tortora-chiaroRiccione | In Comune adottato a fine mandato il poc "per gli 'amici'"

 

Parla di tappa storica il sindaco di Riccione Massimo Pironi all'indomani dell'adozione della prima variante al Poc (Piano operativo comunale). "L’attitudine alla pianificazione che ha caratterizzato la nostra azione amministrativa oggi viene elevata a sistema e si configura una idea di città capace di orientare nei prossimi anni tutte le azioni e gli investimenti pubblici e privati che si svilupperanno sul nostro territorio", dice orgoglioso il sindaco. "Non si tratta di uno strumento rigido e immodificabile. Sarà anzi improntato a flessibilità e implementazione ogni qualvolta si concretizzeranno opportunità nuove e imprevedibili. Si può pensare a questo riguardo, ad esempio, alla variante agli strumenti di pianificazione, che si potrà attuare mediante accordo di programma, per la zona termale non appena i privati coinvolti saranno in grado di formulare una proposta di sviluppo di questa importantissima area pur nel rispetto della sua vocazione turistica del pubblico interesse. Nel nuovo Piano operativo si andranno a recuperare dotazioni pubbliche di grande rilevanza nel rispetto dell’equilibrio tra nuove aree di espansione ed interventi in ambiti consolidati. Tale equilibrio sta nel fatto che degli oltre 160.000 mq di potenzialità edificatoria contenuta nel PSC ne vengono di fatto impegnati solo poco più 40.000 mq", per un totale di 600 appartamenti (il 20 per cento in edilizia convenzionata).

 
I comparti del nuovo poc comprendono aree di nuova edificazione (viale Arezzo, viale Bari, San Lorenzo-area Ex Incontro, San Lorenzo-via Pavia), interventi di recupero di edifici già esistenti (area ex sede ENEL di via XIX Ottobre, Raibano, Carbonia, via Emilia), interventi di rilevante interesse pubblico (Porto, Parco agricolo del Rio Melo). "Si tratta per lo più di zone in cui il Pd raccoglie consensi bulgari", ricordano dai banchi dell'opposizione. Se, infatti, il sindaco da parte sua canta vittoria, dopo la crisi di maggioranza in commissione che ha visto Stefano Piccioni votare contro la variante, dal Pdl parlano di tempi sbagliati e fanno notare come "secondo la legge regionale i piano operativi comunali valgono 5 anni, un tempo pari alla durata in carica di una amministrazione". "Il motivo è semplice - spiega il consigliere Alessandro Barnabé - e riguarda proprio la possibilità per un sindaco nell'arco del suo mandato di dare vita a una sua politica urbanistica. E' per questo che i piani operativi andrebbero in realtà approvati possibilmente entro il primo anno, per poi essere messi in pratica nel corso del mandato. Qui siamo invece di fronte a un poc che viene adottato a un anno dalle prossime amministrative". Un piano quindi poco tempestivo anche perché arriva dopo anni di crisi che si sono abbattuti in maniera impietosa soprattutto sull'edilizia e le imprese, che allo stato attuale non sono più in grado di costruire. Da qui, ma non solo, il voto favorevole del Pdl (che ha votato contro la variante nel suo complesso) all'emendamento della maggioranza che ha tagliato i metri quadri edificabili. "Tra gli emendamenti che ci hanno bocciato - spiegano - anche quello per un ulteriore taglio dei metri quadri: noi in questo frangente molto particolare propendiamo decisamente per la riqualificazione". Dal Pdl anche una spiegazione dei motivi che hanno portato all'adozione comunque, ma in ritardo, della variante. "Di mezzo ci sono dei proprietari che potranno incassare dalla vendita dei loro terreni alle imprese, imprese che pur non essendo in grado allo stato attuale di costruire, acquisteranno le aree in attesa di tempi migliori".

tortora-scuroRimini | Una città nelle mani del commercio abusivo 

Audizione 'propedeutica' questa mattina in comune in attesa del consiglio la prossima settimanaì. Si è parlato di abusivismo, la piaga non solo in spiaggia delle estati riminesi, e accanto ai consiglieri commissari, all'assessore Jamil Sadeholvaad e al comandante della municipale Vasco Talenti, ci sono stati i rappresentanti delle associazioni di categoria, in particolare Confcommercio, Cna, Confartigianato, la Cooperativa bagnini Rimini sud e l'associazione degli operatori balneari. I numeri li ha dati il comandante. Dai risultati sul campo, "dal 15 giugno a ieri - ha detto Talenti - sono stati effettuati 159 sequestri (32 penali, 53 amministrativi e 74 rinvenimenti). Per quanto riguarda gli alloggi sovraffollati e occupati dai venditori abusivi, sono stati fatti dieci sopralluoghi, concentrati in particolare nella zona di Rimini centro e Rimini sud", al personale impiegato. "Il maggior dispiegamento di uomini è nella zona di Rimini sud, con gruppi da 5 a 8 agenti per la mattina e altrettanti per il pomeriggio impiegati in spiaggia. Nella zona nord invece, meno problematica, sono impiegati due agenti al mattino e due al pomeriggio. Quindi, ogni giorno, sono impegnati da 14 a 20 agenti sulla spiaggia per contrastare l’abusivismo commerciale, in divisa o in borghese. A questo si aggiunge l'’attività serale condotta dalle pattuglie del reparto Mobile e dai distaccamenti Centrale, di Miramare e di Viserba". Per scoraggiare i clienti "sono stati distribuiti 15mila volantini di “Consigli per gli acquisti sicuri a Rimini” e altri 10mila sono in stampa".
L'assessore, non nasconde il problema. "Appare sempre più evidente l’importanza del tema dei rinforzi estivi. Nonostante gli sforzi di sindaco e prefetto, i rinforzi sono giunti a stagione ampiamente iniziata. Questo ovviamente rende difficile quello che dovrebbe essere un necessario lavoro di prevenzione a inizio stagione. Certamente nulla si può eccepire sul grande lavoro svolto da parte dei contingenti ordinari delle forze dell’ordine sul territorio”".


In poche parole, taglia corto il consigliere di Fdi Gioenzo Renzi, "il quadro è questo: ci sono zone del nostro territorio in mano completamente all'illegalità. Talenti e l'assessore mi sono sembrati rassegnati piuttosto che pronti a combattere il fenomeno. Oggi ci sono delle zone di Rimini dove è chiaro che non c'è più controllo". Controllo che è necesario recuperare, ha fatto eco Mauro Vanni della cooperativa dei bagnini. "Dobbiamo riappropriarci del territorio, partendo dal constatare il fallimento di tutte le azioni svolte fino ad ora", ha detto.
Troppo pochi 4 uomini a turno, aggiunge Renzi, per fronteggiare centinaia di abusivi. "Per lo più - aggiunge Renzi - si tratta di personale assunto per pochi mesi e non adeguatamente formato. Ci vorrebbe un nucleo antiabusivismo di almeno 50 agenti dedicati a tempo pieno, assunti con regole d'ingaggio, e messi in condizioni di sicurezza, aiutati a difendersi (con, per esempio, bastoni estensibili e spray) e a fare il loro lavoro.
E' tempo di reagire, siamo arrivati a questo punto perché la questione non è stata affrontata ormai da diversi anni. Non è possibile mettere mano a questa lotta con addosso i paraocchi ideologici che ha l'amministrazione". Renzi parla anche di un giro d'affari di diversi milioni di euro sottratti al fisco italiano. "Sembra ci siano in questo momento a Rimini circa 2mila venditori abusivi che incassano al mese dai 3 ai 5mila euro ciascuno. Il tutto a discapito dei venditori riminesi. Questo andazzo impoverisce la nostra economia, bisognerebbe chiedere il sostegno anche alla Guardia di finanza".


Sul tema ideologico spinge anche Giuliana Moretti del Pdl. "Il fenomeno andava stroncato sul nascere e invece in passato abbiamo avuto assessori di rifondazione comunista che difendevano i vu cumprà e li invitavano ad esercitare". E' così che la situazione è sfuggita di mano, creando fatti in cui gli agenti sono stati aggrediti e feriti dagli abusivi e i turisti cacciati in malomodo dalla battigia. "Oggi sono tanti e si sentono forti, gli hanno fatto credere che in fondo avrebbero potuto fare il loro comodo, ed ora, se tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio: PA, carabinieri, polizia, capitaneria di porto, forestale, finanza , esercito non decidono di fare quadrato almeno per un intera estate , sarà inutile fare delle commissioni".
un metodo che ha funzionato c'è. A Riccione. "I venditori ambulanti non devono raggiungere la battigia, vanno fermati prima che vi arrivino. Proprio oggi - ricorda Moretti - l'assessore riccionese ha chiaramente detto che ha Riccione il fenomeno non esiste grazie alla politica dell'amministrazione e che i vu cumprà devono solo provarci a passare il confine. Mi piacerebbe sentire la stessa ferma decisione anche dal nostro assessore Sadegolvad che non ha dimostrato l'energia di chi è giovane e al primo mandato amministrativo".

neroRimini | Nubifragio in consiglio, strage di odg e mozioni 

 

Chi c'è stato non esita a definirlo un consiglio nervoso, estenuante, quello tematico di ieri sera, promosso dai gruppi di opposizioni (e sottoscritto anche dal Pd Samuele Zerbini) a un mese dal nubifragio che ha tenuto in scacco Rimini e ucciso una signora ultraottantenne di Santa Cristina. Dal Comune si canta vittoria con l'approvazione del Piano economico finanziario e la pianificazione degli interventi prioritari per la salvaguardia della balneazione previsti dal Psb ottimizzato. Hanno votato a favore i consiglieri dei gruppi della maggioranza e il consigliere Eraldo Giudici del Pdl che non si è quindi astenuto come hanno fatto, invece, tutti gli altri sui colleghi di minoranza. E' durato fine alle 2 di notte, il confronto tra le parti. Alla fine (a parte l'approvazione del psbo), le macerie (una vera e propria 'strage' con 'nessun sopravvissuto') di odg e mozioni proposte dalla minoranza in occasione del consiglio e bocciate dalla maggioranza. Il Consiglio ha respinto l’ordine del giorno presentato da Renzi “Realizzare urgentemente le vasche di prima pioggia e di laminazione sull'ex torrente Ausa per la salvaguardia della balneazione e per evitare gli allagamenti nella città. Finanziare il piano di salvaguardia balneazione non solo con gli aumenti tariffari ma reperendo fondi regionali, statali e comunitari” (voto contrario della maggioranza, favorevole Pdl, Renzi e Lega Nord, astenuti il M5S e Sel), ma anche la mozione "Nubifragio a Rimini" presentata dal consigliere Valeria Piccari (contraria la maggioranza, favorevole la minoranza, astenuto Sel), la mozione “Richiesta di calamità naturale" presentata dal consigliere Giuliana Moretti, la mozione "Aziende agricole in difficoltà dopo il nubifragio del 24 giugno 2013" presentata dal consigliere Valeria Piccari, la mozione "Puc 12.12 - protezione dagli allagamenti Collonella 1" presentata dal consigliere Giudici, (contraria la maggioranza, favorevole la minoranza, astenuti M5S, Sel, Lega Nord, e i consiglieri Enrico Piccari, Roberto Mancini, Samuele Zerbini).
Su tutte le furie Renzi per il suo odg "bocciato solo per una logica di schieramento. Io ho cercato di inserire nell'ordine del giorno interventi condivisibili (tra cui la predisposizione nel più breve tempo possibile delle vsche di laminazione e l'approvazione del piano per l gestione delle emergenze, rimuovere le criticità, fare sopralluoghi e verifiche, aiutare i cittadini che hanno presentato domanda, 320, prima ancora di sapere se verrà cocnesso lo stato di calamità e attivati finanziamenti regionali o statali), ma il loro giudizio si è basato solo su una logica di appartenenza, non è stato certo quello di chi ha ha cuore il governo della città. L'assessore, acui ho chiesto spiegazioni nel merito del decesso della signora di Santa Cristina, ha liquidato la questione sostenendo che tutto è regolare. Ma mi domando: è una cosa normale che una donna sia annegata in casa sua? Mi auguro proprio che la procura porti avanti le sue indagini perché questo silenzio su un fatto così grave da parte dell'amministrazione non è possibile. Che mondo è mai quello in cui accadono fatti come quelli dll 24 giugno a Santa Cristina e un'amministrazione dica che è tutto normale? Trovo che sia una mancanza di rispetto e, soprattutto, non esiste che una persona debba morire affogata in casa sua, in un luogo che ha abitato per decenni e dove, fino al 24 giugno, non è mai successo nulla di simile". Qualcosa in zona era cambiato negli ultimi mesi, fa poi notare Renzi, con la comparsa di alcuni fossi tombinati e muri.


Si è appellato al superamento (unilaterale, ovviamente) delle logiche di parte il sindaco Andrea Gnassi, descritto da molti nervoso e infastidito (o anche inacidito) dal fatto che ultimamente i consiglieri prendano troppe iniziative, come quella dei consigli tematici che si svolgono con una certa regolarità. Per la cronaca il consiglio di ieri era stato sottoscritto anche dal consigliere del Pd Samuele Zerbini che, sembra, sia stato richiamato fuori dall'aula per una strigliatina e ripreso anche telefonicamente dal primo cittadino che alla fine ha raccolto per il suo piano ottimizzato per la salvaguardia della balneazione un sì dall'opposizione, quello di Eraldo Giudici. "Stanotte, dopo 8 ore di accanita discussione e confronti serrati sui temi della sicurezza idraulica della nostra città, e di tutela della balneazione, ho deciso di condividere la nuova 'architettura' del PSBO (Piano Salvaguardia della Balneazione Ottimizzato), comunque irrisolti alcuni problemi quali: il trattamento finale dei reflui depurati scaricati sulle spiagge di Rimini Nord", ha spiegato Giudici. "Pur tuttavia siamo sulla strada giusta, che recepisce soluzioni tecniche, che avevo proposto ormai da sette anni, che possono mitigare le ricorrenti criticità del sistema fognario riminese (vasche di laminazione ecc.). Ho apprezzato il riconoscimento fatto dall'ingegner Barrilli di Hera circa alcune ipotesi ulteriormente migliorative, o alternative, al tubone che, ancora per il momento, dovrebbe scaricare in mare acque meno inquinate, proposte tecniche che saranno oggetto di ulteriori verifiche di fattibilità".
Se Giudici si associa al ringraziamento del sindaco per chi ha votato il psbo, decisamente meno morbida è la posizione della collega del Pdl Giuliana Moretti, che rintraccia nel primo cittadino tratti di contradditorietà. "Quando il sindaco non gradisce ha il vezzo di alzarsi, chiamare fuori i consiglieri e strigliarli. Stessa cosa avrebbe fatto probabilmente se i consiglieri di maggioranza avessero votato gli ordini del giorno e le mozioni della minoranza che chiedevano cose del tutto auspicabili e previste per legge, come quella di redigere al più presto un piano di emergenza previsto e utile in casi di calamità naturale, di attivare un tavolo di crisi per valutare la richiesta di sgravi fiscali alle imprese agricole che hanno riportato ingenti danni. Quel che è peggio, e che gli ha imposto di votare contro la richiesta di realizzare le vasche di laminazione e di prima pioggia nell'area dei Ferrovieri e di via Bramante, interventi che l'amministrazione prevede nel piano della salvaguardia della Balneazione ottimizzato, votato ieri sera stessa nel proseguo del consiglio". Sempre la stessa storia, dice la Moretti, "della serie il merito è solo mio e non ho bisogno dei suggerimenti di nessuno. Anzi, prendo i suggerimenti li faccio miei e neanche ringrazio. Questo è quello che ha fatto il sindaco dall'inizio del suo mandato. L'ha fatto con il piano strategico ora lo ha fatto con la proposta dell'archietto Benedettini che non ha mai voluto incontrare, di cui ha preso alcuni suggerimenti e che non ha avuto neppure la voglia di ringraziare. Allora il ringraziamento all'architetto Benedettini che ha messo la sua proposta al servizio della città lo formuliamo noi, insieme all'augurio che si proceda con gli interventi nel modo più celere possibile. Ieri un turista a cui spiegavo che l'amministrazione ha intenzione di intervenire per eliminare tutti gli sversamenti a mare, mi ha chiesto: ma perchè non l'hanno fatto prima?".

tortora-scuroRimini | Lavoro sfruttato in riviera, interrogazione di Paglia (Sel) a ministro Giovannini

 

Lavoro sfruttato. La vicenda raccontata oggi dai quotidiani locali della ragazza licenziata da un hotel di Riccione "presso il quale lavorava per 15 ore al giorno con un salario di 800 euro, scoperchia ancora una volta le inaccettabili condizioni sociali e civili cui sono costretti i lavoratori stagionali, oltre ad essere semplicemente vergognosa", commenta il deputato emiliano romagnolo di Sel Giovanni Paglia che sul caso interrogherà il ministro del lavoro, Enrico Giovannini.
"Non è possibile - prosegue Paglia - che i proprietari di questa struttura alberghiera (già oggetto di due ispezioni nel mese di giugno da parte di Guardia di finanza e Ispettorato del lavoro) possano continuare indisturbati nella loro azione fino a costringere a dormire in spiaggia una lavoratrice che aveva semplicemente reclamato un trattamento più umano; e non è possibile che le istituzioni locali, nonostante la repentina sollecitazione del nostro consigliere comunale di Riccione al sindaco, non abbiano fatto nulla per impedire questo esito degradante. E' ora che le istituzioni locali la smettano di fare orecchie da mercante e si attivino per contrastare con durezza l'illegalità e lo sfruttamento diffuso nei luoghi di lavoro in questo che è il comparto economico più importante del territorio della Riviera - prosegue Paglia - giacché la forza di una ragazza che si ribella per ottenere diritti e dignità costituisce un caso a fronte di migliaia di altri che proseguono nella placida quotidianità dell'estate".

tortora-chiaroRimini | Tutti i numeri sui diplomati dall'Ufficio scolastico provinciale

 

A esami di Stato abbondantemente conclusi, l'Ufficio scolastico provinciale fa il punto numerico della situazione. Sono 16 le scuole statali di secondo grado e 5 quelle paritarie, 59 i presidenti di commissione, 118 le classi coinvolte. Gli alunni iscritti alle classi quinte erano 2.405 di cui circa 200 delle scuole paritarie; 237 i candidati esterni (37 + 200 candidati che hanno sostenuto l’esame per dirigenti di comunità, presso gli Istituti “Belluzzi” e Alberti”). Di questi 2.387 si sono diplomati, mentre i bocciati sono stati 18 (di cui 10 dirigenti di comunità).
Tra tutti i ben oltre 2mila diplomandi, sono stati in 26 ad aver conquistato 100 e lode (erano 27 l’anno precedente): 6 al Giulio Cesare-Valgimigli, 5 all’Einstein, 3 al Lemaitre, 3 al Molari, 2 al Belluzzi, 2 all’Einaudi-Benelli di Novafeltria, 2 al Dante Alighieri, 1 al Serpieri , 1 all’ITI Da Vinci , 1 al Valturio. Centodiciannove ragazzi hanno conseguito 100: 17 sia all’Einstein che al Molari, 13 al Volta, 10 al Valturio. Facendo un conto per materie i più studiosi sono risultati gli studenti nell'area scientifica con 44 tra 100 e 100 e lode incassati, seguono 43 nell'area tecnica, 19 classica, 8 professionale, 5 artistica. Ottocentonovanta si sono diplomati collocandosi nella fascia dal 60 al 70/100; 711 dall’71 all’ 80/100; 425 dall’81 al 90/100; 216 dal 91 al 99/100.
I ragazzi disabili presenti all’esame erano 81; di questi 55 hanno conseguito il diploma con le stesse prove dei compagni di classe (50 negli Istituti professionali) e 26 hanno ottenuto l’attesto delle competenze con prove differenziate.

tortora-scuroRimini | Danni maltempo marzo- aprile, la Regione finanzia sette interventi 

 

Maltempo, da Bologna via libera al Piano dei primi interventi urgenti di Protezione civile per la messa in sicurezza dei territori colpiti nella primavera scorsa. A disposizione 24 milioni di euro per 606 interventi in Regione, di cui 7 in Provincia di Rimini. La Regione ha infatti ottenuto il parere positivo al Piano da parte dalla Corte dei Conti e del Dipartimento nazionale della Protezione Civile. Dei 24 milioni di euro a disposizione con il Piano, 14 milioni sono stati assegnati dal Governo in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza lo scorso 9 maggio, mentre 10 milioni sono stati stanziati dal Ministero dell’Ambiente lo scorso giugno. A Rimini, in particolare, arriveranno 415mila euro suddivisi tra i comuni di Casteldeci, Gemmano, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo, San Leo, Verucchio, per lavori di somma urgenza già realizzati a seguito dell’eccezionale maltempo dei mesi di marzo e aprile.

tortora-chiaroRimini | Turismo, Galli: Siamo tra gli ultimi per servizi nel Mediterraneo. Necessario accelerare riqualificazione alberghiera

 

Pur dichiarando di non essere sicuro dell'attendibilità dei dati utilizzati, l'assessore al turismo della Provincia di Rimini, Fabio Galli, non esita a lanciare l'allerta qualità per gli alberghi della riviera. Secondo il sito Trivago, infatti, "se per il prezzo della camera, la Riviera di Rimini se la cava più che bene, quello che ci vede indietro rispetto alla concorrenza sono i servizi richiesti dagli standard internazionali: 17% gli alberghi con aria condizionata, 6% quelli con piscina, 19% le strutture dotate di parcheggio proprio e 7% di wi fi. Nei medesimi campi, Mykonos fa registrare 85% (aria condizionata), 35% (piscina), 55% (parcheggio), 45% (Wi fi); Creta 89% (aria condizionata), 59% (piscina), 66% (parcheggio), 31% (wi fi); Nizza 50% (aria condizionata), 15% (piscina), 38% (parcheggio), 49% (wi fi); Lloret de Mar 37% (aria condizionata), 40% (piscina), 36% (parcheggio), 16% (wi fi)", fa notare Galli. La questione dei servizi non è secondaria con un mercato interno che non prevede riprese a breve, né medio, termine e con il segmento estero a tenere in piedi la baracca. "Ciò comporta una riflessione in più per località ad alta concentrazione turistica come la nostra, obbligate necessariamente a riconvertirsi in fretta per rendersi attrattiva a un segmento estero, a questo punto essenziale anche per le sorti del turismo riminese".

 
In un panorama simile, tema centrale è quello della riqualificazione alberghiera che, "seppur affrontato e spinto negli ultimi anni grazie anche a leggi importanti come la 40 della Regione Emilia Romagna, ha assolutamente bisogno di una accelerazione, se non un vero e proprio ‘choc pilotato’. Non è solo questione di nuovi incentivi economici (di complessa erogazione visto lo stato delle casse pubbliche) e di agevolazioni fiscali (più invocate che effettive) alle strutture alberghiere che vogliono innalzare la qualità. A mio modo di vedere occorre riattivare il circuito delle idee, sia da parte di noi Enti pubblici che dovremmo fare un enorme passo avanti (o, meglio, indietro…) sul fronte di una burocrazia, completamente ‘fuori mercato’, che di fatto si rivela diffidenza verso chi ha iniziativa; sia da parte del privato che non può accontentarsi e sperare che, passata la crisi, tutto torni come prima. Soprattutto occorre che nella meritoria pianificazione strategica che, a livello locale, è stata più volte attivata, emerga chiaramente la soluzione al problema dell’innalzamento qualitativo dell’industria dell’accoglienza. Aggiungo, a costo di prendere atto che ciò che eravamo non potrà più essere in futuro, e dunque occorra cambiare radicalmente con scelte forti e inusuali. Il modello Rimini, che ha fatto scuola in Europa, non è sorpassato, ma semmai va aggiornato, alla luce di un mercato che è in rapidissima evoluzione e dunque va accompagnato. Voltare la testa dall’altra parte o indietro non è una soluzione efficace".

rossoRimini | Eticredito da ieri fusa in Carim

 

Da ieri pomeriggio Eticredito è fusa in Banca Carim. Il progetto è stato approvato quasi in contemporanea dalle assemblee dei soci in risposta alle esigenze sia di Carim che di Eticredito perché consente di produrre valore economico e sociale, oltre a rappresentare un importante passo nell’ambito del progetto imprenditoriale di Carim ed un momento di svolta nel percorso di Eticredito. In particolare la nuova Carim continuerà le iniziative di credito sociale e finanza etica attraverso una rete di circa 100 filiali e a beneficio di un bacino di clientela assai vasto.
“Per Eticredito – commenta il presidente Maurizio Focchi - la fusione non è un epilogo o una conclusione, ma un momento di cambiamento, una tappa fondamentale in cui trova compimento la strategia di crescita e si rinnova la missione etica in una diversa prospettiva di sviluppo. La ‘dote’ è assai significativa: una esperienza straordinaria al servizio della comunità e che negli ultimi anni s’è concretizzata nell’accesso al credito di 1.757 famiglie in difficoltà e il finanziamento di oltre 70 progetti sociali”.
Parla di “prima banca commerciale che opererà istituzionalmente anche con finalità etiche" il presidente di Banca Carim Sido Bonfatti. “Da oggi convivono le peculiarità di Eticredito, ossia le esperienze di microcredito e finanza etica, la capacità di tenere insieme la dimensione imprenditoriale e il contributo sociale, valorizzando la collettività, le reti, la sussidiarietà, con la struttura riordinata di Banca Carim, efficiente, con una rete distributiva capillare e mezzi necessari per promuovere iniziative su ampia scala. La nuova Banca Carim testimonierà una nuova cultura di impresa, capace di stare fra mercato ed etica, coniugando efficienza ed equità”.
Dal punto di vista economico l'obiettivo della fusione è l'ottimizzazione della gestione delle due banche, mentre "grazie al miglioramento dei coefficienti patrimoniali derivanti dall’operazione, Carim potrà creare ulteriori condizioni positive a sostegno dell’economia del territorio e il marchio Eticredito, patrimonio simbolico che distingue e identifica un modello culturale e imprenditoriale che nessun’altra banca può vantare, sarà al centro delle attività etiche realizzate da Carim come elemento qualificativo". Nel segno della continuità con Eticredito, Carim redigerà un bilancio sociale per evidenziare l’impatto sociale prodotto sulla collettività.

Venerdì, 26 Luglio 2013 10:51

GIORNALAIO 26.07.2013

giornalaioRicapitalizzazione Aeradria, nessuno manifesta interesse. Nubifragio, restano tanti dubbi in consiglio. Maggiori oneri V peep, nasce il comitato. C'è una Rimini romana ancora tutta da scoprire 

 

Aeradria, nessuno ha interesse a ricapitalizzare e sul debito c'è chi chiede una commissione. "Il buco da 52 milioni di euro di Aeradria va di traverso alla politica. Da una parte Scelta civica chiede una commissione di inchiesta presieduta dalle opposizioni. Mentre dall’altra il Movimento 5 Stelle bolla come «il duo di incapaci irrecuperabili » il presidente della Provincia Stefano Vitali e il sindaco Andrea Gnassi «per la disastrosa gestione» dell’aeroporto", CorriereRomagna (p.8).
Intanto, i fatti dicono che è andata deserta l'ultima chiamata per la ricapitalizzazione, nonostante le indiscrezioni fiduciose del giorno prima. "Chi si aspettava fuoco e fiamme al termine della seconda chiamata per le manifestazioni d’interesse sarà rimasto deluso. Eppure si paventava di americani, ambasciatori, russi, cinesi. Zero. Ieri pomeriggio sul tavolo di Aeradria non è arrivata alcuna busta e si è preso atto di questo. I realisti avevano previsto tutto, i più fantasiosi invece avevano preso il volo verso cieli a stelle e strisce. Si attendono, evidentemente, tempi migliori. Magari quelli che verranno subito dopo l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione visto che quello in carica parrebbe rallentare (se non frenare) possibili nuovi sviluppi", LaVocediRomagna (p.1).


Nubifragio in consiglio. "LA ‘BOMBA’ dei sospetti, dopo quella d’acqua del 24 giugno scorso, la fa scoppiare Gioenzo Renzi. Il consigliere incalza il sindaco e la giunta sulla morte di Florida Bernabè, la donna di 89 anni morta un mese fa travolta dalla piena di acqua e fango in via Santa Cristina, vicino al carcere. «Voglio sapere dall’amministrazione se erano state rilasciate le autorizzazioni per i lavori di sistemazione dei vari terreni sovrastanti e confinanti con la casa della signora morta, in via Santa Cristina». In particolare Renzi ce l’ha col fossato che è stato chiuso, tombinato, davanti al carcere, e con il muro a supporto della cancellata «che ha causato l’effetto diga». SULLA MORTE della Bernabè la Procura di Rimini ha aperto, subito dopo lo tsunami abbattutosi sulla città, un’inchiesta per omicidio colposo (contro ignoti)… LA VISINTIN prima, e l’assessore Sadegholvaad poi, hanno puntato di nuovo il dito sull’eccezionalità dell’evento. «Le paratie degli scarichi a mare sono state aperte nei tempi previsti, in alcuni casi anche in anticipo», assicura la Visintin. Risposte che non hanno placato le accuse della minoranza, che si è scatenata poi sul nuovo piano fogne, quello rivisto e ‘ottimizzato’ dal Comune di Rimini insieme a Hera. E il Movimento 5 Stelle attende ancora di sapere «se Hera ha un’assicurazione che possa risarcire i cittadini danneggiati (oltre 300 le richieste al Comune)»", ilRestodelCarlino (p.7).


Maggiori oneri V peep. "Assistiti dall’avvocato Antonio Carullo, diverse centinaia di persone decidono di ricorrere al Tar, impugnando la delibera numero 122 emanata dal Comune il 16 maggio, in cui si impone ai residenti del V Peep di versare una somma, dall’importo non determinato espressamente, in ragione di un vecchio contenzioso giudiziario. In particolare, una sentenza della Corte Costituzionale risalente al 1980 riconosceva ai proprietari originari dei terreni successivamente espropriati, un’indennità superiore a quella del valore agricolo dei terreni, imponendo di corrispondere la differenza", Corriere (p.5). "L’avvocato Carullo, cui è stato affidato il caso, intende sottolineare come nelle lettere di notifica che il Comune ha inviato ai cittadini non sia specificato il contributo da versare, eccependo così l’invalidità dell’atto, incapace di impedire il decorso della prescrizione. La linea difensiva intende contestare anche i parametri utilizzati per la determinazione degli importi per l’acquisizione della piena proprietà: dai 25mila ai 52mila euro. «Si tratta di residenze di edilizia popolare, non di villette, non è possibile usufruire del valore di riferimento di mercato - dichiara l’avvocato, che conclude mantenendo fede alla linea adottata - intendiamo impugnare la delibera comunale 122 dinanzi al Tar, senza però escludere la possibilità di rivolgerci eventualmente al giudice ordinario, originando una pluralità di cause civili»".
"Faremo valere i nostri diritti nelle sedi opportune. E’ quanto annunciano a chiare lettere i cittadini del V Peep, lunedì costituitisi ufficialmente nell’omonimo comitato spontaneo e apartitico. In pochi giorni sono stati 1.400 i residenti (proprietari di 650 delle 1200 unità immobiliari interessate) che vi hanno aderito. Dopo le proteste, dunque, si passa alle vie di fatto", NuovoQuotidiano (p.3).
ARRABBIATO? Sono furioso. Come proprietario devo versare 10mila euro di adeguamento degli oneri di esproprio più 57mila per la liberatoria a vendere». Pier Luigi Foschi è uno dei residenti del Peep Ausa e così come le altre centinaia di ‘condomini’ è pronto ad andare fino in fondo. Nonostante nella sala ci fossero 40 gradi, ieri pomeriggio, la gente continuava ad arrivare. Giovani, anziani, famiglie. Un vero e proprio esercito che, assicura, non ha nessuna intenzione di pagare cifre che giudicano assolutamente ingiuste. La verità — dicono — è che il Comune ha interpretato la norma nel modo più favorevole per sé e sfavorevole per i cittadini»", ilCarlino (p.2).


Maxi canoni pertinenziali. "«Con l’approvazione dell’ordine del giorno - spiega l’onorevole Sergio Pizzolante (Pdl) - si apre la possibilità di approvare a breve, forse già nel decreto Fare al Senato, una norma per la sospensione dei pagamenti e della decadenza delle concessioni, per poi arrivare a una revisione sostanziale dei canoni, arretrati compresi». Si parla di conti per centinaia di migliaia di euro che dovrebbero essere ridotti al 30 per cento", Corriere (p.8).


Cantiere trc, ieri è comparsa una recinzione, poi rimossa, che bloccava l'accesso ad una abitazione in via Serra a Rimini, LaVoce (p.19). "Da segnalare che nel frattempo è stato presentato da parte del Comitato contro il Trc un nuovo ricorso al Tar, che dovrebbe già essere stato notificato a Agenzia Mobilità in quanto stazione appaltante dell’opera. L’Agenzia ha poi ricevuto altre diffide da parte di frontisti al nuovo sistema di trasporto rapido costiero".


Insicurezza. "Non solo piazza Ferrari. Anche la poco distante via Mentana è in questi giorni in subbuglio per la “presenza oramai divenuta insostenibile dei balordi dediti allo spaccio e ai furti. Commercianti e residenti, in tutto qualche centinaia, non ce la fanno appunto più e hanno deciso, esattamente come i “colleghi” della vicina piazza, di promuovere anche loro una raccolta firme per spingere ad intervenire al più presto", NQ (p.4).


La Rimini romana, che dovrebbe affilare le armi in vista dei 2mila anni del ponte di Tiberio, potrebbe avere una risorsa: i misteri attorno al tracciato del Rubicone. «La mia proposta è semplice: bisogna riprendere gli scavi con calma, facendo dei convegni di storici importanti. Si figuri che la storia di Cesare fa gola agli americani, che si ritengono gli eredi dell’impero romano, ma perfino dei giapponesi. Tanto per capirci, Rimini è conosciuta per il mare soltanto agli italiani, nel mondo è ben più nota per la sua storia», dice Giovanni Rimondini a LaVoce (p.6) rispetto al ritrovamento del ponte augusteo a San Vito.

tortora-chiaroRimini | Maxi canoni pertinenziali, decreto del fare: stoppato emendamento Baretta, ma passa odg

 

Maxi canoni pertinenziali, da Roma notizie né troppo buone né troppo cattive. Se da un lato l'emendamento promesso dal sottosegretario sottosegretario Pier Paolo Baretta nelle scorse settimane è stato stoppato (quindi non inserito nel decreto del fare) dalla Ragioneria generale dello Stato, dall'altro è stato approvato oggi un ordine del giorno con cui s'impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, provvedimenti tesi a rivedere i valori dei canoni e della normativa esistente, nonché nelle more, a sospendere i pagamenti riferiti alla situazione debitoria in essere. "Ora spetta al governo - ha spiegato il deputato del Pd Emma Petitti - lavorare affinché la soluzione venga inserita nella conversione del Decreto del fare che sarà sottoposta al voto del Senato. La questione va affrontata subito, gli operatori necessitano di risposte al più presto". La questione riguarda una quarantina di imprese nel riminese.
Se insomma fino a due settimane fa la spiacevole e costosa questione generata dalla finanziaria Prodi del 2007 sembrava essere a un passo dalla svolta, adesso è chiaro che quel passo non è stato fatto, anche se un abbozzo di idea di farlo resta. Perplessi e sorpresi si sono dichiarati i sindacati rispetto alle motivazioni della Ragioneria. "Secondo le organizzazioni sindacali non è necessaria nessuna copertura in quanto si tratta di una moratoria in attesa di trovare, ancora in questo esercizio finanziario, la soluzione normativa”, hanno spiegato i portavoce del Sib. “Se è vero che sia il Governo che le forze politiche condividono la necessità di fare questo provvedimento di moratoria – rimarcano - le organizzazioni chiedono che non si perda ulteriore tempo e che lo si faccia al Senato, quando sarà chiamato a sua volta ad approvare il decreto ‘Del Fare’, oppure con uno dei tanti provvedimenti economici in corso di approvazione, così da togliere da un rischio letale e immediato tante imprese”.

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