18 11 2013 | Rimini | Pd a congresso, Renzi la spunta nei circoli col 44,4%
Rimini | Pd a congresso, Renzi la spunta nei circoli col 44,4%
Si sono concluse ieri nei circoli del riminese con l’affermazione di Matteo Renzi le consultazioni per il congresso nazionale Pd nella provincia di Rimini proviene dalle fila del Comitato per Matteo Renzi segretario. In numeri assoluti 644 voti per il sindaco di Firenze, contro i 545 di Gianni Cuperlo e i 245 di Pippo Civati, che fanno in percentuale il 44,4, il 37,6 e il 16,9.
Soddisfatti ovviamente i renziani che contano di migliorare il risultato nell’ambito del congresso dell’8 dicembre. “Il nostro progetto - spiegano - risulta largamente maggioranza tra gli iscritti della nostra provincia. Un risultato che dimostra, come già era accaduto con la corsa alla segreteria provinciale di Paolo Russomanno, come anche tra i nostri tesserati ci sia una forte volontà di cambiamento e innovazione, cosa rafforzata anche dal buon risultato di Civati. Un dato che conferma come, anche a livello del partito provinciale, non si possa non tenere conto di questa grande forza di innovazione”.
GIORNALAIO 18.11.2013
Nuovo centrodestra, a Rimini tutti (o quasi) ‘diversamente’ berlusconiani. Pd, i renziani tengono la pole position in vista del congresso nazionale
Pdl, Sergio Pizzolante spiega perché sta con Angelino Alfano, LaVocediRomagna (p.9). Anche il sindaco di Montefiore Vally Cipriani aderisce al Nuovo centro destra. “Per questo Berlusconi ha detto che in fondo siete dei “Cugini d’Italia”, forse perché sa che il giorno che lui non sarà più sulla scena dovrete tornare insieme? “Il punto è che va recuperato al centrodestra una vasta parte di italiani - artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, dipendenti di imprese private - che sono il nostro elettorato e che abbiamo deluso in questi anni. Gli stessi che a febbraio non ci hanno votato, oppure hanno votato Grillo”, commenta Pizzolante. Veniamo al locale, ovvero provincia di Rimini. Qui sembra che, almeno a livello di eletti e grandi elettori, non si siano stati dubbi: molti pro Alfano, ovvero, pro Pizzolante. “Vedremo nei prossimo giorni. Ho avuto molte attestazioni di fiducia e di disponibilità verso la linea di Alfano - racconta l’onorevole Sergio Pizzolante - e alla mia presa di posizione, sia all’interno del partito (ex Pdl, ndr) che fuori dal partito. E’ forse questo il risultato per il lavoro da me fatto in tutti questi anni nei settori trainanti del riminese: turismo e il mondo delle piccole imprese””.
Quasi tutti i consiglieri comunali della provincia stanno con Alfano, con numeri totalizzanti a Bellaria e Riccione. “E' nutrita, a Rimini, la pattuglia dei "ribelli" a Silvio Berlusconi. Tra i fedelissimi del leader, dopo la "scissione" avvenuta a livello nazionale, rimangono, tra i big, il consigliere regionale Marco Lombardi e il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi. Mentre nel capoluogo, "probabilmente la totalità del gruppo al consiglio comunale aderirà al Nuovo centro destra di Angelino Alfano" segnalava ieri il consigliere Gennaro Mauro (ex An, area destra sociale) che su Facebook definisce quello degli alfaniani "un nuovo progetto politico a cui stanno aderendo dirigenti e iscritti di tutte le sensibilità, dai riformisti ai cattolici popolari, ai socialisti ai liberali e alla destra sociale". Tra i "ribelli" anche il deputato Sergio Pizzolante. Ieri si sono visti (nella sede di Riccione) per contarsi e fare il punto”, NuovoQuotidiani (p.3).
Congresso Pd. I numeri locali, LaVoce (p.9). “I buoni risultati a Rimini e Alta Valmarecchia non bastano a Cuperlo e così, tolta l’enclave di Riccione dove Civati ha avuto la meglio, gli altri comuni del Riminese si sono “consegnati” a Renzi. Il risultato finale, infatti, dice di un Renzi capace di conquistare il voto di 649 iscritti al Pd, pari al 44,4% dei votanti; Cuperlo si è fermato a 546 (37,3%), Civati 246 preferenze (16,8%) e Pittella a quota 18 (1,2%)”.
Gambini. Aeroporto a rischio per il consociativismo pubblico/privato
Gambini. L'aeroporto rischia di morire per consociativismo pubblico/privato
“Su Aeradria e l’aeroporto – afferma Sergio Gambini, già parlamentare e amministratore comunale - non ci sono solo responsabilità politiche. La vicenda ha messo in evidenza un meccanismo consociativo che ha integrato nella gestione fallimentare parti rilevanti delle rappresentanze dell’imprenditoria della provincia. Quando dal 2010 sono emersi i primi problemi di bilancio, non c’è stata una reazione delle forze economiche e sociali perché erano coinvolte nella gestione. Il consociativismo della cattiva concertazione pubblico/privato è la malattia del pubblico che cerca di uscire da ogni verifica di mercato. Probabilmente c’è chi ha fatto qualche errore di calcolo. La filosofia del: non dico niente, così spero di ricevere qualche vantaggio in altre partite che si stanno giocando, si e rivelato un boomerang molto pesante”.
È il giudizio più severo di un’analisi che mette in luce molti altri errori commessi nella gestione dell’aeroporto negli ultimi anni. “Il primo – afferma Gambini – è stato quello di aver spinto in modo spregiudicato, negli anni passati, sulla leva dell’acquisizione dei voli incentivando con forti somme le compagnie. Sia chiaro, le norme che vietano questa pratica sono state aggirate da molti aeroporti italiani. Ma è una pratica che ha cominciato a mostrare le corde da tempo, mentre l’aeroporto di Rimini ha continuato imperterrito su questa strada. Il break even più volte promesso invece di avvicinarsi così si allontanava ogni anno, perché al crescere del fatturato paradossalmente cresceva anche il deficit di gestione. Più passeggeri, uguale più debiti, un’equazione assurda che ci ha portato sempre più in basso e quando si è manifestata la crisi finanziaria degli enti locali la bolla è esplosa. Andavano cercate altre soluzioni. Non si è cercata la competitività dello scalo nella costruzione di un progetto industriale il cui elemento principale avrebbe dovuto essere l’inserimento di Miramare in una rete internazionale di aeroporti. Eppure il processo di ristrutturazione del traffico aereo e di aggregazione degli scali era già in atto da tempo. Ciò è accaduto in altre realtà, mentre a Rimini ha scelto di ballare da sola e ci siamo attardati su una pratica di aiuti di Stato che se non è ancora ovunque superata certamente non rappresenta il futuro”.
Rimini, secondo Gambini, sconta inoltre le conseguenze di un’altra impostazione sbagliata sulla quale ci si è attardati. “Di fronte all’esigenza di favorire la competitività degli scali e i problemi derivanti dalla concorrenza, è stata individuata la soluzione di un sistema regionale artificialmente sostenuto da risorse pubbliche. Se un aeroporto ha ragione di esistere, se è efficiente o meno, lo deve dire il mercato. Con il sistema regionale non si seguivano invece progetti industriali o di mercato ma si seguivano criteri di natura politica. Così si sono sprecate risorse pubbliche per tenere in vita realtà che il mercato non avrebbe mai premiato”.
Questo è il caso di Forlì…”Sì, ma è una malattia molto diffusa quella di pensare di gestire con un’ottica pubblica strutture che invece devono obbedire esclusivamente ai criteri economici. Anche Rimini è stata molto penalizzata dal dover stare dietro al balletto regionale sul sistema aeroportuale, una invenzione tutta politica. Se avesse scelto senza remore la strada del mercato, avrebbe messo in atto un serio processo di privatizzazione e avrebbe giocato fino in fondo la carta di San Marino e dell’aeroporto internazionale”.
Ma Rimini non si è opposta al progetto del sistema regionale? “Solo all’ultimo momento. Ha pesato il ricatto bolognese e l’influenza politica forlivese. Un aeroporto internazionale, gestito in un’ottica non pubblica, avrebbe creato forti problemi di concorrenza a Bologna e avrebbe decretato la chiusura di Forlì molto prima di quanto sia avvenuto. La verità è che a Rimini c’è stata una sudditanza nei confronti della Regione e un’ostinata difesa del carattere pubblico dell’aeroporto, al di là delle parole non è mai stato messo in moto un meccanismo serio che portasse alla privatizzazione dello scalo”.
Parliamo della gestione. Il rapporto di Eurafrica Merchant, il consulente incaricato dalla Provincia, mette in luce molti errori: “Già dal 2010 –osserva Gambini – era emersa la situazione critica dei bilanci. Soprattutto era evidente il paradosso di un aeroporto che più fatturava e più ci rimetteva. È evidente però che anche dal punto di vista dei costi c’è stata una cattiva gestione, i tagli che oggi vengono attuati, anche con il consenso dei sindacati, potevano e dovevano essere intrapresi molto prima. Qui torniamo ai mali del consociativismo, quando le risorse sono pubbliche anche i privati coinvolti nella gestione si adattano alla spesa allegra”.
Si osserva che non si è posta la necessaria attenzione allo sviluppo del non aviation. “In effetti anche questo è un punto critico. Personalmente non escludo che dentro un serio progetto industriale per l’aeroporto ci possa essere anche una valorizzazione immobiliare dello scalo. Non si parla certo di palazzine, ma di spazi commerciali, di un albergo, per esempio. È chiaro che c’è bisogno di una disponibilità del pubblico a questa operazione e di un partner privato importante ricercato nei modi dovuti. Invece si è arrivati ad una privatizzazione con l’acqua alla gola. Personalmente sono fiducioso sul futuro, perché i creditori che sono subentrati alla maggioranza pubblica e che rischiano del loro, non hanno nelle loro corde la gestione aeroportuale e dovranno perciò ricercare un partner qualificato ed efficiente, sarà questa la salvezza del Fellini. Anche il pubblico potrà ritrovare uno spazio, esso risiede in quelle funzioni di indirizzo e di controllo che fino ad ora non ha esercitato, piegato alle convenienze politiche della gestione. Tutti siamo preoccupati per il giudizio del tribunale sull’ammissibilità del concordato. Tuttavia sono convinto che un esame sereno, che separi il giudizio sull’operato degli amministratori di Aeradria da quello sulle prospettive della gestione, possa fare emergere con nettezza il principio di continuità aziendale che è stato recentemente introdotto nelle norme fallimentari”.
Valerio Lessi
GIORNALAIO 16.11.2013
V peep, pagamenti sospesi. Spiaggia, il parere di Confesercenti. Via Coletti, cambia il progetto. Pd a congresso, il sorpasso di Renzi
V peep, sospesi i pagamenti per i ricorrenti. “Alla vigilia della scadenza fissata per i pagamenti dei maggiori oneri di esproprio relativi al V Peep, il Comune ufficializza l’impegno preso con il Comitato. E con una delibera approvata giusto ieri pomeriggio interrompe i termini per il recupero forzoso dei versamenti delle somme dovute. Cercando di semplificare, nella confusione che contraddistingue la storia di questa annosa vicenda, la giunta comunale dà così mandato agli uffici di attendere l’esito dell’udienza di merito - fissata dal Tar per il prossimo 23 gennaio - prima di avviare le procedure per la riscossione coatta delle somme. Decisione questa che vale solo per i 1.597 ricorrenti che non procederanno ai versamenti. Ma la sensazione è che si procederà con cautela anche per tutti gli altri”, LaVocediRomagna (p.9).
Spiaggia, il documento di Confesercenti. “"La materia è complessa" premette l'avvocato Biagini. Che poi però viene al sodo: "Ci sono buone argomentazioni di carattere giuridico per escludere il vincolo". L'obbligo dell'autorizzazione paesaggistica (che prevede anche un parere della Soprintendenza di Ravenna) è normato da una legge del 1985: la cosiddetta Legge Galasso. Legge che prevedeva però delle deroghe. Ad esempio alle zone già urbanizzate: e Rimini rientrerebbe proprio in questa casistica. Spiega l'avvocato Biagini: "Ci sono atti del Comune di Rimini della fine degli anni ‘70 e dell'inizio degli anni ‘80, ma anche atti successivi alla Legge Galasso, che consentono di escludere il vincolo". La legge tra l'altro è riferita alla fascia di arenile compresa nei 300 metri dalla battigia. Quindi un'area talvolta addirittura superiore all'ampiezza della spiaggia. Ad esempio oggi risulta sottoposto a vincolo paesaggistico anche piazzale Kennedy. Se vale la deroga, varrebbe anche per la piazza. Circostanza che aprirebbe scenari nuovi anche in relazione alla riqualificazione del lungomare in quel tratto”, NuovoQuotidiano (p.3). Perplesso l’assessore Roberto Biagini. “Secondo questo parere –ha osservato in primo luogo - 'il sistema Rimini', e per sistema intendo comune, imprenditori balneari, geometri, architetti, ingegneri, avvocati, per 28 anni si è 'sbagliato' nel considerare l’arenile sito di interesse paesaggistico e quindi tutte le istanze di autorizzazione paesaggistica in questo lasso di tempo richieste non avevano ragione di esserlo”.
Ponte di via Coletti. Il Comune cambia idea, niente più bailey mobile, ma un modulare fisso per 50 anni. “si ragiona su un ponte modulare (cosiddetto di prima categoria), a due corsie di percorrenza, con due piste ciclopedonali (di 1,5 metri ciascuna). Una struttura che verrà acquistata, non più affittata (con una lievitazione dei costi, 2 milioni e 650mila euro). Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è stato fissato per il 22 novembre. Dal 25 poi le ditte avranno 45 giorni per progettare l’offerta (esecutivo compreso). L’obiettivo è consegnare i lavori nel mese di febbraio”. “Per il ponte di via Coletti si profila quindi una soluzione comunque a tempo determinato ma che sia definitiva per almeno cinquant’anni. Certo impensabile per i Romani, che costruirono il ponte di Tiberio praticamente 2.000 anni fa. All’indomani del consiglio comunale - sette ore di confronto serratissimo - a cui l’amministrazione si è presentata con un progetto rivisto e corretto viene da chiedersi cosa sarebbe stato. Se non ci fosse stata l’insurrezione di residenti e attività commerciali di Rivabella. Se non fosse sfumato il primo avviso di gara per l’affidamento dei lavori. E se non fosse stata richiesta la seduta a tema di giovedì, in cui non solo si è corretto il tiro sull’intervento ma è stata messa a punto anche la riorganizzazione della viabilità. Anche grazie alla sfilza di ordini del giorno e mozioni presentati da opposizione e maggioranza”, è il commento su LaVoce (p.9).
Pd a congresso, il sorpasso di Renzi. “Con quasi 300 voti è Matteo Renzi il candidato alla segreteria nazionale del Pd fino a ora in assoluto più votato in provincia dagli iscritti al partito. Un'affermazione, quella che sta uscendo fuori da congressi di circolo in svolgimento in questi giorni, che in pochi, con eccezione probabilmente solo degli stessi renziani, si attendevano, tanto più dopo la vittoria due settimane fa del candidato cuperliano alla segreteria provinciale Juri Magrini… Per la precisione le preferenze conseguite da Renzi quando mancano i risultati di sole due tornate elettorali, quella di ieri e quella di oggi, su un totale comunque di votanti di appena 716, in netta flessione rispetto ai numeri dei congressi per la segrtari provinciale (2.020 in tutto le persone andate alle urne), sono state 288 (40,2%), 60 in più di Cuperlo fermo a quota 228 (31,8%) e pure tallonato dal terzo incomodo, Pippo Civati (197, pari a 27,5%)”, NQ (p.5).
15 11 2013 | Rimini | Cgil, Cisl e Uil in sciopero a piazza Cavour: il microfono a pensionati e lavoratori
Rimini | Cgil, Cisl e Uil in sciopero a piazza Cavour: il microfono a pensionati e lavoratori
Sciopero di 4 ore e manifestazione in piazza Cavour a Rimini (come in tutte le piazze d’Italia) per i sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil, che pur notando la folta partecipazione di pensionati e lavoratori, nonostante, la pioggia, si riservano di fornire dati numerici nei prossimi giorni.
A prendere la parola è stato Piero Ragazzini della Cisl preceduto da lavoratori e pensionati che hanno raccontato le loro personali storie, “i problemi con cui tutti i giorni nel mondo del lavoro e fuori di esso bisogna fare i conti. L’occupazione prima di tutto, un futuro per i giovani che oggi mancano di qualsiasi prospettiva, l’assistenza e il sostegno per i più anziani. Hanno parlato Marilena Calipari rsh dell’Usl, Marta Righetti della Fisascat, Maria Martella pensionata della Uil e Paride Neri invitato come rappresentante dei lavoratori frontalieri”.
15 11 2013 | Rimini | Maggiori oneri V peep, la giunta sospende il termine per i pagamenti
Rimini | Maggiori oneri V peep, la giunta sospende il termine per i pagamenti
Maggiori oneri V peep, a un giorno dalla death line la giunta comunale di Rimini ha approvato una delibera che interrompe “i termini, fissati al 16 novembre, per il recupero forzoso dei versamenti delle somme dovute”. In pratica, “la giunta comunale dà mandato agli uffici di attendere l’esito dell’udienza di merito del Tar, fissata per il prossimo 23 gennaio, prima di avviare le procedure di recupero coattivo delle somme nei confronti dei cittadini ricorrenti che non procederanno al versamento”. La delibera non ha però effetto sugli interessi di mora , che comunque saranno di ridotta entità, essendo stato fissato il tasso al minimo di legge (la media è di circa 9 euro al mese per unità immobiliare).
15 11 2013 | Rimini | Via Coletti, il ponte in consiglio: la giunta studia una struttura decorosa e non provvisoria
Rimini | Via Coletti, il ponte in consiglio: la giunta studia una struttura decorosa e non provvisoria
Il consiglio comunale tematico di ieri a Rimini dedicato alla chiusura del ponte di via Coletti è stato molto partecipato da parte dei cittadini, caratterizzato da un dibattito lungo ben 7 ore e si è concluso con
l’approvazione di quattro ordini del giorno proposti da Stefano Brunori (Idv) della maggioranza e Fabio Pazzaglia (Sel FareComune) della minoranza. Si tratta di linee d’indirizzo che prevedono la possibilità, con l’obiettivo di rendere meno pesante il traffico proprio in vista dei lavori al ponte, della sostituzione di semafori con rotonde tra viale Italia e via Emilia, via 25 marzo e via Sacramora, via Roma e via Dante, via Zavagli e via 23 settembre, la chiusura del semaforo tra via Roma e via Gambalunga e la realizzazione di un percorso ciclopedonale sotto la ferrovia utilizzando il passaggio già esistente tra via Sabotino, via San Michele e via Labriola. “Si tratta solo di linee d’indirizzo - spiega Pazzaglia - che l’amministrazione cercherà di fare propie, ma sono contento che il Pd abbia votato a favore”, tranne il consigliere Enrico Piccari che ha annunciato in apertura di votazione il proprio voto contrario (“per motivi meramente politici in disaccordo con il mio gruppo e non nel merito delle proposte”).
In consiglio è stato anche chiarito che “il Servizio geologico e sismico della Regione Emilia Romagna, ente competente in materia di sicurezza strutturale, a seguito di un sopralluogo effettuato nell’agosto scorso, ha invitato l’amministrazione comunale a consentire il transito dei mezzi solo nella parte centrale, introducendo un unico senso di marcia, in attesa di procedere con i programmi definiti per le realizzazione del nuovo ponte”.
Si è cioè rinunciato alla realizzazione del ponte ‘bailey’, precedentemente ipotizzata. “Il progetto dunque si è evoluto, arrivando ad individuare come risposta al problema l’acquisto di un ponte modulare, un vero e proprio ponte, che dovrà avere una durata minima di 50 anni. Una struttura che contiamo di realizzare in tempi brevi, decorosa e non provvisoria che potrà essere ulteriormente migliorata con il contributo di tutti e che rientra in un progetto di riqualificazione dell’intero asse nord e di valorizzazione del fiume. Stiamo lavorando con serietà in un contesto complicato, a dispetto di chi tenta strumentalizzazioni”.
Sarà un ponte di “I categoria, a due corsie di percorrenza, con due piste ciclopedonali di ampiezza minima di 1,5 metri. Spetterà alle ditte che parteciperanno al bando la presentazione del progetto esecutivo: il 22 novembre scade il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse, mentre dal 25 novembre le ditte avranno 45 giorni per progettare lofferta. L’obiettivo è consegnare i lavori nel mese di febbraio”.
Dai banchi dell’opposizione non sono mancate le proteste. “Mancano pochissimi giorni alla chiusura del ponte di via Coletti, e l'amministrazione comunale non ha ancora predisposto il nuovo bando per la progettazione e realizzazione dell'infrastruttura. Sarà redatto probabilmente entro la prossima settimana, ma Gnassi comunque per i prossimi mesi dovrà solo sperare che il buon Eolo, Dio dei venti, spazzi via le nuvole dalla Romagna, perché qualche pioggerella costringerà gli uffici tecnici a chiudere definitivamente il ponte”, fa notare Gennaro Mauro del Pdl.
I conti per la realizzazione del ponte non tornano. “Solo qualche mese, a giugno la giunta aveva inserito nei piani triennali dei lavori pubblici oltre 15 milioni di euro da destinare alla realizzazione del ponte Coletti, di cui sei milioni di euro per il solo anno 2014. Oggi ci informa che può mettere a disposizione poco più di 2,6 milioni. Come Popolo della Libertà ci auguriamo in un ripensamento del nostro primo cittadino, affinché questa amministrazione metta a disposizione risorse finanziarie di almeno 6 milioni per realizzare un'infrastruttura almeno dignitosa”.
Perdipiù, “la giunta comunale, dopo la gara d’appalto per la realizzazione dell’opera, andata deserta,aumenta la base d’asta da 2,1 milioni a 2,6, ma mantiene la chiusura totale del ponte agli autoveicoli per almeno 4 mesi da febbraio a giugno, tempo stimato per la realizzazione del nuovo ponte”, fa notare Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia (a cui è stata bocciata la mozione presentata che tentava di scongiurare la chiusura totale al traffico del ponte).
Rimini, il sorpasso di Renzi e la geografia ‘vip’ del Pd
Rimini, il sorpasso di Renzi e la geografia ‘vip’ del Pd
Si è consumato ieri il sorpasso di Matteo Renzi su Gianni Cuperlo nell’ambito dei congressi dei circoli del Pd del riminese (con una rimonta anche di Pippo Civati che ha espugnato Riccione). A livello di percentuali (parziali) al primo posto il sindaco di Firenze con il 40 per cento dei voti, seguito da Cuperlo con il 34 e Civati con il 27. Magro il bottino in termini di numeri assoluti con poche decine di partecipanti. Si continuerà a votare fino a domenica.
Renzi è in testa anche per numero di endorsement ‘vip’. A livello locale i vertici istituzionali stanno dalla sua parte. Ultimo in ordine di tempo è stato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, e qualche settimana prima si sono schierati il deputato del Pd Tiziano Arlotti e il presidente della provincia Stefano Vitali, l’assessore del Comune di Rimini Roberto Biagini. In tempi meno sospetti a esprimere preferenza per la mozione del sindaco sono stati il capogruppo in consiglio comunale Marco Agosta, i consiglieri Vincenzo Gallo, Samuele Zerbini e Mattia Morolli (questi due accanto a Renzi sin dalla scesa in campo di un anno fa), il sindaco di Misano Stefano Giannini e l’ex sindaco di Santarcangelo Mauro Morri, il sindaco di Villa Verucchio Giorgio Pruccoli. A Riccione lunga la lista dei consiglieri a partire dal capogruppo Mauro Villa, Marco Pallaoro, il segretario Fabio Ubaldi, l’assessore Simone Gobbi. A Bellaria Marcella Bondoni e Marco Borroni. A Cattolica Paolo Russomanno e Alessandro Belluzzi (anch’essi tra i primi sostenitori). A San Giovani in Marignano il vicesindaco Claudia Montanari e l’assessore Nicola Gabellini, a Mondaino il sindaco Fabio Forlani, a San Clemente il consigliere Matteo Bonetti.
Cuperlo ha da tempo raccolto i favori di Emma Petitti, dei sindaci della Valconca Riziero Santi e Cristian D’Andrea, di Tonino Bernabé di Romagna Acque, e a quanto pare anche del segretario provinciale del Pd Juri Magrini e dell’assessore regionale Maurizio Melucci (che in realtà, non hanno ancora confermato ufficialmente).
Per Civati a Rimini i consiglieri comunali Massimo Allegrini e Simone Bertozzi, Massimo Fusini della Cgil, la coordinatrice riminese è Sonia Migani ex consigliera comunale Ds, Mauro Masi, nella segreteria del Pd di Riccione, è coordinatore provinciale. Sostenitore 'vip' è Fabio Galli assessore provinciale al turismo e attività produttive, e anche il sindaco di Riccione Massimo Pironi. Ed è per questo che ieri sera nella Perla è andato forte.
GIORNALAIO 15.11.2013
Camera di commercio, accordo per il futuro. Aeradria, nuovi interrogatori. Piani particolareggiati, il Consiglio di Stato accoglie i ricorsi
Camera di Commercio, per il dopo Maggioli presidenza alla Cna e vice Aia. “Il nuovo presidente, per il quale c’è intesa da tempo tra le rappresentanze, è il direttore di Cna Salvatore Bugli, vice dell’ente camerale riminese da 15 anni. Per la vice presidenza il profilo indicato è quello della presidente Aia Patrizia Rinaldis, alla Camera di commercio già presidente del comitato dell’imprenditoria femminile negli ultimi anni. L’ufficialità sui nomi non c’è ancora, l’accordo di massima sì. Parla il designato. «Se sono disponibile per il nuovo mandato? Mi sembra ci sia una convergenza naturale, che sta nelle cose. Le nomine da parte delle associazioni ci saranno in gennaio, in aprile la proclamazione dei nuovi vertici. Le associazioni oggi (ieri per chi legge, ndr) hanno siglato un importante accordo programmatico e di governance, noto grande responsabilità e compattezza da parte di tutti e questo mi fa piacere. Dobbiamo continuare a lavorare per il bene dell’economia riminese nel solco del presidente Maggioli, per il quale nutro stima e apprezzamento per il lavoro fatto»”, LaVocediRomagna (p.19).
Aeradria, vanno avanti gli interrogatori del sostituto procuratore Gemma Gualdi, NuovoQuotidiano (p.5). “Formica, indagato, nell’indagine Aeradria, come lo stesso Vannucci, per falso in bilancio e accesso abusivo al credito, ha chiarito chi per la Spa si è adoperato, negli ultimi anni, a mantenere i rapporti con le banche finanziatrici e quali professionisti e amministratori hanno curato gli aspetti tributari. Insomma, ruoli e competenze di ogni singolo amministratore per cui il pm avrebbe compilato un lungo elenco di contestazioni. E non si esclude, a questo punto, che alle due principali ipotesi di reato, (falso in bilancio e ricorso abusivo al credito) non se ne aggiungano delle altre per i componenti del Cda di Aeradria”.
Piani particolareggiati, il Consiglio di Stato ritiene giusto il ricorso di via Secchiano, LaVoce (p.21). “Leggiamo alcune parti dell’ordinanza resa nota ieri dal Consiglio di Stato: “considerato che, nei limiti del sommario esame consentito in sede di delibazione dell’appello cautelare, il ricorso in primo grado merita attento approfondimento nella sede propria della trattazione di merito in relazione alla natura della variante dell’11/04/2013 ed alle disposizioni di cui all’art. 71, 1° comma, L.R. 20/2000 come interpretati dall’art. 57 L.R. 6/2001; ritenuto che le esigenze cautelari esposte dagli appellanti appaiono apprezzabili e adeguatamente tutelabili mediante la sollecita fissazione dell’udienza di discussione del ricorso”, questi i motivi per cui il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) “accoglie l’appello cautelare” della Immobiliare Marecchia Srl, della Immobiliare Ricand Snc, della Edilizia Moderna Srl ed altri sei privati cittadini. Riepilogando, dopo la variante al Prg deliberata dal consiglio comunale l’11 aprile, e dopo la sospensione dell’approvazione del piano particolareggiato di iniziativa privata da parte del Commissario ad acta nominato dalla Provincia, le tre aziende e sei privati erano ricorsi al Tar dell’Emilia-Romagna che il 2 agosto ha rigettato la richiesta di sospensiva. Ma se il Consiglio di Stato - secondo grado di giudizio della giustizia amministrativa - avesse ritenuto giusto il rigetto da parte del Tar, avrebbe respinto il ricorso d’appello. Invece ha deciso diversamente”.
Ponte di via Coletti, ieri consiglio comunale tematico. Un nuovo bando per il cantiere scadrà il 21 novembre e l’opera dovrà restare in piedi per 50 anni, LaVoce (p.17).
14 11 2013 | Rimini | Emilia Guarnieri, un riminese testimone della visita di papa Francesco a Napolitano
Rimini | Emilia Guarnieri, un riminese testimone della visita di papa Francesco a Napolitano
La riminese Emilia Guarnieri, presidente della fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, è tra i trenta privilegiati e selezionati ospiti che questa mattina hanno potuto assistere alla visita di papa Francesco al Quirinale accolto dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano (in restituzione di quella compiuta dal capo dello Stato in Vaticano l'8 giugno scorso). «Dell’intervento del presidente Napolitano – commenta la Guarnieri - mi piace riprendere l’invito a guardare alla figura di papa Francesco come un esempio, ricordando come l’Italia è ancora lontano dalla cultura dell’incontro che invece il Pontefice invoca con forza richiamando al dialogo». Ovviamente il presidente del Meeting ha colto l’occasione per osservare anche il pontefice. «Di papa Francesco mi hanno molto colpito - prosegue la Presidente del Meeting - due cose in particolare. Il riferimento iniziale: "Vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo" e – conclude la Guarnieri – quando si è unito alla stima e all'affetto del Popolo italiano nei confronti del presidente Napolitano augurando che Dio protegga l’Italia e tutti i suoi abitanti».