma questa è solo la seconda fase del progetto. Per ora Rimini & Rimini ha chiesto, e ottenuto, di procedere con il commerciale. No delle categorie. Confesercenti e Confcommercio hanno ascoltato le novità ed espresso una valutazione analoga: «Questo progetto nasce vecchio, specie adesso che il commercio naviga in cattive acque. Ci aspettavamo altro, magari qualcosa di più legato al turismo. Ma purtroppo non abbiamo potere di veto»”.
Fogne. “Altro che 9 euro all’anno per famiglia, il PSB “ottimizzato” (PSBO) si risolverà in una “stangata” del 30% dal 2014 al 2020: suona il campanello d’allarme Gioenzo Renzi all’indomani della seduta di commissione comunale nella quale è stato illustrato il piano delle opere finalizzate ad eliminare quasi completamente gli scarichi a mare… «Ebbene, dopo il contributo di 37 milioni a fondo perduto del Comune e comunque previsto a carico dei riminesi per il PSBO, sempre sugli stessi riminesi si scaricano tariffe per 117 milioni di euro, con un aumento tariffario del 30% dal 2014 al 2020 a seguito di altri investimenti a carico di ex ATO Rimini ammontanti a 58 milioni di euro, per un totale investimenti di 212 milioni, in aumento rispetto al allo stesso PSB ottimizzato»”, LaVoce (p.12).
Sicurezza. Le categorie economiche da tempo ne lamentano la rarefazione a Rimini (lanciando anche sottoscrizioni). L’assessore comunale Jamil Sadegholvaad spiega che “il problema esiste ma, allo stesso tempo, vanno sottolineati l’impegno e la risposta delle forze dell’ordine che per l’episodio di domenica mattina hanno arrestato nel giro di poche ore due dei responsabili, arrestato il rapinatore di questa mattina (ieri, ndr) al mercato, attivato un presidio in piazza Ferrari e sono intervenute nell’area dell’ex macello. A livello nazionale mi auguro che al più presto Rimini venga tenuta nella giusta considerazione, specie per le dimensioni metropolitane che assume durante l’estate. Grazie al lavoro del prefetto Palomba, sia pure in regime di tagli, nel nostro territorio è arrivato il contingente di rinforzi estivi più numeroso di tutta Italia. Un’altra importante risposta arrivata dal tavolo sulla sicurezza riunitosi martedì in prefettura è quella relativa alle telecamere di videosorveglianza, con la messa in rete di quelle installate dal Comune ma anche di quelle dei privati che consentiranno un maggiore controllo del territorio. La questione sicurezza è di estrema attualità ma i cittadini devono sapere che l’attenzione di tutti è massima”, NuovoQuotidiano (p.3).
Biodigestore Ca’Baldacci, i residenti dissentono da Hera. “«Che l’impianto sia migliorativo rispetto a quello precedente - afferma Elisabetta Garutti per il comitato “Rimini Uptown” - dovrebbe essere detto da chi abita vicino all’impianto, cioè i residenti che, non si capisce perché, da mesi lamentano ogni sorta di disagio (rumore, traffico di mezzi pesanti, puzze e incognita sulla qualità dell’aria che respirano). Lamentele che negli anni precedenti (e dico anni, non l’anno precedente nel quale l’impianto era chiuso), non c’erano mai state in questa misura. Forse una o due segnalazioni all’anno come riportato nelle dichiarazioni ambientali di Hera. Da dicembre 2012 ad oggi ci sono state più di 150 segnalazioni. Inoltre, secondo un calcolo effettuato da un tecnico sulla base di 3.600 tonnellate di biogas prodotto, il livello delle emissioni non è pari a 45 caldaie ma a migliaia»”, Corriere (p.6).
Case popolari, le nuove regole.“Parere positivo ieri mattina, anche se con l’importante astensione nelle fila della maggioranza del consigliere di Fds Galvani, in prima commissione consiliare alle proposte di modifica del regolamento per l’assegnazione e la gestione di alloggi di edilizia popolare presentate dall’assessore al Welfare Gloria Lisi. Una materia che secondo la vicesindaco “da tempo necessitava di essere rivista, sia per colmare alcune lacune evidenti sia per venire incontro alle nuove esigenze”, leggi crisi economica”, NQ (p.7).
“Ieri mattina sono state approvate modifiche che riguardano ad esempio il maggior controllo per l’attribuzione del punteggio per sfratto per morosità, mentre è stato innalzato il limite di età per il riconoscimento di anziani soli, che passa da 60 a 65 anni. Tra 2mila e 4mila punti per gli ultrasettantenni con una anzianità di residenza di almeno 5 anni. Inoltre viene introdotta una nuova condizione denominata “sistemazione a seguito di sfratto e condizioni equiparate”: è prevista l’attribuzione di 12.060 punti per un periodo di 18 mesi dalla data del rilascio del l’alloggio interessato dallo sfratto. Casa Rimini. Il provvedimento destinato a fare più clamore, è comunque quello racchiuso nello slogan casa ai riminesi, anche se sono pure gli immigrati che da più anni risiedono e lavorano a Rimini ad averlo richiesto. In sintesi, punteggio più alto sulla base degli anni di residenza a Rimini: il tetto massimo è 7.300 punti per dieci anni di anzianità (2 punti per ogni giorno di residenza a partire dal terzo anno dalla data di iscrizione anagrafica)”, Corriere (p.8).
Aumentano i giovani disoccupati. “Mercato del lavoro giovanile, difficile anche a Rimini dove nel corso dell’ultimo anno la disoccupazione giovanile ha toccato la punta del 20,5%. Si perdono, inoltre, i giovani occupati. Il gruppo dei 25-34enni, pur rimanendo il più numeroso, decresce di 658 unità rispetto al 2011. Molto più consistente è il calo dei lavoratori under 25, poiché gli avviati con età compresa fra 15 e 24 anni risultano quasi 1.900 in meno, arrivando nel 2012 a 12.922, con una variazione negativa annua del 12,7%”, Corriere (p.5).
Cameriere sfruttate e lavoratori a nero negli alberghi della riviera. “Sono quattro le strutture alberghiere della provincia nel mirino dei sindacati per la pratica che avrebbe preso piede quest’anno di pagare le donne delle pulizie a cottimo, ovvero due euro per ogni camera sistemata. A dirlo è Isabella Pavolucci della Filcams- Cgil, secondo la quale questi casi, se confermati, sarebbero la spia di un fenomeno in preoccupante espansione... Sul tema cottimo replica ai sindacati la presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini Patrizia Rinaldis, la quale invita a usare prudenza prima di sparare a zero contro un sistema, quello delle cooperative che si occupano appunto del servizio di pulizia, che si sta rivelando utilissimo per molti alberghi per fronteggiare una stagione difficilissima e dall’andamento estremamente altalenante come l’attuale: “Il ragionamento che fanno i sindacati è deviante - sottolinea - perché come spesso succede si parte da casi specifici per arrivare poi a pericolose generalizzazioni, il cui unico intento è quello di gettare un’ombra sinistra su un’intera categoria”. Ma per la leader degli albergatori riminesi anche lo stesso puntare il dito sulla questione- cottimo nel suo specifico è deviante: “Le parti sociali nel porre l’accento sui due euro per camera che avrebbero sostituito la retribuzione oraria – spiega - lamentano condizioni di sfruttamento. Ma vorrei ricordare che in media ogni ora si puliscono –questo almeno è ciò che è richiesto normalmente alle persone che fanno questo lavoro - quattro camere, per cui la cifra che in realtà bisognerebbe sottolineare è quella di otto euro all’ora e non di due”, NQ (p.5).
17 07 2013 | Rimini | Controlli Gdf a Riccione, scoperto hotel con 11 lavoratori in nero
Rimini | Controlli Gdf a Riccione, scoperto hotel con 11 lavoratori in nero
Giro di vite della Guardia di Finanza di Rimini sulle attività economiche lungo la fascia costiera, con controlli intensificati per tutta l'estate e relativi alla ricerca di lavoratori impiegati in nero. Nell'ultima settimana, infatti, le Fiamme Gialle hanno scoperto a Riccione un hotel che impiegava 11 lavoratori privi di qualsiasi contratto, su di un totale di 14 impiegati. Tra loro anche un cittadino albanese senza permesso di soggiorno. Nei guai è finita la titolare dell'albergo: una polacca residente a Reggio Emilia che rischia sanzioni fino a 15 mila euro, ma anche la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Un 12esimo lavoratore in nero è stato scoperto, invece, in un'autofficina del riminese. Si tratta di una persona già in pensione, ma che prestava la propria opera, dietro compenso nascosto al fisco, da oltre un anno. "Le indagini e le segnalazioni dei cittadini hanno permesso di acquisire notevoli informazioni riguardanti i fenomeni della specie in atto nella provincia di Rimini che - ricorda la Guardia di Finanza - per quanto non assumano ancora dimensioni preoccupanti, contribuiscono comunque a distorcere la concorrenza leale, specie nel settore turistico, e arrecano un danno economico e sociale all'intera collettivita' e agli stessi singoli lavoratori". (AdnKronos)
17 07 2013 | Rimini | Fogne, i dubbi di Renzi e Giudici sul piano ottimizzato
Rimini | Fogne, i dubbi di Renzi e Giudici sul piano ottimizzato
Nonostante abbia il favore della terza commissione consiliare, il piano per la salvaguardia della balneazione di Rimini ottimizzato fa sorgere diversi dubbi.
“Purtroppo – nota Gioenzo Renzi (Fdi) - è stata rinviata al 2016 la risposta che ho posto in commissione all’ingegner Barilli sulla prevista condotta sottomarina con impianto idrovoro nel Bacino Ausa. Che bisogno c’è di realizzare una costosa condotta, se è vero come ha detto lui, che servirebbe per smaltire in mare un’acqua definita “pulita” perché quella di prima pioggia e inquinata sarebbe raccolta nelle vasche di accumulo?”. Renzi ricorda al proposito che l’intervento sull’Ausa, comporta un aumento dei costi di 11 milioni di euro.
Il consigliere del Pdl Eraldo Giudici, invece, pone dei dubbi sull’effettiva risoluzione del problema della balneabilità a Rimini grazie al nuovo piano. “Pur creando volumi di invaso maggiori, o procedendo alla separazione delle reti, sembra di difficile realizzazione l'eliminazione totale degli scarichi, date le condizioni del territorio e la pluviometria caratterizzata da eventi sempre più "estremi" e ricorrenti”, fa notare Giudici.
“La riproposizione del ‘tubone’ per il rilancio al largo – sottolinea il consigliere del Pdl – lascia intendere che diverse questioni sono tutte da chiarire, mentre è fondamentale che le acque scaricate non costituiscano mai un problema per il corpo idrico recettore, tanto più nei periodi utili alla balneazione. Occorre capire come saranno gestite le acque accumulate durante gli eventi di pioggia intensi, il rischio è che tali acque siano troppo inquinate per poter essere scaricate a mare in sicurezza e troppo poco inquinate per poter essere depurate”. E così Giudici ripropone l'idea, già bocciata da Hera, di Massimo Solaroli e che “potrebbe consentire ad esempio di ridurre le problematiche degli scarichi del centro storico nell’Ausa, rendendo più gestibili gli scatolari esistenti e più efficaci gli invasi di accumulo previsti dal psb ottimizzato”.
17 07 2013 | Rimini | Tariffe illegali per pulizia camere, Rossi: Basta svendere i diritti dei lavoratori
Rimini | Tariffe illegali per pulizia camere, Rossi: Basta svendere i diritti dei lavoratori
Dopo la notizia di ieri di Filcams circa la tariffa di 2 euro applicata per la pulizia di una camera in alcune realtà ricettive riminesi, l’assessore alle politiche del lavoro del Comune di Rimini Nadia Rossi chiede chiarimenti.
“Ancora una volta – spiega l’assessore - il lavoro estivo pare una variabile dipendente: si viene inquadrati, ormai, nei modi più strani e pagati come capita. C'è una questione di diritti, una questione salariale e di contributi: si vuole davvero continuare a praticare dumping sui diritti dei lavoratori e sui loro salari? Si vuole continuare a pensare che il lavoro irregolare sia una sorta di "fattore produttivo improprio" che il settore turistico e di servizi debba contemplare?”.
Non è questa l’unica domanda di Nadia Rossi che sulla vicenda chiede più approfondite riflessioni. “Perché poi ci si meraviglia delle offerte turistiche a prezzi ridicoli? Vogliamo dare un segnale che vada nella direzione di un'offerta che punti alla qualità, alla regolarità, al rispetto delle normativa? Gli imprenditori locali che da sempre investono sulla qualità non possono non risentire di una concorrenza del genere. Il consiglio comunale, il 14 marzo scorso, ha approvato un ordine del giorno che va in questo senso. Per questo, a nome dell’amministrazione comunale, vorrei sollecitare una più approfondita riflessione sul tema del lavoro, che va inserito in un ragionamento più ampio sul prodotto Rimini”.
17 07 2013 | Rimini | Mostre: Bombardi, Frisoni, Giovagnoli e La Motta alla Bridge di San Giuliano
Rimini | Mostre: Bombardi, Frisoni, Giovagnoli e La Motta alla Bridge di San Giuliano
Dj set e aperitivo al borgo San Giuliano a Rimini per brindare all’apertura della mostra d'arte contemporanea curata dal giovane riminese Niccolò Moscatelli (appuntamento venerdì 19 luglio alle 19,30 presso la bridge & con-temporary gallery) con alcuni tra i più rinomati artisti del panorama locale e nazionale, tra cui lo scultore Francesco Bombardi e i pittori Davide Frisoni, Luca Giovagnoli e Alessandro La Motta.
“Se il ponte è il simbolo dello scorrere del tempo, senza dubbio il volto – spiega il curatore – ne è lo specchio e ne raccoglie materialmente le tracce. Le stesse che troveremo visitando la mostra, nelle alchimie di terra e ferro dello scultore Francesco Bombardi, negli sguardi ruvidi sulle superfici di Davide Frisoni, nelle memorabilia sussurrate nelle tele di Luca Giovagnoli e nelle ossidazioni mitologiche dei lavori di Alessandro La Motta”. Le opere saranno visibili fino al 4 agosto, dal venerdì alla domenica dalle 19 a mezzanotte. L'ingresso è libero.
17 07 2013 | Rimini | Case popolari, cambiano le regole
Rimini | Case popolari, cambiano le regole
Novità in tema di edilizia residenziale pubblica. Questa mattina la prima commissione ha mandato al consiglio con parere positivo dei consiglieri del Pd e quello negativo del presidente Nicola Marcello, Liliana Cingolani (Pdl) e Gianluca Tamburini (M5S). In seno alla maggioranza si è astenuto Savio Galvani (Fds). A illustrare le modifiche il vicesindaco Gloria Lisi.
“Interveniamo su un regolamento che necessitava da tempo di essere rivisto - commenta Lisi – colmando delle lacune e venendo incontro alle nuove esigenze. Quello di questa mattina è stato un primo passaggio importante, che sarà arricchito dal dibattito e dal confronto del consiglio comunale”. Tra le principali modifiche c’è l’eliminazione dell’esclusione d’ufficio dei richiedenti che non hanno provveduto a sottoscrivere la dichiarazione Ise/Isee entro i termini della scadenza del bando, ad ogni aggiornamento della graduatoria, e che saranno invece ora contattati dagli uffici competenti, con richiesta di conferma entro 30 giorni (solo allora saranno esclusi).
E ancora, ci sarà maggiore controllo nell’attribuzione del punteggio per “sfratto per morosità” grazie a un’apposita commissione tecnica nominata dal Comune che valuterà i progetti e sarà introdotta una nuova condizione denominata “sistemazione a seguito di sfratto e condizioni equiparate” che prevede l’attribuzione di 12.060 punti per un periodo di 18 mesi dalla data del rilascio dell’alloggio interessato dal provvedimento di sfratto.
E’ stato innalzato il limite di età per il riconoscimento di anziani soli, che passa da 60 a 65 anni (6900 punti minimo, che aumenta di 200 punti per ogni anno successivo ai 65, fino a 9.900). Tra 2000 e 4000 punti per gli ultrasettantenni con un’anzianità di residenza di almeno 5 anni. E’ stata riformulata la definizione di un nucleo di un solo adulto con minore. La condizione viene riconosciuta solamente se il nucleo è anagraficamente composto dal solo adulto con minori o se sussiste coabitazione con il padre del minore o altro adulto. Questo per evitare le strumentalizzazioni di condizioni famigliari “non istituzionalizzate”.
Infine, il punteggio massimo attribuibile è di 7.300 punti per 10 anni di anzianità di residenza a Rimini (2 punti per ogni giorno di anzianità di residenza a partire dal terzo anno dalla data di iscrizione anagrafica nel Comune).
17 07 2013 | Rimini | Disoccupazione giovanile, numeri record in provincia
Rimini | Disoccupazione giovanile, numeri record in provincia
Numeri da record per la disoccupazione giovanile in provincia di Rimini dove si registra un meno 12,7 per cento in avviati under 25. Sono state 257 le domande pervenute alla Provincia per il Piano Giovani 2012 della Regione Emilia Romagna riguardo al fondo per l’assunzione e la stabilizzazione lavorativa dei giovani tra i 18 e i 34 anni. Di queste 213 sono quelle ammesse a contributo, corrispondenti ad altrettanti giovani assunti o stabilizzati. Al bando hanno partecipato 138 aziende del territorio, con un contributo assegnato di 1,64 milioni di euro di risorse straordinarie comunitarie, nazionali e regionali.
Il gruppo dei lavoratori 25-34enni, pur rimanendo il più numeroso, si attesta a quota 18.296; con una perdita di 658 unità rispetto al 2011, che significa una riduzione del 3,6%. Assai più consistente è il calo dei lavoratori under 25, poiché gli avviati con età compresa fra 15 e 24 anni risultano quasi 1.900 in meno, arrivando nel 2012 a 12.922, con una variazione negativa annua del 12,7%. All’interno del gruppo più giovane si riscontra però una notevole differenza, dal momento che mentre i 25-29enni scendono del 3,1%, il numero di ragazzi fra i 15 e 19 anni assunti alle dipendenze si riduce, a distanza di un anno, di un terzo (- 33,9%). Questo autentico ‘crollo’ delle assunzioni tra i giovanissimi è in buona parte riconducibile alla nuova normativa sull’apprendistato che ha praticamente impedito l’assunzione di apprendisti minorenni nel secondo trimestre dell’anno, vale a dire nel periodo in cui alberghi, ristoranti e pubblici esercizi attivano la maggior parte dei contratti stagionali.
Tra i lavoratori stagionali del 2012 il gruppo dei 25-34enni è quello più consistente con oltre 7.700 unità; un numero in crescita del 2,4% rispetto all’anno precedente e che corrisponde al 27% del totale. I giovani under 25 sono, invece, 7.280 e rappresentano poco più di un quarto (25,4%) di coloro che hanno avuto almeno un avviamento nel turismo durante l’estate 2012. Il confronto col 2011 fa emergere un significativo calo del 5,7%, che è certamente correlato con la riduzione nella stessa classe di età vista in precedenza tra gli avviati complessivi. Nell’interpretare questo dato si può quindi ribadire l’effetto della nuova normativa sull’apprendistato che, a partire dall’aprile 2012, ha praticamente impedito l’assunzione di apprendisti minorenni all’interno delle imprese turistiche.
Per far fronte alla situazione, al fondo straordinario si aggiungono anche gli interventi che da corso d’Augusto hanno destinato alla formazione professionale per l’Occupabilità di giovani e adulti assegnando circa 900mila euro, di cui 200mila per attività tese a migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere. Nel dettaglio si parla di: 14 operazioni, che comprendono 40 progetti, per un monte ore pari a 57.564, rivolti a 393 utenti; 7 operazioni, articolate in 10 progetti, per un monte ore pari a 28.800, rivolti a 102 utenti (donne). Sono stati, inoltre, approvati interventi per la transizione scuola/lavoro di giovani disabili con l’assegnazione di 212.574 euro per la realizzazione di 4 operazioni, articolate in 8 progetti, per un monte ore pari a 14.320, rivolti a 58 utenti.