GIORNALAIO 11.11.2013
Aeradria oggi incontra le banche socie. Comune assume dirigente da 103mila euro, previa colloquio col sindaco. Alberghi e antincendio, il punto a Ecomondo. Il Pdl diviso anche a Rimini
Le banche Carim e Asset incontrano questa mattina Aeradria. “Aeradria ha problemi di liquidità, ma soprattutto ha la necessità di trovare almeno altri 3 milioni di euro per convincere i giudici a dare il via libera al piano di concordato, prima accolto dal tribunale e poi rimesso in discussione dopo la relazione del commissario Renato Santini”, ilRestodelCarlino (p.6).
Il Comune assume dirigente tramite colloquio. “Come percepire un compenso lordo di 103mila euro all’anno da dirigente comunale, senza passare da un concorso pubblico propriamente detto ma da un semplice “colloquio” con Andrea Gnassi. E’ il regalo di Natale che palazzo Garampi ha deciso di confezionare a vantaggio di un ignoto manager, al contempo autoregalandosi un nuovo “Dirigente del Settore Servizi al cittadino”, da metà dicembre 2013 fino alla fine del mandato dell’attuale sindaco… Il bello è che il colloquio di selezione è in programma l’11 dicembre prossimo, ma il Comune si è già “portato avanti” prevedendo la spesa di assunzione “con decorrenza dall’1 novembre 2013”, per 17.191,31 euro nell’annualità 2013, e per il 2014 prevedendo la spesa complessiva di 103.147,88 euro”, LaVocediRomagna (p.11).
Colonia Novarese. Secondo LaVoce “quel parere legale che potrebbe rimettere in discussione l’accordo di programma sottoscritto a suo tempo per la riqualificazione dell’ex colonia Novarese è stato acquisito dagli uffici comunali ma non è ancora arrivato all’esame della giunta. Ecco perché l’amministrazione comunale al momento ci va cauta, preferendo stemperare un po’ la tensione. Ma visto che RiminiTerme ha tirato fuori la questione del permesso di costruire, atteso dal luglio del 2012, Palazzo Garampi non può non precisare che ci sono delle ragioni per cui il titolo edilizio non è stato ancora rilasciato. Perché a sua volta la società risulta tuttora inadempiente rispetto ad alcuni documenti che avrebbe dovuto provvedere a integrare”, (p.13).
Alberghi, adeguamenti alle norme antincendio. “Antonio Petitto, vice-comandante dei Vigili del fuoco di Rimini, ha assicurato che “la stragrande maggioranza delle strutture ricettive si sta muovendo per adeguarsi. “A livello locale, c’è stata una buona integrazione fra amministrazioni per informare gli albergatori e pretendere la messa a norma, pena l’estromissione dal mercato. Tuttavia – ha aggiunto – mancano all’appello 234 strutture con ricettività superiore ai 25 posti letto. Alcune stanno però completando i lavori””, LaVoce (p.13).
Intervista del NuovoQuotidiano a Patrizia Rinaldis. ““Credo che Rimini non sia cambiata tantissimo. Il problema semmai è lo sconforto diffuso, dispiace che molti imprenditori gettino la spugna. Non dobbiamo difendere le nostre posizioni in senso conservatore, di categoria, ma dobbiamo insieme fare l'interesse del territorio. Vivere insieme porta delle problematiche comuni, e la nostra economia – specie il turismo – ci lega gli uni agli altri in modo trasversale. La città è bella e sostenibile davvero se lo è sia per i turisti che per i cittadini. Mi sembra che in questi anni si siano fatti passi avanti per ricompattare città e mare. La crisi ci ha portato al pessimismo, ma è un atteggiamento che non serve a niente e a nessuno; le cadute devono servire semmai per ricompattarci”. Quali sono allora le sfide che attendono Rimini? “La sfida più grossa ora è credere che ci sia un futuro. Occorre investire, per quanto difficile ora, e puntare su una riqualificazione strutturale della città, fondata sulla sinergia tra pubblico e privato. Singole problematiche tantissime e note. Imprenditore si scontra con apparato, burocrazia. C'è bisogno anche di un riconoscimento a livello nazionale, i ministri devono essere più attenti verso la realtà riminese e più preparati. In questi anni ho incontrato tanti ministri del turismo, e non ho mai trovato l'attenzione e il grado di conoscenza che una realtà come la nostra meriterebbe. L'imprenditore si scontra con l'impreparazione e l'inconcludenza della politica, con un apparato burocratico che soffoca. La politica (soprattutto a livello nazionale) deve dare risposte concrete, invece che perdersi nelle diatribe interne””, (p.7).
Bando campi calcio. “IN ‘CAMPO’ scendono adesso anche gli avvocati e Striscia la notizia. E’ ormai una vera e propria guerra quella scatenata dalle squadre di calcio riminesi rimaste senza campi, dopo che la società dei Delfini si è assicurata 9 dei 10 campi da calcio assegnati tramite il bando del Comune, nel 2012. I dirigenti del Viserba calcio hanno inviato un ampio dossier al telegiornale satirico di Canale 5, documentando con fotografie e filmati «le pietose condizioni—attacca uno dei dirigenti — in cui sono costretti ad allenarsi i nostri ragazzi delle squadre giovanili, su un terreno polveroso dove non cresce un filo d’erba. Ci è vietato l’uso del campo regolare (che l’erba invece ce l’ha) anche per le partite», perché non sarebbe stato chiesto alla società dei Delfini il suo impiego nei tempi previsti”, ilCarlino (p.4).
Pdl. “Fra i riminesi attesi all’appuntamento del 16 novembre, l’on. Pizzolante sta con i governativi mentre Lombardi e Miserocchi sono a favore del documento di Berlusconi dell’ufficio di presidenza del 25 ottobre”, LaVoce (p.15). Franca Mulazzani sta con Angelino Alfano. “Capisco di distaccarmi dagli amici storici - prosegue la Mulazzani - come Lombardi e Miserocchi, ma credo che si debba fare un’azione diversa, anche se so che è difficile farlo capire. Gli italiani sono stanchi di cambi di governo, va cercata la stabilità a tutti i costi, pur non rinnegando la leadership di Berlusconi. Io da semplice consigliere provinciale ho l’intento di mettere a disposizione della società civile il mio percorso di tutti questi anni, al di là dei tornaconti personali, che mi fanno sorridere. A costo di sacrifici, oggi il nostro ruolo deve essere esclusivamente a servizio dell’Italia”.
Sulla sdemanializzazione delle spiagge Pd e Pdl continuano a pensarla differentemente, NQ (p.5).
09 11 2013 | Rimini | Spiagge, in Senato emendamento Pdl per riqualificazione patrimonio turistico
Rimini | Spiagge, in Senato emendamento Pdl per riqualificazione patrimonio turistico
Spiagge, arriva in Senato un emendamento del Pdl alla legge di stabilità con sopra le firme di Maurizio Gasparri, Paolo Romani, Federica Chiavaroli e Annna Cinzia Bonfrisco. L’obiettivo è quello di valorizzare (con privatizzazione della parte coperta da immobili) e promuovere con investimenti di riqualificazione il patrimonio turistico-alberghiero italiano.
“Non si può strumentalizzare tutto”, spiega il deputato del Pdl Sergio Pizzolante che dà la notizia dell’emendamento. “Non si vendono gli arenili ma solo le aree dove vivono gli immobili che sono dei privati. Ed è questa la grande occasione per un opera di riqualificazione delle strutture turistiche italiane. Ne ha parlato il senatore D’Ali, relatore alla legge di stabilità”.
La questione delle concessioni demaniali è annosa e riguarda 30mila imprese italiane “che hanno fatto investimenti e creato valore sulla base di una legge dello Stato che fino al 2009 garantiva il rinnovo automatico delle concessioni”. Poi sono sopraggiunti il Trattato europeo e la direttiva Bolkestein prevedono il rinnovo delle concessioni secondo criteri di concorrenza. “Principio che noi condividiamo - spiega Pizzolante - purché si riconoscano alle imprese già esistenti gli investimenti fatti e l’aver creato un’offerta turistica balneare d’eccellenza”.
In pratica, “l’emendamento prevede il passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato delle aree dove vivono i manufatti e le proprietà immobiliari degli stabilimenti balneari, con l’obiettivo della privatizzazione con diritto di opzione per i concessionari già esistenti. La restante parte delle concessioni (arenili e ombreggi) rimangono demanio pubblico, soggetto alla concorrenza sulla base di un piano dei servizi che contempli criteri capaci di garantire l’unicità della gestione”.
Pizzolante spiega che questo intervento permette di salvaguardare le imprese e di “dismettere valorizzando il patrimonio dello Stato per 5-10 miliardi. Inoltre, dando stabilità alle gestioni viene garantita la ripresa degli investimenti e la crescita del settore”. Secondo quanto definito nell’emendamento, almeno la metà dei 5-10 miliardi di maggiori risorse sarebbe messo a disposizione per creare un fondo di garanzia per i mutui destinati agli investimenti nel settore del turismo, vale a dire per le spiagge, la ristorazione, il commercio e per una grande opera di ‘rottamazione’ e riqualificazione del patrimonio alberghiero italiano”.
Si chiama valzer degli allenatori ma non si balla
Si chiama valzer degli allenatori ma non si balla
Nel pallone dei conti in rosso, degli equilibrismi finanziari, delle gestioni creative con schiere di mezze calzette da tenere in rosa come sponsor, nessuno rinuncia all’antica abitudine di scacciare crisi economiche, tecniche e d’immagine, ricorrendo all’esonero dell’allenatore. Lunedì scorso, dopo la decima giornata, quasi fosse il punto giusto per fare un bilancio, in un colpo solo sono stati esonerati cinque allenatori in Seconda Divisione. A proposito, in questo giro di valzer degli allenatori dell’ultima settimana, è tornato in panchina Luca D’Angelo, bandiera biancorossa e tecnico degli ultimi tre anni in maglia a scacchi, che da martedì è al timone dell’Alessandria: in bocca al lupo, anzi, in bocca all’orso. Sono comunque già una quindicina in questi primi 900 minuti di pallone gli allenatori “sollevati dall’incarico” così si dice usando i modi migliori. Scaricati spesso per nascondere gestioni cervellotiche delle squadre e operazioni di mercato sbagliate, scaricati per non dare alla piazza spazientita la sensazione di restare immobili, cacciati perché qualche volta la situazione si risolleva davvero e allora per decidere l’esonero basta l’illusione di potercela fare a rimettere le cose a posto. Quasi mai la separazione è consensuale, e allora addio a loro ma anche a una considerevole fetta di bilancio, perché la società continua a versare lo stipendio al tecnico e magari anche a qualche suo collaboratore che lo accompagna alla porta d’uscita. La crisi? Il pallone piange miseria da anni ma quando c’è da cambiare l’allenatore della crisi se dimenticano tutti e il portafoglio delle società diventa una fisarmonica: non ci sono soldi ma se tocchi i tasti giusti escono. E quel tasto si trova sempre in panchina, magari poi non si fa mercato, non si prendono i giocatori che servirebbero per aggiustare le cose, non di pagano dipendenti e fornitori ma nessuno resiste alla tentazione di far fuori l’allenatore. La cosa bella è che il pallone di solito anticipa l’esonero quasi a voler mettere le mani avanti “per il tecnico è l’ultima spiaggia”, “se non vince la prossima partita salta” come un rincorrersi tra gatto e topo, in un logoramento continuo che finisce quasi sempre allo stesso modo: con il presidente che caccia l’allenatore. Nelle vicende di questi esoneri, ci sono una serie di elementi che s’ingarbugliano: la voglia di visibilità, la presunzione, il nervosismo, il rischio d’impresa, ognuno lo fa a modo suo ma questi elementi si ritrovano sempre. L’esonero di Marco Di Loreto, dal Castel Rigone del re del cachemire Brunello Cucinelli, per raccontarne uno, è il simbolo di un modo di fare pallone che si aggrappa più all’istinto che alla lucidità. Di Loreto è stato infatti esonerato dopo una vittoria, e Cucinelli, che di solito si occupa di altro, candido ha spiegato che si è trattato di “regole non rispettate”. In pratica Di Loreto non ha voluto ascoltare il presidente sull’impostazione della squadra, secondo il Cucinelli dovevano scendere in campo un paio di giocatori, e invece l’allenatore ha deciso di testa sua: ha vinto la partita ma questo è un dettaglio. Dici: è il presidente che paga quindi è lui che decide. Giusto, però, è l’allenatore che ha la responsabilità della squadra e se vince, in teoria dovrebbe aver ragione. Niente, Brunello Cucinelli ha fatto il padrone, così è, punto. Ciao Ciao Di Loreto, non è stato bello, perché il presidente mette i soldi, può dire quello che vuole e soprattutto può far tacere gli altri. Tutto torna, tranne che quando a sbagliare sono i presidenti, non pagano mai. E non si tratta di soldi ma di tutto il resto.
Francesco Pancari
GIORNALAIO 09.11.2013
Rimini, spese pazze per Vermeer e Pausini. Consiglio, i 5Stelle non rinunciano al gettone. Indagine Aeradria, Conti non risponde
Spese pazze in Comune per Vermeer e Laura Pausini. “RIMINI seconda in regione per le spese di rappresentanza. Subito dopo Parma che è riuscita a spendere nel 2011 la bellezza di oltre 121mila euro. Un podio di cui andare poco fieri, in questi tempi di di massima attenzione ai costi. I numeri dell’indagine della Corte dei Conti sul 2011 non mentono. Rimini si colloca al secondo posto assoluto in Emilia Romagna, con 59.387 euro. Neanche a Bologna (appena 2.081 euro) sono riusciti a fare tanto. Ma «le spese di rappresentanza sono così elevate — sottolinea l’assessore al Bilancio Gianluca Brasini — è così elevata perché pesano i costi sostenuti per la promozione del territorio. Non stiamo dunque parlando di soldi buttati in viaggi, cene luculliane, regali o spese pazze, ma di iniziative per promuovere l’immagine di Rimini»”, ilRestodelCarlino (p.2).
Indagine Aeradria. “Davanti al pm Gemma Gualdi, assistito dagli avvocati Paolo Righi e Mariano Rossetti, Giovanni Conti si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ex componente del Cda di Aeradria ha depositato un suo scritto con cui illustra e argomenta la sua estraneità ai reati ipotizzati”, LaVocediRomagna (p.15).
Novarese: manca il permesso per costruire. Lo dice il presidente di RiminiTerme, Fabrizio Vezzani. “Nella seduta dello scorso 29 ottobre il consiglio di amministrazione aveva analizzato i risultati dell’esercizio in corso e discusso di una prima ipotesi d’investimenti di oltre 300.000 euro per il 2014 e di 500.000 per il 2015 solo sul Talassoterapico, oltre a prendere atto del percorso in atto per il completamento dei lavori nell’ex Colonia Novarese. La nostra domanda di rilascio di permesso di costruire è stata presentata in Comune nel luglio del 2012. Alle richieste di integrazione formulate dall’amministrazione, la società e i progettisti hanno sempre risposto con puntualità e sollecitudine. Purtroppo ad oggi non abbiamo ancora ricevuto l’autorizzazione”, LaVoce (p.19).
Parcheggi in rosso. “«GLI INCASSI dei parcheggi a pagamento sul lungomare nel periodo estivo sono scesi da 1.179.603 euro dell’estate 2012 a 852.568 euro di quest’ultima. Ciò, nonostante l’amministrazione comunale abbia praticamente fatto sparire gli stalli bianchi di sosta gratuita, imposti invece dalla legge ». La denuncia viene da Carla Franchini, del Movimento 5 Stelle. Che snocciola dati forniti dalla stessa Ragioneria di Palazzo Garampi. «Un flop di 322mila euro che si aggiunge alla spesa sostenuta per realizzare la pista ciclabile, 750mila euro dei quali 300mila comunali, che ha ‘divorato’ numerosi posti auto—prosegue la Franchini —, nonostante le dichiarazioni di segno opposto venute dal Comune»”, ilCarlino (p.6).
Consiglio comunale sospeso. “Maggioranza e opposizione – fa sapere il presidente del Consiglio Donatella Turci – per una volta sono perfettamente d'accordo. Una decina di consiglieri di tutte le forze politiche, tra quelli naturalmente presenti giovedì, mi hanno infatti chiamato manifestando la volontà di fare a meno dei 90,70 euro a cui avrebbero diritto”, NuovoQuotidiano (p.7).
“Controcorrente la grillina Carla Franchini: «Sinora il nostro gruppo ha sempre accettato di buon grado di rinunciare al gettone o devolverlo in beneficenza quando ci è stato chiesto, come di recente da Fabio Pazzaglia. Stavolta no». Motivo? «Non mi risulta che sindaco, assessori e presidente del consiglio abbiano mai rinunciato a un centesimo, nelle sopra citate occasioni. Percepiamo 90 euro lordi a seduta, che dura anche sei ore, ai quali rinuncerò solo se lo faranno anche questi signori, tagliandosi una quota delle laute retribuzioni fisse mensili, dai 2.500 euro in su»”, ilCarlino (p.3).
08 11 2013 | Rimini | Consiglio sospeso, Sel: Niente gettone di presenza
Rimini | Consiglio sospeso, Sel: Niente gettone di presenza
Niente gettone per il consiglio comunale di ieri. La proposta arriva dal gruppo consiliare di Sel Farecomune che ieri prima della conta del numero legale aveva chiesto una sospensione temporanea della seduta che si sarebbe dovuta mettere ai voti come da Regolamento.
Secondo Fabio Pazzaglia, invece, ieri è stato commesso un errore. “Sicuramente in buona fede. Resta l'amarezza per aver visto violato un nostro diritto. Se la nostra proposta fosse stata messa ai voti e approvata avremmo raggiunto l'obiettivo di far proseguire i lavori del consiglio comunale con l'arrivo del sindaco Gnassi e dell’assessore Biagini, i quali avrebbero potuto rispondere alla nostra interrogazione sugli sprechi dei consiglieri regionali o all'interrogazione della collega Franchini, solo per fare due esempi. Ma soprattutto si sarebbe evitata la conta del numero legale”.
Pazzaglia alla conta non è uscito. “Vogliamo sottolineare che durante la conta del numero legale l'unico gruppo dell'opposizione presente per tentare di evitare lo scioglimento del consiglio è stato proprio il nostro. Siamo stati gli unici dell'opposizione a rispondere presente! Non c'è piaciuto l'atteggiamento degli altri colleghi dell'opposizione ma non possiamo tacere
sul fatto che le numerose e croniche assenze di diversi consiglieri di maggioranza rendono sempre più difficile l'attività del consiglio comunale”.
Un problema della maggioranza che qualcuno dovrà risolvere, rileva Pazzaglia, ma certamente non l’opposizione. “In questi mesi il nostro gruppo consiliare, senza chiedere nulla in cambio, ha garantito in più di un'occasione il numero legale. Però i Consiglieri di maggioranza, almeno alcuni, dovrebbero farsi un esame di coscienza. Non è possibile andare avanti così, pena lo scadimento dell’istituzione che abbiamo l'onore di rappresentare”.
08 11 2013 | Rimini | Maggiori oneri V peep, la questione arriva in Senato
Rimini | Maggiori oneri V peep, la questione arriva in Senato
V peep, dopo la decisione del tar che ieri ha congelato i pagamenti per gli oneri di urbanizzazione, perlomeno fino alla prima udienza fissata per il 23 gennaio, arrivano nuove notizie da Roma. E’ pronto per essere discusso al Senato l'emendamento alla Legge di stabilità presentato dal deputato Pd riminese Emma Petitti.
"L'ordine del giorno recepito dal Governo nelle scorse settimane lo impegnava a definire nuovi e uniformi parametri per la cessione del diritto di proprietà ai cittadini che vogliano riscattare la propria abitazione nelle aree Peep. Ora il nostro lavoro va avanti per inserire nella Legge di stabilità, che ha iniziato il suo iter in Senato e arriverà poi alla Camera, le modifiche necessarie per rideterminare i criteri che definiscono il corrispettivo per riscattare la proprietà. Il problema dell'onerosità delle cifre che molti cittadini dovrebbero pagare per il diritto di superficie delle aree Peep e della disparità di trattamento economico fra i residenti pone una questione di equità che da tempo e da più parti viene sollevata, anche dal Comune e dal Consiglio di Rimini. La situazione di incertezza sta bloccando e rallentando numerose pratiche di cessione, nonché creando un mancato introito per le amministrazioni comunali già colpite da tagli e riduzioni dei trasferimenti da parte dello Stato".
L'emendamento proposto mira in particolare a dirimere le controversie e definire in modo chiaro il metodo di calcolo del corrispettivo da pagare all’amministrazione comunale per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà sulle aree Peep. Il testo prevede che il corrispettivo delle aree cedute in proprietà venga fissato al 60 per cento del valore determinato dividendo per due il valore venale del bene. Si ripristinano così le condizioni di riscatto applicate in tutta Italia fino all'aprile 2011, data in cui la Corte Costituzionale è intervenuta sulla materia.
Intanto dal Comune precisano rispetto all’udienza di ieri a Bologna che il tar “non ha emesso alcuna decisione sull’istanza cautelare avanzata dai cittadini ricorrenti, in quanto gli stessi, in accordo con l’amministrazione, hanno chiesto la fissazione di un’udienza di discussione del ricorso nel merito, con l’obiettivo di arrivare ad un pronunciamento in tempi celeri sulle questioni controverse”. Udienza che è stata fissata al 23 gennaio prossimo.
“Risultano, quindi, del tutto infondate e non veritiere le notizie pubblicate dalla stampa locale circa la presunta sconfitta del Comune ed il blocco dei pagamenti, in assenza, allo stato, di qualsivoglia decisione da parte del tar sul ricorso, tranne la fissazione dell’udienza di discussione”.
L’aeroporto di Rimini a nudo nella relazione di Eurafrica
L’aeroporto di Rimini a nudo nella relazione di Eurafrica
Circola la battuta che un consulente è una persona che, pagandola profumatamente, ti dice quello che già sai, solo che te lo dice in modo sistematico ed ordinato. Viene da chiedersi, leggendo il documento prodotto da Eurafrica Merchant, se i soci pubblici di Aeradria, a partire dalla Provincia che ha pagato il consulente, fossero già più o meno coscienti degli errori e delle carenze di gestione messe in evidenza nelle venticinque paginette stilate da Eurafrica.
La Procura della Repubblica sta indagando per verificare se nella gestione degli ultimi anni ci siano responsabilità penali; il Tribunale deve decidere se il piano presentato è idoneo a consentire il proseguimento della società. Mentre ci auguriamo che tutto finisca senza danni irreparabili per il territorio, la lettura del documento di Eurafrica, datato giugno 2013, aiuta a mettere a fuoco alcune carenze di gestione che, stando ai dati forniti, gettano luce sui guai odierni.
Non aviation. Un aeroporto può ricavare entrate anche da attività non aviation. Da questo punto di vista la gestione di Aeradria non sembra essere stata oculata. Rimini ricava da questo settore il 29% delle entrate, gli altri aeroporti dal 35 al 50%. Eurafrica scrive che “L’attuale logistica presenta alcune scelte sul lato commerciale e sul lato dei servizi (postazioni in check in, tout operator, alcuni negozi) che potrebbero essere razionalizzate per un miglioramento degli spazi aeroportuali e soprattutto per garantire un livello di servizi più elevato ai viaggiatori in transito”. Un capitolo a parte è costituito dai 570 parcheggi “che non generano un volume di ricavi importante”, mentre “altri aeroporti, confrontati con Rimini, attraverso tale voce sviluppano importanti ricavi”.
Traffico. A parte i cali di passeggeri, che erano noti (-14% nel 2012 e l’ipotesi di un -25% nel 2013), Eurafrica osserva che la maggior parte del traffico incoming avviene nel week end, mettendo così sotto pressione l’aeroporto e non riuscendo a garantire servizi di qualità elevati; oltre che precludersi un incremento del numero dei passeggeri totali che deriva dalla copertura dell’offerta lungo l’intera settimana. Nel documento si osserva inoltre che l’aeroporto è troppo sbilanciato sul mercato russo (il 49,2% del totale nel 2013 e il 79,3% nel periodo gennaio-aprile 2013), quando invece tutti sanno che occorre sempre diversificare i mercati, anche per non essere penalizzati da eventuali future flessioni dei russi.
Traffico cargo. È una delle note maggiormente dolenti. In undici anni è stato praticamente dilapidato un patrimonio: se nel 2001 l’aeroporto di Rimini smistava quasi seimila tonnellate di merce, nel 2012 la quota si è ridotta a 743 tonnellate. Il traffico cargo rappresenta attualmente appena il 2,5 per cento dei ricavi dell’aeroporto.
Gestione economica. Anche qui sono dolori. Nel documento si legge: “La marginalità negativa degli anni osservati sembrerebbe evidenziare una gestione non adeguatamente attenta alle dinamiche di alcune voci di costo”. E nei passaggi successivi si evidenziano i conti che non tornato. Nel 2011, per le voci “Costi Vari e amministrativi e mercato estero” e “Incarichi professionali/attività commerciali”, si sono spesi più di 3 milioni e 300 mila euro, pari al 63,6% dei costi vari e al 22,5% dei costi totali. Eurafrica osserva che “tali livelli risultano notevolmente superiori a quanto osservato in genere nelle altre società di gestione aeroportuale”. Ma il documento osserva anche che la voce Promo traffico (cioè le spese fatte per portare a Rimini i voli) “risulta incoerente con i volumi di traffico relativi”. Su questo punto si legge poi una frase sibillina che riportiamo così come la leggiamo: Da un’osservazione esterna, le modalità di riparto sembrerebbero rispondere a logiche interne di bilancio”.
Voli low cost troppo cari. Restiamo sempre nell’ambito dei costi del Promo traffico. Questa volta senza troppi giri di parole, Eurafrica sostiene che a Rimini le compagnie low cost erano pagate troppo: “La strategia finora attuata è stata quella di attrarre compagnie con accordi a breve termine basati esclusivamente sulle leve dei premi economici (ad esempio costi promo traffico notevolmente superiori a quelli pagati alle stesse compagnie da aeroporti similari)”.
Confronto Rimini-Ancona. Rimini opera esclusivamente con vettori charter (prevalentemente verso la Russia) senza poter offrire collegamenti di linea al proprio bacino di utenza e senza collegamenti nazionali. Ancona, invece, presta grande attenzione alle esigenze outbound del proprio territorio con attività di trasporto passeggeri verso Roma e verso i principali hub delle capitali europee. Anche alcuni numeri confermano il confronto perdente. Nel 2010 Ancona aveva 520.410 passeggeri e ha chiuso con un margine lordo di 2,6 milioni; Rimini ha avuto 30 mila passeggeri in più e ha chiuso con un margine negativo di 4,5 milioni. Nel 2011 le cose non sono andate meglio: Ancona ha superato i 600 mila passeggeri con un margine operativo lordo di 3,1 milioni; Rimini è sì volata a 920 mila passeggeri, ma ha chiuso con un margine di soli 858 mila euro. Abbiamo già visto la perfomance negativa di Rimini nel settore cargo: nello stesso periodo Ancona passava da 5.226 tonnellate a 6.864.
Che dire? Ancona è un aeroporto più giovane, che in teoria dovrebbe avere meno esperienza di Rimini. Ma sembra invece che sia più capace.
Valerio Lessi
08 11 2013 | Rimini | Crisi, a San Patrignano arriva la cassa integrazione
Rimini | Crisi, a San Patrignano arriva la cassa integrazione
La crisi di San Patrignano si fa evidente anche con i 21 esuberi segnalati il mese scorso dalle due cooperative che gestiscono la comunità (Comunità San Patrignano società cooperativa con circa 145 dipendenti e Consorzio San Patrignano con una cinquantina di dipendenti) alle confederazioni sindacali nazionali. In quell’occasione i sindacati hanno chiesto ai gestori di ritirare la procedura di mobilità con l’impegno di attivare ammortizzatori a livello territoriale.
Di fatto allo stato attuale è stato ratificato l’accordo per la cassa integrazione per la Comunità ed è stata avviata la procedura per il Consorzio. Gli ammortizzatori, attivi da circa una settimana (lunedì scorso si è svolta un’assemblea dei lavoratori che chiedevano delucidazioni in proposito), non riguardano il comparto sociosanitario, ma comunque più di 21 dipendenti (tra edili, commercio e amministrazione), probabilmente per dare vita a una rotazione. Il periodo di cassa integrazione durerà fino al 31 dicembre (e dovrebbe essere seguito da altri strumenti).
Le motivazioni dei gestori alla richiesta della mobilità riguardano la crisi in cui la comunità versa da tempo e che ha portato, tra l’altro, alla sospensione del concorso ippico. La comunità, infatti, porta avanti l’attività di recupero soprattutto attraverso i fondi raccolti che sono diventati ancor più importanti in questo periodo in cui le attività collaterali faticano a causa della congiuntura economica. A tutto ciò si aggiungono i crediti cospicui vantati da San Patrignano rispetto alla Asl.
GIORNALAIO 08.11.2013
Economia, a Rimini cento attività dagli occhi a mandorla. V peep, il tar congela i pagamenti. Fogne, via a vasca ospedale e dorsale sud. Lungomare e trc, entro il 2018 i primi segni sulla città
Economia dagli occhi a mandorla. “PARLANO poco, pagano molto (e spesso in contanti) e non fanno tante domande. Non meravigliatevi troppo se tra qualche mese altre vetrine storiche del centro di Rimini lasceranno spazio a bazar cinesi. I cinesi sembrano gli unici a poter sostenere oggi gli esosi affitti chiesti dai proprietari di attività commerciali. Quelli che hanno appena rilevato l’ex libreria La Moderna dalla famiglia Ugolini sono gli stessi cinesi che già gestiscono un maxi emporio in via IV Novembre, vicino al Duomo. In centro - escludendo Borgo Marina - si contano 10 attività commerciali in mano ai cinesi, di cui 4 in via Castelfidardo e dintorni e 2 in via Garibaldi, e in tutto il comune sono oltre 100 senza considerare parrucchieri, centri massaggi, laboratori di pelletteria. Puntano in alto, gli imprenditori dagli occhi a mandorla. Qualche mese fa sono andati anche a bussare alla porta di un noto locale nel borgo San Giuliano. «Avevano i contanti in una valigia, pronti per l’affare, ma noi abbiamo risposto che non eravamo interessati», svela il titolare”, ilRestodelCarlino (p.3).
V peep, congelati i pagamenti. “Per i circa 1.600 soggetti che fanno capo a 1.200 unità immobiliari quella di ieri è stata una giornata trionfale. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti concesso la sospensiva cautelare dei pagamenti presentata dai residenti del V Peep attraverso il ricorso cumulativo predisposto dall’avvocato Antonio Carullo di Bologna. L’incubo del pagamento è allontanato almeno fino al 23 gennaio prossimo: data in cui avrà inizio l’udienza di merito”, LaVocediRomagna (p.1).
Scuola, “Cosa si arriva a fare per il miraggio di un lavoro da 1000 euro al mese… Badate: un miraggio, non una certezza. Ieri al Palasport Flaminio di Rimini si sono radunate 150 persone da tutta Italia (251 erano le domande inoltrate al Comune) per partecipare a un concorso per la graduatoria dei supplenti nelle scuole materne comunali di Rimini. Praticamente chi è riuscito a rispondere correttamente almeno a 14 delle 20 domande può aspirare a essere iscritto per tre anni a una lista dalla quale il Comune di Rimini attingerà quando mancano le maestre d’asilo”, LaVoce (p.11).
Consiglio comunale sospeso ieri a Rimini per mancanza del numero legale. “Solo 18 minuti di lavori, poi tutti a casa per mancanza del numero legale: questo spettacolo ha riservato ieri sera il consiglio comunale di Rimini, convocato per le 17,45 e iniziato solo alle 18,15. La presidente Turci ha commemorato con un minuto di silenzio la defunta maestra Graziella Micheloni, per quasi 40 anni alla guida dell’Asilo Baldini. Risultavano assenti gli assessori Sadegholvaad, Visintin e Pulini, il sindaco Gnassi e l’assessore Biagini, più varie assenze. Dopo l’interrogazione della Moretti sul Ceis (altro articolo a pagina 11) e l’abbozzo di interrogazione della Franchini (M5S), Pazzaglia capogruppo di Sel-FC ha chiesto la sospensione dei lavori: “gli assessori sono 3 su 8, stiamo aspettando Godot…”. La Turci ha comunicato il prossimo arrivo di Gnassi, ma l’opposizione aveva già inquadrato la defaillance del centrosinistra e ha affondato il colpo. E’ stata la Franchini a chiedere ufficialmente la verifica del numero legale, uscendo dall’aula con i colleghi di centrodestra. Alla fine, sono risultati solo 15 presenti”, LaVoce (p.13).
Fogne, la giunta ha approvato i progetti definitivi per la vasca di laminazione dell’ospedale e per la dorsale sud, LaVoce (p.13). Costo: 7 milioni di euro dal ‘piano città’.
Trc e lungomare. “Segnarsi le seguenti date: entro il 2016 realizzazione del progetto di nuovo lungomare pedonalizzato nel tratto piazzale Fellinipiazzale Kennedy; fine 2017, entrata in servizio del Trc (Trasporto rapido costiero o Metropolitana leggera di costa); anno 2018, almeno come obiettivo generale, oltre al Trc già fatto, avere in esercizio molte delle opere fognarie del Psbo e dei nuovi lungomari stile Piano strategico. Questa scansione cronologica è stata offerta da Maurizio Ermeti, presidente della Srl del Piano strategico, alla presentazione dello stato di attuazione del Trc da parte Agenzia Mobilità, ieri nello stand del Comune a Ecomondo”, LaVoce (p.18).
“"Stiamo lavorando – rivela Ermeti – al progetto del tratto di lungomare da piazzale Fellini a piazzale Kennedy in modo da avere in maniera sincronizzata anche la realizzazione delle vasche del Piano fogne". L'auspicio è che "quando entrerà in funzione il Trc (tra 2017 e 2018) il lungomare sia ultimato". Allo stato attuale, e un po' a sorpresa, la progettazione per il tratto tra piazzale Fellini e piazza Kennedy sembra quella con più chance di venire realizzata per prima. Ancor prima, probabilmente, del tratto tra piazzale Boscovich e piazzale Fellini, per il quale c'è già il progetto presentato dal Consorzio del porto, che riunisce una trentina di operatori. Ma qui, c'è ancora da risolvere un problema che non si pone nel caso del tratto successivo, ovvero la sdemanializzazione dell'area tra il lungomare Tintori e via Colombo, attualmente di proprietà del demanio marittimo”, NuovoQuotidiano (p.4).
Trc, Agenzia mobilità sta studiano come tagliare i costi. “"Abbiamo sessanta giorni di tempo – rivela – Il lavoro di revisione è in corso, non posso dire per ora cosa si possa fare ma io sono fiduciosa". "La metropolitana di costa – spiega – è un'opera molto grande, ci sono economie di scala che si possono trovare all'interno degli appalti". Il taglio da "operare" è di circa 7 milioni: dai 99 previsti attualmente ai 92 previsti in origine. La domanda spontanea: non ci si poteva pensare prima? "In questi anni è cambiato il mondo, la spending review è qualcosa che ormai si impone ovunque". Anche al Trc, dunque”, NQ (p.5).
Credito e imprese. “La Compagnia delle Opere e la rete Confidi. net hanno siglato ieri un accordo per favorire l'accesso al credito delle aziende associate romagnole (700 in tutto). Un problema quello del credito che, come noto, riguarda in questo periodo tantissime aziende del territorio, "per le quali – sottolinea Alduino Di Angelo, presidente Ascomfidi Imprese Rimini - è diventato persino difficile rapportarsi con una banca. L'intesa che abbiamo sottoscritto va proprio nella direzione di aiutare tante di queste realtà, che potranno appunto beneficiare di prestiti a condizioni agevolate. Per noi è un riconoscimento importante perché è la dimostrazione del valore tecnico del nostro progetto che del resto gode della certificazione della Banca d’Italia"”, NQ (p.7).
Università, parte l’anno accademico con Piero Angela. “"I nostri studenti sono 1700, divisi tra i corsi di Moda, Scienze Motorie e Farmacia (sia laurea triennale che magistrale), per un totale di nove corsi di laurea" ha spiegato Roberto Farné, vicedirettore del dipartimento. "Ci occupiamo di un grande tema di ricerca, quello della qualità della vita, declinato in tante forme; in questo siamo gli unici in Italia – ha proseguito il professore - Quest'anno è inoltre attivo un dottorato di scienze farmacologiche e speriamo di vedere i primi risultati delle ricerche tra un anno"”, NQ (p.9).
07 11 2013 | Rimini | Fogne, la giunta approva i progetti definitivi per la vasca dell’ospedale e la dorsale sud
Rimini | Fogne, la giunta approva i progetti definitivi per la vasca dell’ospedale e la dorsale sud
Fogne, dopo l’incoraggiamento arrivato anche dal ministri Andrea Orlando circa nuovi fondi che arriveranno entro il 2014, via libera della giunta di Rimini ai progetti definitivi per la vasca di laminazione dell’ospedale e per la dorsale sud. Sul piano della concreta realizzazione del piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato (psbo) questi due interventi, finanziati con le risorse ministeriali del ‘piano città’ si andranno ad aggiungere ai tre già in corso: raddoppio del depuratore di Santa Giustina, dorsale nord, “Rimini Isola” (che rappresentano oltre il 30% del valore dell’intero Psbo).
“Va sottolineato - conferma l’assessore all’ambiente Sara Visintin - che la possibilità di passare dagli atti amministrativi del luglio scorso ai cantieri della prossima primavera è stata data dalla capacità di intercettare le risorse messe a disposizione del ‘Piano nazionale per le Città’. Si ricorderà infatti che la proposta del Comune di Rimini è risultata tra le 28 finanziate sulle dalla cabina di regia per l’attuazione del Piano 457 presentate”. Si parla di risorse per più di 7,5 milioni di euro 2,5 per il primo stralcio della “Dorsale Sud” e poco più di 5 per la vasca di laminazione ospedale Colonnella 1.
“Le buone notizie relative ai finanziamenti di una parte del psbo da parte del Ministero portate ieri dal Ministro Orlando aumentano ancor di più la nostra determinazione nel perseguire l’obbiettivo di medio periodo della riduzione del 50% degli inquinanti a mare nel 2016 e quelli di lungo periodo con l’azzeramento degli inquinanti nel 2020”, conclude l’Assessore Visintin.