30 10 2013 | Rimini | Crisi e occupazione, Banca Carim aderisce al Fondo lavoro del vescovo
Rimini | Crisi e occupazione, Banca Carim aderisce al Fondo lavoro del vescovo
Il consiglio di amministrazione di Banca Carim condivide l’iniziativa della Diocesi di dar vita ad un ‘Fondo per il Lavoro’ e stanzia un contributo di 20mila euro. La notizia l'ha data oggi Elisa Dellarosa, già amministratore delegato di Eticredito e dirigente di Banca Carim, nel corso della registrazione della trasmissione di Icaro Tv ‘Tutto Rimini Economia’ (in onda domani alle 21,10).
"Banca Carim - spiegano dall'istituto di credito - ritiene infatti di dover concretamente sostenere quelle realtà che si impegnano a favore delle persone più deboli nel mercato del lavoro e per contrastare il drammatico fenomeno della disoccupazione".
Ovviamente, "ciò si inquadra nel più vasto ambito delle iniziative già assunte dalla Banca a favore del suo territorio di elezione, che troveranno nuovi impulsi nella prosecuzione delle attività di Eticredito, ed è anche la testimonianza del ritrovato legame con la mission originaria che vuole una Banca al servizio della collettività e delle classi sociali più deboli".
L'istituto riconosce, infine, "alla Diocesi il merito di aver dato vita ad una proposta che esprime vicinanza e solidarietà a chi vive situazioni dolorose non solo economiche ma anche umane, psicologiche e familiari alle quali certamente la ”Banca del territorio” non può rimanere indifferente".
30 10 2013 | Rimini | Pd a congresso, Magrini conquista il maggior numero di delegati, ma Russomanno esulta: "Risultato storico"
Rimini | Pd a congresso, Magrini conquista il maggior numero di delegati, ma Russomanno esulta: "Risultato storico"
Si è conclusa ieri con le consultazioni a Montecolombo e Montescudo, Verucchio, Sant'Agata Feltria, Misano e Gemmano la fase che ha visto gli iscritti al Pd votare i delegati che il 4 novembre prossimo dovranno eleggere il successore di Emma Petitti alla guida della segreteria provinciale. L'ex assessore provinciale Juri Magrini la spunta, anche dopo la conta dei resti, con un numero di delegati che dovrebbe variare tra i 102 e i 105 contro gli 86 del consigliere comunale cattolichini Paolo Russomanno. Cuperliano il primo, renziano il secondo hanno ottenuto in totale rispettivamente 1.089 (56%) e 934 (44%) voti. Sono stati in 2.023 i democratici del riminese ad esprimere la propria preferenza. Nel dettaglio ieri sera si è registrato un 5 a 5 per il circolo di Montecolombo e Montescudo, un 16 a 16 a Verucchio, un 11 a zero per Magrini a Sant'Agata Feltria, 117 a 102 per Russomanno a Misano centro, 112 a 63 per Russomanno a Misano Cella, 72 a 27 per Magrini a Misano Villaggio Argentina e un 16 a 4 per Magrini a Gemmano.
Dal 'clan' locale di Renzi, reduce dalla Leopolda 2013, parlano di "vittoria sul filo di lana per Magrini", "estremamente soddisfatto" si dichiara nonostante tutto Russomanno che questa mattina ha chiamato Magrini per fargli le sue congratulazioni. "Il risultato che siamo riusciti a conseguire - dice Russomanno - è storico per tutti coloro che da tempo stanno lavorando per il cambiamento dell’azione politica del Pd provinciale. Abbiamo dimostrato con i fatti di non essere un gruppo male assortito ed impreparato, nonostante partissimo da un'oggettiva minor forza organizzativa e anche da una mia minore riconoscibilità personale (specie a Rimini città). Questo voto ha mostrato tuttavia come la voglia di cambiamento sia reale nei nostri territori, e come a sostegno della mia candidatura si siano creati consensi al di là delle divisioni preordinate da schemi nazionali: siamo andati oltre lo schema Renzi-Cuperlo, e il congresso ne ha tratto giovamento. Resta tuttavia il dato politico: le istanze evidenti espresse da questo Congresso devono essere analizzate con attenzione”.
Sicuramente non potrà passare inosservato il fatto che "alcuni dei comuni più grandi del nostro territorio, tra i quali Riccione, Bellaria Igea Marina, Misano Adriatico, Cattolica e San Giovanni in Marignano, hanno scelto quel modello di cambiamento che si è voluto esprimere con la mia candidatura alla Segreteria Provinciale del Pd. Un'area territoriale che ci ha visto maggioritari e che, escludendo Rimini, comprende tutta la costa rivierasca, e, considerando anche Coriano e buona parte della Valconca, praticamente l'intera zona sud della Provincia. Non dimentico inoltre i risultati in alcuni quartieri di Rimini città (Viserba, Corpolò, San Giuliano)".
to the wonder
Il Cinema Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16), con nuovo impianto digitale di proiezione Sony 4K e audio Dolby Digital 7.1, nell’ambito della rassegna proposta da Notorius Rimini Cineclub propone giovedì 31 ottobre alle ore 21.15, in prima visione, To The Wonder, il nuovo film di Terrence Malick, il regista di “La sottile linea rossa” e “The Tree of Life” con Rachel McAdams, Ben Affleck, Olga Kurylenko, Javier Bardem e Romina Mondello. Biglietto unico € 5,00 (intero), € 4,00 (ridotto). Durante l’intervallo dolce pausa con Menne Gelateria Toscana. Per informazioni: Cinema Tiberio tel. 328/2571483 www.cinematiberio.it
GIORNALAIO 30.10.2013
Riqualificazione Rimini sud: Novarese al palo. Economia, chiudono 3 imprese al giorno. Cultura 2014, 1,9 milioni da Fondazione Carim
Novarese. "Sul progetto del Polo del benessere a Miramare Coopsette è inadempiente. E' il verdetto dei tre "saggi" incaricati dall'ufficio Partecipazioni del Comune di Rimini (che possiede difatti una partecipazione del 5% in Rimini Terme, la società controllata da Coopsette) di valutare lo stato delle cose del progetto in base al quale nel 2005 il colosso cooperativo di Reggio Emilia si aggiudicò il bando per la riqualificazione della ex colonia Novarese e la realizzazione di un Polo del benessere di cui facesse parte anche il vicino Talassoterapico. Un bando che Coopsette si aggiudicò per la cifra di 9 milioni e mille euro: soldi versati al Comune per rilevare le quote di Rimini Terme, ancora oggi controllata da Coopsette che ha però diluito la propria partecipazione al 77,7% mentre il 16,4% delle quote societarie è passato in mano ad Hidra un'azienda di Prato che si occupa del trasporto e dello smaltimento dei fanghi derivanti dagli scavi", NuovoQuotidiano (p.3). "Secondo i consulenti del Comune il contratto poneva l'obbligo del risultato (anche se non sono state previste penali). Un risultato che non c'è stato. E ora? Ora la parola passa alla Giunta comunale che dovrà decidere quali passi compiere".
"Dal Comune, Coop7 quale aveva comprato per un prezzo all’epoca considerato ‘di saldo’ il complesso: 9 milioni (base d’asta) più 1.000 euro di rilancio. Da allora ha investito altri 9,3 milioni. Somme che il Comune dovrà restituire in caso la giunta, nei prossimi giorni, decida di procedere per vie giudiziali, invocando il Collegio arbitrale. Dal canto suo Coop7 (che nel frattempo ha ceduto il 16% delle quote alla società Idra, mantenendone circa il 77,5%) sostiene di aver adempiuto ai propri obblighi, perlomeno quanto a investimenti. «Manca però il completamento delle opere, non c’è il Polo del Benessere», osservano i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, che ne hanno discusso in commissione. Minoranza polemica sul fatto che nell’Accordo di programma il Comune ha previsto una penale (1,4 milioni) solo per il primo step dei lavori, quelli al Talasso. Mauro (Pdl): «Dove troverà ora il Comune i soldi per riprendersi i suoi gioielli?» Secondo l’Ufficio partecipazioni comunale riprendere i propri beni non costerebbe al Comune i 18 milioni investiti da Coop7: farebbero il paio con i danni di mancato sviluppo, immagine, e perdita di valore azionario per Riminiterme", ilRestodelCarlino (p.7).
Aeradria, le lettere di patronage che potrebbero costare care al sindaco di Rimini e al presidente della Provincia, "sono state scritte e firmate anche da altri, per esempio dal presidente di Rimini Fiera Spa Lorenzo Cagnoni e dal presidente della Camera di Commercio, Manlio Maggioli. La loro posizione, però, secondo la Procura, è molto diversa da quella di Vitali e Gnassi, in quanto essendo amministratori di enti privati e non pubblici, rispondono personalmente (ovvero a livello civile tutt’al più) delle garanzie che hanno firmato. Tra l’altro per quanto riguarda la Camera di Commercio, dalle indagini in corso, emerge che ogni volta che il presidente ha sottoscritto una lettera di patronage, la stessa lettera ha trovato poi corrispondenza economica ,quindi il problema in questo caso non si pone", LaVocediRomagna (p.11).
Economia. "Tra i dati di Infocamere Movimprese sul terzo trimestre 2013, esaminati e pubblicati dalla Provincia, spiccano le 651 imprese cessate rispetto alle 446 del terzo trimestre 2012 (205 imprese cessate in più rispetto ai primi 9 mesi del 2012). Crescono allo stesso tempo le nuove iscrizioni, che passano dalle 455 del periodo gennaio/settembre 2012 alle 532 nel medesimo arco temporale del 2013 (+77). Il saldo complessivo, però, è ulteriormente peggiorato negli ultimi 12 mesi: mancano all’appello in totale 452 imprese, si passa dalle 36.138 imprese attive nel terzo trimestre 2012 alle 35.686 registrate a settembre 2013. Il trend globale del 2013 riportato da Infocamere conferma la flessione già evidenziata nei primi trimestri: la media dei dati segnala la scomparsa di circa tre imprese al giorno", LaVoce (p.14).
Fondazione Carim. "I MALUMORI tra i vari soci della Fondazione Carim non cambiano le sorti del bilancio. Nonostante i 25 astenuti (su 60 presenti) di lunedì sera sul bilancio 2014, ieri pomeriggio è arrivato il via libera dal consiglio generale di palazzo Buonadrata, che ha approvato il piano all’unanimità. Confermate quindi le erogazioni per 1,9 milioni di euro (di meno non si poteva, come ha fatto capire da Roma il ministero delle Finanze, nonostante la Carim sia ancora in perdita), di cui 870mila euro all’università e alla formazione. Alla cultura saranno destinati circa 400mila euro, il resto invece andrà per interventi in campo sociale e per lo sviluppo economico", ilCarlino (p.5).
29 10 2013 | Rimini | Fondazione Carim, 1,9 milioni di investimenti previsti nel 2014
Rimini | Fondazione Carim, 1,9 milioni di investimenti previsti nel 2014
Ammonta a 1,9milioni la somma che la Fondazione Cassa di risparmio di Rimini investirà nel 2014 nell’area provinciale sotto forma di erogazioni per il sostegno di progetti ed iniziative proprie o di altri soggetti privati e pubblici negli ambiti legati alla cultura e all'arte, all'educazione, al sociale e allo sviluppo locale. E' quanto stabilisce il Documento programmatico previsionale 2014 approvato questo pomeriggio all’unanimità dal consiglio generale.
Tra i progetti che ha a mente la Fondazione ci sono anche la gestione di Castel Sismondo a Rimini, "che nel 2014 ospiterà importanti manifestazioni espositive, confermandosi luogo d’incontro e di riferimento per il pubblico locale e per visitatori proveniente da fuori territorio; il sostegno al Campus di Rimini dell’Università di Bologna, attraverso la società di gestione Uni.Rimini, di cui la Fondazione è azionista di maggioranza; la gestione del servizio di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti, che si rivela sempre più prezioso in un contesto di contenimento delle politiche sociali; la partecipazione al percorso del Piano Strategico di Rimini e del suo territorio, nel cui ambito potrebbero maturare, proprio nel 2014, alcuni importanti progetti operativi; l’impegno per la business plan competition ‘Nuove idee, nuove imprese’ volta a stimolare le start up".
Il presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli parla “di interventi di valore strategico nei rispettivi settori. Per fare un esempio: se Rimini perdesse l’Università, ne risentirebbe non appena l’ambito studentesco, ma anche il tessuto culturale e la stessa economia del territorio. Allo stesso modo, se non riuscissimo a dare concretezza alla progettualità del Piano Strategico l’area riminese non resterebbe ferma ma farebbe addirittura un passo indietro. Ecco perché riteniamo prioritario concorrere a sostenere questi capisaldi”. Saranno comunque anche altri i progetti finanziati. Nel dettaglio al comparto della cultura andrà il 20,5% degli investimenti; al comparto dell’educazione il 45,7%; all’area sociale e di sostegno allo sviluppo il 33,8%.
Dal Documento programmatico emerge anche fiducia nel percorso di ripresa imboccato da Banca Carim. “Un anno e mezzo fa abbiamo scelto di puntare sulla Cassa di Risparmio sostenendone fortemente l’aumento di capitale. Questo ha permesso di poter continuare ad avere sul territorio, nel settore del credito, un interlocutore forte ed autonomo per l’economia locale”, commenta Pasquinelli. “Mi sembra che in questo primo anno di attività, i nuovi vertici amministrativi e manageriali della banca abbiano offerto segnali importanti circa il ruolo che la Cassa può continuare ad assolvere in termini di sostegno alla crescita dell’ambito riminese”.
29 10 2013 | Rimini | Novarese, Comune vicino a chiedere risoluzione contratto a Coopsette
Rimini | Novarese, Comune vicino a chiedere risoluzione contratto a Coopsette
Le novità per la colonia novarese non sono buone. Cosa che in realtà si intuiva da un pezzo viste le pessime condizioni in cui versa Coopsette. L'impresa ha chiesto al tribunale di Reggio Emilia la 'ristrutturazione del debito' di fronte a un bilancio 2012 in perdita di quasi 90 milioni). Se ne è parlato oggi in seconda commissione in Comune, con l'assessore Roberto Biagini.
La novità, legata a un documento arrivato da pochi giorni nella mani della giunta, è che palazzo Garampi sta studiando di procede con la risoluzione del contratto con Coopsette per inadempienza. Si tratta di un parere legale richiesto dall'ufficio per le partecipate in marzo e arrivato solo ora, probabilmente anche per la complessità delle carte. Ci ha lavorato un pool di avvocati e commercialisti per capire se ci siano effettivamente le possibilità di procedere. La risposta è sì. Solo che sarebbe molto costoso per le casse comunali. O meglio nessuno ancora sa quanto potrebbe essere costoso.
Vale la pena fare qualche piccolo passo indietro e ricordare velocemente che il Comune ha ceduto alla cooperativa il 94 per cento di RiminiTerme, comprendente la colonia novarese, allo scopo della riqualificazione dell'edificio attraverso la creazione del polo benessere. Si è firmato assieme un piano industriale. Per le quote Coopsette ha pagato 9 milioni di euro. A questi si aggiungono i circa 9,2 milioni in investimenti su colonia e terme stabiliti dal contratto ed effettivamente spesi, sembra. Questi soldi sarebbero dovuti servire per rendere funzionale il polo benessere entro il 31 dicembre 2012. Così non è stato.
Il Comune ha le sue responsabilità. I lavori, infatti, vengono suddivisi in due step. Il primo dal 2005 al 2008 in cui Coopsette s'impegna a investire almeno 2 milioni e il secondo dal 2009 a fine 2012 in cui si sarebbe dovuto investire il resto della cifra pattuita. Il Comune pensa bene di salvaguardarsi, ma solo per quanto riguarda il primo step, individuando una penale da 1,4 milioni che nel 2008 viene sciolta alla verifica da parte dell'ente del fatto che Coopsette ha effettivamente investito più di 2milioni.
Adesso che il polo benessere non c'è viene da pensare che sarebbe valsa la pena di stabilire una polizza fideiussoria anche per il secondo step. "Il fatto di non averla messa - tuona il presidente della seconda commissione, Carla Franchini - è una precisa volontà politica. Perché per la Murri è stato fatto?".
Tornando al parere degli avvocati, risulta che da contratto l'impegno di Coopsette non sarebbe stato tanto quello di garantire un tot in euro di investimenti, che risultano esserci stati, ma la funzionalità del polo benessere, che evidentemente non c'è (dice Coopsette perché non sono stati sufficienti i 9,2 milioni, utilizzati esclusivamente per manutenzioni urgenti e adeguamenti antisismici). E' questa la ragione che consente al Comune di muoversi per vie legali nei confronti del partner.
Allo stato attuale le strade per la giunta sono due: chiedere alla cooperativa di portare a termine il contratto (ovviamente investendo ulteriormente) oppure chiederne la risoluzione perché è evidente come Coopsette non sia in grado di rispettarne i termini.
Per risolvere il contratto il Comune di Rimini deve ricomprare da Coopsette la maggioranza di RiminiTerme, colonia inclusa. "Se non si trova una soluzione consensuale - avvisa il vicepresidente Gennaro Mauro - la questione andrà per le lunghe e comunque anche grazie a un accordo l'onere per il Comune sarà enorme". Il problema è che fino ad oggi la cifra in questione non è stata quantificata. "Il punto - spiega Franchini - è che se si sceglie di agire per la risoluzione è necessario essere pronti a riprendersi il bene è il bene ha un valore. Tuttavia, la politica non si è attivata ancora per sapere a quanto questo valore corrisponda realmente".
Guardando ai soldi messi dentro questa storia dal privato ci si trova di fronte a oltre 18 milioni di euro, una somma che il Comune non possiede e che comunque non necessariamente corrispondente alla cifra in questione perché, da un lato, il valore delle quote potrebbe essere negli anni cambiato (inoltre nel frattempo Coopsette ha anche venduto il 16 per cento delle azioni) e, dall'altro, i soldi investiti potrebbero non essere usciti dalle casse dell'impresa ma dal bilancio di RiminiTerme e in questo caso non sarebbero dovuti. Ci sarebbe anche da tenere in considerazione l'eventuale e probabile somma di risarcimento che il Comune ha diritto a chiedere e che andrebbe in compensazione dell'esborso per il riacquisto delle quote.
La questione è spinosa e segna anche il definitivo fallimento del tentativo di privatizzazione delle terme. Il tempo, poi, vista la situazione in cui versa Coopsette potrebbe non essere galantuomo. A farlo notare in commissione, dai banchi della maggioranza, Vincenzo Gallo. Il consigliere ha ventilato l'ipotesi molto probabile che presto i creditori della cooperativa potrebbero chiedere di mettere le mani proprio sulla novarese.
A conclusione della commissione, da parte di Biagini, l'impegno della giunta di mettere in tempi brevi sul fuoco la questione, ovvero discutere l'eventualità della risoluzione, "un passo obbligato per la giunta e il sindaco", sostiene Mauro.
"Il passaggio urgentissimo che deve avvenire è quello che la giunta si riunisca al più presto (non è questa materia del consiglio) per decidere di dare mandato all'avvocatura comunale di agire. Confido che ciò possa avvenire da oggi a sette giorni", conclude Franchini.
29 10 2013 | Rimini | Palas, in arrivo 4500 animatori di Rinnovamento nello spirito
Rimini | Palas, in arrivo 4500 animatori di Rinnovamento nello spirito
Al via giovedì la 37esima conferenza nazionale animatori sul tema: "Tutti siano una cosa sola perché il mondo creda - Comunione e Nuova Evangelizzazione nel Rinnovamento nello Spirito Santo". L'incontro si terrà presso il palacongressi di Rimini fino a domenica 3 novembre. A ritrovarsi presso il Palacongressi di Rimini saranno oltre quattromilacinquecento animatori e responsabili con il fine di riflettere sul tema della "comunione" come condivisione vitale ed esperienziale del cammino, perseveranza nel servizio ad ogni uomo, speciale amicizia con quanti soffrono e sono lontani. Sarà poi approfondita la chiamata ad una "nuova evangelizzazione" come esito dei ripetuti appelli di papa Francesco alla Chiesa ad "uscire da se stessa", da ogni forma di autoreferenzialità. "La XXXVII Conferenza Nazionale Animatori - ha commentato il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez - vuole riportare l'attenzione sull'ideale dell'unità all'interno del Movimento, come promozione di una comunione intensa, perseverante, condivisione del cammino. L'unità ispirata dallo Spirito Santo rende la nostra vita attrattiva, carismatica, operativa. Questo nostro mondo che sembra morire ogni giorno, attende la manifestazione di una fede salvifica, testimoniata non da pochi, ma da tutti e dall'unione di tutti. A tutti infatti, è fatto dovere di evangelizzare. E il Rinnovamento nello Spirito è stato suscitato e mantenuto in vita dallo Spirito Santo per essere avanguardia profetica della 'nuova evangelizzazione'". (Asca)
29 10 2013 | Rimini | Economia, saldo negativo per le imprese: ne muoiono 3 al giorno
Rimini | Economia, saldo negativo per le imprese: ne muoiono 3 al giorno
Economia, dai numeri diffusi da Infocamere Movimprese per il terzo trimestre 2013 in provincia di Rimini spiccano le 651 imprese cessate rispetto alle 446 dello stesso periodo del 2012 (corrispondenti a 205 imprese cessate in più rispetto ai primi nove mesi del 2012). E se è in risalita, invece, il trend delle nuove iscrizioni, che passano dalle 455 del periodo gennaio/settembre 2012 alle 532 nel medesimo arco temporale dell’anno in corso (più 77), il saldo complessivo degli ultimi dodici mesi conta in totale 452 imprese in meno (si passa dalle 36.138 imprese attive nel terzo semestre 2012 alle 35.686 registrate a settembre 2013). Il trend globale del 2013 riportato da Infocamere conferma la scomparsa in media di circa 3 imprese al giorno in provincia di Rimini.
“Non è un segnale da sottovalutare - spiega l'assessore provinciale Fabio Galli - in un panorama che da ormai due anni a questa parte vede confermato un trend in lenta discesa per quanto riguarda il rapporto tra imprese nuove e cessate. I settori principali (costruzioni, agricoltura, manifatturiero, commercio) continuano a segnare il segno meno. Il trend dei dati locali, inquadrabile in un contesto più ampio di crisi strutturale a livello nazionale ed internazionale, necessità dunque di strumenti di più ampia e generale portata rispetto a quelli possibili a livello locale. Il discorso è dunque simile a quello fatto sul turismo: solo con un incremento della capacità di spesa singola e familiare, unito a politiche di sviluppo aziendale fondate sulla defiscalizzazione del lavoro e sulla semplificazione dei processi burocratici, si riuscirà a dare sostanza nel 2014 al fragile, timidi, circoscritti segnali incoraggianti, fatti registrare anche a Rimini nei primi 9 mesi dell’anno. Il quadro generale non incoraggia, perché le 205 imprese cessate da un anno all’altro sono e rimangono un dato grave. Ma si intravede ancora quel dinamismo nell’aumento delle neo iscritte che storicamente è nel dna del nostro territorio. La voglia di combattere è intatta”.
A guidare la classifica delle attività economiche in sofferenza è ancora il settore delle ‘costruzioni’, con altre 90 imprese cessate che portano il totale a 184 mancanti all’appello in un anno, rispetto i primi nove mesi 2012 (5.493 del 2013 rispetto le 5.677 del 2012).
In difficoltà anche il settore ‘agricoltura, silvicoltura e pesca’ (- 52 imprese), che in un anno ha perso in totale 154 imprese (2.793 nel 2013, 2.947 quelle attive a settembre 2012). Dinamiche invece altalenanti del settore onnicomprensivo ‘commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazioni di autoveicoli e motocicli’, dove si registra una forte dinamicità (sono ben 265 le imprese che chiudono, ma anche 124 quelle nuove) che però non è sufficiente per scacciare il segno meno dal saldo totale, che si assesta su un meno 55 (9.361 le imprese attive rispetto le 9.416 registrate a settembre 2012); praticamente, per ogni azienda che apre, ne chiudono due.
Il manifatturiero rallenta la sua caduta, ma il saldo è comunque negativo con -49 imprese rispetto al 2012.
Qualche segnale di ripresa rispetto al terzo trimestre 2013 si registra nel settore alloggi e ristorazione che passa dalle 4.772 attività iscritte nel 2012 alle 4.791 del settembre 2013. Tengono o aumentano leggermente anche telecomunicazioni, assicurazioni, fornitura di personale, e servizi di vigilanza ed investigazione.
29 10 2013 | Rimini | Fiere, Bologna verso il restyling si auspica sinergia con Rimini
Rimini | Fiere, Bologna verso il restyling si auspica sinergia con Rimini
Da Bologna, in vista del restyling del polo fieristico, si chiama in causa (anche) Rimini parlando di maggiori sinergie nel sistema fieristico regionale. “Le Istituzioni confermano un totale interesse per il rafforzamento e il restyling di Bologna Fiere, attraverso un concreto programma che sia compatibile con le potenzialità finanziarie che dovranno prevedere anche i possibili contributi dei Fondi europei per le città nelle disponibilità del Governo nazionale”, spiega la nota congiunta a firma di Regione, Fiera e Comune di Bologna.
“Bologna è il riferimento - continuano le istituzioni - del sistema fieristico emiliano romagnolo. Per questo occorre, insieme ai poli fieristici di Rimini e Parma, costruire un sistema sinergico e integrato sempre più robusto in grado di valorizzare al massimo le tre piattaforme che insieme costituiscono il maggior riferimento fieristico nazionale. Le fiere emiliano romagnole si presentano sul mercato sempre più specializzate e internazionali dal punto di vista delle presenze e degli espositori e al rafforzamento di questo si deve affiancare un ulteriore sviluppo della presenza e sinergie di queste fiere negli appuntamenti esteri”.
29 10 2013 | Rimini | Pd a congresso, Magrini ancora avanti con 804 voti e 65 delegati
Rimini | Pd a congresso, Magrini ancora avanti con 804 voti e 65 delegati
Pd, a un giorno dalla conclusione delle consultazioni nei circoli in vista del congresso provinciale del 4 novembre Juri Magrini è di poco in testa con 65 delegati contro i 59 di Russomanno (in termini di voti reali si parla di 804 a 653). Ieri sera si è votato a Rimini Centro storico (25 a 17 per Magrini), Coriano (14 a 11 per Russomanno), San Vito (25 a 12 per Russomanno), Poggio Berni-Torriana (21 a 18 per Magrini), Morciano (17 a 1 per Magrini). Oggi ultime consultazioni a Montecolombo e Montescudo, Verucchio, Sant'Agata Feltria, Misano (Centro, Cella, Villaggio Argentina ) e Gemmano.